Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Llusern; Aurore e Chiaro di Luna, Corsa all'oro - Intralci

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view post Posted on 9/11/2015, 10:38
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Odette vs. Àlfar (Prologo)

Aurore e Chiaro di Luna -
Intralci.



L
a porta della locanda cigola, all’ingresso dell’ennesimo affaticato “brobygger”: porta con sé una ventata gelida e una scia di neve, presto sciolta dal tepore del grande camino al centro della sala. Un boccale sbatte violentemente sul tavolo, richiamando l’attenzione e versando qualche spruzzo di birra. ”Come ti dicevo, questa settimana sono partiti in dieci. Dieci bygger! Robe da matti. Vanno tutti su, al Piangente, ma nessuno rimette piede in piazza. La povera Sygurd, pace all’anima sua, è impazzita e s’è buttata dal Passafosso. L’hanno ripescata nel Dortan, c’è arrivata con la corrente…almeno la testa. Stiamo ancora cercando il resto. Tutta colpa della Lacrima. Da quando quei maledetti pipistrelli troppo cresciuti hanno fatto la loro comparsa, quello specchio d’acqua è diventato una trappola mortale. Per questo vi abbiamo chiamati. C’è da capire cosa succede…siamo troppo pochi per lasciare che altri vadano in cerca di guai…” Il guercio canuto fissa negli occhi lo straniero. Il silenzio lo invita a proseguire e il sapore della birra è rovinato dall’amarezza. ”La Lacrima è il centro di numerose leggende, ma qualche giorno fa è passato un tizio strano: parlava a tutti dei giochi di luce della pozza e dell’incanto…e tutti hanno cominciato a smaniare. Ma il clima qui è freddo anche quando fa più caldo. Molti muoiono assiderati sul fondo dell’acqua. O sbranati dalle fiere…ci aiuterete?”
Lo straniero scola la birra, si rivolge a committente e sorride.
”Certo che sì.”


Corsa all'oro / Intralci
Odette vs Àlfar
Gialla C vs Gialla B
PK: OFF
Durata: 1 post di presentazione e 5 di combattimento
Tempi di risposta: N.D.
Arena: Il nido di Lilith ~ Erydlyss, Confine con il Dortan.
Ora: Ultime luci del tramonto, notte.
Primo Post: Àlfar






La brezza portava con sé sbuffi di neve fresca.
Il cielo era privo di nuvole e il sole calava oltre le cime dell’Erydlyss, dipingendo un sorriso scarlatto sulla luna insolitamente grande.
Una figura incappucciata risale il fianco premendo la neve sotto gli stivali, una bisaccia sulle spalle e un mantello logoro stretto contro il freddo. Alle sue spalle il villaggio di Svartvannreir.
Sul pianoro circondato dal bosco sgorgava uno specchio d’acqua di modeste dimensioni, più profondo che largo, sovrastato da un contorto sperone roccioso: la Lacrima e il Piangente, testimoni di una tragica storia, di un amore tradito e di una morte rimpianta, raccontata in molte forme e con nomi diversi. In vero la roccia sembrava veramente piangere inginocchiata su una pozza di lacrime vecchia di secoli, sul cui fondo le leggende raccontavano di antichi artefatti e speranze infrante – come si racconterebbe di un pozzo dei desideri.
Il viandante spazzò via la neve da una piccola nicchia e posò una statuetta: un orso con le zampe avvolte attorno a una Lanterna, accese la fiamma e pregò. La sua voce si levava come una cantilena sommessa, un mormorio confuso interrotto solo dall’incresparsi delle acque e l’infrangersi di un vaso vicino alla sua testa. ”Lo sapevo che sarebbe venuto un altro spione a rovinarmi il bagno serale, sciò! Vai via, pervertito!” illuminata dal tramonto morente una figura esile emerse dalle acque increspate. ”Chiedo venia, non intendevo disturbare bagni notturni in luoghi così…bizzarri.” Lo sguardo di Buonsangue vibrava di una melodia azzurra, calma sussurrava, non mordo… Senza accennare a coprire la pelle umida, luccicante sotto l’incedere della notte, la giovane rispose con tono impertinente ”Non ha nulla di bizzarro questo posto, è solo un bel laghetto. Anche se ci sono un sacco di cose buffe sul fondale... come quel vaso dorato con cui l'ho appena mancata.” La Lanterna cercava di mantenere la calma ”Non credo di afferrare il vostro accento. Voi non siete di queste parti, vero?” ma la ragazza incalzava. "Sacrebleù, ti sembra modo di rivolgersi ad una signorina? Almeno potreste presentarvi, e volgere il proprio sguardo lontano dalle mie gentil forme."

