Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Di polvere e pergamene 中, Dall'abisso - Stўgis

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view post Posted on 13/4/2015, 14:00
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Cardine
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DI POLVERE E PERGAMENE 中

Dall'abisso - Stўgis




DUELLO UFFICIALE
Nitro (Gialla, B) contro Josiah (Rossa, A);
Shervaar (primo post) contro Hole. Player Killing disattivato;
1 post di presentazione e 4 di combattimento;
7 giorni per rispondere. Prevista penalità di 0.25 punti in sportività per ogni giorno di ritardo tranne i primi due (in totale, non ogni turno) che non devono essere penalizzanti, ma contano come proroghe automatiche.
La giocata è ambientata nella biblioteca di Lithien, durante gli avvenimenti del ciclo Dell'abisso - Stўgis. Decisioni a livello di ambientazione e campo di battaglia sono state e saranno concordate tra i partecipanti. Abbiamo inoltre deciso di aderire totalmente al progetto Stўgis, con quel che ne consegue.
 
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Shervaar
view post Posted on 13/4/2015, 18:53







Freddo.
Fottuto freddo.
Cazzo di fottuto freddo.
Fottuto cazzo di freddo fottuto…

Quale idiota avrebbe appartato un tale pozzo di sapere in un posto così inacessibile?
Perché, mi chiesi sconsolato, perché mai nascondere agli occhi del mondo un tale tesoro, inestimabile meraviglia di conoscenza. Non è imparando e tramandando sapere che siamo passati dal tirarci i sassi ad impilarli per costruire castelli e cattedrali? Ve lo dico io, Si.
Quindi prendere quella valanga di sapere e piazzarlo in una maledetta torre dimenticata di una maledetta città abbandonata su un maledetta montagna sperduta era quanto di più stupido potessero fare quel branco di vecchi incartapecoriti quanto i loro libri che curavano quel posto.
Arcimaghi...Arcisapienti…bha...Arcidementi per come la vedo io, a costruire biblioteche e poi a far di tutto perché la gente non le frequenti.

Stretto nel logoro e pesante mantello da viaggio mi arrampicai su per un altro scalino, altro ennesimo scalino a chiocciola, salendo verso una di quelle che doveva essere ormai una delle sale meno frequentate della città, vuoi per dove l’avevano relegata, vuoi per il suo contenuto sinistro. Alla parola “demoni” infatti tutti si facevano cupi, schivi, terrorizzati al solo pensiero! Come se anche questi maledetti abomini non fossero carne ed ossa, muscoli e sangue come tutti gli altri. Il perché di questo generale terrore non riuscivo a concepirlo.
“Vomitati dall’inferno” dicevano alcuni, “Bestie magiche ed oscure” deliravano altri.
Ora, poi, che una banda di demoni sembravano essere riusciti a penetrare le difese magiche di Lithien alcuni dei quelli che vi abitavano sembravano aver perso il senno.
Si, si, sono d’accordo, un demone è quanto di meno naturale e quotidiano ci sia, ma posso assicurarvi che avvolti tra le fiamme bruciano come tutti, posso assicurarvi l’acido non fa distinzioni tra carne umana elfica o demoniaca e che se presi a randellate questi sanguinano normalmemente . Scegli tu da quale angolo dell’inferno vuoi essere vomitato, della scienza non scappi comunque, le spietate leggi che governano la natura non perdonano nessuno. Temere un demone più di un cinghiale infuriato non è poi così saggio infondo.
Comunque…
Ero riuscito con fatica a farmi spiegare dove fossero i tomi che mi interessavano da un neofita balbettante nel pallone e da lì avevo iniziato a vagare tra vicoli e biblioteche prima, corridoi e rampe di scale dopo. Trovare l’edificio giusto era stata un impresa, beccare la torre giusta un altro piccolo miracolo.

Macinai silenzioso un altra manciata di gradini quando la chiocciola terminò dritta dentro una porta ad arco; sopra di essa scolpite con lettere squadrate nel bianco marmo le parole “Alchimia Nera e Demonologia”, dietro di essa una valanga di scaffali tomi e pergamene.
Soddisfatto varcai la porta entrando in una stanza circolare: 10 metri di diametro, basso soffitto ed un unica finestra tonda di una cinquantina di centimetri che chiusa da una vetrata illuminava dall’alto uno scrittoio al centro della stanza e soffusamente anche il resto dell’ambiente. Le pareti della biblioteca erano praticamente invisibili dietro le scaffalature che ne seguivano il profilo circolare; in un intarsiato legno scuro mangiato dalle tarme e vecchio quanto il mondo, in esse erano stipati alla rinfusa rotoli di pergamena, temi rilegati in cuoio di ogni colore e fogli sfusi, tutti divisi per argomento e a giudicare dalla polvere tutti soli e tristi da tempo. Concentrica a questa un altra fila di scaffali, stessa forma, stessa storia; al centro della stanza infine lo scrittoio, un tavolo inclinato con due mezze candele spente ed uno sgabello traballante.
Senza troppe cerimonie iniziai a cercare.

...

<<Oh merda…>>
Dopo quindici minuti presi seriamente in considerazione l’idea di dar fuoco a tutto, in fondo un po' di calore non mi sarebbe dispiaciuto e soprattutto nessuno al mondo avrebbe compianto quel fiume di stronzate.
Sapere è potere, ero il primo a sostenerlo e li di sapere ce ne era un esagerazione, ma quei deliri di alchimisti fanatici e finti adoratori di demoni erano un offesa a tutto ciò che veneravo e praticavo. Valanghe di informazioni buttate alla rinfusa sulle pagine, asserzioni prive di argomentazione o rigore, esperimenti privi di ogni criterio per fare le magie più nere impensabili, tomi e tomi di storie di possessioni ed evocazioni. Nulla di vagamente razionale e scientifico.
Presi un profondo respiro, mi massaggiai gli occhi accantonando sul fianco della scrittoio l’ennesimo rotolo. Mi fosse ricapitato per le mani l’idiota che mi aveva mandato lì gli avrei volentieri tirato il collo…
Sconsolato andai a posare i tomi e passai in rassegna ad un altro scaffale.

...

Dopo due ore di inutili letture di ogni natura me ne stavo abbandonato sconsolato contro uno degli scaffali quando chiusi di botto il volume che avevo in mano e lo fiondai contro lo scrittoio, avvelenato.
Tuc
La vecchia rilegatura del libro aveva ceduto in un esplosioni di fogli e carta ma qualcosa aveva suonato vuoto.
In un attimo impugnai il mio Risolutore e dopo quindici secondi con un paio di leve tra le assi del mobile scardinai un pannello rivelando un loculo segreto.
<<Ehehe...>> mi lascia sfuggire con un sorrisetto che in molti avrebbero definito inquietante, vuoi per il mio generale aspetto, vuoi per malata emozione che avevo dipinta in faccia
Un mazzetto di rotoli pergamene vergate in minuziosa calligrafia e chiuse da un laccetto rosso, un piccolo diario foderato in pelle nera, alcune foglie di canfora per preservare il tutto dalle tarme. Con occhi luccicanti per l’emozione srotolai una delle pergamene e diedi una rapida letta, sembrava la volta buona. Finalmente qualcosa che sembrava avere un minimo di rigore scientifico: ipotesi, esperimenti, note, esiti e conclusioni...finalmente qualcosa di promettente.
Qualche giorno prima mi ero imbattuto in una banda di demoni, liberarsi di loro non era stato un grosso problema, diciamo, e la sorpresa nel vedere che la terra “moriva” se bagnata dal sangue di uno di quelli più grossi e brutti non fu poca. Ne avevo raccolto alcuni campioni e tentato di distillarne la parte malata per giorni, senza successo alcuno. C’era qualcosa in quel sangue, qualcosa di chimico e sicuramente non magico che mi interessava separare. Per farne cosa dovevo ancora deciderlo, non nego tra le altre cose la sola e pura curiosità scientifica, ed ora che forse ero sulla buona strada non dovevo far altro dare una letta a quelle carte e procurarmi nuovo sangue, non un gran problema di quei tempi in cui i demoni erano ovunque.

Infilai allora tutto il materiale nella sacca dove tenevo parte della mia strumentazione, alcune pergamene troppo lunghe in parte ne fuoriuscivano, e senza prendermi la briga di risistemare libro e scrittoio mi avviai per le scale. Di quella insulsa biblioteca ero decisamente saturo e mi sarei gustato la lettura altrove senza continuare a gelarmi inutilmente il culo.
Con un trentina di gradini fui al piano inferiore, comunque il più alto del palazzo e che una volta doveva essere stata una sala studio o qualcosa di simile. Riposi una pergamena nella sacca, non avevo resistito dal finire di divorarmi per le scale quella che avevo già iniziato, e alzando gli occhi cercai l’uscita. Ciò che vidi fu, partendo dalle pareti e procedendo verso il centro della stanza: ampie vetrate e porte-finestre rivolte verso oriente per la massima illuminazione dell’ambiente che davano su balconcini con vista sulla bianca città; una prima fila di scaffali e mobilio vario addossati alle pareti; una seconda fila di librerie piene zeppe di inutile cartine vecchie di centinaia di anni e generalmente completamente fallate; ancora una fila di tavoli con tanto di sedie. Il tutto speculare a destra e sinistra uniche due eccezioni erano la parete di ponente che invece che dei finestroni presentava porte corridoi e rampe di scale, dalla quale si accedeva al resto dell'edificio, e lui.
Cosa ci faceva lì?
<<Sarà un collega?>> mi chiesi ingenuamente, corrugando la fronte per lo stupore e inclinando leggermente la testa con fare interrogativo.


Legenda : Narrato - Pensato - Parlato

Risererve:

Corpo - 100/100

Mente - 125/125

Energia - 75/75

Armamentario:

Pelle Coriaeca - Armatura naturale - Su tutto il corpo

Il Risolutore - Piede di Porco, Arma Contundente - Riposta

Il Catalizzatore - Balestra Automatica - Riposta

Fiala Infiammabile - Arma da Lancio - 2/2 (2 alla cinta)

Fiala Esplosiva - Arma da Lancio - 2/2 (2 alla cinta)

Fiala Spaccaossa - Arma da Lancio - 5/5 (3 in Catalizzatore, 2 alla cinta)

Dardi di Balestra - Arma da Lancio - 3/3 (3 dietro la schiena).

Pugnale - Arma Bianca - Riposto

CS:

Passive utilizzate:

Attive utilizzate:

Oggetti Usati:

Riassunto Tecnico :

Note:

Inauguro così il nuovo pg. Primo post in assoluto, sto sperimentando tra le altre cose la scrittura in prima persona.

Poco da specificare, è un post introduttivo, ho descritto l'ambiente solo per sommi capi quindi massima libertà tua.

Buon duel bro!

Edit - Beccati un paio di missclick


Edited by Shervaar - 19/4/2015, 20:15
 
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view post Posted on 20/4/2015, 14:10
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Cardine
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Di polvere e pergamene


Si erano dati appuntamento a mezzodì, all'ombra di un grosso faggio che torreggiava nel bel mezzo di una piazzola tranquilla nella zona più benestante della città. La chioma dell'albero danzava placidamente, carezzata dal vento fresco della Roesfalda. Josiah fu impeccabilmente puntuale, mentre Taliesin e Juan si fecero attendere una mezz'ora buona. Ciò di sicuro non infastidì lo stratega, che riempì quei minuti con i suoi soliti esercizi di meditazione.
   «..e sì, sono da tutte le parti. Ma sono soltanto demoni!» sentenziò a un certo punto il bardo rosso, con una noncuranza che avrebbe innervosito qualsiasi interlocutore, tranne il fin troppo paziente e misurato Josiah. Il cantastorie era fatto così: bravo a dimostrarsi valoroso e impavido ma solo quando il suo culo non correva alcun rischio, se non quello di dormire su un letto di paglia piuttosto che uno di piuma. Il beduino, amico fidato e sempre al suo fianco, perlomeno si sforzava di sembrare in qualche modo interessato al destino sempre più incerto dell'Edhel. Risultava però tristemente evidente, per colpa dei sommessi lamenti del suo stomaco, che gli importava ben di più mettere qualcosa nello stomaco per pranzo.
   «Persino a Lithien?» domandò pacatamente lo stratega, trattenendo un'agitazione nuova e sconosciuta che aveva appena cominciato a grattargli in fondo alla gola. Per lui si trattava di una questione estremamente seria: se avesse avuto la conferma che anche la Biblioteca di Lithien era in qualche modo in pericolo, allora non avrebbe esitato nemmeno un istante a tornarci, e di corsa. Da qualche parte, in quegli scaffali, aveva lasciato qualcosa di estremamente prezioso. Ma chi mai avrebbe potuto definire con certezza cosa?
   «Pure a Lithien, sì. Ma che t'importa? Hai lasciato lì qualcuno?» rispose il musico, strafottente più che mai. Si divertiva spesso e volentieri a stuzzicare Josiah, anche se quello non reagiva mai alle sue sottili provocazioni. In realtà il cantore non era più nemmeno sicuro che ci fosse una qualsiasi cosa in grado di provocare le ire di quell'altro; in certi momenti avrebbe infatti giurato fosse poco più di una statua semovente, senza alcuna emozione o sentimento.
   «La situazione è ben più grave di quanto pensassi. Partirò immediatamente» mormorò lo stratega dopo qualche istante di intensa meditazione, fissando i due con uno sguardo tanto serio e crucciato da non ammettere obiezioni alla sua decisione. Non che Taliesin intendesse fargliene, comunque. Pensava già alla piccola vacanza che si sarebbe preso nel frattempo, aspettando che lo stratega finisse i suoi affari - in fondo non era responsabile delle sue decisioni e, in quanto semplice messaggero ed accompagnatore, non poteva nemmeno imporgli di onorare al più presto un obbligo che ancora non era ancora stato formalizzato.
   I De Lafey potevano avere tutta la fretta del mondo per richiedere i servigi del tattico, ma né a Taliesin né a Josiah pareva importare molto.
   Lo videro allontanarsi speditamente, quasi correndo, in direzione delle mura. E ciò era completamente fuori dall'ordinario. Fin dal preciso momento in cui erano partiti dall'Erydlyss, i due non avevano mai intravisto il minimo segno di fretta o avventatezza in qualsiasi comportamento di Josiah, a cominciare dal suo incedere. Come era possibile che tutto d'un tratto fosse la paura a muovere i suoi passi?
   «Forse dovremmo seguirlo, capo» suggerì Juan. Il bardo continuò a guardare Josiah allontanarsi, sempre più perplesso da quell'incomprensibile reazione.
   «Beh, a dire il vero avremmo anche noi i nostri affari da sbrigare, socio...».

