Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

yabancı, Arrivo di Jack Montague

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view post Posted on 18/12/2014, 23:16

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yabancı

Era un giorno di mercato a Taanach, il centro della piazza brulicava di gente, nell’aria si respirava quell’odore caldo di pane appena sfornato, alle orecchie tintinnava il vociare delle persone.
C’era ressa e cagnara, c’era il solito andirivieni della gente impegnata negli acquisti di una o l’altra bancarella.



« Pesce, pesce fresco. Direttamente da Dorhamat. »

« Pane caldo appena sfornato; dolci e tante altre sfiziose bontà!»

« Gioielli d’oro e argento; anelli; collane e orecchini. »

« Venite da Leo, stoffe pregiate da tutta Theras, dalla seta rossa del sultanato, alle stoffe preziose dei territori occidentali. »

Le urla dei mercanti si accalcavano le une sulle altre, come in una gare di strilloni; ognuno cercava di attirare l’attenzione dei potenziali clienti, era una competizione a chi spillava più soldi a quei poveri passanti. Ma la piazza di Taanach, non era solo mercanti e strilloni, c’erano anche saltimbanchi, acrobati, mangiatori di fuoco o di spade. Era uno spettacolo grandioso, forse uno dei più grandi di tutto l’Akeran.
Tuttavia, quella era sono una faccia di Taanach, soltanto il volto bello e pulito di una signora vecchia e decaduta. Nella parte bassa, lì dove la moneta non era poi così importante, dove il baratto era l’unica fonte d’acquisto, era una giornata come tante. Alcuni facevano l’elemosina sdraiati in terra, altri s’aggiravano con aria sinistra tra i vicoli oscuri, altri ancora entravano disperati da qualche usuraio, uscendone momentaneamente felici. Ma quella gioia, quel senso di benestare, era soltanto una sensazione effimera e sfuggevole, presto qualcuno avrebbe reclamato ancor più denaro di quello prestato e i problemi sarebbero stati ancor più grandi. Così girava a Taanach, dove i ricchi diventavano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La cesura tra povertà e ricchezza sempre più ampia, una forbice incolmabile.
Taanach era così, cancro e prosperità del sud di Theras, gioia e dolore.
Chiunque non ci abitasse, chiunque la osservasse per la prima volta, si sarebbe semplicemente sentito spaesato. Fuori luogo. Perché Taanach era la città aperta a tutti, ma casa di nessuno.
Taanach era il luogo ideale in cui perdersi, forse per sempre.




CITAZIONE
Benvenuto a te e buon arrivo nell'Akeran!

In questa scena o miniquest riceverai una valutazione sulla base delle tre S ovvero: Scrittura, Strategia e Sportività. In caso di una buona prova, potrai essere promosso alla Fascia Gialla o Verde, altrimenti rimarrai Bianca. Riceverai inoltre una ricompensa in Gold a seconda del tuo risultato, mentre a me andrà una ricompensa fissa di 400 Gold al termine del mese. Non badare ai miei post che potranno essere scarni e di bassa qualità, ma pensa a dare sempre il massimo. Per dubbi, domande e quant'altro, il thread della tua richiesta sarà quella dove confrontarci.

Note: La scena che ti trovi davanti è questa descritta: Ti trovi a Taanach, ampia libertà sui momenti del prima e dopo il tuo arrivo, sostanzialmente ti viene descritta Taanach, scegli il posto in cui collocare il tuo pg, se nella parte alta o nella parte bassa, a seconda della tua scelta la miniquest prenderà strade diverse. Ps: perdona il ritardo ma stavo cercando di ideare qualcosa per il tuo pg.
 
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view post Posted on 28/12/2014, 04:19
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Studioso
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Si alitò nelle mani, socchiuse davanti a sé, per poi sfregarle con decisione. Non che provasse realmente freddo ma quel semplice gesto lo aiutava a tenere sotto controllo l'eccitazione del momento. Gli occhi saettavano qua e là percorrendo in tutta la sua magnificenza la camera della realtà virtuale: la copertura d'acciaio di quell'enorme sfera luccicava alla pallida luce dei neon, mentre le fessure tra una placca e l'altra cominciavano ad accendersi di un'intensa luce rossa.
Questo significava solo una cosa.

"Ok, le batterie sono cariche, i livelli di energia stabili. Dispositivi anti-surriscaldamento in funzione!"

"Musichetta epica?"



"Musichetta epica inserita!"

Un sorriso entusiasta comparve sul volto di Jack. Appoggiò la mano destra sul fianco alzando al tempo stesso la sinistra per dare il via definitivo al suo collega.

"Perfetto! Apri, pure Jason..."

Un leggere sbuffo d'aria, completamente coperto dal suono della musica, segnalò l'apertura della camera; parte della sfera si staccò verso l'esterno, più o meno come uno spicchio di mela, rivelando così una piccola scala di metallo.
Lentamente, con calma accurata, mosse il primo passo. Finalmente, dopo quasi due anni di lavoro e investimenti rischiosi, il loro sogno stava per avverarsi. Era lì, a pochi passi da lui.
Un altro passo lo mise completamente sulla scaletta. Alla faccia di tutti i bastardi che gli avevano messo i bastoni tra le ruote, di quelli che gli avevano riso in faccia, di quelli che non avevano saputo guardare oltre! Asgradel era lì, pronto ad accoglierlo con tutti gli onori per aver creduto in lui.
Con un sorriso fiero mise nuovamente avanti il piedi per poggiarlo sul terzo scalino...

"Ma che stai facendo ?!"

Il richiamo di Jason gli fece quasi perdere l'equilibrio per la sorpresa. Voltandosi vide l'amico fissarlo con gli occhi socchiusi, una mano a grattarsi i capelli biondi, l'altra ad indicarlo. Jack si limitò a fare spallucce.

"Beh...è un momento importante! Pensavo che una scena al rallenty fosse il miglior modo per celebrarla..."

Gli sfuggì una risata vedendolo sospirare e sbattere la propria faccia sul palmo della mano.

"Eddai, rilassati Genio! Ora entro."

Un paio di balzi e la scaletta fu superata. L'interno della camera era percorso nella sua interezza da un numero imprecisato di venature rosse luminescenti che davano un'aura vagamente mistica al tutto, equipaggiamento compreso. Un'atmosfera perfetta, non c'era che dire!

Eroe! Eroe, mi senti ?

Un nuovo sorriso gli increspò le labbra sentendosi interpellare in quel modo. Quella dei soprannomi era una fissa sopraggiunta durante la programmazione di Asgradel (inutile dire che un'idea così geniale fosse sua): Jason era "Il Genio", sui computer a fare ciò che sapeva fare meglio, ovvero smanettare dietro a decine di schermi contemporaneamente per plasmare un intero mondo; Jack invece era (naturalmente) "L'Eroe", che avrebbe coraggiosamente vagato su Asgradel nell'epica impresa di rilevare bug o cose simili.
Subito portò l'indice e il medio all'orecchio destro, dove stava il comunicatore. Un semplice rettangolino di plastica dotato di microfono ed auricolare, ma avrebbe permesso un dialogo diretto tra sperimentatore e programmatore e di conseguenza un lavoro assai più veloce.

"Forte e chiaro!"

Mettiti l'attrezzatura! I file stanno per caricarsi completamente.

Già, meglio sbrigarsi; non aveva intenzione di perdersi la prima schermata di caricamento del suo videogioco. Si portò vicino all'equipaggiamento e diede dei leggeri colpi di piede al pavimento sotto di sé. Ulteriore luci rossastre si accesero rapidamente, circondando il perimetro dei suoi piedi. Afferrò poi i guanti progettati da Jason, appesi alla parete, i quali gli avrebbero permesso addirittura di coinvolgere il senso del tatto in quell'illusione virtuale. Infine si mise il casco disceso dal soffitto e il suo mondo diventò buio.
Poteva sentire ancora i vari bip della macchina che lo circondava ma per il resto nient'altro. Evidentemente il suo amico, come al solito, era completamente assorto nel suo lavoro informatico.
D'un tratto arrivarono le prime immagini; solitamente all'inizio di un videogioco si trovano i nomi delle aziende che hanno partecipato al progetto. Tuttavia loro si erano dovuti fare il culo da soli, quindi come schermata principale si trovavano due avatar virtuali identici a loro che si esibivano in un inchino al giocatore. Sghignazzando tra sé e sé, Jack si esibì in un inchino ancor più pomposo di quello del suo io digitale, prima che quest'ultimo svanisse.
Finalmente la barra del caricamento apparve, un barra rossa completamente vuota che andava a man mano a riempirsi sotto i suoi occhi. Lui che aveva sempre avuto una battuta pronta, ora era completamente senza parole mentre vedeva il realizzarsi del suo sogno.

