Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Solitudine, Arrivo di Morrigan

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view post Posted on 22/1/2015, 21:18
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Cardine
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Solitudine
I




BfsQ4d7


Andava percorrendo le lande deserte, solo e pensieroso, quando alzò per caso lo sguardo da terra, smarrendosi nell'aspro e incontaminato paesaggio.
   Un lampo gli balenò nella coda dell'occhio e un brivido gli percorse la schiena: inconfondibile presagio che qualcosa di straordinario era appena successo, poco lontano da lì. Il cantore si guardò subito attorno, con attenzione, ma niente pareva essere cambiato nelle brulle lande del Talamlith. Nuvole scure e minacciose si alzavano da oriente, mentre il sole illuminava le steppe occidentali. Un picco frastagliato e appena innevato torreggiava poco a sud, baluardo solitario dinnanzi all'imminente tempesta. Superato un vicino torrente, la Aslingard costeggiava il monte, per poi svoltare verso la sottile e lontana linea verdeggiante che dipingeva l'orizzonte.
   Ma dietro di essa pareva non esserci un limite oltre il quale l'occhio non potesse più posarsi.
   Ne aveva viste molte di cose straordinarie, il cantore, e altrettante ne aveva narrate. Solo pochi viaggiatori lo avevano conosciuto di persona, ma quei pochi erano stati saggiamente rispettosi e disponibili nei suoi confronti. In poco tempo si era diffusa, tra i Rahm as Aid, la voce che ospitare lo Slae assicurasse un riposo tranquillo e un cammino sicuro ai viandanti. I fortunati facevano tesoro delle sue strane storie, il cui respiro era pieno di epicità, come se provenissero da un'altra era e lottassero per non venire dimenticate.

Il cantore discese il pendio roccioso, avvicinandosi rapidamente alla figura umana che aveva scorto per caso dopo aver oltrepassato il ponte naturale. L'aveva vista nei pressi del corso d'acqua, più a valle, e aveva deciso di avvicinarsi con cautela; accortosi poi che essa era in realtà una donna, aveva immediatamente accelerato il passo. Si aiutava nella discesa con il lungo bastone, e intanto quel suo buffo cappello dall'ampia tesa pareva sul punto di essere portato via dal vento.
   Morrigan non lo avrebbe sentito arrivare, tanto era leggero il suo passo; forse lo avrebbe visto mentre scendeva, più simile a un'ombra che a un uomo. Giunse da lei e si scrollò la tunica scura, ingrigita dalla polvere. Solo allora fu evidente di quanto fosse alto.
   «Il Talamlith è una terra infida. Ti sei forse smarrita?» chiese con una voce più simile a un sussurro.


CITAZIONE
Salve! Io sono Hole (oppure Lorenzo), il gerarca incaricato di gestire il tuo arrivo e valutarti alla fine dello stesso.
Come forse già sai, in questa piccola giocata - simile in tutto e per tutto a una quest - ti metterò alla prova in vari modi e, dopo essermi sincerato delle tue effettive abilità, scriverò un giudizio nei tre campi fondamentali del GdR: scrittura, strategia e sportività. Cercherò di darti anche qualche consiglio pratico su come migliorare, per il futuro. Potresti inoltre ricevere una promozione energetica fino alla fascia verde, e in ogni caso ti conferirò un premio in gold, direttamente proporzionale all'energia da te conseguita.
Si tratta a tutti gli effetti di un piccolo esame, quindi mi raccomando: prenditi tutto il tempo necessario per scrivere (non ci sono scadenze, ma bada che se non batti un colpo una volta al mese l'arrivo potrebbe venire archiviato) e rileggi bene i tuoi scritti prima di inviarli. Per ogni domanda c'è il topic di confronto, che in questo caso useremo anche ai fini del GdR: sarà tramite delle brevi battute in questo post che struttureremo il proseguo della trama, che dovrai poi unificare e sviluppare in un solo post On GdR. Ti invito a dare un'occhiata a qualche altro arrivo per capire di cosa parli.
Nulla da dire circa il mio intervento: ho messo un riferimento nella prima frase, ma non è facile da cogliere. Pure il titolo è una citazione, ma nevermind. Per il resto questo misterioso cantore si accorge altrettanto misteriosamente dell'arrivo di Morrigan, e si avvicina a lei per accertarsi che non si sia smarrita. Siamo nel Talamlith, e dove di preciso non te lo dico - Morrigan non può saperlo, essendo nuova del posto. Piena libertà da parte tua su quanto tempo passa dall'arrivo effettivo della strega e sul dove - e sul come raggiungi il luogo in cui - il cantore ti intercetta.
Bando alle ciance e cominciamo. (:
 