[...]


Aggiunse il sottile plico di fogli sotto il braccio, infilandolo rapidamente ma con estrema cura tra il libro rilegato e le altre scartoffie sparse. Intanto si destreggiava tra gli sterminati scaffali come se li conoscesse da una vita intera. Nonostante ciò, prima di ogni stanza o persino ogni svolta in quel vero e proprio dedalo di carta, aguzzava la vista e faceva attenzione ad ogni rumore, per evitare incontri spiacevoli - dai quali era stato già messo in guardia. Non aveva però voluto sentir ragione ed era entrato nella Biblioteca nonostante i custodi lo avessero più volte allarmato dei pericoli che vi si annidavano negli ultimi tempi, dal momento che alcuni demoni erano stati in grado di penetrare le difese magiche della città e confondersi tra gli studiosi. Probabilmente si trattava di un edificio troppo vasto per scovarli tutti, e questi dovevano essere abili con la magia, tanto almeno da non essere individuati dalle magie del Concilio.
   Si guardò attorno per tre volte prima di decidersi a chinarsi e rimuovere una collana di annali ben rilegati e color avorio da uno scaffale basso, nell'angolo. Soffiò via la polvere dal ripiano ed allungò una mano, come cercasse qualcosa dietro di essi, più in profondità. Spinse il legno, che reagì alla pressione con un silenzioso scatto meccanico. Quando Josiah ritirò la mano teneva stretto un pacchetto di carta, al cui interno si trovava un altro frammento del suo manoscritto. Essendo una delle parti più corpose l'aveva nascosta in un doppiofondo dello scaffale, tracciando sulla carta che la rivestiva delle formule magiche che proteggessero gli appunti dalla divinazione magica - anche se non aveva mai potuto accertarsi che tali precauzioni funzionassero davvero. Ma aveva fatto così anche per qualche altra pagina.
   Ho quasi tutto. Manca...
   Un rumore che non riuscì a definire lo colse completamente di sorpresa. Proveniva dalle sue spalle, dall'altra parte del grosso scaffale, zeppo di libri. Rimase immobile e all'erta.
   Udì alcune parole che gli parvero pronunciate da una voce che di umano aveva ben poco. Mantenne la calma senza difficoltà, ma convenne subito che sarebbe stato meglio andare via di lì, per evitare rischi di qualsiasi genere. In fondo non aveva altro da fare.
   Rimise i libri a posto cercando di non fare rumore e continuò la sua odissea per la biblioteca di Lithien, recuperando i preziosissimi appunti.
   Alchimia Nera e Demonologia, dunque, si disse.

Josiah lo vide scendere dalle scale con dei documenti sotto braccio e lo guardò dritto in volto fin dal primo istante, subito sorprendendosi - e non poco! - di quel colorito verdognolo e malaticcio della sua pelle, che di certo non faceva presagire nulla di buono. Ma in effetti era tutto il suo aspetto, trasandato e ingobbito, che faceva pensare a un essere deforme e non un semplice studioso imbruttito per la schiena curvatasi sotto il peso dello studio. Forse era solo un pelleverde, una razza inferiore ma che Taliesin e Juan ci avevano tenuto a spiegargli di non sottovalutare. La sua più profonda paura era però che la natura dell'essere consistesse in qualcosa di ben più oscuro, introdottosi nella biblioteca con l'inganno e con intenti malevoli. Non poteva esserne certo, ma se quello fosse stato un demone di qualche genere allora sarebbe stata sua responsabilità eliminarlo.
   Josiah si fece avanti con calma, studiando quell'ospite che era appena sceso da uno dei torrioni più remoti della biblioteca. E, guarda caso, proprio quello in cui lo stratega aveva celato le chiavi di lettura, anch'esse debitamente criptate, per decifrare alcuni passi del suo Bingfa. Si mosse quindi con estrema calma, mantenendo uno sguardo che era tutto fuorché minaccioso. Arrestò la sua marcia non appena intravide nella sacca dell'orco delle pergamene estremamente familiari.
   Prendili, gli impose la voce della sua coscienza.
   «Quei manoscritti mi appartengono» dichiarò subito, rifiutandosi di aggiungere un mi dispiace che gli sarebbe puzzato di retorica. Avrebbe dovuto ponderare meglio quella sua dichiarazione, ma se ne accorse troppo tardi. Ormai aveva mostrato le sue carte. «Restituiscimeli immediatamente».
   «Potrai anche riprenderli...dopo che avrò finito di studiarli. Per ora vengono con me» dichiarò lo studioso, probabilmente senza aver compreso quanto Josiah intendesse essere categorico - anche se sempre molto rispettoso - nella sua pretesa. Lo stratega decise quindi di esporsi in modo più chiaro.
   «No. Tu e i miei appunti non andrete da nessuna parte» replicò prontamente. Si accorse solo in quell'istante che per tutto il tempo la sua attenzione era stata rivolta alle pergamene e ad esse soltanto. Nella sua mente non esisteva altro, ed il suo interlocutore somigliava più a un sassolino nella scarpa, una fastidiosa vocina che andava ignorata, più che ad una persona vera e propria. Recuperare i suoi fogli stava diventando un'ossessione, e l'idea di un tale difetto nel suo spirito virtuoso lo terrorizzava. Smise quindi di pensare ai documenti e fissò lo studioso negli occhi.
   «Sono costretto a insistere». Tese una mano verso di lui.
   Silenzio.
   «No».
   Quella piccola ed innocua parola gli parve un boccone amaro ed inghiottito controvoglia, che gli solcava lentamente la gola lasciando un retrogusto insopportabile. Ma era ben di più, in realtà: una vera e propria dichiarazione di guerra.
   «Io e i miei appunti stiamo portando il culo al caldo. Sono costretto ad insistere» ripeté il pelleverde con una sfrontatezza che Josiah fece davvero fatica a ignorare. Doveva restare calmo e lucido, senza farsi prendere dalla fretta, e quei modi così arroganti di certo non lo aiutavano. Ma non poteva in alcun modo permettergli di andarsene con i suoi appunti, e non poteva nemmeno lasciarglieli, dal momento che intendeva uscire dalla Biblioteca e da Lithien al più presto. Decise dunque di ricorrere a misure più drastiche, che non potessero venir fraintese.
   «Non posso lasciarteli. E mi dispiace dover ricorrere a tanto» dichiarò, questa volta sincero nel dispiacersi. Si guardò attorno; erano soli.
   Con un gesto rapido ripose libro e appunti nella borsa che gli pendeva a un fianco. Senza muovere la mancina sfoderò la spada stendendola nella direzione opposta alla mano protesa. La fece poi ruotare di centottanta gradi, in modo che la lama fosse parallela al suolo e che la punta passasse all'altezza dei suoi occhi. L'arma sarebbe stata pronta a saettare in avanti, probabilmente verso le gambe del ladruncolo al fine di non farlo scappare, ma sperava ardentemente che non ce ne sarebbe stato bisogno. In genere gli studiosi erano proprio come Taliesin, il bardo: si dimostravano impavidi con le parole, ma codardi in materia di fatti.
   «Dammi quegli appunti».

JOSIAH
Fisico: 75%
Mente: 75%
Energia: 150%

RIASSUNTO
Ecco il mio post di introduzione, un bel malloppo! Il confronto finale è stato concordato con Shervaar, ovviamente. E ho volutamente lasciato nel mistero la cittadina dei quattro regni da cui Josiah parte. Lo chiarirò più avanti. Infine specifico in modo ufficiale che Josiah è armato in modo estremamente leggero: spada, che tiene sempre a fianco, e giustacuore (protezioni sotto i vestiti che proteggono gli organi più importanti), oltre che il suo tomo. Non ho altro da specificare. Divertiamoci :D:
 
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Shervaar
view post Posted on 23/4/2015, 19:04






<< Ma...ma sei serio? >>
Fui sul punto di lasciarmelo sfuggire, fortuna però che la cosa rimase nella mia mente.
Quel simpatico scricciolo con uno stuzzicadenti in mano mi stava minacciando, aveva addirittura sfoderato la spada!
Molto convinto il ragazzo, ma decisamente poco convincente.
Così giovane, così curato, così pacato, così sfrontato e pieno di se...farlo infuriare a conti fatti era stata un piccola soddisfazione, anche se assolutamente involontaria.
Avevo infatti risposto alle sue domande con naturalezza, non vi era nullo di più ovvio infondo che tenermi le pergamene ora che le avevo recuperate (ci tengo a precisare recuperate avendo anche resistito alla tentazione di appiccare fuoco a tutto il resto dell’inutile biblioteca).
Mi sfuggiva veramente con quali pretese quello arrivava a reclamarle; inconcepibile separarmene ora, la cosa non era lampante anche per lui? I documenti erano in una biblioteca, si ok, erano nascosti, ma sempre in una biblioteca erano, e se li voleva doveva semplicemente aspettare il suo turno. Dopo averli studiati non avrei avuto problemi a liberarmene.
E invece no, aveva voluto strafare ed ora ne avrebbe pagato le conseguenze.
Lo avrei rimesso in riga, soprattuto perché la sua arroganza non faceva che ricordarmi quella tipica di quegli esseri inferiori che sono i maghi. Si sentono padroni del mondo perché riescono a riscriverne le leggi con un schiocco delle dita, modificando il corso degli eventi contro natura. Ed è soprattuto per questo che dall’alto della loro superiorità spesso sono soliti trattare noi comuni mortali con disprezzo e supponenza. Bhè, a quella piattola dai capelli color cenere aveva detto male, aveva scelto il comune mortale sbagliato per pretendere con arroganza.
Sarebbe stato un vero piacere rimetterlo in riga a colpi di Scienza

<< Dammi quegli appunti >> disse lui
<< Col cazzo >> pensai.
<< Se proprio insisti prendili >> risposi.

Avevo coperto sacca, pergamene e intrugli vari con un lembo del mantello alla prima delle sue inutili richieste, questo mi lasciava ampio margine di manovra.
Infilai la mano destra nella sacca che mi pendeva a tracolla e cercai la pergamena che avevo finito di leggere per le scale. Interessante documento, non tanto per i datati esperimenti che consigliava, quanto più per l’idea cui era basata.
Avevo tentato e ritentato di tirar fuori l’essenza debilitante del sangue demoniaco ma in un modo o nell’altro ero sempre finito per neutralizzarne le proprietà, rendendola inutile. Evaporazioni, cristallizzazioni, centrifughe, filtrazione a pressione...tutte le varie tecniche di estrazione erano abbastanza invasive e a quanto pare fatali per la stabilità del composto. E lì la pergamena era stata illuminante; consigliava di scremare tutto il resto, con articolati e lenti frazionamenti, ma senza intaccare la sostanza in questione. In soldoni quando non riesci a pescare un pesce dal lago senza ucciderlo allora tanto vale svuotare il lago e raccogliere la bestia sul fondo dello stesso…poco pratico ma a volte unica soluzione.
Potevo quindi liberarmi di quella e solo quella pergamena, le altre venivano via con me.

Estrassi il documento dalla sacca lasciandolo strusciare ampiamente contro il mantello per assicurarmi che il frusciare coprisse il tenue click.
Allungai allora la mano destra portandola cinque centimetri sopra a quella del ragazzo e quando la aprii da essa caddero il documento in questione e un piccola fiala di vetro.
Un po’ mi dispiaceva metter su tutto quel casino in una biblioteca, tempio sacro di sapere e conoscenze, ma quello aveva fatto di tutto per tirar fuori peggio di me.
Nell’estrarre il rotolo avevo raccolto la fiala sempre con la destra, tenendola celata nel pugno mentre porgevo la pergamena: un piccola miccia, fine polvere di Magnesio e un sale ossidante, mix perfetto per generale un flash accecante per un secondo circa.
Tempo comunque più che sufficiente. Piantai lo sguardo a terra, un attimo prima che il piccolo sole si accendesse mentre la mano sinistra volava alla cinta dritta sull’acido concentrato.
Il flash si liberò, per un attimo tutto fu accecantemente bianco e nonostante stessi guardando altrove sgranai gli occhi. Allora mi attivai, intravedere i contorni sbiaditi dell’altro mi era comunque sufficiente per ricostruirne il profilo e colpire. Una catena cinetica precisa e calcolata al millimetro, un susseguersi di spostamenti infinitesimi e ponderati per il massimo della funzionalità.
La sinistra partì aperta sul piatto della lama nemica, fendendo in diagonale lo spazio tra me e il tipo dai capelli cenere. Fu l’accelerazione della mano stessa a garantirmi che la fiala rimanesse incollata al palmo grazie alla forza centrifuga.
Sfruttando allora la rotazione del busto sul profilo sinistro, che aveva accompagnato il primo colpo, portai la mano destra dietro la schiena perpendicolarmente al ragazzo ed estrassi il Risolutore impugnando l’estremità dritta.
Il fido piede di porco aveva tutte le cinghie ancora allentate perché lo avevo usato appena un paio di minuti prima e nell’eccitazione avevo dimenticato di fermarlo a dovere. Bastò liberarlo dalla presa di due piccoli magneti per averlo libero in mano e con uno scatto secco del gomito, che era piegato dietro la schiena, portai un colpo dal basso verso l’altro diretto al ginocchio sinistro del tipo.