Merda...Jack resisti! Ora ti tiro fuori!

Tirarlo fuori ?! Quell'agitato messaggio lo riportò alla realtà. Che gli prendeva a Jason ? Lui stava a posto, non c'era alcun motivo di bloccare tutto. Fece per portare le dita al comunicatore e dire all'amico di non fare cazzate, ma qualcosa lo bloccò. Un ronzio, dapprima debole e poi sempre più forte, lo assordò completamente costringendolo in ginocchio a gemere e tapparsi inutilmente le orecchie. Un formicolio lo attraversò rapido come una scarica elettrica per poi andarsene con la medesima velocità.
Infine percepì qualcos'altro. O qualcuno.
C'era una presenza accanto a lui, probabilmente Jason. Eppure non pareva essere agitato come prima, stava immobile dinnanzi a lui a fissarlo. Stava per togliersi il casco e chiedergli che cazzo gli prendeva quando una forte spinta lo gettò all'indietro, tanto da farlo staccare da terra. Non gli rimase altro da fare che stringere i denti aspettando con non troppa impazienza l'impatto contro la parete della camera.
Che strano...non ricordava che il muro fosse così distante.
...
PORCA TROIA! Il muro non era così distante! E lui stava volando all'indietro da fin troppi secondi ormai. Che stava succedendo ?
D'improvviso la schermata del gioco prese a vibrare, sempre più forte, fino a perdersi in un miscuglio sfocato di colori. Infine una luce. Bianca. E accecante.
Odlg6
Seppur con molto ritardo lo schianto finale avvenne. Prima che se ne accorgesse i suoi piedi toccarono nuovamente il terreno e rischiò quasi di inciampare per la velocità a cui era stato spinto. Fortunatamente ci fu un muro provvidenziale e maledettamente duro a fermare quella sorta di corsa all'indietro. Dopo aver avuto l'attenzione di sbatterci contro la nuca, Jack si trovò a terra, con la bocca piena di quanti più insulti riuscisse a ricordare dopo una botta in testa. La luce abbagliante gli impediva ancora di vedere con chiarezza ma adesso era diversa, più lontana. Istintivamente si portò una mano davanti agli occhi; gesto piuttosto stupido dato che il casco glieli copriva interamente, eppure le sue dita riuscirono a creare un'ombra sul suo viso riparandolo da quella vista accecante. Fu così che capì che stava osservando il sole.
Stupito prese a tastarsi la testa e a fissarsi le mani. L'attrezzatura era sparita!
C'era una sola spiegazione e gli tremarono le mani per l'emozione: aveva eseguito l'accesso ad Asgradel. Ciò che gli era accaduto poco prima passò subito in secondo piano mentre si tirava velocemente in piedi, guardandosi attorno con occhi spalancati. Il luogo in sé non era un granché, un semplice vicolo deserto come ce ne sono tanti in quasi ogni città, ma per lui era bellissimo. Fece per alzarsi del tutto quando si bloccò immediatamente; la mano appoggiata sulla dura pietra...beh, sentiva quanto era dura! Cazzo!
Sapeva che i guanti di Jason gli avrebbero concesso l'illusione del tatto su Asgradel ma mai si sarebbe aspettato una sensazione talmente dettagliata e reale. Quella fantastica scoperta lo sfece scoppiare in una sonora risata di meraviglia, doveva assolutamente ricordarsi di fare i complimenti all'amico per...
Ritrasse di scatto la mano dal muro. Si era completamente dimenticato di quel che Jason aveva fatto poco prima! Per quale malsano motivo quell'idiota l'aveva spinto durante i test ? E quel volo ? Ok, forse lo stordimento causato dalla realtà virtuale aveva mandato a puttane il suo senso della profondità, ma questo non spiegava il motivo di quello stupido scherzo. Cose di quel tipo erano più nel suo genere, l'altro era fin troppo serio in certi casi. Che si fosse voluto vendicare di quando pochi giorni fa aveva craccato la sua password ed era entrato nel suo Facebook ? Eppure il tono di voce sembrava sinceramente preoccupato...
Portò le dita al comunicatore, l'unico strumento del mondo esterno che il gioco era programmato di lasciargli.

"Jason! Che cazzo ti è preso ?!"

Nessuna risposta.

"Ehy, mi senti ? Pronto ? Pronto ?!"

Una strana inquietudine lo colse ma, rapidamente com'era venuta, la scacciò come d'abitudine con il suo fare canzonatorio. Un trucco che per anni aveva dimostrato la sua utilità (per quanto irritante fosse per gli altri) e che ormai era divenuto un must del suo essere. Di sicuro l'amico si stava facendo delle stupide e grasse risate alle sue spalle!

"Sai...non sei molto bravo a fare l'idiota!
Io vado avanti, tu intanto cerca di riflettere su quanto il tuo scherzo abbia fatto pena o ti rimando a settembre..."


Ancora nessuna risposta. Fanculo.
Dopo un attimo di esitazione mosse i primi passi, iniziava a percepire qualche suono al di là del vicolo. In un primo momento pensò fossero i sistemi della camera che si stavano stabilizzando ma gli bastò poco per scartare quell'opzione: quello era il vociare di persone, molte persone.
Aumentò l'andatura fino a correre arrivando così all'origine di quell'ormai enorme cacofonia di voci. E ciò che vide lo sconvolse.
Immaginate di prendere la grafica dei migliori videogiochi di nuova generazione e mischiarla con la miglior CGI disponibile sul mercato, ecco il risultato potrebbe essere perfetto per fare da carta igienica alla grafica di Asgradel!
Davanti ai suoi occhi si estendeva una piazza incredibilmente piena di persone e punteggiata da innumerevoli bancarelle di legno, come nei vecchi paesini durante le festività ma molto (MOLTO) più in grande. Ovunque il suo sguardo si posasse gli era quasi impossibile trovare un mercante simile ad un'altro: c'era chi vendeva pane, pesce, stoffe, gioielli e chissà quali altre meraviglie all'interno di quella calca soverchiante.
E tutti loro, i Png, erano...oh cavolo, erano ciò che di più bello avesse mai visto. Parevano quasi persone normali a vedersi, proprio come lui; non aveva idea di quali motori grafici Jason avesse usufruito ma di sicuro il mondo non aveva mai visto niente del genere. Ma non per molto...
Si accorse di avere gli occhi umidi e lestamente se li asciugò con la manica della giacca. Non amava piangere in pubblico ma quello che aveva davanti a sé era il frutto del duro lavoro compiuto in quegli anni, di tutta la fatica, di tutti rischi e le umiliazioni.
Del resto poi quell'enorme folla, per quanto incredibilmente realistica, non era che un ammasso di dati; non avrebbe fatto caso alla sua commozione da fanboy!
Un'altra sfregata sugli occhi e un nuovo sorriso comparve sul suo volto. Non ironico o canzonatorio, ma semplicemente estasiato da ciò che lo circondava.
Fu così che, con estrema fatica, riuscì a schiodarsi dal punto in cui si era bloccato e a muovere i primi passi all'interno della piazza.
I suoi primi passi nel mondo di Asgradel.



Jack Montague


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Intelligenza/1 - Determinazione/1

CS Forma Draconico: Forza/2

Fisico: Illeso

Mente: Illeso

Energia: 100%


Passive:
- Può trasformarsi nella sua forma draconica alla luce del sole
- Casta illusioni in condizioni proibitive

Attive:


Note:
Scusa, davvero per il ritardo di questo post ma i giorni di festa si sono rivelati molto più pieni di quel che pensassi. Cercherò di essere più rapido nel resto della giocata!

 
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view post Posted on 9/1/2015, 01:09

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yabancı

« A ladro! A ladro!»

Miracoli della tecnologia? Realtà virtuale?

Semplicemente realtà, essenza, non v’era nulla di artificiale, nulla di finto. Ogni suono, ogni odore, ogni materia sembrava la sublimazione stessa d’un’arte suprema. Tutto era perfetto poiché tutto era reale. L’apoteosi stessa dell’immaginazione culminava in quella visione dettagliata d’una cittadina ridente dell’Akeran. I mattoni delle case, variegati e variopinti, si mostravano reali e veritieri, con le loro crepe e le loro imperfezioni erano, per l’appunto, perfetti. Sotto i piedi delle persone, si districava una trama intricata di ciottolato, mentre i colori delle vesti esaltavano la vista immergendo l’occhio in una marea disumana di colori e forme, esplosioni pure e cromatiche.
Una donna, sulla quarantina, agghindata come una di quelle nobili di corte, urlava a per di fiato per la piazza. Ma nessuno pareva darle ascolto, omertosi individui sociali che pensavano solo al benessere personale, disinteressandosi delle disavventure degli altri.

