Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Shaoran

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Ark
view post Posted on 7/6/2015, 21:32




Vorrei incantare questa maschera, investendo 2000 gold.
CITAZIONE
Maschera di Kudan ~ Maschera di porcellana ottenuta durante il suo viaggio nell'Oneiron, non conosce il suo significato né quale sia la razza dell'animale che rappresenta. Il volto è quello di un lupo, il pelo rosso intenso sul capo che assumeva tonalità dorate avvicinandosi al muso, gli occhi gialli anch’essi. Sulla fronte spunta un alto corno, leggermente incurvato all’indietro e lungo quasi quanto il viso stesso della maschera.
Immagine

Se fosse possibile, considerando come l'ho ottenuta, vorrei che fosse legata a Zoikar o in generale all'Oneiron.
Grazie a chiunque se ne occuperà!
 
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.Neve
view post Posted on 25/6/2015, 09:29




Ecco a te: Zoikar + Oneiron + Lupacchiotto. Spero ti Piaccia! ^___^

____



Морда вовка

« Muso di lupo.»

eg3kgg

Sulla superficie di porcellana traslucida si stendono colori accesi di rosso e di arancio, come se essa stessa risulti completamente infuocata al tatto. L'immagine del muso di lupo si allunga in tutta la sua interezza, ringhiando al cielo e al mondo. Le zanne sono sporgenti, seghettate, e lo sguardo è fisso sul vuoto. Non ulula, non emette suono alcuno. Gli occhi paiono gemme dorate, iridi gialle, senz'anima. Ma la storia che rimanda questa maschera particolare, probabilmente non la troverete sui libri di storia o tra le favole per bambini. Forse è solo il parto di un sogno, di una sfuggente vita mai nata. È il desiderio più grande di Giustizia o del suo stesso Signore. La portano sul viso, nascondendo il volto e la paura, la maneggiano, ne percorrono crini e colori. Ne guardano i desideri spegnersi tra le mani di chi la indossa. Il suo corno è proteso in avanti, concezione che tutto si innalza e può cambiare, come i cuori degli uomini. Dal più abbietto al più probo, dal più parco al più cupo. Eternamente. [Malus; per utilizzare le tecniche della maschera il portatore dovrà indossarla, e una volta fatto, la maschera lo tramuterà in un essere spaventoso che apparirà repulsivo alla vista di tutti. La maschera potrà essere rimossa soltanto a fine giocata o se il portatore si autoinfliggerà un danno Critico da una delle tre risorse.]
C'era una volta...C'era una volta in un luogo lontano lontano, un ragazzo bellissimo. Egli era il più aitante e prode dei giovani. Alto e slanciato, i lunghi capelli biondi che incorniciavano un viso dai lineamenti sottili, gli occhi di smeraldo, la pelle d'avorio. Lo sguardo arguto e penetrante. Egli era parco ed era anche un temuto guerriero. Si prodigava in ogni battaglia per il suo Sovrano, era forte e coraggioso, sempre in prima linea. La sua spada scintillante era il prolungamento stesso del suo braccio, guizzava da una parte e dall'altra del campo di guerra e non aveva timore alcuno della morte, né di essere sconfitto. Viveva per combattere, calcava ogni trincea con il cuore leggero di un bambino. [Passiva, 5 utilizzi; il possessore sarà sempre in grado di schermarsi dalle influenze passive psioniche altrui.] Ma un giorno, quando la pace regnò incontrastata in quei territori distanti, il Sovrano lo congedò dal suo incarico ed egli, libero da ogni dovere passò giorni e mesi in preda allo sconforto. Così, una notte di luna nuova, quando i grilli cantavano sotto la sua finestra, egli sognò di vagare oltre le foreste conosciute. Disteso sotto un ampio faggio, sentì il roboare di un lampo. Vide una luce, aguzzò la vista oltre quella coltre fumosa e plumbea, finché da lontano non scorse la figura eretta di un uomo. Egli era alto e magnifico, possente oltre ogni misura e coperto interamente da un'armatura dalle nere placche di metallo. - "So cosa turba il tuo cuore." - esordì con la sua voce profonda e assordante -. Ed il biondo guerriero continuò a fissarlo, incapace di muoversi o dire parola alcuna. -"Sarai venerato e glorificato come un vero eroe, sarai amato da tutte le genti. Innalzato in gloria finché l'umanità avrà memoria. Ma prima dovrai essere in grado di dimostrarmi la tua fede." -