Per un attimo fui tentato di andarmene così, ma quella pulce sembrava tanto determinata da continuare a darmi rogne anche con un ginocchio spappolato e la spada ridotta ad un budino.
Se il mio intuito poi ci aveva preso il ragazzo nascondeva qualche spiacevole sorpresa che mi sarei volentieri risparmiato. Mi ci mancava solo un bambino viziato con poteri sovrannaturali tra i piedi.
Recuperai allora una delle fiale esplosive e gliela lancia in mezzo alle gambe, mentre scattavo dietro uno dei grandi mobili che riempiva la stanza per coprirmi dall’esplosione e dalle schegge.
Il tutto non era durato che un pugno di secondi ed ero ancora leggermente abbagliato.
Dopo il botto comunque avrei imboccato immediatamente il corridoio che si apriva sulla parete a destra, un paio di metri al massimo privi di copertura; per poi defilarmi da quel casino cercando di evitare rogne di ogni natura.

Ci trovavamo comunque in un biblioteca e l’idea di distruggere anni e anni di lavoro non mi andava molto a genio. Un po’ mi rivedevo in quei cartografi che avevano dedicato la loro vita a girare il mondo e fare disegni; rispettavo passione e dedizione che erano celati dietro quei fogli di pergamene ingialliti e impolverati.
Io stesso dopotutto non avevo un destino diverso: vagavo per il continente provando e scrivendo appunti. Un giorno sarei morto e l’unica traccia del mio passaggio su questo mondo sarebbero state le mie carte e le mie scoperte, scritte nero su bianco su fogli di pergamena e forse dimenticate in qualche stanza a fare muffa. Distruggere quei documenti in quello scontro tra avidi idioti era distruggere un ideale, condannando all’oblio una vita dedicata al conoscere e tramandare. Perché il prossimo potesse fare un ulteriore passo avanti avvicinando l’uomo al dio che con timore venera era necessario sapere, e il sapere andava preservato. Non c’è teoria nella scienza che se superata diventa inutile, rimane comunque un gradino necessario per poter raggiungere il successivo, progredendo e migliorando. Se allora disponiamo di carte dettagliate e perché qualcuno ha corretto le precedenti, e quelle precedenti ora andavo rispettate e preservate.
Se quello scontro doveva proprio continuare allora lo avrebbe fatto altrove.

Guardai il corridoio al mio fianco, un attimo ancora e ci sarei sparito dentro.

Legenda : Narrato - Pensato - Parlato

Risererve:

Corpo - 100/100

Mente - 125 -> 105/125

Energia - 75 -> 70/75

CS: 0

Armamentario:

Pelle Coriaeca - Armatura naturale - Su tutto il corpo

Il Risolutore - Piede di Porco, Arma Contundente - Riposta -> Mano destra

Il Catalizzatore - Balestra Automatica - Riposta

Fiala Infiammabile - Arma da Lancio - 2/2 (2 alla cinta)

Fiala Esplosiva - Arma da Lancio - 2 -> 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Spaccaossa - Arma da Lancio - 5/5 (3 in Catalizzatore, 2 alla cinta)

Dardi di Balestra - Arma da Lancio - 3/3 (3 dietro la schiena).

Pugnale - Arma Bianca - Riposto

Passive Infinite:

Anello Tuttofare - Conoscenza enciclopedica delle scienze che permettere di comprendere e risolvere facilmente problemi da tale natura

Passive ed utilizzi :

Intuito - Permette di capire le potenzialità di chiunque a colpo d’occhio, capendone tra le altre cose classe e talento - 0 -> 1/6

Approssimazione - Passiva - Riesce ad intuite i contorni degli oggetti per mettere a segno colpi fisici e tecniche anche in caso di impedimenti visivi non tecnica, parziali cecità o danni ingenti agli occhi; conta come auspex fisico - 0 -> 1/6

Calcolo Infinitesimale - Passiva - Movimenti rapidi e studiati per un straordinaria manualità; in combattimento permette fluide combo con tutti gli strumenti a disposizione di Nitro in tutte le loro modalità di utilizzo - 0 -> 1/3

Attive utilizzate:

Acido Concentrato - Fisica - Consuma Energia - Rende inutilizzabile un pezzo di equipaggiamento a costo Basso [Fiala]

Cinematica - Calcola con precisione la traiettoria di un colpo, portato corpo a corpo o con un lancio, generando mirati e devastanti attacchi al Corpo con un consumo Variabile -> Alto

Oggetti Usati:

Biglia Accecante - Crea per un secondo un flash accecante.

Riassunto Tecnico :

Utilizzo Intuito ad inizio turno. Ti passo allora celata nella mano la Biglia Accecante, un attimo prima che si attivi volgo lo sguardo a terra e prendo la fiala di acido in mano. Utilizzo Approssimazione e Calcolo Infinitesimale e miro quindi alla spada con Acido Concentrato, poi estraggo il Risolutore e utilizzo Cinematica a costo Alto contro il tuo ginocchio sinistro.
Per finire ti lancio un Fiala Esplosiva tra le gambe, ti volgo le spalle e scappo a nascondermi pronto a fuggire nel corridoio.

Note:

Nulla da segnalare, a te! :sisi:

Edit - Mentivo.
Dimenticato di specificare che ti ho eventualmente lasciato una finestra per colpirmi mentre mi sposto dallo scaffale al corridoio, puoi eventualmente descrivere questo passaggio già nel tuo post.


Edited by Shervaar - 23/4/2015, 23:43
 
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view post Posted on 28/4/2015, 19:32
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Cardine
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Josiah non aveva smesso nemmeno per un istante di squadrare l'insolente ladruncolo. Si era accorto, tra le altre cose, di non poterlo assolutamente sottovalutare - a pensarci era la prima volta che un consiglio del Bardo Rosso si rivelava in qualche modo utile; che si trattasse davvero di un pelleverde o meno poco importava. Era ben equipaggiato, al di sotto degli stracci consunti e lerci. Pareva sì un mendicante ma le sue sacche sembravano piene di chincaglierie, segno distintivo di un alchimista. E nonostante le sue membra dessero l'idea di essere fiacche e deboli, il guizzo nei suoi occhi era quello di una mente sveglia, come fosse un grande studioso o un genio. Di sicuro non sarebbe stato facile competere con lui in ingegno e strategia.
   Gli scaffali della biblioteca, strapieni di preziosi volumi, incombevano silenziosi su di loro. Non sarebbe stato facile aprirsi una via di fuga tra di essi, ma sarebbe stato ben più complesso rincorrere un fuggitivo. Il terreno favoriva l'avversario, e pertanto Josiah avrebbe dovuto agire con più prudenza del solito. Il Bingfa prodigava numerosi suggerimenti su come comportarsi su terreni sfavorevoli, e lo stratega cominciò a rammentarne alcuni.
   «Se proprio insisti prendili» gli propose a quel punto, in risposta al suo ordine. E va bene, fece in tempo a pensare lo stratega, ma nel frattempo il pelleverde aveva rinunciato alle provocazioni ed era già passato all'azione.
   L'espediente della pergamena non deconcentrò Josiah: sarebbe stata un'incoerenza bella e buona, da parte sua, quella di restituire i documenti appena dopo essersi categoricamente rifiutato di farlo. Doveva esserci sotto un tranello e per questo rimase bene all'erta, ma lì per lì non avrebbe mai immaginato che quello sarebbe ricorso a diavolerie chimiche, e ancor meno che lo avrebbe fatto in modo così astuto e furtivo. Rimase pertanto abbagliato, mentre la sostanza sparsa a terra scoppiettava allegramente e irradiava una luce prodigiosa. E fu il tomo a restituirgli prontamente la vista, o qualcosa di equivalente ad essa. Nella sua mente riuscì a distinguere con chiarezza la posizione dell'avversario, come se essa fosse dipinta su di una mappa mentale. Non poteva vederlo in volto, ma poteva intuirne con chiarezza movimenti e intenzioni.
   Una rivelazione che arrivò troppo tardi, però: la sua spada venne investita da un'altra diavoleria da alchimista, ed il ferro cominciò a venire corroso da una violenta reazione. Lasciò la presa e la lama finì a terra: non essendo più di alcuna utilità, per il momento, aveva preferito di gran lunga liberarsene, come insegnava il Tomo. Si trattava di un imprevisto che si sarebbe tradotto in non poche seccature, ma al quale poteva porre rimedio senza troppi grattacapi.
   I movimenti successivi non passarono altrettanto inosservati. Josiah evitò la sprangata con uno scarto all'indietro, risparmiandosi probabilmente un atroce dolore al ginocchio e forse di essere azzoppato per qualche tempo. Di nuovo il Tomo accorse in suo aiuto, rinvigorendo le sue membra per meglio affrontare quella nuova minaccia appena profilatasi.
   La sua vista tornò quasi alla normalità appena in tempo per accorgersi dell'ennesima fiala scagliata ai suoi piedi. Poté solo intuire quale fosse il suo effetto, dal momento che il ladro si era prontamente messo al riparo. Pensò a proteggere con le braccia i preziosi documenti ed irrigidì i muscoli, spostandosi repentinamente all'indietro. La detonazione, potente ma circoscritta, gli procurò solo qualche graffio e riempì di una polvere fuligginosa e ancora incandescente i suoi bei pantaloni. Era solo grazie all'improvviso vigore infusogli dal Bingfa che i risultati della bomba non erano stati tremendi.
   Josiah vide quindi lo studioso esitare per un istante, prima di fuggire per un corridoio sulla sinistra. Non perse l'occasione e con la mano libera afferrò una scaletta di legno, di quelle leggere e portatili che si usano per raggiungere gli scaffali più alti, appoggiata ad esso. Con un gesto vigoroso la spinse in direzione del nemico, facendola scorrere lungo il mobile, con abbastanza energia da scardinarla. Tutto ciò al solo fine di tagliargli la via di fuga e ostacolarlo, prima di avanzare una minaccia ancor più diretta.
   «Potrei farti del male» urlò con voce non grave ma estremamente decisa. «Fermati e restituiscimi gli appunti» aggiunse, svuotando i polmoni.
   Solo a quel punto si chinò per recuperare l'arma. Il metallo sfrigolava ancora, corroso da un potente acido, ma Josiah era preparato anche per quel genere di inconveniente. Aveva già recuperato dalla bisaccia quelle lunghe foglie appiccicose rifilategli dai mercanti di Ladeca, le cui capacità nel ripristinare ogni metallo parevano tanto prodigiose. Le passò in fretta sulla lama, augurandosi funzionassero sul serio, e la recuperò velocemente per raggiungere l'infido alchimista.
   Lo avrebbe rincorso per tutta Lithien, se fosse stato necessario. Quegli appunti non erano solamente preziosi. Si trattava della sua stessa vita; niente di più, niente di meno.


JOSIAH
Fisico: 65% [- Autorità (10%)]
Mente: 75%
Energia: 120% [- Ritirata (20%); - Autorità (10%)]
CS: 1 in costituzione - 1 in difesa da attacco fisico = 0

POTERI PASSIVI
STUDIO INGEGNOSO - (1/6) utilizzi. Consumando un utilizzo di questa passiva, il mago può comprendere come il suo interlocutore principale ha distribuito le tre risorse al momento della creazione della scheda e, in sostanza, quali siano gli aspetti della sua costituzione più fragili e quali i più resistenti;
AMULETO DELL'AUSPEX - (1/6) utilizzi. Capacità di auspex degli avversa, tramite il tomo;
TERRA - (1/6) utilizzi. 1 CS in costituzione se l'avversario utilizza una tecnica fisica;
L'ARTE DELLA GUERRA - (1/6) utilizzi. Capacità di vincere gli scontri a parità di CS grazie soprattutto all'utilizzo strategico dell'ambiente circostante;
COMANDO - (1/6) utilizzi. Aura psionica di autorità e comando;
REGOLA - (1/6) utilizzi. Attacchi ad area di potenza uguale al consumo speso.

TECNICHE ATTIVE
RITIRATA - natura fisica, consumo di energie variabile (alto). Difesa da attacchi fisici o magici interpretabile come una schivata o uno stratagemma difensivo equivalente;
AUTORITÀ - natura psionica, consumo variabile (alto) bipartito tra energia e fisico (energia se basso). Attacco ad area che incute timore e rispetto e causa danno alla mente.

OGGETTI UTILIZZATI
ERBA RIGENERANTE - applicata a un capo d'equipaggiamento precedentemente distrutto dall'avversario, ha lo stesso effetto di una cura dell'equipaggiamento.