Non era bella, né forse lo era stata in passato, eppure i suoi lineamenti dolci, gli occhi appena deturpati dalle rughe, le labbra carnose e il viso tondo, le donavano un aspetto materno che, a molti, dava molta sicurezza. Era vestita con voluminoso abito turchese, uno scialle in seta del medesimo colore, e un cappello blu irto di piume che nascondeva folti ricci rossicci.
Un’altra stranezza, in quella giornata tipicamente normale, veniva dal fatto che a Nuova Taanach i furti erano pressoché inesistenti. C’era troppo lusso, troppe guardie, semplicemente troppa gente per effettuare gesti criminali. Eppure eccolo lì, un ladro che scappava e una donna che cercava aiuto nel primo ragazzo che le si parò davanti.

« Ti prego! Ti prego aiutami gentile ragazzo, mi hanno rubato la borsetta con tutto l’oro. »

Disse lei, con la voce squillante incrinata da una crisi di panico imminente.




CITAZIONE
Perdona il ritardo, sotto le vacanze sono stato poco attivo. Comunque nulla, la donna si avvicina al tuo pg cercando di attirare la tua attenzione. Proseguiremo questo post in confronto fin quando non avrai un mio stop. Quindi trasferiamoci li e decidi cosa fare.
 
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Numar55
view post Posted on 29/1/2015, 03:18




Non riusciva nemmeno a camminare dritto.
Ad ogni metro sentiva l'impulso di voltarsi, di guardarsi intorno o semplicemente di stare a fissare per qualche istante la magnificenza del mondo che l'osservava. A pochi passi da lui una donna sulla quarantina dai capelli castani e dalle vesti verdi mostrava a clienti di tutte le età uno dei suoi splendidi arazzi; su una tela verde stava, comparsa di intarsi d'oro, l'immagine di un cavaliere che conficcava una lancia nel petto di un drago. Diversi metri più in là poteva notare un omone calvo che, dietro alla sua bancarella piena di pesci, sollevava quello che assomigliava ad un grosso luccio, gridando a gran voce. Dietro di lui invece un paio di vecchietti stavano pesando alcuni gioielli su una bilancia, ancora più in là stava il fruttivendolo...
Era tutto talmente bello, talmente vivo, che provò per un istante l'impulso di fare un applauso a sé stesso e Jason lì in mezzo alla folla per lo splendido lavoro che avevano fatto. Ma si trattenne: doveva cercare di rispettare un minimo il contesto del suo personaggio, e fare la figura del malato mentale in una piazza cittadina non rientrava nei suoi obiettivi.
Tutta la sua autodisciplina naturalmente cadde dopo pochi istanti, appena vide la ragazza.
Aveva lunghi capelli rossi che le scivolavano dietro le spalle, occhi smeraldo in cui uno poteva perdersi per chissà quanto e un vestitino che lasciava ben poco all'immaginazione. Insomma, per essere un programma digitale era una gran figa!
Camminava tranquilla, gettando un occhio alle varie bancarelle, e stava avanzando proprio verso di lui. Immediatamente la mano destra corse ai capelli tirandoli indietro nella vana speranza di ottenere un ciuffo mentre un sorriso a tratti seducente a tratti schizofrenico compariva sul suo volto, mal mascherando il nervosismo che gli veniva a parlare con ragazze così belle.
Non era del tutto certo che dalla bocca uscisse una battuta sagace e divertente piuttosto che qualche suono cacofonico, ma non si demoralizzò di certo per una cosuccia come quella! Fece per parlare ma quella non lo calcolò neanche di striscio continuando ad avanzare imperterrita nella sua camminata.
Una vaga sensazione di gelo avvolse Jack, il cui sorriso era rimasto immutato anche se ormai rivolto al vuoto. Poi d'un tratto si riscosse, sospirando e battendosi una mano sulla fronte. Per un attimo la grafica gli aveva fatto perdere il contatto con la realtà, sottomettendo il cervello ai suoi scalpitanti ormoni; era ovvio che non tutti i png non potesse interagire con il personaggio giocante. Per questo la ragazza l'aveva ignorato, se fosse stata vera sarebbe di sicuro andata diversamente! Peccato però...

"Quando esco di qui mi devi dire dove su quale sito hai trovato i modelli dei personaggi femminili!"

Ancora nessuna risposta.
Con un sospiro esasperato staccò nuovamente le dita dal comunicatore. A quanto pareva Jason aveva intenzione di continuare con quello stupido scherzo. Il motivo era a lui ignoto dato che aveva già capito tutto da diversi minuti, ma probabilmente il suo amico era semplicemente un coglione.
La sua attenzione fu attirata dalla mano che aveva passato tra i capelli: era appiccicaticcia, e un po bagnata. Sudore.
Concentrato com'era su Asgradel non si era accorto di provare caldo, fin troppo caldo; evidentemente il surriscaldamento della camera raggiungeva temperature più alte del previsto. Un problema che avrebbero dovuto risolvere ma che al momento non era poi così grave.
Lestamente si sfilò la giacca di pelle, legandosela alla vita e rimanendo a maniche corte. C'era da dire che con quel caldo sembrava davvero di trovarsi in una città del profondo sud! Ridendo tra sé e sé per quella simpatica coincidenza, continuò ad inoltrarsi in quella giungla di merci e persone.
Ma non passò molto prima di fermarsi di nuovo.
Non molto distante da lui una strana figura urlava a più non posso.

"A ladro! A ladro!"

Il suo primo pensiero fu che la Fata Turchina si fosse lasciata decisamente andare nel corso degli anni. Eppure non fu il suo abito a pastello ad attirare l'attenzione di Jack, né il pensiero di quanti pavoni dovessero essere morti invano per realizzare un così brutto cappello, ma il semplice fatto che parlasse. I rumori di sottofondo, le voci della folla li avevano trovati qua e là rubacchi...prendendo spunto da altri media, ma non avevano mai avuto la possibilità di ingaggiare dei veri doppiatori. Troppe voci richieste, troppi soldi!
Eppure proprio lì davanti a lui stava un png che, al posto di sputare fuori scritte dalla bocca, lo stava implorando con la voce più stridula che riuscisse ad avere di accettare la sua quest.

"Ti prego! Ti prego aiutami gentile ragazzo, mi hanno rubato la borsetta con tutto l’oro."

La testa gli girava e temeva di finire a terra da un momento all'altro, ma si trattenne.

"Ehm...certo, signora! Me ne...occupo io...ehm, dove...?"

Si guardò intorno alla ricerca di qualche tipo sospetto o perlomeno di qualcuno con un grosso punto esclamativo sopra. Fu la stessa donna ad aiutarlo, in modo piuttosto realistico per essere un programma digitale. Ma del resto era stato quello il loro obiettivo sin dall'inizio...

"Da quella parte, credo, non lo so!
Era un ladruncolo qualunque, vestito con un saio lurido e sporco, quel bastardo mi ha rubato tutti i soldi per la spesa settimanale!"


Ed ecco che come per magia nel punto indicato la folla si aprì per qualche istante per richiudersi subito dopo. La quest era iniziata!
Senza neanche pensarci si gettò tra la gente, ignorando le reazioni infastidite della stessa (le solite frasi tipo che nei videogiochi i png utilizzano quando gli vai addosso). I guanti facevano il loro dovere, pareva davvero di doversi far strada fra decine di persone. Eppure il suo pensiero era altrove, ad un piccola e semplice domanda.
Cosa cazzo stava succedendo ?! Che Jason fosse riuscito a trovare all'ultimo dei volontari per il doppiaggio ? No, impossibile non avrebbe avuto il tempo di togliere ogni singola traccia di dialogo e sostituirla con il sonoro! Che avesse ricreato della voci computerizzate ? Eppure quella donna pareva essere talmente vera...
Ma anche se la mente era altrove i suoi sensi da videogiocatore provetto erano comunque alla ricerca del suo obiettivo; e infatti dopo pochi minuti eccolo lì, con un abito piuttosto spiacevole alla vista (non quanto quello della Fata Turchina ma ci si avvicinava), a comprare quelli che parevano diversi pezzi di carne.
Beh..era stato piuttosto facile! Forse era solo un tutorial...
Gli si avvicinò, abbandonando per un istante le precedenti domande e pensando tra sé e sé che forse sarebbe stato più piacevole far partire la missione iniziale con la rossa di prima.
"Hey!"




