Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Villaggi infestati, Arrivo di Dusken ed Armatura Nera

« Older   Newer »
  Share  
Emelianenko
view post Posted on 22/1/2015, 17:15




Pioveva.
Gocce d'acqua grosse quanto una biglia si infrangevano con forza su tutto ciò che trovavano.
Neanche un raggio di sole riusciva a penetrare le nubi - così nere da far rabbrividire - che oscuravano il celo.
Ed il mare, così agitato da sembrare che stesse per inondare il villaggio da un momento all'altro, rendeva impossibile qualsiasi tipo di navigazione.
Era una giornata tutt'altro che tranquilla, lì a Mask'Jakin.

"Forse... Forse la tempesta sta cessando"

Disse una giovane, mentre guardava fuori dalla finestra. Indossava vesti sobrie ed aveva lunghi capelli castani a contornarne il viso.

"Sì, ne sono sicura! Il mare sta tornando calmo... Deve tornare calmo!"

"Non pregare per questo: la tempesta è la benedizione più grande che potevamo chiedere... Beh, quantomeno in questo momento"

Ribattè il padre, carezzandosi la lunga barba.

"Ma..."

"Jakin ce la farà, ne sono sicu-"

Un rumore interruppe i due. Sembrava uno sparo, quasi una cannonata: era difficile dirlo con precisione, data l'interferenza di quell'incessante pioggia.

"Arrivano!"

Gridò qualcuno da fuori, prima che il suono di una campana rendesse impossibile udire altro.

"Dannazione!"

Mugugnò l'uomo, impugnando la spada e correndo fuori.

"Non uscire per nessun motivo, Juayn"

Fece in tempo a dire, prima di scaraventarsi fuori e lasciare alle sue spalle quella malmessa porta di legno.



CITAZIONE
Benvenuti al vostro arrivo! Se andrà tutto bene guadagnerete la fascia gialla o verde, altrimenti resterete bianca. Non badate alla qualità dei miei post, spesso la tralascerò in favore di una maggiore celerità: voi, d'altro canto, cercate di dare il massimo!
Passando al post, dovete semplicemente descrivere il vostro arrivo nel posto che vi ho appena descritto: si tratta semplicemente di un piccolo paesino sulla costa.
Per qualsiasi dubbio non esitate a chiedere nel post in confronto.
In bocca al lupo!
 
Top
.Zero.
view post Posted on 3/2/2015, 02:17





L'Armatura Nera
...E la sua Prigioniera.

Non sarebbe dovuta andare così.
Il mostro sarebbe dovuto svanire, vittima di un gioco di prestigio. Qualche scintilla di magia, parole arcane biascicate da un mago bavoso, carni maledette trasportate a mille miglia di distanza. Un urlo stridulo a rimarcare il nostro trionfo, la superiorità della mano dell'Uomo sulle creature del bosco.
Non mi dispiace, in realtà, che l'incanto del vecchio abbia colpito anche noi. Mi ha risparmiato un compito gravoso: il dover spiegare, attraverso le labbra della mia prigioniera, perché un'armatura maledetta non sarebbe dovuta tornare in cantina. Sono certa che avrei potuto inventare qualcosa, avendone il tempo, ma avrei avuto un piccolo problema nell'esecuzione del piano.

Questa maledetta cagna figlia di una troia pustolosa non si lascia controllare da me.

Non capisco perché. È una mente così debole, eppure... La Tenebra non fa presa.
Fastidioso. Se fosse un mio burattino, potrei dirle di smetterla di tremare.
Annaspa e geme, il sacco di carne. Perché tanto panico? Sì, siamo appena finite in un luogo totalmente sconosciuto, teletrasportate a caso dall'incantesimo di un mago deficiente. E allora? Dovrebbe solo ringraziare di essere dentro me: almeno la pioggia non la tange.
Sudare come una scrofa non è un ringraziamento. Sono zuppa sia dentro che fuori. Le mie giunture scricchiolano ad ogni passo claudicante dell'imbecille.
Hey, pezzo di merda. Perché non andiamo in una di quelle case? Apri gli occhi: c'è un villaggio oltre questa macchia d'alberi in cui siamo finite.
Case. Caminetti accesi e zuppe calde. Che dici, possiamo convincere questi paesani pezzenti ad accogliere un cavaliere nero nella loro dimora? Io credo di sì. Se non con le parole, basterà sollevare la spada.
Sento il rumore del mare. Questa non è la Roesfalda, vero? Meglio così. Da quel poco che ho visto, non mi piaceva affatt-

«AAAAAAH!»