Àlfar si guardò intorno e raccolse degli abiti da terra.
Si avvicinò lentamente allo specchio d’acqua e si lasciò scivolare sulla superficie dell’acqua, sospinto dal vento.
”Dove ho messo le buone maniere…Il mio nome è Àlfar. Noto alle lande dell’Edhel con il soprannome di “Buonsangue”. Vi dispiace rivelarmi il vostro nome? O lo avete lasciato nel Dortan, insieme alla comune decenza di non tirare vasi alla gente?” Sorrise, portandosi estremamente vicino alla fanciulla, galleggiando nell’aria pungente. ”Penso vi convenga vestirvi…ho una faccenda da sbrigare e, per quanto possibilmente piacevole, la vostra pelle è un po’ troppo pallida per non distrarmi.”
Le lanciò i vestiti, volutamente sbagliando mira.
Nel cielo la notte era quasi la sola dominatrice e la lanterna a forma di orso cominciava a risplendere di luce verde.


E così ho finalmente postato: questo post è tanto presentazione della scena, quanto primo post di Àlfar. Ringrazio Lucious e Odette per la pazienza...Si comincia!


CITAZIONE
Note:

Ho usato un consumo della passiva "Volo senz'ali" per camminare sull'acqua, con il prossimo post produrrò uno specchietto decente :D


 
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view post Posted on 9/11/2015, 13:49
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Erydlyss - Il Nido di Lilith
«Treasures Seeker»

Non ci si fa caso, a volte, ma ogni persona che incontriamo anche per un breve istante in tutta la nostra esistenza ha una vita complicata e unica quanto la nostra. Magari non ti fermerai mai per parlare con chiunque di loro, probabilmente non ti soffermerai nel riflettere su quei piccoli segni capaci di raccontare una storia a se stante, ma sicuramente lascerai che ognuna di queste vite ti passi addosso in un'istante e senza curartene troppo. Ed i luoghi circostanti non sono certo da meno, dal più piccolo degli alberi al più grande e maestoso dei castelli, storie raccontate da piccoli segni e scritte che i più non possono o non vogliono vedere. La prima volta che ho avuto la possibilità di osservare questo laghetto è stato più o meno mezzo secolo fa, allora mi ero avventurata nelle regioni dell'Edhel per la prima volta e fui quantomeno incuriosita dalla forma di quel singolo sperone roccioso, piegato sul laghetto come bambù sospinto da un vento incessante. Il lago, che più che lago è uno stagno di considerevoli dimensioni, è però davvero profondo. Al primo tuffo per poco non saltai dritta dritta sullo sperone, fu davvero terrificante ciò che vidi sul fondale del Piangente. Svariati corpi, ormai ridotti a scheletri con indosso splendidi abiti e lunghe gonne, tutte donne. Accanto a loro spoglie di antichi cavalieri e uomini di tempi andati, coperti per lo più da vecchi manufatti appartenenti ad un'era ormai troppo lontana per essere ricordata. Da allora, ogni volta, giungo sempre qui, per perdermi tra le torbide acque del Piangente, tuffarmi senza paura alcuna da quel masso piegato come una madre che si dispera per la morte del proprio figlio. Una delle molte versioni, secondo gli uomini e le donne del vicino villaggio. Molti preferiscono non avvicinarsi, con i boschi sempre pieni di selvaggina c'è poco spazio per allegre scampagnate, ma con gli animali io ci vado d'accordo. Se non ci si capisce tra propri simili, in fondo, che triste e lugubre mondo sarebbe mai questo? Perché è questa la sicurezza del piangente, la quiete assoluta della solitudine montana. Mi ritengo sorpresa quando, emergendo con una curiosa anfora tenuta tra le braccia, noto una fiammella ai bordi del lago ed un omaccione inginocchiato dinnanzi ad essa, come se pregasse. Dall'aspetto rozzo si direbbe quasi un guardiacaccia, o forse un boscaiolo, però questo laghetto deve avere un profondo significato, per lui. Magari è un padre o un fratello di una delle molte anime che questo specchio d'acqua ha reclamato, venuto a pregare per la sua salvezza o per un pacifico riposo. O forse è solo un porco venuto a spiare le forme di una donzella indifesa. Improbabile, a vederlo non sembra affatto una cattiva persona. Però ho voglia di divertirmi un po, e questo omaccione barbuto fa proprio al caso mio. Lui è l'ora defunta anfora, scagliata con forza sufficiente da infrangersi brutalmente in prossimità del suo testone.