Le pareti di quel sogno troppo reale cominciarono a ondulare. E vide la foresta ridergli contro, il cielo quasi cadere sopra di lui, la luna abbagliarlo col suo pallido luccicare. Si sentì pesante come un sasso nell'acqua, senza più grazia né forza alcuna e quando udì il ringhio distante di un lupo affamato, già i suoi arti tremavano. La fiera gli si avventò addosso strappando le sue vesti, azzannandogli le carni pallide. Quando il suo sangue puro macchiò la nuda terra, il suo grido bagnò la foresta. Si dimenò, con le braccia e le gambe e prese a picchiare a mani nude quella strana creazione. Pareva un lupo ma il suo pelo era folto e fulvo come quello di una volpe, sulla sua fronte torreggiava un lungo corno acuminato che egli utilizzava come arma a suo piacimento. E non aveva remore alcuna per quel soldato tanto benvoluto tra la sua gente. Lacerò la sua pelle sottile come fosse fatta di burro e sfigurò il suo bel volto con le sue zanne seghettate. Il guerriero urlava e combatteva allo stesso modo, non si curava più del dolore, non si curava più della fatica. Sapeva soltanto assestare colpi senza grazia né lucidità alcuna. Lo atterrò con il suo stesso corpo, alla fine, strozzando il suo collo nerboruto con le possenti braccia, in una morsa mortale. [Natura fisica, Alta; un attacco fisico per ciascuno dei prossimi due turni infliggerà un danno medio aggiuntivo oltre ai normali danni dovuto al calcolo delle differenze fra CS]La fiera si accasciò al suolo, morente, ed il Signore bardato rise di gusto, facendo riecheggiare quel suono obbrobrioso tra le pareti della sua mente. Si avvicinò a quello strano animale e scarnificò il muso dalle sue ossa, in un istante. Poi, prese la maschera così ricavata e la poggiò sul volto sfigurato del guerriero. "Per sette anni a sopraggiungere, non puoi lavarti, né pettinarti la barba e capelli, né tagliarti le unghie, né pregare. Vivrai recando Giustizia da un luogo all'altro, diventando araldo di Ordine, apportando Equilibrio in tutte le terre che calpesterai. Ma non potrai togliere la maschera dal tuo viso, e per questo ti farai chiamare Morda Vovka." - Dette queste parole il Signore andò via, lasciando dietro di sé una nube di fumo nero. E Morda Vovka si svegliò, nuovamente nel suo letto di paglia, madido di sudore ma con i segni della lotta appena sognata su tutto il corpo. [Natura Psionica, Alta; consumando un quantitativo energetico pari ad Alto, il portatore riuscirà ad emettere un'onda psionica che sottrarrà 4CS e recherà un danno Medio alle energie della vittima.] Sul suo viso recava ancora la maschera di lupo, inorridendo terribilmente quando provò a tastare la pelle martoriata sotto di essa.

