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 狐
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| stygis ~ essenza dell'oscurità
« Anche il Maestro Dom ne parlava, in questi gioni. Sono stato nel suo studio e ne stava discutendo con un altro membro del Concilio. Lui.. » poche volte ero riuscito a vedere Oghmar in quello stato; ansia ed euforia pervadevano il suo corpo e lo costringevano a camminare nervosamente lungo la stanza. L'indice alla fronte, come a disegnare formule presenti nella sua testa. « Questa potrebbe essere la mia occasione, Virgil, capisci? »
No. Non capivo affatto. Era entrato nella mia stanza di fretta, con il fiatone di un corridore e, senza spiegarmi nulla, continuava a ripetere di come quell'avvenimento potesse aver sconvolto il suo lavoro di ricerca. Riempii un calice con dell'acqua e glielo porsi, ma questo rifiutò, continuando nel suo delirio. Mi divertiva e preoccupava allo stesso tempo.
« Riesci a capire cosa significa? Potrò raccogliere i campioni che mi servono per i miei studi, finalmente. Potrò abbandonare la Torre ed evitare le richieste del Maestro. » come potevo fingere di essere felice, se ciò che mi aspettava era un periodo di tempo ancora più lungo dei soliti lontano da lui? Strinsi con forza le sue mani. « Che succede, Oghmar? Cos'è tutta questa agitazione? »
Mi guardò qualche secondo, prima di rendersi conto che, effettivamente, non mi aveva dato alcuna spiegazione di ciò che fosse accaduto. « Baathos.
Il nido dei demoni si sta muovendo, sussulta ogni secondo che passa. Le sentinelle di Lithien hanno rilevato strani movimenti nella regione del Samarbethe e i maestri del Concilio sono in fermento. Ho sentito Dom » - « Maestro Dom. » - « Sì, sì, Maestro Dom. Lui stava conferendo con un altro membro del Concilio circa un esercito. Un esercito di demoni, Virgil, riesci ad immaginarlo? È la mia occasione, la mia unica possibilità di raccogliere abbastanza materiale per il mio progetto. Potrò finalmente rivoluzionare l'idea che il mondo si è fatta sui demoni!
Se sono fortunato » lasciò qualche secondo di silenzio. Sapevo fin troppo bene dove sarebbe voluto arrivare, me ne aveva parlato così tante volte. E così tante volte gli avevo detto che non era una buona idea. « potrò ottenere un posto nel Concilio. Riesci a crederci? »
Sì. Ma non volevo farlo. Ricoprire un ruolo nel Concilio - un qualsiasi ruolo, dal più semplice al più complesso - significava non poter abbandonare mai più la Torre Eburnea, non avere più tempo libero, non poter intrattenersi con nessuno se non con membri del Concilio stesso. Non lo avrei più rivisto, ecco cosa stava a significare.
« È una notizia fantastica » mentii. E lo abbracciai, le lacrime agli occhi. « riuscirai a completare il tuo progetto, ne sono certo.
Ma non sarà pericoloso? Voglio dire.. un esercito di demoni che marcia sull'intero Edhel.. »
« Oh, ma figurati.. » quasi rassegnato, guardò ai vetri appannati della finestra. « Saranno solo delle voci. »
Qualche giorno dopo io e il Maestro Dom ci trovavamo nel suo studio, immersi nelle nostre faccende, quando un soldato della città fece irruzione nella stanza. Aveva il volto solcato dall'esperienza e dall'agitazione. Avevo quasi dimenticato ciò che Oghmar mi aveva detto i giorni precedenti; lo avevo rimosso, per stare meglio. Avevo il cuore in gola, in quel momento.
« Maestro Dom! » il vecchio elfo si alzò dalla sedia lentamente. « I demoni.
Baathos si è risvegliata. »
Lasciai cadere la piuma sul pavimento freddo di marmo. Se l'attacco era confermato, allora non mi rimaneva che una cosa da fare.
Trovare e fermare Oghmar. |
Breve scena che spiega l'ingresso di Virgil nell'evento Stygis. |
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