Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Lo Scorpione D'argento, Free.

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view post Posted on 26/7/2015, 11:40


Praise the Sun


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Seregon
Aldilà delle dune macchiate di sangue e dell'oro più sporco del fango vi è lo Scorpione d'Argento, l'unico posto in tutta Alcrisia dov'è possibile assaporare il fascino esotico del deserto in tutta tranquillità.
Seregon non era sempre gettato in mezzo alla battaglia, di tanto in tanto anche lui come chiunque altro adorava potersene stare in tutta tranquillità tra gli agiati tavoli di un posto che non fosse la solita locanda piena di cacciatori di taglie e taglia gole, certo la sua forma imponente destava sempre qualche dubbio all'inizio ma ormai lì lo conoscevano in molti ed era praticamente di casa.

"Il suo Kofta signore."

Alto, pelle leggermente abbronzata dagli intesi raggi del sole ed una corporatura muscolosa.
Un riflesso quasi dorato negli occhi e capelli blu che in quei mesi erano stati lasciati crescere un po' troppo, rilegati in una morbida coda di cavallo.
Seduto solo su un largo cuscino come usanza del locale, le comode vesti di seta tra le quali si intrecciavano il bianco e il porpora arrivavano a toccar terra, lasciando intravedere appena le scarpe rosse a punta.
Oltre il normale abbigliamento alcuni gioielli lo adornavano, ma nulla più che non fossero semplici decorazioni che infrapponeva un filo dorato alla sua figura, e poi a Fana piacevano tanto.

Ehi Sery, posso assaggiare?

Non sembrava una domanda a cui potesse dire di no, la piccola fatina infatti stava già sul bordo del piatto a guardare con occhi luccicanti la pietanza appena portata.

"E va bene."

Rispose sorridendo mentre gliene porgeva un pezzo tagliato su misura sulla punta di uno stuzzicadenti.

"Comportati bene però, siamo venuti qui per staccare un po' la spina del resto, non per causare altri guai, chiaro?"

Con la bocca troppo piena per poter dire qualsiasi cosa che non fosse un mugolio, si portò le mani alla bocca per tenerla il più chiusa possibile mentre faceva su e giù con la testa.

Hmm, hmm!

*Ah devo proprio ammetterlo, cambiare vita ogni tanto non è affatto male.*

Pensò con aria soddisfatta rilassando le spalle e i suoi pensieri, ormai completamente assopiti dall'aria della città più a meridione del Dortan ma infusa del medesimo fascino di un estremo oriente immerso nelle sue tradizioni quanto nel fine deserto.


Ed eccoci qua, so bene che il post risulti scarno ma serve solo ad introdurre la scena, aggiungerò ulteriori descrizioni del posto solo successivamente, ma questo non ti impedisce di personalizzare l'ambiente come tu preferisci, del resto è una free.

