Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Of Madmen and Dragons., Duello Ufficiale.

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Blaubart.
view post Posted on 11/8/2015, 17:57




    Viinturuth vs Rayleigh
    Duello Ufficiale



    Primo Post: Rayleigh
    Pericolosità: C vs D
    Fascia: Gialla vs Bianca
    Durata: Un post di presentazione e quattro post di combattimento.
    Player Killing: Off.
    Tempi di risposta: 5 giorni, con eventuali proroghe di un giorno.
    Arena: Villaggio di Baaharomär, spiazzale principale.
    Un piccolo villaggio in fiamme, ormai deserto visto che i suoi ultimi abitanti sono fuggiti. Tutto ciò che è rimasto sono le pile di esili cadaveri per le strade, casupole in via di distruzione a causa delle fiamme. Tra un paio di edifici già lambiti dal fuoco ed uno quasi collassato su sé stesso, la zona in questione è ampia e il terreno è sabbioso ed asciutto; è notte e la visibilità è quasi ottimale grazie all'enorme quantità di fuoco che circonda il villaggio e quindi lo spiazzale. Vi è una pila di cadaveri al centro dello spiazzale.

 
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Ul†ima
view post Posted on 16/8/2015, 15:51




Øf ϺadMєn αnd DraḡσƝs


Villaggio di Baaharomär
~ 00:13 AM




F5IqOVT
Sangue.
Sangue.
Sangue.


Così tanto sangue tutto attorno a lui; sulla pelle; nei capelli; sul filo della lama insozzata: ogni cosa che vedeva era sangue, tanto che persino la Luna pareva tinta di rosso.
Non era rimasto altro che morte e fuoco alla sua vista; cadaveri e pire, purificazione, ma no! non abbastanza! mai abbastanza... la fame lo attanagliava stringendogli le budella con un freddo artiglio: chiedeva più cibo, chiedeva più vita, chiedeva più carne per la pancia del Lupo. Perché lui non era più un uomo, era una bestia dagli occhi di fuoco e le fauci possenti, che si aggirava come un'ombra nella notte arsa dalle fiamme. Aveva fame, sempre più fame, e quanto più banchettava della propria ecatombe, tanto meno si sentiva sazio.
Perché era lì? Non se lo ricordava. Echi di voci e ordini e urla nel buio; tutto era confuso, offuscato dalla nebbia che gli celava i pensieri. Era piacevole, liberatorio, quel lasciarsi trascinare dai flutti dell'oblio, galleggiando senza peso. Un'ubriachezza, in cui però le allucinazioni dell'alcol erano sostituite da immagini di dolce violenza: sangue, morte, i visi contorti delle vittime urlanti passate al filo della spada. Aaah solo le armi potevano capirlo; solo loro provavano quella sete di sangue insaziabile che lui sentiva: mordevano, dilaniavano, bevevano del nettare vermiglio con inappagata voracità, assecondando i desideri del padrone.

Ogni tanto poteva udire una voce, un ringhio ovattato di una qualche parte del suo cuore che protestava e si agitava. Faceva male, lo disturbava poiché interrompeva il suo banchetto rovinandogli l'appetito: "basta!" "è sbagliato!" "smettila, smettila!"
Quindi lui mangiava ancora e ancora, soffocando le grida nella propria testa; e nuovamente si sentiva bene, più vivo e più forte.

«GRAAAH...»

