Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Llusern~ Tracce sull'acqua

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zis
view post Posted on 25/3/2015, 18:20





Il mio nome è Alaria e questo corpo non mi appartiene:
io sono una fata.




Mentre Jonah parlava, lentamente ci riprendevamo dalla grande battaglia che ci eravamo trovati ad affrontare.
Piano piano le forze aumentavano e le energie venivano ristorate; con esse trovai anche il coraggio di voltarmi e osservarlo.
Finalmente abbandonavo per la prima volta il corpo di Kilian che sembrava ormai stabile, mi alzai lentamente, mentre la terribile storia veniva narrata.
Lo sguardo vacuo, dalla mia altezza, continuava a fissare con fare ebete il falegname.
La mia bocca semiaperta faceva entrare e uscire l'aria ritmicamente.
Sembravo un grande automa che non riusciva più a recuperare la sua sanità mentale.
La confusione era scomparsa, non ero ferita da tecniche che plagiavano la mia mente, no, no... era solo il susseguirsi degli eventi che mi aveva portato a desiderare un'unica cosa: la morte del falegname.
Fino a quando non si sarebbe avverata, non avrei potuto mostrare la mia anima candida da fata, se veramente fossi stata tale.
Quel suo discorso disgustoso aveva aumentato ancor di più la mia rabbia e mi faceva sentire come una paladina della giustizia.
La mia lama sarebbe calata sul suo collo e i suoi peccati sarebbero stati espiati.
Ero colei che l'aveva giudicato e la sentenza era: colpevole!
Eppure non ero molto equa, non credevo che una semplice esecuzione avrebbe potuto ripagare per tutta la cattiveria che aveva sperperato in giro.
Serviva che soffrisse.
La cosa ancora più macabra è che non volevo assolutamente sporcarmi le mani, il boia sarebbe stato lui stesso, avrebbe lentamente reciso la sua carne soffrendo lentamente e terminando la sua inutile vita sotto atroci dolori.
Jonah, caro amico.
Mi avvicinai lentamente, non c'era nota di sarcasmo, eppure la mia voce risultava molto piatta.
Due omicidi a sangue freddo e io che pensavo di dover vendicare solo la povera Josefine.
Qualcuno avrebbe potuto sostenere la legittima difesa, ma in realtà le è stata tolta ogni possibilità di redenzione al mio povero angelo castano.
Il colpevole, invece, ne aveva avute di occasioni; oh diamine se ne aveva avuto...
Eppure quando era giunto il momento di fermarsi, aveva calato la sua accetta ancora una volta sulla povera ombra.
Come potevo perdonarlo? Non ci riuscivo.
Datti fuoco se ne hai la possibilità e brucia lentamente, se non ne possiedi i mezzi, recidi la tua gola e muori lentamente dissanguato. Puoi scegliere tutti i modi che preferisci per porre fine alla tua inutile vita, ma oltre alla morte non hai alternative.
Era una bugia, era ovvio che avesse altre infinite scelte, anche quella di disubbidire; ma mentre pronunciavo quelle parole avrei cercato di fargli credere che quella fosse la sua unica opzione.
Ti è concesso urlare per sfogare il dolore che sentirai; potrai piangere e vorrei tanto sentire i tuoi lamenti, ma ho Kilian a cui badare ora.
Mi voltai, con un sorriso contratto sul volto e gli occhi dilatati.
Chi mi avrebbe guardato avrebbe visto, forse, solo della follia dilagante all'interno del mio spirito e manifestata anche nel mio corpo.
Rick aveva preso in braccio il figlio di Josefine, non mi ero neanche resa conto della situazione in cui ci trovavamo: l'onda era arrivata.
Corsi per raggiungere il tesoro che avevo giurato di difendere, avrei eretto attorno a me una barriera.
La pelle di solidificava e si mostrava come una corteccia di albero.
Mi sarei messa di spalle a braccia aperte con una posizione solida sulla gambe per cercare di resistere all'impatto e proteggere in qualche modo i miei amici.
Non importava molto ciò che sarebbe successo a me, il mio futuro mi era già stato mostrato vedendo il corpo di Josy senza testa.
Non c'era spazio per me in quel mondo.
Tutti mi avrebbero odiata e sarei stata uccisa da gente del mio stesso paesino.
Pugnalata alle spalle da coloro che avevo aiutato e curato, magari non con le erbe e decotti del mio prezioso angelo, ma con le mie imposizioni delle mani.
Poco cambiava.
Veramente poco.
Mentre aspettavo che quel liquido nero mi travolgesse, nonostante pensassi di non aver più lacrime in corpo, mi ritrovai di nuovo con il volto bagnato e un magone che mi attanagliava la gola.
Ero già morta.
Non poteva succedermi niente di male.




Pensato Alaria. Parlato Alaria.
Parlato d'altri.


Alaria
Mana: 25%+ 50%-(40%-10%)= 25%
Cr 40%|Al 20%|Me 10%|Ba 5%
Stato fisico: 4/16 Medio testa, medio torso.
Stato Mentale: 1/16 basso di confusione.
Cs: 2 Costituzione - 1 Forza

Passive:


Abilità razziale: Sangue guerriero ~ I mezz'orchi sono nati come una razza di super mercenari. La loro potenza e le loro discrete abilità in qualsiasi campo li hanno resi inevitabilmente una delle razze più popolari fra le fila di un esercito, e le più utili. La stessa razza, intuendo che questo era uno degli unici modi che aveva per poter continuare a vivere senza subire notevoli discriminazioni, si è evoluta in questa direzione, per poter divenire l'unica e vera razza guerriera.
Grazie a questa "Evoluzione", i mezz'orchi si sono talmente abituati a combattere sempre in prima linea da poter sopportare e "ignorare" il dolore in battaglia. Questo non significa che non lo avvertono, certo, ma saranno talmente in grado di sopportarlo che sarà difficile vedere un mezz'orco soffrire a meno di non tagliargli un braccio, o ricoprirlo di ferite notevolmente profonde.
Questo permette quindi loro di continuare a combattere sempre e comunque, senza fermarsi, fino alla morte, rendendoli estremamente pericolosi in battaglia


Guaritore I: la principale capacità dei possessori di questo talento è quella di sopperire alle normali debolezze delle tecniche di cura utilizzate da qualsiasi altra persona. Se infatti normalmente - in termini tecnici - una tecnica di guarigione allevia un danno pari ad un livello inferiore alla potenza della tecnica, per chi possiede questo talento non sarà così: il danno curato dalle suddette tecniche sarà sempre pari al consumo e alla potenza della tecnica stessa.

Guaritore II:Ora non importa come le persone davanti a me soffrano, io posso sempre lenire i loro dolori.
Anche quelli dell'anima, della tristezza della paura.
Mi basta un'abbraccio, una parola gentile e tutti finalmente ritornano a sorridere.


Armi
Mazzafrusta
Scudo
Arco [15/15 munizioni]

Attive:
1° turno.
[1° tecnica personale, psionica, variabile : consumo Critico.]
Pergamena Iniziale del Guerriero: Tempra di Ferro - consumo Medio (Difesa Fisica media.)


Note.
Specifico anche qua che la personale psionica che cerca di indurre il suicidio è a consumo Critico.
Alaria è moooolto scossa.


 
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view post Posted on 25/3/2015, 20:55
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koneko no baka
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Llusern
-Tracce sull'acqua-