 
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view post Posted on 3/8/2015, 12:40
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*Finalmente*
Pensò Lothaen socchiudendo gli occhi.
Il fruscio dei passi lenti sulla sabbia aveva scandito il tempo da quando l'ultima traccia di civilizzazione era scomparsa dietro di lei. Il cammino era stato lungo, noioso, adornato solo di tanto in tanto da qualche piccolo fastidio da risolvere con bestioline di poco conto o da inutili, brevi chiacchierate con uno di quelli che chiamavano "uomini del deserto". Poteva ritenersi fortunata, comunque. Quel tipo si era offerto di farle da guida dopo qualche giorno dall'inizio del cammino e, nonostante la giovane si fosse trovata in primo luogo a dubitare di lui, a quel punto dovette riconoscere che era stata una vera e propria fortuna incontrarlo. Quell'individuo aveva saputo consigliarle la strada giusta da percorrere per evitare le tempeste e per non perdersi, nonché le zone più tranquille e sgombre dalle creature più pericolose, in quello che ai suoi occhi sembrava uno sbiadito inferno.
Certo, tutto quell'oro che aveva richiesto alla fine del percorso doveva essere la vera ragione della sua disponibilità, ma comunque Lothaen non gli si mostrò ingrata e non fece troppe storie prima di consegnargli la paga. D'altronde era anche per merito di quel tizio se non era stata sbranata da qualche affamata creatura del deserto. Soltanto quando quell'uomo se ne andò, si rese conto di avergli consegnato quasi tutto l'oro che possedeva.
Il vento aveva iniziato a farle eco nelle orecchie, nonostante le tenesse coperte dal mantello, e la cosa aveva iniziato ad infastidirla e a farle desiderare ardentemente una qualche struttura che le desse riparo. E fu proprio quando giunse alle porte di Alcrisia che i suoi desideri vennero esauditi. Non era proprio un panorama da sogno, ma era pur sempre un riparo. Quel pensiero bastò a farle accelerare il passo, nonostante la stanchezza dei lunghi giorni di cammino si facesse sentire sempre di più.
Oltrepassò allora il confine del territorio e fu lì, finalmente, che le sue orecchie trovarono riparo. Il fruscio del vento terminò non appena si trovò tra due alte abitazioni che impedivano la corrente d'aria.
Dopo qualche metro, però, si rese conto che c'era un altro problema da risolvere: il suo stomaco cominciava a fare i capricci. Durante tutto il tempo trascorso nel deserto, Lothaen si era impegnata a consumare soltanto le scorte necessarie, tanto che, arrivata alla fine del viaggio, si era resa conto che aveva avanzato un pezzo di pane. Non era molto, ma doveva accontentarsi, almeno per quel giorno. Non poteva permettersi altro cibo. Il vero problema, tuttavia, era che aveva terminato del tutto le scorte di acqua. Non aveva potuto fare a meno di bere durante il viaggio nel deserto e sapeva che sarebbe stato controproducente soffrire la sete.
Pensò che quei pochi spicci che le erano rimasti potevano essere sufficienti per un bicchiere d'acqua e un posto dove sedersi per un po'. La locanda più vicina si chiamava "Scorpione d'argento". Sperò che non fosse troppo male. Ciò che le serviva non era un posto di lusso, ma semplicemente un posto dove potesse riposare le gambe per un po' in tranquillità.
Non ci ragionò più di tanto: entrò e cercò un posto libero. Concordò con il proprietario che sarebbe rimasta solo per poco, giusto il tempo di riposare le ossa, e ordinò soltanto un bicchiere d'acqua. Dopo l'arrivo della sua ordinazione, Lothaen si rilassò sulla sedia e bevve velocemente almeno un quarto dell'acqua presente nel bicchiere. Fu a quel punto che sentì davvero tutta la stanchezza accumulata durante il viaggio. Posò il bicchiere sul tavolo poi appoggiò i gomiti, sorreggendo il viso con le mani. Iniziò allora a guardarsi attorno. Di fronte al suo tavolo c'era un enorme uomo senza capelli intento a divorare anche le briciole di quello che rimaneva nel suo piatto. Alla sua sinistra, non troppo lontano, un ragazzino dai capelli arruffati, accompagnato da quello che forse era suo padre, osservava con occhi divertiti e curiosi qualcosa che stava avvenendo alla destra della ragazza. D'istinto, spinta anche lei dalla curiosità, si voltò alla sua destra e finalmente capì cosa stava distraendo il bambino. Al tavolo accanto al suo, vicino ad una figura dai lunghi capelli blu, c'era una piccola fata. Certo, doveva essere quello il motivo di tutto quel divertimento.
Iniziò ad osservare quell'esserino, tuttavia la stanchezza e forse anche la pigrizia che aveva in quel momento fecero sì che restasse intenta a guardare quella scenetta per un po', forse più del dovuto. Sapeva bene che non era molto educato mettersi a guardare insistentemente qualcuno, ma la cosa non le passò proprio per la testa.
La cosa che la divertiva di più era il contrasto tra la dimensione dell'uomo e quella della fatina. Era davvero buffo. Senza staccare gli occhi da dosso a quella figura, ricominciò a sorseggiare la sua acqua.

 
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view post Posted on 8/8/2015, 23:32


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Seregon
Di esser tranquillo era tranquillo tuttavia... iniziava ad esserlo fin troppo, non che fosse un problema ma il senso di rilassamento provato nei primi giorni aveva finito per tramutarsi in disagio, alla fine era proprio vero che alla lunga quel tipo di vita non faceva per lui.
Si alzò tal tavolo senza toccar cibo e sospirando ad occhi socchiusi, forse era il caso di sedersi fuori, chissà che l'aria del deserto asciugata dal sole non lo aiutasse a sentirsi meglio.

"Sery."

