Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Cronache dell'Abisso; hesaplaşma

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view post Posted on 13/8/2015, 13:31

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Cronache dell'Abisso
« hesaplaşma »



Lamrael

L’olifante suonò per la prima volta.

Era mattina presto, il sole ancora non si era levato del tutto in cielo e i colori erano tendenti al chiaro.
L’accampamento si risvegliò dal torpore, l’effetto che scaturì fu simile a quello di una cittadina che si risveglia in pieno clima di fiera.

I soldati correvano bisbigliando e farfugliando per le tende: c’era chi pisciava, chi faceva colazione, chi si faceva far indossare l’armatura dal proprio scudiero e chi ancora affilava le armi prima della battaglia.
Quei rumori, caratteristici della guerra, rilassavano e mettevano di buon umore Lamrael.
Il comandante li guardava soddisfatti. Quante cose erano ormai passate da cinque anni a quella parte.
La compagnia era nata e cresciuta da un momento all’altro su desiderio di vendetta di Lamrael, Seagon e pochi altri abitanti di Arcae, successivamente alle sue gesta eroiche, la squadra era cresciuta di numero. Da ogni parte dell’Akeran mercenari e soldati di ventura accorrevano per combattere i suoi ideali, per aumentare la propria fama e la propria gloria sull’onda del successo che riscuoteva il buon guerriero cremisi, ormai erano un piccolo esercito privato in grado di far capitolare molte città dei territori meridionali. Inoltre, ogni città che via via liberavano dalla presenza dei caduti, nuove persone si aggiungevano alla sua marcia. Per il popolo appariva come il salvatore della libertà, come un paladino dei giusti.

Eppure scoprì quanto essi stessi avessero paura di lui e della sua compagnia.
Erano barbari, violenti, combattevano come animali feriti.
Erano semplicemente dei mostri da battaglia, molto simili ai caduti e ai demoni che combattevano.
Ma non potevano fare altrimenti, per uccidere un mostro l’unico modo era diventarlo, non avere nessuna pietà.

La paura era un’arma potente, che ben presto il comandante imparò a utilizzare. Grazie al terrore che essi provavano ovunque andava riusciva a ottenere favori e trattamenti privilegiati. Ovunque andava era come se un tappeto, rosso sangue, gli venisse posto sotto i gambali della sua armatura. Comprare armi, trovare luoghi in cui dormire, trovare denaro e lavoro, ormai non erano più un problema.

Gli unici problemi erano riuscire a tenere gli uomini lontani dalla Tentatio e comandarli.
La Tentatio era subdola, cresceva nei cuori dei suoi uomini come un parassita ingordo, e Lamrael non poteva semplicemente lasciar correre certi atteggiamenti.
Vietò a tutti i suoi sottoposti lo stupro, bramare e ottenere la carne di una donna con violenza avvicinava sempre di più gli uomini alla corruzione, vietò il gioco d’azzardo. Tuttavia non se la sentì di vietare loro persino alcol e fumo. La squadra viveva ogni giorno a stretto contatto, passando da un villaggio caduto all’altro, guerreggiando giornalmente con creature delle zone più recondite dell’Abisso.

Non poteva vietargli una sana ubriacatura utile a dimenticare gli orrori della guerra e un po’ di fumo per alleviare la mente.
Nessuno sarebbe resistito, neanche lui.

L’olifante suonò una seconda volta.

L’accampamento iniziò a svuotarsi, i soldati in fila per la marcia, Seagon e i generali erano accanto a lui mentre Umut Alev era proprio lì, molto diversa da come la ricordava.
In cinque anni la città era cresciuta a dismisura, le mura avevano allargato la città che ora appariva molto più grande e molto più lussuosa rispetto al passato.
Il palazzo principale svettava ancora candido in mezzo a tutta quella marea di cupole oro e variopinte.
Mentre la parte nuova pareva una mesta copia di quella vecchia.
Anche lì svettava l’oro e colori, ma parevano più un’accozzaglia di cupole e palazzi privi di qualsivoglia armonia. Aundara aveva provato a emulare i gloriosi artisti e architetti del passato, senza tuttavia riuscirci.
In quella città svettava il lusso più sfrenato, le puttane più bollenti, la birra più buona e gli schiavi migliori.
Umut Alev era la città della decadenza e dei Caduti.
Umut Alev era una città da liberare.

L'olifante suonò una terza, una quarta e una quinta volta.
Furono tre suoni profondi.
I piedi dei soldati sbatterono contro la sabbia del deserto, le armature brillavano al sole, le spade battevano contro gli scudi.

Tre urla poderose si alzavano a ogni suono di olifante, non facendo mai cadere il silenzio nell'aria.
Il sole si alzò, baciando i guerrieri.
Le nuvole sparirono all'orizzonte, come indesiderate per la battaglia. Quello non era un attacco a sorpresa.
Lamrael prese di pancia l'avversario, doveva dimostrare a tutti chi era più forte.
Quello era l'urlo delle genti del Bekâr-şehir, del popolo libero. Era un urlo di gioia e di rabbia, di libertà e orgoglio, di voglia di rivalsa. Lui, il comandante di quei uomini, non poteva che essere fiero di loro, fiero di lui.
Il suo cuore per un attimo baluginò di luce pura, prima che l'elmo calasse sul viso e Magnitudo si innalzasse verso l'alto.
Crebbe l'eccitazione, i suoi fratelli avrebbero combattuto fino alla morte.

Tutto il popolo libero dell'Akeran avrebbe lottato per riprendersi la libertà, per liberarsi dalla minaccia dei caduti.
Per liberarsi dalle grinfie di Aundara.

« PER I LEONI ROSSI! »
« PER L'AKERAN! »


Cronache dell'Abisso - QM Point:

Benvenuti a questo nuovo capitolo, sono felice che qualcuno si sia iscritto, sarà una quest particolarmente rapida e breve, ma spero che tuttavia riesca a coinvolgervi ugualmente.
No, non partiamo subito con la guerra, lo faremo immediatamente al prossimo turno. Invece fare il primo e unico post in confronto di questa giocata. Praticamente voi arrivate al campo due sere prima della battaglia. Lamrael vi attenderà nella sua tenda, la noterete perché è semplicemente la più grande. Insieme a lui ci sarà seagon. Avete totale libertà su come siete stati assoldati/proposti/quelle che ve pare. Praticamente dobbiamo fare la riunione pre battaglia e decidere una specie di strategia. La strategia che andiamo a fare non sarà quella dei post, o meglio lo sarà solo l'attacco iniziale, perché il punto principale è trovare un modo per far entrare Lamrael nella città con una squadra scelta mentre voi battagliate. Poi nei seguenti post sarete voi effettivamente i generali e ognuno potrà prendersi un battaglione o no, o fare quello che vi pare. Insomma liberi di fare ciò che volete. il secondo giorno, invece, dovrete esplorare il campo/fare conoscenza/fare quel che vi pare. Io ho già schematizzato l'accampamento, quindi sbizzarritevi. Però andiamo con ordine e non facciamo confusione. Ci si vede in confronto.

riprendo la spiegazione di Ray per il turno in confronto:

CITAZIONE
nel topic apposito nella sezione "confronto", intitolato come la quest stessa, dovrete indicare i comportamenti dei vostri personaggi, come se fosse una sessione di gioco di ruolo da tavolo. A quel punto io vi risponderò il prima possibile, descrivendovi come reagisce l'ambiente circostante alle vostre azioni. Voi potrete proseguire fino a che non vi darò lo stop, e a quel punto dovrete riportare le azioni fatte all'interno del post nella quest.