« Lo sapevo che sarebbe venuto un altro spione a rovinarmi il bagno serale, sciò! » Mi rivolgo direttamente a lui mentre con corte bracciate mi dirigo verso la sponda opposta del lago, preparandomi ad uscire. « Vai via, pervertito! »

« Chiedo venia, non intendevo disturbare bagni notturni in luoghi così… » Quel tono di voce così pacato e pacifico però tradiscono completamente la sua forma fisica. Mi sarei aspettata un vocione burbero, se non il ringhio di un orso. « ...bizzarri. »

« Non ha nulla di bizzarro questo posto, è solo un bel laghetto. » Falso, ovviamente, il fondale di questa piccola pozza d'acqua ha probabilmente più storie da raccontare del villaggio adiacente. Se si è disposti a esplorarne i fondali, si intende. « Anche se ci sono un sacco di cose buffe sul fondale... come quel vaso dorato con cui l'ho appena mancata. »

« Non credo di afferrare il vostro accento. » Una bella voce ed anche un buon orecchio, magari è un mezz'elfo ma... con un fisico così robusto non suona davvero come una valida opzione. « Voi non siete di queste parti, vero? »

« Sacrebleù, ti sembra modo di rivolgersi ad una signorina? » Non mi importa davvero di tali formalità, però ogni tanto potermi atteggiare a nobile mi diverte, per quanto possa rendermi un pochino antipatica agli altri. Come non mi importa il farmi vedere priva di qualsivoglia veste, per quel poco che c'è da guardare. « Almeno potreste presentarvi, e volgere il proprio sguardo lontano dalle mie gentil forme. »

« Dove ho messo le buone maniere…Il mio nome è Àlfar. Noto alle lande dell’Edhel con il soprannome di “Buonsangue”. Vi dispiace rivelarmi il vostro nome? O lo avete lasciato nel Dortan, insieme alla comune decenza di non tirare vasi alla gente? » Beh, ormai sono quasi certa che questo omaccione non sia nemmeno umano, perché sono quasi certa che spaccare legna non ti conceda il dono della levitazione. Inoltre ha un nome davvero pittoresco, quasi esotico, mi ricorda molto quelli sentiti nell'Akeran. « Penso vi convenga vestirvi…ho una faccenda da sbrigare e, per quanto possibilmente piacevole, la vostra pelle è un po’ troppo pallida per non distrarmi. »



Con un certo sgarbo mi lancia contro i vestiti che avevo avuto gran cura nel riporre su di un masso vicino, facendoli cadere nelle gelide acque del piangente, rendendoli momentaneamente inutilizzabili. Di ripicca schiaffeggio l'acqua del lago con colpi vigorosi, conducendo diversi spruzzi verso di lui prima di nuotare verso la riva del Piangente, poggiando il tutto su massi separati l'uno dall'altro. Mi basterà accendere un fuoco per farli asciugare, questione di pochi minuti, ma col senno di poi dovrei andarmene nuda e fradicia nella foresta perché il boscaiolo incantato ha una faccenda da sbrigare. Quanto mistero per una semplice visita ad un laghetto pieno di vecchie chincaglierie. Però, ripensandoci, un sacco di quelle cose la sotto devono essere dei veri e propri tesori per tutti gli avventurieri che si sono riversati nell'Edhel di questi tempi. magari anche lui è giunto qui per lo stesso motivo, vuole far suoi gli antichi tesori adagiati sul gelido fondale. Non mi importa molto di queste cose, anche se ho visto uno scudo che starebbe davvero bene sul caminetto di casa, a Ladeca. Eppure quel che ha fatto all'inizio, quella preghiera invocata silenziosamente a chissà quale daimon... c'è sotto qualcosa, ne sono certa. Non qualcosa, qualcuno, qualcuno che lui amava. Mi volto verso di lui, scruto l'interezza della sua figura più e più volte, chissà se il Buonsangue ha davvero un buon sapore come vuol far intendere il suo nomignolo. No no, non sarebbe educato, e poi ho portato con me la mia leccornia se dovesse venirmi fame. ora però devo togliermi questa semplice curiosità, devo capire cosa ci fa qui il signor Buonsangue, l'uomo che fluttuava sugli stagni.



« Beh, adesso di certo non posso vestirmi ne allontanarmi dal Piangente, sentiti ringraziamenti monsieur Bonsang. » Mi siedo su uno dei massi non occupati dai miei indumenti, poggiando il viso nelle mie mani, mosse per formare una coppa con cui abbracciarmi il volto. Continuo a soffermarmi su di lui, mentre il tramonto fa per svanire e lasciare posto al pacifico abbraccio della notte. « Dovevi volerle davvero un gran bene per fare tutta questa strada fin qui, solo per accendere una candela e pregare per lei. »






¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯ ¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯¯
Riassunto

CS { 0 }

Fisico {75%} ~ Mente {75%} ~ Energie {150%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (6/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (6/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (6/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (6/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (6/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (6/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (6/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (6/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (6/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (6/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (6/6)


Attive:

//






Nulla di importante da segnalare, good luck :sisi:


 
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view post Posted on 15/11/2015, 18:08
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Odette vs. Àlfar (I atto)

Aurore e Chiaro di Luna -
Intralci.