Le parole del taglialegna parvero come intorpidire il corpo esile di Eloise, che istantaneamente si sentì paralizzare le ossa come in una morsa di ghiaccio. Le gambe divennero appena molle e dallo stomaco alla gola fu colta da una lieve sensazione di nausea. Ma respirare l'aria pregna del sangue della vedova le mise una lugubre sensazione di pace, al conflitto era stata posta una fine. Lasciò che i suoi occhi di giada fuggissero dalla figura del taglialegna e cadessero sulla coltre bianca al terreno. Il suo viso si dipinse d'una strana tristezza, una sorta di sconfitta più grande che la schiacciò in una dimensione buia, nella quale il freddo del nord pungeva la sua pelle delicata. Ora l'uomo urlava, vomitando i rimorsi e il dolore fino a quel momento trattenuti come bestie fameliche in una gabbia. E a quel suono di sgomento portatore, Afrah vestita di notte aprì gli occhi, aiutandosi con le braccia sottili a risollevarsi dal suolo. Anche Greta rinvenne, facendo guizzare le iridi enormi da una parte all'altra fino a trovare il bambino coi capelli di neve, accanto a lei e dolcemente disponibile per un rassicurante abbraccio. Accanto al taglialegna, Kilian ancora non si muoveva, il visino affondato nella neve, coperto in parte dai capelli di castagne. Eloise sospirò lievemente, assorta in quel suo mondo di sgomento e circondata dalle Lanterne che ora lasciavano andare la tensione in quella che credevano esser la fine della disavventura. Ma prima che tutto attorno a lei potesse svanire nella nuvola scura di uni dei suoi momenti di distacco, uno schiocco immenso e minaccioso risuonò migliaia di volte tra le cime nevose. E riempì la valle col suo grido terrificante, scosse nel profondo Eloise, entrando prepotentemente nelle sue orecchie e facendo vibrare le sue costole una dopo l'altra, il suo piccolo torace come la cassa armonica d'un violino. Tuonò nella testa di tutti, schiaffeggiando le Lanterne che - persino dopo tutto quel penare - ancora non erano riusciti a tirarsi fuori dall'impaccio. E mentre negli occhi della giovane si riversava il terrore, nella valle si tuffava l'onda colossale nera come la morte, diretta alle Lanterne e a Penteref maledetta. I suoi compagni già avevano voltato gli sguardi nella direzione della tragedia, travolti dal presentimento che ciò che stavano con orrore guardando non avrebbe lasciato superstiti al mattino seguente, questa volta. Determinazione e paura si mescolarono negli occhi dei guerrieri, che subito si fecero calmi e decisi ad agire più in fretta possibile. L'albina prese un respiro profondo, scuotendo le mani a rilasciare la tensione e si interrogò su quanto potesse effettivamente rendersi utile per il gruppo. Afrah, in piedi da poco e ancora estremamente debole era già affiancata dall'amato con la cappa di nuvole, anch'egli visibilmente sofferente. E il cavaliere, dall'altra parte, pareva il più propenso a tornare al villaggio, dove la sua compagna ancora lo aspettava. Eloise guardò i due bambini, Kilian ancora assopito a terra e Greta stretta tra le braccia del ragazzino dai capelli canuti. Il tempo scarseggiava, il rumore sinistro dell'acqua invadeva la sua mente e lei, disperata, non aveva ancora idea di come o cosa avrebbe potuto fare per loro. Una fitta di delusione l'attraversò e un'orrida sensazione la fece sentire incapace e inutile. E pensandoci a fondo, non era certa nemmeno di come sarebbe riuscita a salvar se stessa. Il rumor assordante della marea demoniaca le impediva di pensare, lasciandola immobile ad osservare il disastro mutar forma e acquisire grandezza. Si vide affiancare per un istante da Alaria e il nano e in pochi passi il duo raggiunse Jonah. L'uomo larve farsi più piccolo alla vista dell'orchessa ed Eloise non pensò di biasimarlo nemmeno per un istante. E nel guardare il nano caricarsi in spalla Kilian, Eloise prese la sua decisione.
Con passo svelto e determinato, quasi correndo, s'avvicinò a Greta e al bambino candido, dipingendosi il volto di dispiacere e malcelata paura. Non appena fu accanto a loro cercò gli occhi della Lanterna, con un'esprssione contrita a rappresentare tutto il rimorso di cui era capace. Si perse nei disegni infiniti delle sue iridi di rubino, cercando di spiegare senza parole quanto le struggesse non riuscire a pensare a entrambi i bambini. Sperò che il ragazzino riuscisse a salvarsi in qualche modo, confidando in ciò che lo aveva visto fare poco tempo prima. E continuando a guardarlo, prese gentilmente tra le braccia la piccola e l'allontanò da lui portandola vicina al petto. Poi si voltò e corse nel bosco, chiudendo gli occhi per capire quale tra tutti quegli alberi fosse alto abbastanza da permettere alle due di uscir salve da quella tragedia. Non guardò mai dietro di sé, presa dallo sgomento d'incontrare di nuovo quegli occhi vermiglio e quel mondo così bagnato e impietoso. Non appena localizzato il grande, maestoso abete bianco, aprì di nuovo gli occhi di smeraldo, spostando il peso della piccola su un braccio per garantire libertà all'altro e capacitar lei stessa di arrampicarsi sulla pianta. L'adrenalina rovente la spinse oltre i suoi limiti, le gambe frementi liberavano energia nei piccoli salti che spedivano il suo corpo esile verso l'alto, verso le nuvole appena visibili oltre la superfice verde scura dell'oceano di foresta. Guardò solamente il cielo mentre file di rami come arti ghiacciati le sfrecciavano accanto, guidata dalla cieca e prepotente speranza di poter mettere in salvo la bimba tremante accanto al suo cuore e lei stessa colta dal terrore maligno. L'acqua lugubre gridava nei suoi timpani. In un certo senso, trattenne il fiato.


GgLQadT

attiva numero due del talento
CONSUMO MEDIO

PFNBWB5

illesa

PFNBWB5

illesa




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Guardami.
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4 (destrezza)

Mi basta ascoltarti, mi basta prestare attenzione ai tuoi movimenti. Io posso capire come ti senti, sono cosciente di ciò che attraversa i tuoi occhi, la tua mente; conosco bene ciò che ti fa rabbrividire di amarezza, meraviglia, solitudine, timore. Perché dove tutte le emozioni sino state create, in quell'universo silenzioso e buio io sono rinata.
[passiva razziale, empatia]

Silenzio. Buio totale. Mi prodigo ogni giorno in questa abilità. Muoversi senza creare suoni, senza disperdere odori, senza poter essere individuata. In un certo senso lo trovo divertente. Voglio dire, apparire improvvisamente alle spalle di qualcuno è dannatamente spassoso, soprattutto se poi ci si ferma ad osservare la sua reazione. E vedere dalla mia posizione i miei inseguitori annaspare nel buio, rantolare bestemmie e frasi sconnesse mentre si rendono conto di avermi persa di vista. Divertente. [talento assassino, passiva di primo livello]

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Eloise casta l'attiva numero due del talento - assassino - rendendosi in grado di arrampicarsi velocemente e senza troppa fatica su un albero alto abbastanza da permetterle di schivare l'onda, reggendo Greta tra le braccia

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~





Dunque, Eloise recupera ogni danno subito e torna con facilità illesa, il disagio che prova mentre Jonah racconta la sua storia non è così grave da esser considerato danno psionico. Recupera inoltre il il 50 % delle energie, che la manda a un solido 95 %, garantendole così la possibilità di usare la tecnica scelta in questo turno.
Inizialmente, Eloise non sa come reagire per l'onda che sta per travolgere tutto loro ma quando trova il modo per rendersi utile, decide di portare in salvo almeno Greta, cercando di far capire a Io quanto le dispiaccia non poter fare qualcosa anche per lui. Usa dunque l'attiva numero due del talento Assassino che le permtte - grazie a un consumo medio - di arrampicarsi con facilità su uno degli alberi della foresta, anche portando la bambina in braccio.

Mi dispiace che il post sia così breve, ma - devo essere onesta - non avevo molto da raccontare. E sono sicura che se mi fossi dilungata in inutili dettagli la narrazione avrebbe perso la concitata sensazione in cui Elouse è incastrata e questo era il risultato che speravo il mio testo avrebbe raggiunto. Buona lettura amici ^^

 
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Endymyon
view post Posted on 25/3/2015, 22:28




Llusern ~ Tracce sull'acqua

Rimase lì immobile, vicino ad Io, guardando il taglialegna piangere ed urlare a squarciagola. Al pari di Josefine, anche Jonah portava con sé un fardello che nemmeno il drago riusciva a comprendere e, benché volesse calmarlo, non sapeva proprio cosa fare in quel momento. Gli si sarebbe avvicinato per dargli una pacca o un abbraccio, cercando di calmarlo e placare quella manifestazione straziante di sentimenti, ma non riusciva a muoversi.
Aveva visto altre persone fare come lui, per lo più reduci di guerra che impazzivano dal dolore o in preda a svariate paranoie, che riuscivano a vedere nemici anche i più cari e non potevano più fidarsi di alcun essere vivente. Un senso di colpa era affiorato in Arthur il quale, al solo pensiero di aver scavato poco prima nei ricordi del uomo, si sentiva l'artefice di quella inondazione imminente per avergli detto di essere un mostro.

La mano con cui brandiva l'ascia allentò la sua presa, e le sue gambe scattarono velocemente verso il taglialegna. «Ognuno di noi ha i propri peccati per cui fare ammenda, ed è vivendo che potrai farlo anche tu» in un battito di ciglia si era trasformato in un drago e tentò di afferrare con la zampa anteriore destra il taglialegna «perciò smettila di frignare e fatti crescere le palle! Ferma questa inondazione»

Infine fece un balzo verso Penteref, tentando di raggiungere il villaggio il più velocemente possibile, sbattendo le ali vigorosamente e annaspando alla ricerca di aria per via dello sforzo. Era una gara tra la disperazione e l'acqua, era la corsa forsennata di chi non voleva perdere l'unica persona che gli era rimasta più cara. Dopo che i suoi fratelli draghi avevano abbandonato Theras, chi cercando un luogo sicuro oltre lo Zar e chi semplicemente morendo, e dopo che il barone Gray e la sua consorte erano finiti al patibolo, l'unica persona con cui aveva legato veramente era Rose, e non avrebbe lasciato che la morte se la portasse via.
Non avrebbe lasciato che l'acqua portasse via la donna che lo aveva salvato dal baratro della disperazione; non avrebbe permesso che la morte cingesse tra le sue mani scheletriche il dolce sorriso che poteva smuovere quel suo cuore centenario. Avrebbe riscoperto quel abbraccio intenso che lei sapeva dargli e l'avrebbe stretta forte, sentendo per l'ennesima volta il profumo di pesca di cui i capelli corvini di lei sembravano essere sempre intrisi.

Devo salvarla
Posso salvarla
Voglio salvarla



Status & Co.
Energia residua: 20% + 50% - 10%-40%= 20%
CS: 2 1 costituzione, 1 saggezza + 1 velocità
Danni fisici: nessuno (guarito)
Danni mentali: nessuno (guarito)
Equip:
Armatura di piastre- Armatura naturale- Scudo- Ascia e annessa sfera. -munizioni sfera esaurite-
Oggetti:
Biglia oscura -usata-
Passive:
Sostegno: permette di volare/camminare sulle varie superfici (acqua ed aria comprese);
Personale 3/10: permette di portare persone o armi/armature pesanti senza problemi. In combattimento concede l'utilizzo anche di armi/armature pesanti senza il minimo sforzo;
Dominio I e II: Uso di difese a tempo zero e difese ad area con potenza pari al consumo;
Razziale: consente la trasformazione nella forma draconica o viceversa.