Esclamò Fana dal basso del tavolo, poteva tranquillamente volare per raggiungerlo eppure restò lì a fissarlo con occhi sgranati e tendendo le esili braccia verso di lui mentre le mani che si aprivano a chiudevano.

"Braccio!"

E come dirle di no quando sapeva che voleva solo un po' di attenzioni?
Nonostante si conoscessero ormai da un po' erano quasi sempre separati, il suo lavoro continuava a costringerlo in luoghi pericolosi nei quali non l'avrebbe mai portata.

"Vieni su."

Le porse la mano alla quale si aggrappo immediatamente con tutta se stessa per poi lasciarsi andare una volta arrivata sulla spalla destra aggrappandovisi proprio come aveva fatto prima, al ché iniziò a guardarsi attorno per poi fissare una direzione ben precisa e sussurrare qualcosa a Seregon direttamente nell'orecchio.

"Sery, Sery, quella fissa!"

Avrebbe potuto controllare con la coda dell'occhio, ma non lo fece, piuttosto decise di continuare a fare quello che stava facendo.
Passo dopo passo si fece strada tra i tavoli rialzati dal pavimento in legno solo di qualche decina di centimetri, oltrepassò il separé composto da un'intricata serie di motivi tra i quali la luci alternava giochi di luce ed ombre e andò a sedersi in quella che rassemblava una veranda affacciata sul deserto, poggiando la schiena contro il muretto in legno bianco e il braccio sopra di esso.

"Horemheb, porta un po' di frutta fresca."

Nessuno sembrò apparentemente ascoltato, eppure non ripeté quanto detto e si limitò a cambiare il proprio interlocutore.

"Se ha intenzione di continuare a fissarci tanto vale farlo da qui... "

Non con lo sguardo, che fisso rimase sul bianco riflesso della sabbia, ma con la voce, richiamò quella che fino ad ora era stata solo una spettatrice mentre sul tavolo difronte Seregon veniva poggiato un largo piatto di ceramica ricolmo da ogni sorta di frutto, la cui morbida polpa traboccava di dolci e rinfrescanti succhi.

"No?"

La mano aperta accennava un chiaro invito, direzionato in modo da evitare ogni sorta di equivoco.


Ho iniziato a scrivere questo post con in mente una sola cosa "dettagli", ma ad opera conclusa ho notato che rendevano il tutto di una pesantezza mostruosa e ne ho tagliati tipo 3/4, lol.

 
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view post Posted on 17/8/2015, 11:44
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Fu soltanto quando si rese conto che la fatina stava guardando nella sua direzione e sussurrando qualcosa all'orecchio dell'uomo, che Lothaen provò un certo senso di imbarazzo.
Ma che diamine le era preso? Non era nella sua natura mettersi a fissare insistentemente la gente, sapeva quanto questo potesse dare fastidio, tuttavia doveva essere stata la stanchezza, sì, a giocarle quel brutto scherzo.
Si voltò allora di scatto verso il bicchiere, ormai vuoto, appoggiato sul tavolo di fronte a lei. Era stata scortese, forse avrebbe dovuto chiedere scusa. Con la coda dell'occhio, però, vide l'uomo allontanarsi e ciò la sollevò un po'. Forse non sarebbe stato necessario chiedere scusa, o almeno era ciò che si augurava. Il fatto che non fosse molto brava con le scuse non era un difetto di poco conto: non voleva che le persone fraintendessero le sue parole e spesso si era trovata nei guai proprio per questa sua caratteristica. Per tale ragione, di solito era meglio evitare ogni inutile scambio di parole.
Scorgendo l'uomo allontanarsi, pensò per un attimo che il "pericolo" fosse finito. Muovendo solo le pupille, senza spostare tutto il viso, seguì ancora la figura dell'uomo, giusto per essere più tranquilla, ma con sua sorpresa (o forse orrore) lo vide fermarsi.
Il resto successe tutto in poco tempo. Quello che udì non le piacque molto. Non era solamente una sensazione, quella di avere la coda di paglia, era proprio la realtà. Lei lo stava fissando per non pervenuti motivi e lui se ne era accorto. Ora tendeva la mano proprio in sua direzione, cosa che la ragazza interpretò come un invito ad avvicinarsi a lui.

