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Ferriera di Leningrast. L'uomo ferito con due colpi di tosse violenti sporcò il muro di sangue. Quei pochi amici che si era fatto provarono a soccorrerlo tanto preoccupati quanto pieni di rassegnazione: Ferwer era vecchio, e per la sua età faceva fin troppi straordinari al lavoro. Gli incidenti erano capitati, senza dubbio, ma da qualche settimana sembravano aumentare senza ritegno. Gli operai avevano fame. Le famiglie dovevano mangiare, e questo portava ogni uomo a sforzarsi ben più rispetto a quanto potrebbe permettersi un corpo già stanco.
Quando Leningrast arrivò, scosse la testa. Ne aveva visti fin troppi nella sua lunga vita.
« Tarantola dello scultore. Mi dispiace. » Gli operai attorno sapevano fin troppo bene i sintomi legati a quel morbo. Ma d'altronde era uno dei rischi previsti dal contratto: lavorando l'acciaio si respiravano piccole particelle, impurezze, veleni. Inizialmente privi di sintomi quelle sostanze di accumulavano sempre più provocando tremori e convulsioni. Ferwer aveva avuto un attacco mentre spostava un carico pesante, venendone schiacciato.
« Non possiamo continuare così, lo sai anche tu... » « Non ho alternative ragazzi, lo sapete. Potreste lavorare di meno. » Leningrast era a dir poco affranto. I suoi uomini lo sapevano, e non riuscivano nemmeno ad arrabbiarsi. « Ma quei soldi ci servono! Abbiamo famiglie, bocche da sfamare! E con gli ultimi aumenti dei prezzi senza straordinari non ce la possiamo fare! » « Io... io non posso. I fondi che Re Julien ci ha dato sono quasi esauriti. Mi dispiace… »
Gli uomini presero il corpo di Ferwer ancora cosciente per trascinarlo verso l’ospedale. Probabilmente non sarebbe sopravvissuto, ma in quei giorni bui non potevano far altro che sperare.
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Nido dello Scorpione. « Nella merda ti dico! Siamo nella merda fino al collo! » « Tranquillo Jack, non abbiamo nulla da temere. »
I due uomini parlavano nella caserma sotterranea del Nido dopo aver pulito le lame dal sangue residuo. Anche quell'incontro come gli altri era andato come previsto: il loro datore di lavoro aveva convinto uno dei tanti, troppi uomini pieni di belle speranze a partecipare ai "giochi". Segnalato a John e Jack , al pollo erano state manomesse armi e armature, ma solo dopo aver puntato oculatamente e tramite terzi al banco delle scommesse. Durante la lotta un colpo di spada, un'armatura sfondata, una vita in meno e tante monete in più. Soldi facili per il loro benefattore, e per gli amici dello stesso. Soldi facili per gli altri scagnozzi che come loro obbedivano dall'alto.
Eppure erano nervosi, specie Jack. Qualcuno si era lasciato prendere la mano, e aveva colpito fuori dall'arena: quello era un omicidio in piena regola. Mark Smith e la sua guardia cittadina gli stavano addosso, e nonostante la fame i combattenti volontari erano in costante diminuzione. Decisamente i gestori di quel luogo avrebbero dovuto inventarsi qualcosa, trovare cavilli o elaborare qualche inganno verso la popolazione: era successo un vero e proprio casino, e senza fare altro quel luogo era destinato a fallire.
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Accademia Teatrale.
« L'amor che muove il sol, e le altre Stelle! »
Applausi concitati dalla platea. L'inchino da parte del teatrante che, al termine del lungo e concitato monologo, raccoglieva la gratitudine di ricchi e nobili che erano andati a deliziarsi delle sue parole. Eppure era triste: se il teatro fosse stato pieno il fragore degli applausi avrebbe fatto letteralmente tremare le pareti. Lo sapeva per certo perchè era già accaduto. Fino ad un mese prima, quando ogni abitante di Laadeca era carico di belle speranze e lontano dai problemi veri della realtà, il Teatro faceva il pienone ogni sera, e l'accademia riceveva più che numerose richieste di iscrizioni.
Poi, la fame. D'un tratto i prezzi di ogni bene di prima necessità erano aumentati. I poveri e i semplici operai con famiglie numerose, costretti a stringere la cinghia, non potevano più concedersi il vezzo del teatro. Le iscrizioni all'accademia stavano crollando, così come il numero di biglietti venduti. La sala serale ridotta ad una decina di nobili entusiasti e felici di osservare le performance. Entusiasti certo, ma pochi. Troppo pochi.