E così fece ciò che il Signore gli aveva imposto. Andò per vie e villaggi e antri nascosti e soffocati, attraversò valli, deserti, foreste celate e non si voltò mai indietro mirando i suoi passi. Lottava, contro uomini sgraziati e senza dignità, portandoli alla resa, e privandoli delle loro impure armi. [Natura magica, Media; consumando un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore sarà in grado di frantumare un pezzo di equipaggiamento del nemico e arrecargli un danno Basso al fisico nel punto in cui esso si trova]E più passavano gli anni più lui somigliava a un animale: i capelli erano sempre più lunghi e arruffati e avevano perso il loro colore splendente, la barba pareva un pezzo di feltro grezzo, ruvida e pungente, le dita avevano sporchi artigli, ed il corpo era così tanto ricoperto di lerciume che non si poteva mai capire di che colore fosse la sua pelle. Chi lo vedeva inorridiva e scappava, ma poiché lui era generoso e prode con i più deboli, trovava sempre un giaciglio in cui accucciarsi, nonostante fosse ormai abituato a qualsiasi clima. [Passiva, 5 utilizzi; il portatore sarà sempre in grado di resistere alle condizioni climatiche più proibitive, dalle tempeste più forti fino ai venti più impetuosi]. Il quarto anno giungendo in una locanda in cima ad una collina, l'oste lo accomodò nella stalla assieme ai cavalli, poiché temeva che gli ospiti si spaventassero e fuggissero. La notte Morda Vovka si svegliò di soprassalto udendo un forte lamento, aprì la porta della stalla e vide un vecchio che piangeva sconsolato. L'anziano signore, non appena lo vide, saltò dalla paura e quasi volle scappare, ma Morda Vovka, con la sua voce da uomo, lo convinse a confessarsi. [Natura psionica, Bassa; spendendo un quantitativo energetico pari a Basso, il possessore sarà in grado di convincere il suo interlocutore che le sue parole siano estremamente veritiere e credibili.]"Sono rovinato!" - diceva - "Lo scorso mese, un gruppo di briganti mi ha depredato di ogni mio avere, ha saccheggiato il mio orto e ha portato via tutto il mio bestiame, e adesso io e le mie figlie soffriamo di fame." - singhiozzava strappandosi i capelli canuti. Morda Vovka non perse tempo e si precipitò nel bosco vicino, lì dove si rintanavano i più temibili furfanti della selva. Architettò una trappola ben strutturata, con funi e lacci d'erba, catturando i mascalzoni e consegnandoli alla giustizia. [Natura magica, Media; consumando un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore riuscirà a far emergere da sotto i piedi di tutte le vittime lacci erbosi e impedimenti che bloccheranno gli avversari per un turno; è una tecnica ad area] Così, il capovillaggio che tanto voleva nel gabbio quei briganti, gli devolse una lauta ricompensa in denaro. Morda Vovka diede tutti i soldi al vecchio, come risarcimento per tutto ciò che aveva perduto, ed egli non poté che esserne entusiasta e non sapeva come dimostrare la sua riconoscenza. - "Vieni con me" - gli disse, -"Ho tre figlie, una più graziosa dell'altra, puoi prenderne una in moglie." - Morda Vovka ne fu ben felice e l'accompagnò. Le figlie del vecchio però, erano conosciute in tutto il villaggio per essere delle gran pettegole senza cuore, soprattutto le maggiori. Elle si beavano delle disgrazie altrui, seminando zizzania tra l'una e l'altra famiglia. Così, quando la maggiore lo vide, si spaventò a tal punto che diede un grido e fuggì. La seconda invece rimase e l’osservò dalla testa ai piedi e disse: - "Preferirei di gran lunga sposare il capobranco dei lupi di montagna che questo animale mal riuscito! Puah!" - e sputò in terra. Ma la più giovane disse: - "Padre mio, certo è un partito bizzarro quello che ci proponete. Ma è anche stato davvero caro e gentile a toglierci dai guai. Lo sposerò come è giusto che sia!" -. Morda Vovka esultò dalla gioia e si strappo' una ciocca di peli rossi dalla maschera, tenendosela un po' per sé e un po' dandola alla sua sposa, pregandola di conservarla con cura. Poi prese congedo, dicendo loro che doveva vagabondare per altri tre anni, e che se al sopraggiungere di questi non sarebbe più tornato allora lei sarebbe stata libera dal suo voto. Con queste parole andò via, non voltando le spalle. La povera fanciulla pianse e si disperò, e ogni tanto le sue sorelle la canzonavano.