RIASSUNTO
Josiah comincia con un approccio "diplomatico". Dopo l'uso di Studio ingegnoso, subisce l'accecamento della biglia ma ricorre all'Amuleto dell'auspex per percepirti comunque. La spada è inutilizzabile, ma con Ritirata a consumo alto evita di subire danni. Parallelamente ricorre a un uso di Terra per guadagnare un CS in costituzione e consumandolo resiste all'esplosione. Per evitare che scappi, Josiah lancia una della scale attaccate agli scaffali verso di lui, ricorrendo a un uso di L'arte della guerra per sferrare questo attacco fisico un po' improvvisato, a zero cs. Autorità a consumo alto (parte in grassetto) e un uso di Comando (parte normale), combinati, servono per impartire un ordine ben chiaro a Nitro, anche se esso ha già imboccato il corridoio. Sono volutamente rimasto sul vago con le parole, nel caso di Autorità. Solo infine rimedia al danno all'equipaggiamento grazie all'Erba rigenerante, e comincia a rincorrerti.
Tocca a te! 8)
 
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Shervaar
view post Posted on 5/5/2015, 22:38






Piccolo, insolente, determinato, e decisamente fastidioso.
Con un salto indietro all’ultimo secondo tornai a riparo dietro la libreria, evitando che la scala scorrevole mi franasse addosso e cavandomela con un irrisoria botta di rimbalzo su un fianco che mi sbilanciò appena. Ci voleva ben altro per scalfire la mia pellaccia eppure presi seriamente quella risposta. Senza esitazione e con prontezza l’altro non solo aveva evitato o vanificato ogni mia colpo, ma aveva anche risposto, per nulla intimorito dai miei intrugli. Se la sua determinazione si fosse rivelata cieca quanto la mia nel recuperare i documenti quella storia non sarebbe di sicuro finita bene...
Folle che si dovesse arrivare alle mani, e ben oltre le sole mani, per un pugno di pergamene. Non era dopotutto (ed in teoria) il sapere di dominio pubblico?
Che diavolo ne era della mia razionalità?
Quel casino sicuramente non era veramente necessario...o almeno non lo sarebbe stato se si fosse trattato di una disputa con un altro normale studioso e non con un maledetto mago e nonostante questo non si fosse ancora palesato per ciò che realmente era il mio intuito raramente sbagliava su argomenti simili. A quel punto portare a casa quei fogli era anche questione di principio…che mai si dica che un mago abbia messo a tacere Nitro.
Maledetto orgoglio.

<<Potrei farti del male>> provò ad urlarmi dietro quello. <<Fermati e restituiscimi gli appunti>>

Parole che si persero al vento.
Sporgendo la testa dietro l’angolo controllai velocemente che il ragazzo non avesse altre sorprese in cantiere e lo trovai semplicemente di nuovo con l'arma in mano .
<< Non avessi appena provato mutilarlo gli chiederei che roba ha usato per salvare la spada… >> mi ritrovai a pensare un attimo prima di lanciarmi nel corridoio ora che la via era libera.

Rinfoderai il Risolutore mentre l’altra mano volava alla cinta, al mio fianco sfrecciava già una prima porta chiusa. Estrassi allora due fiale dalla cartucciera, ne rimossi il tappo con i denti e in un unico gesto le tracannai entrambe.
Forse esagerata la seconda, ma non volevo correre rischi; se proprio dovevo drogarmi per uscire da quella storia tanto valeva farlo per bene…
Avevo fatto in totale forse quindici metri ed ancora tutte le porte sembravano sigillate, non che mi fossi preso la briga di provarle una ad una, quando il corridoio curvò ad angolo retto sulla destra. Lì proprio sull’angolo ne vidi una socchiusa e sperando in un po’ di fortuna mi ci infilai dentro per levarmi dalla gratuita e rischiosa esposizione che avevo nel rettilineo.
Non appena dentro divorai la stanza con lo sguardo, sbattendomi la porta alle spalle.
Altre due porte si aprivano sulla parete sinistra dell’ambiente quadrato, quattro metri per quattro, mentre fronte a me un balconcino si affacciava su un altro edificio, Un letto in un angolo, uno scrittoio ed una sedia divorati dal tempo sulla destra, un antico arazzo raffigurante l’Edhel appeso sulla vuota parete di sinistra e due librerie ormai vuote ai lati della porta-finestra. Probabilmente la stanza di qualche custode nei tempi in cui qualcuno ancora metteva piede in quell’edificio.
Allungai una mano verdastra verso il tavolino e con un unico strattone lo trascinai davanti alla porta, lasciandolo abbastanza lontano perché questa potesse aprirsi per metà. Recuperai una fiala incendiaria falla cinta e la posizionai in bilico sopra il sottile stipite della porta, il vetro già solcato da mille piccole fratture.
Non appena la porta avesse urtato il tavolo questa sarebbe inevitabilmente caduta in terra, liberando un vortice di fiamme: un’unica vampata non sufficiente certo a dar vita ad un incendio incontrollato ma sicuramente abbastanza per lasciare qualche brutto ricordo al mio inseguitore.

Mi fiondai allora verso la prima porta, che però non diede cenno di aprirsi neanche dopo una sonora spallata; provai con la seconda, che apertasi cigolando rivelò solo un inutile sgabuzzino. Contemporaneamente, mio malgrado, si aprì anche la porta di accesso alla stanza. Mi rimaneva allora una sola e poco convenzionale via d’uscita e decisamente troppo poco tempo per imboccarla in sicurezza. Estrassi con rapidità il Catalizzatore da dietro la schiena muovendo già i primi passi verso il balconcino, che da una veloce stima non doveva distare più di cinque metri dal tetto dell’edificio di fronte, di suo un paio di metri più basso rispetto al mio attuale livello.

<< Possibile che quei rotoli siano così importanti? >> gli chiesi sorpreso, prima di sparargli in petto quella che amavo chiamare una fiala Spaccaossa, con ovvi intenti.

Non avevo tempo per risistemare la balestra, abbracciai il Catalizzatore con la mano sinistra, stringendola al petto, e scattai verso il balcone. Appena un paio di metri per prendere velocità prima di poggiare il primo piede su una sedia ed il secondo sul parapetto.
In un attimo fui sospeso nel vuoto, un mero attimo di brivido e follia, finto il quale atterrai pesantemente sul tetto dell’edificio di fronte con una cacofonia di lamentele. Vetro, metallo, cuoio, ognuno disse la propria per ricordarmi che non ero un maledetto uccello e volare non era cosa per noi bipedi terrestri.
Gran peccato, librarsi in aria era veramente fico ma nonostante qualche passato studio di aereodinamica ancora non avevo trovato modo di riuscirci in modo utile. Sino a quel momento più che il volo avevo ottenuto qualche “caduta attutita”... e qualche costola crinita. Non era comunque un capitolo chiuso quello del volo, in qualche baule impolverato conservavo ancora gli azzardati prototipi costruiti in un momento di follia (dopo attenti studi anatomici sui volatili) e in qualche angolo del mio cervello conservavo ancora l’infantile desiderio represso.
Come me chissà quanti altri guardavo al cielo con invidia, prima o poi, me lo sentivo, se non io qualcun’altro ci sarebbe riuscito…

Appena toccato terra comunque, dopo un paio di goffi passi per mantenere l’equilibrio, ricaricai con prontezza la balestra e mi girai a guardare se il tipo mi stesse ancora alle costole, e se le sue di costole fosse malauguratamente ancora tutte intere.
<< Non hai nient’altro di meglio da fare farti ammazzare per due scartoffie?? >> Gli urlai contro, sollevando le bracia con fare interrogativo, prima di riprendere la corsa verso il capo opposto dell’edificio

<< Cosa diavolo c’è di così importante questi rotoli? >> non potei fare a meno di domandarmi.
Mi prudevano la mani dalla voglia di apri i documenti: se l’altro era così determinato dal volerli recuperare era scontata la loro importanza; a quel punto quindi le probabilità che li mollassi senza prima averli studiati erano prossime allo zero. Avevo messo su un gran bel casino per quei documenti...maledetta curiosità, maledetta smania di sapere...prima o poi mi avrebbero fatto ammazzare.

Legenda : Narrato - Pensato - Parlato

Risererve:

Corpo - 100 -> 90/100

Mente - 105 -> 85 -> 65/125

Energia - 70/75

CS: 0 -> 14(4xPercezione, 2xDestrezza, 4xRiflessi, 4xIntuito) -> 4(1xPercezione, 1xRiflessi, 2xIntuito)

Armamentario:

Pelle Coriaeca - Armatura naturale - Su tutto il corpo

Il Risolutore - Piede di Porco, Arma Contundente - Mano destra -> Riposto

Il Catalizzatore - Balestra Automatica - Riposta -> In pugno

Fiala Infiammabile - Arma da Lancio - 2 -> 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Esplosiva - Arma da Lancio - 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Spaccaossa - Arma da Lancio - 5 -> 4/5 (3 in Catalizzatore, 1 alla cinta)

Dardi di Balestra - Arma da Lancio - 3/3 (3 dietro la schiena).

Pugnale - Arma Bianca - Riposto

Passive Infinite:

Anello Tuttofare - Conoscenza enciclopedica delle scienze che permettere di comprendere e risolvere facilmente problemi da tale natura

Passive ed utilizzi :

Spirito di Guerra - Permette di surclassare il proprio avversario anche a parità di CS, vincendo gli scontri fra attacchi fisici - 0 -> 1/6 Utilizzi

Ostinazione - Difesa psionica passiva - 0 -> 1/6 Utilizzi

Mente Fredda - Nega i malus, ma non i danni, delle tecniche psioniche - 0 ->1/6 Utilizzi


Attive utilizzate:

Infallibilità - Psionica - Consuma Mente - Counter per le tecniche che difendono passivamente dagli attacchi fisici per un turno e dona 2CS ad Intuito a costo Medio

Tonico - Fisica - Consuma Corpo (Medio) e Mente (Medio) - Dona 8 CS: 2xPercezione, 2xDestrezza, 2xRiflessi, 2xIntuito - Potenza complessiva Alta

Oggetti Usati:

Corallo - Dona 4CS: 2xPercezione, 2xRiflessi

Riassunto Tecnico :

Evito danni dal primo colpo fisico grazie a Spirito di guerra e Pelle Coriacea, e mi difendo dall’aura di timore con Ostinazione incassando il danno psionico ma ignorando l’ordine con Mente Fredda.
Scatto allora nel corridoio attivando Tonico e Corallo. Imbocco a caso una delle porte che incontro, me la chiudo alle spalle, attivo Infallibilità e consumando 2 Cs in Intuito posiziono Fiala Infiammabile sopra lo stipite della porta, bloccandone l’apertura con un piccolo tavolo.
Provo allora ad aprire le altre due porte presenti nella stanza, senza trovare vie di fuga, e corro verso il balcone. Allora arrivi tu, impugno la balestra, ti sparo una fiala Spaccaossa utilizzando 3 Cs in Percezione, 3 in Riflessi ed 2 in Destrezza un attimo prima di saltare sul tetto dell’edificio di fronte. Appena poggio i piedi ricarico una Fiala Spaccaossa e mi giro un attimo a vedere cosa fai, pronto a riprendere la fuga

Note: Per evitare un ripetitivo lancio di fiale ho usato l’espediente della porta ma è ovvio che non essendoci passive strane di supporto è un comunissimo attacco fisico, normalmente prevedibile e contrastabile. Specifico per sicurezza, che non è mai troppa...

edit- Missclick nello specchietto


Edited by Shervaar - 7/5/2015, 11:35
 
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view post Posted on 13/5/2015, 19:44
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Cardine
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«Gli abili guerrieri dell'antichità agivano
innanzitutto in modo da non poter essere vinti,
e attendevano il momento in cui poter vincere il nemico.
[...]
Un abile guerriero si attesta quindi su posizioni di imbattibilità
e non perde occasione per sottomettere l'avversario
».


Non smise di ripeterselo nemmeno per un istante, mentre percorreva a lunghi passi il corridoio. Ed il mantra aveva un immediato effetto benefico sul suo corpo dal, momento che i suoi muscoli si stavano rilassando e rinvigorendo, e i suoi riflessi andavano affinandosi istante dopo istante. Era quello il suo metodo di prepararsi allo scontro imminente, la sua via per attestarsi su posizioni di imbattibilità. Presto, grazie soltanto alla sua straordinaria concentrazione, si sentì saldo ed energico come i suoi avi nel mezzo delle battaglie più cruente.
   Poco prima, quando il ladro non aveva arrestato la sua ritirata nosostante l'ultimatum dello stratega, questi aveva sistemato il libro e i documenti nella sacca facendo attenzione a non sgualcirli e si era subito lanciato al suo inseguimento. Era semplicemente impensabile che quello se ne scappasse con i suoi manoscritti; una remota eventualità che avrebbe dovuto evitare in ogni caso, persino se fermarlo si fosse tradotto con il distruggere definitivamente le pergamene. La gelosia nei confronti dei segreti inscritti nel suo Bingfa lo incendiava - impossibile dire se fosse lo stesso tomo a trasmettergli questa emozione - ma Josiah non se ne rendeva nemmeno conto. Per lui le priorità erano semplicemente preservare i segreti dei suoi avi, che la famiglia di sua madre aveva custodito per centinaia di anni, e assicurarsi che essi non finissero in mani sbagliate. Non era preoccupato che un comune studioso fosse in grado di comprendere qualcosa di concreto dal Bingfa, ipotesi che considerava ancor meno che improbabile, ma quel pelleverde era tutto fuorché comune. Aveva intravisto, in fondo ai suoi occhi, quel guizzo di genialità necessario per decifrare anche gli enigmi più intricati. Aveva percepito che i suoi segreti - la sua arte - era in pericolo.
   Non guardò nemmeno le porte ai lati del corridoio, ma procedette con passo sicuro fino in fondo ad esso. Era l'intuito, quello che ogni abile stratega deve possedere e saper interpretare, a guidarlo. Il rumore di un mobilio che veniva trascinato, al di là del muro, confermò quel che l'istinto gli aveva dettato.
   Poggiò la sinistra sulla maniglia della porta e la destra sull'elsa della spada. Prese un altro respiro ed entrò.

