Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Missione diplomatica, Avidità ~ Corsa all'oro.

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 14/9/2015, 22:35

Competitore
·····

Group:
Member
Posts:
1,644

Status:


“… gelidas leto scrutata medullas,
pulmonis rigidi stantes sine vulnere fibras
invenit et voce defunto in corpore quaerit.”



Un ignobile massacro. Di nuovo.
Ecco come si concludeva il suo primo incontro diplomatico con i Neiru: con un campo di battaglia disseminato di cadaveri. L’incontro non c’era mai stato ad essere onesti. Era giunto nel luogo indicato come uno degli accampamenti di quella gente misteriosa e inquietante e aveva trovato un tappeto di cadaveri.
Alcuni erano carbonizzati, altri dilaniati orribilmente. Non era necessario possedere una mente geniale per capire chi avesse commesso quell’atroce misfatto … La domanda era perché?
Cercò i tra i caduti il corpo meno oltraggiato dalla morte. Si chinò e lo contemplò per un attimo.
Gli occhi e la bocca erano spalancati chissà se per colpa del terrore o della sofferenza. La pelle livida del volto era macchiata di sangue spillato dalla bocca. Le mani stringevano il ventre aperto, squarciato da un colpo di spada. Pietà mista a disgusto gli distorsero la bocca mentre i ricordi di un altro massacro si levavano dalla distesa d’acqua quieta che era la sua mente in superficie, simili a mani di perverse spiriti lacustri pronte a trascinarlo in abissi oscuri fatti di rimpianti e di rimorsi.
Fu la constatazione dell’intrinseca debolezza di quella razza a salvarlo … Che colpa aveva lui se erano le vittime predilette per i massacri? Prima demoni e ombre poi addirittura i draghi! O forse … Forse non era la loro debolezza a renderli un bersaglio ma la loro conoscenza. E lui in fondo era li per quella. Per la conoscenza. Sciocca illusione quella di chi credeva che Erein di Deyrnas si fosse spinto fin li per trattare.
Trattare cosa poi? Una pace? Un’alleanza? No, gli Elfi non si alleavano nemmeno tra loro figurarsi con le altre razze! Lui, lui Erein era un’eccezione. L’amore si era mescolato ad un progetto, ad un disegno di potere quando Gwalch Glass e Mornie avevano riunito i rami di tre stirpi. Un disegno che però Erein non conosceva … La cosa lo irritava, lo infastidiva oltremodo. Sapeva in che cosa lo avevano mutato, lo aveva scoperto … Ma come e il perché rimanevano privi di una risposta.
Egli bramava sapere e quella conoscenza non poteva riceverla dal padre … Gwalch Glass si era redento, certo, ma rimaneva pur sempre invischiato nelle trame di potere del suo signore.
Mentre osservava quello che era stato un essere vivente ed era divenuto un macabro pasto per i corvi il Re Stregone si rese conto che per l’ennesima volta il Destino lo aveva schiaffeggiato.
Non aveva altra scelta … Doveva chiederle aiuto anche se il prezzo da pagare sarebbe stato atroce.
Mentre la nenia a Rhelia si levava accompagnata da un coro di gracchianti cornacchie il corpo dell’elfo sembrò per un attimo riprendere colore. Una luce tentennante proruppe dalle labbra esangui del cadavere, poi un lamento …
«No … No … »
Gli occhi di Erein si socchiusero un attimo. Avrebbe dovuto provare pietà per quell’anima strappata all’oblio del sonno eterno e invece il suo lamento gli provocava solo fastidio, rabbia.
«Oh smettila! Tornerai da dove sei venuto stanne certo! Presto questa tortura finirà, quanto presto dipende da te …»
Parlò lo spirito, raccontò quello che era successo. Tormentato dalla sofferenza provocata dall’essere richiamato nel mondo dei vivi non tacque nulla. Rivelò persino dove si erano diretti i suoi fratelli e sorelle.
Quando la sua voce tacque Erein sapeva dove iniziare a cercare.


«Perché mai uno come te dovrebbe interessarsi a noi? »
«Chi mendica non si chiede da dove proviene l’elemosina ne indaga le ragioni di chi l’ha fatta. L’accetta e basta.»
L’elfo gli scoccò un’occhiata acuminata come una delle frecce che avevano reso tristemente famosi i Predatori - «Chi fa l’elemosina non chiede niente in cambio mi risulta … »
Erein sorrise - «Touché … » - si guardò intorno come per rassicurarsi che nessun’altro li udisse, non era saggio parlare di Ombre e affini dinnanzi agli Elfi, quale che fosse la sotto specie a cui appartenevano - «Io … io sto cambiando. »
L’elfo lo scrutò ridendo sotto i baffi- «Tu? Tu sei sempre stato quello che sei … Tu stai morendo Erein di Deyrnas. La nostra conoscenza potrebbe aiutarti, non illuderti non risolverà il problema ma ne rallenterà le conseguenze.»
Lo stregone si guardò ancora una volta intorno. - «Non esisterà più una vostra conoscenza se non vi aiuto. »
«Probabile… Ma è più probabile che prima che ciò accada tu sia già morto. »
La mano del Neiuro saettò verso il petto, troppo rapida per essere fermata. Erein si chinò lievemente prima che il suo cuore gli venisse strappato. La luce della luna colpì il cristallo multicolore mentre l’elfo lo sollevava. - «Pensavi di essere l’unico a saperlo fare? Dove credi che abbia imparato tua madre?» - lo irrise tornando poi a guardare il cuore cristallizzato - «Affascinante e crudele al tempo stesso … Mi sbagliavo Erein non morirai. Il tuo è un destino peggiore.»
Umiliato, impaurito, sconvolto - «Cosa vuoi? Ti darò tutto ciò che vuoi!»
Un sorriso maligno si dipinse sulle labbra perfette dell’elfo. - «Chi supplica adesso?» - gli chiese - «Cosa voglio? Non è ovvio? Voglio quello che tutti vogliono di recente! Tesori, oro, meraviglie di ogni genere. »
Un’espressione di disgusto infestò il volto del Re Stregone - «Vendi la sapienza del tuo popolo per avidità? »
«Avido? Io? No mio caro, disperato, sciocco bastardo … L’oro compra tutto e alla mia gente non è rimasto niente se non il rancore e il rancore non compra niente. Comprendi l’equazione?» - la mano gli rispinse il cuore nel petto strappandogli un lamento - «Procurami ciò che ti chiedo e avrai ciò che brami. »
Non aveva scelta. Doveva accettare. - «Hai idea da dove potrei iniziare? »
«Ma non è ovvio? Dai più ricchi, avidi, tiranni di ogni tempo ed era! I Draghi!»
 
Top
0 replies since 14/9/2015, 22:35   46 views
  Share