Ma Morda Vovka andava per Theras, in cerca di Equilibrio e Giustizia, recando Ordine e Parsimonia. Quando infine venne l'ultimo giorno dei sette anni, Morda Vovka cadde nuovamente in un sonno profondo, ma questa volta si ritrovò innanzi ad un'ampia sala grigia e senza fronzoli. Al centro di essa torreggiava uno scranno di metallo, monumentale trono del Signore, in cui egli sedeva distante, circondato dai suoi araldi in armatura. Freddo e silenzioso. E con la medesima freddezza si avvicinò a lui sollevandogli la maschera, ripulendolo da capo a piedi, risanando le sue antiche ferite, riportandolo infine alla sua condizione umana. [Natura magica, Media; spendendo un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore sarà in grado di risanare una ferita al fisico di entità Bassa a se stesso o ad un suo alleato] Il giovane guerriero era adesso più forte e più bello di prima, e quando finalmente si svegliò, si trovò circondato da aiutanti e servitori in un glorioso castello. Avanzò fuori dalla sua reggia, montando uno dei suoi cento cavalli bianchi, e con esso attraversò di nuovo Theras, fino ad arrivare, trionfante, sulla collina del piccolo villaggio ove la sua sposa lo attendeva. Quando varcò la soglia di casa sua, nessuno lo riconobbe e le sue cognate gli offrirono cibo e vino, convinte di poter circuire un nuovo spasimante. Ma il biondo guerriero si rivolse alla sua amata, porgendole la ciocca di peli rossi che aveva conservato. Quella lo riconobbe ed esultò dalla gioia, fondendo le sue labbra con le sue in un tenero e appassionato bacio. Le sue cognate non potevano credere ai loro occhi, così uscirono fuori, su tutte le furie. Una si annegò in un pozzo, l'altra si impiccò ad un albero. La sera stessa, il guerriero sognò nuovamente il suo Signore in armatura. La sua voce era tetra e gutturale, ma soddisfatta:

"Grazie, adesso ho due anime per la Giustizia in cambio della tua."

[Malus; Finché il portatore avrà la maschera addosso, le tecniche difensive costeranno un basso in più, a meno che non siano utilizzate per difendere ad area.]



CODICE
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[size=20][font=Times][color=darkred]<b>&#1052;&#1086;&#1088;&#1076;&#1072; &#1074;&#1086;&#1074;&#1082;&#1072;[/color][/font]</b>[/size]

[size=10][font=Times]<i>[color=0000000]« Muso di lupo.»[/color]</i>[/font][/size]

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<span align="justify" style="display:block"><span style="display:block;margin-right: 100px; margin-left: 100px; border-left: 3px solid darkred; padding-left: 8px">[size=2] Sulla superficie di porcellana traslucida si stendono colori accesi di rosso e di arancio, come se essa stessa risulti completamente infuocata al tatto. L'immagine del muso di lupo si allunga in tutta la sua interezza, ringhiando al cielo e al mondo. Le zanne sono sporgenti, seghettate, e lo sguardo è fisso sul vuoto. Non ulula, non emette suono alcuno. Gli occhi paiono gemme dorate, iridi gialle, senz'anima. Ma la storia che rimanda questa maschera particolare, probabilmente non la troverete sui libri di storia o tra le favole per bambini. Forse è solo il parto di un sogno, di una sfuggente vita mai nata. È il desiderio più grande di Giustizia o del suo stesso Signore. La portano sul viso, nascondendo il volto e la paura, la maneggiano, ne percorrono crini e colori. Ne guardano i desideri spegnersi tra le mani di chi la indossa. Il suo corno è proteso in avanti, concezione che tutto si innalza e può cambiare, come i cuori degli uomini. Dal più abbietto al più probo, dal più parco al più cupo. Eternamente. [size=1]<i><b>[Malus; per utilizzare le tecniche della maschera il portatore dovrà indossarla, e una volta fatto, la maschera lo tramuterà in un essere spaventoso che apparirà repulsivo alla vista di tutti. La maschera potrà essere rimossa soltanto a fine giocata o se il portatore si autoinfliggerà un danno Critico da una delle tre risorse.]</b></i>[/size][/size]</span></span>
<span align="justify" style="display:block"><span style="display:block;margin-right: 80px; margin-left: 80px">[size=3]<i><span align="center" style="display:block">C'era una volta...</span></i><span align="justify" style="display:block">[size=3]C'era una volta in un luogo lontano lontano, un ragazzo bellissimo. Egli era il più aitante e prode dei giovani. Alto e slanciato, i lunghi capelli biondi che incorniciavano un viso dai lineamenti sottili, gli occhi di smeraldo, la pelle d'avorio. Lo sguardo arguto e penetrante. Egli era parco ed era anche un temuto guerriero. Si prodigava in ogni battaglia per il suo Sovrano, era forte e coraggioso, sempre in prima linea. La sua spada scintillante era il prolungamento stesso del suo braccio, guizzava da una parte e dall'altra del campo di guerra e non aveva timore alcuno della morte, né di essere sconfitto. Viveva per combattere, calcava ogni trincea con il cuore leggero di un bambino. <i>[size=1]<b>[Passiva, 5 utilizzi; il possessore sarà sempre in grado di schermarsi dalle influenze passive psioniche altrui.]</b>[/size]</i> Ma un giorno, quando la pace regnò incontrastata in quei territori distanti, il Sovrano lo congedò dal suo incarico ed egli, libero da ogni dovere passò giorni e mesi in preda allo sconforto. Così, una notte di luna nuova, quando i grilli cantavano sotto la sua finestra, egli sognò di vagare oltre le foreste conosciute. Disteso sotto un ampio faggio, sentì il roboare di un lampo. Vide una luce, aguzzò la vista oltre quella coltre fumosa e plumbea, finché da lontano non scorse la figura eretta di un uomo. Egli era alto e magnifico, possente oltre ogni misura e coperto interamente da un'armatura dalle nere placche di metallo. - [color=0000000]"So cosa turba il tuo cuore."[/color] - esordì con la sua voce profonda e assordante -. Ed il biondo guerriero continuò a fissarlo, incapace di muoversi o dire parola alcuna. -[color=black]"Sarai venerato e glorificato come un vero eroe, sarai amato da tutte le genti. Innalzato in gloria finché l'umanità avrà memoria. Ma prima dovrai essere in grado di dimostrarmi la tua <i>fede</i>."[/color] -