Mentre la vampata si propagava in una nube cremisi all'altezza della sua spalla, non poté fare a meno di sorprendersi di quanto lo stratagemma del nemico fosse stato ingegnoso: aveva posizionato una fiala in equilibrio sopra la soglia, trascinando davanti ad essa un tavolino in modo che, aprendo, l'intruglio infiammabile fosse caduto. E nell'entrare Josiah era stato attento solo a ripararsi dietro la porta, per proteggere la fronte e i fianchi, ma mai avrebbe pensato a un attacco dall'alto. Sfortunatamente aveva capito - e in qualche modo apprezzato - il funzionamento di tale tranello solo quando esso era sul punto di travolgerlo.
   Si protesse il viso come poteva, scartando di lato per sfuggire alla fiammata che però arrivò a bruciare parte delle sue vesti e ustionargli la spalla. Soffocò le fiamme rimaste sfregando con la manica e cercando di ignorare il dolore, curiosamente gelido - che cominciava a diffondersi dalla bruciatura.
   «Non hai nient’altro di meglio da fare farti ammazzare per due scartoffie??» gli domandò lo studioso, aiutando così lo stratega a individuare subito e con certezza assoluta la sua posizione. Reagì quindi con sorprendente agilità, ancor prima di vedere la balestra sollevata e puntata nella sua direzione. Si mosse in avanti, ribaltando il tavolino con uno strattone vigoroso e chinandosi in fretta dietro di esso, come in una trincea.
   Il proiettile si infranse contro il legno con una potenza inaspettata. Mandò in frantumi il mobile, e una scheggia larga un pollice in più delle altre si piantò nella schiena di Josiah, provocandogli ulteriori fastidi. Nulla che non potesse sopportare stringendo bene i denti, in ogni caso.
   «Quei rotoli erano nascosti, tu li hai rubati. Non ti appartengono!» gli urlò, cercando così di zittire il dolore che somigliava ora a un assordante lamento, proveniente dalla sua schiena.
   Non capisce, pensò, mentre intravedeva il deforme scappare verso il balconcino alle sue spalle. Maledisse la curiosità sfrenata che muoveva certe menti, tanto da spingerle a compiere gesti sconsiderati. Che motivo aveva per non separarsi da scartoffie incomprensibili? Qualcosa doveva sapere. Forse era davvero un essere demoniaco, e non aveva trovato per caso i frammenti del Bingfa.
   Si fece forza e seguì il trafugatore, lanciandosi anch'egli giù dal balcone con un salto.

Per qualche attimo si trovò immerso nel biancore diffuso e spettrale di Lithien, avvolta dalle nubi. Il complesso di edifici della biblioteca si estendeva in ogni direzione - impossibile ammirarlo in tutta la sua ampiezza. Quella luce così peculiare e quell'aria tanto gelida rammentarono allo stratega i molti anni passati lì a studiare, che ricordò non con nostalgia ma con prudente affetto.

Atterrò in perfetto equilibrio, non avendo nulla per le mani ed essendo bene allenato, ma sentì le ginocchia tremare pericolosamente all'impatto con il tetto, che emise scricchiolii poco rassicuranti. Solo a quel punto sfoderò la spada e recuperò dalla sacca il Bingfa, contemporaneamente. In anni di intenso e disciplinato esercizio aveva imparato a maneggiare entrambi i suoi strumenti, senza che uno intralciasse l'altro. Andava estremamente fiero della maestria così raggiunta, che gli permetteva persino di consultare il tomo mentre menava affondi a destra e a manca; una capacità essenziale, per ricorrere a certi incantesimi con il massimo effetto.
   Lo aveva già avvertito, poco prima, ed egli aveva fatto come se nulla fosse. Da quel momento in poi Josiah non esitò nell'aggredirlo in modo energico - forse eccessivamente drastico. C'era di buono che da là sopra non rischiava di carbonizzare i testi della biblioteca. Avrebbe potuto scatenare la furia degli elementi senza inibizioni di sorta.
   Rincorrendo il fuggitivo non gli servì nemmeno concentrarsi, gli bastò solo volerlo: il tomo brillò nella sua mano sinistra e per qualche istante brillò anche l'aria accanto allo studioso, attraversata da circoli arcani di energia scarlatta e incandescente. Solo per qualche momento, però, poiché essi detonarono presto in un'esplosione improvvisa e violenta, il cui centro si trovava dalla parte opposta all'alchimista rispetto a dove si trovava lo stratega. Sperava così di tagliargli la via di fuga.
   Lo avrebbe raggiunto di corsa, menando un fendente e subito dopo un rapido affondo, quest'ultimo diretto alla coscia. Forse una dimostrazione del genere sarebbe bastata a fargli comprendere che non si trattava di un litigio tra studiosi per un misero libello, ma qualcosa di ben più serio.


JOSIAH
Fisico: 55% [- danno da attacco fisico (5%); - danno da attacco fisico (5%)]
- ustione bassa alla spalla destra;
- perforazione bassa alla schiena.
Mente: 65% [- Dominio (10%)]
Energia: 105% [- Fortificazione minore (5%); - Dominio (10%)]
CS: 7 (2 in forza, 2 in agilità, 2 in maestria, 1 in costituzione); - 6 (difesa da attacco fisico); - 1 (attacco fisico) = 0

POTERI PASSIVI
AMULETO DELL'AUSPEX - (2/6) utilizzi. Capacità di auspex degli avversari, tramite il tomo;
TERRA - (2/6) utilizzi. 1 CS in costituzione se l'avversario utilizza una tecnica fisica;
VIA - (1/6) utilizzi. Capacità di combattere reggendo, utilizzando e consultando il tomo senza esserne minimamente intralciati;
REGOLA - (2/6) utilizzi. Attacchi ad area di potenza uguale al consumo speso;
STUDIOSO MAGICO - (1/6) utilizzi. Con il consumo di un utilizzo di questa passiva, l'Arcanista sarà in grado di utilizzare qualsiasi abilità di natura magica in tempi nulli, senza preparazioni di sorta o rituali specifici;
L'ARTE DELLA GUERRA - (2/6) utilizzi. Capacità di vincere gli scontri a parità di CS grazie soprattutto all'utilizzo strategico dell'ambiente circostante.

TECNICHE ATTIVE
FORTIFICAZIONE MINORE - (Guerriero) - natura fisica, consumo di energie, 2 CS in maestria;
DOMINIO - natura magica, consumo variabile (alto) bipartito tra energia e mente (energia se basso). Attacco ad area tramite detonazioni magiche controllate, precedute dall'apparizione di simboli arcani, che feriscono il fisico;

OGGETTI UTILIZZATI
CORALLO - il possessore di un Corallo vedrà le proprie CS aumentare di 4 unità (2 CS in forza, 2 in agilità).

RIASSUNTO
@Correttore: avviso qui che l'arrivo del mio personaggio nella stanza, al termine dell'inseguimento, è stato concordato e non è un'autoconclusione da parte del mio avversario, ma un semplice espediente per dare continuità e dinamicità allo scontro. Ho inoltre postato con un giorno di ritardo, che andrebbe sottratto dai due "di proroga" che precedono le penalizzazioni sistematiche. Chiedo scusa al mio sfidante, ma non potevo fare altrimenti!
   Tornando a noi: mi sono dovuto sbizzarrire nel trovare un modo adatto per limitare i danni che la tua strategia mi avrebbe causato, ma infine mi sono deciso deciso! Quel che succede è che Josiah ti insegue, sfruttando l'AMULETO DELL'AUSPEX - un potere infusogli dal tomo che si traduce in una intuizione più o meno precisa dei movimenti nemici, proprio come prima. Nel farlo consuma un utilizzo di TERRA, poiché hai utilizzato a una tecnica fisica, che dona una CS in Costituzione. Per meglio prepararsi all'inseguimento recita un mantra (contestualizzazione di un CORALLO) che aumenta ulteriormente le CS portandole a un totale di 5, e infine ricorre nello stesso modo a FORTIFICAZIONE MINORE con cui arriva a un totale di 7.
   Apre la porta, subendo il tuo ingegnoso attacco, ma se la cava con un danno basso dovuto alle ustioni. Reagisce al tuo attacco a 8 CS consumando 6 delle sue (tutte tranne una in maestria), e subendo pertanto un ulteriore danno Basso. Ti segue saltando giù dal tetto; a quel punto passa al contrattacco!
   Si fionda verso di te e ricorre a DOMINIO, consumo alto, potenziato da STUDIOSO MAGICO (istant cast delle tecniche magiche) e REGOLA (non perde potenza pur essendo ad area). L'esplosione detona in modo da ostacolarti la via di fuga, cioè poco avanti alla direzione in cui fuggi. Contemporaneamente utilizzando VIA (capacità di consultare il tomo anche combattendo) insegue Nitro e mena un fendente con la CS rimasta in maestria, e rincara subito con un affondo a zero CS ma potenziato con L'ARTE DELLA GUERRA. Sono stato volutamente vago con le tempistiche, dicendo che Josiah ti insegue, per permetterti di scappare dove ti pare e rendere più dinamica la scena, ma idealmente esplosione e attacchi avvengono a distanza ravvicinata. In ogni caso lui insegue Nitro e cerca di raggiungerlo il prima possibile - un buco descrittivo che preferisco concederti per non forzare la cosa.
   Ultimo appunto: ho descritto che non è notte e c'è una luce diffusa che filtra tra le nuvole, altrimenti una volta fuori saremmo stati al buio più totale, lol.
 
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Shervaar
view post Posted on 19/5/2015, 16:48






Amavo le esplosioni, non provo neanche a descrivervi quanto, e non solo per l’infantile desiderio di seminare entropia gratuita in giro per il mondo..
Pochi grammi di materia, una vagonata di nascosta energia chimica e qualche legge scientifica.
Cazzo dico io: i primi li puoi stringere in un pugno, seconda e terze sono invece invisibili, intangibili, eppure così potenti. Non vi lascia di stucco pensare che si possa creare qualcosa di così grande da così poco?
Energia, magica e fantastica energia, la forza motrice dell’universo. Inespresso potenziale intrinseco ad ogni cosa che aspetta solo una scappatoia per sfogare la propria indomabile forza.
E’ quello il segreto di noi uomini di scienza: noi non creiamo, noi non distruggiamo, noi trasformiamo. Noi non pieghiamo la natura a nostro piacere, noi gli lasciamo fare il suo naturale corso...con qualche spintarella ogni tanto.
Trasformiamo carbone zolfo e salnitro in fumo e calore, in modo così efficiente e delizioso da generare esplosioni
Senza sacrificio non si può ottenere nulla. Per ottenere qualcosa è necessario dare in cambio qualcos'altro che abbia il medesimo valore. Non vi è nulla di più giusto e logico, in ogni aspetto della vita.
Io avevo speso tempo e fatica per lavorare e preparare i miei reagenti, e li avevo poi bruciati, separandomene irrimediabilmente.
Lui invece? da dove avere generato quelle esplosioni? e soprattutto cosa aveva sacrificato?
Nulla e nulla, assolutamente nulla. Aveva schioccato suoi curati ed effemminati ditini e boom, tutto era esploso.
Oh si, ora ce l’avrei messa tutta per spezzargli le ginocchia, tanto non vi era nulla che potessi danneggiare lì sul tetto e non avevo più freno alcuno.

Il catalizzatore era stretto al petto, per proteggerne i delicati meccanismi avevo chiuso i bracci. Non appena infatti avevo fiutato l’innaturalità di quei glifi, subito quindi, mi ero voltato di spalle facendo scudo con la mia stessa pellaccia al mio gioiello. Allora non avevo mai staccato gli occhi dal giovane mago che mi correva incontro, neanche mentre lo scoppio mi ustionava la schiena: l’odio ed il rancore che mi ardevano dentro non potevano a quel punto essergli sfuggiti. Si doveva render conto del danno che aveva fatto.
<< Mossa sbagliata ragazzo>> gli stavo per dire truce, ma il mio sguardo parlò per me.

Le successive banali traiettorie dell’affilato acciaio maneggiato dal giovane furono tutt’altro che un problema. La sua spada disegnò a vuoto un arco a mezz’aria, schivata con facilità, e l’affondo successivo incontrò il legno della balestra che colpendo la spada sul piatto l’aveva totalmente deviata. Sfruttai lo slancio del ragazzo e portai la mia parata d’incontro per sfilargli sul fianco. La balestra allora era subito tornata dietro la schiena, un gancio a molla era scattato fissandola sull’imbracatura, mentre una delle mie fiale fiale volava a mezz’aria, già innescata e sul procinto di scoppiare.
La mano destra recuperò al fido Risolutore e la sinistra una delle fialette che tenevo petto; tutto mentre la fiala già lanciata esplodeva in una nube tossica di gas ed io davo sfogo alla mia rabbia.
<< La tua arroganza non ha veramente un limite? >> ringhiai, mentre la fialetta che tenevo in mano già volava verso il mio avversario.
Il rispetto, il maledettissimo rispetto, i maghi proprio non ne avevano. E non ero io pretenderlo, non era a me, umile ingranaggio di una macchina inconcepilmente vasta, che era dovuto: era la realtà tutta che non potevo sopportare fosse distorta contro la sua incredibile e infallibile natura.