CITAZIONE
Proteggere il proprio corpo però non è sufficiente, molto spesso la guerra è a livello mentale, tramite trucchi che inducono ad un ammaliamento o al terrore. Onde evitare che lui e i suoi compagni fossero in difficoltà in presenza di queste tecniche, Richard ha sviluppato una specie di difesa che può condividere con chi egli reputa degno di essere protetto. [Personale 1/10; Difesa Psionica Variabile di un livello inferiore al consumo]---> Consumo Critico

CITAZIONE
Spesso però i nemici potrebbero avere tra di loro degli elfi o qualche animale, che ben più abituato di un uomo ad ascoltare o a fiutare, potrebbe intuire che vi sia un nemico invisibile. In casi come questi è utile poter quantomeno non farsi sentire e cercare un riparo in controvento alla svelta. Come il più raffinato degli assassini, anche con un'armatura a piastre diventa silenziosa se ci si mette d'impegno. [Movimenti Silenziosi: Costo Medio; PW 1 cs velocità per 2 turni + silenziosità]

Note: Richard è convinto che l'onda anomala (sì, sembra uno tsunami nella mia testa) sia colpa di Jonah, lo protegge dall'attacco psionico di Alaria -surprise :v: - e gli dice di farsi crescere i connotati e fare ammenda per i suoi sbagli, piuttosto che uccidere tutti quanti
Già, dare la colpa alle Ombre fa comodo, ma sappiamo tutti che è stato lui. Perciò Richard cerca di agguantarselo e portarlo verso il villaggio, non si sa mai, magari ferma veramente l'inondazione. Ovviamente non ho detto se il taglialegna è o meno tra gli artigli del drago, non è detto che le azioni vadano a buon fine :8D:



 
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view post Posted on 25/3/2015, 23:07
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Studioso
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Llusern

Tracce sull'acqua -
Lacrime...a fiumi.


Dialoghi: Àlfar.
Pensieri: Àlfar.


L
a testa di Josefine sorrideva in una smorfia macabra dal terreno, a qualche passo dal corpo.
Il volto di Jonah si rigava di lacrime, straziato dal pianto e dal dolore.
I compagni esausti ascoltavano la confessione del boscaiolo recuperando le energie spese durante lo scontro e solo il piccolo Killian restava incosciente: Afrah e Greta si erano svegliate, per quanto la prima sembrasse ancora debole.

Oh. Tanto casino per un tesoro? Da qualche parte l’ho già sentita… Tuttavia c’era qualcosa di strano. Qualcosa non quadrava. Lontano, oltre il limite degli occhi, un leggero sciabordio incalzava, accompagnato dal rumore di alberi spezzati.
Presto furono in grado di vedere l’onda nera e viscosa diretta contro di loro.
Àlfar si girò d’istinto, il suo pensiero rivolto al villaggio.
Vide il nano tentare di mettere al sicuro il piccolo Killian, ma degli altri poco notò.
Lo sciamano si guardò attorno.
Nel caos generale il Cartomante sembrava completamente svanito e il resto del gruppo sembrava sorpreso dall’avanzare dell’onda.
Non avevano il tempo di organizzarsi.
Bisognava agire.
Con un grido simile ad un ruggito lo sciamano si portò avanti e al centro, appoggiò un ginocchio a terra e poi cominciò a pestare il terreno con i palmi spalancati. Prima colpi leggeri, come a voler sollevare la polvere o sondare il terreno. Poi più forti, una litania appena pronunciata accompagnava il ritmo.
La litania assunse un tono elevato, come il ruggito di una fiamma selvaggia.
La pelle di Àlfar mutò in quella di un drago, scaglie bianche e ali spiegate.
La coda sibilò nell’aria e gli artigli segnarono il terreno.

Un boato eruppe nell’aria accompagnato dal frantumarsi del terreno.
Àlfar cercò di espandere il più possibile la fossa, trascinando a terra gli alberi.
Un secondo ruggito e una seconda scossa violenta.
Poi si voltò e solenne pronunciò poche parole.
”Non so se servirà a deviare o rallentare l’acqua. Io vado al villaggio. Donovan deve essere avvisato. Siamo Lanterne, dannazione!
E con quelle parole di monito si gettò lungo la via percorsa poco prima. Le ali e le zampe lo spingevano con violenza verso il villaggio.
Doveva anticipare l’onda.
Con un grido liberò nell’aria cinque sfere infuocate, nella speranza di attirare l’attenzione degli abitanti.
Spiccò il volo per tagliare i tempi…
”L’ONDA! CORRETE VERSO LA MONTAGNA!” ruggì nella speranza di aver raggiunto le orecchie di Donovan. E rimase a sorvolare la zona. Nella speranza che tutto si risolvesse per il meglio…

Scheda tecnica:
CS: 2(Saggezza - Intelligenza) [Umanoide] / [Draconico] 2(Forza - Destrezza)
Stato fisico: Sano
Stato mentale: Basso (Intimorimento Basso)
Energia residua: 25 + 50 - 20 - 20 = 35%

Passive:
Talento Lv. I – Evocazioni a tempo zero
Razza – Arma naturale indistruttibile (Soffio di Fuoco – forma sferica)
Amuleto Razziale – Forma draconica
Spettro nella Selva – Mimesi (sfocatura della figura) nella vegetazione


Azioni/Attive:
- Terremoto (Utilizzata 2 volte) - Consumo Alto - Lo sciamano scuote la terra, generando una potente scossa tellurica.
La volontà incrollabile di Àlfar gli permette di scuotere la terra attorno sé, provocando frane e valanghe ed effetti simili per danneggiare tutti gli avversari in campo e privarli dell’equilibrio. Solo una piccola zona attorno allo sciamano resta immobile, per garantire che non venga danneggiato dalla furia scatenata. La tecnica costituisce un’offensiva a 360° di natura magica ed è legata all’elemento terra. Non ha mai valore di difesa.




<i>Riassunto e NdA:


Àlfar esegue due volte la mossa Terremoto, nel tentativo di "arginare/deviare " l'onda assassina, poi in forma di drago si scapicolla verso il villaggio perché lì c'è Donovan e c'è gente più o meno innocente e lui è una Lanterna il cui scopo è proteggere ^^
Breve post. Lo so. Però non avevo molto da dire e descrivere di più sarebbe diventato peggio. Spero che nella sua scarna semplicità ci sia un po' di buono :D

 
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Lill'
view post Posted on 25/3/2015, 23:28






Con il sangue che saliva e ricadeva con un tonfo nelle tempie, Rick guardò oltre la vallata.

…e ho preso io le patate di Malthe, ché tanto al vecchio rimbambito non servivano. Io avevo fame!
“Il pane l’ho mischiato col gesso, è vero”
Avevano ammesso nella casa grande.
Mi chiamo Joesfine, molto lieta
Occhi colore della terra lo guardavano, confortevoli; bruni come le profondità del bosco.
Nessuno potrà più perpetrare la vendetta. Ma sappiate che non è questa la fine.
Occhi vitrei d’animale, sguardo nero.

Il muro d’acqua tuonò forte come il lampo, scuro come il cielo in tempesta. Rick piantò meglio un piede al suolo, scivolando su una roccia umida. Il bosco fremeva ora, mentre dai rami e dalle radici che tremavano uno sciame di bestie fuggiva dalla sciagura. Scansò sbattendo una mano una coppia di picchi, poi volse la spalle a un altro storno impazzito. Spostandosi si ritrovò un marmocchio tra i piedi, giusto al fianco di una dei suoi compagni: Alaria. L'orchessa era proprio decisa a proteggere gli sfortunati di quella storia, così come il cavaliere e l'altra ragazzina bianchiccia. Che quei tizi fossero lì per aggiustare la faccenda a quel punto Rick non aveva dubbi, qualsiasi questa fosse; non ne era così sicuro per il Cartomante invece, lui e quella sua arma diabolica che aveva menato come il peggiore dei lacché di Beiron. Si girò così a destra e a manca, azzeccando appena la polvere biancastra di quello strano dio-ombra cornuto che era sparito, poi le figure delle altre Lucette.
Gli incubi non sbagliano, pensò a Hemerich
come i tarocchi.
Non lontano da lui, Rick Gultermann posò gli occhi da civetta su Jonah e sul suo muso venato di rughe e fatiche: anche il nano strinse il proprio ferro da cuoca mal riuscita in pugno, e si girò di scatto verso Alaria. L’orchessa si precipitò sul taglialegna, mentre Rick non si schiodava ancora, il marmocchio ai piedi. Respirava forte.

Poi, l’ex mercenario lasciò cadere il coltellaccio a terra, ringraziando di non avere altri pesi appresso, e strinse per la collottola il moccioso. Se era il figlio della moretta poco poteva indovinarsi degli occhi della madre; tanto più che ora se la dormiva di gusto. Alla fine, tagliò corto, poco contava di chi eri figlio quando la morte bussava, la tozza baldracca.

VIA!
Urlò solo agli altri; quindi gettò un ultima occhiata all’onda nera che si avvicinava,
ai volti scuri che si agitavano in essa.
Tu-tum. Rick Gultermann avvertì il sangue rifluire tra le tempie allo stesso ritmo dell’onda, e il sapore del liquore alle erbe tracannato con i minatori gli bruciò in gola, insieme ad altre cose nella testa marcia.
Tu-tum. Il vagabondo corse via, caricandosi il moccioso in spalla. Passò qualcuna delle Lanterne che ancora titubava, scartando a destra il gruppo di pini rossi; si spostò quindi verso il crinale che avevano visto prima con Àlfar e Jace Berelen, controllando ogni venti passi l’avanzata dell’acqua. Non voleva neanche sapere da dove quella valanga veniva fuori, in effetti: per quanto puoi guardarti le spalle non è che ci sia una volta, non una sola, in cui puoi dirti veramente tranquillo. No, non ci pensò neppure; sputò a terra, affaticato per la scarpinata. Riprendendo un attimo il fiato valutò in su e in giù la piccola altura, a denti stretti. Dalla parte opposta all’onda i tetti di paglia di Penteref spuntavano tra i pini.
Quando arrivò su, Rick non badò troppo alle altre figure nel paesaggio: forse qualcuno l’aveva anticipato a Penteref, forse l’orchessa stava sbudellando il taglialegna in quel momento. Aveva pensato di potersela cavare meglio stando in alto, in ogni caso, e ora si appoggiò ad un tronco per guardare in faccia l’onda.
La massa d’acqua nera si perdeva nel cielo.

