Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Valzer al crepuscolo ~ Encore, Contest Settembre 2015 - Akeran - Impotenza

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view post Posted on 30/9/2015, 21:01
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what a thrill
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encore

« Hai intenzione di stare qui a fare niente mentre il mondo crolla? »
La longilinea figura di Anbal, la Neiru, era circondata da immagini di guerra. I suoi capelli argentei si stagliavano come il riflesso di un coltello davanti all'imponenza del sole nero -l'ultimo e più depravato tra gli esperimenti del Re Che Non Perde Mai. Il globo oscuro, grande quanto una città, guardava il campo di battaglia sotto di esso come l'occhio del diavolo stesso -sembrava irradiare una vibrazione oppressiva e impossibile da ignorare, come se stesse annunciando la sua mera presenza ad ogni scoccare della lancetta che avanzava inesorabile verso la Fine.
L'elfa e il suo compagno, però, non si erano ancora uniti a quella macabra danza di morte. Erano fermi nell'accampamento degli elfi, posto su una collina affacciata sull'inferno di fuoco e acciaio che si stava scatenando al di sotto. Il fragore della guerra pareva raggiungere ogni luogo del pianeta, bombardando i timpani di tutti coloro rimasti indietro con il suono di esplosioni gigantesche e grida disumane. « È il mio popolo ad aver donato nuova vita a tutti voi, con il nostro Fiume del Fato. È così che intendi ripagare la gentilezza, umano? » disse l'elfa, mentre la terra sotto ai suoi piedi continuava a tremare incessantemente, scossa -anzi, violentata- dalla brutalità del conflitto.
L'uomo a cui si rivolgeva era abbandonato a terra, privo di ogni volontà. I capelli bruni gli scendevano sul viso, nascondendone lo sguardo. Le vesti violacee che i Neiru gli avevano donato erano sporche del fango su cui era rimasto. Anbal lo guardava dall'alto verso il basso, sempre più irritata. Era passata un'ora dall'inizio delle ostilità, e il pandemonio era già sceso più volte. Anche loro si erano ritrovati tra la mischia, ma una visione aveva fatto far loro marcia indietro: la fenice. « Rispondimi, Edmond! » concluse la Neiru, sfoderando lentamente la sua sciabola e puntandola verso l'uomo che era stata incaricata di seguire. « Rispondimi o non mi riterrò più responsabile del tuo lurido essere. »
Finalmente, Edmond alzò il capo verso di lei. I suoi occhi grigi erano pieni di rabbia e rassegnazione. Si alzò in piedi, fronteggiando la punta della sciabola di lei. « Sei forse cieca, elfo? Non hai visto? » l'uomo iniziò a muoversi verso Anbal, che indietreggiava ad ogni passo che lui prendeva nella sua direzione. Gli occhi spiritati dell'uomo fissavano dritti in quelli di lei, e le pareva che stesse stritolando la sua anima. Ciò nonostante, continuò a puntare la spada verso di lui. « Quella bestia, quella fenice. Non hai visto? Non siamo noi quelli ad essere saliti sulla sua groppa. » « Di cosa stai parlando? Questo è ovvio! » Edmond improvvisamente sbraitò: « Non vedi che l'ASGRADEL non ci ha scelto, stupida? Potremmo anche essere morti ora, e nulla cambierebbe! »
Anbal si distanziò ancora di qualche passo da Edmod. Fortunatamente erano all'estremità dell'accampamento, e nessuno avrebbe notato il loro battibecco. Ma anche se ci fossero stati al centro probabilmente non sarebbe importato, non con il torrente inesauribile di feriti che venivano riportati indietro. « Questo è perché sei un debole, Edmond! Non meriti di essere un Generale -non meriti nemmeno di essere qui. Ti avremmo dovuto lasciare nel gorgo, a morire. »
« Perché dovrei partecipare in questa insensata guerra, Anbal? Per fermare le ambizioni di un pazzo? O per aiutarlo a conquistare tutto? Che importa? Nulla di tutto ciò porterà a qualcosa, se non rovina. E mi stai dicendo che dovrei rischiare la mia vita per qualcosa di così insensato? Sì, avreste dovuto lasciarmi nel gorgo a morire -non sarebbe importato.
Ero venuto per vedere l'Asgradel, capisci? Il potere dei miracoli. Ma non sarò io ad avere questo onore. È finita.
»