Il rantolo della preda trafitta dai suoi artigli. Si perdeva nel guardare i loro occhi negli ultimi istanti di vita: assaporare la loro essenza riflessa nelle orbite abbandonarli lentamente, lasciando solo più un traslucido nulla.
Il sangue colava sulla spada conficcata nelle viscere della vittima, congiungendosi alle altre macchie lasciate dai sacrifici prima di lui. Il Lupo furioso rideva di una folle esaltazione, mentre rivoli cremisi fuoriuscivano dal suo corpo per inghiottire famelici le carni dell'uomo. Era ancora vivo quando esse gli strapparono goccia a goccia le energie vitali che scorrevano nel suo corpo morente, dissetandosi della sua anima.
L'essenza di un altro essere vivente era un'estasi di piacere, lo riempiva di dolci sensazioni e sussurri, inondandolo di deliranti illusioni di potenza. Era un puro istinto primordiale, per cui il suo sangue e cuore battevano all'unisono, come corrotti da una malvagità primordiale. Vedere quel cadavere ora diafano e freddo riverso sulla lama lo faceva sentire appagato: "Mangiare o essere mangiati, è questo il principio"... e lui era un ingordo.

Un rumore. Un suono di passi in mezzo al silenzio della morte e il crepitare degli edifici in fiamme.
Distolse lo sguardo ormai non più umano dalla salma di cui si era appena nutrito, puntando la figura che stagliava la propria ombra sulla pila di carcasse ammassate in mezzo alla piazza.
«Qualcuno ancora vive.»
E la sua voce non era quella di Rayleigh, ma di un mostro non differente da quelli partoriti nel ventre del Baathos.
Il suo desiderio era il calore di una carne vivente.
Non era sazio, non ancora; mai.
Si leccò le labbra.

"Il sangue è l'essenza della vita. Esiste solo sangue."




Perdona il ritardo nel postare, ma tra ferragosto ed impegni imprevisti non sono riuscito a fare più in fretta. :wewe:
Spero il post possa piacere, anche se scarno. :v:
Se non si fosse capito bene l'immaginario, Rayleigh è circa in mezzo alla piazza, circondato dagli edifici in fiamme, con ela armi sguainate e coperto di sangue. Per tutto il tempo ha la spada Stroja conficcata nello stomaco di un uomo che ha appena ucciso e di cui ha assorbito l'energia vitale. Anche mentre si gira per notare Vinturuth tiene il cadavere sollevato tramite la lama. Mi son permesso di far notare subito a Rayleigh l'arrivo del tuo personaggio per via di una sua passiva di auspex sensoriale che citerò dopo. :sisi:
Tieni conto che per tutta la giocata Rayleigh avrà le fattezze di un semi-demone, come descritto in questa passiva:

CITAZIONE
ṪrƱe Ғaςe "Combattere il fuoco col fuoco" è il principio cardine che ha portao allo sviluppo dei Metaumani, cioè la creazione di esseri con capacità non-umane per combattere creature sovrannaturali. Questa filosofia Rayleigh l'ha fatta sua da tempo, e non prova vergogna ad utilizzare le proprie capacità inumane durante la caccia. Ha accettato la Corruzione del far sua l'essenza dei mostri che lui stesso caccia, pur sapendo che questa lo porterà un giorno alla morte, o peggio, alla trasformazione in qualcosa di non più umano. Pur evitando di farne uso il più possibile, vi sono però occasioni in cui è necessario sfoderare tutta la sua potenza per sopravvivere, anche a costo della sua identità. Attingendo alla propria Corruzione accumulata negli anni, Rayleigh è in grado di potenziare i suoi attacchi, distruggendo non solo il fisico del nemico, ma anche il suo spirito. In questa modalità egli assume dei connotati più demoniaci: molte ciocche di capelli diventano bianche, fino a renderlo quasi albino; la dentatura si fa più spessa e appuntita, quasi delle zanne; gli occhi si tingono di rosso sangue e talvolta le pupille si restringono; le vene diventano più scure e pulsanti, tanto da potersi intravedere sotto la pelle ed infine il suo intero corpo è pervaso da una spessa aura di Corruzione, simile a dei lembi di energia cremisi e vermigli. Nel combattere Rayleigh diventa improvvisamente più aggressivo e imprevedibile, ma perde di concentrazione, risultando mentalmente più vulnerabile. {Passiva Personale (3/25), Numero di utilizzi: 2 | Nella modalità ibrida le offensive di natura Fisica causano danni sia al Corpo che all'Energia pari alla loro potenza, di fatto raddoppiando i danni totali, ma Rayleigh stesso subisce danni raddoppiati da qualsiasi abilità diretta alla sua Mente}