Questa non è la fine
Non lo decidiamo noi, quando ce n'è bisogno.

Aveva detto l’ennesimo dio o mostro.

Giù, sotto il declivio, il fiume di animali grandi e piccoli cominciava ad esaurirsi. Un odore strano riempiva l’aria ora, e non era solo il risalire della colazione, non il puzzo di muschio fetido delle ombre, e neppure il piscio del marmocchio o il suo, ché non era uscito dal bacino corrotto per crepare così come una bestia affogata in un lago.
Il vagabondo riprese fiato un altro istante.
Guardò sotto: nessuno di loro lo era, diamine.
Appoggiò il bambino a un grosso salice che torreggiava sull’altura. La testa del piccolo scivolò in un incavo del vecchio albero, tra radici rugose e contorte. L’idea era mettersi in salvo, già, gli era macinato nella testa; che gli altri vedessero un po’ come fare, perché già era tanto che si portava il bambino in spalla e la stanchezza cominciava a mordergli la base del collo. Così Rick si volse appena al vilaggio, con quel suo collo annodato come una funaccia di canapa che non vuole saperne di sciogliersi, tutta sfilacciata,
né di spezzarsi del tutto una buona volta.

Josefine la moretta lo guardava, nella stanza greve di sapori di cucina.
Il vecchio Malthe pareva ancor più rimbambito gracchiando storie di fanciulle e di fottuta, andata primavera.

Tu-tum.
Rick Gultermann si appoggiò al tronco del salice. Strinse il corpo di Killian tra sé e quel legno vecchio e segnato, serrando forte le braccia. Mentre avvertiva l’onda piombargli addosso, il vagabondo chiuse gli occhi, e affondò anche lui il muso tra le radici e la zazzera bruna del piccolo. L’energia scura che divampava nei suoi pensieri, intanto, si manifestava tutt’intorno: era una magia inconscia, barriera di nero e cremisi. Il nano emise un verso strozzato; digrignò i denti fino a sentire la mascella tremare.





SPOILER (click to view)
CS: 5 (2 Pellaccia dura, 1 Tempra di ferro, 1 Riflessi fortuiti)
Energie: 15 + 50 - 0 - 20 = 45%
Danni Fisici:
Alto al busto, Basso alla Gamba sx [5/16]
Danni Mentali:
Alto + Basso [5/16]
Armi:


PASSIVE
QUOTE
~Abilità da Talento. Io speriamo che me la cavo.
[Talento, Passive liv. I, II e III; Possibilità di difesa istantanea, Difese ad area con Potenza pari al Consumo, Difese inconsce]

~Abilità razziale. Il tozzo ancora in piedi.
[Razziale Nano Tenacia, Passiva; Insensibilità a fame, sete o fatica]

~Abilità personale. Sopporta!
[Personale I, Passiva; insensibilità al dolore fisico]
[Pergamena Irriducibile, Iniz. Campione; possibilità di muoversi con ferite ingenti]


~Dono dell'Oscurità:
[Passiva; Possibilità maggiori di interazione con le ombre, 1 CS in riflessi]

PRIMA LEGGE
[Passiva; il portatore dell'artefatto avrà un auspex in grado di localizzare i personaggi tendenzialmente malvagi.]

TERZA LEGGE

[Passiva; il possessore dell'artefatto sarà in grado di comunicare telepaticamente con tutti i personaggi tendenzialmente malvagi.]

ATTIVE
QUOTE
~Batosta V. Lo scatto di chi ha fame.
No, Rick non è un velocista: non lo è mai stato. Non corre, lui e la sua panza un po' rilassata, non si da' da fare per muoversi più di tanto. A meno che non c'è di mezzo la vita, o una scorza di cacio: allora è capace di prodigi.
Tramite un consumo Nullo, Rick è in grado di spostarsi sul campo di battaglia ad una velocità pressochè istantanea. Si tratta di un unico scatto che, se le condizioni dell'ambiente circostante o tecniche già attive non lo impediscono, agisce come un teletrasporto a corto raggio. In accordo al consumo Nullo, comunque, la tecnica non potrà mai essere impiegata a fini difensivi, ma bensì puramente di spostamento.
[Personale IV; Consumo Nullo, teletrasporto a corto raggio][Natura Magica]

~Batosta IV. Braccia toste.
Il nano è un duro. I suoi avambracci hanno linee d’acciaio che corrono dritte, le sue spalle curve dure e inamovibili. Queste braccia possono prendere senza problemi graffi e botte.
Tanto dure che, se portate avanti, le braccia del nanaccio arriveranno a concretizzare l’impossibile: un addensamento di energia nera, fumosa, si concretizzerà davanti a Rick, un grumo scuro percorso da macchie color sangue. Tale sorta di scudo potrà assorbire colpi di potenza Bassa, Media o Alta, e le sue forme e dimensioni varieranno arrivando al più alla – scarsa – altezza del nano. Il tutto con un consumo pari alla potenza.
[Talento Guardiano, Attiva liv. I, II, III; Consumo Basso/Medio/Alto, Difesa Bassa/Media/Alta][Natura Magica]

RIASSUNTO E NOTE: Rick prende Killian in spalla, usa Lo scatto di chi ha fame per raggiungere rapidamente l'altura, quindi appiattisce sé e il bambino contro un tronco e usa Braccia toste ad Alto ad Area per proteggere sé stesso e tutto quanto si trova morfologicamente alle spalle dell'altura (il villaggio come libertà descrittiva, ma eventualmente non solo).


Edited by Lill' - 25/3/2015, 23:40
 
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view post Posted on 25/3/2015, 23:32
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– E l'inferno è certo.
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« Tracce sull'acqua »
~

Sei a casa, ancora una volta.
Sei nei sogni, sei nel tuo regno... sei tornato da me.

« È la fine, vero? » Mi chiedi senza preamboli. Non ti vedevo così malridotto da un po', eppure sulla tua faccia non c'è alcun dolore, non c'è paura né risentimento. Anche qui la ferita sul tuo collo continua a far scorrere un rivolo di sangue. La lieve pioggia rossa che cade a terra - tic, pausa, tic, pausa - è come se dimostrasse che il tempo esiste anche in queste terre.
« No, non credo sia la fine. » Dico, e sono sincera; è troppo presto. Allungo una mano verso di lui, accarezzandogli il viso. Ti vedo morderti le labbra, aprire la bocca e subito richiuderla. Capisco che parlare ti fa male alla ferita e ti sto per dire di non sforzarti quando, determinato, la riapri di nuovo.
« Madre... io sono tanto stanco. » Le tue parole arrivano come una confessione a lungo trattenuta.
« Non mi dispiacerebbe se fosse finita. » Devi parlare piano e io devo sforzarmi di capire i tuoi sussurri. Nella tua voce c'è come un rantolo continuo, un raschiare che fa male a te come fa male a me, piccolo mio.
« Non mi mancherebbe niente. Ho conosciuto delle persone, Madre. Si fanno chiamare Lanterne, e davvero sembrano dei pazzi ma si sono messi in testa di aiutare i più deboli e di ristabilire l'ordine nelle terre del gelo. Sono degli... amici. E poi ho conosciuto due bambine strane per cui sarei disposto a morire - »
E le ferite che porti sono le prove che ciò che dici non sono solo parole vuote.
« Alluka e Greta. Loro sono come me. E io le ho salvate, ho cercato di dir loro che possono costruire la vita che più preferiscono e che non devono essere schiave degli adulti.
Ho anche ricevuto un nome. Io, mi chiamo Io.
»
Cerchi di nasconderle e di ricacciarle indietro, ma le lacrime sul tuo viso sono come un fiume in piena, come un alluvione estiva che arriva e rinfresca e all'improvviso ci si ritrova bagnati da capo a piedi - ma si ride e non si è tristi. Anche tu ti sforzi di sorridere.
« Non è ancora l'ora, lo sai. »
« Sì, lo so. Ma ho avuto più di quanto avrei mai osato sperare quando scappavo da solo. E sono stanco. »
« Mi dispiace. Non sai quanto. Ma hai un destino da compiere, e non puoi sfuggirvi... nessuno di noi può farlo. Resisti, e ora svegliati. Svegliati e salvati, ora. »
E ci congediamo ed il nostro, ancora una volta, è un arrivederci.

A svegliarti è il tocco leggero di una mano.
Riapri gli occhi piano ma vedi tutto annebbiato, allora ti stropicci gli occhi e capisci di aver pianto davvero. La ferita al collo è ancora lì, ma sembra aver smesso di sanguinare - ma non di farti male. Ogni tanto respiri troppo forte e allora senti uno scoppio di dolore.
Ora che ti sei pulito dalle lacrime vedi che la mano che ha cercato la tua è quella di Greta. Sta bene e non ha più con sé la sua bambola: sono le sue dita a cercare il contatto a lungo fuggito.
La cosa ti fa ridere e le risate ti fanno male e ritrovi a piangere. Lasci scorrere le lacrime senza preoccuparti di lavarle via, ma anche questo ti diverte tremendamente.