À
lfar fissava la sfrontatezza della giovane. La pazienza scivolava via goccia dopo goccia.
L’ho chiesto gentilmente. L’ho chiesto con cortesia e le ho pure portato i vestiti. Ma lei continua a temporeggiare. Il vento alzò il ritmo, onde concentriche increspavano l’acqua verso i piedi di Àlfar, esplodendo in piccoli spruzzi sotto i suoi piedi; l’aria si condensava in una nube scarlatta attorno alla sua figura e una polvere rubescente dava forma ad un guscio d’uovo tra le sue mani.
L’uovo affondò con uno schiocco sordo e il fumo si disperse.
Questa terra è il dominio di mia madre. Concesso agli abitanti dell’Edhel in ogni sua risorsa e dono. Io sono una Lanterna che brucia nella notte a tutela della sua eredità. Mi assicurerò che ogni intruso sia rimosso a parole o con la forza… Rilasciò la tensione nelle nocche e nelle giunture con dei sonori sciocchi e sorrise. Ma ho l’impressione che le parole con te sarebbero solo sprecate. Per favore, non prendertela a male se ci vado un po’ pesante.
La notte era finalmente giunta.
Alla morte dell’ultimo raggio di sole, l’orso di legno irradiò ancora più luce: nel cielo terso la luna disegnava anelli simili ad onde in un cielo illuminato dall’aurora; il bianco della luna e l’azzurro della neve nella notte, il verdazzurro delle luci del nord e lo smeraldino delle increspature nell’acqua.

Con un possente ruggito il massiccio Vassallo eruppe dall’acqua e si gettò sulla ragazza con tutta la propria forza e velocità, schioccando le mascelle e irrobustendo i muscoli. Eseguiva i suoi ordini e puntava alle spalle.
Il Domatore scattò nel vento e si portò dietro la fanciulla: piroettando oltre la testa di lei, richiamate le fiamme dorate sulla punta delle dita, portò i sette colpi necessari.
Sette colpi per sette punti di pressione, i più sensibili: collo, spalle e lombi, sei colpi quasi simultanei con indici e pollici, ognuno atto a stimolare i nervi e rendere la muscolatura della schiena e delle braccia ipersensibili; da ultimo un colpo col palmo aperto in mezzo alle scapole, il cui scopo era liberare il flusso energetico di una persona al di là dei limiti raggiunti.
I muscoli si sarebbero gonfiati come spugne in un bacile, incapaci di adattarsi all’esondazione, strinandosi come argini indeboliti di un fiume inaspettatamente pieno e furioso.
Il dolore avrebbe trovato giustificazione nel temporaneo accrescimento della forza fisica, che avrebbe raggiunto l’equivalente di anni di pratica in pochi secondi: il fisico non avrebbe retto, soprattutto quello di una ragazzina così esile.

Le fiamme si dissiparono e i piedi accarezzarono la neve fresca.
Buonsangue le appioppò un ultimo gancio mancino alla tempia sinistra prima di librarsi fino in cima al Piangente, lasciando al Vassallo Rosso l’incombenza di affrontare la marmocchia.




Scheda Tecnica
RISORSE
Fisico 75%
Mente 100%
Energia 125 - 20 - 0 = 105%

Passive

Volo senz'ali {2/6} - Àlfar può muoversi sospeso in aria alla stessa velocità con cui potrebbe muoversi sulla terra ferma.
Esemplari migliorati {1/6} - Le Evocazioni ottengono un bonus di 1CS alla Velocità.

Attive

1) “Vassallo Rosso” (Colore: rosso scarlatto) Consumo: Alto (20%)
  • CS: 4 – Forza (x2) Velocità (x1) Destrezza (x1)
  • Resistenza/Durata: Medio/2 Turni (Evocazione inclusa)
  • Abilità: Nessuna
  • Aspetto: “Un comunissimo drago scarlatto, tozzo e dalle ali membranose, robusto e sempre pronto a schioccare le poderose mascelle – soprattutto quando in mezzo si trova il collo di una preda succosa. Per quanto rozzi nell’aspetto, si tratta di animali veloci e tutt’altro che impacciati. Fedeli al Domatore come a consanguinei.”
  • Quantità: 1 esemplare


2) "Risvegliare il potenziale assopito" Consumo: Nullo (0%)
  • Natura: Fisica
  • Tipologia: Power-Up con danno al Fisico. (Bersaglio singolo)
  • Descrizione: “Fiamme d’oro avvolgono le mani del Domatore. Questi procede immediatamente a colpire il bersaglio, che vedrà la propria struttura fisica subire un ingrossamento dei muscoli repentino e incontrollato: la modifica è dovuta al rilascio di energie a seguito della stimolazione di particolari punti di pressione e comporta un incremento della Forza di ben 8 CS a fronte di un danno al Fisico pari ad Alto.”