Jack Montague


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Intelligenza/1 - Determinazione/1

CS Forma Draconico: Forza/2

Fisico: Illeso

Mente: Illeso

Energia: 100%


Passive:
- Può trasformarsi nella sua forma draconica alla luce del sole
- Casta illusioni in condizioni proibitive

Attive:


Note:

Scusa di nuovo per il ritardo( e siamo solo al secondo post!) ma con l'account e tutto il resto ci ho messo un po. Scusa ancora!

 
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view post Posted on 5/2/2015, 22:19

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yabancı

Il ladruncolo sentì qualcuno da dietro che lo stava chiaramente chiamando, importunandolo.
L’uomo si girò, guardando la fonte del suo disturbo; in mano aveva un sacchetto contenente una polvere gialla, pareva una strana farina. Tutto era perfettamente reale e tangibile, lontano da un piano dimensionale e immaginario che poteva prendere vita solo tramite dei chip contenenti qualche bit d’informazioni. L’uomo era proprio come l’aristocratica lo aveva descritto: giovane ma non per questo avvenente, dal naso rapace e dagli occhi neri e liquidi. Osservandolo meglio era incredibile come i difetti e i pregi, pochi, del suo viso fossero tutti perfettamente visibili, molto meglio di qualunque impianto in ultraHD o 3D. Potevi notare le rughe e i punti neri, il puntino bianco sui brufoli e il labbro spaccato, le fossette sulle guance e le lentiggini.

« Che cazzo vuoi? – disse l’uomo sfacciato, con una voce squillante ma dura, reale – vedi di girare a largo straniero. »

Era chiaro che non voleva essere disturbato, si girò di nuovo, dando qualche moneta al mercante dietro il bancone, che intanto guardò la scena irritato, con lo sguardo di chi non voleva rotture di coglioni, ma soprattutto che non voleva intorno perdigiorno o liti. Il mercante era un uomo severo sulla quarantina, dal pancione gonfio di birra e dalle guance rosse e i capelli del medesimo colore, il suo bancone era una classica bancarella alimentare: cipolle; pane; verdure; carne, poca; e qualche altro bene.
L’uomo prese i soldi rapidamente, sperando in cuor suo che la situazione non si evolvesse in peggio dinanzi ai suoi occhi. Nel frattempo una mano scorse istintivamente nella tasca del grembiule lordo di sangue, a cercare la sua mannaia.




CITAZIONE
Scusa il ritardo ho avuto un'esame il tre. Proseguiamo, cerca di essere anche un po' più intraprendente e di approfondire a dovere il rapporto con il mondo esterno.
 
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Numar55
view post Posted on 2/3/2015, 16:09




"Che cazzo vuoi? Vedi di girare a largo straniero."

Ok, l'IA del png non pareva essere molto amichevole. Difatti appena ebbe finito di parlare gli diede di nuovo le spalle con strafottenza continuando a fare spese. Gli ricordava Jason durante i saldi al negozio di elettronica in città: non c'era spazio per quisquilie come l'etica o le buone maniere, solo la merce comprata e la velocità con la quale la si prendeva contavano. L'unica differenza era che quel tipo non era biondo...e comprava cibo, non pezzi d'elettronica...e oh cazzo quant'era brutto! Pareva quasi che la vita gli avesse mostrato la bellezza solo per strappargliela via dicendogli - "Mi spiace, non fa per te!". Stava per farglielo notare ma le parole gli morirono in gola alla vista di un fenomeno piuttosto bizzarro. Il rapido movimento del ladro aveva lasciato dietro di sé una scia di numeri cremisi che ormai stava man mano svanendo. Nessun altro nel mercato pareva averlo notato e questo lasciava spazio ad un unico sospetto...
Un bug, che palle! Beh almeno il ladro non si era messo a saltellare sulla bancarella come in preda ad un ictus nervoso o a sparire completamente, inghiottito dal terreno. Considerando la totale inaffidabilità degli strumenti (perlopiù prototipi) da loro utilizzati e la pesantezza che doveva avere il gioco per mantenere una tale grafica, quei piccoli numeri svolazzanti era il minore tra tutti i problemi che sarebbero potuti capitare.
Avrebbe risolto il problema con Jason una volta uscito, ora come ora non gli andava di interrompere la sua prima discussione con un png per riportare un semplice errore di programmazione. Carezzandosi la nuca con una mano, indicò il ladro con l'altra come se fosse un vecchio amico. Neppure per un secondo perse il suo sorriso ironico.

""Ok, come preferisci! Ma prima gradirei i soldi..."

Tac! Colpito nel segno!
Il ladro non doveva essere programmato per essere un gran bugiardo dato che davanti al persistere di Jack mostrava una calma paragonabile a quella di un agnello a Pasqua.

"Di cosa cazzo stai parlando? Io non ti devo nessun soldo."

Mentre parlava i numeri apparsi poco fa iniziarono a ricoprirlo ma in modo differente da prima; ora pareva quasi di vederli dentro di lui. Era come guardare i disegni sui libri di scienze in cui le vene erano disegnate in maniera da essere viste anche dall'esterno. Il bug continuava, ed era peggiorato...
Non appena avesse finito di parlare con il png, avrebbe informato Jason di quell'errore nel sistema. Stava diventando fastidioso e peggiorava a vista d'occhio, con tutti quei numeri che aumentavano sempre più di luminosità.

"A me no, ma alla donna che mi ha fatto saltare i timpani poco fa pare che tu ne debba molti!"

Allargò le braccia con fare esplicativo, in maniera volutamente irrisoria. Era ansioso di testare il combattimento, la sua parte preferita, con la realtà virtuale. Doveva essere fantastica! Per questo motivo stava cercando di innervosire il più possibile il ladro, sperando che i numeri ormai brillanti non presagissero l'arrivo di un crash.

"Potevi almeno allontanarti un po di più se volevi far perdere le tue tracce."

Alla fine la luce sparì, ma non per il crash. L'ultima cosa che aveva visto era il ladro che gli lanciava contro delle polvere gialla, poi un forte bruciore agli occhi che serrò immediatamente con un lamento. Le dita corsero istintivamente al viso e lì, dove sarebbero dovute impattare contro il casco della realtà virtuale, trovarono invece le morbide palpebre, completamente ricoperte da una sostanza farinosa. Prima che potesse anche solo riflettere su quell'anomalia, qualcos'altro colpì con violenza il suo braccio destro. Gli occhi si spalancarono di botto, le pupille quasi spiritate che fissavano con orrore lo squarcio che il pugnale gli aveva aperto. Il dolore non venne subito: ci fu un attimo di totale estraneità in cui fissò il sangue colare lentamente da quello che una volta era un braccio integro. Poi naturalmente il dolore venne e sembrerà scontato ma...cazzo se faceva male!
Come un fulmine a ciel sereno, la sua estraneità lasciò spazio ad un grido di puro terrore che nemmeno la cheerleader di un qualunque film horror avrebbe saputo battere. Cercò di scappare ma il panico gli impediva di muovere con efficienza le gambe, i piedi si incrociarono l'uno con l'altro e presto cadde a terra. Il suo corpo non accennava a smettere di tremare e gli occhi si focalizzavano unicamente sulla ferita e sull'uomo con il coltello.

"C-cosa...?"