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Angel's dark side
view post Posted on 29/1/2015, 12:33




Abelas ... da’len ...
Le voci dello specchio si rincorrono nella mia mente, si affastellano, mi confondono e mi spaventano: sembrano capire il mio dolore ... sembrano capire che sto cercando Kieran.
Ad ogni passo urlano nella mia testa, ridono e sghignazzano beffandosi di me. Non posso far nulla per fermarle, la mia volontà non è abbastanza forte.
Mi sento debole. Mi sento stupida ... dannatamente stupida.
Cos'ho sbagliato con l'Eluvian? Dove sono finita? Dov'è ... dov'è Kieran?
Non riesco a far altro se non urlare il suo nome al vento. A tratti mi illudo di sentire la sua vocina rispondere al mio richiamo, urlando il mio nome e correndo verso di me per essere abbracciato. Non avrei mai creduto di possedere una parte speranzosa ed ottimista ... almeno fino ad ora.
Mi stringo nel mio mantello di velluto con la mancina, mentre con la diritta stringo il bastone di quercia del quale potrei indovinare le venature anche ad occhi chiusi e senza nemmeno sfiorarlo, dopotutto sono anni che lo possiedo.
Sento un distante ed ovattato intorpidimento alla diritta, solo allora mi accorgo che sto stringendo in maniera convulsa il mio bastone ed ormai le mie nocche sono bianche come un lenzuolo.
Il vento mi investe a momenti alterni, manifestandosi con forza e prepotenza a tal punto che ho smesso di impazzire nel vano tentativo di calare il cappuccio sul mio capo.
Ansimo, tossisco e poi inciampo su una piccola roccia che non avevo notato. Cado in ginocchio, ma non credo d'essermi fatta nulla.
Nessuno mi ha visto cadere, non è successo nulla. Mi rialzo appoggiando parte del mio peso sul bastone, il quale leale come sempre, mi è di grande aiuto.
Ogni passo in quella landa desolata, rocciosa e spazzata dal vento è un'agonia infinita. La fredda corrente a tratti sembra gemere ... ed ogni volta che succede mi pare quasi d'udire il pianto di Kieran lì vicino a me.
Sto forse impazzendo? Sto diventando una patetica ed indifesa donnicciola?
Non lo so, non riesco a trovare risposte. In questo momento forse nemmeno mi importa nulla di me: sono disposta a tutto pur di ritrovare Kieran. Mi importa solo e soltanto di lui.
L'immagine del suo giovane ed innocente sorriso affiora nella mia mente. E' una fitta al cuore, devastante ed agghiacciante.
Mi sento la faccia e gli occhi in fiamme e di colpo tutto intorno a me si fa sbiadito. E' questione di un istante ed ecco che sento un rivolo bagnato solcarmi la guancia destra, la stessa sorte spetta a ruota alla sinistra.
Abelas ... da’len!
Devo resistere. Mi devo contenere. Devo nascondere il mio dolore.
Avanti Morrigan, occultalo, scaccialo, dominalo, celalo ... non lasciare che il mondo ti veda, non lasciare che ti senta, non lasciare che sappia le tue debolezze.
Mi rendo conto che i miei sforzi sono inutili: il dolore infuria in me come una tempesta ed io non posso trattenerlo ... devo lasciarlo andare. Solo per una volta. Si, solo per una.
Mi fermo, mi appoggio nuovamente al bastone con ambedue le mani e lascio che le lacrime e i singhiozzi fluiscano liberi.
Ho come l'impressione che dai miei occhi stiano uscendo aghi e non lacrime. Graffiano ... irritano la mia pelle ... le mie guance bruciano e le sento dannatamente secche. Avanza Morrigan! Il vento e il gelo non ti hanno mai dato fastidio, non cedere ora, non cedere!
Ce la sto facendo, non so come ... ma ce la faccio. Compio un passo dietro l'altro e sebbene ognuno di essi sia uno sforzo immane so che sono forte abbastanza per farcela. Ho affrontato pericoli e situazioni mortali e ne sono sempre uscita vittoriosa, come mai ho però la sensazione che questa volta è diverso?
Forse perché in gioco c'è la vita di mio figlio e non posso permettere che mi venga strappato via da uno stupido scherzo di un altrettanto stupido destino.
All'improvviso mi rendo conto d'aver raggiunto i pressi di un corso d'acqua, ma il suo scrosciare è nulla in confronto all'ululare del vento.
Mi guardo intorno cercando di scovare con lo sguardo qualsiasi particolare conosciuto che possa darmi la conferma che queste siano le Sacre Pianure, tuttavia c'è ben poco che questo luogo ha in comune con esse.
Magari l'Eluvian mi ha fatta materializzare in una zona più orientata verso le Terre Centrali? Lì ci sono montagne e rocce a volontà e molte zone sono inabitate ed inospitali tanto quanto questa dannata distesa.
Scrollo il capo sconsolata: se solo avessi fatto più attenzione, Kieran sarebbe qui con me. Che razza di madre sono se non riesco nemmeno a proteggere mio figlio?
-''Kieran!''- Urlo più forte che posso, sforzando la mia gola ormai dolorante, dopodiché deglutisco, cercando di trattenere un altro pianto in procinto d'esplodere con furore. Alcune lacrime sfuggono al mio controllo e mi rigano le guance oltremodo irritate.
Mi sento sporca, spossata e confusa ... inoltre un terribile senso di vuoto e di dolore mi pervade. Annaspo e desidero che tutto questo stia avvenendo nella mia mente, ma tutto intorno a me mi urla il contrario, sbattendomi in faccia la nuda e cruda verità. Ho perso mio figlio.