Dietro le quinte, il proprietario del teatro salutò con una pacca sulla spalla il monologhista. Nel silenzio sapevano che quei quattro soldi della serata non sarebbero riusciti a sfamarli a lungo. Dovevano fare qualcosa, o sarebbe stata la fine di quel dolce sogno.
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La Voce del Regno. Il grade edificio sorgeva di fronte una piccola ma elegante piazza. Se avessero avuto pretese minori sarebbe già stato terminato, ma le menti dietro quella costruzione erano fra le personalità meno umili di Dortan: i Pari. Ufficialmente doveva essere un'ambasciata, un centro nevralgico attraverso cui dare informazioni e consigli a ogni abitante di Dortan e oltre. Ma tutti a Ladeca erano a conoscenza del vero significato di una simile struttura: era un simbolo. Un simbolo imponente che avrebbe ricordato a tutti, come un monito immobile all'interno della frenetica città, che i Pari non avevano abbandonato neppure un briciolo del loro potere. Certo, non tutti i nobili dei Regni del Leviatano stavano passando periodi fulgidi: se da una parte le famiglie più grandi e importanti avevano giurato fedeltà a Re Julien, alcuni nobili minori stavano perdendo potere e cadendo lentamente in disgrazia per colpa di scelte politiche inopportune e dissennate.
L'ambasciata non era ancora pronta, ma quando i costruttori privati l'avrebbero conclusa molto sarebbe cambiato in città.
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Le Mani Cieche. A lume di candela, i tre uomini si salutarono con semplici cenni del capo. Calate le cappe nere dal loro viso, si scrutarono a vicenda. Nessuno si fidava troppo degli altri due, ma paradossalmente in quei giorni non avevano altri a cui aggrapparsi. Qualcuno aveva parlato, o era stato troppo impudente sicuro di essere protetto dal loro benefattore.
« Solo noi? » « Si. E' più sicuro. Dopo gli arresti di Mark Smith non è saggio trovarci tutti insieme. » « Al diavolo, siamo nobili! Senza di noi questa città non avrebbe nemmeno i fondi per un mattone d'argilla! »
Il vecchio stempiato era arrabbiato. Il ragazzo con gli occhiali cercò di riportarlo alla realtà.
« Siamo nobili corrotti, William. » « Ma corrotti da chi?! » « Poco importa. Mark Smith è convinto che ci sia qualcuno dei nostri dietro lo stratosferico aumento dei prezzi a Ladeca. uno dei miei uomini al suo servizio ne è praticamente certo. »
Era vero. Nell'ultimo mese ogni cosa a Ladeca sembrava costare di più, e la povertà dilagava fra le decine di famiglie di operai. Ovviamente i primi accusati erano loro: i Pari. Smith era convinto che fosse opera di un qualche complotto segreto con il preciso scopo di farli arricchire, e in pochi giorni di indagini riuscì a scoprire alcuni legami fra i nobili e il Nido dello Scorpione: scommesse poco lecite, sfociate in un omicidio. Ne fece arrestare alcuni, e gli altri vivevano nella paranoia.
« Quindi, come ci muoviamo? » « Dobbiamo rimanere al di sopra di ogni sospetto. Tagliamo i ponti con i nostri corruttori, indaghiamo per conto nostro sugli aumenti dei prezzi e scagioniamoci presentando le prove alla Guardia Reale. » « E gli altri...? » « Si fottano gli altri. Ladeca è più pericolosa del previsto: pensiamo prima a noi, e il resto si vedrà. »
I tre non potevano saperlo, ma come loro altri uomini delle Mani Cieche si stavano pentendo di essere entrate in quel giro di corruzione. Erano in pericolo, nessuno escluso.
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Ospedale Generale della Misericordia. L'infermiera correva rapida da una corsia all'altra. Reggeva fra le mani una bacinella piena di una soluzione lattiginosa. Evitando rapidamente un paziente per non rovesciarla sul pavimento raggiunse il medico che immediatamente ne riempì una tazza piccola per farla bere lentamente al paziente. Un colpo di tosse da parte di questo ne fece cadere buona parte sui vestiti.
