Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Castello di Carte - L'Ultima Mano

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view post Posted on 4/1/2016, 16:04
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Luogo Sconosciuto

Quando l'agguerrito gruppo di uomini fece breccia nella sala grande il padrone di quel luogo si passò una mano fra i lunghi capelli, sistemandoli per l'importante colloquio che da troppo tempo attendeva. Era bizzarro come la sola esistenza di quel confronto fosse sia una vittoria che una sconfitta per entrambe le parti, ma era necessario per muoversi indisturbato fra gli eventi futuri.
Quando l'uomo dai lunghi capelli si voltò verso l'ingresso, vide che uno degli invasori si era già lanciato all'attacco: guercio da un occhio, provò a colpire con un rapido fendente il suo fianco destro a cui venne posta una veloce difesa con la lama di un pugnale. Lo stupore dell'uomo fu grande quando vide una ferita sulla sinistra, percepita insieme ad un lieve mal di testa. Il guercio che lo aveva attaccato sembrava essere scomparso per colpire nello stesso istante dal lato opposto: qualcosa non quadrava.
Una voce sorpresa: gli invasori si fecero avanti.

« Allora è vero quello che si dice di te: non soffri. »
« Già, e non ha neppure bisogno di concentrarsi per farlo: ho alterato le sue percezioni per fargli vedere un attacco falso. Non sapeva dove avresti colpito. »

Il terzo uomo superò i due che avevano parlato, muovendosi a passo svelto fino a giungere a pochi centimetri dall'altro.

« Con chi ho il piacere di parlare? »
Domanda retorica: lo sapeva benissimo, e la cosa era reciproca.
« Tralascia i convenevoli Teslat. Noi siamo i Silenziosi Sussurri. »

__________________________________

Due minuti dopo quella bizzarra presentazione, i quattro uomini si trovavano seduti attorno ad un tavolo. Medeo, dopo aver specificato che non avrebbe tollerato ascoltare nuovamente il suo vecchio nome, offrì del vino a Kuro, Nicolaj e Sergey che saggiamente rifiutarono di bere. La tensione nell'aria era tangibile, ma tutti sapevano che qualcosa di grosso era nell'aria. In quell'istante il rintocco del campanile della chiesa vicina. Il padrone di quel luogo prese la parola.

« In questo istante, il vecchio arrivato qui con voi e la ragazza l'avranno trovata. La tua donna è libera Kuro, congratulazioni. »
Il sanguinario accennò un sorriso.
« Quindi lo sapevi? Certamente tutti gli indizi che ci hanno permesso di giungere alla tua dimora non erano lasciati per caso. Non ti mentirò: non ti stavamo cercando, ma la possibilità di trovarti era un piatto troppo ghiotto per lasciarcelo sfuggire. »

« Non ero nelle priorità dei Silenziosi Sussurri? »
« Sei a capo di un branco di anarchici che provano a sovvertire l'ordine costituito. Sei la nemesi di ogni cosa in cui crediamo, non credere. Ma la nostra priorità era strappare Ludmilla dalle mani di Caino; dopo saresti venuto tu. »
« Quindi hai apprezzato il mio regalo? »

Medeo puntò i piedi spingendosi indietro con la schiena iniziando a dondolarsi sulla sedia. Come pensava Kuro non era un uomo che adorava girare attorno alle cose, e proprio per questo quella trattativa sarebbe stata breve e fruttuosa per entrambi gli schieramenti. Il Sussurro in silenzio non potè fare altro che annuire con la testa e ascoltare finalmente le richieste dell'uomo.

« Parliamoci chiaro, spie: non mi avreste mai trovato senza la mia volontà, e non avreste mai trovato al vostra donna. Io l'ho rapita durante la battaglia a Basiledra, io l'ho portata a Caino, e io ho deciso di riprenderla e consegnarvela suscitando non poche ire da parte di quell'uomo. Io ho permesso tutto questo e ve l'ho offerto su un piatto d'argento. E in ultimo, io farò in modo che voi possiate lasciare questo luogo incolumi... »
Sergey rise beffardo e ad alta voce all'ultima affermazione. Era convinto che Medeo li stesse sottovalutando, d'altronde la sua dimora era stata invasa da ogni membro della Mano, compresa una Astryd Lorch nel pieno dei suoi poteri e assolutamente fedele alla causa. kuro tuttavia lo zittì con un'occhiataccia.
« Senza dubbio è un notevole elenco di meriti. Cosa vuoi? »
« Io? Io voglio Caino. Io posso ucciderlo. Io SO ucciderlo. E voi mi aiuterete ad avere la sua testa. »

Questo era quanto. Questo era senza dubbio il punto su cui ogni uomo sano di mente avrebbe concordato.

