| Drag. |
| | ( Oceano Zar, Orgoglio ) pov - Ged
Il nocchiero aprì lo sportello sporco di una lanterna, accendendola con un lungo fiammifero. La fiammella impiegò qualche istante a prendere vita, tremando insicura alla corrente d'aria che filtrava attraverso la porta di legno aperta alle sue spalle. Ondeggiando alla ricerca di ossigeno e danzando con il rollìo della caracca, la luce trovò finalmente forza, illuminando perfettamente il vecchio alloggio di Barthèz Cristiano Silva.
« Prego, signore: da questa parte. »
Cleomenes appariva più vecchio, stanco. Nonostante avesse da poco raggiunto i cinquant'anni ed avesse trascorso una vita molto energica e piena di movimento, i suoi gesti ora sembravano quasi legnosi - costretti. Le vicende che avevano travolto la Orgoglio avevano riscosso un pesante tributo sul vecchio pirata, scuotendo la sua lealtà e la sua moralità sin nelle fondamenta. Si era sempre considerato un uomo giusto, nonostante la gioventù trascorsa in scorribande ed arrembaggi ai mercantili della costa occidentale. Le sue mani tradivano più rughe di quanto non gli piacesse ammettere, e persino la forza non era più quella di un tempo. Aveva guadagnato saggezza ed esperienza a caro prezzo - quello che pagano tutti coloro che hanno la fortuna di raggiungere la sua età; sentiva che, in condizioni normali, avrebbe potuto vivere ancora a lungo... Ma la spedizione nella quale si era imbarcato non prometteva alcun settantesimo compleanno. Il navigatore si passò la mano destra tra i capelli grigi, accarezzando la zazzera rada sulle tempie; una leggera smorfia di dolore gli suggerì di evitare quel gesto abituale: la ferita che portava al fianco, benchè medicata, era ancora molto fresca e dolorosa. Nascondendo la propria sofferenza, Cleomenes mostrò a Ged - il nuovo primo ufficiale della Orgoglio - la camera che era divenuta sua di diritto. Barthèz non era mai stato il vicecomandante della nave - posizione ricoperta da Cleomenes -, ma poichè quest'ultimo aveva ceduto le redini del comando dinanzi all'adunata dell'equipaggio, non poteva rivendicare alcunchè di quel che si trovava in quella stanza. Era costume dei marinai che tutti i beni di cui era proprietario un ufficiale passassero all'ufficiale successivo purchè il primo non lasciasse testamento: il quartiermastro della caracca aveva probabilmente immaginato di vivere ancora a lungo, poichè non aveva lasciato alcun documento dietro di sè. Quel che si trovava in quella stanza, quindi, apparteneva ora a Ged. Lo sguardo del sacerdote poteva vagliare una branda piuttosto spartana - non dissimile a quella che aveva abitato sino alla sera prima. C'era poi una piccola scrivania personale, una latrina privata e numerosi libri che, prima dell'esplosione di Urrka, dovevano essere riposti sullo scaffale sopra il tavolo e che ora giacevano sparsi disordinatamente a terra. « Ora che siete il vicecomandante della Orgoglio, dovrete avere la fermezza di decidere per tutti, aiutando il nuovo capitano nelle scelte più difficili e considerare sempre la salvezza del vostro equipaggio come la priorità più assoluta. » Il volto di Cleomenes pareva oscurato da scuri spettri danzanti alla luce della lanterna, mascherandogli il viso come una pittura da guerra tribale. Il tono della sua voce, solitamente così esperto e determinato, ora suonava estremamente serio. « Per questo è mio dovere informarla che, dopo essere corso sulla nave dopo il sabotaggio di Urrka, ho cercato il signor Barthèz; l'ho trovato rannicchiato nella cambusa degli ufficiali, e l'ho ucciso. » Nessuna ragione - nessuna spiegazione per il suo gesto. Neppure una narrazione più edulcorata della realtà: solo la verità nuda e cruda. Cleomenes era un assassino.