Ma ovviamente non avrà perennemente i vantaggi garantiti da questa. Se mai la sfrutterò te lo farò presente.
Per ogni altra informazione sul PG la scheda è questa: LINK
Dal prossimo turno userò uno specchietto più adatto al combattimento. :zxc:

Bene, non credo ci sia altro, quindi nuovamente buon divertimento e che vinca il migliore. :wosd:
 
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Blaubart.
view post Posted on 18/8/2015, 20:58





• Villaggio di Baaharomär, Plaakar - Akeran


Le quattro guardie elfiche di Lithien parevano ai suoi occhi come parassiti. Quando camminava davanti a loro, quando questi superavano un pericolo così velocemente da non poter dare al giovane drago neanche l’opportunità di intervenire, di esperire in qualche modo, sembrava sempre che fossero pronti a difenderlo, come se fossero delle macchine create apposta per salvaguardarlo. Ecco ora l’ennesimo lupo, dal manto totalmente diverso da quelli del settentrione, privo di vita sotto l’acciaio della guardia elfica più vicina. Viinturuth sbuffò: era stato in procinto di evocare un Danzatore ma in un istante dovette fermare la sua volontà, avendo sul petto il palmo di uno degli elfi, che gli imponeva di stare alla larga dal pericolo. Più volte aveva soffocato l’insoddisfazione di provvedere lui stesso alla sua salvaguardia. Più volte aveva represso il fastidio dell’essere protetto da sconosciuti. Mancavano molti chilometri al villaggio di Aakhiraraazi e non fu certo saggio, pensò, continuare a camminare nella notte; il sole era calato da un pezzo e il villaggio più vicino che il piccolo gruppo poté scorgere nel nulla fu totalmente anonimo ai suoi occhi, sebbene, però, fosse d’uopo accamparsi in una delle locande che quello stesso villaggio poteva offrire. Non volle soggiornare molto; anche solo l’idea di potervi stare più di una notte lo gettava in una situazione di scherno, di noia profonda. Dovette, ancora una volta, sottomettersi alle necessità dei viaggiatori. Avrebbe dovuto abituarsi.
Fortunatamente il sonno arrivò, obliando il sentimento di una noia vuota. Eppure non durò a lungo, non avrebbe potuto durare altrimenti. Le urla spalancarono le sue palpebre, la visione del fuoco, fuori la piccola finestra di legno usurato, accesero in lui il pericolo, sebbene sapesse che le fiamme non avrebbero potuto fargli del male. « Signorino Viinturuth! » Urlò una delle sue guardie, entrato di getto nella sua stanza, per proteggerlo - infastidirlo. Lo ignorò. Cosa accade?, pensò, quasi come se la sua stessa domanda non desiderasse risposta. Era curioso di scoprire l’andazzo degli eventi, ma rimase lì, alla finestra, come se fosse un mero osservatore, come se tutto accadesse attorno a lui, centro del mondo. Nulla poté fare, nel vedere la gente arsa viva dalle fiamme.
Appiccate da chi?
Ma scoprì che avrebbe dovuto sapere cosa fare, anche solo agire.
« Il villaggio è in fiamme, bisogna andare via! » Urlò ancora la medesima guardia. Viinturuth la oltrepassò, un gesto deciso che voleva ammonire l’uomo di stargli lontano.
Dove vi è il fuoco si accende l’indipendenza dei draghi.
Scese nei sentieri del villaggio a lui sconosciuto, seguito dagli ammonimenti delle altre tre guardie elfiche, le quali, sotto giuramento, non avrebbero potuto lasciarlo da solo. Ma lui, intestardito come i giovani umani desiderosi di autosufficienza, proseguì il suo cammino, impavido del pericolo delle fiamme, sue compagne. Ma le guardie nulla poterono fare: loro temevano il fuoco e non avrebbero potuto seguirlo.
Chi teme il fuoco, chi no.
E attraversò il muro incandescente, passo dopo passo, lento, come se stesse marciando in un tempio, come se si sentisse finalmente a casa, nella sua culla calda. Il fuoco lo accolse e la sua pelle non arse, le carezze di un padre mancato. Non chiuse nemmeno gli occhi, ora pregni di luce, egocentrici, nel vedere uno spiazzale distrutto, le carcasse ammassate di esili corpi mortali. E credette di essere, lui, invece, immortale, dopo esser stato carezzato dal Padre Celeste che era stato il fuoco pochi istanti prima.
E poi la visione di una bestia umana. Davanti ai suoi occhi, peccatrice di ingordigia, era lì a rubare qualcosa da un altro corpo. Il suo sangue.
Ladro, pensò. Perché doveva rubare agli altri il sangue? Non gli bastava, forse, il suo stesso liquido vitale? Non gli aggradava, quindi, la specie cui apparteneva? Viinturuth seppe che non avrebbe mai rinnegato il suo sangue, lo stesso che sua madre gli aveva donato dandolo alla vita.
E dunque separò le labbra, istintivamente, dando alla vita una creatura col suo stesso sangue, come fece anni addietro la sua defunta genitrice: l’altofuoco si convogliò al suo fianco, funesto, riempendo l’involucro di pietra che ora nacque: ingenuo ma desideroso di vedere ardere quel mezz’uomo, il Danzatore si mosse sinuoso, eccitato quasi come i bimbi, inarcando le spalle, spalancando la bocca e gli occhi accessi, all’idea di agire per il giovane drago. Per servirlo non in quanto guardia devota, non come fastidiosa guardia elfica né come alleato di qualsivoglia natura, bensì come suo stesso sangue.