Evocazioni (e loro Azioni)

“Vassallo Rosso” {Primo turno di permanenza}
- 4(+1) CS: Forza (x2), Velocità (x1+1), Destrezza (x1)
- Attacca con 3+1 CS (Forza e Velocità)

Azioni basate su CS

Un attacco alla tempia portato con 0CS.


Note:
Sono stato preso dal nuovo lavoro, ma penso di aver trovato un buon equilibrio giornaliero :D Mi scuso per il post striminzito, mi farò perdonare :D Vai Lucious, a te la tastiera!

 
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view post Posted on 22/11/2015, 20:04
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Erydlyss - Il Nido di Lilith
«Bad Blood»

Non per vantarmi ma a me è sempre piaciuta la diplomazia. L'arte di stabilire compromessi, di esporre i vantaggi della pace, di trasformare una guerra aperta in una scaramuccia a cui seguono lunghi negoziati e un paio di matrimoni combinati. Insomma, tutto è bene quel che finisce bene, no? Ma si sa, bisogna essere predisposti alla diplomazia. Perché in fondo non importa quanto tu sia bravo, ci sono persone a cui questo non importa affatto. Prendiamo il buon Buonsangue qui, per esempio. Arriva senza annunciarsi, con tutta la sgarbatezza e la contadina ignoranza di cui dispone. Continua a fissarmi nonostante non abbia nulla indosso all'infuori della mia pallida pelle, senza risparmiarsi sarcasmo e frecciatine degne di un paffuto signorotto di bassa lega. E dulcis in fundo si prende anche la briga di lanciarmi i vestiti nello stagno, dopo la cura che avevo impiegato per tenerli asciutti e riparati. Magari nel vedermi uscire zuppa e con i vestiti sotto braccio nel vano tentativo di strizzarli avrebbe potuto optare per un "Mi dispiace", o magari un "Forse sono stato un po brusco". O magari dare fondo al suo repertorio magico e tirare fuori un trucchetto da piromante per asciugarmi i vestiti. Eh, invece no, adesso sono io quella cattiva! Perché la mamma ha dato un paio d'ettari di sua proprietà ai popoli dell'Edhel. Donna dalle grandi ricchezze, ma incapace di partorire un figlio capace di affiggere un cartello con su scritto "Vietato tuffarsi", su di un laghetto nel bel mezzo del nulla nordico per giunta! A giudicare la compagnia a scaglie che si porta dietro posso anche immaginare con chi ho a che fare. Magari poteva sprecare pochi secondi della sua lunga esistenza per dirmi fin dal principio che questa pozza era un santuario, così mi sarei scusata e avrei levato le tende senza battere ciglio, non è certo bella come cosa farsi il bagno nell'acqua benedetta di qualcun'altro! Invece mi parte alla carica fluttuando nell'aria come una fatina, seguito dal suo lucertolone dalla bocca larga. Mi punzecchia il corpo rapidamente, giusto per sottolineare ulteriormente il suo ferale desiderio di toccare un corpo femminile. Chissà da quanto tempo è che si trova tra queste montagne tutto solo. Ma non faccio in tempo nemmeno a dirgli qualcosa, perché quelle spiacevoli punzecchiate sembrano aver sortito qualche effetto indesiderato. I muscoli sembrano voler esplodere, tanto è che devo slogare ogni giuntura per evitare che la mia pelle si tenda al punto di strapparsi. Fortuna mia di essere così elastica. Fortuna più grande di non essere mai sola, specialmente nel bel mezzo di una foresta. Beh, lui non può certo saperlo, ma gli animali vedono in me una sorta di capobranco. Datemi pure dell'animale, non avreste affatto torto. Torco il collo in modo innaturale, quel tanto che basta per evitare il pugno, gli occhi rivolti nuovamente verso di lui.



jpg



« Sa, monsieur Bonsang... » Ed in un battito di ciglio salta fuori da uno dei cespugli, un manto nero come il carbone, occhi gialli come l'oro delle montagne. Una lunga fila di denti aguzzi, le fauci spalancate e pronte a ghermire la sua preda. Li chiamano Garn, lupi nell'aspetto ma grandi quanto un orso bruno, intelligenti e tenaci si muovono sempre in branco e non mollano mai una preda dopo che questa entra nelle loro mire. Si fionda contro il lucertolone con forza inaudita, per scansarlo via prima che possa nuocere in alcun modo alla mia salute. Poi, senza esitare, va per la morbida trachea, pronto a strappargliela di netto con un morso così da poter riportare il ricco banchetto al resto del suo branco. Animali intelligenti, sanno quando c'è qualcosa da guadagnare, altri sono già nei dintorni in attesa di un pasto ben più lauto. « ... non dovrebbe mai attaccare un lupo nella sua stessa tana. »



