Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Tesoro-Corsa all'oro, corsa all'oro

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miky1992
view post Posted on 18/9/2015, 21:32




Il dono dell'oblio.

Alla fine.



Prologo: Una tomba di ghiaccio.



L'Hiravash camminava avanti e indietro davanti al fuoco, il rumore dei passi rimbombava nella caverna. Di tanto in tanto, lanciava un occhiata verso l'imboccatura della caverna. La tempesta non accennava a diminuire di potenza e la neve si accumulava davanti all'entrata senza tregua. Schioccò un occhiata al suo dono. L'uomo imbambolato davanti al fuoco alzò la testa, il volto tradì un espressione terrorizzata e scattò in piedi. - Vai a liberare l'ingresso, non voglio rimanere bloccato qui!
Con la solita espressione da cane bastonato l'uomo si mosse ed eseguì il comando. - E smettila di fare quella faccia! Bastardo ingrato, con tutto quello che faccio per te. Non era la tempesta a mettergli inquietudine, ma l'idea di non potersene tornare nell'abisso insieme alla sua preda. Laggiù nessuno li avrebbe disturbati, ma aveva paura di incappare in uno dei suoi “amici” fintanto che rimaneva allo scoperto. La mantide si avvicinò al prigioniero, le mani e i piedi avevano assunto un colorito grigiastro, il corpo era scosso da tremiti. Non sembrava essere cosciente. - Portalo vicino al fuoco, se perde mani e piedi non m'importa, ma non voglio rischiare di perdere il mio premio. Prima voglio divertirmi con lui.
Bastò il calore del fuoco a farlo rinvenire, aveva un fisico niente male, resistente. L'Hiravash decise che non avrebbe atteso oltre, voleva il suo premio e lo voleva subito. La madre non si sarebbe arrabbiata, doveva comunque interrogarlo, prima o dopo che differenza faceva? E avrebbe corso il rischio di attirare l'attenzione. Afferrò il giovane per i capelli, questi lo trafisse con un occhiata carica d'odio che lo fece vibrare di piacere. - Ironico non trovi? Disse la mantide e abbassò lo sguardo verso i piedi bruciati della preda. - Un drago bruciato dal freddo, eppure ho sentito dire che niente brucia come il freddo. La mantide storse la bocca e sospirò. - Già tu non usi questa lingua vero? Non importa.
- Muoviti, chiedigli dove si trova questa meraviglia! Disse rivolgendosi all'uomo tremante davanti a lui.
L'uomo si accucciò davanti al volto del drago e disse: - Pa le y mae y rhyfeddod?
Il drago non rispose.
La mantide fece schioccare le mandibole e diede un morso al braccio del drago. I muscoli della preda guizzarono sotto le potenti mascelle, sconvolti dal veleno. Il drago trattenne le grida per un momento, poi si lasciò andare per il piacere dell'Hiravash. - Spero resisterai abbastanza a lungo da arrivare alla mia tana. Spinse contro la fredda roccia il corpo martoriato del drago e prese ad accarezzarne i lineamenti aggraziati. - Sai, tu mi saresti piaciuto molto di più come dono. Ti avrei concesso di vivere al mio pari, soddisfatto ogni tuo desiderio. Disse e diede un occhiata delusa ai capelli color del rame del drago.- Poco male, mi divertirò con te finché potrò. Disse e avvolse il corpo dell'uomo con le braccia sottili e aggraziate, graffiandogli la pelle con la punta degli artigli.

Parte I
Un drago dovrebbe solcare i cieli.