"Cosa cazzo sta succedendo" sarebbe la frase che avrebbe voluto dire e che gli rimbombava nella testa, ma è difficile articolare intere frasi quando il proprio braccio sta avendo delle mestruazioni. In pochi istanti il suo sogno era diventato un incubo e da coraggioso eroe era ridiventato ciò che era in realtà, ovvero un semplice ragazzo, bravo solo a smanettare con i codici.
Realtà...
Una parola piuttosto difficile da descrivere in quel momento. Come poteva essere reale tutto ciò ? Quello era solo un videogioco! Uno stramaledetto videogioco! Non ci si feriva, non si sanguinava, non si rischiava di morire.
Si stava sforzando come un ossesso di comprendere la logica di quella situazione; ma quella era andate a puttane già da un pezzo: lui era ferito, poteva percepire la terra bagnata dal sangue e il dolore atroce al braccio, e davanti a lui c'era un uomo che aveva l'intenzione di portare a termine ciò che aveva cominciato.
Era tutto vero.
Il ladro avanzò verso di lui, il pugnale pronto ad assaporare di nuovo la carne. Terrorizzato, Jack arrancò all'indietro con il braccio sano ma sfinì per sbattere contro il duro legno di un'altra bancarella. Ormai non aveva vie di fuga e il coltello era sempre più vicino. Eccolo, la lama prese velocità mentre si abbassava fino...a fermarsi ? Per una qualche strana ragione il tipo aveva fermato il proprio attacco a mezz'aria, ma era evidente che qualunque fosse stato il motivo non dipendeva dalla sua volontà. Era sorpreso quanto lui di ciò, tuttavia non era altrettanto desideroso di finirla lì, glielo si leggeva negli occhi.
Più che la sua volontà fu l'adrenalina che aveva addosso a spingerlo ad agire; un poderoso calcio si infranse sulla tibia del suo assalitore che, a causa del dolore e dell'improvvisa perdita di equilibrio, cadde a terra imprecando a mezza voce. Sfruttando il breve vantaggio che aveva ottenuto si rimise in piedi il più fretta possibile e se la diede a gambe. Attorno a lui la gente pareva impazzita: i clienti correvano di qua e di là allontanandosi sempre di più dallo scontro (cosa che anche lui avrebbe gradito fare al più presto), quasi ogni donna gettava grida isteriche contagiando altre donne che ancora non si erano conte di quel che stava realmente accadendo...
Man mano l'intera piazza avrebbe saputo dell'accaduto e, a giudicare dalle reazioni lievemente fuori controllo, non doveva essere un evento comune a...dovunque si trovasse in quel momento. Il gioco avrebbe dovuto portarlo nella città di Taanach nell'Akeran ma ormai non aveva idea di dove fosse finito. Né gli importava granché, al momento la priorità era sopravvivere. Mentre correva premette la mano sulla ferita che sanguinava in modo a dir poco vergognoso (fortuna che non era debole di stomaco!); diede una rapida occhiata alle sue spalle ed emise un gemito sconsolato. Il ladro pareva non darsi per vinto, forse spinto dal desiderio di eliminare l'unico testimone del suo furto, naturalmente fregandosene di macchiarsi di omicidio in mezzo ad una folla per farlo. Jack aveva un lieve vantaggio ma quel tipo non era ferito, e pian piano stava accorciando le distanze. Continuare a correre non era più la scelta più saggia; facendo leva a tutta la sua forza di volontà si convinse a fermarsi per poi voltarsi verso l'uomo che lo voleva morto. Deglutendo mosse la mancina in avanti come per calmarlo e convincerlo a fermarsi.

"Senti...se vuoi i soldi, tienili! Io..."

Poi accadde l'imprevisto. Accanto alle sue dita si formarono lievi strisce di numeri bianchi, sottili come fili di spago, e presero a girare attorno ad esse seguendo il movimento ondeggiante della mano. Prima che se ne rendesse conto, quelli si ammassarono sul palmo e presero a brillare sempre più, fino ad assumere l'aspetto di una piccola fiammella. Appena i suoi occhi si posarono su di essa e prima che potesse chiedersi alcunché, quella scattò come un razzo via dalla sua mano per dirigersi verso il ladro, ormai a pochi metri di distanza. D'altro canto lui non pote che assistere stupefatto alla fiamme che ustionavano il volto del suo assalitore che portandosi una mano sul viso si fermò di colpo gridando per il dolore.
Nel frattempo con bocca e occhi spalancati per lo stupore Jack fissava la propria mano cercando di non impazzire per quell'ennesimo stravolgimento degli eventi. Non era ancora riuscito ad accettare di trovarsi in un mondo reale ed ora saltava fuori che lui in un mondo reale poteva sparare palle di fuoco ?! Probabilmente in un'altra situazione avrebbe trovato la cosa un'assoluta figata ma al momento, inseguito com'era da un tizio che voleva ucciderlo, trovava la cosa piuttosto esasperante. Ma non aveva molto tempo per piangersi addosso, il ladro si era ripreso. Lo fissava irato con una guancia molto più rossa di quanto dovrebbe essere normalmente. Perfetto, se prima voleva ucciderlo per essersi intromesso, ora avrà voluto la sua morte per puro piacere personale! Eh già, lui si che ci sapeva fare con le persone...
Appena quello mosse i primi passi, lui riprese senza alcuna esitazione a darsela a gambe. Non aveva idea di quello che aveva fatto poco fa, né come c'era riuscito ma non aveva intenzione di beccarsi una pugnalata allo stomaco solo perché aveva sbagliato formula magica o chessoio!
Sfrecciava per il mercato senza badare al percorso in sé, limitandosi ad allungare quanto più possibile le distanza tra lui e quella lama; zigzagò tra alcuni banchi di gioielli, diede un paio di spallate ad un paio di passanti random...
Per poi arrivare ad un bivio. Destra, sinistra, sinistra, destra, destra, sinistra...sinistra! Con la mano sana afferrò uno dei pali di una bancarella di frutta per aiutarsi a curvare meglio; il tutto non doveva essere stato costruito al meglio (o più probabilmente non pensavano che qualcuno fosse così idiota da sfruttare il palo durante una corsa) perché al suo passaggio quella si piegò pericolosamente di lato fino a...crollare. Già.
L'unico suo pensiero mentre il passaggio si riempiva di papaie fu che almeno questo avrebbe rallentato un minimo il suo inseguitore. Ignorando il fiatone che già lo stava opprimendo, si costrinse a continuare la sua fuga prendendo qualche svolta qua e là per depistare al meglio quello psicopatico. Ma fu all'ultima svolta a destra che tutto andò a puttane.
Vicolo cieco.
Ma come cazzo faceva ad esserci un vicolo cieco in un mercato ?! Eppure era proprio così: le bancarelle poste ai suoi lati e dinnanzi a sé bloccavano completamente il passaggio. Era bloccato, doveva andarsene da lì prima che quel tipo lo raggiunges...e naturalmente lo raggiunse! Pareva trasudare odio da ogni poro ma si diede una calmata appena notò quanto la sua vittima fosse nella merda e il volto scuro lasciò spazio ad un sorriso sadico (cosa che stranamente non lo rincuorò molto).

"Final-mente...figlio...di puttana!"

Il fiatone rendeva difficile al tipo dire più di tre sillabe tra un respiro e l'altro ma era stato abbastanza esplicativo. E perlomeno riusciva a parlare; Jack era messo talmente male da doversi chinare appoggiando le mani sulle ginocchia. Solo dopo aver scatarrato come mai prima d'ora sul terreno polveroso si rimise completamente dritto guardando sconsolato il pugnale avvicinarsi sempre di più. Stava cercando di pensare ad un metodo per tirarsi fuori da quella situazione, nel suo mondo (ok, faceva ancora piuttosto strano dirlo) era questa la sua specialità: evitare, spesso autoschernendosi, altre volte facendo il buffone...
Insomma qualsiasi soluzione era accettabile piuttosto che battersi con quel fisico così magrolino. Amava i videogiochi proprio per il motivo contrario; non doveva nascondersi né scappare, doveva solo spaccare culi qua e là. Ma ora...ora la situazione era completamente diversa da qualunque cosa gli fosse mai capitata. Migliaia di pensieri gli passavano per la testa in quel momento impedendogli di ragionare. Come ci era finito in quel casino ? Aveva ancora qualche possibilità di uscirne ? Faceva molto male morire per accoltellamento ?
Gettò un'occhiata al braccio destro. Sì,cazzo.
Poi l'occhio cadde senza volerlo sull'altra mano e la mente tornò a quel che era accaduto poco fa, a lui che sparava fuoco manco fosse Bowser contro Super Mario. Non aveva idea di come c'era riuscito e aveva preferito non sprecare tempo a rifletterci su ma...beh ormai cosa gli costava provare. Al massimo moriva...merda.
Strinse la mano sinistra a pugno e prese un profondo respiro mentre caricava il pugno all'indietro. Giurò a sé stesso che se fosse sopravvissuto gli avrebbe dato un nome decente ma sul momento riuscì solo a dire...

"SFERA DI BOWSER!"