Di colpo vengo colta alla sprovvista da una voce che mi chiede in tono pacato se mi sono persa. Mi volto di scatto ed indietreggio di alcuni passi, piantando il mio sguardo sullo sconosciuto.
Egli è un uomo dal cappello estremamente idiota ed una parte di me desidererebbe ardentemente trovare qualcosa di pungente e cattivo da dire su di esso, dopotutto è questo che tutti si aspetterebbero da me ed il cielo solo sa quanto avrei voglia di farlo ... se solo avessi avuto le forze ...
-''Chi ... chi sei?!''-
Domando cercando di impormi un certo autocontrollo: non permetterei mai a nessun essere vivente di vedermi piangere.
-''Hai ... hai ... visto un bambino sui ... nove anni ... passare ... da queste ... parti?''-
Lo scruto con fare inquisitore, sperando in cuor mio che non dia troppo peso ai miei occhi arrossati e alle mie guance altrettanto colorite e secche. Nessuno ha il diritto di sapere cosa provo e nessuno ha il diritto di conoscere così profondamente l'amore che provo per mio figlio. Siamo solo io e lui ... e per questo devo assolutamente ritrovarlo.
Lo sconosciuto mi risponde di non averlo visto e mi domanda di preciso chi è che cerco.
-''Lui è ... mio figlio''- Non so se posso effettivamente fidarmi di quell'uomo dallo stupido cappello ma ho bisogno di aiuto per ritrovare Kieran: non so dove sono, non sono mai passata per questa zona e chiunque la conosca può rivelarsi utile. Prima trovo Kieran e meglio è.
-''Dove ... dove diavolo mi trovo? Non sono le Sacre Pianure queste, giusto?''- Domando. Contraggo la mascella e deglutisco in modo quasi meccanico: mi sto abituando in fretta al fatto che se non mi controllo altre lacrime usciranno dai miei occhi a sancire la mia evidente debolezza. Io sono forte ... io sono forte ... diamine, ho contribuito alla morte di un Dio Corrotto e ho visto e conosciuto cose che nessuno potrebbe immaginare ... perché mi sento così debole?
''Abelas ... da'len!!''
Basta! Fate silenzio! Non ho compiuto il rituale nel pozzo per essere tormentata da voci indesiderate! Giuro sulla favoletta del Creatore che se non vi azzittite io ...
-''Argh''- Ringhio sommessamente, frustrata e stanca di quelle voci che turbinano nella mia testa, ricordandomi quanto fallimentare io sia come madre.
Nel frattempo lo sconosciuto non fa altro che spazzare via le mie residue certezze. Un nome di una terra sconosciuta ed il fatto che il mio interlocutore non conosca cosa siano le Sacre Pianure mi costringe a spalancare gli occhi e a guardarmi per un attimo intorno con estrema circospezione.
Non ricordo d'aver mai visto un posto del genere e la cosa peggiore è che non sembra corrispondere a nessuna delle nozioni geografiche che con gli anni ho appreso.
Inspiro ed espiro lentamente: il mio stomaco mi dice che se non mi calmo probabilmente si ribellerà al mio controllo ... e questo non deve assolutamente succedere. Io sono forte ... si, sono dannatamente forte.
-''Talamith? ... E' da qualche parte nei Liberi Confini? Magari vicino a qualche rovina elfica?''- Forse non conosce la geografia dell'Orlais perché magari sono finita da qualche parte nei Liberi Confini, chissà ... forse sono non troppo distante da Kirkwall e non mi stupirei se fosse così.
Lo sconosciuto si offre di aiutarmi ... ed io non posso permettermi di rifiutare una mano. Egli inizia così a fare domande circa le circostanze in cui ho perso di vista Kieran ... effettivamente è da quando sono arrivata qui che non l'ho visto.
-''Io ... è complicato da spiegare. La mia destinazione non era questa, io e mio figlio siamo arrivati qui tramite mezzi ... non convenzionali. Qualcosa dev'essere andato storto durante lo spostamento e temo che lui sia apparso chissà dove. Sto girando a vuoto da forse più di un'ora ormai ...''- Mi accorgo di aver parlato con un tono che ha palesato vistosamente il mio nervosismo.
-''Oh Kieran''- Sussurro sconsolata.
-''Lui adora i posti tranquilli ed odia il vento. Se c'è nei dintorni una zona riparata molto probabilmente si trova lì ... deve trovarsi lì''-
L'uomo è sempre più deciso ad aiutarmi e questo è un bene, perché non solo mi rivela di non sapere cosa siano i Liberi Confini, ma pronuncia un nome di un luogo a me totalmente sconosciuto ed alieno.
Edhel ... è questo il nome del posto in cui sono finita? In che dannatissimo luogo mi ha portato quell'Eluvian?
Mi stringo nuovamente nel mantello, portando poi la mancina a tormentare nervosamente la mia giubba violacea.
Il vento fa frusciare la mia gonna e la mia calzamaglia non mi è mai sembrata così pesante come in quel momento.
-''D'accordo, dobbiamo assolutamente muoverci''- Sentenzio quando lo sconosciuto mi illustra come procedere per ritrovare Kieran.
Non appena lui inizia ad incamminarsi io mi limito a seguirlo. E' brutto sentirsi dipendenti da qualcuno, è qualcosa che detesto ... ma nel momento del bisogno tutto può tornare a proprio vantaggio e questa è una lezione che imparai anni fa.