« Oh, Greta, sono così felice che tu stia bene. » Ti rialzi in piedi maldestramente e vedi che il taglialegna sta parlando concitato. Vedi che anche Afrah si è alzata in piedi: stiamo tutti bene. Torni a guardare la bambina e le posi le mani sulle spalle, abbassandoti lievemente, per arrivare ad avere i tuoi occhi contro i suoi. In lontananza senti un rombo - la nascita della tempesta.
« Quando tutto sarà finito vieni via con me: non posso lasciarti qui. E poi ci costruiremo una nuova storia, migliore, insieme. Che ne dici? »
Ed è allora che ti viene in mente, con il fragore di un tuono, una tremenda intuizione: tu, Alluka e Greta. La vostra sarà precisamente una crociata dei bambini.
Tre piccoli esseri che non hanno niente ma che hanno l'un l'altro, da soli ma insieme contro tutto il mondo. Per provare che c'è sempre un'altra scelta.
Eloise fa capolino e interrompe i tuoi pensieri. Ti guarda con aria addolorata e porge una mano a Greta. Dai suoi occhi capisci che non può salvare tutti e due. Annuisci lievemente. Il rombo è sempre più vicino e in lontananza puoi vedere la cresta dell'onda avvicinarsi. L'incubo sta per fare capolino nella realtà.

« Vai con lei ora. Ci rivedremo. » Dici, e nella tua voce non c'è un briciolo di dubbio. Stringi ancora una volta le mani sulle sue spalle, come per darle e per darti forza, e poi le lasci andare. Le vedi sparire nel bosco.
Ed è allora che capisci di essere rimasto solo.
Jace è scomparso, portando via con sé Afrah. Alfàr e Richard, sotto forma di draghi, erano volati via. Rimane solo Alaria, rimane un rumore, sempre più vicino, e un'ombra nera che sia allunga su di te.

« Credo sia un momento strano per le presentazioni, non è vero? Beh, non ci siamo ancora conosciuti bene. Non so te, ma ultimamente sto scoprendo chi sono i miei amici proprio quando sto per morire. » Cerchi di alzare la voce per sovrastare il ribollire dell'onda e per farti sentire, ma ti affatica molto. Nonostante questo ridi di nuovo.
« Quindi io credo non sia mai troppo tardi per i convenevoli, non credi? » Ma a questo punto hai già smesso di guardare Alaria, e i tuoi occhi sono fissi sul muro d'acqua che si avvicina davanti a te. Non sembri dare segno di paura - anzi, sei passato a parlare proprio alla marea. E' come se stessi presentandoti alla morte stessa.
« Mi chiamo Io, e sono stanco. Sai, ho sempre vissuto fuggendo e ho sempre vissuto impaurito di tutto. Sotto ogni letto e dentro ogni armadio poteva nascondersi, in agguato, l'uomo nero. Poi però ho capito una cosa. Il mondo è più grande di me, il mondo è più grande di te ed è più grande di tutto questo, questo posto, questa città, mi capisci? E all'inizio questa cosa mi ha fatto paura, perché i miei drammi in fondo erano solo miei e se io fossi sparito - » schiocchi le dita « nessuno se ne sarebbe accorto. Mia madre mi dice sempre che sono destinato a grandi cose, ma io non l'ho mai creduto. Eppure sai, questo mondo così grande mi ha fatto anche capire un'altra cosa. »
Abbassi lo sguardo. Non sai se le tue parole raggiungeranno le orecchie di qualcuno, a stento raggiungono le tue, eppure hai bisogno di pronunciarle.
« Nessuno di noi è costretto a sopportare il proprio dolore da solo. Possiamo allungare una mano e sperare che qualcuno ce la stringa. »
E allunghi la mano, sospesa come una promessa.
« E spesso succede. Ci vediamo dall'altra parte dell'onda. »
E proprio quando senti l'acqua che ti sfiora la punta delle dita - che ancora tieni in aria - chiudi gli occhi.
E speri che, quando li riaprirai, ci sarà qualcuno a stringerti la mano.

Energia ~ verde.
CS ~ 1xagilità, 2xintelligenza
Condizioni ~ Lieve ferita al braccio destro, danno alto al collo.
Energie ~ 20+50-10=60%.
- - -
Armi ~ Coltellaccio da cucina; un paio di forbici; cerbottana.
1xstordente; 1xaccecante.
- - -
Innocenza ~ Passiva che rende Bambino innocuo agli occhi degli altri.
Passiva che rende imperscrutabile l'allineamento e le intenzioni di Bambino.
Lettura del cuore ~ Difesa psionica passiva da auree e influenze mentali.
Passiva di controllo e studio delle circostanze.
- - -
Compassione ~ La tecnica, con effetti analoghi, può essere utilizzata anche spendendo un consumo medio. Provocherà un danno Medio alla mente, e il bersaglio rimarrà vittima dell'influenza del caster per due turni. L'influenza sarà mirata a rendere, agli occhi dell'avversario, Bambino un alleato, qualcuno di cui fidarsi e da difendere, ma soprattutto da non attaccare. L'effetto naturalmente non potrà mai consistere nel convincere la vittima a compiere azioni contrarie alla propria morale, o al proprio istinto di sopravvivenza, ma ne condizionerà la volontà rispetto al possessore. La tecnica è di natura psionica. {Tecnica media}
- - -
Riassunto azioni ~ La prima parte del post è un sogno di Bambino e della Madre. Nella seconda le ultime parole sono pronunciate con la (ex) seconda attiva del dominio ammaliatore, che tenta di convincere l'onda - e ciò che si annida in essa - a non colpire Bambino, indifeso.
Note ~ //

 
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.Neve
view post Posted on 30/3/2015, 16:21




nv8uaq






Scivola, grande e impetuosa dall'alto della sua magnificenza. Nera e grondante dei figli del fato. Non ha odore, non ha respiro. È solo la lenta caduta di una pioggia di lacrime. Si abbatte su di loro, distrugge alberi e foglie, e non ha pietà di quelle anime perdute sulla montagna. Ma ora avanza ancor più forte, quando la terra trema per farla sussultare, quando il Buonsangue dimena le zolle e l'erba. Non si riposa. Non giace figlia di un sentimento abbandonato. Ora cade come cenere agli occhi, e di quei semi gorgoglianti è nutrita. È fatta d'odio, di dolore. Non cede il passo a nessuno. Guardate, come il cielo si oscura alla sua camminata. Guardate. La terra è divorata, l'aria è di fango, nulla è più com'era, nulla è più vero. Adesso si svela il passo sul villaggio di Penteref, adesso è irto di ostacoli più di prima. Più di quella battaglia già sopita.

Adesso correte, o stolti dalle luci nei cuori.
Adesso abbracciate la salvezza.
E non vi voltate, non proferite parola alcuna al vicino che tenta di superarvi.

Gridate!
Fuggite!


È quella voce a scuotere le membra stanche dei villici, quel grido disperato che non ha colore, che non smette di attraversare i loro sensi. Lacera, lacera dentro, fa male più di cento e mille spilli conficcati nella carne, ma è forte, imperioso. E loro sanno, temono, adesso. L'hanno visto, l'hanno provato più e più volte in quelle notti insonni, in quegli incubi malsani calati da quasi una dozzina di giorni. Ma prima non erano stati avvertiti: l'onda era arrivata, gelida nelle loro ossa. Li aveva travolti, li aveva sprofondati. Adesso no. Adesso è diverso. Quella voce li ha chiamati, quella voce li ha distolti dai loro pensieri e adesso sanno. Adesso devono e possono fuggire. Lì sul promontorio oltre la piccola chiesa. Scuraquercia sa di dover far qualcosa per aiutarli. Lo sguardo turpe oltre la vallata, il fremito nelle mani. Guarda loro con gli occhi di un bambino abbandonato e sa che dovrà fare una scelta, sa di non poter portarsi appresso una persona in più. E forse piange dentro al cuore. Forse non conosce il destino dei suoi compagni. Lì sotto nella foresta il taglialegna è in ginocchio, scosso e affranto. Un guscio vuoto. Non ha più voce per gridare le sue colpe, non ha respiri per ascendere alla salvezza. Sente artigli ghermirlo, sollevarlo da terra, e non sa quanto avrebbe voluto morire sepolto dai suoi ricordi. E mentre sorvola con occhi di cristallo tutta la vallata, in testa sente ancora la voce del suo amico disonorato. Non altro. Si appoggia sul suolo adesso, si guarda attorno mentre vede l'acqua ormai lontana. Si volta e non sa cosa farà della sua vita, va via, perduto tra le montagne. Scudoalato e la ragazza sono lì, lo vedono andare.

Sotto c'è chi cerca la salvezza con tutte le forze, e non si piega l'Occhio di civetta a quella carica brutale. Lui è solido, lui è forte più del marmo. Si abbarbica su quel buco isolato in mezzo alle pietre, su quel legno pieno di nodi e cicatrici come il suo stesso volto. Kilian ha gli occhi chiusi, non parla. Ma il suo animo batte all'impazzata, come se già sapesse, come se fosse già sottoterra. Ma sottoterra loro non ci andranno. Non ora, non adesso. È uno scudo che si erge sopra tutti loro, è una forza sovrumana quella che li protegge. E vola sulle cime delle loro teste, sul piccolo Grande Bambino vicino all'orchessa indurita, sul Buonsangue concitato. L'acqua passa e loro la vedono, la vedono tutta. Come fossero spettatori davanti ad un acquario dimesso. Dentro qualcosa si muove, qualcosa afferra, sinuoso. È un attimo e passa.

Ma fuori, oltre a quella coltre nera e vischiosa, il Cartaio e la sua compagna sono già svaniti. Di loro soltanto il fumo si perde all'orizzonte e si materializza sul promontorio ormai popolato. Lei non ha più forze, non ha più gemiti, eppure grida alla sua volta, lo scuote, lo ammonisce.