Niente. Il silenzio più assoluto accolse il suo fallimento, mancava solo la tipica palla di sterpaglie a coronare la scena. Da parte sua nessuna parola, solo un gemito sommesso oltre alla certezza di una morte imminente. Eppure il ladro non si muoveva di un passo. Stava lì, pietrificato, ad osservare con un misto di sorpreso e paura alla sua sinistr...cazzo!
Al suo fianco stava un grosso rettile, pareva quasi un mastino dalle dimensioni ma le somiglianze con il cane finivano lì: il corpo era cosparso da scaglie rossastre, il muso era corto e tozzo con un dentatura simile a quella di un piranha e le quattro zampe terminavano con piccoli ma affilati artigli. Un drago...ma sul serio ?
Appena lo vide fece un balzo di mezzo metro ma l'animale non parve minimamente intenzionato ad attaccarlo, si limitava a fissarlo immobile con occhi simili ad un fuocherello scoppiettante. Un momento...davvero poteva evocare draghi ? Fissò costernato la propria mano e poi di nuovo il rettile che non levava nemmeno per un istante lo sguardo da lui. Quindi volendo poteva...
Inclinò la testa di lato. Pareva quasi un tick nervoso ma in realtà stava indicando al drago il proprio nemico sperando fosse comparso per quel motivo. Evidentemente c'era feeling tra loro perché appena mosse il collo, la bestia partì con un debole ruggito alla volta del ladro. Quello non pareva molto felice della piega degli eventi, tuttavia non si fece cogliere impreparato e balzò all'indietro per sfuggire a quelle letali fauci. Subito dopo cercò di attaccare la creatura ma quella era più scaltra del previsto e ritirò indietro il collo con un breve ringhio lasciando fendere al pugnale solo l'aria. Un basso gorgoglio risuonò dalla gola scagliosa mentre il drago tirava leggermente indietro la testa; pochi istanti dopo un getto di vapore fuoriuscì dalla sua bocca investendo il nemico. Sinceramente Jack si sarebbe aspettato del fuoco ma dalle grida di dolore dell'uomo quella nuvola bianca non doveva essere poi così piacevole. Con un balzo l'animale si gettò in avanti cercando di morderlo nuovamente ma quello, nonostante tutto, ebbe la prontezza di rotolare di lato evitando ancora una volta di essere assaggiato. Dal fondo della strada il ragazzo continuava ad osservare la scena, immobile. Ma sentiva in cuor suo di fare qualcosa: non era che il suo drago (un'altra cosa da aggiungere alla lista delle cose strane da dire) sarebbe riuscito a vincere lo scontro. Quel tipo era in gamba, completamente psicopatico ma in gamba.
Guardò nuovamente la propria mano e decise di provare di nuovo. Forse il pugno era sbagliato, forse se metteva la mano ad artiglio...
Piegò le dita e fissando il suo assalitore allungò nuovamente il braccio verso di lui. Questa volta avendo la decenza di non mettersi a gridare nomi stupidi.
Niente fuoco, nemmeno stavolta. E neppure altri draghi.
Accadde qualcosa di molto più strano ed inquietante; il braccio del tizio cominciò a tingersi di venature blu mentre i muscoli parevano irrigidirsi. Non doveva essere una bella sensazione visto che quello cadde in ginocchio in quella che pareva un dolore atroce tenendosi stretto al petto l'arto bluastro. E fu in quel momento che giunse il drago.
Approfittando della debolezza del nemico si gettò su di lui stringendo con forza tra le proprie zanne una spalla. Il ladro cercò di spingerlo via a mani nude ma la bestia non mollava, anzi stringeva ancor di più la presa.
Per un breve istante Jack tirò un sospiro di sollievo. O mezzo sospiro a dire il vero; non riuscì nemmeno finirlo prima che il pugnale si conficcasse nel collo del drago. Bastarono pochi attimi e quello scomparve in una scia di numeri biancastri.
Gemendo per il dolore l'uomo si mise a fatica in piedi gettando un'occhiata infuriata sulla causa di tutti i suoi mali di quella giornata. Ovvero naturalmente lui.
Mosse un paio di passi incerti ma ben presto acquisì un'andatura sempre più salda. E veloce. Pochi passi li separavano quando Jack mise la mano aperta davanti a sé. Era la sua ultima possibilità.
E finalmente (echecazzo!) avvenne. I piccoli numeri attorno alle sue dita, la luce e poi una sfera infuocata che viaggiava verso il nemico. Quello si scansò appena in tempo appoggiandosi per un istante ad una bancarella. Quasi d'istinto mosse la mano destro gettando una nuova vampa di fuoco, beccandolo questa volta alla spalla. Il nemico si morse la lingua per il dolore ma non arretrò gettandosi invece verso di lui con un grido. Un balzo all'indietro salvò lui e il suo intestino da quella rapida lama ma all'affondo successivo ebbe appena il tempo di scansarsi di lato mettendosi alla sinistra del suo aggressore, rimediandosi però un graffio al braccio sano. Non era niente in confronto al taglio di prima ma di certo non gli fece piacere. Nello spostamento la sua mano sfiorò la spalla del ladro e quel semplice tocco fece sì che alcuni dei numeri che aveva visto prima al suo interno evaporassero. Nuove venature bluastre comparvero sul corpo dell'uomo mentre quello barcollava in avanti lamentandosi come se l'avesse toccato con ferri ardenti.
Dunque quegli strani poteri...le fiamme, le venature, il drago...derivavano da quei numeri ? Ma...cosa significavano ? Perché li aveva ?
Domande più che giuste, ma al momento sbagliato.
Il suo assalitore si voltò di scatto caricandolo a testa bassa per poi sollevarlo di peso andando a sbattere contro una bancarella laterale. Il tavolo si piegò sotto il peso dei due trascinando con sé tutta l'impalcatura. Adagiato su grossi e piuttosto scomodi frammenti di legno, Jack cominciò a trascinarsi il più lontano possibile con le proprie braccia. Almeno finché una fitta di puro dolore lo colpì alla gamba; si voltò e ciò che vide lo gettò nel panico. Conficcato nella propria coscia stava il pugnale, stretto ancora tra le dita dell'uomo. Il sorriso sadico del suo nemico era di gran lunga peggiorata, pareva quasi un'oscena smorfia. Si divertì a rigirare la lama nella carne godendosi come un matto le sue urla di dolore. Poi tutto finì.
Sentì distintamente il coltello abbandonare il corpo e fiotti di sangue che gli bagnavano i pantaloni, accompagnati da uno straziante bruciore. Una mano lo voltò con forza facendogli poggiare la schiena al terreno. Per un istante i suoi occhi si riflessero in quelli del ladro, quasi perdendosi in quei pozzi d'odio. La lama si levò di nuovo e questa volta non si sarebbe limitata a ferirlo; di scatto levò una mano in alto cercando di afferrare in qualche modo il braccio armato nel vano tentativo di bloccarlo. Ma non ce ne fu bisogno, perché accadde di nuovo: il pugnale si era fermato ancora una volta, l'attacco fermato a mezz'aria. Il nemico aveva il volto contratto dallo sforzo di affondare ancor di più l'arma ma quella rimaneva ostinatamente ferma. Tra la lama e la mano di Jack si poteva notare che l'aria ondeggiava lievemente, come nei giorni più afosi.
Dunque era stato di nuovo lui, ma come...
No, non poteva pensarci ora, non sapeva nemmeno quanto avrebbe retto quella strana "barriera". Ma forse...forse aveva un'idea.
Mosse per qualche secondo la mano libera accanto a sé finché le dita si serrarono attorno ad un pezzo di legno, un frammento della bancarella su cui era rovinato sopra. Prese un profondo respiro. Appena vide il ladro smettere di spingere la propria arma verso di lui, il braccio si mosse rapido e quel randello improvvisato andò a sbattere contro la tempia dell'uomo, sbalzato di lato dal colpo. Più rapidamente che poté si allontanò alla ricerca di un possibile luogo sicuro. Prima di tutto però doveva rimettersi in piedi; la sua attenzione fu catturata da una bancarella ad un paio di metri da lui. Non che fosse diversa dalle altre ma sul tavolo ormai abbandonata si era appollaiata una colomba, che lo fissava con la testa inclinata. Un punto come un altro per appoggiarsi. Un paio di strisciate e riuscì ad allungare la mano verso il bancone per poi tirarsi su. Una nuova fitta partì dalla gamba, dovette collassare sul bancone per non ricadere a terra. La colomba volò via, spaventata dal suo movimento improvviso, ma al momento l'aver quasi schiacciato un innocuo uccello era l'ultimo dei suoi pensieri. Percepiva qualcosa di freddo e metallico al di sotto di sé e dopo essersi rimesso in piedi rimase sconvolto per quell'incredibile botta di culo.
Quella bancarella esponeva armi d'ogni tipo.
Quante probabilità c'erano di trovare qualcosa di talmente utile in mezzo a quel marasma di merci ? Non poté tuttavia emozionarsi troppo poiché dei passi alle sue spalle lo fece voltare di scatto (facendolo imprecare data la gamba pugnalata). Il ladro si era ripreso dalla botta in testa e, sebbene avesse lo sguardo un po confuso e alcune strisce di sangue cominciassero ad uscire dalla sua testa, stringeva con forza la propria arma. Jack portò velocemente una mano dietro la schiena afferrando la prima cosa che le sue dita toccarono. Poi la portò dinnanzi a sé puntandola contro l'avversario e rimase per un istante stupito dalla bellezza dell'arma: era un katana dalla elsa bianca come la neve e la lama ricoperta da alcune incisioni. Non che fosse un esperto di armi ma aveva craftato abbastanza oggetti in vita sua da saper riconoscere quando un'arma era fottutamente bella. Non che sembrasse un gran guerriero impugnandola a due mani con le braccia tese come stuzzicadenti verso il nemico.