« Stia calmo per l'amor del cielo. Un altro sorso, lentamente. » « Fa male dottore... metta fine a tutto questo, la prego! »
Uno sguardo preoccupato fra il guaritore e l'infermiera. In condizioni normali il loro anestetico sarebbe riuscito ad annullare il dolore, e in dosi più alte a fare addormentare per sempre il paziente. Era uno dei lavoratori della ferreria, affetto come molti altri dalla Taranta dello Scultore. Lui, insieme a feriti del Nido dello scorpione, mendicanti e decine di comuni cittadini trovavano rifugio nell'ospedale, senza conoscere la tragica verità. Erano senza fondi.
« Infermiera, porti il paziente nella stanza 46. »
La donna deglutì preoccupata. "Stanza 46" era la camera mortuaria. Lì avrebbe dovuto stendere l'uomo su una brandina e colpirlo con un colpo secco alla testa per porre fine alle sue sofferenze. Era una pratica macabra e che la disgustava, ma comprendeva di non avere alternative: senza fondi erano costretti a diluire i medicamenti per alleviare il dolore di quante più persone possibili, ma con un simile metodo solo in pochi riuscivano a sopravvivere. Ma d'altronde, che alternative avevano? I soldi governavano quel mondo marcio, e a Ladeca sembravano essere scomparsi nel nulla.
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Pecorelle Smarrite. Dolly si muoveva felice. Si era appena sfamata brucando erba appena bagnata dalla pioggia, belando felice. Era circondata da decine e decine di fratelli, che si muovevano nella stessa direzione ben sorvegliate dalla strana creatura quadrupede che emetteva suoni acuti ogni volta che qualcuna si allontanava dal gruppo. Per questo seguiva diligente la figura più alta, che la stava riportando nel luogo in cui avrebbero riposato.
Giorno e notte, il tempo passava spensierato. Talvolta veniva portata all'interno di un luogo buio e ne usciva leggera e fresca: la figura alta lo faceva a turno con tutti, tagliando il pelo in eccesso che comunque sarebbe ricresciuto rapidamente. Eppure quel giorno qualcosa non andava: non trovava Molly. Molly era un'altra pecora, e a Dolly piaceva brucare al suo fianco. Riconosceva Molly per una grande macchia nera sulla schiena, ma semplicemente non c'era. Rimase a pensarci appena qualche secondo, prima di tornare a brucare dimenticandosi dell'esistenza del suo amico.
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Banca del Tempio. Seduti attorno alla scrivania, gli esili uomini dalla pelle ambrata leggevano al loro padrone i numeri ordinati per bene all'interno delle tabelle. Murdock sapeva far di conto, ma per le grandi cifre con cui aveva a che fare preferiva usare alcuni uomini dell'Akeran giunti appositamente per servirlo. Era appagato da quello che sentiva: gli affari andavano più che bene! Di tanto in tanto qualcuno entrava disturbando, porgendo agli uomini pergamene regolarmente firmate con cui la banca si impegnava a prestare denaro alle mille imprese che stavano sorgendo a Ladeca, in cambio di sottili ma proficui interessi.
Si perse un attimo pensieroso: continuando per quella strada sarebbe diventato uno degli uomini più ricchi di Dortan! Forse avrebbe potuto comprare una casa lussuosa, un palazzo... o il suo benefattore avrebbe potuto renderlo un nobile! Lui!
« Signore, altre tre richieste. Nessuna impresa, ma comuni cittadini. » « Concedi, concedi! »
Andava avanti da giorni. Da un mese circa a quella parte sempre più uomini comuni chiedevano prestiti alla Banca: a quanto pare i mercanti in città avevano alzato i prezzi a dismisura, e i compensi delle imrpese non bastavano più a garantire il sostentamento delle famiglie. Più prestiti quindi, e più prestigio per la Banca!
« Ehm... direttore? Abbiamo un problema... » « Cosa? »
L'uomo dalla pelle ambrata aveva appena terminato di leggere le ultime righe della tabella, scoprendo qualcosa che non avrebbe fatto piacere al suo padrone.