* Bella mossa, Lothaen, davvero. E adesso? *
Che fare, che fare? Doveva proprio piegarsi al buon senso e andare a chiedere scusa, oppure iniziare subito a farsi dei nemici, e attirare inutili sospetti, prima ancora di conoscere la città? Sospirò, socchiudendo gli occhi, con un'espressione che lasciava trasparire un po' di rassegnazione. Non poteva certo andarsene così, come se nulla fosse successo. Quel tizio meritava una spiegazione, anche se in effetti questa non esisteva.
Si alzò in piedi, molto lentamente, si stiracchiò la schiena e senza troppa decisione iniziò ad avvicinarsi all'uomo dalla chioma blu, senza incrociare direttamente il suo sguardo.
Giunta in piedi davanti a lui, fece spallucce, poi a mezza bocca, con un sorrisetto imbarazzato:


- Temo che la stanchezza giochi brutti scherzi. Non era mia intenzione infastidirla. -

A quel punto guardò gli occhi di quel tipo. Era abituata a guardare negli occhi durante una conversazione, anche se quella non si poteva del tutto definire tale.
Restò per qualche istante ferma lì come una sciocca, ma senza staccare gli occhi da quelli dell'uomo. Con la mano destra, poi, si grattò una parte della nuca e finalmente distolse gli occhi dai suoi.

- Credo che, ehm... che stessi osservando la sua best-, la sua... fatina. -

Abbozzò un sorriso. Sarà stato giusto definirla "fatina"? Be', comunque certamente meglio quello, rispetto a "bestiolina". Dannazione. Non era decisamente un contesto a lei favorevole. Come già detto, non era affatto brava con le scuse. Riusciva sempre a far trovare altri appigli perché gli altri potessero innervosirsi. Eppure si impegnava perché ciò non avvenisse, non lo faceva appositamente.

- Non ho mai visto nulla del genere dalle mie parti. Eheh. -

Non sapeva se fossero più imbarazzanti le sue parole o l'intera situazione. Se avesse avuto una pelle normale, molto probabilmente a quel punto sarebbe diventata completamente rossa in volto.

Sentiti pure libero di indettagliare (?), tanto alla signorina qui piace leggere. Considerala come una vendetta verso le mie risposte in super ritardo ç_ç

 
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view post Posted on 24/8/2015, 13:10


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Seregon
La sua prima risposta fu un lieve sorriso, poi alzò lo sguardo verso di lei guardandola negli occhi seppur a scrutarla realmente non erano quelli.

"Accidenti, una figlia dei draghi sorpresa dal vedere una fata?"

Disse afferrando una mela rossa che tra i suoi denti emise un piacevole rumore secco e crepitante fino a poco prima di mandarla giù per la gola.
Era forse un cucciolo o semplicemente inesperta?
Sorprendersi per qualcosa di comune come una fatina sottolineava come forse durante la sua vita non fosse stata molto libera di esplorare il mondo come lo era stato lui, divertente, chissà come avrebbe reagito difronte alla vera natura di Seregon, era davvero curioso di saperlo, ma anche consapevole che se le era bastata la vista di Fana per sorprenderla sarebbe potuta scappare o perfino attaccarlo, beh, chi non l'avrebbe fatto del resto... ?

"Questo si che è strano."

Si mise a giocare con il frutto che aveva tra le mani finché la fatina non ci si fiondò sopra cercando di addentarla, al che la poggiò sul tavolo, non voleva di certo rischiare che gli mordesse un dito e si facesse male ai denti, poiché per quanto normale e morbida all'apparenza la sua pelle era tutt'altro che "delicata".

"Comunque, perché non ti siedi per ora e mangi qualcosa, di certo ti aiuterà con la tua stanchezza."

Indicò lo spazio vuoto accanto a se sulla panca di legno su cui si era seduto.
Sperava davvero di poter trovare una distrazione che potesse intrattenerlo in quella dragonessa, del resto non gli andava proprio di tornare nella fossa dei demoni che era l'Edhel solo per un po' di divertimento.

"Potremmo anche presentarci già che ci siamo, non mi sembra male come idea, no?"

Allungo il braccio destro spostando la schiena dal muretto contro il quale era appoggiata mettendosi in una posizione leggermente più composta ma ancora totalmente rilassata, e distogliendo temporaneamente lo sguardo prima fisso.