VIINTURUTH
Corpo: 75%
Mente: 75%
Energia: 150% - 10% = 140%
CS: 0

POTERI PASSIVI
Resistenza al fuoco - (Passiva, 6 5 utilizzi) I draghi sono da sempre strettamente legati all'elemento del fuoco; secondo alcuni racconti essi sarebbero addirittura "fuoco fatto carne". Per questa ragione, Viinturuth è particolarmente resiliente alle fiamme e alle ustioni. Consumando un utilizzo di questa passiva, infatti, egli può ignorare il danno che gli verrebbe provocato dal fuoco non emanato da tecniche, come quello propagatosi da un incendio o quello di un falò.
Affascinare - (Passiva, 6 5 utilizzi) Viinturuth ha sviluppato naturalmente un'influenza tale sugli altri da essere in grado di condizionarne la volontà semplicemente con sua presenza. Potrà emanare un'aura attorno a sé stesso influenzando qualunque persona sia presente nei dintorni, inducendoli a non contraddirlo o a seguirlo, o ancora a temerlo. Conta come un'influenza psionica passiva con effetto variabile, purché non si discosti troppo dai principi enunciati.
Incremento - (Passiva, 6 5 utilizzi) Le arti arcane dell'evocazione sono state apprese lungo tutta l'adolescenza del giovane drago, così bene e in un tempo così breve che Viinturuth risulta essere un vero talento in questa disciplina. Le creature che egli evocherà saranno più forti della media. In termini tecnici, è possibile aggiungere 1 CS alla riserva delle proprie creature, della stessa natura di cui queste dispongono.