I lavori a Dortan procedevano senza particolari intoppi, i bardi avrebbero avuto la loro accademia e Stig avrebbe finalmente trovato un buon lavoro con cui finanziare le sue ricerche. Ma sarebbero occorsi mesi prima di poter effettivamente iniziare a lavorare, allora Stig aveva deciso di tornare a casa. In realtà non aveva mai avuto nostalgia di quel posto, troppi ricordi. Vivere a lungo può essere una condanna alle volte, Stig invidiava i draghi in grado di manipolare i loro ricordi. Ma se ne avesse avuta la possibilità parte della sua punizione non avrebbe avuto senso. Ricordare il dolore ogni momento di ogni giorno faceva parte del loro perverso gioco e allora ricordava. Il vento gelido gli schiaffeggiò la faccia, riportandolo alla realtà. Alzò lo sguardo al cielo e il ricordo di cosa volesse dire volare gli trafisse il cuore. Adesso poteva solo vagamente sperimentare quella gioia, ma la speranza di tornare a sfrecciare nel cielo rimaneva e anche per questo adesso era alla ricerca di una meraviglia. Con un oggetto simile avrebbe potuto pagare i migliori maghi del regno e riavere ciò che aveva perso.
Ma il destino aveva altri progetti.
Fu l'ombra ad attirarlo. Alzò lo sguardo e vide un drago color del rame solcare il cielo. D'istinto Stig si nascose, vergognandosi della sua incapacità. Il drago però invece di passare oltre precipitò nella vallata poco distante, sollevando una nuvola di neve che lo ricoprì quasi del tutto. Incuriosito Stig corse verso il drago di rame, la neve in quei punti gli arrivava al ginocchio e rischiò di cadere più di una volta.
Arrivato accanto al drago si accorse che questi mostrava evidenti segni di congelamento, più numerose ferite di altro genere. La creatura respirava lenta, con ritmo irregolare. - Brutta giornata.
Il drago emise un verso simile a una esclamazione di sdegno e si trasformò in un giovane dai capelli color del rame e la pelle grigiastra probabilmente a causa del freddo. Allora Stig notò che al drago mancavano i pollici, a giudicare dai tagli irregolari non erano stati tagliati di netto, ma quasi strappati.
- Roeddwn yn anghywir … sussurrò il giovane e senza degnarlo prese a camminare nella neve.
Mi sono ingannato, chissà cosa intendeva. Incuriosito Stig decise che valeva la pena parlargli. - Pa le y mae y rhyfeddod?
Il giovane annuì. - Yr oeddwn yn gobeithio i wedi dod o hyd yn gymorth gwerthfawr. Fy synhwyrau yn rhy cymylu, yr wyf yn masnachu am fy gyfartal.
Non parlava la lingua del nord da decenni, ma riuscì a capire grossomodo ciò che il drago intendeva. Un suo pari, non ci era andato così lontano dopotutto. Il primo pensiero fu abbandonarlo al suo destino, ma poi si convinse che un drago poteva trovarsi in quel posto per poche ragioni e la più probabile è che stesse dando la caccia a una meraviglia. - Ydych chi ar fin marw. (stai per morire.)
- Nid tan fy mod wedi cyflawni fy genhadaeth. (non prima di aver compiuto la mia missione.)
Stig sorrise soddisfatto. Perfetto. Poggiò la mano sulla spalla del drago e trasferì parte della propria energia in lui. La mano si fece calda, bollente. Mentre il respiro accelerava, la fronte si imperlava di sudore. Ora veniva la fame, insieme al solito senso di svuotamento. Pensare che avrei salvato un drago, strano il destino alle volte. Condusse di forza il drago verso il rifugio naturale in cui aveva passato la notte e lo fece distendere. - Colli dwylo a thraed. (perderai le mani e i piedi.) Disse e accese il fuoco.
- Efallai. (forse) mormorò.
- Rwy'n chwilio am y trysor. Stig decise che non valeva la pena girarci intorno, tanto era lui a essere in una posizione di forza e gli aveva pure salvato la vita. Non c'era motivo di perdere tempo, il clima poteva peggiorare da un momento all'altro in quel posto.
- Dimmi chi ti ha ridotto così.
Il drago si limitò ad ammonire Stig con uno sguardo carico di rabbia.
- Lo so che mi capisci, dimmelo.
- Un imboscata dei demoni, quei maledetti codardi. Disse, con tono meccanico e sforzato.
- Hanno pagato la loro codardia?
Il drago di rame fece una smorfia e abbassò lo sguardo. - Nid yw pob. (non tutti)
- Ho capito. Dimmi dove si trova il tesoro.
Il drago di rame sorrise. - Byddwch yn meddwl yn iawn? (vuoi la meraviglia vero?) Il drago emise una debole risata. - Ychydig iawn o ddraig heb adenydd, nid yw bod yn haerllug. (piccolo drago senza ali, non essere impudente.) Il drago fece una smorfia e lanciò un occhiata alle proprie gambe. Yr wyf yn cynnig bargen, yn dod â'r arteffact fy mhobl ac yn gyfnewid byddaf yn rhoi rhywbeth o werth cyfartal chi. (ti propongo un patto, riportami l'artefatto della mia gente e in cambio ti darò qualcosa di egual valore.)
- Mi stai offrendo un lavoro? Quale onore. Quindi vuoi che prenda il tesoro per te?
- Ddim yn union. (Non esattamente)