"Che hai fatto ?"
Dice.
"Li hai lasciati soli nelle loro mani ?
Li hai abbandonati e volevi che pur io li abbandonassi ?!?"


Si dimena e diventa altera, grande, potente. Nera come l'ebano più pregiato o la notte più brillante. I capelli si tingono di bianco e due lacrime di sangue scendono dalle sue gote scarne.


"Come hai potuto pensare che ti avrei appoggiato nella tua scelta ?"

Ora urla lacerando l'aria.
Ed il demone si fonde con l'umano. La banshee bianca e quella nera.
Non sono altro che insieme e la stessa mente, adesso.

160dedh

Dopo tanto, troppo tempo.

Vola, sopra acqua ed altre amenità. E non si cura del compagno lasciato al sicuro, non si pente più di nulla. Adesso è veloce, adesso è una furia, una sibilla sopra l'apocalisse. Ha ritrovato la forza anche nella rabbia che cova. Li vede, oltre la coltre scura. Sente le loro luci illuminare l'acqua, sono fiaccole di vita che non si spengono, che resistono alla tempesta. Poi scorge le due piccole figure solitarie, le due bambine, una aggrappata all'altra. La Bianca Silente che si fa carico del corpicino della piccola Greta, i suoi piedi e le sue mani che scattano veloci. La vede arrampicarsi con la piccola in groppa, su un albero alto. La vede raggiungere la cima, ma l'acqua passa lo stesso, trascina ogni cosa, finanche quella alif di legno. E l'albero cade, si spezza irrefrenabile. Le vede scivolare, le vede quasi raggiungere la fine. Poi ha un lampo, un guizzo. Protende il suo nero velo nella loro direzione. È una mano che cinge, un grande abbraccio di madre, le solleva sopra l'acqua e sono salve. Lo sa. Sospira mentre quella passa. Mentre qualcosa inghiottisce il villaggio, distrugge via tutto, anni di fatiche, di patimenti. L'uomo solo, prete di quella chiesa amena, di quel Dio tanto venerato ora combatte. Si aggrappa alla vita con le mani e con i denti, sgomita e fa affondare altri vicino a lui. Si arrampica sul promontorio ed è salvo. Il vecchio Malthe invece osserva il suo villaggio, incapace di far qualcosa, incapace di muoversi. Sa che è tutta colpa sua, che non può salvarli già, che non è più quello di un tempo. E con gli occhi che si chiudono, le membra che si poggiano, egli osserva il tramonto calare sulla sua vita. È un rimpianto che lo porta sino alla tomba. Scuraquercia è sul nero frisone adesso, porta con sé quel ragazzino frignante di prima. Ha dovuto lasciare il vecchio al suo destino. Si morde le labbra, ma sa che era forse meglio un giovane al suo posto. Rewot piange e sa di essere ancora un bambino.

Ora tutto è prosciugato, tutto è fermo e non ha colore. I villici, che come formiche sono scampati all'apocalisse sono pochi e disorientati. Guardano le loro case sommerse in preda allo sconforto. Guardano il sole che si intravede tra le coperte grigie di nuvole. Non c'è più quella luna ambivalente a calare sulle loro teste.

La Banshee è risalita lì, insieme ai suoi compagni. Ora sono tutti uniti, più deboli di prima ma più forti nei legami. Li guarda ed è come se dagli occhi grondasse il suo dolore.

"Scusatemi."
Dice con la voce spezzata.
"È anche colpa mia..."
Soffia a fil di labbra.

E cade la pioggia sulle sue guance canute. Cade sulle sue vesti nere, sul suolo umido. Si volta e non guarda più indietro, inghiottita dalla foresta bianca. Scuraquercia la segue, muto il suo passo




QM Point
Ebbene si, abbiamo finito!
Ma cosa accade, in soldoni?
Il terremoto di Alfar non sembra scuotere l'onda che avanza imperterrita, il grido di Buonsangue però riesce ad arrivare fino a Penteref e a dare quindi l'allarme. Donovan, che riesce a sentirlo, deve fare una scelta importante in pochi minuti: deve portarsi una ed una sola persona in groppa al cavallo e salvarla.
La tecnica critica di Alaria su Jonah viene neutralizzata dalla difesa psionica di Richard e dunque il taglialegna è confuso ma illeso e viene "carriato" fino in cima alla valle dal dragone che riesce anche a recuperare la sua compagna al villaggio. Si salvano, ma Jonah - profondamente scosso - si volta, lasciandosi il villaggio inondato alle spalle, cercando di dare un senso alla propria vita. Nel frattempo l'onda si abbatte sulle Lanterne. La difesa ad area di Occhio di Civetta riesce dunque a schermare se stesso, Kilian, Buonsangue e Io. Quest'ultimo, vicino anche ad Alaria, beneficerà pure della protezione della fata, la quale riesce ad indurire il corpo e resistere. Afrah e Jace intanto sono riusciti a cavarsela grazie al teletrasporto del Cartaio e sono sul promontorio assieme a Richard e Rose. Afrah però non sembra aver gradito il comportamento di Jace, anzi è arrabbiata e scossa, urlandogli che avrebbe preferito morire e salvare i propri compagni piuttosto che scappare in quel modo. Si trasforma dunque in Tayf, il demone, e torna levitando verso il basso per cercare di aiutarli in qualsiasi modo. Eloise con la piccola Greta tra le braccia, riesce ad arrampicarsi facilmente sul'albero più alto della foresta, ma all'arrivo dell'onda l'albero si spezza, facendo precipitare le due verso il basso. È solo grazie al velo della Banshee, frapposto tra loro e l'acqua, che si salvano. Di sopra, al villaggio, Donovan ha preso la sua decisione e trasporta in groppa al cavallo il giovane Rewot. Gli altri abitanti fuggono a piedi. Malthe, troppo stanco e debilitato per camminare si lascia morire assieme al suo villaggio. Don Hemerich riesce a fatica, con unghia e denti, a sopravvivere all'inondazione, trascinandosi anche lui sul promontorio. Di tutti gli abitanti infatti se ne salverà la metà. Potete decidere voi adesso il loro destino, ma sappiate che Rewot dovrà per forza di cose diventare un membro delle Lanterne, sotto la protezione di Donovan.

L'inondazione è passata, tutte le case sono state distrutte, molti si sono salvati, altri sono morti. Non si vedono più le due lune in cielo e la cenere sembra sparita. Afrah constata che tutti i suoi compagni stanno bene, ma non si da pace: avrebbe potuto fare di più. Con le lacrime in volto e la rabbia nel cuore chiede scusa a tutti e poi scompare nella foresta pensando di far qualcosa di buono per loro. Donovan, muto, la segue.

In questa giocata abbiamo voluto sfruttare al meglio alcuni elementi della fazione "Le pagine di pietra" consultabili a questo link. Se infatti non li avete riconosciuti:
- La cenere erano alcuni "Residui"
- Josefine era un "Figlio della Sfinge" in grado di celare la sua aura
- L'uomo-cervo era la sua "Voce"
- L'intera inondazione erano i "Semi" in grado di celare la propria aura
Le cinque ombre che avete affrontato erano invece ombre "classiche" della vecchia fazione.


Ci siamo suddivisi i giudizi per dare a tutti la possibilità di una valutazione diversa dal solito, nella fattispecie io non ho preso di proposito The Grim, Lill' e Volk che ho già corretto molte volte precedentemente. Però ci teniamo a sottolineare che siamo tutti e tre concordi con le valutazioni finali anche e soprattutto con l'assegnazione o meno di PP. I cosiddetti "Gradi Lanterna" attestano invece non la bravura di voi come giocatori, ma nell'insieme l'attinenza del personaggio all'Ordine in questa giocata. È solo interpretativo, dunque.


Eloise "La Bianca Silente" (aki)
Mi piacerebbe vederti un po' di più in giro per il forum, sai? Davvero, non fosse stato per la tua ancora poca esperienza avresti meritato tanto di più. Hai delle buonissime capacità narrative e lessicali: adoro il tuo stile, il modo con il quale riesci a legare azioni e reazioni del tuo personaggio, la voglia di curare i particolari, ed infine la ricerca pedissequa di un linguaggio sempre delicato e quasi onirico. Di post in post sei migliorata; se infatti all'inizio i tuoi scritti tendevano a fossilizzarsi su un lessico troppo virtuosistico ed introspettivo, coprente su ciò che c'era all'esterno, alla fine hai saputo amalgamare bene descrizioni paesaggistiche e narrato interiore con raffinata sensibilità. Ho apprezzato la voglia di soffermarti sulle descrizioni dei piccoli particolari che all'occhio di un lettore poco esperto sembrerebbero insignificanti, ma che racchiudono invece significati nascosti. Nota di classe è stata, invero, nel secondo post non aver inserito di proposito i dialoghi del tafferuglio tra Jace e Jonah ed aver lasciato tutto come una visione confusa da parte di Eloise. Personaggio sottile, enigmatico, sfaccettato e sfumato, ma ancora manchevole di una propria identità di forza. Lei si perde spesso nei suoi pensieri in intricati ragionamenti interiori, però ciò che in realtà sente forse non viene percepito da chi legge con la dovuta carica empatica. Ed in questo devi ancora lavorarci su. Nota dolente dell'intera quest è stata invece la tua sfuggente partecipazione attiva al confronto. Benché forse il personaggio non si presti poi tanto alle interazioni, mi sarebbe piaciuto un po' più di coraggio. Nella parte tecnica devo segnalarti in generale la mancanza di un riassunto esplicativo dell'autoconclusivo e la tua limitazione nel voler apportare attacchi fisici di vario tipo. Di solito si punisce il contrario, ma in questo caso non è buona nemmeno una troppa stitichezza di attacchi non tecnica- per dire, uno o due a turno andrebbero più che bene-. Ricompensa:1300 Gold