Le pareti di quel sogno troppo reale cominciarono a ondulare. E vide la foresta ridergli contro, il cielo quasi cadere sopra di lui, la luna abbagliarlo col suo pallido luccicare. Si sentì pesante come un sasso nell'acqua, senza più grazia né forza alcuna e quando udì il ringhio distante di un lupo affamato, già i suoi arti tremavano. La fiera gli si avventò addosso strappando le sue vesti, azzannandogli le carni pallide. Quando il suo sangue puro macchiò la nuda terra, il suo grido bagnò la foresta. Si dimenò, con le braccia e le gambe e prese a picchiare a mani nude quella strana creazione. Pareva un lupo ma il suo pelo era folto e fulvo come quello di una volpe, sulla sua fronte torreggiava un lungo corno acuminato che egli utilizzava come arma a suo piacimento. E non aveva remore alcuna per quel soldato tanto benvoluto tra la sua gente. Lacerò la sua pelle sottile come fosse fatta di burro e sfigurò il suo bel volto con le sue zanne seghettate. Il guerriero urlava e combatteva allo stesso modo, non si curava più del dolore, non si curava più della fatica. Sapeva soltanto assestare colpi senza grazia né lucidità alcuna. Lo atterrò con il suo stesso corpo, alla fine, strozzando il suo collo nerboruto con le possenti braccia, in una morsa mortale. <i><b>[size=1][Natura fisica, Alta; un attacco fisico per ciascuno dei prossimi due turni infliggerà un danno medio aggiuntivo oltre ai normali danni dovuto al calcolo delle differenze fra CS][/size]</b></i>La fiera si accasciò al suolo, morente, ed il Signore bardato rise di gusto, facendo riecheggiare quel suono obbrobrioso tra le pareti della sua mente. Si avvicinò a quello strano animale e scarnificò il muso dalle sue ossa, in un istante. Poi, prese la maschera così ricavata e la poggiò sul volto sfigurato del guerriero. [color=black]"<i>Per sette anni a sopraggiungere, non puoi lavarti, né pettinarti la barba e capelli, né tagliarti le unghie, né pregare.</i> Vivrai recando Giustizia da un luogo all'altro, diventando araldo di Ordine, apportando Equilibrio in tutte le terre che calpesterai. Ma non potrai togliere la maschera dal tuo viso, e per questo ti farai chiamare Morda Vovka." [/color]- Dette queste parole il Signore andò via, lasciando dietro di sé una nube di fumo nero. E Morda Vovka si svegliò, nuovamente nel suo letto di paglia, madido di sudore ma con i segni della lotta appena sognata su tutto il corpo. [size=1]<i><b>[Natura Psionica, Alta; consumando un quantitativo energetico pari ad Alto, il portatore riuscirà ad emettere un'onda psionica che sottrarrà 4CS e recherà un danno Medio alle energie della vittima.] </b></i>[/size]Sul suo viso recava ancora la maschera di lupo, inorridendo terribilmente quando provò a tastare la pelle martoriata sotto di essa.