Esempio (A: giocatore; B: QM)

A: "chiedo al vecchio Fez come siamo arrivati qui"
B: "ti risponde che..."
A: "visito la spiaggia dell'isola"
B: "Ok, stop. Posta segnando tutto ciò che hai fatto e terminando con il tuo personaggio si dirige lì."

La quest in questo senso è completamente libera. Potete comportarvi come volete nell'ambientazione proposta e fare quello che preferite. Per rendere la sezione in confronto più fluida e meno impegnativa, vi consiglio di indicare genericamente le azioni compiute dai vostri personaggi, descrivendole nel dettaglio solo poi, nel post finale.

Vi do 8 giorni sia per il post sia per il confronto (in fondo io oggi e il 15 ci sarò pochissimo) al 6 max 7 giorni vi darò comunque uno Stop generale. Dove arriviamo arriviamo, tanto l'importante è la prima parte.

 
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view post Posted on 24/8/2015, 22:39
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Cardine
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Cronache dell'Abisso; hesaplaşma


Il boato fu poderoso e assordante, ma Josiah non parve battere ciglio nemmeno quando la polvere sollevata dall'urto lo investì, insinuandosi negli occhi. Sopportare tali fastidi era anch'essa una prova; se non era abbastanza determinato da sostenere lo sguardo davanti a un po' di sabbia, come avrebbe potuto farlo dinnanzi agli orrori della battaglia imminente? Nonostante il cratere fumasse ancora di energia arcana e che lì non sarebbe cresciuto più nulla per almeno un centinaio di anni, era ancora completamente insoddisfatto del risultato.
   Ricominciò daccapo: spalancò il tomo, lo sfogliò fino alla pagina desiderata e si mise a contemplarne i simboli. Gli stessi che nel giro di qualche istante si materializzarono sul fondo del cratere. Più veloce, ordinò. Come poteva aprire una breccia agendo con la lentezza di un elefante?
   Seguì un'altra detonazione, che fece tremare il terreno ben più di quella prima.
   Più forte!

Era giunto all'accampamento il giorno precedente e la prima cosa che aveva fatto, dopo essersi accertato che le truppe fossero in buone condizioni e che le disponibilità di uomini e armamenti ammontassero effettivamente a quello che gli era stato comunicato prima di accettare l'incarico, era stata trovarsi un posto tranquillo, molto a sud dell'accampamento, dove poter meditare in pace. E vi era un luogo dove le spaccature della siccità che solcavano il terreno desertico si aprivano, aprendosi a un bizzarro canyon di roccia dove l'acqua piovana ristagnava, poiché lontana dall'arido sole, e cresceva persino qualche pianta che, molto tempo prima, doveva aver assunto anche tonalità verdognole. In quel luogo poteva esercitarsi lontano dal clamore dei soldati, che altro non aspettavano che la battaglia. Josiah, al loro contrario, sapeva temerla e rispettarla. Aveva dunque passato ogni istante di tempo libero a prepararsi, seguendo minuziosamente i precetti del Tomo. Non vi erano più gli oracoli da consultare, come i generali facevano nelle ere precedenti, ma restava una lunga serie di cerimonie e meditazioni da compiere prima di uno scontro. Era amaramente sicuro che nessun altro tra i Leoni Rossi avrebbe pregato Zoikar e Greion, se non al culmine della battaglia, spinti dalla disperazione del momento, o dalla paura per la sconfitta. Dunque compì al loro posto le libagioni e lesse i canti; bagnò la spada del suo stesso sangue e si mise a meditare. Nonostante fosse la prima volta in assoluto che Josiah si trovava nelle condizioni di seguire quelle cerimonie, era tanto sicuro nei movimenti e nello scandire le parole che sembrava farlo da una vita intera. Se qualcuno oltre i grilli e gli scorpioni avesse potuto assistere, sarebbe rimasto senza parole.
   Quando il sole cominciava la sua lenta discesa a occidente, lo stratega dava il via ai suoi complicati esercizi fisici, che continuavano per ore intere. Quando le temperature scendevano e il buio cominciava ad insinuarsi tra le tende dell'accampamento, ecco che i soldati lo vedevano tornare. Lui sosteneva il loro sguardo, ma senza severità. La sua consapevolezza che di lì a poco avrebbero combattuto fianco a fianco era superiore alla loro, come superiore era la sua abilità in materia bellica, ma nel suo sguardo non c'era superbia. Era un'espressione determinata e decisa, capace di suscitare negli animi tranquillità e disciplina. Già la seconda sera tutti cominciarono a salutarlo, con un semplice e rispettoso cenno del capo, e lo stratega seppe di aver conquistato quella parte dei loro cuori che, al culmine della battaglia, sarebbe stata ben lieta di ascoltare i suoi ordini.
   Aveva comunicato con Lamrael, l'eroe ammazzademoni di cui tanto aveva sentito parlare, solo il primo giorno, concordando con lui una strategia offensiva che consistesse nell'introdurre una squadra d'elite all'interno delle mura mentre il reso dei Leoni dava battaglia assediando la porta a sud. Quest'idea di Lamrael lo aveva sollevato non poco, poiché aveva temuto che egli mirasse a un lungo ed estenuante assedio - il Tomo metteva severamente in guardia questo genere di scontro, indicandolo come l'ultima risorsa a cui ricorrere poiché estremamente svantaggioso. Era stato ben lieto quindi di discutere con gli altri comandanti (che non gli erano parsi tanto esperti in strategia, ma di certo avrebbero saputo dare il loro meglio nel combattimento) un modo per aprire una breccia nelle spesse mura. Presto era risultato evidente che l'approccio di pura potenza sarebbe stato il più pratico ed efficace, viste le risorse di cui disponeva l'esercito di Leoni. Ed ecco quindi il bisogno di esercitarsi in quelle arti magiche che gli avrebbero permesso di ridurre in polvere anche la pietra più resistente. Il secondo giorno ci dedicò infatti gran parte del suo tempo.

Fece fatica a trovare i movimenti adatti e a pronunciare le formule nel modo più distruttivo, ma giunse finalmente alla perfezione in quel gesto apparentemente che celava tanta distruzione e un estremo sforzo da parte sua. E a ben pensarci non sarebbe mai ricorso a tali rimedi se quella non fosse stata una guerra diversa dalle altre: si trattava della resa dei conti finale contro nemici comuni a tutto il continente, per il bene di esso stesso. La minaccia demoniaca aveva infatti raggiunto l'apice, ed era stato solo a quel punto che lo stratega aveva udito forte dentro di sé la chiamata. Non temeva orrori e corruzione, e sapeva che il suo servizio avrebbe potuto fare la differenza. Taliesin lo aveva preso in giro, non riuscendo nemmeno a contemplare un atto di tale altruismo (inutile dire che dietro quel gesto non vi era vero e proprio altruismo il suo, quanto più un bisogno di mettersi alla prova e soddisfare la sua ambizione con un gesto finalmente eroico, del calibro di quelli tramandati dai suoi avi), mentre Juan aveva cercato maldestramente di farlo desistere. Ishmael e Alan si erano invece offerti di seguirlo, ma egli glie l'aveva vietato in modo categorico. Così si era congedato da loro, pronti a salpare per il nord, sotto lo sguardo incredulo di tutti quanti.
   Lasciò infine quell'angolo remoto del deserto, costellato adesso di crateri fumanti, e tornò all'accampamento. Sapeva che l'attacco era ormai imminente, e preferiva passare gli ultimi momenti a fianco dei soldati, dando loro l'esempio di fermezza e disciplina che va mantenuta prima di ogni battaglia.