« Continuando di questo passo... esauriremo il denaro a nostra disposizione. I cittadini da dieci giorni non saldano i debiti e continuiamo ad avere richieste di denaro. » « COSA?! » « Si signore.. non possiamo più gestire la Banca in questo modo... dobbiamo scegliere, o sarà la fine. »
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Maschera della Pietra Lunare. La ragazza smise di gemere, separandosi dall'uomo che stava cavalcando. Una recita perfetta, in grado di ingannare anche il più attento degli osservatori, perfezionata dopo anni di esperienza nelle strade d'oriente. Aveva iniziato quando era una bambina, e adesso nel fiore degli anni la giovane Lilith riusciva ad appagare ogni desiderio dei suoi finti amanti. Aveva un fascino particolare, esotico, in grado di fare innamorare ogni uomo sciogliendo anche i cuori più duri. Lord Rudolph al suo fianco era la vittima perfetta.
« Mio Lord siete sempre così... irruente! Come possedete una tale energia? » Mentiva naturalmente, ma le sue parole erano come oro colato alle orecchie dello sgradevole nobile. Era così grasso da sovrastarla per tre volte, e quando ansimava il respiro profondo era disturbato dal catarro. Per fortuna erano solo pochi secondi, un sacrificio sopportabile.
« Tornerete domani? Non riuscirei a stare senza di voi un solo minuto in più! » « No dolce Lilith: domani ho una riunione importante. » « Incontrerete i vostri amici per complottare? »
Lord Rudolph rise, nella sua immensa stupidità. Era innamorato di quella puttana, e si faceva grosso ai suoi occhi vantandosi di ogni sciocchezza compiuta. Pensava di aver trovato una confidente, una donna che ricambiava i suoi sentimenti, e per migliorare la sua posizione non aveva esitato a rivelare parola dopo parola il giro di corruzione che avevano i Pari a Ladeca. Ne parlava vantandosi di come i complotti orchestrati accrescessero il suo potere rispetto agli altri. Di come questo o quel nobile poteva essere ricattato. Di come l'aumento dei prezzi non lo avesse danneggiato minimamente. Era uno sciocco, e come lui ogni altro cliente di quel bordello. All'inizio ospitava uomini di ogni ceto sociale, ma dall'aumento del costo della vita era divenuto un banale ritrovo per i Pari che non esitavano a tradirsi a vicenda per gonfiare il proprio ego con banali puttane.
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Adel-Numèstara . Due uomini alla locanda del Giovane Drago scelsero lo stesso tavolo per bere la pinta di birra. Quando la cameriera gli comunicò la cifra da pagare uno dei due sgranò gli occhi, ma l'altro mise qualche moneta in più per saldare il conto. Scelsero il tavolo più defilato, ad un angolo lontano dal camino acceso.
« E' incredibile, non possono far pagare così tanto! Chi diavolo ha scelto questi prezzi? » L'altro fece spallucce. « Non lo so. Non lo sa nessuno in tutta la città. Tu piuttosto, come mai non hai la solita cappa nera? » « Ho perso la mia, e al mercato avevano solo l'ultima e costava uno sproposito. Sopravviverò. A noi. »
Un brindisi veloce, prima di sorseggiare e parlare di cose serie. Ormai da tempo le due figure facevano parte di Adel-Numèstara, il gruppo di spie che si stava spargendo per Ladeca. Avevano deciso di riunirsi a cadenze regolari per comunicare le loro scoperte: in mancanza di un mezzo di comunicazione efficace era l'unico modo per rimanere in contatto.
« Quindi, che diremo domani a quel pazzo di Lord Shimmen? » Risero entrambi. « Si... è ancora convinto che l'Edraleo sia già in funzione da anni, mentre sono ancora quattro travi in croce! » Un altro sorso, poi tornarono seri. « Gira gente strana, lo sai? Uomini pallidi, sfuggenti anche più di noi. Alcuni dicono Vampiri, ma non so se crederci. » « Ho sentito, e potrebbe essere un problema. Dicono che hanno sensi sviluppati, che spiano più e meglio di noi, ma non so per conto di chi. » « La concorrenza quindi? » « Più o meno si... »
Era vero. Le spie volute da Shimmen erano riuscite pian piano ad infiltrarsi nei livelli più bassi della società. Alcuni di loro avevano vissuto nel mito dei Silenziosi Sussurri, e pieni di entusiasmo si erano lasciati trasportare non conoscendo bene i rischi derivati dalla loro posizione. Un paio di loro si erano fatti coinvolgere nei loschi giri del Nido dello Scorpione, rimanendone uccisi. Altri provarono a scoprire la mente dietro il tremendo aumenti dei prezzi, senza successo. Molti continuavano a fare la fame, e pochi riuscirono a scoprire l'esistenza di un gruppo di Vampiri che stava invadendo ogni sobborgo di Ladeca. Senza dubbio avrebbero dovuto fare qualcosa: serviva una strategia, perchè erano in pericolo e stavano morendo di fame. A quanto pare emulare i Silenziosi Sussurri non era facile come sembrava...