Mentre dai resti dell prima fiala si addensava una coltre di fumo irritante la seconda più piccola si attivò. Di infrangibile vetro temprato, per costruzione presentava alcuni piccoli fori dai quali un gas generato al suo interno usciva sotto pressione scatenando un assordante stridio.
<< Pensi di poter arrivare e manipolare il mondo intorno a te come se questo fosse solo un tuo stupido giocattolo? >>
Scattai, un mezzo passo, solo il necessario per chiudere la catena cinetica e scaricare una mazzata con il piede di porco sul petto del tipo, presumibilmente stordito e disorientato dal gas e dal penetrante stridio.

A quel punto non si trattava di difendere pergamene, non era più curiosità o orgoglio, era una questione di principio. Ho da sempre cercato di convinvere con l’idea che al mondo vi fossero tali spregevoli individui, i maghi, eppure puntualmente finivo col perdere il lume della ragione davanti ad essi.
Per di più iniziavo a sentire la fatica dell’inseguimento, a livello fisico e mentale, mentre gli effetti dei tonici si affievolivano. Da lì a poco dovevo mettere fine a quella storia.
Legenda : Narrato - Pensato - Parlato

Risererve:

Corpo - 90 -> 70/100

Mente - 65 -> 60/125

Energia - 70 -> 60/75

CS: 0 -> 4(1xPercezione, 1xRiflessi, 2xIntuito) -> 5(1xPercezione, 1xRiflessi, 3xIntuito) -> 3(1xPercezione, 2xIntuito) -> 0

Armamentario:

Pelle Coriaeca - Armatura naturale - Su tutto il corpo

Il Risolutore - Piede di Porco, Arma Contundente - Riposto -> In pugno

Il Catalizzatore - Balestra Automatica - In pugno -> Riposta

Fiala Infiammabile - Arma da Lancio - 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Esplosiva - Arma da Lancio - 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Spaccaossa - Arma da Lancio - 4/5 (3 in Catalizzatore, 1 alla cinta)

Dardi di Balestra - Arma da Lancio - 3/3 (3 dietro la schiena).

Pugnale - Arma Bianca - Riposto

Passive Infinite:

Anello Tuttofare - Conoscenza enciclopedica delle scienze che permettere di comprendere e risolvere facilmente problemi da tale natura

Passive ed utilizzi :

Repulsione Magica - Dona un CS ad Intuito ogni volta che nelle vicinanze è usata una tecnica Magica - 0 -> 1/6 Utilizzi

Spirito di Guerra - Permette di surclassare il proprio avversario anche a parità di CS, vincendo gli scontri fra attacchi fisici - 1 -> 2/6 Utilizzi

Calcolo infinitesimale - Movimenti rapidi e studiati per un straordinaria manualità; in combattimento permette fluide combo con tutti gli strumenti a disposizione di Nitro in tutte le loro modalità di utilizzo -1 -> 2/3 Utilizzi

Anatomia - Permette di danneggiare per un turno la Mente invece che il corpo con i propri colpi non tecnica - 0 -> 1/6 Utilizzi

Attive utilizzate:

Fumogeno - Fisica - Consuma Energia - Cortina di Fumo per un turno a costo Medio. Rimanervi dentro provoca bruciore agli occhi con conseguente disorientamento (effetto Psionico Basso), rendendo difficoltoso mettere a fuoco e in particolare prevedere l’arrivo di colpi fisici (effetto Psionico Basso), non è un impedimento visivo [Fiala]

Cinematica - Psionica - Consuma Mente - Calcola con precisione la traiettoria di un colpo, portato corpo a corpo o con un lancio, generando mirati e devastanti attacchi al Corpo con un consumo Variabile -> Basso

Oggetti Usati:

Biglia Dissonante - Forte stridio che genera dolore ai timpani e disorientamento

Riassunto Tecnico :

Incasso Dominio subendo tutto il danno ed attivando Repulsione Magica guadagno un CS ad Intuito. Mi difendo allora dai fisici consumando 2 CS (1xRiflessi, 1xIntuito) [ne avevo già in riserva, non sono quelli della passiva] e Spirito di Guerra, subendo nessun danno. Attivando Calcolo infinitesimale passo al contrattacco: ripongo la balestra, lancio Fumogeno, attivo Anatomia ed utilizzo le 3 CS rimanenti per attaccarti con la Biglia dissonante. che si fa tramite del colpo fisico. Estraggo poi il piede di porco provandoti a colpire con Cinematica.

Note:

Stanno emergendo le carenze del comparto tecnico, come la mancanza variegata di offensive. ma questo era anche un duel per testare la scheda. Sono quindi costretto a ripetere l’uso della Variabile offensiva.

Edit - Sistemati i soliti orrori che puntalmente mi sfuggono ai primi controlli



Edited by Shervaar - 20/5/2015, 00:40
 
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view post Posted on 26/5/2015, 11:25
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Cardine
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Josiah prese ad indietreggiare non appena si accorse che i suoi colpi avevano mancato il bersaglio, e che costui era rapidamente scivolato al suo fianco; fu un comportamento prudente, da parte sua, e quasi provvidenziale, dal momento che gli permise di osservare il suo nemico con maggiore attenzione e di reagire con prontezza alla formidabile serie di chincaglierie a cui quello ricorse, poco dopo. Definirlo abile a maneggiare quei congegni - che sembrava altramente verosimile fosse lui stesso a ideare e preparare - sarebbe stato un vero e proprio eufemismo. Lo stratega non poteva che invidiarlo.
   La nube tossica, densa e malsana, si propagò dalla fiala nell'aria ma Josiah rimase saldo e pronto a reagire, forse ancor più di prima. Si coprì bocca e naso con la manica del braccio sinistro. Il fumo cominciò ad ardere nei suoi occhi, che strabuzzò un paio di volte. Ma convintosi che per ignorare tale fastidio bastasse un semplice sforzo di concentrazione, riuscì a liberarsene in appena un istante e riprese a vedere il mondo circostante con lucidità e cognizione; lo fece appena in tempo per accorgersi della fiala che volteggiava a mezz'aria. Osservandola con attenzione riuscì ad intuirne il funzionamento. Protesse il capo, repentinamente chinato, con entrambe le braccia. Tomo e spada così si incrociarono, dietro la sua nuca. Udì chiaramente il penetrante stridio, che però non gli provocò nessun fastidio se non un leggero ronzio.
   E fu a quel punto che il ferro impattò sul suo petto, all'altezza del cuore: proprio sul giustacuore di cuoio nascosto sotto i vestiti, ma nonostante ciò Josiah non poté trattenere un grido acuto per il dolore atroce. Esso si propagò come in rivoli di acqua bollente per tutto il torace, tornando poi a concentrarsi in un punto preciso. Fece qualche passo all'indietro, cercando di ignorare la prepotenza della fitta, ma fu cosa impossibile. Dovette semplicemente attendere che esso passasse da solo.
   «Biasimi la mia arroganza, maledetto ladro?» ruggì lo stratega, facendo un paio di passi indietro e piantando l'arma nel tetto. Passò il Bingfa nella destra e con la mano adesso libera frugò nella bisaccia. Gli serviva ancora qualche istante.
   «Dovresti sapere bene quanto uno studioso è geloso dei suoi appunti, se davvero puoi definirti tale» lo provocò, ma con un tono di voce tornato calmo e freddo. Intanto passò sull'ustione sulla spalla destra quel foglio intriso d'unguento verdognolo che, appena arrivato a Lithien, aveva appallottolato e infilato nella sacca senza pensarci, e che a distanza di poche ore fu lieto di non aver buttato: la sostanza prodigiosa di cui era intriso aveva curato i pochi minuti i geloni che si era procurato nella sua marcia forzata per giungere in città il prima possibile. Funzionò parzialmente anche sull'ustione, debellandone il dolore e rimarginando in fretta la pelle. Servitosene, lasciò che cadesse a terra; i suoi occhi si erano già spostati sul tomo, aperto alla pagina desiderata ormai da qualche secondo.
   Lesse gli antichi ideogrammi e l'energia fluì da lui alle pagine. Poi essa di nuovo tornò a lui, ma in una forma completamente diversa. Non riuscì a trattenerla dentro di sé per più di un istante.

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La folgore abbagliante rese il cielo più scuro, nel fuoriuscire da Josiah come una serpe affamata spunta dal suo nascondiglio, e si propagò diritta verso il pelleverde. Il crepitio dell'energia che fendeva l'aria fu dirompente.
   Liberatosi finalmente di tutto quell'arcano potere, che aveva momentaneamente intorpidito le sue membra, il giovanotto non perse un istante. Strappò una pagina dal tomo - e ciò sarebbe stato un sacrilegio vero e proprio, se essa non fosse stata in realtà un foglio posticcio, da lui posizionato verso la fine dell'opera - e la accartocciò senza pensarci. L'inchiostro con cui erano state vergate le formule magiche su di essa cominciò già a brillare di luce scarlatta.
   Lanciò la bizzarra bomba in direzione del nemico, in modo che detonasse proprio ai suoi piedi, e subito dopo essersene liberato recuperò la spada, ancora piantata accanto a lui, sostenendo il libro nuovamente con la mancina. Ma non fece in tempo a lanciarsi alla carica, poiché il tetto emise un rumore sinistro e inaspettato.
   Solo allora intuì di aver sopravvalutato la costruzione sulla quale si stavano scontrando. Una negligenza imperdonabile, dal punto di vista strategico. La frustrazione non fece però in tempo a riempire i suoi pensieri: di lì a poco avrebbe avuto ben altro di cui preoccuparsi.


JOSIAH
Fisico: 50% [- Determinazione (5%); - danno da Cinematica (5%); + Erba medicinale (5%)]
- perforazione bassa alla schiena;
- contusione bassa al torace.
Mente: 60% [- danno da Fumogeno (5%)]
- disorientamento psichico di entità bassa.
Energia: 80% [- Determinazione (5%); - Folgore (20%)]
CS: 3 (2 in intuito, 1 in costituzione) - 3 (difesa da attacco fisico) = 0

POTERI PASSIVI
TERRA - (3/6) utilizzi. 1 CS in costituzione se l'avversario utilizza una tecnica fisica;
CIELO - (1/6) utilizzi. Capacità di ignorare gli effetti delle tecniche psioniche e il dolore mentale;
L'ARTE DELLA GUERRA - (3/6) utilizzi. Capacità di vincere gli scontri a parità di CS grazie soprattutto all'utilizzo strategico dell'ambiente circostante:
VIA - (2/6) utilizzi. Capacità di combattere reggendo, utilizzando e consultando il tomo senza esserne minimamente intralciati.

TECNICHE ATTIVE
DETERMINAZIONE - natura psionica, consumo medio bipartito fra energia e fisico. Difesa psionica bassa e power up di 2 CS in intuito per un turno;
FOLGORE - natura magica, consumo di energie alto. Dominio elementale del tuono offensivo che ferisce il fisico, utilizzabile anche ad area.

OGGETTI UTILIZZATI
BIGLIA DEFLAGRANTE - [...] generando un'esplosione di piccole dimensioni capace di provocare ustioni e lesioni all'avversario. L'arma non provoca danni diretti, ma risulta comunque piuttosto versatile in duello: la deflagrazione può distrarre o infastidire gli avversari, provocando loro forti dolori;
ERBA MEDICINALE - [...] può rigenerare una somma di ferite pari a un danno basso al corpo, che si rimargineranno a gran velocità.

RIASSUNTO
Aye! Un post che non sia chilometrico!
Cominciamo con la parte puramente difensiva. Essendo fumogeno una tecnica di natura fisica, Josiah guadagna un CS in costituzione tramite TERRA. Ricorre poi a DETERMINAZIONE che difende dalla seconda metà dell'effetto di Fumogeno, ovvero quello che rende difficoltoso difendersi dagli attacchi fisici, e che porta il totale di CS a 3. Ignora momentaneamente il disorientamento e il bruciore agli occhi grazie a CIELO; spende tutte e tre le CS, combinate a un uso di L'ARTE DELLA GUERRA, per neutralizzare l'attacco fisico diretto alla mente. Subisce però la mazzata di Cinematica, rimanendo senza fiato.
Josiah prende un po' di tempo, rispondendo a Nitro e piantando la spada nel tetto. Passa il tomo nella destra e con la mancina applica sulla ferita sulla spalla un unguento particolare che la rimargina istantaneamente (ERBA MEDICINALE). Nel mentre legge una pagina dal tomo (FOLGORE), e mentre l'incantesimo si abbatte su Nitro, torna ad afferrare il tomo con la sinistra, recupera una BIGLIA DEFLAGRANTE e la scaglia ai piedi di Nitro, impugna nuovamente la sua spada (tutta questa abilità nel combinare tomo e armi/oggetti è dovuta a un consumo di VIA) ma... E lascio al mio amico descrivere gli esiti futuri (ovviamente concordati in sede privata).
 
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Shervaar
view post Posted on 1/6/2015, 13:17






<< ...geloso dei suoi appunti... >>

Quelle parole ancora mi suonavano in testa, nonostante tutto il casino che era successo.
Con un unico sorso tracannai tutto il contenuto della fiala e non appena arrivò l’ondata di vigore spinsi via, non senza fatica, una trave che mi premeva con poca delicatezza sul torace. A breve avrei scontato quell’abuso del mio corpo per via dei tonici e delle droghe ma non potevo far altrimenti se volevo avere avere una speranza di riportare a casa la pelle.
Una volta libero dal peso opprimente della trave tirai un profondo respiro per riguadagnare prezioso ossigeno, tentativo che in effetti non andò a buon fine.
Dopo aver preso una bella boccata di sola polvere tossii un paio di volte con violenza, non senza soffrire ogni possibile acciacco dovuto alla caduta. E che caduta era stata.