VycXZVz




JOSIAH
Fisico: 75%
Mente: 75%
Energia: 145% [Fortificazione minore (-5%)]
CS: 6 (2 in forza, 2 in agilità, 2 in maestria)

POTERI PASSIVI
ANELLO DEL TUTTOFARE, Josiah possiede un intuito e una capacità di calcolo fuori dal comune, specialmente in materia di strategia militare.
COMANDO - (1/6) utilizzi. Aura psionica di autorità e comando;

TECNICHE ATTIVE
FORTIFICAZIONE MINORE (Guerriero) - natura fisica, consumo di energie, 2 CS in maestria;
Il guerriero userà le sue abilità per potenziare il proprio fisico in vista dello scontro, ottenendo 2 CS da aggiungere alla sua riserva.

OGGETTI UTILIZZATI
CORALLO, 2 CS in forza, 2 CS in agilità.

RIASSUNTO
Ultimamente ci sto prendendo gusto a scrivere i post introduttivi, pur omettendo spesso parti intere. Quel che devo scrivere non è tutto, in fondo, e ho ben chiaro in testa cosa raccontare; parte di ciò è diventata il contest mensile che, tempo permettendo, posterò nei prossimi giorni. Ciò che ho scritto è abbastanza esplicativo. Josiah passa le giornate a meditare, meditare e... meditare. Nascoste nelle azioni ci sono alcune cosine: l'uso di Comando, la passiva che suscita rispetto, un corallo per pomparsi le CS e una pergamena castata, sempre per pompare le CS. Qui riporto la tecnica che Josiah intende usare dopo (quella per cui si esercita, solo scenicamente), per aprire la breccia. Pur essendo ad area, ricorrerebbe ad uno dei nove utilizzi della passiva che elimina il malus derivato. Provvederò a specificarlo nel prossimo post, quando mi dirai tu, Lud, come comportarmi riguardo agli slot etc.
Mi dispiace di non essere stato più attivo; il tempo utile è quello che è, e di più non posso fare. Spero che lo scritto sia gradevole!

DOMINIO - natura magica, consumo variabile bipartito tra energia e mente (energia se basso). Attacco ad area tramite detonazioni magiche controllate, precedute dall'apparizione di simboli arcani, che feriscono il fisico;
 
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miky1992
view post Posted on 24/8/2015, 22:43




Camminai per l'accampamento, un paio di soldati in uniforme mi tagliarono la strada, trascinandosi dietro una cassa di legno dall'aria piuttosto pesante viste le smorfie contrite dei due. Altri tre erano davanti alla tenda a fumarsi un tocco di quello che a giudicare dall'odore doveva essere un prodotto di pessima qualità. La robaccia dell'Akeran, quasi peggio dei suoi liquori. Meglio bersi un bicchiere di acqua e sabbia, anche quella non manca mai.
Avevo la lettera di raccomandazione ancora accartocciata in tasca, il mio ex datore di lavoro è rimasto fin troppo soddisfatto del mio operato, per me un lavoro vale l'altro, ma questo è interessante. L'odore di uomini e animali si mescolava in un tanfo pungente, l'unica cosa che odio. Mi muovo tra le tende disposte ordinatamente, trovare la tenda dal mio nuovo capo non fu difficile: era molto più grande delle altre e la si vedeva con chiarezza. Varcai l'ingresso: c'erano diverse persone all'interno, uno corrispondeva perfettamente alla descrizione di lamriel. Salve. Mi voltai verso Lamriel, poi abbassai lo sguardo e dissi: Ci sono informazioni sulle difese della città?
Purtroppo le mie spie hanno ceduto alla tentatio, né posso fidarmi molto delle informazioni che mi giungono. Le mura della città sono ben costruite e non ci sono passaggi segreti di sorta, sono stati molto attenti a questo. L'esercito nemico è prevalentemente composto da caduti, quindi l'esercito che andremmo a combattere sarà un esercito misto composto da forze oscure. Cercheranno di tentarci in tutti i modi ma, caduto Aundara, gli altri cadranno di conseguenza.
Non avere spie affidabili può essere un problema, non mi piace andare allo sbaraglio specie contro i caduti. Spero Lamrael abbia ragione, una toccata e fuga, non chiedo di meglio.

Josiah, per servirla

Rivolsi un occhiata al nuovo arrivato e mi voltai di nuovo verso i presenti.

Quante porte? E quali sono meno rinforzate?

Le porte sono una per lato, egualmente rinforzate, non ci sono segnali in tal senso, noi comunque attaccheremo dalla porta Nord. della città.

Rimasi ad ascoltare le preziose informazioni, passai la mano sulla nuca e diedi una vigorosa grattata.Se volessimo creare una breccia per entrare, io scaverei una mina sotto le mura a nord e mi aprirei un varco. non sono molto pratico di assedi, però questo dovrebbe andare.

No, io entrerò nella città insieme a Seagon e a una squadra di pochi uomini, voi dovrete guidare l'esercito in mia vece.

A quanto pare il capo ha già dei piani. Spostai lo sguardo verso Seagon, sembrava sapere il fatto suo. Sospirai e incrociai le braccia intorpidite. Per me va benissimo che se ne occupino loro, meno grattacapi per me. Tanto poi mi pagano uguale non importa quante volte cercano di uccidermi.
La città ha delle fogne? Potremmo anche concentrare i nostri attacchi nella zona Sud e quindi spostare la maggior parte del loro esercito da quella parte, rendendo a voi più facile entrare da Nord. Che dite?

Spostare l'esercito sarebbe infattibile, siamo in un numero troppo grande e facile bersaglio da parte del nemico. Sarebbe più conveniente spostare un piccolo gruppo. Le fogne ci sono, proprio sotto le mura, ma non so quanto siano protette e, per uno come me, sarebbe difficile passarci agilmente.

Possiamo tenerli occupati a nord, mentre un piccolo gruppo si infiltra a sud, se riescono a scalare le mura, magari con delle corde, o scavare un tunnel sotto le mura per passare.

Dover affrontare un assedio prolungato è la peggior cosa che può capitare a un generale. Noi dobbiamo solo dare battaglia con astuzia mentre voi vi introducete in città. Forse è il caso di aprire una breccia nelle mura con metodi poco convenzionali. Sir Redskin, ci sono altre cose che dovremmo sapere?»


Per quanto il grosso dell'esercito nemico sia a nord , scavare e scalare sarebbero operazioni troppo lente, in quel lasso di tempo saremo vulnerabili. Sarebbe più conveniente distruggere le mura. Che altro volete sapere? Il nemico vi tenterà, non usare sempre e solo armi convenzionali, e vi troverete a combattere contro voi stessi, le vostre tentazioni e i vostri dubbi.
Un brivido mi corse lungo la schiena, l'idea di subire i subdoli attacchi del nemico non mi ispira minimamente. Sono forte, ce la posso fare, ce la posso fare. Merda, già sudo freddo. Controllai il tremito delle braccia e dissi: Allora ripropongo la mia idea di una mina per far crollare le mura. altrimenti con i cannoni è fattibile? Si, bisogna aver fiducia nelle proprie idee.