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Tempio. L'uomo dalle ampie vesti si muoveva lungo il perimetro del tempio, sostituendo candele esauste con nuove. Ogni passo rimbombava all'interno della modesta struttura mentre lo sguardo di tanto in tento si volgeva verso piccoli e precisi ornamenti che rendevano quel luogo elegantemente modesto senza fronzoli pacchiani. Lo specchio, reliquia fondante dell'intero culto, esposto in bella mostra. Ma la malinconia tornò a infestare l'animo dell'uomo quando realizzò ancora una volta quello che sarebbe stato palese a tutti: la desolazione.
Il tempio era vuoto, tremendamente vuoto. Ogni tanto qualcuno entrava timidamente, vecchie e infanti per la maggior parte, ma non più di una, due al giorno. D'altronde riusciva a capire benissimo il motivo di quella tremenda diserzione: Zeno. Con Zeno ad esercitare il culto di Zoikar, in grado di riempire giorno e notti le piazze di Ladeca, quella struttura era a dir poco inutilizzata. Forse Dortan non era pronto al culto dei Dodici? Forse l'ostacolo era Zeno, che col suo straordinario carisma era un concorrente inavvicinabile? Il pensiero andò a Lord Erein: forse quell'investimento non era stato il più oculato. Cosa avrebbe fatto per cambiare la situazione?
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Bloody Cowbeb. La notte a Ladeca non era silenziosa. Un brusio confuso aleggiava nelle strade ad ogni ora, specie nei cantieri dell'Edraleo dove Demetrio Smith aveva costretto i suoi uomini a turni forzati di 24 ore. Qualcuno ogni tanto si fermava a osservare, altri passavano distratti intenti a dirigersi in chissà quale bordello. Ognuno per conto proprio non smetteva di perseguire il proprio scopo. Allo stesso modo, sul tetto di una delle case più alte, due figure pallide di incontravano.
« La notte è lunga e il sangue sgorga copioso. » « Gli assassini non mancano di certo. Il Nido dello Scorpione è un ricco banchetto. »
Annuirono. Era difficile passare inosservati nella loro condizione, eppure la sorte sembrava volgere a loro vantaggio. Erano creature della notte ma non per questo meno attente ai bisogni necessari agli informatori. Si mescolavano fra i malati fingendo anemie, fra i guerrieri al Nido tingendo il pallido volto con pitture tribali, alcuni si muovevano semplicemente ammantati di nero per non attirare l'attenzione: era una strana moda che aveva preso piede nei mesi precedenti a Ladeca. Inoltre data la dieta particolare il costo elevato della vita non era affatto un problema.
« La Famiglia ha bisogno di informazioni, domani parleremo con Alastor. Dove hai mosso i tuoi passi? » « Nido dello Scorpione. Nobili corrotti pilotano gli incontri arricchendosi. Tu? » « Ci sono degli uomini che si sono organizzati in un certo modo. Mi hanno osservato, mi hanno seguito e li ho lasciati fare: sono spie. Ingannano, complottano, studiano e ricercano ogni tipo di informazione. » « Come noi quindi. » « Si, come noi. »
Il vampiro non rispose. L'indomani Alastor avrebbe raccolto tutte le informazioni, compresa quella dell'esistenza di un gruppo di spie parallele. A quanto pare si contendevano lo stesso territorio, e agendo in nome del suo Signore non avrebbe permesso una simile convivenza. la soluzione sarebbe stata definitiva.
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Gilda degli Esploratori. L'uomo dietro il bancone si muoveva veloce, poggiando di volta in volta gli strumenti richiesti dal cliente. Corde, stivali buoni, picconi, binocoli ed altri utensili più o meno rari. Era affaticato ma soddisfatto: non aveva smesso un attimo di lavorare nonostante tutto. All'inizio era stato faticoso: Re Julien aveva investito qualche risorsa verso la Gilda, ma il lavoro scarseggiava perchè gli uomini sembravano più interessati agli investimenti in città che all'esplorazione delle terre del Regno. Poi, la svolta. D'un tratto, l'impennata dei prezzi. Operai, semplici artigiani e anche imprenditori più o meno conosciuti erano ridotti alla cinghia, e gli uomini iniziarono a rivolgersi alla gilda per avere attrezzature e sovvenzioni per esplorare l'esterno, perchè era meglio un'avventura verso l'ignoto che la povertà certa in città.