EVOCAZIONI
Danzatore d'Altofuoco, 3 CS in Agilità. [turno 1/2]

TECNICHE ATTIVE
Danzatore d'Altofuoco - Forma - (Medio) Evocazione, Risorsa Energia, Natura magica; 2 CS in Agilità. Sinuosi, agili e incandescenti e dall'estetica sui generis, i Danzatori sono creature ingenue e obbedienti, dal carattere determinato. Il loro unico scopo è quello di preservare l'incolumità del giovane drago facendo del male a chi attenta alla sua vita. Sono naturalmente portati a inveire sul nemico fino a quando non riescono ad arderlo vivo. Rimangono nel campo di battaglia per due turni e spariscono tornando puro fuoco evanescente dopo aver incassato un danno basso.

OGGETTI UTILIZZATI
Nessun oggetto utilizzato.

NOTE & RIASSUNTO
Evoco un danzatore - vedersi la forma nel link della descrizione! - adesso per ragioni comprensibili. Uso la passiva "Affascinare" con effetto di timore.
Niente da aggiungere, a te l'offensiva! :sisi:
 
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Ul†ima
view post Posted on 30/8/2015, 16:14




Dance of Death
~ Intro


Cos'era quella cosa alzatasi dalla terra? Un manichino? Un demone? No no, niente sangue, niente vita, solo pietra e fuoco.
Era una sfida? Doveva esserlo. Gli occhi del Drago lo trafiggevano gelidi, causandogli brividi lungo la schiena. Non gli piaceva quella sensazione: quel freddo che cancellava il calore delle fiamme asfissianti.
No, aspetta. E' proprio questo. Questa paura, questa fame.
Sì, era questo quello che cercava, che aveva sempre cercato. Il brivido della caccia apparteneva all'animale, all'istinto primordiale della bestia affamata: quando il predatore si trova davanti un predatore; quale dei due avrà la meglio?
Il più affamato.
Ed io ho così tanto appetito.
Il cuore gli esplose in petto; la testa ronzava annullando qualunque ragionamento. Non c'era bisogno di parole, l'unica cosa che contava era il desiderio, la sete: si sarebbe saziato anche della vita di quell'ultimo sopravvissuto. Non c'era ragione di esitare.
Cedi alla paura.
Azzanna! Sopravvivi!

Quindi il Lupo ghignò terribile; gli occhi accecati dalla sanguinosa furia della follia.
Torse d'un moto il corpo, caricando la forza del braccio affinché questo catapultasse il cadavere impalato dell'ultima vittima; la salma si staccò di netto dalla lama, viaggiando sgraziatamente per aria in direzione dell'efebico sfidante. Un gramo proiettile di carne ed ossa privato di ogni onore e rispetto.
A seguirlo la nera figura del Folle carnefice, che raspava il terreno con feroce velocità, ruggendo di voce inumana. Le agili membra dell'individuo erano piegate in una corsa quasi disperata. Nella mano sinistra stringeva la spada curva usata per finire l'uomo poc'anzi scagliato; nella destra invece una minacciosa mannaia gigante dalla lama dentata: le zanne ancora colavano di linfa rossa, come se sbavassero sangue.
Avvicinatasi abbastanza la Bestia si lanciò in avanti con un balzo, cavalcando l'aria a braccia spalancate. La sinistra armata avrebbe perforato il petto della bruciante creatura di roccia, mentre il morso di Kastra sarebbe stato riservato al collo dell'Evocatore.
Due ali d'acciaio per distruggere, per uccidere.
E sarebbe atterrato nella pozza prodotta dalla vita zampillante fuori le cavità oculari di quel giovane.
Aaah, fresco fresco pasto per lo stomaco del Divoratore.


