Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Riflessioni sul passato, lezioni per il futuro, Contest Dicembre: Passato.

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view post Posted on 27/12/2014, 11:22

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Riflessioni sul passato, lezioni per il futuro

«Al diavolo gli alleati di nostro padre! Non capisci Roland? Non vuoi davvero vedere? Non possiamo fermarlo! »
Siegfried era disperato, quasi alle lacrime. Sapeva che non poteva fare niente per fermare il fratello, lui era il Re e la sua parola legge. L'unica speranza di fermarlo era farlo ragionare, ma sembrava un’impresa persa in partenza.
«Deyrnas non si piegherà! Non l'ha mai fatto. Nessuno conquisterà il nido dello sparviero, nessuno ci è mai riuscito fino ad ora. »
Come volevasi dimostrare: raramente Roland si era dimostrato ragionevole. Era un ambizioso, un arrogante e pensava di aver messo il culo sulla cima del mondo quando invece era solo il piccolo governante di un regnicolo privo di qualunque pregio.
«No, non lo conquisterà nessuno se tu sceglierai di non combattere. Sai cosa è giusto fare: dobbiamo arrenderci, inchinarci davanti al Re ragazzino e forse ci risparmierà la vita e ci permetterà di governare come suoi Lord.»
Lo sguardo del fratello per poco non lo fece arretrare tanta era la ferocia condensata.
«IO-SONO-IL-RE! » - sbraitò. Piccole gocce di saliva gli si accumularono intorno alle labbra mentre gli occhi per poco non schizzavano fuori dalle orbite. «Io non mi piegherò dinnanzi un moccioso. Mai! Dovessi vendere l'anima al Baathos! »
«E' lì che finiremo! Perché non lo capisci? Dobbiamo arrenderci, dobbiamo trattare la resa quando ancora abbiamo qualcosa da perdere! »
«FUORI DI QUI CODARDO! FUORI! »
Il principe Siegfried per poco non scoppiò a piangere per la rabbia. Come faceva ad essere così cieco, stupido, arrogante? Si voltò e uscì sbattendo la porta. Un alito di vento caldissimo si insinuò nella stanza facendo tremolare le candele.
«Vendere l'anima al Baathos, che eccesso privo senso. »
A parlare una voce, suadente, pericolosa come il sibilo di una vipera.
«Chi sei? Chi parla? »
Una figura decisamente inusuale apparve ad un lato del largo camino in pietra. Indossava abiti esotici e il volto era coperto da un velo. Alla cintola un lungo coltello dalla lama ricurva e una borsa che dal gonfiore sembrava strabordante di monete.
«Un alleato, scaltro, benevolo e maledettamente affascinante. »
La mano del regnante corse alla spada, poi qualcosa lo fece riflettere sul fatto che se quell'uomo era lì probabilmente il suo acciaio da solo non avrebbe aiutato granché. Forse in dieci sarebbero riusciti a sopraffarlo.
«GUARD... »
La figura si mosse rapidamente. Guizzò, letteralmente, pose una mano sulla bocca del Re e la chiuse. Con l'altra si strappò il velo mostrando un volto mostruoso, orribile, talmente raccapricciante da non poter essere descritto a parole. Un secondo urlo sorse dalla gola del giovane Re e andò a morire sulla mano dell'inaspettato ospite.
«Shhhhh...Da bravo. Dovresti aver capito chi sono. Sei un ragazzo intelligente dopotutto. Hai studiato ...Ora ascoltami, ti farò un offerta. Non mentirò, bada non accade spesso ... »
Roland era terrorizzato, prese ad annuire convulsamente.
«Vedi la mia offerta potrebbe portarti molti, molti guai ma anche molti vantaggi. Si tratta di magia, magia oscura ovviamente. Io posso darti un potere che difficilmente saresti in grado di accumulare da solo, ma ... »