« Caino sta... »
« ...progettando di attaccare Ladeca. »

Un'interruzione dovuta: sebbene fosse saggio non inimicarsi quell'uomo, Kuro voleva mettere in chiaro che non aveva a che fare con individui ignari degli eventi: avevano abbassato la cresta, ma i Sussurri erano comunque operativi. »

« Già: vuole invadere Ladeca, uccidere Julien e tornare ad avere il potere di un tempo. Ha un esercito e nessuno con abbastanza palle da opporsi a lui. Nessuno tranne me.
Eppure Mark Smith sembra credere molto nella sua missione, e al contrario delle armate dei Pari non lascerà che l'Esercito Reale rimanga inerme senza combattere. D'altro canto io ho interessi nell'entrare in città per cogliere in scacco Caino quando farà breccia nelle mura, e non voglio essere intralciato da Smith e i suoi soldatini.
»
« E quindi? »
« E quindi si, mi serve il vostro aiuto per poter entrare a Ladeca indisturbato. »

Kuro, Sergey e Nicolaj sorrisero. Era appagante ascoltare richieste d'aiuto ed essere ritenuti importanti da quello che in condizioni normali sarebbe stato il loro principale nemico. Gli era stata proposta la più conveniente delle alleanze, contro il più potente dei nemici. Era buffo come stessero complottando contro lo stesso uomo che con le sue macchinazioni si era servito e alleato ad entrambi in passato.
D'un tratto però, la porta si aprì violentemente alle spalle dei Sussurri rivelando tre figure: Astryd Lorch, Ilyr Stephanich e...

« Ludmilla... »
Kuro rimase per un attimo a bocca aperta: non la vedeva da più di un anno, e finalmente erano tornati insieme a guardarsi, nella stessa stanza. Lei si avvicinò rapidamente, salutando il suo amato con la più prevedibile delle reazioni: uno schiaffo. Medeo trovava quella scena paradossale, ma stranamente i Sussurri no.

« Perchè diavolo hai aspettato così tanto? »
« Ludmilla ascolta... »
« No, non me ne frega un cazzo delle tue macchinazioni! Da quando questo pazzo che ha deciso di cambiare nome mi ha rapita non ho fatto altro che lasciare indizi e mandare messaggi con la Voce! Il più inetto dei Sussurri sarebbe riuscito a trovarmi dopo tre giorni, e voi?! Cosa avete fatto voi?! »

Era furiosa, e ne aveva tutte le ragioni. Dall'altra parte del tavolo però Medeo stava inziando ad avere dei dubbi, a capire: dalle parole della donna sembrava quasi che non fosse mai stata realmente una sua prigioniera, eppure...

« Sono felice di vederti. »
« Anche io. »

Kuro le bloccò i polsi che continuavano a colpirlo, e dopo l'ultima frase tornò a rivolgersi a Medeo.

« E sia, Medeo. Tu entrerai a Ladeca grazie a noi, e nessuno torcerà un solo capello a te o i tuoi uomini. »
« Abbiamo un accordo? Perfetto allora. Ma come farai a tener fede alla tua parte? Da quello che so i Silenziosi Sussurri non esistono più, e non hanno più il potere che avevano un tempo. »

Quello che un tempo era conosciuto come Primo Sussurro frugò rapidamente nelle tasche rivelando un vecchio taccuino e una penna macchiata d'inchiostro. Accomodatosi al tavolo si fermò a pensare qualche secondo.
« Da quello che so io invece, una volta che un uomo entra a far parte dei Silenziosi Sussurri, non smette mai più di farne parte. »
Le parole iniziarono a fluire veloci sul taccuino. Il messaggio era stato lanciato e attraverso la Voce di Kuro, ogni Sussurro a Ladeca sarebbe stato pronto per l'ultima grande opera di quel gruppo di spie, che avrebbe agito ancora una volta per il bene del Regno.





 
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