Solo adesso quei cadaveri in fondo al lago cominciano ad avere un senso, un significato ben più oscuro di qualunque storiella da paese e antica leggenda. In realtà è sempre stato lui, fin dal principio. Viaggiatori ignari si fermano a questa pozza per dissetarsi, per riposare una notte vicino ad un luogo che considerano sicuro. Poi arriva lui, col suo poco garbo e sconfinata strafottenza. Fa qualche discorso e attacca, li uccide, scaglia i corpi nel Piangente così che nessuno possa trovarli mai più. Già che c'è rifila quanto trovato al villaggio vicino, facendoci anche un bel guadagno tra vettovaglie e altri oggettini di poco o ricco valore. Ma non stanotte, questa volta ti è toccato incrociare la strada di Odette de Sang, grandissimo figlio di puttana. Osservo brevemente le mie forme, ora ridotte come uno dei quadri di michelino il Pittore, a Ladeca. Davvero bravo, ma non importa se sei un bambino o un adulto, non può fare a meno di ritrarre chiunque con un fisico da atleta di prim'ordine. I muscoli che risaltano, ben in evidenza, come fossero scolpiti nel marmo. Spero che questa cosa sia solo passeggera, mica voglio rimanere così per il resto dell'eternità! Però una cosa è certa, qualunque cosa mi abbia fatto mi ha anche reso più forte. Mi giro di scatto, gli artigli ora estratti e pronti a squarciare, vado per ledere la coscia sinistra e spero di colpire con forza sufficiente da recidere un'arteria. Poi mi volto e fuggo, spero che questo lo spinga ad abbassare la guardia per colpirmi, dando al secondo Garn il tempo necessario per piantare le sue fauci nella gamba già offesa e sbatacchiarlo un po in giro come una pezza sporca di sangue. Se tutto va come previsto, mi nasconderò tra le fronde degli alberi, coperta dal premuroso mantello della bella notte. Verrà a cercarmi, di questo ne sono certa. Ed in effetti ci conto, spero che sia abbastanza stupido da continuare a sottovalutarmi.






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Riassunto

CS { 8 4 Forza }

Fisico {55%} ~ Mente {75%} ~ Energie {110%}




Passive:

» Amuleto dell'Auspex: (6/6)
» Passiva Razziale - Scurovisione: (5/6)
» Passiva Razziale - Sensi Migliorati: (5/6)
» Passiva Razziale - Mira precisa: (6/6)
» Passiva Acrobata - Funanbolo: (5/6)
» Passiva Acrobata - Caduta Lenta: (6/6)
» Passiva Acrobata - Scalatore: (5/6)
» Passiva Acrobata - Contorsionista: (5/6)
» Passiva Ladro - Celarsi: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo Sonoro: (5/6)
» Passiva Ladro - Velo d'Ombra: (5/6)


Attive:


Empatia Animale: Oh si, ogni vampiro ha dei talenti insoliti che variano dalla natura della persona prima della trasformazione, il mio è quello di poter parlare con gli animali empaticamente e fargli fare quello che voglio io. Non importa se siano mammiferi o pesci, insetti o uccelli, riesco a sentire gli animali intorno a me e loro riescono a sentirmi. Se sono in pericolo essi vengono in mio soccorso, dal ratto più piccolo al lupo più cattivo di tutta la foresta. I miei preferiti però rimangono i pipistrelli, loro sono molto più carini dei ratti o dei lupi.
Odette è in grado di richiamare intorno a se la fauna locale per attaccare il nemico, infliggendo un danno di natura Fisica pari al consumo. Gli animali richiamati non persistono nell'area e si ritirano dopo aver sferrato l'attacco. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per generare effetti scenici o comunque non più potenti di un effetto Passivo.

[Consumo Alto]


Empatia Animale: Oh si, ogni vampiro ha dei talenti insoliti che variano dalla natura della persona prima della trasformazione, il mio è quello di poter parlare con gli animali empaticamente e fargli fare quello che voglio io. Non importa se siano mammiferi o pesci, insetti o uccelli, riesco a sentire gli animali intorno a me e loro riescono a sentirmi. Se sono in pericolo essi vengono in mio soccorso, dal ratto più piccolo al lupo più cattivo di tutta la foresta. I miei preferiti però rimangono i pipistrelli, loro sono molto più carini dei ratti o dei lupi.
Odette è in grado di richiamare intorno a se la fauna locale per attaccare il nemico, infliggendo un danno di natura Fisica pari al consumo. Gli animali richiamati non persistono nell'area e si ritirano dopo aver sferrato l'attacco. A consumo Nullo la tecnica può essere usata per generare effetti scenici o comunque non più potenti di un effetto Passivo.