Il giovane umano, il bambino con i poteri a volerla dire tutta, mi aveva sparato contro un fulmine che gli era partito direttamente dalle manine curate. Come cazzo gli era venuto in mente?
Un fulmine, un maledetto fulmine!
Come pretendeva di poter controllare una tale esplosivo concentrato di energia? Nonostante anni di tentativi non ci ero mai riuscito io ad imbrigliare o sfruttare in alcuno modo tale forza della natura, io che la natura la studiavo e capivo, come pretendeva o sperava di riuscirci lui?
Non tutte le bestie sono fatte per essere addomesticate e, bhé, un fulmine è proprio una di quelle che non conosce padrone. Chi proverebbe mai mettere il guinzaglio ad un terremoto? o ad un vulcano? o ad una maledettissima folgore?
Solo un mago poteva provare un tale follia, un mago o uno scienziato come me, con la sola differenza che uno dei secondi ci avrebbe provato con criterio!
Ora comunque stava a me scontare le conseguenze della sua idiozia ed avidità.

<< ...uno studioso è geloso dei suoi appunti, se davvero puoi definirti tale. >>
Non riuscivo nonostante tutto a dimenticare le sue ultime parole.
Primo: che razza di studioso sei se tieni solo per te le tue scoperte? Il resto degli esseri senzienti non ha il diritto di condividere tale sapere per meglio provare a sfruttare le tue scoperte?
Marmocchio viziato, in caso non lo sapessi, la ricerca fine a se stessa è utile quanto una vacca che non fa latte.
Secondo...o merda...secondo metti in dubbio la mia natura di studioso? Sei serio?
Da quando mi ero svegliato solo e nudo nel mio laboratorio settimane prima era la prima volta che mi giravano tanto...

Finito di tossire, quando la nuvola di polvere e detriti si disperse, finalmente ebbi un quadro completo del danno. Nel raggio di una decina metri da dove ci trovavamo quando il fulmine era caduto il tetto dell’edificio era completamente collassato su se stesso. Era ormai ridotto ad misto informe di tavole fracassate, tegole rotte e resti scomposti della biblioteca che un tempo vi sorgeva sotto: un ambiente perso nella penombra dell’abbandono, alto appena un paio di metri e pieno zeppo di file serrate di scaffali. Le uniche tracce di luce erano quella timida crepuscolare che entrava dalla voragine sul soffitto e quelle proveniente dalle candele accese ad una ventina di metri da noi, sul fondo dell’ambiente, appoggiate in terra secondo un schema tutt’altro casuale.
...si, non eravamo soli, anzi eravamo con la peggiore compagnia.
Pulsanti rune rosse, spezzati e caotici glifi vergati in chissà quale antica lingua probità, erano tracciate su muri, mobili, soffitti, ovunque. L’aria stessa pregna di un fetido lezzo era marchiata dall’ormai palese presenza dei demoni, simpatiche creature le cui ombre ora vedevo muoversi silenti tra la mobilia.

Dovevo sparire, in fretta, e mi serviva un diversivo.
Il giovane che voleva le mie pergamene, la piattola, sarebbe potuto essere ottimo giocattolo per i demoni mentre io filavo via veloce come la luce. Con un unico gesto recuperai una fiala di acido dalla cinta e uno dei due pacchetti di documenti che mi erano rimasti, tirandoli poi sopra la testa del giovane.
<< Prendi pure se proprio ci tieni! >> gli dissi con tono di scherno.
Per salvare i suoi documenti dalla corrosione doveva beccarsi una bella pioggia di acido dritta in faccia, che gran peccato...
Sperando che le pergamene attirassero la sua attenzione sufficientemente a lungo per permettermi di coprire i pochi metri che ci separavano mi lanciai di corsa, calandomi sulla testa il cappuccio per evitare di essere sfigurato peggio di quanto già non fossi dalla mia stessa pioggia acida. Una volta vicino allora avrei provato ad accecarlo con un alitata irritante per poi cercare di sbatterlo contro uno dei mobili. Tramortito e cieco difficilmente avrebbe potuto evitare il mio ultimo regalino, una fiala esplosiva, ma sarebbe stato un esca perfetta per i demoni che infestavano quel luogo. Io non dovevo far altro che trovare una qualsiasi uscita e sparire nel nulla sperando che nell’ombra non si celasse qualche scomoda sorpresa, eventualità per la quale tenevo ancora saldamente in pugno il Risolutore.

Finiva così, avevo un fiume di cose da rinfacciarli e litri di soluzioni alchemiche da tirargli addosso, ma niente. Di farmi ammazzare proprio non se ne parlava, avevo troppe cose da fare e non era concepibile morire prima di essere riuscito a rimettere su l'esperimento da cui tutto era iniziato.
Con le palle girate, l'orgoglio in subbuglio e metà del bottino in tasca sfrecciavo tra gli scaffali nella tetra penombra.
Non proprio quello che mi sarei aspettato quando avevo salito i gradini della torre neanche un ora prima.
Legenda : Narrato - Pensato - Parlato

Riserve:

Corpo - 70 -> 50/100

Mente - 60/125

Energia - 60 -> 40 -> 30/75

CS: 0 -> 5 (1xIntuito, 2xForza, 2xCostituzione) -> 1 (Intuito) -> 0

Armamentario:

Pelle Coriaeca - Armatura naturale - Su tutto il corpo

Il Risolutore - Piede di Porco, Arma Contundente - In pugno

Il Catalizzatore - Balestra Automatica - Riposta

Fiala Infiammabile - Arma da Lancio - 1/2 (1 alla cinta)

Fiala Esplosiva - Arma da Lancio - 1-> 0/2

Fiala Spaccaossa - Arma da Lancio - 4/5 (3 in Catalizzatore, 1 alla cinta)

Dardi di Balestra - Arma da Lancio - 3/3 (3 dietro la schiena).

Pugnale - Arma Bianca - Riposto

Passive Infinite:

Anello Tuttofare - Conoscenza enciclopedica delle scienze che permettere di comprendere e risolvere facilmente problemi da tale natura

Passive ed utilizzi :

Repulsione Magica - Dona un CS ad Intuito ogni volta che nelle vicinanze è usata una tecnica Magica - 1 ->2/6 Utilizzi

Spirito di Guerra - Permette di surclassare il proprio avversario anche a parità di CS, vincendo gli scontri fra attacchi fisici - 2 -> 3/6 Utilizzi

Approssimazione - Passiva - Riesce ad intuite i contorni degli oggetti per mettere a segno colpi fisici e tecniche anche in caso di impedimenti visivi non tecnica, parziali cecità o danni ingenti agli occhi; conta come auspex fisico - 1 ->2/6 utilizzi

Calcolo infinitesimale - Movimenti rapidi e studiati per un straordinaria manualità; in combattimento permette fluide combo con tutti gli strumenti a disposizione di Nitro in tutte le loro modalità di utilizzo - 2 -> 3/3 Utilizzi

Attive utilizzate:

Pioggia Acida - Fisica - Consuma Energia - Danni Medi al Corpo ad area con consumo Alto
Esplode a mezz'aria sparando acido ovunque. [Fiala]

Soffio Mefitico - Psionica - Consuma Energia - Cecità per un turno e danno Basso alle CS a costo Medio
Un alitata a corto raggio diretta agli occhi del nemico.

Oggetti Usati:

Corallo - Dona 4CS: 2xForza, 2xCostituzione

Riassunto Tecnico :

In virtù di Pella Coriacea e di Spirito di Guerra ignoro completamente la biglia, incasso invece in pieno Folgore dalla quale ricevo un CS grazie a Repulsione Magica
Dopo il crollo attivo immediatamente Corallo, uso poi Approssimazione per capire cosa succede.
Usando Calcolo Infinitesimale inizia l'offensiva: lancio manualmente Pioggia Acida sopra la tua testa e ti carico. Utilizzo prima Soffio Mefitico poi con un spinta con 4 CS (2xForza, 2xCostituzione) provo a tramortirti contro uno scaffale.
Mentre scappo alla cieca mi lancio dietro le spalle un Fiala Esplosiva usando l’ultimo CS in Intuito

Note:

Il Crollo era concordato, cosa abbiamo trovato è stato a mia discrezione, cosa succede invece dopo sta al collega deciderlo.
Puoi semplicemente scrivere che sparisco nell'ombra, altrimenti ci sentiamo tramite le solite vie.

Un altro attacco magico da cui non posso voglio difendermi...D:
Non sei simpatico.
[Edit - Mi è stato fatto notare che non ho mai specificato il perché subisco le offensive magiche: è una scelta, non molto strategica ma sicuramente interpretativa. Ero convinto di averlo scritto da qualche parte, ora potrà sembrare una scusa campata in aria ma non voglio mettere mano post per incollarci sopra due righe a caso. Rimane come nota qua]

Seriamente grazie per la giocata!
Mi sono divertito molto e penso di potermi ritenere soddisfatto per come mi sento di aver gestito per la prima volta il mio Doc.

Sfasciali tutti :D



Edited by Shervaar - 1/6/2015, 20:16
 
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view post Posted on 11/6/2015, 11:50
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Quell'ingenuo errore di valutazione circa il terreno sul quale stava combattendo avrebbe potuto costargli davvero caro, se solo la prontezza di riflessi non fosse stata il suo forte. Il crollo aveva il suo epicentro a qualche metro da lui, vicino al ladro, e Josiah si trovava proprio sul margine della voragine che andava aprendosi. Se la sua reazione non fosse stata così rapida sarebbe anch'egli piombato giù a peso morto, ma nella caduta ebbe la provvidenziale lucidità per voltarsi e issarsi, con gli avambracci, a una trave ancora salda al soffitto non crollato. Avendo però le mani occupate non riuscì a restare appeso a quell'ancora di salvezza per più di un istante, ma essa rallentò sensibilmente la sua caduta. Incontrò presto il pavimento, pochi metri più in basso, e rimase in equilibro - miracolosamente illeso.
   Quando poi la polvere di detriti sollevatasi, tanto densa da irritargli gli occhi, si posò di nuovo, rimase tanto sbalordito nel guardarsi attorno quanto il pelleverde.
   Lo stanzone della biblioteca in cui erano finiti, uno dei più remoti rispetto all'entrata e alle sale di studio maggiormente frequentate, non era nelle condizioni che ci si poteva aspettare: le candele di sego tra uno scaffale e l'altro erano state spente e adesso era fioca la luce del cielo, filtrando nella voragine apertasi sul soffitto, a diffondersi tra i mobili; dalla parte opposta della stanza si diffondeva un bagliore malsano, dovuto a grossi ceri che diffondevano nell'aria un puzzo rancido. Sembravano posti secondo un ordine ben preciso e tra di essi erano stati tracciati dei solchi di gesso e sangue, a formare un disegno imperscrutabile che pulsava di energia arcana e malvagia. La vera natura delle ombre che si aggiravano lontano da loro, rifuggendo le ultime luci del giorno, non era un gran mistero.
   «Prendili pure se proprio ci tieni!» gli urlò lo studioso, ancora determinato a farla franca, ricatturando così la sua attenzione. Lo stratega osservò le sue pergamene spargersi in aria e, poco sopra di esse, una fiala che roteava minacciosa. Che fosse stata un esplosivo o qualche altra diavoleria a Josiah non importava: spinto dall'improvviso bisogno di mettere in salvo i manoscritti, lasciò cadere a terra la spada e si fiondò verso quelli.
   La magia del Tomo, forse perché erano proprio i suoi stessi segreti ad essere in pericolo, accorse in aiuto dello stratega non appena egli si rese conto di averne bisogno. Una poderosa folata di vento entrò dal soffitto, formando un vortice attorno al ragazzo e ai suoi fogli. L'acido che si propagò in ogni direzione venne spazzato via dal tifone, permettendo a Josiah di raccogliere in fretta le pergamene che adesso turbinavano ordinatamente attorno a lui, anch'esse al sicuro dalla sostanza corrosiva.
   L'alchimista si era però spostato, nel frattempo. Josiah se lo trovò a meno di una spanna da lui, quando quello gli alitò addosso. Il puzzo, più acuto dell'immaginabile, lo colse di sorpresa: sentì lo stomaco contrarsi e gli occhi cominciare ad ardergli, ma facendo appello alla sua straordinaria forza di volontà riuscì a tenerli spalancati e a capire cosa stesse succedendo attorno a lui. La nausea però non lo abbandonò, impedendogli di opporsi fisicamente allo spintone. Non poté quindi fare altro che assecondarlo, eseguendo una mezza piroetta da una parte per non finire con la schiena in qualche mobilio. Scartò infine di lato, riparandosi dietro a uno scaffale. L'esplosione appena seguente - aveva ormai imparato a prevederle, poiché seguivano più o meno ogni offensiva dello studioso - non lo impensierì nemmeno.

Seguì qualche istante di calma, e finalmente poté respirare.
   Sebbene la sua vista fosse annebbiata e gli occhi li bruciassero, vide lo studioso dileguarsi rapidamente, in cerca di un'uscita da quel dedalo di manoscritti corrotto dai demoni. Demoni che si facevano sempre più incombenti, scrutando lo stratega con i loro occhi di fuoco, che facevano capolino dalle fessure tra un libro e l'altro. E fu a quel punto che Josiah dovette risistemare le sue priorità: recuperò la spada, rimasta a terra, e spalancò il tomo. Esso cominciò a crepitare di energia, mentre lo stratega indietreggiava prudentemente.
   Qualche suo appunto era ancora in mani sbagliate, ma l'inseguimento lo aveva messo a dura prova. Si preparò dunque a fronteggiare le sinuose figure demoniache, senza dimenticare i suoi appunti cifrati ancora in mano a quel ladro da strapazzo. Era certo, nonostante tutto, di poterli ancora recuperare - o distruggere.