Il volto del Re si era fatto cinereo, ma qualcosa, una sorta di brama aveva assorbito l'iniziale spavento e l'aveva trasformato in morbosa curiosità.
«Ma? »
Chiese cercando, nel frattempo, di recuperare un contegno.
«Devi morire. No, non davvero si tratterà solo di un inganno. Diciamo pure che Roland deve morire. Ma tu, tu mio caro rimarrai vivo, molto vivo, più vivo che mai... »
Perdere tutto: il regno, il titolo, la famiglia, persino l'identità. Ma se aveva capito bene chi aveva dinnanzi lo scambio avrebbe potuto essere assai più vantaggioso di quello che poteva apparire.
«P-perchè? T-tu che ci guadagni?»
«Mettiamola così: anche io un fratello e lui ha scelto il "moccioso" di cui sopra. Vedi quel ragazzino molto presto sarà inarrestabile e a me non piace che mio fratello l'abbia vinta. Tu, tu mio caro sarai il bastone che io infilerò ... nelle ruote del mio fratellino. Ti piace l'idea? »
«Diventerei il tuo servitore?»
Il misterioso straniero rise, si pose nuovamente il velo sul volto e dopo un attimo di silenzio proseguì.
«Sempre meglio di diventare lo schiavo del Giovane Re, non trovi? Credimi tuo fratello non ha torto. Se combatti contro di lui morirai e con te moriranno tutti gli zotici abitanti di questo porcile che chiami Regno. »
«Tu cosa proponi?»
La mano dell'esotico ospite si riempì di una materia oscura e fumosa.
«Abbandona il tuo folle proposito, dimenticati di questo posto, lascia che se la vedano per conto loro. Vogliono arrendersi e trascorrere la vita come degli schiavi? Che facciano. Io ti offro la magia, ti trasformerò in uno stregone, la gente tremerà al solo pronunciare il tuo nome. »
L'idea iniziava a piacergli c'era un ultima importantissima clausola da discutere.
«Cosa dovrò fare per ripagarti?»
Il sorriso che poteva leggersi negli occhi dell'uomo in maschera raggelò il sangue di Roland.
«Inganna, trama, menti, commercia, accumula potere. Diffondi il mio culto, raccogli per me anime, distrugggi il lavoro del mio fratellino e saremo pari. »
«Tutto qui?»
«Di tanto in tanto potrei chiederti qualche piccolo favore per rinsaldare la nostra alleanza, niente di che ... E' una buona offerta, credimi. »
Le parole sfuggirono dalle labbra del regnante un istante dopo.
«Accetto!»
«Bene, perfetto. Non ci resta che mettere in scena la nostra piccola commedia e ricordarci di darti un nome. »
«Gwalch Glas, mi chiamerò Gwalch Glas. Lo Sparviero.»
Mentre i polpastrelli dei due stavano per sfiorarsi sugellando l'accordo la porta si aprì.
Era Siegfried. Era tornato nella speranza di riappacificarsi con il fratello. Poteva non condividerlo, ma sarebbe rimasto al suo fianco. La famiglia prima di tutto...
Li vide e comprese istintivamente per una strana forma di magia che vive nel sangue e fa sì che il pericolo di chi è più caro ci appaia lampante.
« ROLAND NO! » - urlò - « Non cedere, non farlo! »
Lo Sparviero si voltò. Sul suo viso non c'era più nulla, nessuna emozione, solo il fuoco della magia e dell'ambizione che lo stavano consumando.
« E' tardi fratello. Addio. »
Una vampa avvolse la stanza, respinse il secondogenito mandandolo a sbattere contro il muro. Quando riprese coscienza di Roland non vi era più traccia. Siegfried era Re, poteva salvare la sua gente ma a che prezzo?
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Deyrnas ~ molto tempo dopo ...