Oh, il Dusken è ancora con noi. E quindi? Io lo trovo quasi carino. Nero, gocciolante e con un profondo odio verso la razza umana, come me.
Siamo praticamente fratelli.

«INDIETRO! VAI VIA!»

Inutile che tu gli agiti la spada contro: finché sei dentro di me, non ti divorerà. Sei carne inscatolata, capisci? Una preda, non una minaccia.
Non si farà intimidire da quel tuo bastoncino. Se ha deciso di seguirci, così farà.
Portiamolo al villaggio con noi! Sarà divertente.

e3oMvYP



Schema riassuntivo

Energia: 100%
Stato Fisico: Nessun danno 〈 100% 〉
Stato Mentale: Impanicata, confusa et spaventata 〈 100% 〉
CS: 2 〈 1 Astuzia, 1 Destrezza 〉
Equipaggiamento: Armatura, spada, scudo.

Riassunto: Dopo essere stata accidentalmente trasportata dall'altro capo del mondo, Alice si impanica e si guarda intorno. Avendo notato che il DUsken è ancora con lei, gli punta la spada contro tentando di allontanarlo.
L'armatura fa del sarcasmo.

Edited by .Zero. - 3/2/2015, 17:55
 
Top
view post Posted on 3/2/2015, 18:31
Avatar

Nuovo arrivato
·

Group:
Member
Posts:
14

Status:





Non sarebbe dovuta andare così.
Eppure, la sua vita era stata semplice, fin dalla nascita, fin dai primi giorni. Cacciare, predare, uccidere mangiare. Placare la fame. Cacciare, cacciare, cacciare. Uccidere mangiare. Fauci vuote, sempre affamata. Notti intere passate a seguire la preda, in silenzio. Spesso mentre questa cercava di fare lo stesso con altre creaturine più piccole. E più mangiava, più la creatura cresceva. Diventava grande, e pericolosa, e affamata. Sempre. Più. Affamata.

Cacciare, cacciare.

Finché le lepri divennero volpi, e le volpi lupi, e i lupi montoni, e i montoni umani.
Gli umani! Avevano un sapore, gli umani... schizzavano sangue ovunque, ancora che si dimenavano, mentre la tenebra calava sui loro occhi. Mentre le sue fauci li separavano dalla vita che così disperatamente cercavano di trattenere. La carne era tenera. Meno peli, più muscoli, tendini, organi... più difficili da cacciare. Sotto la sua pelle fatta di oscurità, si celavano diverse cicatrici provocate da artigli, frecce, lame... il dolore accecava, il dolore accendeva. Per brevi istanti, mascherava la fame. Ma solo per brevi istanti.

Era stata una vita semplice, si. Nella sua piccola mente di animale, forse nemmeno la rammentava completamente. Ma qualcosa, poi, era cambiato.
Un Guerriero gli aveva sbarrato la strada. Una donna, a giudicare dai movimenti, dall'odore. Le donne avevano un sapore particolare. Non importava però: non era una donna, non era nemmeno una preda. Era un Guerriero. E aveva un armatura attraverso la quale i suoi artigli non penetravano, le cui maglie non si piegavano allo sferzare della sua coda. Un armatura nera come il peccato, nera come la creatura stessa.

Avevano combattuto, per ore che sembravano giorni. Poi il bagliore, e un sapore di bile rigettata dalle fauci. Magia! Orribile, nauseabonda magia! La creatura non ne sopportava la natura, men che meno l'energia che la alimentava. Un avversione ancestrale, non dissimile al timore del lupo per il fuoco. E quando il bagliore scomparve, tutto fu diverso.

La creatura si rovesciò nella terra impastata dalla pioggia, scalciando come una tartaruga sdraiata sul dorso. Aiutandosi con la coda, si rimise in piedi, alzandosi sugli arti posteriori per qualche secondo, prima di ricadere a quattro zampe nel fango, saggiando la superficie. La terra aveva un altro sapore. Gli alberi, un altro odore. Perfino l'aria era diversa. Più frizzante, più salmastra.