Gli uomini andavano e venivano, lasciando all'uomo dietro al bancone attrezzi da riparare e una quota per l'affitto degli stessi. Riuscivano a risparmiare soldi durante le loro traversate, e per questo la Gilda riusciva a tirare avanti. Forse in seguito avrebbero avuto bisogno di denaro, ma al momento non era un loro problema.
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Ordine dell'Artiglio. « Gideon! GIDEON! »
Il maestro urlava correndo dietro al ragazzo. Era esasperato, ma non poteva farci nulla. Ricordava con nostalgia i mesi precedenti, quando Gideon Reen giunse carico di belle speranze per imparare l'arte della spada. Erano giovani e adulti volenterosi, spinti dalla voglia di servire i nuovi Regni del Leviatano sotto un ordine importante e una formazione rigida. Alcuni sicuramente erano stati attirati dai fondi promessi: Re Julien aveva approvato l'idea, e stanziato parecchie risorse per reclutare e addestrare le nuove leve. Eppure qualcosa era andato storto.
Due o tre, a detta del maestro non di più, avevano iniziato a tergiversare abbagliati dall'istruzione che stavano ricevendo e dalle monete. Due o tre che da soli stavano continuando a coinvolgere altri nelle loro idee strampalate. Di notte uscivano sperperando i loro averi nei bordelli e provando a riguadagnarli nel Nido dello Scorpione. Molti di loro la mattina successiva non facevano ritorno.
« Preso. »
Un colpo al basso ventre fece cadere Gideon. Non era stato il maestro di spada, che si limitò a salutare con un inchino l'uomo che aveva fermato il fuggitivo.
« Signor Smith, la ringrazio. »
Mark Smith, nel cortile interno della caserma, si guardava attorno concentrandosi nell'ascoltare il rumore secco delle armi che cozzavano all'interno dell'edificio.
« "Eccellentissimo Ordine di Pacificazione Miliziano e Cavalleresco dell'Artiglio Scarlatto di Zoikar in Ladeca." Vi chiamate veramente così? Qualcuno riesce a ricordarselo per intero? » « Un nome altisonante senza dubbio. Ma fra noi usiamo semplicemente "Ordine dell'Artiglio". A cosa devo la vostra visita.» « Problemi. » Era seccato, si vedeva. « All'inizio ci avete dato uomini promettenti, ma da un mese a questa parte i tuoi ragazzi vanno in giro a rubare, delinquere e fare cose che solo il Sovrano conosce. Creano problemi, anche grazie alle nozioni di combattimento che gli fornite. Questa non è una conversazione, ma un ordine di Re Julien: fa qualcosa per mettere in riga i tuoi, o il vostro "Eccellentissimo Ordine" chiuderà i battenti domattina stesso. »
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Gilda dei Mercanti. Nel quartiere mercantile una decina di donne si aggiravano fra le bancarelle. Se fosse stato uno stretto vicolo avrebbero quantomeno avuto la parvenza di una piccola folla, ma disperse com'erano nella grande piazza sembravano a dir poco deprimenti. Il tessitore di tappeti le osservava distanti, sperando di cogliere qualche sguardo e attirare la loro attenzione, ma niente. Sbuffò pensando solo a qualche settimana prima: tutto andava bene! Il bazar era gremito di uomini ricchi e facoltosi, insieme ad un volgo speranzoso intento ad arraffare a buon prezzo offerti di scarsa qualità. Poi giunse la crisi, con l'impennata dei prezzi. Nessuno riusciva a permettersi il cibo, figurarsi un tappeto o un enorme leone di giada ornamentale! Quella sembrava la fine.