[Consumo Alto]






Dunque, scusa per il ritardo, ma ancora una volta Forumfree ha deciso che non mi servivano più le notifiche. Comunque, odette incassa la tecnica Alta, ed evita il colpo a 0 CS con la passiva Contorsionista. Poi usa l'attiva Empatia Animale per chiamare allo scontro due bei luponi. Il primo si scaglia sul draghetto per evitare che questo colpisca Odette, pricedendo poi a piantagli un bel mozzico alla trachea per finirlo (Medio bloccato + Medio d'attacco). Odette poi usa 4CS dalla Forza per menare una bella artigliata sulal coscia sinistra di Buonsangue, piroettando nel compiere il colpo poiché procede a darsela rapidamente a gambe levate subito dopo. Nel farlo,usa tutte le passive del ladro, la Scurovisione elfica e i talenti da Acrobata per scalare agilmente gli alberi. Nel mentre il secondo lupacchione si scaglia su buonsangue per azzannargli la medesima coscia non appena questi si dovesse rivolgere all'Odette in fuga, piantando un'altro danno Alto al corpo in caso di successo. In caso di successo Odette si nasconde tra le fronde degli alberi, a suo agio nella notte e pronta a colpire quello che ore lei dientifica come l'Assassino del Piangente.


 
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view post Posted on 27/11/2015, 14:01
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Odette vs. Àlfar (II atto)

Aurore e Chiaro di Luna -
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L’
urlo del Vassallo lacerò l’aria, accompagnato una sola parola sussurrata dal domatore. Polvere rossa come il sangue esplose sul campo di battaglia. Non c’era da meravigliarsi che i bygger fossero svaniti nel nulla. Con certe bestie nei paraggi, un semplice piantaponti ammonterebbe a poco più di un panino con le gambe…Quindi non ero poi tanto fuori strada. Quella marmocchia è pericolosa a tutti gli effetti... La cautela non era mai troppa in quella situazione. La pelle cedette il posto a squame nere come il carbone, sotto il mantello consumato: le unghie della ragazzina stridettero come su una lavagna.
La sfacciata si voltò e diede alla fuga, le fauci del secondo animale schioccarono e i denti affondarono nella carne al di sotto delle scaglie. Non c’è che dire, gran bei denti, credo li terrò come trofeo! Àlfar afferrò il garrese della bestia e con uno strappo secco rimosse la gamba dal morso. Le zanne più grosse erano rimaste incastrate, le più piccole non avevano nemmeno scalfito lo strato protettivo essendosi spezzate al contatto.
Il Bäravarg sdentato scappò via uggiolando. Una scena patetica agli occhi del Domatore, con una nota di rimorso. Era una creatura magnifica, spaventosa ma magnifica…avrebbe conservato le zanne come ricordo. ”Hai scelto la preda sbagliata…mi dispiace.”

Nel mentre, la ragazzina aveva preso qualche metro di vantaggio.
”Perché scappi? Ti sei stancata di giocare?” La sacca da viaggio era accanto a lui, vi infilò una mano e trasse una borraccia e delle foglie macinate. Mescolò e bevve in un fiato. ”La tua piccola imboscata è già finita? Non eri un lupo nella tana?” Fiamme di rabbia, luminose come l’aurora e pallide come la neve, avvolsero la figura di del Vagabondo.
Si tolse il mantello e lo lanciò poco distante. Le fiamme si concentravano sul braccio.
Portò la borraccia vuota al petto, chiudendola tra entrambe le mani.
Caricò il corpo come una molla. Portò il peso sulla gamba destra.
Con la gamba sinistra disegnò un semicerchio nella neve. Ogni muscolo sussultava per la torsione, liberò tutto il fiato che aveva in corpo ”Piantala di scappare!” I muscoli della gamba sinistra gemettero, il dolore era il benvenuto: non avrebbe lasciato che lo intralciasse. Il corpo era come una fionda o una catapulta carica.
Rilasciò la tensione, quasi collassando su se stesso, come un elastico teso e rilasciato di colpo.
La borraccia, avvolta di fiamme verdeazzurre, lasciò la mano destra di Buonsangue e volò nell’aria come una freccia o un proiettile. Macinando la distanza che li separava.
Le fiamme urlavano di dolore.
Toccarle non avrebbe bruciato il corpo.
Toccarle significava tuffarsi di testa nei propri rimorsi, in una pozza di disperazione. Le voci e i volti dei propri ricordi peggiori erano pronte a lambire l’anima, come fiamme sulla pelle, spezzando la volontà del soggetto. La mente, lacerata e schiacciata, avrebbe ceduto e le fiamme avrebbero trascinato fuori dal corpo una manifestazione fisica della volontà così dilaniata. Un ammasso di memorie consumate e straziate, desiderose di tornare al proprio luogo di origine. Un servo cieco e sofferente, completamente soggiogato al proprio “originale”.
Sofferenza.
Sofferenza.
Sofferenza.
Sofferenza per chi ha il passato macchiato di sangue.
Sofferenza per chi ha il passato macchiato di menzogna.
Sofferenza per chi si mostra superbo.
Sofferenza per chi sconfina e minaccia la terra protetta dal Vagabondo.