«L'abbiamo catturato Altezza.»
Tutto era pronto. Le formule erano state pronunciate, lo Specchio delle Brame era stato riportato alla luce e il Sortilegio delle Ombre stava per essere lanciato. Ma Erein Dewin non poteva dare inizio alle danze senza prima aver conferito con chi l'aveva costretto a ricorrere a quell'estremo rimedio. Aveva sguinzagliato i suoi uomini, l'avevano cercato per giorni e infine era li...
«Loghan! Finalmente di nuovo sotto lo stesso tetto! Vieni fratello, vieni più vicino osserva a cosa ci ha condotti il tuo tradimento! »
La voce quasi gli tremava per l'ira. Sapeva il Re Stregone che dopo nulla sarebbe stato lo stesso. Se solo gli avesse lasciato scelta ...Ma è inutile lagnarsi del passato; una volta munta la vacca non si può far tornare il latte nella sua mammella.
«Qualunque cosa tu stia facendo, fermati Erein!» - supplicò il traditore costretto in ginocchio dal peso delle catene e dalla minaccia di una spada posata sulla nuca. «Non buttare alle ortiche la vita di tutti noi, arrenditi! Lui ci troverà comunque, lui ci conquisterà qualunque sia il tuo piano. Lui non perde mai!»
Un sorriso indisponente si dipinse sulle labbra del regnante.
«No fratello, non ci troverà dove stiamo per andare. Nemmeno lui può, nessuno può ... Non fintanto che sono io a volerlo, ovvio.»
Loghan aveva già visto una volta quello sguardo determinato: lo aveva visto scrutando il passato per grazia della magia contenuta nel cuore di Gwalch Glas. Era lo stesso sguardo che lo zio aveva rivolto a suo padre prima di scomparire inghiottito dalla magia. Sapeva che niente avrebbe fermato Erein, come niente aveva fermato Roland dal divenire Gwalch Glas.
«Per pietà, non condannarci tutti! P-possiamo riappacificarci, possiamo unirci, combattere fianco a fianco, regnare insieme!»
«E' tardi. La tua ingordigia ci ha condannato tutti. Se solo avessi accettato il tuo ruolo, se solo avessi accettato me...»
La paura si trasformò in rancore. L'odio bruciò il cuore di Loghan e lo spinse a parlare contro il fratellastro così come aveva sempre fatto.
«Avevo ragione! Sei solo un mostro! Un mostro come tuo padre, come tua padre, come ...»
«Come te. Tu mi hai reso il mostro che sono oggi Loghan.»
Concluse serafico il fratello.
«Dai la colpa a me? Tu sei nato con quella tua sordida magia nelle vene, figlio di una straniera e di un uomo troppo codardo per difendere il suo Regno. I tuoi inganni hanno ucciso mio padre! La tua magia ha schiavizzato il mio popolo! E io che pensavo di poterti redimere! Avrei dovuto ucciderti quando ancorati fidavi di me.»
Erein smise di sorridere. Un' espressione addolorata si dipinse sul suo viso.
«Non possiamo cambiare il passato Loghan, possiamo solo decidere cosa fare del nostro futuro. Tu ne sei l'esempio. Non posso cambiarti ma posso evitare che quello che tu hai fatto ci uccida tutti.»
Sospirò. Sfiorò gentilmente la superficie riflettente dello specchio. Presto si sarebbe riempita di crepe lasciando trasudare l'oscura magia che la pervadeva. Poi ...Tutto sarebbe cambiato.
«Mi sbagliavo non sei un mostro, sei solo un idiota. Non ho scelto di essere ciò che sono ma l'ho accettato a differenza tua. Ho cercato di rimediare agli errori di mio padre, sto tentando di proteggere la mia gente e me stesso dalla tua follia. Ma tu vedi solo ciò che il tuo rancore ti instilla negli occhi ...Nient'altro!»
La risata amara del traditore riempì la sala in cui era custodito il più prezioso elemento del sortilegio.
«Vuoi farmi credere che lo fai per amore del popolo? Tu lo fai per amore del potere, per nient'altro.»
«Lo faccio per soddisfare la mia ambizione, certo, e anche per la sicurezza della mia gente, le due cose non si escludono... Ma che senso ha parlare ora? Hai smesso di credermi da molto tempo, non lo farai oggi. »
«Allora perché diavolo mi hai portato qui?»
Erein attese un attimo prima di rispondere.
«Non saprei dirtelo ... Forse anche io sono uno sciocco, forse speravo che non fosse troppo tardi per riparare il passato. Ma non è così. Grazie fratello, mi hai dato la forza necessaria per compiere il passo che non ci permetterà di tornare indietro.»
E così dicendo colpì lo Specchio. L'oscurità che vi dimorava eruppe con violenza, le schegge di vetro turbinarono intorno al Re Stregone fondendosi con la sua magia, con la sua carne.
Quando Deyrnas riaprì gli occhi del suo passato non c'era più traccia. Solo un mucchio di rovine infestate dalle ombre.
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Il Re Stregone vedeva quelle immagini scorrere nello Specchio delle Brame. Lì nell'Isola era ancora intatto. Mentre seguiva gli eventi che l'avevano condotto dov'era una smorfia di dolore si posava sul suo viso come una maschera.
«Maestà non dovreste torturarvi. Ciò che è stato è stato. Guardare ciò che ci siamo lasciati indietro non cambierà le cose.»
Erein Dewin si voltò. Ser Gregory Northwood era al suo fianco, leale come sempre.
Sorrise posando la mano sulla spalla del suo servitore ed amico.
«No, non cambierà le cose ma mi ammaestrerà sul futuro. Vedi Greg, le persone odiano il loro passato. Se è bello e glorioso soffrono perchè è andato via e non tornerà più, se è stato infamante o doloroso lo detestano perchè credono li marchierà per sempre.»
«E voi? Voi Maestà cosa pensate del vostro passato?»
«Non lo giudico, lo osservo soltanto e gli sono grato. In fondo è grazie al mio passato che costruirò il mio futuro.»

Note: Il contest si divide in tre parti: la prima è ambientata prima della nascita di Erein Dewin (il mio nuovo, futuro PG) e narra di come Re Roland di Deyrnas è diventato Gwalch Glas; la seconda è ambientata nel passato "recente" di Erein, pochi istanti prima di lanciare il sortilegio; la terza infine è ambientata nel presente, nell'Isola su cui il Sortilegio ha inviato Re Erein Dewing e il suo popolo. Spero che, nonostante manchino molti elementi di BG, il contest sia comprensibile e invogli a conoscere e scoprire la storia di un personaggio che per quanto mi riguarda ha riacceso il piacere di ruolare che si era un po' offuscato con Malzhar.





Edited by Malzhar Rahl - 27/12/2014, 16:06
 
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