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RAINBOW, Contest Settembre 2015, "Colore"

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view post Posted on 2/9/2015, 22:22




I COLORI DELL'ANIMA



ROSSO
Il sangue che brucia i palmi delle dita. Travolge come un fiume in piena lavando la furia che strazia l'animo.
L'accusa di un crimine mai commesso. L'onta e il disprezzo negli sguardi infuocati di chi una volta chiamavi amico. L'ingiustizia ti scava un buco nelle viscere: bile è il palato che assapora la polvere reietta.
Strappata dalle braccia la prole figlia delle tue vene; ma le bugie della madre ribollono davvero nel cuore dilaniato. Beffa. Menzogna.
Osa ridere dell'ombra di ciò che eri.
Colpisci!
Grida!
Sfoga la tua ira sanguigna sul capo della serpe che ti ha privato dell'umanità. Bagnato del rubro cruore ricordi della passione e dell'amore che un tempo fu: lacrime tergono il vermiglio simbolo del peccato. Troppo tardi, il passato è morto.
Ora il buio della cella e le urla della Gola in lontananza.


ARANCIONE
Il baluginante riflesso delle fiamme che ardono la terra. Deliziosi lembi multicolore nelle cui profondità si perde la mente intossicata dai fumi di carne bruciata.
Un cespuglio. Una casa. Un villaggio. Nulla è abbastanza per saziare la fame che divora il distruttore, il figlio del fuoco. Il calore che tocca la pelle, illuminando le cicatrici di un bambino abbandonato nell'inferno.
Incendio purificatore: cancella l'amore, l'odio, la guerra e la pace; e ti nutri del puro nichilismo del mondo in combustione.
Libertà! Apoteosi per i sopravvissuti al fiammeggiante battesimo che la Gola professa!
Brucia il suolo. Brucia il cielo. Brucia l'esistenza fin quando l'animo non sarà ricolmo di luce squisita.
Ma non può scappare dall'oscurità, il freddo della prigionia. Urla disperato.
Nessun bagliore. Nessun conforto. La mente di un folle che troppo ha voluto e tutto ha perso.


GIALLO
Il colore dell'oro che perseguita i pensieri di un uomo. L'Avaro che rivede aurei miraggi in ogni riverbero metallico: fantasmi di un passato, di un'ossessione.
Il dolce conforto delle risa di un bambino; il profumo di una moglie, la cui bellezza sarebbe dovuta essere l'unico tesoro degno di essere posseduto. Proteggi la tua famiglia. Proteggi te stesso. La ricchezza sosterrà le fondamenta della vita, erette su pilastri dorati.
Un'illusione.
Nulla emana più calore. Non chi amavi. Non le ricche pareti della tua prigione di cristallo.
Non i cadaveri sacrificati per erigere le fastose mura che credevi avrebbero protetto il tuo prezioso mondo.
Sei solo adesso, chiuso in mezzo a pareti tanto gelide quanto l'oro, ma decorate solo da sangue e sudore.
Urla nella tenebra. Sussurri dell'Accidia dall'altra parte della roccia.


VERDE
Il manto d'erba in una giornata tersa. Il sole bacia benevolo il volto del soldato che disprezza la guerra: la pace dei campi piuttosto che il caos della battaglia. E il bearsi della placidità del silenzio, cullato dalla vacuità.
Poi le urla, la paura di un villaggio lasciato senza protezione. Corri! Salvali! No meglio rifugiarsi nel fitto delle frasche, lontano dalle grinfie della morte. Sangue, spade. Il profumo dei fiori è molto più intenso del loro richiamo.
Iridi smeraldine che riflettono la grigia cenere dei capanni arsi al suolo.
La paura di un uomo troppo giovane per conoscere il sapore dell'omicidio. Soffici cuscini. Bagni caldi. Notti estive passate a dirigere il coro delle cicale.
Resta quieto. Infrattato fra le sterpaglie e la roccia, nel tuo confortevole mondo dove il dolore non esiste. Fuggi dalla cruda realtà della vita.
Delle catene te lo impediscono. Non ti è più permesso scappare dalla condanna ultima; non c'è più ragione di restare in silenzio.
Bisbigli ridondanti nello squallore privo di colori, per ricordarti un'ultima volta di non essere solo.