( Oceano Zar, Orgoglio ) pov - Vaalirunah, Lirin
Il sole era ormai calato ad occidente, ma la luce diurna pareva ancora restìa ad abbandonare il cielo - tinto ora di rosso e viola lungo l'orizzonte. La tempesta che si poteva intravedere da Nuronat pareva molto più lontana del previsto, e nonostante il vento fosse piuttosto frizzante e rumoroso del solito, non c'era ancora alcuna nuvola sopra le loro teste. La Orgoglio procedeva spedita lungo la rotta indicata da Lirin, il nuovo capitano della caracca. I marinai avevano invocato a lungo il nome del nuovo comandante, esultando e rendendo l'entusiasmo quasi contagioso; le procedure di riparazione e partenza erano trascorse rapidamente nonostante molti feriti fossero rimasti sull'isola e la Orgoglio fosse, di fatto, mancante di numerosi uomini. Pur non essendo al cento per cento, l'efficienza della nave garantiva sicurezza sufficiente da rinsaldare il morale dell'equipaggio e allontanare gli spettri del dubbio e della collera verso la Garmurath.
Lirin era al timone. Cleomenes l'aveva assistita per diverse ore nei tratti più impervi, segnalandole come si chiamassero le vele e gli alberi nonchè insegnandole a gestire le onde. Il nocchiero aveva guidato la nave per la maggior parte del tempo, ma poi aveva deciso di lasciare la grande ruota di legno laccato in bronzo nelle giovanissime mani della ragazza dell'Akeran. Nonostante fosse un compito molto pericoloso per una novellina della navigazione - e Cleomenes non fosse neppure vicino ad insegnarle un millesimo di quel che lui aveva appreso in cinquant'anni di mare -, quel tratto era abbastanza tranquillo e sgombro da lasciarle tranquillamente il comando mentre lui mostrava a Ged i suoi nuovi alloggi. "Sarà eccellente per il morale, capitano: vedervi al timone darà nuova linfa all'equipaggio", così la aveva rassicurata. Sempre sotto l'occhio vigile di Vaalirunah, Lirin si comportava egregiamente; qualcuno le aveva persino promesso una vera e propria divisa da capitano, ma evidentemente c'erano stati incarichi più importanti a cui far fronte, poichè quel marinaio non si era più visto sul castello di comando.
« Le mani della ragazza sembrano consacrate al Dio Abissale. »
Una voce improvvisa spuntò alle spalle dell'uomo-lucertola e della ragazza: il tono era tranquillo, caldo e giovane, appartenente ad una figura rannicchiata sulla paratia di poppa come un falco in attesa della preda. Le grandi lanterne, accese e fiammeggianti, illuminavano i lati di un volto magro e femminile, a malapena visibile attraverso le falde di un grezzo cappuccio di canapa marrone. La donna - una ragazza forse di qualche anno più vecchia della stessa Lirin - era vestita con sottili abiti di cuoio impreziositi da piccole perle e denti di squalo mako; tatuaggi blu tribali le costellavano il corpo - ed anche il volto era attraversato da una spessa riga del color del cielo notturno. Lunghe penne rosse spuntavano da dietro il cappuccio e dalla cintura, come cimeli di una grande aquila o piume di una fenice nata dal grande vulcano di Nuronat. La ragazza si muoveva con circospezione, ma era apparentemente disarmata; i suoi gesti erano lenti, misurati, come se non fosse avvezza al legno della nave - o a trovarsi su una nave.
