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Nullius in Verba. - Un cuore Libero., Contest Febbraio: Libertà

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view post Posted on 13/2/2015, 01:50
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Cavalier Fata
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Nullius in Verba. - Un cuore Libero.
Vivo per servire,
servo per vivere.

La libertà è la più alta espressione di potenza, di coraggio e di umiltà al tempo stesso che l'umanità ed il creato abbiano mai potuto concepire. La libertà è l'ariete che abbatte ogni muro, la corazzata che sbaraglia ogni nave, la montagna che non s'inchina al tempo. La libertà è quello che la libertà decide di essere, in ogni sua forma, dimensione, pensiero e ideologia. La libertà è umana e, come tale, suscettibile del cambiamento, della sofferenza, della necessità.
La libertà è il più dolce dei mali e la più amara delle delusioni.

Cosa è la libertà? Mi chiedo, ora tra le macerie diroccate e crepitanti di una Basiledra che fu il gioiello del regno, senza darmi una risposta in grado di abbracciare ogni sguardo, ogni sinuosità e ogni riflesso umano. Invero non lo so cosa sia e, forse, nessuno lo saprà mai con certezza. Che sia lottare per ciò che si crede, sino allo stremo, lasciando solo morti e dolore alle nostre spalle, o forse scegliere consapevolmente ogni passo della nostra vita, poco importa quando il risultato è una amara e cocente delusione. Io, Azzurra de Rougelaine, credo che la libertà assoluta non esista. E non perchè sia una disfattista, una di quelle che non crede nel futuro o nella possibilità di farsi da soli, con le proprie mani, ma perché la mia libertà non è quella di nessun altro. Se io sono libera c'è qualcuno, altrove, che non lo sarà.
L'esempio si estende davanti ai miei occhi, arrossati dalla polvere dei detriti, in ogni angolo della città: oggi Basiledra risorge come un paese libero, si ribella ai suoi tiranni e restituisce al regno un futuro a cui aggrapparsi... ma per la libertà conquistata da noi, c'è quella persa dalla Guardia Insonne. Le buone intenzioni, le belle parole, i colorati stendardi e le ruggenti imprese non sono abbastanza se nel concreto otteniamo questo. Uno scambio di equilibri che mai si sazia del proprio oscillare.
Saranno i Lancaster domani, i Corvi il giorno dopo ed i Cavendish quello dopo ancora. nel nome della libertà sono state spese le più belle poesie e combattute le più efferate guerre, eppure siamo ancora qui, inermi, a farci cullare dall'illusione che andrà tutto bene, che questa volta sarà davvero l'ultima.

Io, Azzurra de Rougelaine, credo in un unico Regno, un unico Dio, un unico Re.


La vera libertà, ai miei occhi, non è cambiare il mondo, non è modellare il costruito e costruire l'impossibile, ma scegliere il modo in cui servire, in senso assoluto, durante la propria esistenza.
Sono nata in una famiglia benestante, ho potuto apprezzare le meraviglie dell'arte, studiare la musica, le arti maggiori, immaginare mondi lontani scritti tra le pagine di un libro ingiallito, e ho sempre pensato che la libertà, quella vera, fosse uscire dalle mura della mia villa e vedere un mondo a me sconosciuto e selvaggio. Credevo, fermamente, che la cosa più importante fosse ribellarmi ad un sistema che mi aveva per anni chiusa tra quattro mura adornate di bei intonaci e splendidi quadri. Ribelle eppur docile, coraggiosa ma remissiva, la mia lotta per la libertà era un silenzioso singulto nelle notti d'estate, un desiderio irraggiungibile al di là della mia gabbia dorata. Eppure, per quanto soffrissi, non ero degna di ottenere ciò che bramavo. Perchè? Perchè la libertà è qualcosa che non tutti meritano, è un'arma distruttiva e brutale che corrode l'animo umano, che lo rende vulnerabile e iroso. E' come una spada affilata, in grado di ferire al medesimo modo amici e nemici, è un esercito senza generale, è un universo senza legge, un caos senza ordine. Un Dio senza ragione.
La libertà è una consapevolezza, non un mero menar di spada a destra e manca urlando le proprie idee! Ed io stessa, umana e fallibile, ho gridato alla libertà ingenuamente, spinta nel cuore e nell'orgoglio dal desiderio di far del bene, instillando negli animi di molti, forse troppi, un sogno irrealizzabile. Essere liberi significa essere potenti... ed il potere ha sempre bisogno di un controllo, di un criterio, di una ragione. Di un faro che ne illumini i passi nella notte.
Non io, non questi popolani felici per i loro successi, siamo degni di assurgere ad una tale autonomia. Non ancora perlomeno.