Fammi capire, dovremmo semplicemente distruggere le mura a cannonate e farvi entrare esattamente da dove l'esercito è più numeroso, senza modi particolari per nascondervi? Se davvero stanno così le cose io una scalata nel lato sud me la farei, fossi in voi.

Che ci provino. Troveranno un osso più duro dell'altra volta.

E allora attaccheremo tutti assieme. Aspetteremo che lo scontro entri nel vivo e solo a quel punto Lamrael e i suoi fidati si staccheranno dalle altre guarnigioni ed entreranno in città. In questo modo eviteranno il grosso dei nemici


allora dovremmo comunque creare un varco per permettergli di passare, secondo me trovare un modo per farli entrare da sud, o comunque fargli evitare il vivo della battaglia è d'obbligo. Facciamoli andare subito verso l'obbiettivo, non ci tengo a far rimanere gli uomini troppo in battaglia, vorrei evitare il maggior numero di perdite per quanto possibile. Io le mie proposte le ho fatte, tra le due credo la più rapida sarebbe l'uso dei cannoni.
Rimasi ad ascoltare le proposte, prendendo mentalmente nota delle decisioni.

GIORNO 2

Ero sdraiato sopra di una coperta di pelle nella mia tenda. Mi sporsi dalla tenda un ultima volta per accertarmi che nessuno venisse a disturbarmi e tolsi ogni cosa. Che liberazione, avevo le cicatrici sudate che prudevano, dovevo assolutamente fargli prendere aria. Cominciai a massaggiare la pelle scagliosa accanto ad esse, avevo una gran voglia di grattarmi, ma l'ultima volta le avevo scorticate e ancora mi facevano male. Mi distesi, il terreno era fresco, morbido. I muscoli si distesero, tirai un sospiro di sollievo. Mi versai un bicchiere di vino aromatizzato, avevo anche un tocco di quella cosa schifosa che chiamano fumo. Il vino non era male come pensavo, era bevibile ecco. Sul fumo non mi ero sbagliato, ma questo passava il convento e negli ultimi tempi ero diventato bravo ad abituarmi.
Inspirai a fondo: domani dovrò guidare degli uomini a combattere contro dei mostri, non mi piace.
Mi rigiro sul fianco, vorrei dormire, ma tra la tensione e le cicatrici doloranti non ci riuscii. Resistere alla tentazione... dovrei, devo riuscirci.
Mi tirai su, mi rivestii e feci un giro per l'accampamento.

Il morale sembrava migliore del mio, nell'aggirarmi cercai di non mostrare indecisione o paura. In fondo anche questo fa parte dei miei doveri, non posso prendermi il lusso di mostrarmi debole. E non voglio farlo. Trovai un artigliere alle prese con la cura del cannone. Mi avvicinai e dissi: Artigliere, quei cannoni sono a posto? Funzionano bene?
L'uomo alzò lo sguardo, aveva una macchia di sporco sulla guancia, somigliava alla polvere nera ma non credo che lo fosse. I cannoni sono ben funzionanti per un limite di due colpi a cannone.
Annuii Beh, due colpi sono meglio di niente, ben concentrati sono ottimi per scompaginare le fila nemiche. Molto bene. Risposi e ripresi a camminare fino a ritrovarmi davanti alla mia tenda.
Dovrei pregare? Forse. Ma chi? Non credo che agli dei importi molto di me, a me non importa molto di loro. Mi tornò alla mente la missione contro la setta scura e quel nano... quel nano, io ero il suo fringuello ferito. Un patetico fringuello senza ali, brutta storia. Qualcuno aveva salvato lui, mi ero illuso che qualcuno sarebbe venuto a salvare me. Mi sbagliavo, ma forse è bene così. Io so badare a me stesso, risolverò da solo i miei problemi senza bisogno di aiuto.
Rimasi tutto il giorno a studiare il piano da battaglia, poi mi addormentai.

Spero di non aver dimenticato/confuso nulla.
 
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Ark
view post Posted on 25/8/2015, 00:32




~ Insonnia



      Gli eserciti per lo più tendono a somigliarsi tutti: soldati ovunque che consegnano messaggi, affilano spade, sellano cavalli, fumano o bevono in compagnia. La compagnia dei Leoni Rossi aveva la fama di bestie assetate di sangue, proprio il genere di persone che cedevano più facilmente alla Corruzione, tuttavia di sicuro conoscevano l’ordine. Lamrael sembrava dare severi ordini di comportamento, ed io non potevo che sperare che i cuori di quegli uomini fossero forti abbastanza da resistere.
     Sapevo bene cos’avrebbero affrontato.
     Il fresco vento del deserto notturno agitò il lembo di stoffa che fungeva da entrata per la mia tenda, facendo entrare l’odore di sudore e fumo degli uomini fuori. Odiavo quell’odore, tuttavia avevo fatto in tempo ad abituarmene con tutte le volte che sono stato costretto a sentirlo. Mi rigirai nella coperta che mi faceva da materasso, osservando con la mente le stelle oltre alla mia tenda e riordinando i pensieri.
     Il giorno dopo avrei comandato degli uomini in battaglia per la prima volta da quando sono fuggito dalla giungla. Nonostante tutto, nonostante gli errori ed il cuore che al pensiero accelerava, mi sentivo pronto. Lamrael m’aveva dato fiducia nel chiamarmi per un simile incarico, ed avrei fatto del mio meglio.
     Il piano che avevamo scelto alla fine era piuttosto semplice: creare un diversivo attaccando il lato nord delle mura mentre Lamrael ed il suo gruppo penetravano nella città da un altro lato, sperando di finire inosservati.
      Durante quell’incontro conobbi anche i due che oltre a me avrebbero comandato gli eserciti, ed uno in particolare sembrava sapere quel che stava facendo. Non parlai molto con loro se non del piano, preferendo passare il poco tempo a mia disposizione in compagnia dei soldati che avrei dovuto comandare. Sembravano tutti fin troppo ansiosi dell’inizio della battaglia, non vedevano l’ora di far scorrere il sangue. Io non provavo che una cupa determinazione a distruggere quella città ed il male che vi viveva.
      Temevo la corruzione, ma non per me. Sapevo di non poterne più essere affetto grazie a Zoikar, tuttavia non potevo in alcun modo difendere gli uomini sotto al mio comando da qualcosa di così potente e subdolo, né il resto dell’Akeran se quella piaga fosse dilagata. Dovevano essere fermati, ad ogni costo.
     Per quanto tentassi di addormentarmi i miei occhi non volevano saperne di chiudersi: era spesso così, la vigilia di una battaglia. Stare fermo a pensare però non mi avrebbe fatto certo che bene, così uscii dalla tenda per unirmi agli uomini. Così come io ebbi modo di conoscere loro, in quei due giorni passati all’accampamento, loro poterono conoscere me. Ero riuscito ad ottenere la loro fiducia nel breve tempo passato assieme, e diversi alzarono verso di me i calici pieni di vino quando mi sedetti accanto a loro mentre si raccontavano storie di guerra. Mi guardavano con rispetto, affidando a me le loro vite nelle decisioni che domani sarò costretto a compiere.
      Poche ore e scoprirò se la loro fiducia è ben riposta.