Armi: Bastone di Quercia, Artigli (solo in forma draconica), Scaglie del drago (armatura naturale, solo in forma draconica).
Abilità Passive:

1)Forbidden Knowledge.

Morrigan non è una comune maga, infatti l'addestramento impartitole dalla madre le ha permesso di accedere a conoscenze proibite ai maghi del Circolo. Questa peculiarità di Morrigan è l'espressione stessa del suo eclettismo. Sta di fatto che molti dei suoi incantesimi non vertono al mero controllo degli elementi, ma alla più sinistra e subdola manipolazione dei pensieri delle persone e all'evocazione di oscuri e crudeli poteri.
Questa è effettivamente la caratteristica che differenzia Morrigan dal resto degli eretici qualunque, elevandola a tutti gli effetti a Maleficarum.
La magia è ormai a tutti gli effetti un libro aperto per la giovane strega, i cui poteri sono destinati a crescere giorno dopo giorno.

(-capacità di utilizzare pergamene da negromante oltre a quelle di mago, classe base di Morrigan)

2)The Witch of the Wilds:
Stabilire con esattezza se Morrigan possa essere definita o meno eretica o Maleficarum può non essere facile in primissima analisi. Tuttavia tenendo presente di tutte le conoscenze perdute, e volutamente nascoste dalla Chiesa, di cui lei dispone si può dire che effettivamente la donna rientri in questa seconda categoria.
Esperta conoscitrice di ancestrali e sinistre arti magiche, è indubbiamente dotata di un'arsenale occulto tutt'altro che improntato al beneficio altrui. Morrigan rinnega dichiaratamente l'esistenza del Creatore, tuttavia crede fermamente in spiriti, demoni e nella magia, soprattutto la sua. Per quanto insensibile e misantropa possa apparire, c'è quasi della poesia quando la si sente parlare di argomenti inerenti alle arti arcane e questo perché ella è seriamente innamorata della conoscenza e dei principi che regolano le più antiche magie. Nutre un interesse morboso per qualsiasi incantesimo divenuto leggenda, poiché in seguito alle sue esperienze ben sa che le leggende, in ambito magico, non esistono, ma bensì sono pure e semplici verità. La magia per Morrigan è qualcosa di concreto e tangibile, capace di dischiudere porte nascoste alle semplici menti di coloro che non la praticano. Sta di fatto però che nel suo mondo non si diventa maghi ma ci si nasce, e già da piccolissimi i maghi non addestrati manifestano le prime piccole scintille di magia. La prima manifestazione di potere magico da parte di Morrigan fu determinata dall'emissione involontaria d'alcune scintille d'elettricità dalle sue dita. Sua madre Flemeth (una leggendaria e potentissima Maleficar la cui anima si mischiò con quella di un'antica divinità elfica) le fece da maestra, istruendo la giovane a padroneggiare il proprio potenziale fino a trasformarlo in una vera e propria arma. Oltre a conoscere incantesimi e rituali, il potere più basilare di Morrigan fu quello che si sviluppò per primo, infatti da piccola imparò ben presto a trasformare quelle blande scintille innocue in veri è propri dardi d'energia elettrica che solitamente incanala dal suo bastone da maga.
Un vero mago è quello che usa la magia a trecentosessanta gradi, attingendo a tutte le sue sfaccettature.