La libertà è una parola abusata dai tiranni per giustificare le più atroci crudeltà, dai popoli per insorgere e dal caos per dilagare nel mondo. Quella che sperimentiamo oggi a Basiledra non è libertà, ma solo una pallida ombra sbiadita di ciò che il suo significato più recondito. Volete sapere cosa è realmente la libertà? E' Dio. Non il Sovrano o qualche altra divinità blasfema, ma è il re di tutti gli dei. E' la macchina che muove gli ingranaggi dell'intero universo, la possibilità di scegliere ogni dimensione del creato, del conosciuto e del conoscibile! E' tanto più lontana dall'uomo, tanto più l'uomo la cerca di raggiungere, perché per ottenere il potere di una divinità non basta desiderarlo, ma bisogna esserne degni. L'ignoranza, la mancanza di istruzione, la disuguaglianza delle classi e l'assenza di ordine sociale rendono l'umanità bersaglio dell'inganno e propensa a cadere nel tranello di ciò che credono essere la libertà.
Immaginate un mondo dove tutti posseggono il diritto di esprimere la propria opinione e, non solo, di agire anche in conseguenza ad essa! Sarebbe il caos, la follia, laddove il più ignorante dei contadini potrebbe distruggere secoli di storia e di crescita sociale con due parole. Nemmeno io, relativamente colta ed istruita, mi potrei mai permettere di essere completamente libera da qualsiasi inibizione, di andare senza freni in un mondo costellato di problemi, di errori, di illusioni. La libertà è la mia più grande paura, e dovrebbe essere quella di chiunque, al pari mio, tema il caos ed il disordine.

E se qualcuno dovesse dissentire, se qualcuno credesse fermamente che il futuro dell'uomo è libero, si guardi ora attorno, tra i morti, il sangue e le urla di dolore, poi mi dica se è questo che vuole nelle sue mani per l'eternità! Mi dispiace se le vite di molti non sono come sognavano, mi dispiace se il lavoro che fanno li disgusta, se la moglie che dorme al loro fianco non è stata una scelta, ma ciò per cui ho combattuto non è la libertà di nessuno, ma per l'ordine, la giustizia e per dare al popolo un futuro in cui tornare a sperare. Un re, una guida nei momenti bui, una luce da seguire in cui riporre la propria fermezza senza doversi curare delle conseguenze. Questo mondo, questa gente, non è ancora pronta per assaporare l'agrodolce sapore della parola libertà.

So che molti, se aprissi bocca adesso, mi prenderebbero a calci sino a farmi morire, ma non si rendono conto che in questa terra siamo tutti servi di un potere più grande. Più saliamo e più siamo schiavi di qualcuno che ci sta sopra, dalla quale benevolenza dipende il corso della nostra intera vita. La scienza, la filosofia, le arti e lo studio della magia possono elevare l'uomo, e lo eleveranno, ma non alla libertà in senso assoluto, bensì guidato e controllato dalle menti di chi gli è superiore. E se alla fine vincerà il caos, nessuno potrà rimproverarmi di non aver sperato nella cosa giusta.

Io credo in un solo Regno, un solo Dio ed un solo Re.
Dedico la mia libertà a portare ordine nel caos, conoscenza nell'ignoranza, fede nella blasfemia.
Perché la più alta espressione di libertà che una persona possa avere, invero, è rinunciarvi per servire.
Per l'eternità.



In questo contest ho narrato il pensiero di Azzurra durante i momenti di calma subito dopo aver conquistato la caserma del borgo alto in RoW. E' una considerazione piuttosto cruda sulla Libertà, laddove per Azzurra essa è un potere di cui l'uomo non è degno e nemmeno lei stessa, che ha comunque gridato alla libertà in preda all'euforia, avrebbe dovuto avvalersi. La Libertà è vista come un motore universale, un potere divino, ed è quindi necessario disilludersi dal poterla raggiungere, cosa impossibile per l'uomo. Infine c'è la sua personale considerazione di libertà: scegliere di rinunciare alla libertà di cui si è indegni è la più alta espressione di scelta (e di libertà) che vi possa essere per i mortali.
Spero che la lettera sia stata gradevole.
 
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