Parte II



La meraviglia non assomigliava per niente a ciò che si era immaginato. Certo non si aspettava di trovare montagne di monete d'oro e pietre preziose, ma almeno un forziere traboccante d'oro vecchio stile si. Invece tutto quello che l'enorme caverna racchiudeva era un globo di vetro illuminato da un fascio di luce. Stig si avvicinò e notò all'interno del globo migliaia di punti luminosi. Un occhiata più attenta rivelò alcune costellazioni che conosceva, una mappa stellare? Stig si accorse che stava tremando. Anche se il vento dell'Erydliss non poteva raggiungerlo, il freddo di quella terra cominciava a penetrargli fin nelle ossa. Si guardò attorno, eccezion fatta per le tenebre non vedeva nulla e non percepiva nulla. Eppure lui era li, ne era certo. - Frustrante vero? Disse rivolto alle tenebre. - Così vicino alla preda, tanto che basterebbe allungare la mano e prenderla. Disse e allungò la mano a sfiorare la sfera e ritrasse le dita di colpo. - Eppure irraggiungibile. Stig diede le spalle alla meraviglia e si lasciò andare a un sorriso sarcastico. - Questo tesoro non appartiene a me, ne tanto meno a uno della tua specie. Appartiene solo agli Eyðileggj.
- E allora cosa sei venuto a fare?
- Mi hanno promesso un premio in cambio della tua testa.
La risata echeggiò per tutta la caverna. - Un cane degli Eyðileggj! Quindi hai trovato il mio prigioniero... per colpa sua ho perso il mio giocattolo! Dimmi dove si trova e mi dimenticherò della tua presenza qui.
- Temo di non poterlo fare. Disse e preparandosi al combattimento richiamò la sua pelle.

La figura della mantide emerse dall'oscurità, aveva un corpo sinuoso e affusolato, di un verde smeraldo. Grazie al suo allenamento Stig poteva vederne la vera forma, senza cadere nella trappola del demone e decise di richiamare la sua antica forza. La mantide piegò le gambe sottili, di scatto balzò di lato e in un lampo fu di fronte a Stig. - Allora non mi servi a niente. Dal lungo braccio della mantide spuntò una lama d'osso ricurva e seghettata, il colpo avrebbe trafitto Stig allo stomaco se questi non avesse piegato il corpo per evitare il colpo. La lama d'osso disegnò una linea rossa sul fianco di Stig. É veloce. Richiamò la lama di diamante e tentò un affondo diretto al petto della mantide. Il demone fu rapido ed evitò la lama chinandosi e spostandosi di lato, poi colpì Stig al fianco ferito con un calcio. Il drago finì a terra e si ferì al fianco con una stalagmite. Una fitta di dolore si irradiò dalla schiena e gli mozzò il fiato. Stig strinse i denti e si rimise subito in piedi.
In quel momento notò che la mantide aveva una protuberanza sanguinante sul fianco sinistro, da cui partivano rigonfiamenti che salivano verso petto, braccio e gola. Questo è ferito e mi sta facendo il culo.
- Dov'è il drago?
Stig sputò a terra. Odio farlo, ma non ho altra scelta. Il corpo di Stig si trasfigurò, la pelle squamosa tornò blu come un tempo, gli artigli si allungarono, era una forma che il drago odiava perché ricordava a se e mostrava agli altri un aspetto deforme e mutilato di ciò che era. Ma vista la situazione decise di non avere altra scelta.
- Hai sangue di drago pure tu? Allora dimmi perché non prendere la pietra e fuggire.
- Spiacente, il mio contratto prevede solo che mi prenda la tua testa.
Stig scagliò la sfera di diamante contro la mantide, miriadi di frammenti lucenti trafissero il corpo del mostro che urlò di dolore. - Idiota. Pensavo quelli della vostra razza avessero più cervello!
- Beh sono un drago, ho un certo onore da difendere.
Il mostro non diede tempo a Stig di concludere il discorso, scattò in avanti con una velocità inaudita. Stig poté solo sgranare gli occhi, richiamare altro potere e alzare le braccia; mentre la lama disegnava uno squarcio sul suo petto.
- Non sai fare di meglio? Che delusione. Disse e colpì la bestia al volto con la coda, sfogando tutta la sua forza nel gesto.
Stig si preparò alla lotta, la ferita sul suo petto sparì, il dolore cessò. Però ormai era al limite, anche se il demone appariva molto più provato di lui. Poi la corazza sul fianco di mantide del demone si crepò e diversi bubboni rossi fecero capolino. Si gonfiavano e sgonfiavano ritmicamente, il demone urlò di dolore. - Merda!
Stig era certo che il mostro fosse ormai in fin di vita, invece questi scattò e mostrando un energia disumana lo inchiodò a terra. Allora i due messi alle strette fecero ciò che una bestia ferita avrebbe fatto: azzannarono l'uno la spalla dell'altro. Il dolore si irradiò potente lungo la spalla, un dolore insopportabile che gli fece temere di aver perso l'arto. Ma la mantide era allo stremo e dopo quell'ultimo sforzo si accasciò a terra.
Stig rimase per un tempo interminabile a fissare il corpo della mantide, mentre quelle strane bolle crescevano e la consumavano. Alla fine di lei non rimase altro che una pozza nera puzzolente.