(- Passiva di Arcanista da energia Bianca - Morrigan è capace di scagliare a volontà dardi d'energia elettrica dal suo bastone o dalle sue mani)

(- I dardi energetici non vanno considerati come una tecnica ma alla stregua di un attacco semplice (es: un colpo di spada, un proiettile, una freccia)
------------------------

Pergamene usate: //

------------------------
Energia Bianca
Quantità Energia: 100%
Stato emotivo: Disperata
Condizioni fisiche: Normali.
-------------------------
Note: //
Riassunto azioni: Morrigan si affida allo sconosciuto per cercare Kieran.
 
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view post Posted on 2/2/2015, 21:30
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Cardine
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Solitudine
II



«Un tempo questi luoghi erano molto diversi da come li vedi» cominciò il viandante senza aspettarsi risposta dalla donna, mentre percorreva a passo spedito la strada pianeggiante.
   «Un tempo questo era un posto degno d'ospitare gli Dei stessi, e solo in seguito è stato corrotto dalla follia e la sete di potere. Nemmeno immagini a quale splendore ha assistito l'Edhel, ancor prima che la Regina Senza Regno lo battezzasse come tale». Sembrava riferirsi a quei fatti come se essi dovessero essere ovvi nella memoria di Morrigan. Su Theras chiunque aveva sentito parlare di certi nomi e certi eventi, dal più umile sguattero alla più tronfia principessa. Su Theras, per l'appunto.
   Strinse il bastone e s'incupì un poco.
   «Al crepuscolo canterò. Ti prego di ascoltare la mia storia, quando sarà il momento» chiese alla donna, pensieroso. Si fermò all'improvviso e non le diede il tempo di rispondere. «Kieran è al sicuro dalle minacce del Talmith, e presto lo troveremo. Ne sono certo».

Il sole stava ormai calando, quando il cantore scorse delle tende e un fuoco da campo, poco lontano dalla strada. Qualcuno pareva essersi accampato sottovento, a ridosso di una scarpata rocciosa proprio ai piedi della ripida montagna. Il cantore si incamminò con fare deciso verso la luce scoppiettante, e rassicurò la donna con poche parole. Era certo si trattasse di elfi nomadi.
   Appena giunsero al fuoco, dove tre Rahm as Aid stavano consumando la loro cena, per poco uno di loro non si prostrò ai piedi del cantore. Balbettò qualcosa, mentre gli altri restarono ancora attoniti ed increduli. L'uomo parve non farci minimamente caso.
   «Avete visto un bambino?» chiese innanzitutto, precedendo persino Morrigan. Quella era diventata persino la sua priorità. I vagabondi stettero per qualche attimo in religioso silenzio, e infine uno di loro si fece timidamente avanti.
   «No, cantore. Ma poche ore fa un cavaliere errante ha chiesto di un bambino e di una donna. Sembrava li stesse cercando» rivelò.
   Lanhai non rispose.