"Non fare un passo! Se ti muovi, io..."

Non doveva averlo impressionato molto dato che dopo aver sputato per terra quello partì di nuovo alla carica. Diede un rapido affondo e il suo pugnale riuscì a ferirlo al fianco nonostante il suo tentativo di schivata. Fortunatamente riuscì ad appoggiarsi al palo di una bancarella o sarebbe finito di nuovo a terra. La lama sfrecciò di nuovo nell'aria ma questa volta fu abbastanza lesto da tirarsi indietro. Tuttavia sapeva di non potersi continuare ancora a lungo; era stanco e ferito, il pugnale l'avrebbe presto raggiunto di nuovo.
Un'altra affondo e un'altra schivata che lo portò al fianco del ladro, tuttavia il movimento gli fece poggiare la gamba ferita troppo violentemente al terreno. Un'ennesima scarica di dolore gli invase il corpo. Non ci vide più, voleva solo finirla.
Mosse la spada dall'alto verso il basso crollando poi in ginocchio. Al suo fianco udì un tonfo ed un gorgoglio strozzato; il nemico aveva un grosso taglio che gli attraversava la gola inzuppando le povere vesti ed il terreno circostante di sangue.
Per interminabili istanti i due si fissarono negli occhi, paura ed odio a confronto. Questo finché l'odio non lasciò spazio ad un freddo astio ed infine ad una totale indifferenza. Era morto.
Jack non riuscì a distogliere lo sguardo dal cadavere. Il cadavere dell'uomo che aveva ucciso.
Forse dopotutto non era così forte di stomaco.
Si piegò in avanti e vomitò.




Jack Montague


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Intelligenza/1 - Determinazione/1

CS Forma Draconico: Forza/2

Fisico: Danno Medio braccio destro, Danno Basso a braccio sinistro, Danno Medio a schiena, Danno Alto a gamba sinistra, Danno Medio a fianco destro

Mente: Illeso

Energia: 100%-5%-5%-10%-20%-5%-5%-20%-10%= 20%


Passive:
- Può trasformarsi nella sua forma draconica alla luce del sole
- Casta illusioni in condizioni proibitive

Attive:

Ah, la brezza di Theras...
Sul serio, persino la stessa aria pare avere un altro odore. Più pesante.
Talmente pesante che mi pare quasi di toccarla; inizialmente lo vedevo come un fattore negativo e me ne lamentavo, poi ho scoperto che mi avrebbe potuto parare il culo e...beh, mi ci sono abituato! Basterà il semplice sentore del pericolo per poter modificare la compattezza dell''ossigeno attorno a me creando resistenti barriere invisibili che mi proteggeranno da qualunque follia questo strano mondo mi riverserà contro.
Abilità Personale N.1: Variabile Difensiva di natura magica a bersaglio singolo; Consumo Variabile

Png completamente personalizzabili
Alla pari della materia di questo posto, i suoi stessi abitanti hanno un aspetto differente dal mio: è come se fossero fatti di dati informatici; spesso mi è capitato di fissare per diversi secondi qualcuno con aria stranita dopo aver visto parte del suo corpo assumere qualche strana colorazione, o addirittura evaporare e poi riformarsi. Senza che né lui né chiunque altro se ne accorgesse!
Non amo agire troppo sugli esseri viventi, non mi sembra giusto. Ma ho imparato ad usufruire di questo strano evento nel caso questi ultimi non siano esattamente amichevoli; con un po di concentrazione riesco ad individuare i punti deboli del loro "codice" e modificarlo a mio piacimento. Se voglio semplicemente infliggere danno mi basterà scombinarlo con un gesto: qualche neurone scoppia come popcorn, il sangue cambia colore e comincia a bruciare...
Pergamena Iniziale Mago "Corruzione Magica": Consumo Alto; Danno Medio al Fisico e Danno Medio alla Mente

I'm hot, baby!
Forse sarà per la scelta di usare "Progenie dei Draghi" come razza ma in questo mondo ho un buon rapporto con il fuoco! Trovo che il suo "codice" sia piuttosto semplice da manipolare e non serve che uno schiocco per poter evocare fiammelle danzanti tra le mie dita; fortunatamente non mi feriscono(sarebbe piuttosto patetico evocarle e poi gridare come una ragazzina dal dolore) ma so per certo che gli altri...beh, gli altri non hanno un rapporto così splendido con loro...
Pergamena Iniziale Mago "Adepto degli Elementi": Consumo Basso; Danno Basso da Ustione

Buum! Draghi!
Già, questa sinceramente non me la spiego! Sono grossi, scagliosi, hanno artigli, sputano fuoco...e spuntano fuori se muovo troppo le mani! Ho scoperto poi che proprio attraverso questo movimento posso decidere la potenza di questi simpatici lucertoloni: per esempio con un gesto secco evocherò un cucciolo piccolo(Della dimensione di un mastino!) e non particolarmente tenero, praticamente incapace di sputare fuoco ma semplice vapore(P.S. Non sottovalutare quello stupido sbuffo d'aria! Brucia quanto un pentola d'acqua bollente).
Pergamena Iniziale Mago "Cucciolo di Draco": Consumo Medio; Evocazione di Potenza Bassa per due turni; 1 CS a Forza/1 CS a Velocità


Note:

Prima di tutto scusa nuovamente per l'enorme lasso di tempo che mi sono preso per scrivere questo post ma ho avuto alcuni problemi nel farlo poiché spesso non mi convinceva e l'ho riscritto più volte. Detto questo, qualche precisazione: i numeri sono il modo in cui Jack vede il "codice" di Theras e dei suoi abitanti, non ha alcun valore come tecnica ma è un puro spunto narrativo per spiegare le sue tecniche; il modo in cui trova la spada può sembrare molto random ma c'è una storia dietro che approfondirò in future giocate.
Ecco il riassunto del combattimento:
- Ladro attacca, Jack non para e prende danno Medio al braccio destro.
- Ladro attacca di nuovo, Jack usa difensiva variabile personale a consumo basso per parare
- Jack colpisce Ladro a gamba sinistra causando danno Basso, poi fugge
- Ladro lo insegue, Jack usa Adepto degli Elementi e causa danno Basso al volto del Ladro
- Jack fugge fino ad arrivare a vicolo cieco, Ladro lo raggiunge
- Jack usa Cucciolo di Draco ed evocazione attacca Ladro che schiva il morso ma subisce poi danno Basso per getto di vapore
- Jack usa Corruzione Magica causando danno Medio a fisico e danno Medio a mente, evocazione morde causando danno Medio
- Ladro attacca evocazione causando danno Alto e la uccide
- Jack usa due volte Adepto degli Elementi, la prima volta Ladro usa una personale di schivata a consumo basso poi subisce danno Basso al petto.
- Ladro attacca, Jack schiva
- Ladro attacca, Jack schiva parzialmente e subisce danno Basso a braccio sinistro
- Jack usa Corruzione Magica, Ladro subisce danno Medio a fisico e Medio a mente
- Ladro usa carica a potenza media, Jack subisce danno Medio da impatto contro la bancarella
- Ladro attacca e causa danno alto a gamba sinistra
- Ladro attacca con affondo a potenza media, Jack usa difensiva variabile a consumo medio
- Jack attacca con pezzo di legno e causa danno Medio alla testa
- Jack si rimette in piedi e prende katana
- Ladro attacca e causa danno Medio a fianco destro
- Ladro attacca due volte e Jack schiva due volte
- Jack attacca ed uccide il ladro tagliandogli la gola

 
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view post Posted on 7/3/2015, 02:41

1L 50GN0 3R3T1C0
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yabancı

Quello non era un videogioco, alla fine del combattimento non sarebbe uscita la scritta: “Next level 2”.
No, e nemmeno nessuna musichetta strana e psichedelica avrebbe fatto da contorno a tutto ciò, quella era realtà, la realtà d’un mondo diverso dal normale, un mondo inusuale per uno che veniva dal pianeta denominato Terra. Lì, a Theras, la magia era forte e ben presente, lì i joystick non sapevano nemmeno cosa fossero, per non parlare di meri videogiochi. Super Mario?! No, di lui non c’era traccia.
Quello era il mondo dei draghi e dei demoni, degli elfi e dei nani, dei mostri e degli umani.
Un mondo a cui presto uno straniero, uno yabancı, come veniva chiamato nei territori dell’Akeran, si doveva presto abituare. Il combattimento era durato abbastanza, ma Jack non avrebbe ricevuto punti esperienza per l’uccisione di un semplice ladro, altresì, le guardie allarmate dal trambusto, sarebbero presto accorse per arrestarlo. Quindi che fare? Prendere la borsa e tornare dalla donna, cercando un modo per sfuggire alle guardie tra la folla, oppure darsela il più in fretta possibile a gambe levate?
Era una decisione non facile, per nulla, ma una decisione che Montague avrebbe dovuto prendere, perché rimanere lì fermo a vomitare avrebbe significato una sola e unica cosa: essere arrestati.
Ed è risaputo, le carceri di Taanach non so famose per la loro clemenza, per la loro bontà, vecchie rimembranze dei tempi della Purgatory, anziani carcerieri spietati, infinite torture. No, la prigione di Taanach non era tra le opzioni più convincenti; non andava semplicemente presa in considerazione.
Veloce Jack, veloce, che nella realtà non sempre si può resuscitare come nei videogiochi, seppur Theras fosse abituata a questo e molto altro.