"Il mio nome è Seregon, un semplice viaggiatore di passaggio. "

Eh già, infatti tutti i Semplici viaggiatori covano un demone della fame dentro di se o hanno una collana con dentro sigillato lo spirito di un leviatano, proprio tutti.
Con la mano stesa in precedenza raggiunse in fine la piccolina ancora avventata sulla mela staccandola da quest'ultima dopo averla afferrata con l'uso di sole due dita.

"E questa piccola piranha è Fana, una fata dei boschi."

Disse tornando con gli occhi puntanti sulla sua interlocutrice in attesa di una risposta.

"E tu sei?"

Altro che draghi e progenie, l'essere meno umano in quel momento era proprio lui, certo non aveva alcuna cattiva intenzione o simili, ma non cambiava la natura di ciò che si era annidato dentro il suo cuore dal giorno in cui è nato.

Seregon

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Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


Abilità Passive:


Abilità Attive:

Percezione ferina:
Il suo senso più sviluppato è senza dubbio l'olfatto, tanto da usarlo spesso perfino per raccogliere informazioni. Per esempio è stato capace di determinare di determinare che la femmina di un esemplare che stava cacciando era incinta dal debole odore di liquido amniotico. E' perfino capace di percepire i feromoni con il suo olfatto. In caso di totale oscurità riesce ad usare questo suo senso per combattere, anche se per ovvi motivi non è molto efficace. Questa sua capacità unità alla vasta conoscenza di flora, fauna e non solo rivela essere ben più di un semplice senso sviluppato oltre i normali limiti umani ed animali, ma una vera e propria arma.

Consumo: Nullo

Note: Spiacente deluderti ma se cerchi molta roba da leggere ti servirà andare in quest, partecipare a free con più di due persone oppure farne una con qualcuno che anche quando prende una banana ha flashback del suo passato talmente lunghi da poterci fare su sette libri, oppure otto film. :v:
Diciamo che io sono solita sbattermi molto di più per la parte grafica/sonora.
Comunque, se ti chiedi come Seregon faccia a conoscere la tua razza ti basta leggere lo specchietto in cui ho riassunto l'abilità usata. :sisi:

 
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view post Posted on 2/9/2015, 13:04
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Doveva avere degli occhi molto acuti, quel tipo, per aver notato immediatamente le sottili increspature della sua pelle ed averle ricollegate alla sua razza. Lothaen non poté fare altro che alzare un sopracciglio e osservare con crescente curiosità l'uomo.

- Molto perspicace. E non sei ancora fuggito dallo spavento? -

Domandò ironicamente tornando a scrutare i suoi occhi, con un mezzo sorriso. Aveva iniziato col dare del Lei all'uomo, per non sembrare scortese, ma dal momento che lui aveva scelto un livello più informale, Lothaen decise di proseguire sulla sua stessa lunghezza d'onda. L'affermazione dell'interlocutore le era sembrata quasi provocatoria, il che era del tutto lecito dal momento che la ragazza-drago poco prima era stata a "fissarlo" per un tempo che doveva essere stato fuori dalla convenzione, senza un motivo vero e proprio. E lui le stava offrendo anche del cibo! Che cosa aveva fatto per meritare quella cortesia? Non le piaceva star sempre a dubitare di tutto, ma neppure approfittare della generosità altrui. Decise allora di limitarsi a sedere lì accanto e continuare per un po' quell'insolita conversazione.
Egli si presentò, così ritenne adeguato rispondere di conseguenza.


- Io sono Lothaen. Non c'è molto da dire su di me, il mio breve cammino mi ha condotta a ben poche esperienze finora. Il viaggio che ho deciso di intraprendere è appena iniziato. Credo che questo basti a rispondere anche alla tua prima domanda. -

In realtà avrebbe potuto continuare dicendo di essere vissuta in una regione selvaggia e di essere poco più di una novizia praticamente in ogni cosa, dal combattimento alle abitudini locali e ai costumi di ogni altro paese. Delle semplici informazioni fornite da sua madre erano sufficienti per sopravvivere, ma non bastavano a colmare le lacune della conoscenza, che poteva essere forgiata solo dalle esperienze vere e proprie.
Scelse tuttavia di tralasciare quel dettaglio, d'altronde non c'era bisogno di dire proprio ogni cosa, e decise che voleva saperne un po' di più di quel "viaggiatore di passaggio". Era una buona scusa per rilassarsi un po' e magari apprendere qualcosa di utile. Già il fatto di aver visto una fata era stata per lei una novità, nonostante quel tipo lo avesse trovato strano. Chissà, magari la conversazione avrebbe fatto saltare fuori ancora nuovi dettagli interessanti.