CITAZIONE
Un altro post essenzialmente di interazione con png, ma ti avviso che già dal prossimo cominceremo a fare sul serio in termini di combattimento. In questo intervento però ho deciso di dinamicizzare un tantino il role, dando a te molta più carne da mettere al fuoco. Dimostrami che sai farti valere anche quando si parla di post un po' più complessi (:
Ecco alcune cose da tenere a mente:

1) Se desideri interagire nello specifico con gli elfi sei liberissimo di farlo, gestiamolo via confronto anche se è successo in passato. Lo spunto l'ho lanciato ed è chiaro, sta a te cogliere la palla al balzo.
2) Sappi che durante la cena piano piano in Morrigan si insinua, inconsciamente, il presentimento che Kieran sia vicino e al sicuro. Non sai di che si tratta, se di un'illusione o di una sorta di sesto senso, e ti lascio piena libertà su come descriverla.
3) Infine il cantore comincia a raccontare una storia, che parlerà di un regno paradisiaco celato a tutti, la cui esistenza era segreto ben custodito. In ogni caso non riesci a goderti il racconto: Morrigan piomberà immediatamente in un sonno profondo. Per il racconto vero e proprio dovrai aspettare il mio prossimo post, successivamente a quanto descritto nel punto sottostante. Ti darò indicazioni solo più avanti.
4) Non appena il tuo pg si addormenta vorrei inserissi un pov alternativo nel finale: quello di Kieran. Né tu nel tuo pg potete sapere si tratta di una visione o di un semplice sogno, ma Morrigan lo vede, anche se non può interagire. Il bambino si trova in una caverna sul versante della montagna, e sembra in buone condizioni.

Ci vediamo in confronto. Terminata la fase ti chiederò di postare fino a questa "visione", e dopo procederò con il mio post che descriverà la storia - alla quale Morrigan assisterà, ma in modo imprevisto. Vedrai.
 
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Angel's dark side
view post Posted on 4/3/2015, 18:09




Cerco di immaginarmi come, stando alle parole dello sconosciuto, quella landa desolata possa mai essere stata così splendida come mi viene descritta. Le parole dell'uomo lasciano trapelare un certo trasporto ed un'innegabile emozione nel descrivere il luogo in cui sono arrivata: è come se ... fosse stato presente in quegli anni di splendore che tanto sembra rimpiangere. Quelle con cui si esprime sono le parole dei ricordi, struggenti, amare e ... inutili. I ricordi sono sepolti, sono passati, semplicemente non ci sono più. Fin da piccola mia madre mi ha insegnato a vivere ogni giorno come se fosse una vita: all'alba si nasce e la notte si muore, per poi nascere e morire nuovamente ogni giorno. E' un modo utile per concentrarsi sul presente e per sopravvivere.
Tuttavia questa landa, lungo la quale il mio sguardo vaga frenetico alla ricerca di Kieran, ha un che di strano. Sento che le parole dello sconosciuto devono essere vere, dopotutto un Eluvian conduce solo in posti particolari, carichi di antica magia. Chissà quali segreti si annidano nei dintorni ... misteri e cripte dimenticate potrebbero essere alla mia portata in un batti baleno.
Si, sarebbe magnifico ... se solo Kieran fosse qui con me.
Guardo di sottecchi il viandante; non so cosa pensare di lui, al momento è come un libro chiuso il cui titolo è un enigma intellegibile. Ciò mi irrita assai: chi diavolo è quest'uomo dal buffo cappello che mi fa da guida?
Sono sicura che sia più di quello che sembra: la sua sicurezza nel camminare in questi territori, le sue parole struggenti di magnifici tempi andati e i suoi modi impeccabili sono tutti indizi che confermano il suo non essere un semplice e volgare vagabondo. Sono tante le domande che vorrei porgli, ma il mio istinto mi suggerisce di tacere per ora. Lascerò quindi che siano i miei occhi a tenerlo sotto controllo e quando si presenterà l'occasione giusta indagherò oltre.
La mia testa ha ben altro a cui pensare al momento. Ritrovare mio figlio è l'unica cosa che mi importa. Devo essere forte per lui ... altrimenti non lo troverò mai.