E così fece ciò che il Signore gli aveva imposto. Andò per vie e villaggi e antri nascosti e soffocati, attraversò valli, deserti, foreste celate e non si voltò mai indietro mirando i suoi passi. Lottava, contro uomini sgraziati e senza dignità, portandoli alla resa, e privandoli delle loro impure armi. [size=1]<i><b>[Natura magica, Media; consumando un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore sarà in grado di frantumare un pezzo di equipaggiamento del nemico e arrecargli un danno Basso al fisico nel punto in cui esso si trova]</b></i>[/size]E più passavano gli anni più lui somigliava a un animale: i capelli erano sempre più lunghi e arruffati e avevano perso il loro colore splendente, la barba pareva un pezzo di feltro grezzo, ruvida e pungente, le dita avevano sporchi artigli, ed il corpo era così tanto ricoperto di lerciume che non si poteva mai capire di che colore fosse la sua pelle. Chi lo vedeva inorridiva e scappava, ma poiché lui era generoso e prode con i più deboli, trovava sempre un giaciglio in cui accucciarsi, nonostante fosse ormai abituato a qualsiasi clima. [size=1]<i><b>[Passiva, 5 utilizzi; il portatore sarà sempre in grado di resistere alle condizioni climatiche più proibitive, dalle tempeste più forti fino ai venti più impetuosi]</b></i>[/size]. Il quarto anno giungendo in una locanda in cima ad una collina, l'oste lo accomodò nella stalla assieme ai cavalli, poiché temeva che gli ospiti si spaventassero e fuggissero. La notte Morda Vovka si svegliò di soprassalto udendo un forte lamento, aprì la porta della stalla e vide un vecchio che piangeva sconsolato. L'anziano signore, non appena lo vide, saltò dalla paura e quasi volle scappare, ma Morda Vovka, con la sua voce da uomo, lo convinse a confessarsi. [size=1]<i><b>[Natura psionica, Bassa; spendendo un quantitativo energetico pari a Basso, il possessore sarà in grado di convincere il suo interlocutore che le sue parole siano estremamente veritiere e credibili.]</b></i>[/size][color=yellow]"Sono rovinato!"[/color] - diceva - [color=yellow]"Lo scorso mese, un gruppo di briganti mi ha depredato di ogni mio avere, ha saccheggiato il mio orto e ha portato via tutto il mio bestiame, e adesso io e le mie figlie soffriamo di fame."[/color] - singhiozzava strappandosi i capelli canuti. Morda Vovka non perse tempo e si precipitò nel bosco vicino, lì dove si rintanavano i più temibili furfanti della selva. Architettò una trappola ben strutturata, con funi e lacci d'erba, catturando i mascalzoni e consegnandoli alla giustizia. [size=1]<i><b>[Natura magica, Media; consumando un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore riuscirà a far emergere da sotto i piedi di tutte le vittime lacci erbosi e impedimenti che bloccheranno gli avversari per un turno; è una tecnica ad area]</b></i>[/size] Così, il capovillaggio che tanto voleva nel gabbio quei briganti, gli devolse una lauta ricompensa in denaro. Morda Vovka diede tutti i soldi al vecchio, come risarcimento per tutto ciò che aveva perduto, ed egli non poté che esserne entusiasta e non sapeva come dimostrare la sua riconoscenza. - [color=yellow]"Vieni con me"[/color] - gli disse, -[color=yellow]"Ho tre figlie, una più graziosa dell'altra, puoi prenderne una in moglie."[/color] - Morda Vovka ne fu ben felice e l'accompagnò. Le figlie del vecchio però, erano conosciute in tutto il villaggio per essere delle gran pettegole senza cuore, soprattutto le maggiori. Elle si beavano delle disgrazie altrui, seminando zizzania tra l'una e l'altra famiglia. Così, quando la maggiore lo vide, si spaventò a tal punto che diede un grido e fuggì. La seconda invece rimase e l’osservò dalla testa ai piedi e disse: -[color=purple] "Preferirei di gran lunga sposare il capobranco dei lupi di montagna che questo animale mal riuscito! Puah!"[/color] - e sputò in terra. Ma la più giovane disse: - [color=green]"Padre mio, certo è un partito bizzarro quello che ci proponete. Ma è anche stato davvero caro e gentile a toglierci dai guai. Lo sposerò come è giusto che sia!"[/color] -. Morda Vovka esultò dalla gioia e si strappo' una ciocca di peli rossi dalla maschera, tenendosela un po' per sé e un po' dandola alla sua sposa, pregandola di conservarla con cura. Poi prese congedo, dicendo loro che doveva vagabondare per altri tre anni, e che se al sopraggiungere di questi non sarebbe più tornato allora lei sarebbe stata libera dal suo voto. Con queste parole andò via, non voltando le spalle. La povera fanciulla pianse e si disperò, e ogni tanto le sue sorelle la canzonavano.