Rayleigh

Risorse: Energia 95% | Corpo 100% | Mente 75%

Passive:

- Riflessi istantanei contro offensive non tecnica (6/6)
- Forza straordinaria (4/6)
- Auspex sensoriale (1/2)
- L'uso delle abilità magiche è istantaneo (3/3)
- Insensibilità alle sofferenze corporali (6/6)
- Quando l'avversario aumenta i propri CS, Rayleigh guadagna 1 CS in Forza (6/6)
- Nella modalità ibrida le offensive di natura Fisica causano danni sia al Corpo che all'Energia pari alla loro potenza, di fatto raddoppiando i danni totali, ma Rayleigh stesso subisce danni raddoppiati da qualsiasi abilità diretta alla sua Mente (2/2)
- Quando Rayleigh utilizza un'abilità a consumo può aggiungere 1 CS alla Forza (3/4)
- Quando una sua offensiva non tecnica va a segno può aggiungere 1 CS alla Velocità (4/4)


Equipaggiamento

CITAZIONE
Kastra, "la Signora" Kastra, anche detta "la Signora" per far scherzosamente riferimento alle sue proporzioni, è la principale arma usata da Rayleigh nella caccia alle bestie. L'aspetto di quest'arma è tanto semplice quanto brutale: si tratta di un grosso e spesso pezzo d'acciaio lungo 140 cm e largo 40, attaccato a un tozzo manico di 30 cm decentrato verso il dorso, per formare quella che pare più un'enorme mannaia. Originariamente era stata evidentemente pensata come un'arma a due mani, data la presenza di un secondo manico a 1/4 della lama che si apre sul dorso, ma vista la straordinaria forza fisica Rayleigh è in grado di maneggiarla a mano singola. Il taglio in sé non è affatto quello di una spada, bensì è seghettato da grossi e tozzi aculei affilati, più adatto a strappar via le carni, piuttosto che tagliarle. Il retro della lama non è affilato, ma visto lo spessore del metallo, soprattutto lungo il dorso, è più che adatto per spezzare qualunque cosa incontri; è altresì priva di punta. Il peso e le dimensioni dell'arma sono ovviamente ingenti, misurando un totale di 170 cm per quasi 8 kg. In definitiva "la Signora" è la perfetta arma da caccia, indicata per tutti quei mostri dalla pelle coriacea e duri da abbattere, ma se usata contro dei semplici esseri umani bisogna fare attenzione o si rischia di lasciare una eccessiva quantità di viscere in giro. Viene agganciata dietro la schiena, con l'impugnatura che spunta sopra la spalla destra.

Stroja, "la Dama" L'arma secondaria di Rayleigh, decisamente meno appariscente di Kastra e dalle forme più eleganti e sottili - da qui il suo soprannome. Si tratta di una spada lunga di 85 cm, 15 dei quali di elsa, dalla lama leggermente arcuata a doppia curva: la curvatura interna presenta un filo a spada, mentre la curvatura dorsale è seghettata e pensata per strappare. La morfologia di questa spada permette un ottimo utilizzo sia con un'impugnatura normale che rovesciata, oltre che in un verso o nell'altro a seconda delle circostanze. Essendo decisamente più minuta ed esile della mannaia principale, "la Dama" è facilmente maneggiabile anche da una persona comune, pratica e veloce, ottima come arma di supporto e utile in ogni situazione. Ahimé la praticità sacrifica l'impatto offensivo, non risultando molto indicata per bestie grosse o dalla pelle molto dura, ma inequivocabilmente adatta per nemici di dimensioni più ridotte senza dover scomodare "la Signora". Viene agganciata dietro la schiena, con l'impugnatura che spunta all'altezza dell'anca sinistra.

Placche difensive Si tratta di due piastre di metallo agganciate agli avambracci destro e sinistro e modellate sulla forma del braccio. Sono costruite in acciaio, dal peso esiguo e dello spessore di due dita, senza rischio che intralcino o rallentino i movimenti. La loro funzione è appunto quella di fare da scudo e bloccare eventuali attacchi nemici, in particolare spade, zanne, et simili. La loro efficacia è ovviamente alquanto limitata ed inferiore a quella di uno scudo, ma se ben sfruttati possono aiutare a parare, deviare o fermare un attacco che altrimenti rischierebbe di danneggiare il Cacciatore. Strategicamente sono una risorsa da tenere in considerazione.