- Dunque sei soltanto di passaggio, come me. E, se posso domandartelo, qual è la tua meta? -



Non intendevo offendere il tuo stile, anche perché come puoi ben notare anche io stessa opto per essere il meno prolissa possibile nelle mie role. Dato che nel post precedente avevi accennato al dubbio sui dettagli, volevo tranquillizzarti sul fatto che non ho problemi nel leggere anche lunghi post. Tutto qui :sisi:
 
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view post Posted on 10/9/2015, 10:36


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Seregon

- Molto perspicace. E non sei ancora fuggito dallo spavento? -


Beh come hai già detto tu: sono molto perspicace.

Si sentì pizzicato da quell'affermazione ma preferì non darle peso, sarebbe risultato parecchio contraddittorio da parte sua reagire come suo solito dopo averla fatta avvicinare con un'offerta.
Lothaen accettò l'invito ma solo parzialmente, non sembrava intenta a toccar cibo a quanto pare.

"Già sono solo di passaggio, anche se devo ammettere che è stato un passaggio molto lungo, sai com'è, ogni tanto prendersi una pausa non fa male."

Spezzò ciò che restava della mela che stava mangiando con i denti finendo di mandarla giù per la gola, quella era stata effettivamente fin troppo come vacanza, difatti non solo si era leggermente abbronzato ma perfino i suoi capelli di norma non più lunghi del collo eran ora una cascata fin dietro le spalle.

"Per quanto riguarda la mia prossima meta... ."

Spaziò con lo sguardo nel vuoto, dove si sarebbe diretto ora?
La capitale non era una cattiva idea ma ultimamente i nobili e amichetti avevano iniziato a dare sempre più di matto e non voleva averci più a che fare, in alternativa vi era la torre spezzata di Matkara... decisamente una pessima alternativa, eppur quel posto continuava a tornargli in mente nonostante fossero passati chissà quanti giorni e mesi da quando la maledizione di Velka era stata distrutta, che una parte di lui fosse ancora lì?

"Sinceramente non ne ho la più pallida idea... ."

Sospirò rivolgendo gli occhi al luminoso cielo blu e portando le mani dietro la nuca, era davvero fastidioso pensare così tanto ma continuare a non venir fuori con nulla.

"E sinceramente non potrebbe fregarmene meno, se devo pensarci su vuol dire che non ne sono sicuro quindi tanto vale fregarsene."

Sia il cammino fisico che quello personale continuavano a spingerlo ai limiti estremi di Teras, che fosse il segnale che lì non ci fosse più nulla per lui?
A ben pensarci aveva perso la sua vera meta anni orsono con la scomparsa di Edea, da allora la sua unica spinta era stata il selvaggio istinto di dover divorare ogni cosa solo per poter colmare quel vuoto, quella fame... .
Ogni giorno, da quella volta, il suo cuore era "stropicciato" proprio come un foglio di carta, una volta accartocciato puoi stenderlo quanto vuoi, ma non tornerà mai come prima.
Gli unici momenti in cui quell'opprimente sensazione al petto si affievoliva era quando mangiava qualcosa.

*Ma non importa quanto possa mangiare, il mio stomaco .*

Gli umani, qualunque cosa accada, devono nutrirsi... non importa la tristezza o il dolore, devono masticare, ingoiare e continuare a mangiare.
Mentre così pensava, prese il frutto dalla polpa più morbida e dolce fra tutti quelli presenti e glielo porse.

"Guarda che puoi anche mangiar qualcosa, non preso tutto questo solo per me, sai?"

La sottile buccia sfumata di rosso e arancione luccicava sotto il sole rilasciando un delicato odore zuccherino.

"Questo credo possa piacerti, ma sta attenda quando lo prendi, è delicato."

E la sua unica scelta era di soddisfare quel suo irrefrenabile appetito.

