Voci dal Cielo — Richiamo, Corsa all'Oro

      Camminavo lentamente sulla neve, stando attendo ad ogni mio passo. Non potevo sapere cosa c’era sotto quello strato candido, se piccole fosse del terreno o infido ghiaccio, e preferivo evitare di spezzarmi una caviglia prima d’essere arrivato all’albero. Se non altro il posto doveva essere quello giusto.
     « Una vallata che in questo periodo sarà completamente coperta di neve, con un singolo albero al centro, dalle foglie arancioni. »
     Almeno, questa era la descrizione come me la ricordavo che mi aveva dato quello strano uomo che mi aveva avvicinato dal nulla mentre mi trovavo nell’accampamento dell’Ammiraglio a Matkara. Frequentavo spesso quel luogo ultimamente, usandolo come base per le mie spedizioni esplorative nel territorio alla ricerca di artefatti misteriosi, il tutto per conto del mio amico mercante e collezionista Borin, a Taanach.
      Il messaggero era giunto con una borsa a tracolla e abiti robusti e pieni di tasche, che mi diede l’impressione di uno abituato a viaggiare. Mi aveva chiamato per nome, dandomi una busta sigillata col simbolo dei Lancaster. Non avendo mai avuto chissà quali contatti con nessuno di loro – tranne combattendoli, o quella volta che ho consegnato degli ordini ad Ashtaleon, durante l’assedio di Basiledra, dire che ero sorpreso sarebbe un bell'eufemismo.
      Il nome però lo conoscevo, e fu questo a spingermi ad accettare quell’inaspettata richiesta di aiuto.

      E quindi eccomi qui, a congelarmi fino al midollo sotto il freddo vento dell’Ystfalda, arrancando sulla neve che mi arrivava al ginocchio tenendomi stretto con le mani guantate il pesante mantello di montone che avevo preso in una delle città vicine. Il messaggero aveva cercato d’essere il più accurato possibile nel descrivermi la zona, dandomi punti di riferimento e nomi utili, e la cosa mi è stata indispensabile per trovare il luogo corretto.
      Avrei dovuto chiedere a Ryellia cosa le passava per la testa quando ha deciso che il luogo di ritrovo doveva essere una valle sperduta in mezzo al niente. Aveva un problema con la praticità?
      Nuvolette di vapore si formavano ad ogni mio respiro, ma nonostante il gelo tutto sommato ero contento di aver avuto la possibilità di andare in un luogo simile: era uno spettacolo grandioso. Tutto era bianco, con le alte montagne che svettavano all’orizzonte, l’aria frizzante ed il cielo con giusto qualche nuvola in cielo, che fortunatamente non prometteva di nevicare. Se cominciava una bufera non sarei arrivato mai!
      Avevo accarezzato l’idea di indossare la Maschera per potermi difendere dal freddo, ma alla fine l'avevo scartata. Faceva un brutto effetto alle persone che mi guardavano, inoltre togliermela mi faceva sentire sempre stanco, come se avessi corso per ore. I miei denti avrebbero dovuto battere per un altro po’.

     Non avevo tenuto conto di quanto tempo ho passato a camminare in quella valle, ma ad un certo riuscii a scorgere l’albero che stavo cercando. Le distanze nelle montagne erano ingannevoli: mi trovavo ancora piuttosto in alto, ed il terreno declinava dolcemente verso altre colline boscose e monti più a sud. Anche se la vedevo abbastanza chiaramente grazie alla visibilità perfetta di quella giornata mi ci potevano volere ancora diverse ore di cammino, specie se dovevo fare attenzione a come mettevo i piedi.
     Non ne valeva la pena.
     Una sottile striscia argentata apparve davanti a me, come un brillante filo verticale alto un paio di metri, e la sua gemella apparve davanti all’albero. Poter vedere dove andavo mi permetteva d’essere particolarmente preciso. La linea s’aprì come le tende di una finestra, rivelando davanti a me l’albero spoglio ed una ragazza bionda che indossava un mantello pesante, che mi guardava con sguardo serio e attento.
     Feci un passo in avanti e percorsi in un attimo la distanza che ci separava, chiudendo il Varco dietro di me. Mi abbassai il cappuccio che avevo alzato per proteggermi le orecchie dal vento, rivelando i miei capelli grigi spruzzati di neve, e le feci un mezzo sorriso.
     « Le locande sono passate di moda, Ryellia? »