« Ora basta! Sfodera la tua spada, codardo. » sentenziò Anbal, solenne. « Hai insultato la generosità del mio popolo per l'ultima volta. »
« Sei senza speranza, cieca e sorda. » le rispose Edmond, mettendo mano alla spada che portava sul fianco. « Guarda bene, ora: » fu in quell'istante che Edmond lasciò velocemente la presa sulla sua arma e lanciò un qualcosa di invisibile verso la sua nuova avversaria. Prima che Anbal potesse reagire, dal nulla si materializzò un piccolo gancio legato ad una corda nera saldamente legata al braccio sinistro di Edmond. Il laccio si arrotolò in un solo istante attorno alla sciabola della Neiru, ed Edmond diede un poderoso strattone per privarla dell'arma -fallendo. Anbal rimase saldamente ancorata alla spada, come se fosse la materializzazione stessa del suo orgoglio, e venne semplicemente destabilizzata per pochi, fatali momenti. Fu allora che Edmond materializzò una seconda arma nell'altra mano, ed uno scoppio si udì, seguito dal grido di dolore dell'elfa. Anbal cadde nel fango, scossa dall'impatto e con un buco sanguinante nella spalla. La mano di Edmond ora stringeva un marchingegno fumante, capace di scagliare proiettili forti come quelli di una balestra. « Sei debole. » sentenziò il vincitore. « E se ti getti là dentro, nella mischia, morirai. »
« Sei un lurido... un lurido e meschino egoista! » gli rispose Anbal, che faticava a rialzarsi. « Se non hai niente per cui combattere, allora stai qui e muori. Ma io... » la Neiru piantò la spada a terra, facendo forza su di essa per rialzarsi. Lo shock dell'impatto e il dolore della ferita erano sempre più affievoliti dallo spirito che stava crescendo come un incendio nel suo spirito, un fuoco alimentato per l'odio verso Edmond. « ... anche se dovessi morire, io andrò. »
Edmond non si scompose. Rimase immobile a guardare la donna sanguinare e soffrire per mano sua, senza sentire niente.
« E allora va. E muori. »

Tra i due non ci furono più parole.
La magia dell'elfa risanò la sua ferita in pochi istanti. Raccolse la spada e si voltò, abbandonando l'umano che era rimasto immobile a fissarla. Anbal attraversò la barriera magica che proteggeva l'accampamento e si gettò nella guerra vera, sparendo come una goccia di pioggia nel mare. Edmond non la rivide mai più. Rimase solo, abbandonato su quel pantano, il palcoscenico dell'apocalisse. Rimase a pensare a tutto e al niente, fissando il sole nero così come un bambino distratto fissa fuori da una finestra, immaginando scenari e possibilità improbabili. Le sue armi erano ai suoi piedi, coperte dallo sporco, abbandonate al loro destino. La guerra davanti a lui continuò senza sosta, e lui rimase sempre impassibile, colmo di rimpianto e fallimento. La sua mente continuava a tornare su una cosa sola:

l'Asgradel.

E quando la fine giunse, spezzando ogni cosa, tra i pensieri di Edmond era solo presente una desolata disperazione, vuota e senza alcun significato,

xzQSLLO

esattamente come quel finale nero, privo di ogni desiderio.

In questo contest ho cercato di seguire un doppio filone relativo all'impotenza: Edmond ha creduto di aver sfiorato il suo più grande desiderio, l'Asgradel, ma dal momento che è stato gettato via da esso è sprofondato in una disperazione crudele, in cui cerca di trascinare anche la sua compagna Anbal. Nel suo caso l'impotenza è quella della sconfitta certa, del fallimento totale e irrecuperabile: non ci sarà mai più una seconda possibilità, nulla lo potrà mai redimere.
Nel caso di Anbal, l'impotenza è quella di una guerriera retta unicamente dalle sue motivazioni, e non sulla forza del suo carattere. Per lei, che si affida ad un cieco orgoglio ma che non dimostra la forza necessaria a dimostrarlo, la morte in battaglia è una certezza.
Inoltre, sempre presente sullo sfondo della guerra del crepuscolo è l'impotenza dei personaggi di cambiare il destino della guerra, una consapevolezza che li accompagna mentre precipitano verso le loro personali disperazioni.
Questa, almeno, era l'idea originale del contest. Edmond sarà il mio nuovo personaggio, quindi mi è sembrato lecito utilizzarlo.

Ho dovuto fare un po' di ricerca nei vecchi topic del valzer per questo post, spero di non aver fatto strafalcioni.
In caso ci siano problemi con il titolo, il codice è questo:
CODICE
<font color="#3A0057"><b>Valzer al crepuscolo</b></font>  ~ <i>Encore</i>
 
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