A breve distanza da lei, il Guerriero donna si dimenava, probabilmente sorpresa di trovarsi anch'essa in quel luogo. Ma se per un umano l'odore del mare e di un nuovo habitat poteva avere una logica, per una creatura che aveva sempre vissuto in un ambiente completamente diverso era come trovarsi su un altro pianeta. Ignorò per il momento la donna, troppo impressionata per essere una minaccia. La creatura che gli umani chiamavano Dusken si levò nuovamente sulle zampe posteriori, alzando il capo al cielo e lanciando un richiamo fatto di versi e risentimento. Un grido straziato, una dichiarazione. Quel territorio, nuovo e inesplorato, ora aveva un nuovo cacciatore.

Poi si accucciò nuovamente, osservando con quello sguardo da rettile l'umana. Non era riuscita ad ucciderla prima, non ci sarebbe riuscita ora, in questa nuova terra. Levò un ringhio leggero, ma perfettamente udibile, mentre faceva qualche passo indietro come a volersi distanziare da lei, senza però allontanarsi mai veramente. La sua eterna fame poteva attendere, per qual momento... ma non la sua curiosità. Il suo manto oscuro, che fino a quel momento colava denso come inchiostro lungo i suoi fianchi, perse di intensità fino ad affievolirsi, ritirandosi quasi completamente.

In quel momento, decise che avrebbe seguito la Guerriera.




Cacciatore del Crepuscolo.

Fisico: Stanco, affamato, ma non provato allo stremo.
Mente: Ferale. In qualche modo, l'eccitazione del nuovo territorio lo risana dalla stanchezza.
CS: Destrezza ° Istinto °
Energia: 100%

Passive:
Razziale: Telepatia
Talento: Assassino I

Armi:
Manto oscuro [Armatura naturale]
Black Claw [Artigli: arma naturale]
Dark tail [Coda: arma naturale]

Attive:
Consume and Adapt [nulla: richiamo equipaggiamento – manto oscuro]

Note:
Un po di introspezione. Il verso, nel Gergo delle Bestie, può essere tradotto in un “Ehi, sono qui”, nulla di più, nulla di meno.
 
Top
Emelianenko
view post Posted on 14/2/2015, 11:00




Vele nere come la pece s'intravidero all'orizzonte. Troppo lontane per essere attaccate, troppo vicine per organizzare una controffensiva.
La pioggia incessante ed il mare in tempesta non erano serviti in alcun modo a proteggerli da quegli uomini.
Il villaggio stava per vedere la sua fine.
Ma gli abitanti avrebbero lottato.
I cacciatori imbracciarono gli archi, cominciando a crearsi nascondigli alla bell'e meglio, nella penosa attesa dell'arrivo del nemico. I contadini e commercianti si armarono di forconi, preparandosi all'imminente e sconosciuta battaglia. C'erano anche dei guerrieri, certo, ma ben poco organizzati e del tutto ignari di ciò che li attendeva.
Gli sguardi di tutti non celavano la paura insita in loro, ma solo in uno di loro si dipinse un'eespressione di puro terrore.

"È una trappola..."

Mugugnò, mentre ancora si stava sistemando l'armatura. Non diede altre spiegazioni e corse verso l'entroterra.

__ __


"È arrivata l'ora, siete tutti pronti?"
"Non sono sicuro di questo piano, se ci fossero altri?
"Non sta a noi pensare"
"Zitto ed esegui gli ordini"

Frasi biascicate nel vento, troppo lontane per essere udite.
Poi nell'aria si percepì qualcosa.

"Ora."

Disse qualcuno.
Cinque o sei persone imbracciarono il loro arco, posero la freccia, scoccarono.
La donna e la bestia gli avrebbero presto lasciato campo libero.




CITAZIONE
Ovviamente le frecce sono dirette a voi. Consideratele come un attacco fisico con 3 cs alla maestri nell'uso delle armi. Subito dopo dovrete affrontare, insieme, un autoconclusivo con dieci di questi uomini (pericolosità G) - più o meno liberamente personalizzabili. Potete, ed anzi è consigliato, interagire tra di voi e combinare una strategia. A voi.

Edit: ho sistemato un errore nei colori delle frasi e corretto una dimenticanza.


Edited by Emelianenko - 22/2/2015, 01:59
 
Top
3 replies since 22/1/2015, 17:15   135 views
  Share