Epilogo.



- Sarà stata una delusione per lui, raggiungere il tesoro e non poterlo prendere. Il drago si era rimesso meglio di quanto previsto da Stig; aveva le dita ancora giallastre, ma era sicuro che alla fine non le avrebbe perse.
- Già, anche se per poco non rischiavo di perderlo.
Il drago di rame sorrise. - Ti sei rivelato più utile del previsto, questo è per te. Disse, si staccò una scaglia e la porse a Stig.
- Mi aspettavo qualcosa di più sinceramente. Disse rigirandosi la squama tra le mani.
Il drago di rame digrignò i denti. - Stupido insolente! Questa è la tua ricompensa: l'oblio. Dimentica il dolore, dimentica il passato drago. Forse avrò ancora bisogno di te. Disse e spiccò il volo.
Allora Stig strinse la squama tra le mani e il dolore, la sofferenza e il tormento dei ricordi scomparve. Aveva trovato il suo tesoro.

Corpo 100%, -10% forza del drago. – 10% forza del drago. 80%
Mente 75%, - 20% cura incisiva= 55%-20% cura incisiva 35%
Energia 125% 10% palla di diamante. -5% lama di diamante 115%

Guaritore infallibile: tramite il consumo di un utilizzo di questa passiva una tecnica di guarigione che curi l'energia cura invece il corpo: passiva 2 utilizzi

Figlio del fuoco. Le tecniche di natura magica vengono considerate di un livello superiori senza però che i consumi varino. Però le tecniche di natura fisica subite saranno considerate di un livello superiore senza che il nemico vari il consumo. Numero utilizzi 1
Auspex. Sono in grado di avvertire le auree intorno a me. Numero utilizzi: 1

Lama di diamante. Con questa tecnica creo una lama lunga 30 cm lungo una delle mie braccia. Consumo basso. Questa tecnica evoca la lama per due turni e ha natura fisica. 1 pt consuma corpo

Mente gelida. La mente del drago è stata forgiata dalle privazioni subite, ciò lo rende meno suscettibile dagli influssi psionici altrui donandogli una difesa passiva. Numero utilizzi: 1

Palla di diamante. Creo una sfera grande quanto un pallone da calcio di schegge di diamante che verrà lanciata ed esploderà in una miriade di schegge che andranno a conficcarsi negli abiti e nella pelle dei nemici. Questa tecnica ha consumo medio e provoca danni bassi. Questa tecnica ha natura magica ed è una tecnica ad area. 2 pt consuma energia

Forza del drago. Con questa tecnica evoco un barlume della mia antica forza, grazie all'allenamento i miei muscoli tornano forti come un tempo. Questa tecnica ha natura fisica. Consumo medio 4 CS a forza 2 pt consuma corpo

spiegazione: il premio finale sarebbe l'amuleto che ho comprato in erboristeria, spero vada bene. In pratica l'idea di tesoro per Stig è il poter dimenticare gli anni di punizione passati e il dolore per la mutilazione delle ali.
 
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