CITAZIONE
Molto bene, diciamo che ci stiamo avvicinando alla conclusione anche perché la stiamo tirando un po' per le lunghe. Comunque niente, comunica la tua decisione in confronto, proseguiamo lì.
 
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Numar55
view post Posted on 18/3/2015, 05:14




Avete presente i festoni di capodanno ?
Quei mega party dove ti risvegli con un forte puzzo addosso, vestiti diversi da quelli che avevi, un gran mal di testa e un braccio grosso quanto te che ti abbraccia ?
Ecco, in quelle situazioni vomiti. Tanto.
Talmente tanto che se prima avevi un'anima, dopo quella serata l'avrai perduta per sempre in un mare verde di mojito e stuzzichini. Beh in quel momento Jack avrebbe voluto con tutto sé stesso perdere l'anima più volte piuttosto che vivere un solo istante di più quella situazione. Quando si vomita dopo una festa, solitamente dopo non si ricorda più nulla; lui invece si sarebbe ricordato per tutta la vita del cadavere davanti a sé.
La cosa più terribile era che, nonostante tutto ciò che desiderasse fosse distogliere lo sguardo da quel corpo, non riusciva. Al contrario continuava a concentrarsi sui più piccoli dettagli: i semplici abiti macchiati di rosso, la bava che usciva dalla bocca mista a sangue, il vivace colore della carne viva esposta al sole e...gli occhi. Quei maledetti occhi che continuavano a fissarlo sempre con la stessa indifferente tenacia, le palpebre socchiuse in quella che pareva tutt'ora un'ombra di ferocia.
In parte aveva quasi il timore che se si fosse mosso, quel tipo sarebbe scattato in avanti come uno zombie in un qualsiasi film horror, d'altro canto trovava che l'innaturale freddezza di quegli occhi più di qualunque spirito o bambina posseduta mai vista prima. In un modo o nell'altro quindi doveva andarsene da lì!
Tremando come una foglia allungò una mano verso un bancone per rialzarsi, ma appena in piedi un'ennesima fitta alla gamba lo travolse costringendolo a crollare su di esso. Il terrore e il disgusto gli avevano fatto dimenticare quanto lui fosse messo male: il fianco stava continuando a sanguinare, i tagli sulle braccia bruciavano e, soprattutto, la gamba pulsava di un dolore lancinante ogni volta che la poggiava al terreno. La sua volontà tuttavia riuscì a convincere in qualche modo il proprio corpo a muoversi. E così si allontanò zoppicando, accompagnato unicamente dai suoi gemiti, che risuonavano ancor più alti nella piazza ormai deserta. Neppure per un istante si voltò indietro, ben sapendo che se l'avesse fatto avrebbe vomitato di nuovo, eppure poteva percepire gli occhi del morto su di lui. Sentiva un'ondata d'odio provenire dalle sue spalle, quasi come se lo spirito dell'uomo cercasse disperatamente di pugnalarlo alla pari di quanto aveva fatto nei suoi ultimi istanti.
Istintivamente aumentò il passo cercando di resistere il più possibile al dolore che lo stava martoriando. Fu solo dopo diversi metri, quando ormai si stava allontanando dalla piazza, che si accorse di piangere. Grosse lacrime scendevano fino alle labbra mischiandosi con il muco che gli usciva dal naso.
Aveva già ucciso in passato. Aveva mutilato, sparato, bruciato, impalato, decapitato numerosi nemici.
Ma alla fine gli bastava sempre premere il tasto "reset" e tutto spariva; nessun corpo, nessun anima, solo dati che sparivano nell'oblio. Lì, nonostante lo desiderasse con tutto il cuore, non c'era alcun pulsante. Lì non era un eroe o un assassino a sangue freddo, era solo un ragazzo che piangeva per il troppo dolore, sia fisico che mentale. Lì quel corpo non sarebbe sparito, ma sarebbe stato divorato dai corvi o dai vermi; forse qualcuno l'avrebbe addirittura pianto.
Così avanzava Jack, in quel crudele mondo con la sola speranza di raggiungere un "Game Over".
Incurante tuttavia di aver appena premuto "Start".



Jack Montague


- Basso: 5% - Medio: 10% - Alto 20% - Critico: 40%

CS Forma Umana: Intelligenza/1 - Determinazione/1

CS Forma Draconica: Forza/2

Fisico: Danno Medio braccio destro, Danno Basso a braccio sinistro, Danno Medio a schiena, Danno Alto a gamba sinistra, Danno Medio a fianco destro

Mente: Illeso

Energia: 100%-5%-5%-10%-20%-5%-5%-20%-10%= 20%


Passive:
- Può trasformarsi nella sua forma draconica alla luce del sole
- Casta illusioni in condizioni proibitive

Attive:

 
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view post Posted on 23/3/2015, 22:35

1L 50GN0 3R3T1C0
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Scrittura:
A livello meramente grammaticale non riscontro molti errori, seppur i post non siano comunque esenti totalmente da essi, ma comunque non si tratta di errori gravissimi, perlopiù banalità, scelte errate di vocaboli o frasi dal dubbio senso logico. Tra gli errori si riscontrano un po’ scritto senza apostrofo, ma sicuramente sarà un errore di distrazione e, ciò che sicuramente non è distrazione, è lo spazio tra la punteggiatura, PRIMA di una virgola, di un punto, di un punto interrogativo o di quello esclamativo non va messo lo spazio, in nessuno di tutti questi casi, mentre dopo i puntini di sospensione lo spazio ci vuole. A livello interpretativo, invece, seppur il pg puzzi di già visto, solo qualche settimana prima Ner’zhul aveva fatto un pg simile (metagamer), l’ironia con cui lo impregni e lo caratterizzi risulta molto efficace e ben riuscita. Ma, perché anche qui c’è un grosso ma, avevi un’opportunità gigantesca, sfruttare un pg che mai aveva visto Theras e descriverla fino in fondo, sfruttare ogni particolare per metterlo all’interno dell’ambientazione. Invece le descrizioni restano marginali e inoltre mi aspettavo qualcosa di più nel punto in cui il tuo pg scopre i poteri. L’introspezione è buona, il pg è vivo, in sintesi una prova al di là di ogni mia più rosea aspettativa.

Strategia:
Poco da dire, ti comporti bene, sfrutti l’evocazione a tuo vantaggio, è leggermente anti-strategico non pararti dal primo attacco e subirlo, ma capisco l’esigenza introspettiva. Alla fine sottometti il tuo avversario giustamente e utilizzando buona parte del tuo tecniche e sfruttando anche l’ambiente circostante. Una buona prova, forse ti recrimino giusto il troppo uso delle energie, difatti avevo in mente anche altro ma, visto il tuo 20% non ho voluto proseguire oltre, probabilmente avresti fino la giocata col 0%. Quindi, consiglio qualora ti dovesse capitare in una quest, spreca meno energie.

Sportività:
Nulla da segnalare, ti comporti bene, fai ciò che devi fare, accentui il dolore correttamente e anche il vomito a fine combattimento da senso di realismo. Nulla da eccepire.

Ti assegno dunque la fascia verde, è un segno di fiducia che mi sento di darti, migliora ciò che ti ho detto, fai attenzione a ogni cosa e mettici sempre questo impegno, non farmene pentire. u.u :glare: a te vanno 1000 gold, se non erro :look: a me 400.

 
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8 replies since 18/12/2014, 23:16   238 views
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