Il viandante contribuisce a riportarmi alla realtà quando mi prega con quella sua impeccabile cortesia di ascoltare una sua storia.
Lo sconosciuto è quindi semplicemente ... un ... bardo? No, non credo proprio. Certo è che mi rimetterei sicuramente a piangere se all'improvviso dovesse rivelarsi in realtà una ragazzina pelle ossa dai capelli rossi. A quel punto potrei direttamente buttarmi da qualche pendio per la disperazione piuttosto che sentire un altra canzone cantata da un'insopportabile vocetta da intossicata.
L'uomo tuttavia non mi concede il tempo per rispondergli che subito si premura di mettermi al corrente della sua certezza circa l'incolumità di Kieran. Ciò riesce sorprendentemente a confortarmi almeno un po’ … non ho mai creduto a virtù idealizzate come la speranza e la buona fede, il mondo è spietato ma logico, ragiona semplicemente in base alla legge del più forte, una massima che esiste fin dai tempi più remoti e dimenticati. Eppure … eppure era stata la speranza a permettere a Maria di guidare un esercito contro l’Arcidemone, ogni tanto mi viene da ripensare a quei tempi in cui ero costantemente appesa ad un filo tra la vita e la morte, combattendo ogni giorno con qualsiasi pericolo e insidia che si frapponeva fra Maria e tutti noi. Ah … cara vecchia nostalgia! Probabilmente a breve dovrò pensare a tingermi i capelli di bianco, a vestirmi di pesanti scialle di lana grigia e a ricamare su una sedia a dondolo cigolante. Non avrei creduto di poter mai arrivare a sentirmi così vecchia, ma infondo non dovrei stupirmi più che tanto, così come forse non dovrei stupirmi del fatto che anche questa volta la situazione in cui mi trovo non è decisamente delle migliori. Credo che se davvero esista un fantomatico Creatore debba avere un infantile scherzo dell’umorismo, stupido ed idiota tanto quanto l’esistenza stessa della sua Chiesa.
Scuoto la testa e torno nuovamente con i piedi per terra. Mi guardo intorno e noto che ormai il sole è quasi del tutto tramontato.
Più avanti c’è un falò, attorno al quale vedo chiaramente tre figure che si affaccendano attorno ad esso. La zona dove i tre si sono accampati è riparata da una conformazione rocciosa, dove il vento non arriva forte abbastanza da poter spegnere il loro fuoco. E’ chiaro che lo sconosciuto abbia in mente di dirigersi verso di loro e una volta arrivati vicino all’accampamento riesco a distinguere chiaramente i loro inconfondibili tratti elfici. Ciò non mi stupisce affatto: l’Eluvian conduce sempre in posti affini al popolo elfico … e forse questi tre dalish potranno chiarire alcuni miei dubbi e rispondere a qualche mia domanda.
Il cantore non fa in tempo ad aprire bocca che i tre iniziano a squadrarlo con profonda deferenza mischiata ad una palese incredulità. Non riesco a trattenere un sorrisetto beffardo e soddisfatto, che con prepotenza affiora sulle mie labbra: lo sconosciuto è indubbiamente più di ciò che sembra ed il comportamento degli elfi è un chiaro indizio. Egli chiede ai tre se per caso hanno visto Kieran nei paraggi e uno degli elfi, molto timidamente, si fa avanti, rispondendo di non averlo visto, ma bensì afferma di aver parlato con un cavaliere errante che andava chiedendo di una donna ed un bambino … aspetta, aspetta!! Cosa?! Una donna ed un bambino?! Io e Kieran?! Chi diamine può essere? Qualcuno deve aver attraversato l’Eluvian poco dopo di noi, è chiaro! Forse è stato proprio un terzo incomodo ad aver sbadatamente innescato un malfunzionamento del teletrasporto. Ma … chi mai potrebbe essere? Dannazione, giuro che se vuole farci del male se ne pentirà amaramente. Solo uno stupido mi vorrebbe come nemica.
-"Il vostro Guardiano è nei paraggi? Una volta risolto ciò che devo risolvere ho bisogno di conferire con egli."-
Sentenzio in maniera laconica. La risposta che mi viene data però è confusa e per nulla chiarificatrice: a quanto pare devono ricongiungersi con il loro clan, tuttavia la parola “guardiano” sembra non significare nulla per loro. Ma … in che razza di posto sono finita?
-''Il vostro Guardiano, il saggio e la guida della tribù ...''- Cerco di spiegarmi -''Ogni clan dalish ne ha uno da quello che so ... qui nell'Edhel è diverso?''- Scrollo il capo, delusa dalle loro facce costernate -''D'accordo, non ha importanza, non per il momento almeno. Potreste comunque descrivere questo ... cavaliere? Per caso sfoggiava qualche emblema particolare?''- A questa mia seconda domanda mi rispondono che il cavaliere in questione non aveva né simboli né emblemi. Un altro elfo, nel frattempo, solleva anch’egli lo sguardo su di me e risponde alla mia domanda di prima, informandomi del fatto che qui, a quanto pare, i Guardiani vengono chiamati Dominazioni, e risultano essere figure criptiche e sfuggevoli. Strano … nel Thedas ogni Guardiano che si rispetti si prende cura amorevolmente di ogni elfo del suo clan in quanto guida politica, militare e spirituale.
Mi volto verso il mio misterioso aiutante con l’intenzione di fare il punto della situazione -''Sono molte le cose che ignoro riguardo questa ... folle situazione: ho smarrito mio figlio e sono finita chissà dove e chissà quanto lontana dalle mie terre natie. Tuttavia voglio fidarmi di te e non nascondo che mi incuriosisce ascoltare il tuo racconto su questa landa; essa ha della magia in sé, ne sono sicura poiché il mezzo che mi ha condotta qui porta solo in posti impregnati da forze arcane. Spero quindi che gli eventi non mi daranno occasione di pentirmi della fiducia che voglio riporre nel ... tuo senso di altruismo? La tua gentilezza? Bah ... decidi tu.''- Dico schiettamente: mi premuro sempre di far sapere agli altri cosa penso, trovo che sia un ottimo modo per far intendere ai propri interlocutori chi hanno difronte. -''Comunque sia, puoi chiamarmi Morrigan.''- Decido di rivelargli il mio nome e lui a quel punto mi rivela il suo. Si chiama Lanhai, almeno così dice. Ciò che poi aggiunge è l’ennesima conferma del fatto che il suo nome è abbastanza famoso nel posto in cui attualmente mi trovo. -''Si, il tuo nome mi è del tutto nuovo; tuttavia sei l'ennesima persona che vuole raccontarmi una qualche storia''- Scrollo il capo, rabbrividendo nuovamente al pensiero della prima barda in cui mi ero imbattuta. Certi incontri è decisamente meglio non farli perché ti fanno raggiungere una consapevolezza maggiore sulla pazzia e l’instabilità mentale dell’essere umano -''Quanto meno i tuoi capelli non sono delle pagliuzze rossicce e la tua voce non sembra quella di uno che ha appena assunto una massiccia dose di Lyrium''-Scaccio via con la diritta un cumulo di terriccio trasportato dal vento che si stava dirigendo verso i miei occhi -''E magari la tua storia sarà pure interessante ...''-
Detto ciò vado a sedermi anch’io nei pressi del falò, ma leggermente in disparte rispetto ai tre elfi: orecchie a punta o meno rimangono pur sempre estranei e non fidarsi è spesso meglio che fidarsi.
I tre mi offrono del cibo: sono talmente affamata che potrei mangiare qualunque cosa e non bado nemmeno a ciò che mi hanno offerto, qualunque cosa sia è sicuramente carne ben cotta. Mi sembra di non mangiare da secoli, ma soprattutto mi assale nuovamente la sensazione di essere tornata in tempi passati.
Cosa?! Io che rimpiango i tempi in cui la prole oscura dava la caccia a me, Maria e tutto il suo circo ambulante? Oh, dannazione … proprio no! Preferirei venire fulminata piuttosto che commuovermi a ripensando a quegli anni.