« Giornata fiacca, eh? » La voce familiare alla sua destra. Vessel si occupava di intagli nel legno. « Come tutte. Accomodati » La mano ad indicare lo sgabello al suo fianco. Lo sguardo ancora fisso sulle donne che si allontanavano. « Ascolta, ho pensato... quando ci siamo uniti i piani erano diversi, giusto? » « Non sai quanto... » « Però abbiamo passato un gran bel periodo, e versato nelle casse comuni parecchie monete d'oro! » L'altro alzò un sopraciglio. Senza dubbio era curioso sul risultato finale di quella conversazione. « E se usassimo queste monete per migliorare la situazione in città? Potremmo fingerci finanziatori! Sai benissimo che i soldi della Banca del Tempio non sono infiniti, e noi potremmo diventare una risorsa necessaria per la città! Pensa alla Gilda! »
Ci stava pensando, e non solo! Stava andando avanti con le possibili catene di eventi... Vessel era un genio! Si alzò di scatto poggiando una mano sulla spalla del collega.
« Ma certo! ovviamente dovremo scegliere bene come investire i nostri soldi, ma non abbiamo praticamente nulal da perdere! Riunisci la Gilda: domani inizierà la nostra rinascita! »
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CITAZIONE
QM POINT Un parto! Dico solo… un parto! In ogni caso, ecco un riassunto rapido della situazione dei vari progetti.
Ladeca: la nuova capitale dei Regni del Leviatano sembra sorgere già in declino. Consumata dall’elevata inflazione quasi ogni suo abitante vive al di sotto della soglia della povertà. Ma a cosa può essere dovuto un simile aumento dei prezzi? PP: 5 Edraleo di Ladeca: i cantieri dell’Edraleo sono aperti senza interruzioni. Il gruppo di Demetrio Smith lavora giorno e notte per assicurarne la realizzazione nei tempi opportuni Grazie agli ingenti fondi di Julien i suoi operai non sono nelle stesse condizioni del resto della popolazione. PP: 7 Ferriera di Leningrast: piegati dalla povertà i lavoratori della ferriera sono costretti a ingenti straordinari che peggiorano le loro condizioni di salute. I fondi iniziali sono quasi terminati. Leningrast può trovare una via di gestione alternativa, o chiedere aiuto alla Banca del Tempio o alla Gilda dei Mercanti. Tali opzioni consumeranno 1 PP a testa. PP: 2 Nido dello Scorpione: l’arena riscuote un certo successo ma alcuni assassini e nobili corrotti manovrano i combattimenti. Il popolo inizia pian piano a temere la zona che diventa un vero e proprio quartiere malfamato. Puoi interagire/chiedere favori a qualunque fazione, ma questo costerà 1 PP. PP: 3 Accademia Teatrale: l’accademia e il teatro ad esso collegato riscuotono un iniziale successo, minato profondamente dalla crisi del denaro. Puoi gestire la cosa come meglio credi, ma chiedere aiuto ad un altro progetto costerà 1 PP. PP: 1 La Voce del Regno: L’Ambasciata è ancora in costruzione, tuttavia la fama di chi l’ha commissariata è ben nota e il popolo sembra fiducioso nel ruolo che avrà nella futura Ladeca. PP: 5 Le Mani Cieche: Il gruppo di nobili corrotti si forma, ma vive nella paranoia: alcuni di loro sono stati arrestati da Mark Smith per gli scandali legati al Nido dello Scorpione. Altri cercando di staccarsi dal resto del gruppo per non sembrarne coinvolti. In compenso il problema del denaro non li tange minimamente. PP: 1 Ospedale Generale della Misericordia: serve come poche cose nelle condizioni in cui versa Ladeca, ma più di altri accusa il problema della mancanza di denaro. Come per la ferriera puoi chiedere aiuto ad altre fazioni, ma questo costerà 1 PP. PP: 3 Pecorelle Smarrite: riesci a mettere su il gregge progettato, e grazie a loro il problema del denaro di Ladeca non ti tange minimamente. Tuttavia di tanto in tanto qualcuna scompare: divorata da animali selvatici o rubata da poveri affamati? Puoi risolvere il problema o ignorarlo, ma chiedere aiuto ad altri progetti costerà 1 PP. PP:1 Banca del Tempio: con la crisi del denaro, la Banca e i suoi favori sono bramati dall’intera città. Gli affari vanno molto bene, e richieste continue di prestiti vengono soddisfate. Tuttavia i comuni cittadini smettono di restituire il denaro e la banca non può più soddisfare tutti. Utilizzando 1 PP puoi concedere denaro fino a 3 progetti, compresa “Ladeca” e “Edraleo di Ladeca”. Utilizzando 