ReportStato Fisico ~ 115/125. [-10, Fortificazione]
Stato Mentale ~ 75/75.
Energia ~ 100/100.
CS Guadagnati ~ 5. [3, Forza ~ 2, Velocità]
CS Consumati ~ 0.
CS in Riserva ~ 5. [3, Forza ~ 2, Velocità]
Armi
» Hien ~ Sul fianco.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 1.

Abilità Passive
» Duro A Morire
     Le persone hanno fiducia in lui. (1/6)
» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (1/6)

Abilità Attive
Fortificazione ~ Shaoran sfrutta le sue capacità magiche per potenziare il proprio corpo, rendendolo più forte e più veloce. Scariche elettriche azzurre lo circonderanno completamente, in quantità proporzionale all'entità del potenziamento, e gli occhi cominceranno a brillare di una luce azzurra, i muscoli diventeranno più marcati. Questa tecnica aggiunge 2, 4 oppure 8 CS alla sua riserva, suddivisi tra Forza e Velocità, a seconda del consumo speso.
Consumo ~ Autodanno Fisico Medio.
Natura ~ Magica.


Note
Perdonate la scarsa qualità del post, ma in questi giorni non sono particolarmente ispirato.
Spero che Hole non se la prenda se lo emulo utilizzando una tecnica di power up per essere maggiormente pronto per il resto della giocata xD Anch'io utilizzo la passiva del talento Guardiano per ottenere la fiducia dai miei soldati, mentre per il resto Shaoran semplicemente non fa altro che prepararsi psicologicamente alla battaglia.


 
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view post Posted on 6/9/2015, 16:38

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Cronache dell'Abisso
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Lamrael

« PER I LEONI ROSSI! »

L’urlo degli uomini fece tremare la terra e scuotere il cielo.
I vessilli dei leoni, agitati dal vento, campeggiavano nell’aria ruggendo contro i nemici.
Nell’aria si respirava elettricità e tensione, persino le nuvole all’orizzonte parevano essere ferme, intente a godersi quello spettacolo. Il suono del corno aveva risvegliato dal torpore gli uomini, abituati a combattere quelle battaglie. Lì nel deserto non c’era spazio per tatticismi o guerre di logorio. Il caldo e il sudore giocavano una componente fondamentale, più si sudava e più le energie mancavano e la stessa disidratazione rischiava di tirare brutti scherzi all’esercito. Inoltre il sole era forte e accecante e la mancanza di ripari naturali rendevano le truppe vulnerabili all’esercito nemico.
Le guerre nel deserto erano tutte così, guerre lampo e di breve durata, in cui le armature leggere e le scimitarre la facevano da padrone sugli equipaggiamenti occidentali.
D’altronde Lamrael, così come la sua squadra, era portato per quel genere di guerriglia.
Una guerra lampo che esaltava le loro caratteristiche: rispetto agli altri eserciti i Leoni Rossi erano molto più spietati e affamati, molto più tenaci e combattenti, desiderosi nell’animo di liberare l’Akeran dai Caduti.
Il clangore dei cannoni esplose nell’aria, il boato delle palle che si abbatterono sui muri si propagò in tutta l’aria.
Le mura a ovest della porta nord caddero spazzate via dalla forza dell’urto. Il boato che ne seguì fu dirompente, come la polvere che s’alzò nell’aria.

I Leoni Rossi sussultarono di gioia per un secondo, rinnovando la carica per un nuovo attacco violento. Lamrael invece si diresse a Est con due stregoni e un generale.
Il grosso delle truppe nemiche si sarebbe diretto verso la breccia nelle mura per difendere la città dall’attacco, il lato ovest sarebbe rimasto sguarnito garantendo loro facile accesso.

« Molto bene, sta andando tutto secondo i piani. »

Eppure non poteva esser così facile, il guerriero lo sapeva bene, soprattutto quando si trattava di Aundara e dei suoi uomini. L’ultima volta l’uomo aveva solamente creduto di esser riuscito a giungere vicino al demone, in realtà era caduto in una delle sue illusioni e trappole mentali, in un sogno talmente reale da sembrar vero.

« Non abbassate mai la guardia. »

Intanto anche il secondo muro a Est crollò, nello stesso istante una pioggia di frecce iniziò a scendere sulle teste dell’esercito.
I nemici erano passati al contrattacco, si poteva sentire il sibilare dei dardi al passaggio, come le punte tagliavano l’aria.
Qualcuno urlò dal dolore, altri forse addirittura caddero.
Le frecce invece si abbatterono sull’armatura di Lamrael tintinnando al contatto con l’acciaio, spezzandosi e cadendo al suolo senza riuscire a ferirlo.
Josiah, insieme agli stregoni, aveva fatto crollare il muro facendolo esplodere con la magia, il comandante rimase piacevolmente sorpreso da quell’offensiva, era sempre utile avere certi tipi di talenti nella propria squadra.
« Ora rimanete qui a combattere. » Disse l’uomo perentorio. « Io, Seagon e gli altri membri penetreremo nella città alla caccia di Aundara. Torneremo vincitori! »
Lamrael aveva scelto con cura gli uomini da portare con sé, sapeva che Aundara avrebbe tentato chiunque si fosse avvicinato abbastanza da sentire il potere della corruzione e, questa volta, Lamrael non poteva rischiare: con lui sarebbe andato soltanto chi non avrebbe mai ceduto al potere della Tentatio, soltanto chi aveva una ferrea volontà di veder quella razza sparire dalla superficie di Theras.
Intanto, gli uomini colpiti dalle frecce, iniziarono ad avere strane visioni:
Per loro parve come se l’Abisso si fosse rivoltato su Theras; il freddo, la puzza di cadavere, il tetro color delle tenebre si palesarono nelle loro menti.
Un’orda di Caduti fuoriuscì dalla breccia andando contro il grosso dell’esercito, gli uomini parvero spaesati, sopraffatti dalla forza del nemico.
Qualcuno doveva comandarli.
Qualcuno doveva portarli alla vittoria.
Altrimenti l’Abisso li avrebbe ingoiati nelle proprie tenebre.


Cronache dell'Abisso - QM Point:

Scusate il ritardo e il post orribile ma come detto non sto molto bene, ripartiamo da dove ci eravamo lasciati. Hole non toglierti nulla dalle risorse, facciamo che era tutto scenografico. Comunque ora passiamo alla battaglia, ho ripreso la modalità di gioco lanciata da Ray in Sandstorm; reunion, ovviamente chiedendo il permesso a lui, ora vi spiego come funzionerà il tutto.

Spiegazione ripresa nella quasi totalità da quella di Ray:
Durante la battaglia potrete impiegare i vostri slot tecnica naturalmente e liberamente; oppure, potrete impiegarli per dare un ordine agli uomini intorno a voi, difensivo o aggressivo, spendendo un consumo di energia variabile.

Per fare un esempio chiaro, in questo post Lamrae ha utilizzato il suo primo slot per urlare una carica (aggressivo) e il suo secondo slot per invitarvi a rimanere con gli altri (difensivo). Il primo con un consumo di energie Medio; il secondo con un consumo di energie Basso. Durante i vostri post potrete decidere di far compiere - similmente a come ho fatto io - intere azioni al vostro reggimento, bruciando uno slot tecnica e il consumo che ritenete appropriato. Se queste azioni avranno poi successo o meno, lo dichiarerò nel successivo post da QM, a seconda dell'azione ordinata e del consumo impiegato per compierla. Naturalmente anche le vostre azioni singole potranno variare tale percentuale (per esempio se decidete di lanciare una tecnica ad area che colpisca tutto il campo di battaglia), ma come potete prevedere, influenzano molto di più le percentuali piccoli ordini corretti piuttosto che grandi consumi energetici che possono essere facilmente contrastati.