*Resterà sempre vuoto... .*



Seregon

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Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


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Note: No tranqui, nessuna offesa. :asd:
Comunque, come hai potuto notare ad ogni ruolata sto continuamente tirando fuori il passato del mio pg, spero non ti dispiaccia, non è che voglia far prendere una piega con feels o altro di proposito, semplicemente cerco di non cadere nel solito errore in cui l'introspezione del mio personaggio risulta alquanto piatta influendo poi sulla qualità generale dei post. :sisi:



Edited by Akuma™ - 10/9/2015, 23:15
 
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view post Posted on 20/11/2015, 15:20
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Quando l'uomo rispose alla sua domanda, Lothaen si limitò ad osservarlo in silenzio per un po'. Non poteva conoscere né la provenienza di quell'individuo né, a quando egli affermava, la sua prossima destinazione. In effetti, questa era una cosa che li accomunava. Lei aveva effettuato un viaggio ai limiti delle sue possibilità, aveva attraversato un deserto, dopo aver abbandonato la sua terra sicura per inoltrarsi nell'ignoto, e aveva iniziato a comprendere sempre di più il mondo che la circondava o, per certi versi, sempre di meno. Eppure neanche lei poteva ben sapere il motivo per cui si era recata in quel luogo.

- Fantastico, allora siamo in due a non aver idea sul futuro. La cosa mi rassicura, forse. -

Sorrise spontaneamente. In realtà la sua idea di base era quella di portare un po' di ciò che aveva dentro ad altri e magari anche aiutare chi si trovava in difficoltà. Ma erano sogni fin troppo ingenui. In più, non si riteneva una paladina della giustizia, anzi, anche lei stessa aveva ancora un bel po' da imparare e migliorare. Aveva ancora delle contraddizioni dentro di sé e dubbi di cui non riusciva a venire a capo.

- Sai, io ho più o meno in mente ciò che vorrei fare... tuttavia a volte ho l'impressione di non riuscire a trovare la giusta via per agire. Mi sembra sempre di dover prima scendere a patti con me stessa. -

Probabilmente lui non avrebbe afferrato il senso di quelle parole, anche perché erano un po' la continuazione di un suo personale processo mentale, che non aveva nulla a che vedere col discorso precedente. Aveva semplicemente pensato ad alta voce, senza aspettarsi una risposta.
Osservando ancora Seregon, così aveva detto di chiamarsi, notò una cosa che fino a quel momento non aveva quasi per nulla attirato la sua attenzione: quel tipo aveva davvero un ottimo appetito. La cosa non la infastidì, anzi, la divertì un po'. Si chiese da quanto tempo non mangiasse, non tanto per la quantità di cibo che stava consumando, quanto per il modo in cui la consumava.
Sembrava un po' più che semplicemente deliziato dall'atto di infilare in bocca qualcosa che potesse masticare e mandar giù. Forse era per questo che, inconsciamente, fino a quel momento Lothaen aveva evitato di approfittare della sua generosità?
Magari, una sorta di istinto le aveva sussurrato di non spingersi troppo oltre e di non accettare la sua offerta perché altrimenti avrebbe potuto reagir male, al fatto che qualcuno gli sottraesse un po' delle sue pietanze.
Eppure lui si stava mostrando così gentile...


*E va bene*, si disse, *facciamo un tentativo*. Ma sì, si stava sicuramente facendo troppi castelli in aria. Non poteva essere "geloso" del suo cibo! D'altronde era lui che glielo stava offrendo. Perché farlo se ne fosse stato avaro?
Afferrò quindi con delicatezza l'alimento che l'uomo le stava porgendo, facendo un segno col capo in segno di ringraziamento.


- Allora, vediamo un po'...-

disse Lothaen, posando lo sguardo stavolta sul frutto e aggrottando lievemente le sopracciglia.


- Da dov'è che vieni? Hai detto di essere un viaggiatore di passaggio, ma come sei finito in questo posto? -

Solo qualche istante dopo si rese conto del modo in cui aveva posto quelle domande.

- Accidenti, questo suona un po' troppo come un interrogatorio, vero? -

Domandò socchiudendo gli occhi, ma senza che la domanda risultasse troppo seria. Stavano semplicemente portando avanti una conversazione da locanda, in fondo.
A quel punto, finalmente, assaggiò quel frutto dalle tonalità rosso-arancio.


*Cavolo, è davvero delizioso*


Dì la verità, non ti aspettavi che fossi ancora viva, eh? :asd:
 
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view post Posted on 13/12/2015, 17:47


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Seregon
"Interrogatorio?"

Gli scappò una lieve risata poiché trovava alquanto buffo che qualcuno si potesse fare tutti quei problemi solo per un paio di domande in più.