1 PP puoi chiedere collaborazioni con altre fazioni. PP: 3 Maschera della Pietra Lunare: il bordello a causa della crisi riceve principlamente le visite dei nobili de Le Mani Cieche, che non esitano a sputtanarsi a vicenda per ottenere i favori delle fanciulle. Informazioni senza dubbio importanti, ma quanto effettivamente utili? Il popolino non ha certamente denaro per godersi i piaceri che la casa può offrire. PP: 1 Adel-Numèstara: le spie iniziano ad infiltrarsi superficialmente nei bassi borghi della società, scoprendo soprattutto la presenza dei vampiri all’interno della capitale. Condividete gli stessi scopi, quindi le opzioni sono 2: collaborare o distruggere l’avversario. Con 1 PP puoi infiltrare le spie in 3 progetti diversi, ma richiedere l’aiuto di qualcun altro costerà 1 PP. PP: 2 Il Tempio: Zeno esercita il culto di Zoikar con eccessiva popolarità perché il tempio abbia dei seguaci. Certamente sembra un’idea fallimentare, ignorata bellamente dalla città. PP:0 Bloody Cowbeb: i vampiri iniziano ad infiltrarsi superficialmente nei bassi borghi della società, scoprendo la presenza del gruppo di spie Adel-Numèstara all’interno della capitale. Condividete gli stessi scopi, quindi le opzioni sono 2: collaborare o distruggere l’avversario. Con 1 PP puoi infiltrare i vampiri in 3 progetti diversi, ma richiedere l’aiuto di qualcun altro costerà 1 PP. PP: 2 Dove c’è Ladeca c’è Casa: progetto personale che non influenza le dinamiche di Ladeca. L’abitazione viene costruita ma salvo imprevisti non ha utilità nell’elenco dei progetti. I Sanguinari di Aldrael: progetto personale che non influenza le dinamiche di Ladeca. Gabriel ha il suo gruppo di vampiri personali, che salvo imprevisti non hanno utilità nell’elenco dei progetti. Gilda degli Esploratori: a causa della crisi del denaro in molti vogliono cercare fortuna altrove e la gilda riscuote molto successo. A causa delle elevate richieste di materiali potresti aver bisogno di altro denaro per espanderti, ma non è una priorità. Chiedere eventualmente aiuto ad una fazione costerà 1 PP. PP: 3 Ordine dell’Artiglio: Alcuni giovani scapestrati stanno lentamente trascinando verso la cattiva strada la massa di volontari iscritta all’Ordine. Per evitare ulteriori disordini, specie nei pressi del Nido dello Scorpione. O l’Ordine risolve questo problema, o Smith chiude tutto. Anche per te, 1 PP per chiedere aiuto. PP: 2 Gilda dei Mercanti: la crisi del denaro la letteralmente ammazzato il commercio della Gilda, tuttavia la cassa comune gode di una buona quantità di oro residuo utile per rilanciare l’economia. Con 1 PP puoi finanziare fino a 3 progetti, allo stesso prezzo puoi chiedere collaborazioni a chiunque. PP: 2 La Corte dei Superbi. Avendo inviato questo progetto oltre il tempo massimo, la sua realizzazione slitta al prossimo turno. Scuola Elementare: Avendo inviato questo progetto oltre il tempo massimo, la sua realizzazione slitta al prossimo turno. Regia Università di Ladeca: Avendo inviato questo progetto oltre il tempo massimo, la sua realizzazione slitta al prossimo turno.
Detto questo, sono passati circa 3 mesi dal post precedente, e il problema principale come avrete potuto notare è la mancanza di denaro a causa di un assoluto aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. A voi sta dettare una linea d'azione per permettere al vostro progetto di sopravvivere, eventualmente utilizzando i PP nel modo in cui ho spiegato precedentemente. Naturalmente per qualunque domanda sono disponibilissimo a rispondere nelle sedi opportune.
Per quanto riguarda i progetti fuori tempo massimo mi spiace, ma con l'enorme mole di lavoro mentale che richiede la quest non posso permettermi tolleranze di alcun genere. Ma in ogni caso non preoccupatevi: iniziare un turno dopo non comporta malus di alcun genere, tranne quelli narrativamente legati al tempo, ma nulla di grave. Inoltre vi ricordo che esaurire i PP, o non trovare soluzioni efficienti al problema del turno NON provoca assolutamente il fallimento del progetto, ma ne evolve lo sviluppo in una direzione piuttosto che un'altra.
Il limite per postare in questo turno è, improrogabilmente, giovedì 17 alle 23:59
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