Grado Lanterna: 2/3 ♦ ♦


Io "Il Grande" (shadowshow)
Una buona prova costellata da momenti di alta narrazione e grande abilità ad altri di distrazione e sbavature. Sei un giocatore esperto e lo si nota subito dalle prime battute dei tuoi post. Inutile dirti che l'introspezione del tuo personaggio è viva e si sente in modo forte e reale, entra subito nei cuori dei lettori. È facile immedesimarsi in Bambino, perché bambini lo siamo stati tutti ma forse lo abbiamo dimenticato. È facile, perché riusciamo a capire perfettamente cosa prova e cosa sta passando, ma a volte senti la necessità di dilungarti troppo sulle azioni conseguenziali del racconto piuttosto che sull'immaginificità della scena. Complice forse una seconda persona mai troppo semplice da utilizzare che diventa in alcuni casi un'arma a doppio taglio. L'ultimo post è, come hai detto tu, un "pezzo di cuore", davvero. Io è un bambino che però, rispetto a tutti gli altri, porta pesi più grandi di lui sulle sue piccole spalle e forse è anche per questo motivo che certi suoi ragionamenti, ad un occhio poco esperto, parrebbero troppo "da grandi". Non è infatti un errore a mio avviso farlo comportare in questo modo, piuttosto invece cercherei di migliorare il linguaggio che lui utilizza e abbassarlo ad un livello più terreno, proprio come ho fatto io con Greta. Ma queste sono soltanto piccole inezie, nulla di che. Dal lato tecnico ho da farti invece alcuni complimenti per il modo semplice e chiaro in cui hai affrontato l'autoconclusivo, purtroppo lo stesso non posso dire per quanto riguarda il duello contro le ombre, costellato infatti da alcuni errori strategico-sportivi. Un paio, a dir la verità, che ti abbiamo già segnalato in confronto, uno tra tutti l'autoconclusione descrittiva di una tecnica sulle ombre. Ricompensa: 1300 Gold e la possibilità di utilizzare Greta come alleato.

Grado Lanterna: 3/3 ♦ ♦ ♦


Alaria "Fatatata" (zis)
Sei migliorato dall'ultima volta che ti ho letto. Ho notato infatti una voglia maggiore ad abbandonarti all'introspettività del tuo personaggio, orchessa dai modi spartani ma dal cuore d'oro. Nella narrazione, il linguaggio colloquiale che adotti per descrivere le azioni è più che azzeccato al contesto. Hai uno stile divertente e dinamico che però a volte si perde in periodi troppo lunghi e costellati da troppe poche virgole. Devi cercare di amalgamare poi meglio le fasi descrittive del paesaggio alle interazioni vere e proprie attraverso digressioni lievi e non troppo marcate. Per il resto, fai ancora moltissimi errori di distrazione che non passano inosservati. Devi leggere e rileggere meglio tutto l'intero scritto prima di postarlo, soprattutto perché post ricchi di carica emotiva particolare potrebbero perdersi per erroracci evidenti. Ma non solo quelli: ho notato altresì alcuni errori sintattici dovuti forse ad una poco attenta costruzione della frase (Es: "Feci un piccolo accenno con la testa di ringraziamento"; quel "con la testa" lo avrei messo alla fine) ed alcuni errori di genere. Dal punto di vista tecnico, nell'autoconclusivo avrei preferito che anche tu facessi un breve riassunto delle azioni oltre alle tecniche citate. Un'altra nota dolente dello specchietto è che non hai specificato bene la tipologia di danni ricevuti (Es: "danno Medio da ustione", "danno Basso da taglio" e così via), limitandoti ad un semplice "Medio" alla gamba, "Basso" etc. Tuttavia, in questa fase hai mostrato di sapertela cavare bene nelle descrizioni del combattimento. Nell'ultima parte del duello contro le ombre ho poi apprezzato l'attacco a sorpresa iniziale che ha destabilizzato non poco l'avversario. In ultimo, ti consiglio di allargare il lay-out perché la colonna così composta è stressante alla lettura. Ricompense: 1250 Gold e la possibilità di utilizzare Kilian come alleato.

Grado Lanterna: 2/3 ♦ ♦

Assegno a me ed ai miei Co-Qm 1300 Gold per il lungo lavoro svolto assieme.



Gli altri giudizi arrivano giù con Hole e Desdinova.

Da qui in poi finiscono i miei post da Qm ma voi potete benissimo continuare per dare un vostro personale finale alla storia.
Con questo, speriamo di avervi fatto divertire e di avervi confuso allo stesso tempo, come è da consuetudine in Llusern. È stato un piacere per me masterare un gruppo eterogeneo e compatto come questo. Un gruppo che va rafforzandosi di giocata in giocata.

Cosa succederà dopo? Qui un anticipo alla prossima giocata.
E dunque a prestissimo, con il nuovo capitolo del ciclo! *__*

 
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view post Posted on 30/3/2015, 16:22
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Jace Beleren "Il Cartaio" (The Grim)
In questa quest avresti potuto fare di meglio. A prescindere dai rischi che ti sei preso postando frequentemente all’ultimo, spesso ci sono errori a volte poco gravi e altri gravissimi, dovuti a mancate o frettolose riletture che vanno a incidere sul tuo giudizio. Hai compiuto anche sbagli in confronto per via di rapide o manchevoli letture dei Qm Point, tanto che almeno una o due azioni sono dovute essere riviste. Nel narrato, a mio avviso, tendi a essere molto introspettivo e mentale, facendo trapelare molto bene la psiche del tuo personaggio, arricchita anche da vivi ricordi, ma a lasciare a se stesso, o alla semplice narrazione degli altri, il contesto, così da creare a volte un’iniziale confusione quando si leggono i tuoi scritti poiché risulta complesso capire a cosa ti riferisca. D’altro canto le azioni del tuo personaggio sono state spesso utili per far mutare l'equilibrio della bilancia, sebbene a volte siano state un po’ eccessive e dunque meno fruttuose di quanto avrebbero potuto essere. Nei combattimenti di gruppo ti sei comportato molto bene, aiutando tutti, ma nell’autoconclusivo non ho particolarmente apprezzato il successo che ha spesso avuto Virgilius nell’intercettare i colpi. In generale una buona prova, anche grazie alla tua abilità narrativa, al tuo comportato tecnico e alla buona psiche del tuo personaggio, ma riteniamo che avresti potuto dare di più in qualità di ottimo giocatore. Ricompensa: 1300 Gold

Grado Lanterna: 1/3


Àlfar "Buonsangue" (Volk/Wolf)
Una prova media, a mio parere. Il tuo utilizzo dell’italiano è abbastanza buono, ma a volte inserisci termini un po’ troppo specifici, oltre alle numerose ripetizioni, che vanno a rovinare la narrazione altrimenti quasi buona. Ti consiglio vivamente di cercare di adeguarti a uno stile e seguirlo quanto più vivamente riesci. I tuoi post sono abbastanza godibili ma a volte troppo sintetici, e il tuo personaggio è ancora poco caratterizzato. Mi spiego meglio: sembra quasi che sia Volk/Wolf, giocatore, dentro la storia rispetto ad Àlfar, dato che, tranne nell’ultimo post, raramente si evince quel che davvero quest’ultimo provi, sia a livello fisico che psichico. Frequentemente, anzi, sono presenti battute che vanno a smorzare la situazione, la rendono leggera quando invece dovrebbe essere tragica e non lo appare minimamente, minando dunque l'interpretazione e la possibilità di immergersi nei panni del mezzo drago. Per quanto riguarda i combattimenti te la sei cavata abbastanza bene, ma ti inviterei, come farei con altri, a descrivere maggiormente le azioni del tuo personaggio in modo che l’avversario possa interpretarli meno liberamente e quindi gli sia difficile sfruttarli a proprio favore. A volte, poi, nei tuoi tentativi di aiutare e fare qualcosa di utile, risulti quasi forzato: si è visto spesso nel confronto, quando ad esempio volevi far partecipare il tuo personaggio ad azioni di cui non poteva però sapere niente, nemmeno che avvenissero. Cerca di immedesimarti meglio in Àlfar, ricordarti ciò che lui sa e ciò che sente, immerso com’è nelle situazioni di Theras. Prova, insomma, a uscire un po’ dalla tua dimensione di giocatore per entrare in quella del personaggio, quando scrivi. Ricompensa: 1200 Gold

Grado Lanterna: 3/3 ♦ ♦ ♦

 
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view post Posted on 30/3/2015, 16:24
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Cardine
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Rick "Occhio Di Civetta" Gultermann (Lill')
Durante la quest hai riconfermato l'indubbia abilità narrativa che ti contraddistingue. Il tuo stile negli ultimi tempi si è trasformato, diventando personale (oltre che quasi impeccabile dal punto di vista formale) e perfettamente in linea col tuo personaggio. Anche la partecipazione piuttosto proattiva in confronto, la coerenza con cui hai sempre impersonato Rick e alcune iniziative da te intraprese in certe situazioni, indici di una certa maturità come giocatore, mi hanno convinto che livello da te raggiunto è sicuramente superiore alla fascia verde. Per questo ho cominciato a valutare se darti o meno un punto promozione; ho quindi posto la mia attenzione su elementi più tecnici, che mi potessero confermare in ogni campo un tuo livello in qualche modo superiore. E devo dire che il tuo piccolo autoconclusivo, ancor di più del complesso combattimento finale, ha fugato ogni mio dubbio. Il rigore con cui lo hai impostato, l'impianto narrativo scelto e la sinteticità e correttezza regolamentari sono stati i fattori che mi hanno convinto a conferirti un punto promozione per la fascia Rossa. Al di là dei dovuti complimenti, è mia intenzione aggiungere anche qualche consiglio per spingerti a perfezionarti ulteriormente. A volte ti scordi di alcuni segni di punteggiatura - poca roba ad ogni modo - e ho visto che spesso e volentieri modifichi il messaggio dopo averlo inviato. Rileggi una volta in più, così non occorre! L'autodanno basso che hai scelto di infliggerti dopo essere inciampato nell'illusione di Jace invece l'ho considerato come un eccesso di sportività. È vero che il consumo di Grim è notevole, ma lo scopo della tecnica non è quello di infliggere danno. Inciamparsi è un'ottima trovata narrativa, ma quantificarla in un danno rilevante dal punto di vista tecnico è esagerato. Avresti potuto descriverlo come qualcosa di irrilevante in termini pratici, anche se narrativamente più grave, oppure come un malus autoinflitto. Ricompense: 1400 Gold e un punto promozione per l'energia rossa.