Leoni Rossi 50% / 50% Umut Alev


 
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miky1992
view post Posted on 14/9/2015, 21:44




Stig si pulì le lenti della maschera dai granelli di sabbia che il vento implacabile vi aveva depositato sopra. Lottare in mezzo al deserto, quella era la sua prima esperienza e già aveva intuito che non sarebbe stata una passeggiata. Il calore, la sabbia, il sudore. Calore e sudore erano cose a cui Stig si era abituato in battaglia, normalmente poteva anche non farci caso. Ma nel deserto era tutta un altra storia, nemmeno il vento poteva darti sollievo, anzi quelle folate torride non facevano altro che sollevare altra maledetta sabbia. La sabbia penetra ovunque, si appiccica alla pelle e la tormenta insieme al sudore. Senza contare che finire disidratati sotto quel sole cocente, era una prospettiva tutt'altro che remota. Gli uomini accanto a lui sembravano essere più abituati a quelle condizioni estreme. Contenti loro. Pensò Stig. Non fossero demoni non mi sarei mai sprecato per un posto infernale come questo.
La città appariva tranquilla, uno scoglio immobile in quel mare di sabbia. Pareva dormire come se non si fosse accorta dell'esercito radunato sotto le sue mura. Fu l'urlo degli uomini a squarciare la calma e a dare il via alla battaglia. In quel momento Stig avvertì il cuore sussultare, il respiro accelerò e d'istinto strinse le mani attorno ai pugnali.
Il drago si chiese cosa provassero in quel momento i caduti. Paura? Eccitazione? O una vuota apatia? Alla fine optò per la terza opzione. Quei mostri non sono altro che marionette di un potere immensamente più grande di loro, poco più che fantocci. Come possono provare qualcosa?
Il primo scoppio sovrastò ogni altro rumore. Stig sentì chiaramente il sibilo dei proiettili e nel momento in cui raggiunsero le mura queste esplosero in una miriade di schegge di innumerevoli forme e dimensioni. Per un momento una nuvola di polvere restò sospesa a mezz'aria nascondendo agli occhi dell'esercito il risultato dell'azione. Al suo disperdersi l'entità dei danni era chiara: la parte ovest delle mura a nord aveva ceduto. Stig strinse la presa sui pugnali fino a farsi male alle mani. È tutto qui quello che sapete fare demoni? Pensò.
Stig trattenne il fiato e attese la seconda carica.
- Ci siamo! Disse Stig ancora intontito dal secondo scoppio.
- La città non è più difendibile. Preparatevi alla battaglia!
Poco distante da lui lo stendardo dei leoni rossi sventolava fiero, e le frecce nemiche colpirono i guerrieri delle prime file. La pioggia mortale mieté le prime vittime di quella battaglia. Frecce, dovevano per forza venire da arcieri riparati tra le mura crollate. Se non possiamo superare il nemico di numero e impegnarlo separatamente, non possiamo tergiversare, bisogna evitare gli arcieri nemici e non radunare gli uomini. Stig si schiarì la voce, prese fiato e urlò. - Attenti alle frecce, indietreggiate e non radunatevi!
Stig avvertiva l'adrenalina corrergli per tutto il corpo, quella piacevole eccitazione, mista ad ansia e a della sana paura. Stig si voltò a destra e sinistra, i volti degli uomini al suo fianco erano tirati, in preda alle sue stesse emozioni. - Non cedete, preparatevi alla controffensiva!
Allora la marea nera di caduti si lanciò contro i leoni rossi. Volevano attaccarci frontalmente? Meglio così. Stanarli uno ad uno sarebbe stata dura e cosa ben più importante, ogni caduto che affrontava noi era un caduto in meno tra Lamriel e il suo obbiettivo. Il primo impulso fu lanciarsi nella mischia, ma un comandante non può permettersi di cedere alle pulsioni. Comandare e fare in modo che la vittoria arrivi rapida e con il minor numero di perdite possibili. Stig osservò quelle immonde creature correre verso di lui, quella vista lo sconvolse e per un momento il coraggio lo abbandonò. La prima cosa che decise fu di rompere la formazione nemica, per come era strutturato il campo di battaglia, senza ripari o altro. Dobbiamo colpire il nemico sui fianchi, così non rischiamo di coinvolgere i nostri fanti nel bombardamento. - Preparate i cannoni e gli archibugieri, li voglio pronti a colpire dal fianco sinistro adesso! L'urlo gli raschiò la gola e un colpo di tosse gli mozzò il fiato.
Il piano era semplice: colpire dal fianco la formazione nemica, per scompaginarla e poi dare il colpo di grazia tramite la fanteria.
In quel momento Stig estrasse due dei suoi pugnali e si lanciò verso la prima linea. - Non fateli avanzare! Gridò, si fece largo tra i fanti e raggiunse il nemico. Tre caduti avvinghiati ad altrettanti leoni rossi gli caddero addosso, uno dei leoni rossi era trattenuto per i capelli da un caduto. Stig affondò il pugnale nella spalla del caduto, uno schizzo di sangue gli colò sulla mano. Stig tirò, estrasse il pugnale dalla spalla del caduto e lo piantò nell'orbita del caduto attraverso la fessura dell'elmo. Il pugnale colpì l'osso che cedette con uno schiocco. - Non cedete! Pronti alla carica!
Un uomo dei leoni rossi con la divisa sporca di sangue colpì con la spada la gamba di un caduto, questi lo assalì e i due caddero addosso a Stig che piantò il coltello in mezzo alle gambe del caduto. La pressione diminuì, Stig ne approfittò per prendere una posizione migliore e lanciare una rapida occhiata al campo di battaglia. Difficile capire come stesse volgendo la battaglia, Stig continuò a scagliare pugnali nel tentativo di abbattere più caduti possibile e pensò soddisfatto che la battaglia si poteva vincere.