Sta di fatto che finalmente riesco a tirare un sospiro di sollievo, scaricando tutte le angosce di questa stramaledettissima giornata. Continuo ad avere fiducia nella mia misteriosa guida … lui … riesce a darmi sicurezze su Kieran. E’ come se la sua stessa presenza mi suggerisse il fatto che io riuscirò a ritrovarlo. Che strano … no?

Improvvisamente sbadiglio. Lanhai sta iniziando a dire qualcosa … ah già! Mi aveva detto che mi avrebbe raccontato qualcosa su questo posto. Non ricordo cosa.
Diamine, sono così stanca …
Ho solo voglia di dormire …
Ho sonno …
Solo un attimo …
Forse se chiudo appena le palpebre nessuno si accorgerà …
Nessuno …
Nes …

Abelas da’len
Abelas da’len!
Abelas da’len!!


Grida nella mia testa. Nebbia. E’ tutto bianco. E’ tutto confuso. Non … non capisco.
Una figura … un bambino. E’ … Kieran! Kieran! Kieran!
Sto gridando? Sto pensando? Dannazione, cosa diamine sto facendo? Cosa sta succedendo?
Lui non mi sente, io sono immobile. Non sento il mio corpo … ma riesco a vedere il mio bambino … mio figlio.
Sembra … in una grotta … da quel poco che riesco a vedere sembra che sia così. Sta … sta bene. E’ triste … ma non è ferito. Lo sento così vicino. Vorrei tanto stringerlo a me … ma non posso. Non sento odori e nemmeno rumori. Vedo solo Kieran … ti prego … riesci a vedermi? Riesci a sentirmi piccolo mio? Ti prego, dannazione … ti prego!
 
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3 replies since 22/1/2015, 21:18   107 views
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