Ma Morda Vovka andava per Theras, in cerca di Equilibrio e Giustizia, recando Ordine e Parsimonia. Quando infine venne l'ultimo giorno dei sette anni, Morda Vovka cadde nuovamente in un sonno profondo, ma questa volta si ritrovò innanzi ad un'ampia sala grigia e senza fronzoli. Al centro di essa torreggiava uno scranno di metallo, monumentale trono del Signore, in cui egli sedeva distante, circondato dai suoi araldi in armatura. Freddo e silenzioso. E con la medesima freddezza si avvicinò a lui sollevandogli la maschera, ripulendolo da capo a piedi, risanando le sue antiche ferite, riportandolo infine alla sua condizione umana. [size=1]<i><b>[Natura magica, Media; spendendo un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore sarà in grado di risanare una ferita al fisico di entità Bassa a se stesso o ad un suo alleato]</b></i>[/size] Il giovane guerriero era adesso più forte e più bello di prima, e quando finalmente si svegliò, si trovò circondato da aiutanti e servitori in un glorioso castello. Avanzò fuori dalla sua reggia, montando uno dei suoi cento cavalli bianchi, e con esso attraversò di nuovo Theras, fino ad arrivare, trionfante, sulla collina del piccolo villaggio ove la sua sposa lo attendeva. Quando varcò la soglia di casa sua, nessuno lo riconobbe e le sue cognate gli offrirono cibo e vino, convinte di poter circuire un nuovo spasimante. Ma il biondo guerriero si rivolse alla sua amata, porgendole la ciocca di peli rossi che aveva conservato. Quella lo riconobbe ed esultò dalla gioia, fondendo le sue labbra con le sue in un tenero e appassionato bacio. Le sue cognate non potevano credere ai loro occhi, così uscirono fuori, su tutte le furie. Una si annegò in un pozzo, l'altra si impiccò ad un albero. La sera stessa, il guerriero sognò nuovamente il suo Signore in armatura. La sua voce era tetra e gutturale, ma soddisfatta:

<span align="center" style="display:block">[color=0000000][size=7]"<i>[font=Geneva]Grazie, adesso ho due anime per la Giustizia in cambio della tua.[/font]</i>"[/size][/color]</span>

[size=1]<i><b>[Malus; Finché il portatore avrà la maschera addosso, le tecniche difensive costeranno un basso in più, a meno che non siano utilizzate per difendere ad area.]</b></i>[/size][/size][/size]</span>
</span></span></td>
</tr>

</table></p>


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Scalo a te 2000g
Io ne guadagno 300 per il lavoro.
 
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Ark
view post Posted on 25/6/2015, 11:18




:Q___ grazie mille!!

Domande: il malus si applica anche per l'utilizzo delle passive? E il malus delle difese se non ad area riguarda anche difese come quella che ti rendono immune agli attacchi fisici per due turni?
 
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.Neve
view post Posted on 25/6/2015, 11:42




CITAZIONE (Ark @ 25/6/2015, 12:18) 
:Q___ grazie mille!!

Domande: il malus si applica anche per l'utilizzo delle passive? E il malus delle difese se non ad area riguarda anche difese come quella che ti rendono immune agli attacchi fisici per due turni?

1) Si
2) Si, se non ad area, appunto :sisi:
 
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3 replies since 7/6/2015, 21:32   97 views
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