« Si tratta dell'ennesimo segno: Voljund vi predilige, ma non vuole che venga profanata la lacrima custodita nella tana del Kraken. » La misteriosa ragazza fissò il proprio sguardo - magnetico e magico - su Vaalirunah, come a volergli riferire un importantissimo messaggio. « Devi impedire che Xari Drenthe la conquisti, figlio dei Maegon. Devi! »
( Oceano Zar, Orgoglio ) pov - Floki Noctis
Si dice che un pirata non dorma mai con gli occhi completamente chiusi; nel caso di Floki, la notte era semplicemente il suo alleato più prezioso. L'assassino non aveva compiuto molto, quel giorno; dopo la votazione - che lo aveva visto semplice spettatore passivo, e furbo - erano cominciati i lavori sulla nave, e nessuno si era minimamente permesso di dare ordini al famigerato sicario di Dorhamat. Le sue occhiate avevano mosso più di un uomo a completare alacremente i propri doveri, fungendo suo malgrado da nostromo della Orgoglio. La sua situazione era delicata: si era apertamente schierato contro Vaalirunah (benchè nessuno a bordo ne fosse al corrente), ed ora la figlia dell'uomo-lucertola era stata nominata capitano. C'erano affari molto più urgenti tra le mani dei due, ma questo non significava che, prima o poi, avrebbero deciso di mettere in tavola tutte le carte e chiedere il conto delle sue azioni. Dopo cena, l'assassino si era ritirato nel suo abituale alloggio - l'alcova che aveva diviso con Olivia. L'odore della donna aleggiava ancora nella branda, nonostante avessero consumato il loro amore già tre giorni prima e lei fosse ora, presumibilmente, a bordo della Garmurath. Floki non poteva far altro che aspettare: le condizioni non erano favorevoli per azioni che non fossero ben ponderate, e lo status quo pendeva leggermente a suo sfavore. Aveva deciso di scommettere sul piano di Drenthe, ma questa ingegnosa, oscura trama tardava ancora a dipanarsi alla luce del sole. Poteva solo sperare che l'eccentrico pirata fosse astuto come sembrava.
« Floki. » La voce che lo chiamò proveniva da oltre la porta, abbastanza sommessa da apparire poco più che un bisbiglio per le sue sole orecchie ma sufficientemente distinguibile da capire a chi appartenesse. Liam aveva la schiena appoggiata all'uscio, le mani incrociate sul petto. Il mezzo-pirata era un uomo pieno di difetti, estremamente superstizioso ed avventato, ma aveva un certo carisma su molti uomini dell'equipaggio e vantava abbastanza esperienza da servire come ufficiale - seppur di basso rango - su qualsiasi nave del Sultanato. La vita di Dorhamat l'aveva travolto da ragazzino e da allora non se ne era più andato: il gioco d'azzardo, le losche trame con il contrabbando ed il gioco d'azzardo lo avevano tenuto legato al famigerato arcipelago come un piccolo, tenace paguro al suo guscio. I suoi interessi e la sua avidità regnavano in cima alla sua personalissima lista delle priorità, e non aveva intenzione di morire alla ricerca di un nano pazzo senza alcun pagamento. « Probabilmente sai più di noi su questa storia, sulla meta che ci attende e su quale sia ciò a cui Urrka miri davvero. » C'era una nuova traccia di umiltà - di impellenza - nella sua voce. Forse ora stava attribuendo la giusta deferenza all'assassino... o forse no. « Alcuni di noi non sono proprio contenti del nome che è stato scelto per governare questa nave, e molti altri cominceranno a pensarla così dopo l'iniziale entusiasmo - dopo aver realizzato che non ci attende alcuna paga, nè gloria. » Tacque per qualche istante, parlando sempre al vuoto oltre la porta di legno. « Una persona in particolare è particolarmente scontenta; potrebbe presto giungere il momento di riconsiderare le gerarchie. »
QM POINT :: Rieccoci qua, in pieno periodo natalizio. Innazitutto mi scuso formalmente per questo ritardo: ho sottovalutato il tempo che la sessione invernale mi avrebbe rubato, sommato poi da stanchezza e da altri impegni che mi han tenuto lontano dal pc e, onestamente, privato della voglia di scrivere. Ognuno di voi si trova di fronte situazioni differenti, alle quali dovrete rispondere direttamente in quest nel modo che preferite. Potete chiedere ulteriori informazioni in Confronto ed eventualmente sfruttare i vostri CS. Poichè siamo in periodo festivo, ognuno deve preoccuparsi di famiglia e capodanno, pongo la scadenza non tassativa entro il 31/12. Potete ovviamente chiedere proroghe. Avete quindi 7+ giorni per postare. Se in Confronto non riceverò notifica di proroga entro il 31, la scadenza diverrà tassativa. Buone feste a voi ed alle vostre famiglie!
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