Attive

CITAZIONE
ИaƦdєr, ҒαϩteЯ, SŧʀoƝḡƹr Va bene divertirsi durante uno scontro, evitare di mostrare subito tutte le proprie capacità in modo da lasciarsi qualche asso nella manica in caso di bisogno, o con lo specifico intento di prolungare lo scontro per evitare di finire troppo in fretta. Quando necessario, però, è il caso di fare sul serio, evitando errori da novellino quali sottovalutare la pericolosità del nemico. Va bene divertirsi nel combattere, ma quando è necessario porre la parola "fine" allo scontro è il caso di essere implacabili, più rapidi, forti e letali. {Supporto Pergamena Guerriero "Fortificazione superiore" | Natura Fisica - Consuma Energia (20%) | Rayleigh guadagna 4 CS in Forza e 4 CS in Velocità}

CITAZIONE
₡uϮ, ɃrΣak ⱩIḸḸ Ci sono molti e vari stili di combattimento diffusi nel mondo, dall'arte della spada a quella del pugno, tutti a loro modo efficaci. Rayleigh non è adepto in nessuno di questi stili, di fatto non si è mai addestrato con maestri spadaccini o ha mai appreso letali mosse marziali; tutto ciò che sa lo ha acquisito per esperienza, combattendo contro mostri, demoni, persone e animali. Non sarà un maestro spadaccino, ma il suo stile di combattimento è tanto banale quanto efficace: taglia, spezza e uccidi. Imprevedibile, brutale e semplice. {Offensiva Personale (6/25) | Natura Fisica - Consuma Energia (10%) - Bersaglio Corpo | Uno o più attacchi portati con armi o a mani nude colpiscono il nemico, causando danni Medi}

CS usati: 2 Forza, 2 Velocità (4)
CS in riserva: 3 Forza, 2 Velocità

Sinossi: Per prima cosa Rayleigh lancia verso Vinturuth il cadavere che era impalato sulla spada sfruttando la passiva Forza straordinaria. Subito dopo aver scagliato il corpo si lancia in corsa contro di te, sfruttando la tecnica di power-up Alto per acquisire 4 CS in Forza e 4 in Velocità + 1 CS bonus in Forza per la sua passiva. Si lancia quindi verso Vinturuth e il costrutto saltando in avanti - praticamente a volo d'angelo - utilizzando un secondo utilizzo di Forza straordinaria per utilizzare le due armi: Stroja nella sinistra e Kastra nella destra. Con Stroja utilizza una tecnica di attacco Media per cercare di colpire e distruggere l'evocazione, mentre con la destra mena un fendente con Kastra a 4 CS (2 Forza e 2 Velocità) che punta a decapitare Vinturuth. Terminato l'attacco dovrebbe ritoccare terra subito alle vostre spalle.

Note: Innanzitutto solo una piccola nota interpretativa: Vinturuth pensa che Rayleigh risucchi il sangue delle sue vittime, mentre invece quei rivoli rossi da me descritti sono Corruzione, un tipo di energia magica usata dal PG. Non volevo correggere il tuo modo di descriverli, era giusto una curiosità che volevo sapessi. :zizi:
Più importante, non sono certo che dal testo si sia intuito, ma ho interpretato la malia di paura della tua passiva per rendere Rayleigh più aggressivo di quanto già non fosse. Mentalmente pensa a una situazione "combatti o fuggi" e lui ha deciso di combattere, risultando anche più feroce di quanto non avessi pianificato in principio. :v:
Mi scuso infine per l'immenso ritardo. In vacanza non sono riuscito a far nulla e ieri che sono tornato ero talmente indaffarato e stanco da non riuscire a postare. Da ora in poi sarò mooolto più rapido.
 
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3 replies since 11/8/2015, 17:57   112 views
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