BLU
Gli occhi di madonna che rapiscono il cuore degli uomini. Chioma lucente su un viso d'Afrodite.
Non tu: perché no? Perché la bellezza ti guarda dirimpetto con sguardo indignato? Non sei tu la donna che farà innamorare il giovane per cui il tuo petto langue. Mai.
Ironico come la beltà esteriore possa mascherare l'abiezione dell'animo. Sfila come una dea d'aspetto e morale, ma lo sguardo tradisce la lingua biforcuta. Siete formiche davanti i piedi della ninfa di ghiaccio.
Pozzi di zaffiro annientano lo spirito di chi prova a competerle. Il potere della perfezione regalatole da Natura.
Perché non te? L'ingiustizia della vita avvelena il sangue più di una serpe.
Provi solo piacere nel vedere la veste celestina macchiata dello spirito cremisi. Gli occhi dell'Ammaliatrice ora guardano il mondo da un barattolo di miele. Non stregheranno più nessuno.
Ed anche se la ghigliottina ti attende, non temi l'aspetto del Mietitore, poiché hai estirpato lo splendore con le tue stesse mani.
Risate.


INDACO
La fascia del comando stretta al braccio della spada. L'onore di una donna guerriera bistrattata dall'Egida che sostiene.
Gli stremi di una fanciulla ribelle, che amava colpire gli alberi piuttosto che ricamare pizzi di seta. Una vita di sacrifici e dolori passati all'ombra dello scudo: poi il riconoscimento insperato a consacrare la propria fedeltà.
Ma una mano stretta per troppo tempo a pugno non farà altro che colpire. Nessuna carezza. Nessun cenno che lasci intravedere la vergine dietro l'armatura.
Marciano sotto stendardi purpurei i guerrieri come pedine senza volto. Comandali. Mostra loro la ragione guadagnata con le unghie e i denti.
Ribellioni. Proteste. Cosa ne possono sapere gli ignoranti di come si governa il loro benessere? Tu sei nel giusto. Tu sei la guida della giustizia. Ma allora perché gli antichi sguardi di ammirazione ora ti trafiggono come spade d'odio?
Quanto più sali in alto, tanto più violentemente ricadi nel fango. E così crollasti fin nelle viscere della terra, dalle quali non puoi più risalire.
Raggomitolata nell'umido pagliericcio della cella ancora senti i suoni del tradimento. Niente più fasce sul braccio per te che hai dimenticato quanto fosse pericoloso volare troppo in alto.
Lacrime amare dipingono il rammarico sul volto pallido della Superbia.


VIOLETTO
Il drappo d'amore che celava il seno della Venere stretta fra le tue braccia. Dice di essere una principessa. Dice di essere sposata. Nulla ha importanza in fronte al ventre nudo che promette piaceri sublimi.
Un povero musicante di strada. Un bardo ed un poeta, che tanto conosce dell'amore quanto un astrologo del cielo. Non puoi toccare il firmamento, solo contemplarlo e dedicarne canzoni che risuoneranno negli eoni.
Poi lo sguardo d'ebano di una Stella. Un semplice sussurro dalle labbra purpuree: quel che basta a risvegliare il fuoco di una passione senza tempo.
L'infelicità di un uomo e una donna, che trova compiutezza nel mergersi dei corpi sotto le coperte di velluto. Rosa. Blu. Viola. Cento e più colori contano le notti passate fra le braccia di Eros.
Quel calore è però lontano, imprigionato da un consorte che nulla sa di poesia. Solo il freddo di una triste prigione per il giovane che toccò il firmamento d'Amore.
Il peccato di mille notti galeotte è l'unico conforto nella solitudine.
Poesie racchiuse dalla pietra.
Tacciono le grida ed i pianti quando il Menestrello intona i suoi canti.


NERO
Nera l'anima degli uomini.
Nero il buio di un carcere.
Nero il cappuccio del Boia che cala il giudizio sui Peccati.
Un miscuglio di colori. L'assenza di ognuno di essi.
Nero il destino di alcuni individui che inseguono un sogno.
Non giudicate i condannati, poiché i colori dell'anima sono comuni ad ogni uomo.
Quadri dalle tinte di luce. Pennelli in pugno quali artisti di noi stessi: siamo tutti prodotti di un autoritratto!
Ed infine il nero della tela, quando tutti i colori saranno uno.
Fuggite il Nero. Siate l'Arcobaleno.

 
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