JOSIAH
Fisico: 50%
- perforazione bassa alla schiena;
- contusione bassa al torace.
Mente: 55%
- disorientamento psichico di entità bassa.
- cecità temporanea (neutralizzata grazie a CIELO)
Energia: 65% [- Tifone (10%), Ritirata (5%)]
CS: 0 (+ 1 in costituzione per via di TERRA, danno di 1 CS per Soffio Mefitico).

POTERI PASSIVI
TERRA - (4/6) utilizzi. 1 CS in costituzione se l'avversario utilizza una tecnica fisica;
STUDIOSO MAGICO - (2/6) utilizzi. Con il consumo di un utilizzo di questa passiva, l'Arcanista sarà in grado di utilizzare qualsiasi abilità di natura magica in tempi nulli, senza preparazioni di sorta o rituali specifici;
CIELO - (2/6) utilizzi. Capacità di ignorare gli effetti delle tecniche psioniche e il dolore mentale;.
L'ARTE DELLA GUERRA - (4/6) utilizzi. Capacità di vincere gli scontri a parità di CS grazie soprattutto all'utilizzo strategico dell'ambiente circostante;

TECNICHE ATTIVE
TIFONE - natura magica, consumo di energie medio. Dominio elementale del vento offensivo che ferisce il fisico, utilizzabile anche ad area;
RITIRATA - natura fisica, consumo di energie variabile (basso). Difesa da attacchi fisici o magici interpretabile come una schivata o uno stratagemma difensivo equivalente;

RIASSUNTO
Ed eccoci alla fine anche di questo duello! Intanto ti ringrazio. Mi sono divertito un mondo e sei stato un avversario formidabile! E un grazie anche per esserti adattato alle necessità di trama che la storia del mio PG comporta. Purtroppo in quest'ultimo post non sono riuscito a essere puntuale (se ho fatto bene i calcoli dovrei essermi beccato una penalità di 0.5 alla sportività, contando il secondo giorno di proroga "giustificata") per via degli impegni scolastici. Anche la qualità, forse, ne ha risentito - la lunghezza di sicuro, eheheh.
In questo turno, di tecnico, succede ben poco. Non ho voluto forzare la mano. Josiah si protegge dalla pioggia acida utilizzando, in tempo zero grazie a STUDIOSO MAGICO, TIFONE che, pur essendo una tecnica offensiva, è qui sfruttata per opporsi alla pioggia (immaginatelo come uno scudo di aria vorticante). Essendo la tua una tecnica fisica, la solita passiva di Josiah gli assicura un CS in Costituzione. Il tifone svanisce subito, e lo rende vulnerabile all'alitata nemica. Questa lo priva del CS precedentemente guadagnato con TERRA, ma non lo distrae più di tanto grazie a CIELO, che gli permette di mantenere il controllo nonostante l'effetto psionico, parzialmente diminuito. Con un consumo basso di RITIRATA infine asseconda la spinta di Nitro, e non subisce i danni dell'esplosivo riparandosi dietro uno scrittoio (L'ARTE DELLA GUERRA che permette di vincere gli scontri a 0 CS).
Mentre Nitro se ne va, Josiah si prepara ad affrontare i demoni.
Abbiamo deciso di terminare il duello in questo modo, rimanendo sul vago circa cosa succede ai documenti rubati da Nitro, per poterci agganciare a giocate future. Grazie a chiunque abbia letto il duello fino in fondo (:
 
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Caccia92
view post Posted on 25/7/2015, 18:15




CORREZIONE DUELLO UFFICIALE

DI POLVERE E PERGAMENE
[Shervaar - Hole.]




Premessa: Un serie di sfortunati eventi, concatenati fra loro, mi hanno portato a presentare i giudizi con ritardo mostruoso rispetto alla normale routine. Non sarò tanto sciocco da scaricare tutta la colpa su questi fatti, in parte è anche causa mia e della mia scarsa memoria. Alla luce di queste considerazioni, ho deciso di non richiedere alcuna ricompensa per il lavoro svolto. Ci tengo anche ad aggiungere che il duello mi ha particolarmente appassionato; non è usuale leggere uno scontro in cui i due personaggi sono coinvolti in tale misura nella storia generale (o background, per intenderci). Perdonate la digressione, passiamo alle valutazioni.


___Shervaar___


Scrittura: Devo necessariamente suddividere questo campo in due parti ben distinte, poiché in una eccelli e nell'altra hai ancora qualcosina da migliorare. Partiamo dalla caratterizzazione del personaggio. Ottima. Davvero, il tuo alchimista è vivo, ragiona con coerenza, ha i suoi pensieri e le sue idee, mantiene un contatto diretto con ciò che lo spaventa e ciò che lo rallegra. I forti pregiudizi nei confronti dei maghi sono un tratto distintivo della sua personalità, fattore che contribuisce non poco a rendere chiara la direzione in cui vuoi spingere Nitro (nome azzeccato, tra l'altro). Non ho avuto alcuna difficoltà nell'immaginare la sua vita, nel comprendere quali azioni stesse compiendo e soprattutto il perché. Ecco, punto fondamentale: perché ha fatto tutto questo? L'introspezione e l'analisi dei ragionamenti mi portano con chiarezza ad ogni risposta, immergendomi in questo modo nella sua mentalità. A tratti spassoso, con una nota di serietà giustamente "incassata" tra i vari comportamenti denigratori nei confronti dell'avversario, Nitro pare una creatura che sa il fatto suo, testarda e temeraria, ma anche scaltra e capace di interpretare le varie situazioni. Il suo passato è ben visibile tra le righe di testo, nonostante sia accennato raramente. Questa - la caratterizzazione del personaggio - è sicuramente la tua forza maggiore.
Passiamo all'ortografia, alla grammatica e alla presentazione del testo. Qui, purtroppo, devo segnalarti diversi errori. Il passaggio continuo tra presente e passato, che per alcuni tratti ci potrebbe anche stare, rende difficoltosa la lettura della storia e non favorisce la fluidità. Se è vero che pensieri e ragionamenti sono compiuti in tempo reale, è anche vero che non puoi spezzare in maniera così drastica il filo narrativo per chiarirli. Cerca di concentrarti su un unico tempo verbale per amalgamare il tutto, magari trovando un espediente diverso per analizzare la psicologia del personaggio (utilizzando la prima persona, magari). Ho riscontrato frasi incomplete soprattutto nel parlato, ma non ho voluto infierire più di tanto in quanto non sapevo in che modo desideravi esporre la personalità di Nitro. Accenti mancanti e lettere perse lungo la strada non favoriscono, ovviamente, il lettore. Cerca di rileggere meglio il testo prima di inviarlo, oppure copiatelo su un foglio di Word per scovare eventuali dimenticanze. Il talento c'è, la parte tecnica si può rifinire.
Voto [6,25]

Strategia: Qui mi faccio una risata. Divertente ed efficace, così definirei la tua strategia di combattimento. Per una fascia gialla, quello che hai mostrato sul campo di battaglia va ben oltre le mie più rosee aspettative. Sei un giocatore che tende ad interagire molto con l'ambiente circostante e favorisce la presentazione delle tecniche in maniera originale, quasi spassosa. Tale elemento, preso singolarmente, non mi fornisce un metro valutativo, eppure ha facilitato notevolmente la comprensione delle tecniche. Non punti su tattiche estremamente offensive, ma ti scervelli (passami il termine) per rendere l'inseguimento un vero e proprio inferno. Ed è giusto così! La coerenza tra il tipo di tecniche utilizzate e il filone narrativo è davvero sorprendente. Credo che Hole - utente molto più esperto e di fascia decisamente più alta - sia rimasto sorpreso quanto me nel leggere le tue strategie. Biglie e fumogeni si accompagnano bene alle tue abilità di disturbo. In qualche occasione hai esagerato, ma di questo parleremo nel prossimo campo. Devo farti i complimenti, hai inventiva e sfrutti tutte le armi a tua disposizione. Ti difendi bene e tenti di contrattaccare, utilizzi anche la riserva di CS con efficacia. Unica pecca, forse, la ripetizione di alcuni meccanismi.
Voto [7,5]

Sportività: Mettiamo subito in chiaro che non ti reputo assolutamente un giocatore sleale, tuttavia devo farti notare qualche errore e qualche pecca. In primis, se Hole non avesse specificato nello specchietto che avevate concordato l'inseguimento attraverso le stanze, ti avrei dato un votaccio in questo campo. E, nonostante questo, non posso chiudere entrambi gli occhi sulle descrizioni che hai presentato mentre interagivi con il tuo avversario. Specialmente per quanto riguarda la pozione sopra la porta: se da una parte fa il suo bell'effetto ed è strategicamente una buona azione, dall'altra non lascia possibilità di replica al tuo nemico. Hai specificato che valeva come attacco fisico, quindi doveva necessariamente essere riconoscibile, mentre con questi elementi descrittivi ne hai modificato la natura (come un pugno invisibile, per intenderci). Alcune azioni concatenate con balestra e piede di porco rendevano difficoltosa una reazione, chiudendo spazi di tempo che in realtà dovevano esserci. Ti segnalo anche la scarsa rilevanza del dolore fisico, fattore che avrebbe dovuto influenzare le tue azioni. Lo specchietto non sempre era completo. Occhio, in definitiva, al modo con cui metti in campo le tue abilità e alle finestre di tempo che dovresti lasciare per una eventuale difesa. Il resto è ok. Prendi spunto da giocatori più esperti per migliorare - non da me, ho sempre fatto pena in sportività.
Voto [5,5]



___Hole.___


Scrittura: Ti parlerò da giocatore alla pari e non da giudice in questo campo. Mi piace il tuo modo di scrivere. Presenti il personaggio in poche righe e lo fai sempre in maniera efficace, utilizzi termini azzeccati e lasci ampio spazio per l'immaginazione. Una sorta di portata unica, ma ricca di diverse pietanze da assaggiare. Perdonami il paragone culinario, non trovavo altra maniera per descrivere le mie sensazioni. Josiah mi pare una persona molto più seria e disinvolta di Taliesin, eppure anche più normale. Trovo assai arduo farti capire ciò che voglio dire e spero tu riesca a comprenderlo in ogni caso. Josiah vive in maniera diverse le varie situazioni e, facendo il paragone, mi sembra un personaggio estremamente comune e al contempo difficilmente interpretabile. Misterioso, ecco l'aggettivo corretto. Sono certo che sotto la patina di apparente...normalità (diamine, non trovo un altro termine) si cela un individuo ricco di potenzialità. In verità è proprio questo che traspare dalla tua introspezione: qualcosa di succulento sotto una scorza incolore. Il testo lascia il desiderio di continuare a leggere, ed è un pregio monumentale per uno scrittore. Puliti, grammaticalmente perfetti, privi di errori, i post si susseguono con una coerenza impressionante e una linearità impeccabile. Pensieri e ragionamenti sono presentati con maestria e le parti narrative non stonano con le descrizioni dell'ambiente. Aggiungendo un background interessante, la storia di Josiah si legge con tranquillità. Per trovare un errore ho dovuto ricordarmi di un "anche" ripetuto due volta. Complimenti.
Voto [8]

Strategia: Mi spiace dover essere così ristretto nei tuoi giudizi, ma sai meglio di me che è davvero difficile valutare un giocatore di pari livello. In realtà non ho trovato alcune errore nelle tue tattiche: ti difendi con i CS quando puoi, sfrutti l'ambiente circostante per favorire i tuoi spostamenti, contrasti il tuo avversario efficacemente e utilizzi le tecniche a disposizione in maniera efficace. Molto apprezzata la combinazione delle varie psioniche di comando per tentare di bloccare il tuo avversario. Da segnalare, inoltre, la tua discreta inventiva e le tempistiche perfette per affrontare le varie offensive in arrivo. Ti assegnerò un voto leggermente inferiore poiché, considerata la tua fascia, avresti dovuto surclassare l'avversario e non ritrovarti spesso a proteggerti (subendo in ogni caso dei danni). Ovviamente non è demerito tuo, ma la diretta conseguenza di una buona interpretazione strategica del tuo avversario. Non ti ho penalizzato comunque, la valutazione rimane molto alta.
Voto [7,25]

Sportività: Sai benissimo anche tu dove andrò a parare in questo campo e non ho la più pallida idea del perché tu abbia fatto quell'azione. Il tifone. Tu sai che è una tecnica offensiva e sai anche che le tecniche offensive non sempre possono essere utilizzate per difendersi. Ho capito la tua idea dell'aria per disperdere l'acido e non lo considererò un errore grave. Purtroppo questo elemento abbasserà leggermente la valutazione, ma non ti pregiudicherà affatto. Perché? In tutti gli altri aspetti sei stato un signore. Ti ho premiato soprattutto per l'interazione con la fiala sopra la porta, momento in cui non hai strafatto per difenderti. Segnali bene il dolore fisico, prendi i danni che devi e lasci sempre un giusto spazio di manovra al tuo avversario. Specchietto chiaro e pulito. Ti assegno una penalità di 0.5 per i ritardi effettuati.
Voto [6,5]




CONCLUSIONI E RICOMPENSE


Bello scontro, interessante la storia. Seguirò sicuramente il prossimo episodio che, da quanto ho capito, giungerà a breve. Perdonate ancora il ritardo ed eventuali errori nel metro valutativo - ovviamente anche i giudici possono sbagliare.

Media di Shervaar [6,41]
Media di Hole. [7,25]

Il vincitore è Hole.
Assegno quindi 512 gold all'utente Shervaar e 580 gold all'utente Hole. Grazie per il vostro tempo.


Edited by Caccia92 - 25/7/2015, 19:31
 
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