Il sangue dei draghi brucia come il fuoco. Io sono Buonsangue. Figlio di Lilith. Questa è la mia terra e nessuno la turberà!




Scheda Tecnica
RISORSE
Fisico 75 - 10 = 65%
Mente 100%
Energia 105 - 20 + 5 - 0 = 90%

Passive

Volo senz'ali {2/6} - Àlfar può muoversi sospeso in aria alla stessa velocità con cui potrebbe muoversi sulla terra ferma.
Esemplari migliorati {1/6} - Le Evocazioni ottengono un bonus di 1CS alla Velocità.

Attive e Oggetti

1) “Pelle di drago” Consumo: Alto (20%)
  • Natura: Fisica
  • Tipologia: Difesa + Difesa da attacchi CS (turno di cast e successivo)
  • Descrizione: “Uno strato di squame e scaglie nere come carbone, striate di rosso-arancione, copre il corpo di Buonsangue: assorbono un danno pari a Medio contro tecniche di natura fisica e rimangono come protezione da attacchi a base CS per il turno di cast e il successivo."


2) "Erba ricostituente" - Oggetto - +5% Energia

3) "Volontà recisa" Consumo: Nullo (0%)
  • Natura: Magica
  • Tipologia: Evocazione con danno alla Mente. (Bersaglio singolo)
  • Descrizione: Il domatore concentra la propria essenza in un singolo colpo estremamente rapido e violento. Fiamme pallide verde-azzurre avvolgono l'oggetto scelto per portare l'attacco e trapassano il corpo fisico del bersaglio, strappando brandelli di anima dallo stesso e andando a formare una copia contorta e avvizzita dell'originale. Quest'anima, nel disperato desiderio di ritornare al proprio luogo d'origine, combatterà al fianco del proprio "originale" caricando ciecamente qualsiasi direzione quegli le indichi. Al termine del secondo turno, o avendo subito un danno congruo, essa si spegnerà come la fiamma di una candela nel vento.”
    [Il danno subito si quantifica in un Medio alla Mente. Tuttavia, Elfi (ed eventuali reinterpretazioni di tale razza) subiscono un danno Alto. Per bilanciamento, Ombre (ed eventuali reinterpretazioni) subiscono un danno Basso.
    L'anima richiamata è un'evocazione classica di Potenza Media. Con soglia di danno Basso e 2CS alla Forza.
    Se l' originale è Elfo, la potenza scende a Bassa (Soglia danni Basso, 0 CS)
    Se l'originale è Ombra, la potenza raddoppia ad Alta (soglia Medio, CS: 2 Forza + 2 Velocità)
    L'evocazione rimane 2 turni o fino al raggiungimento della soglia di danni. Sempre.]


Evocazioni (e loro Azioni)

“Vassallo Rosso” {Morto}
- 1 CS: Destrezza (x1)
- Muore

Azioni basate su CS

Nessuna.


Note:

Dai, sono riuscito a postare prima del previsto :D
E sono pure contento di come è venuto fuori! :D
Non c'è niente da aggiungere, mi pare. A te Lucious!

Àlfar consta che i Garn (io li chiamo Bäravarg - in Svedese ^^) potrebbero essere responsabili della morte dei Bygger o piantaponti. Quindi si difende dall'attacco a 4CS con Pelle di drago e la usa anche per attutire il morso del Garn "strappandogli zanne" che si sono incastrate nella carne della coscia. Alla fine l'ho utilizzato come elemento scenico, visto che non sono evocazioni ma gli effetti di una variabile. Ne consegue un danno Medio alla gamba. Poi si beve la sua erba ricostituente. E tira la borraccia usandola come tramite di "Volontà recisa".

 
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4 replies since 9/11/2015, 10:38   81 views
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