Grado Lanterna: 3/3 ♦ ♦ ♦


Arthur Richard "Scudoalato" Grey (Endymyon)
Ho apprezzato la tua partecipazione, che è stata mediamente regolare anche se non particolarmente attiva per tutta la giocata. Ed è questo "mediamente" che non riesci a scrollarti di dosso. Se non quando ci si riferisce alla lunghezza dei tuoi post, spesso un po' troppo brevi ed approssimativi nella loro presentazione. Il layout che usi non mi ha fatto impazzire, ma questa è una scelta che dipende totalmente dal gusto personale, quindi posso solo consigliarti di fare un po' più attenzione alla leggibilità e dividere meglio parte narrativa e tecnica. Da una parte si vede che sei un utente con una certa esperienza alle spalle, avendo ormai ben chiaro in mente il regolamento del gioco. Lo hai dimostrato nelle fasi di combattimento, sia quella autoconclusiva che quella tradizionale. Sei stato in questo senso aiutato dalla particolare configurazione tecnica del personaggio, che ti ha in qualche modo caratterizzato anche narrativamente (vedi il tuo nuovo nomignolo da lanterna). A questo proposito Richard sarà menzionato nel topic ufficiale di Llusern; potrà restare un png che magari avrai voglia di prendere in mano in futuro, senza impegno ovviamente, dato che ora non è più il tuo personaggio giocante. Questi che ti ho detto sono i lati che mi sono piaciuti, ma dall'altra ti manca quel quid per fare un passo avanti, dritto verso la fascia verde. E quel di più non lo devi cercare tanto nel gioco, bensì nella narrazione, che spesso è sì corretta, ma ahimè semplice e priva di uno sforzo che vada oltre al normale gioco di ruolo "duro e puro". Devi stare più attento alla cura generale che dedichi ai post in termini di grammatica e lessico, e credo sia necessaria anche un impegno che vada oltre a questa semplice funzionalità narrativa. Il punto di vista di Rose all'interno dei tuoi testi rende tutto più interessante, ma è uno spunto ancora troppo abbozzato per essere totalmente convincente. Devi lavorarci di più! Infine ci tengo a farti notare che hai esagerato nell'utilizzo continuo della medesima tecnica, una pratica molto criticabile in termini strategico-sportivi. Fai attenzione ad adottare certe strategie, in futuro: in un duello, più che in una quest, avrebbero fatto storcere il naso di molto al correttore. Ricompense: 1200 Gold.

Grado Lanterna: 2/3 ♦ ♦

 
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Lill'
view post Posted on 17/5/2015, 19:42





Ruggiamo, su nel cielo nero; qui, tra la terra infame. Scorriamo, e passiamo oltre due, venti vite abbarbicate tra un mucchio di legna e sassi, con ancora il sapore del sangue e del goccio mattutino in bocca. I mortali dimenticano.
Ma non credere:
qualcosa di noi ti rimarrà addosso.


~

Due giorni dopo l'alluvione, di Penteref non rimaneva che un pantano grigiastro. Mentre il più dell’acqua s’era condensata in pozze di ghiaccio scuro, i sopravvissuti avevano cominciato a sistemare le cose in cima ad una collina. Nessuno ebbe da dire più scherzi su spettri e altre amenità; almeno non all’orecchio fine di Rick Gultermann. Il nano si dava da fare martellando un impalcatura o spostando una trave, con le donne che ricamavano nuove cappe e coperture per i tetti che almeno riparassero dalla neve, perché di acqua già ne avevano vista abbastanza. Sfiancato dalle vicende, Rick si ritrovò a collaborare con chi ne sapeva più di lui su quei lavori: così, una sera scambiò due parole con il capo-minatore. Avevano appena finito di scavare la buca per il fuoco, e il primo torpore gli accarezzò le membra con dita di fiamma.
Grazie”, disse a un certo punto l’uomo, “per tutto quello che avete fatto per noi.
Rick distolse lo sguardo dalla rudimentale cappa fumaria, contento che funzionasse.
Il nano annuì, distante. “Senza di voi i morti sarebbero stati molti di più.
disse l'altro; sua moglie e sua figlia se le era portate via la corrente.
Occhio di civetta lo guardò nelle orbite scavate, e il riverbero della sua voce spezzata gli risuonò in testa, oltre il brusio costante in quella che era tra le poche capanne in cui tutti erano ammassati, e persino oltre la barriera di cera gelata nelle sue orecchie, che qualcuno diceva fosse il vero motivo per cui parlasse poco.Senti, vado a Nord dopo di qui, disse il nano; si scoprì dal pellame per il calore delle fiamme. Portava tutt'ora l’armatura sotto i vestiti: una copertura di cuoio, piena di venature, che si sarebbe detta ancora imbrattata dall’acqua dell’alluvione tanto era scura come la pece.
Se lasci il villaggio posso accompagnarti propose all’uomo, che non era più giovane.
Nessuno dei due aveva chiesto del passato; forse non sapevano neppure il nome dell'altro.
"Non lascerò questo posto, non adesso." Il minatore guardò in basso.
"Ti auguro buona fortuna, ragazzo."


La mattina dopo Rick Gultermann lasciò le montagne dell’Erydlyss, incamminandosi tra due pendii che scendevano dolcemente verso Nord. Passarono diversi giorni prima che incontrasse qualcuno, ad eccezione delle bestie nei boschi. Quando si ritrovò a guadare un fiume che si inoltrava verso l’Erynbaran trovò due cacciatori, padre e figlio, che venivano da uno degli ultimi villaggi umani oltre le montagne. Erano seduti nei pressi di una secca, mentre lavavano la pelle di un cerbiatto. Gli chiese qualcosa da mangiare. “Abbiamo del pane, ma dacci una mano con la legna per questa sera.”
Il nano fece il suo, buscandosi due fette rinsecchite che mise nella sua sacca consunta. Quindi salutò.
Mentre guadava il corso d’acqua, però, il più giovane lo richiamò: “Aspetta! Papà, non sembra uno di quei tizi, le ...Lanterne?
Il padre non capì, perché ne aveva visti tanti di viaggiatori e anche gli Arshaid avevano occhi grandi e neri.
Potremmo chiedergli un favore per il villaggio, potremmo fargli vedere quella caverna infestata…” disse il ragazzo.
Ehi, non sei tu la Civetta?
E lasciò a terra il suo coltello, scattando nel mezzo della secca. Gli stivali alzavano grandi schizzi nella corsa, ma quando l’altro si girò lo fissò con occhi grigi, nemmeno poi tanto scuri. Il fiume mormorava una nota costante attorno a loro.
Che?
Chiese l’uomo, che era di bassa statura e non così pieno di cicatrici com’era sembrato al ragazzo in un primo momento.
Oh, niente. Non ti inoltrare nella foresta più a Nord, ecco. Sai, le ombre, no?
Disse il giovane, e il viandante annuì, distante. Riprese a marciare, quasi avesse problemi d’orecchio.


SPOILER (click to view)
Scena di conclusione che mi serve ad introdurre l'artefatto Noloriau, in pratica la nuova armatura di Rick. Quando l'acqua "ombrosa" gli scorre addosso, infatti, questa contamina la sua armatura. A fine scena usa questa tecnica dell'artefatto perché sì:

QUOTE
Maharjanne non avrebbe mai ripetuto queste parole ad alta voce dopo averle sentite dire sì tante volte dagli anziani, se avesse saputo che quello sarebbe significato non essere mai più ricordata. Di lei rimangono polvere d'ossa nelle sale che davano al sotterraneo della struttura eretta nelle paludi dell'oriente - e nessuna lapide, invece, a ricordare che quell'ultimo giorno fu lei a stagliarsi contro i banditi venuti a profanare la fonte sacra. Solo un volto smussato, privo di tratti quasi fosse stato levigato, e la corazza lucida che l'aveva sempre tanto protetta quanto isolata dai compagni.

[Malus: ad ogni utilizzo delle tecniche attive o sfruttamento delle passive di questo artefatto, la gente che sta attorno al personaggio dimenticherà progressivamente (anche se poco alla volta) aspetti riguardanti la sua vita o personalità. A lungo andare, anche se rimembreranno le sue gesta e i momenti passati con lei, non riusciranno ad associare a quel ricordo il volto del personaggio.]

[Alta: il personaggio riplasma i propri lineamenti e il proprio aspetto per due turni, divenendo irriconoscibile . Durante quel frangente di tempo, il caster otterrà 4 CS da aggiungere alla propria riserva e i personaggi attorno a lei subiranno temporaneamente l'effetto massimo del malus prima citato. Sia aspetto che CS vanno decise all'acquisizione della tecnica e non potranno essere cambiate dopo.][CS scelte in Intuito]

EDIT: ah, ho concordato con Neve per i dialoghi con il capo-minatore :sisi:


Edited by Lill' - 17/5/2015, 21:07
 
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