STIG
Corpo:100% -20% Stig ordina di bombardare con i cannoni e gli archibugieri sul fianco sinistro (AZIONE AGGRESSIVA) nel farlo l'urlo gli lacera la gola.
Mente:75%
Energia:125% -10% Stig ordina alle truppe di ritirarsi e non radunarsi (AZIONE DIFENSIVA)
Ok sicuramente non ci avrò capito nulla e il post sarà sbagliato. pronto a essere linciato. scusate il ritardo, ma il periodo è pieno di contrattempi
 
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Ark
view post Posted on 15/9/2015, 15:02




~ Comincia l'Assalto



      Ero in piedi affianco agli uomini - ai miei uomini, per quanto fosse strano considerare tali soldati conosciuti da un paio di giorni. Il sole desertico batteva forte come sempre nel cielo privo di nuvole, tuttavia io ero protetto abbastanza bene dal mantello col cappuccio alzato. Non che mi potesse proteggere dal sudare l'anima a combattimento iniziato, ma ero psicologicamente pronto alla cosa. L'aria secca filtrava attraverso il panno nero che avevo davanti la bocca ed il naso per fermare la sabbia sollevata dal vento. Eravamo tutti in formazione intorno alla città, osservando le mura che ci separavano dal nostro obiettivo.
     Gli uomini erano vestiti con armature leggere e scimitarre, adatte alle guerre combattute in quel territorio, e sembravano resistere bene alla calura ed alla tensione che precede la battaglia. Erano buoni soldati, e facendo passare lo sguardo su di loro sentii sulle spalle il peso della responsabilità che avevo verso di loro. Era mio compito fare in modo che la maggior parte di loro sopravvivessero alla giornata, ed avevo tutte le intenzioni di riuscirci.
     I colpi dei cannoni segnarono l'inizio dell'assalto, sollevando una nube di fumo e polvere sul lato ovest della porta nord. Mi coprii le orecchie con le mani per tutto il bombardamento e nonostante questo i miei timpani sembravano voler comunque saltare. Non osavo pensare a com'erano presi coloro che li manovravano! Tra artiglieria pesante e magia - uno degli altri comandanti sembrava cavarsela parecchio con la magia distruttiva - per le mura della città non ci fu scampo. Il vento allontanò abbastanza polvere da mostrare l'enorme breccia che era stata creata nel lato ovest, costringendo i caduti a doversi concentrare su quel lato mentre Lamrael entrava dall'altro.
     « Uomini, state pronti! » gridai a pieni polmoni, sentendo a malapena la mia voce a causa delle orecchie che fischiavano. Diverse sciabole furono estratte, ed io evocai la mia spada che apparve obbediente in mano con un lampo di luce. Il mio cuore batteva come un tamburo tuttavia la mia mente era calma, fredda. Dovevo essere concentrato se volevo sopravvivere, e se volevo dare ordini corretti. Abbassai il cappuccio e la fascia, e il calore del deserto mi mozzò il respiro. Davvero gli altri soldati riuscivano a fare qualsiasi cosa in queste condizioni?
     Nella mano sinistra apparve una maschera, allo stesso modo in cui avevo evocato la mia spada. Osservai per un attimo il muso di lupo fatto di porcellana, ripensando a come mi aveva salvato la vita qualche tempo prima, difendendo la mia anima dalla Corruzione. Non avevo più bisogno di indossarla per mantenere quella protezione, tuttavia mi dava accesso a poteri che normalmente mi erano preclusi, e non potevo permettermi di non dare il massimo in nell'assalto. C'era un prezzo, ma l'avrei pagato.
     Con un sospiro rassegnato portai la maschera al viso, ed immediatamente il calore del deserto smise d'essere un problema, la mia pelle divenne asciutta e senza una goccia di sudore. Molto meglio!
     Un grido improvviso alla mia destra mi fece balzare sull'attenti, temendo un attacco nemico che non avevo percepito, ma quando mi girai vidi che non era altro che uno dei soldati che mi stava vicino ed adesso indietreggiava, spintonandosi con gli uomini che erano dopo di lui cercando di allontanarsi da me. Mi guardava come se la maschera di lupo mi rendesse una creatura orribile, e in effetti non potevo dargli torto. Anche gli altri la pensavano come lui, ed in poco tempo intorno a me ci fu un piccolo cerchio vuoto dove nessuno voleva passare.
     Avevo visto il mio riflesso nell'acqua per capire che aspetto ho con la maschera addosso, e per quanto fosse stato strano vedermi con occhi ferini, denti aguzzi e pelliccia bianca e rossa che mi partiva dal collo non mi dava la stessa sensazione di repulsione che sembrava invece suscitare negli altri. Beh, non era importante. Non ero là per essere una bella visione.
     « Occhi suo nemico. » dissi ad un soldato che s'era perso a fissarmi, e lui con un sobbalzo tornò a guardare verso le mura. La polvere sollevata dai cannoni ormai era andata via del tutto, rivelando l'esercito di caduti che si preparava ad una carica... Non prima di volerci riempire di frecce, a giudicare da ciò che vedevo volare verso di noi.
     « Restate ai vostri posti! » ordinai, alzando verso l'alto la mano sinistra mentre mi circondavo di un alone azzurro. Sorrisi nel vedere come nessun si mosse restando ad osservare le frecce che viaggiavano verso di loro. Potevo non essere piacevole all'occhio con la maschera addosso, ma sapevano che avevo un piano e si fidavano di me.
     Una cupola azzurra brillò tra il mio reggimento e le frecce, che una ad una tintinnarono sul sottile ma resistente strato d'energia magica, conficcandosi nella sabbia davanti a noi senza provocare danni. Gli uomini lanciarono grida di trionfo, gridando il mio nome e quello dei Leoni Rossi, ma ogni euforia si spense quando furono visibili i Caduti mentre s'avvicinavano a noi.
     Vidi la paura nei loro occhi, ma non avevo idea di cosa stessero sentendo le loro menti. Nulla di carino, di sicuro. Non avevo modo di aiutarli contro quel nemico, dovevano trovare in loro la forza di mantenere la propria mente intatta. Non potevo fare altro che tenere alto il loro morale facendo sentire che ero là a combattere assieme a loro.
     Mentre i caduti correvano verso di noi dalla sabbia cominciarono ad uscire spessi lacci erbosi che s'allungarono per afferrare gambe e braccia degli abomini, cercando di bloccarne la maggior parte. Se il piano andava a buon fine sarebbero stati inermi di fronte alla nostra controffensiva. Non c'era altro da fare se non un ultimo ordine.
     « All'attacco! »


ReportStato Fisico ~ 115/125.
Stato Mentale ~ 75/75.
Energia ~ 80/100. [-10, Barriera, -10, Morda Vovka]
CS Guadagnati ~ 0.
CS Consumati ~ 0.
CS in Riserva ~ 5. [3, Forza ~ 2, Velocità]
Armi
» Hien ~ Sul fianco.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Abilità Passive
» Duro A Morire
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (1/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (1/6)
» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (1/6)


Морда вовка» Il portatore sarà sempre in grado di resistere alle condizioni climatiche più proibitive, dalle tempeste più forti fino ai venti più impetuosi. (1/5)

Malus
» Per utilizzare le tecniche della maschera il portatore dovrà indossarla, e una volta fatto, la maschera lo tramuterà in un essere spaventoso che apparirà repulsivo alla vista di tutti. La maschera potrà essere rimossa soltanto a fine giocata o se il portatore si autoinfliggerà un danno Critico da una delle tre risorse.
» Finché il portatore avrà la maschera addosso, le tecniche difensive costeranno un basso in più, a meno che non siano utilizzate per difendere ad area.


Abilità Attive
Barriera ~ Concentrando la sua energia magica innanzi a sé è in grado di evocare uno scudo, una patina azzurrognola sottile ma molto resistente, capace di tenere testa ad attacchi sia fisici che magici, purché non troppo potenti. La forma dello scudo è variabile, può essere usata per proteggere Shaoran e tutti i propri alleati contemporaneamente. Se non in possesso di una passiva apposita, l'efficacia della difesa è di un livello inferiore al consumo speso per attivarla.
Consumo ~ Medio.
Natura ~ Magica.


Morda Vovka
Consumando un quantitativo energetico pari a Medio, il portatore riuscirà a far emergere da sotto i piedi di tutte le vittime lacci erbosi e impedimenti che bloccheranno gli avversari per un turno; è una tecnica ad area.
Consumo ~ Medio.
Natura ~ Magica.