"Ti fai troppi problemi Lothaen, siamo in una locanda nel bel mezzo del nulla e non di certo in una qualche aula di tribunale!"

Lasciò andare per un attimo lo sguardo su di lei mentre mangiava quel frutto prima di rispondere portandosi avanti con il busto e poggiando i gomiti sul tavolo così da aprire la mano e poggiarvi sopra il capo inclinato.

"Quindi vuoi sapere da dove vengo eh? Bella domanda... credo tu sia la prima persona a chiedermelo, sai?"

Solo un sospiro lieve ma tranquillo prima di riportare alla mente quei vecchi ricordi già così lontani.

"Credo sia anche la prima volta che mi fermo a pensarci, hmm... ."

Gli occhi vagavano a vuoto rimescolando una memoria ricolma di soli frammenti, alcuni più piccoli e altri più grandi, ma nessuno di questi si poteva considerare un vero e proprio ricordo.

"Sono stato un po' ovunque ma non mi sono mai fermato da nessuna parte, purtroppo tendo a dare un po' troppo nell'occhio quando resto per più di qualche tempo in un posto, inoltre credo che almeno un paio di nobili mi vogliano bello che stecchito!"

Disse ridendo come fosse stata una battuta.

"So di esser stato un po' vago ma come hai detto tu: questo non è un interrogatorio, giusto!?"

Ora invece era tornato a stuzzicarla, non per cattiveria ovviamente, era solo curioso di vederne la reazione.

"No tranquilla scherzo non ho alcun "strano" passato da nascondere, semplicemente tendo a non pensarci così spesso e finendo dunque per dimenticarmene, tutto qui."

Nonostante qualche cicatrice Seregon era per natura una persona solare, aveva anche lui i suoi momenti bui è qualche volta il passato tornava a farsi sentire più forte che mai, ma non si era mai arreso, era un testardo con la voglia di vivere.

"Ora però tocca a te rispondere Lothaen!"

Tornò dritto sulla schiena incrociando le braccia e disse.

"E la mia domanda è: perché ti crei così tanti problemi? Vuoi fare qualcosa o andare da qualche parte? E allora fallo, gettati a capofitto e smetti di rimuginare su te stessa, nel peggiore dei casi puoi sempre scappare qui come ho fatto io, no!? "

Non mancando di dar voce per l'ennesima volta a quel sorriso colmo di vita.

"Lo so io cosa ti ci vuole!"

Prese tra le dita uno dei due bicchierini che erano stati affiancati alla frutta, ricolmi da quello che all'apparenza era un liquido trasparente ma dal pungente odore di anice lo sollevò in aria esclamando.

"Alla salute!"

E senza ulteriori indugi lo mando giù in un sol sorso.


Seregon

kugipunch

[CS: 0 Forza.]


Narrato Parlato Pensato



Status Fisico:
125%

Status Psicologico:
75%.

Energia Residua:
100%

Armi:

-Pelle coriacea: Resistente e al tempo stesso leggerissima, la sua epidermide risulta essere di consistenza pari se non superiore al cuoio rinforzato.
In termini di combattimento, la difesa del giocatore sarà pari a quella di una persona che indossa una comune armatura.

-Nocche ferree: Se un normale pugno dato da qualcuno come lui fa male già di per se, che effetti potrebbe mai avere se la normale "morbida" consistenza organica venisse a mancare perché sostituita da una più metallica? Beh, si spera di non scoprirlo mai a proprie spese.
A livello pratico i colpi sferrati equivalgono agli stessi che si darebbero con un tirapugni metallico.

-Breath bazooka: Se necessario, al pari di un'arma da fuoco di grosso calibro, Seregon sarà in grado di espellere dalla propria bocca un singolo colpo d'aria pressurizzata di ragguardevole potenza.
All'interno di un combattimento è possibile usarlo una sola volta.


Abilità Passive:


Abilità Attive:

Note: Ti avevo originariamente scritto solo per aver tue notizie e simili, veder che avevi postato mi ha spiazzata non poco visto che come molti altri riesco a trovare momenti adatti a buttare giù un paio di righe solo durante i weekend (vacanze di natale venite a me! :scl: ), sempre non sono impegnata a dormire. :asd:
Comunque, lo scritto a livello quantitativo è scarno ma il contenuto sono certa ti darà tutt'altra impressione. :wow:

 
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8 replies since 26/7/2015, 11:40   237 views
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