Note
Shaoran indossa Morda Vovka, ottenendo i malus e le tecniche dell'artefatto. Difende il suo gruppo dalle frecce usando Barriera, dopodiché utilizza la tecnica ad area d'impedimento evocando lacci erbosi nel tentativo di immobilizzare più caduti possibile rendendoli indifesi. Infine il suo reggimento comincia il duello - perché comunque immagino che verremo ingaggiati - ma senza utilizzare consumi di sorta.

 
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view post Posted on 18/9/2015, 23:23
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Cardine
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La guerra è molto diversa da come la si riesce a descrivere.

Il Bingfa cominciava da questo sorprendente presupposto: una vera e propria ammissione di incapacità, da parte di un trattato bellico, di esprimere adeguatamente l'oggetto stesso del suo trattare. E Josiah aveva a lungo meditato su quella frase, dandole di certo la giusta importanza, ma non immaginando nemmeno lontanamente quali fossero i motivi di questo così grande difetto. Li comprese solo quel giorno combattuto a fianco dei Leoni Rossi, dove finalmente poté applicare realmente i precetti appresi in molti anni di studio. Dire che quella battaglia fu per lui un trauma non è totalmente eccessivo. Di certo non trovò, proprio come i suoi antenati, i termini adatti per descriverla.

Le mura erano cadute sotto i colpi dell'artiglieria tradizionale e poi di quella magica; Josiah era tornato rapidamente nel mezzo dell'esercito, accompagnato dagli altri due stregoni. Li aveva quindi congedati con un gesto, scegliendo di rimanere a fianco dei soldati e non di restare come loro nelle retrovie; proprio a quel punto era calata sopra di loro la pioggia di dardi, tanto fitta da gettare un'ombra sull'arido terreno. I soldati alzarono in alto i loro scudi, o si misero al riparo in altri modi, e Josiah non fece eccezione. Per quanto le frecce oscurino il sole, nessuna di esse può arrivare a colpirlo, non poté fare a meno di ricordare, citando alcune cronache di guerra del suo Tomo.
   Quella prima salva voleva essere una dimostrazione di superiorità da parte della città, volta più a fiaccare il morale dei soldati piuttosto che a decimarli. Alcuni perirono, poiché le sottili frecce scure riuscivano a infilarsi laddove gli scudi non giungevano, ma molti ne uscirono persino illesi. Fu leggendo il terrore negli occhi di un fante, il cui scudo somigliava ora a una bestia dagli irti aculei, che lo stratega comprese di dover sollevare il morale dei suoi uomini. Doveva incitarli a combattere, poiché solo una volta faccia a faccia con il nemico sarebbero stati al sicuro dagli arcieri. Queste manovre presupponevano una comprensione della battaglia che la scarsa lucidità di molti guerrieri non avrebbe permesso, in quel frangente, ed era quindi necessario unqualcuno che potesse mantenere il controllo e prendere tali decisioni al posto loro. Quel qualcuno era lui, ovviamente.
   Cessata la minaccia dal cielo egli cominciò subito a sbraitare ordini, mostrando agli uomini come percuotere ritmicamente gli scudi con le armi. Nel giro di solo qualche istante dozzine e dozzine di soldati si unirono a quel crescente clangore con un coro di risposta, che si sollevò impetuoso e assordante verso le mura di Umut Alev. Alcuni gridavano il loro odio, altri dichiaravano la loro paura, ma tutti intendevano mettere in guardia il nemico - o la morte - del loro imminente arrivo. Lo stratega, in mezzo a loro, pareva una spanna più alto degli altri e luminoso come uno spirito: il genere di nemico che va temuto. Molti rivolgevano a lui il loro sguardo, con una certa frequenza. Attendevano un gesto, o forse un comando, da parte di quello strano individuo che Lamrael aveva voluto al suo fianco. Ed era stato facendo leva sul carisma dell'ammazza-demoni che lo stratega aveva infatti catturato la fiducia della maggior parte dei Leoni.

Alzò la spada al cielo con un movimento lento e solenne.
   Fu solo allora, a quel gesto che non poteva essere frainteso, che venne urlata la carica. Gli stendardi si alzarono, e con loro le trombe presero a squillare le loro note acute. Alcuni corni cupi risposero, da qualche parte. A quei segnali partirono prima gli audaci e i veterani; il loro esempio di determinazione e prontezza ispirò anche i più titubanti, che li seguirono immediatamente. Coloro che erano vicini allo stratega, ascoltando i suoi comandi decisi, si fecero guidare da coloro che avevano davanti e caricarono le mura, con la guardia scoperta e le armi sguainate.
   Qualcuno era certo che lo stratega sarebbe rimasto immobile dietro di loro; questi rimasero di certo sorpresi nel vederlo scattare più velocemente di tutti quanti, desideroso di passare a fil di spada qualche demone. Egli non stava sottovalutando il pericolo, e nemmeno trasgredendo le indicazioni del Tomo, secondo il qualche i comandanti dovevano restare al sicuro poiché una loro morte per cause fortuite avrebbe messo in ginocchio il battaglione intero. Era infatti ben consapevole delle sue capacità, e certo di poter sfuggire al pericolo in qualsiasi istante. Il suo esempio, invece, avrebbe spinto i soldati a combattere con ancor più ferocia: ciò di cui in quel momento avevano bisogno per abbattere le prime difese di Umut Alev e penetrare nella città.


JOSIAH
Fisico: 70% [Autorità (-5%)]
Mente: 75%
Energia: 130% [Autorità (-5%), Comando: carica (10%)]
CS: 6 (2 in forza, 2 in agilità, 2 in maestria)

POTERI PASSIVI
ANELLO DEL TUTTOFARE, Josiah possiede un intuito e una capacità di calcolo fuori dal comune, specialmente in materia di strategia militare.
REGOLA - (1/9) utilizzi. Attacchi ad area di potenza uguale al consumo speso;

TECNICHE ATTIVE
AUTORITÀ - natura psionica, consumo variabile bipartito tra energia e fisico (energia se basso). Attacco ad area che incute timore e rispetto e causa danno alla mente; (medio)
COMANDO: CARICA - consumo di energie medio, manovra offensiva di ingaggio.

RIASSUNTO
Scusate davvero, ma eccomi qui. Il primo slot è un attacco psionico che appartiene alla scheda del mio personaggio, ma è in questo caso utilizzato in gruppo con i soldati (sarebbe ad area, ma ho utilizzato la passiva anti depotenziamento). Il suo scopo è semplice: intimorire il nemico e aumentare il morale in vista della carica (il secondo slot). Nulla di troppo complesso, insomma. Si può immaginare che la guarnigione di Josiah si unisca a quella di Shaoran nell'attacco diretto, rafforzandolo. Josiah sta personalmente caricando per trovare un tenente/generale/campione dell'esercito nemico e riempirlo di botte. Se trova qualcuno mi piacerebbe smazzuolarlo il prossimo turno. Scusate ancora il ritardo!
 
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PARACCO TRAVESTITO ALOGENO
view post Posted on 14/11/2015, 12:37




La giocata viene chiusa come da regolamento sull'interruzione delle quest. Gli utenti che hanno partecipato ricevono 200 Gold di consolazione.
Aggiorno i conti.

 
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8 replies since 13/8/2015, 13:31   187 views
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