Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Fratelli- Prima della battaglia

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view post Posted on 4/1/2016, 18:46

Lamer
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Le luci delle candele illuminavano la stanza da pranzo della piccola villa nella parte più ricca di Ladeca. Le fiamme sembravano ballare in modo bizzarro quella sera, come volessero sfuggire dalla loro fonte di vita e allontanarsi da quella sala librandosi nel cielo fino a raggiungere quella miriade di stelle che quella sera risplendevano nel cielo limpido sopra la città.

Laurent guardava interessato le piccole fiammelle; gli era sempre piaciuto il fuoco delle candele che danzava in modo sempre uguale e sempre diverso ogni giorno che qualcuno gli ridava la vita con un fiammifero. Quel giorno però il suo interesse era disturbato dalla voce di suo fratello che continuava a parlare dei fatti e delle notizie che erano successe nell'ultimo periodo.

Frederich era davanti a lui che camminava avanti e indietro per la stanza facendo tintinnare la sua armatura metallica che indossava fin dal pomeriggio per via degli allenamenti che avevano programmato poche ore prima.

In quell'ammasso di ferraglia sua fratello sembrava un principe azzurro a parte per il colore dei capelli castani e degli occhi del medesimo colore. l'armatura dal colore argenteo rifletteva perfettamente il carattere del fratello: forte, determinato e abbastanza pieno di se. Non capiva a pieno perchè non aveva ancora deciso di toglierla, ma immaginavo il motivo.

Per il primogenito l'armatura come la sua spada e il suo scudo facevano parte di lui, in battaglia dovevano essere un unica cosa e da un certo punto di vista era lo stesso ragionamento che lui faceva con il suo fioretto e il suoi pugnali nascosti sotto il mantello anche in quel momento.

Quando circa un'ora prima Frederich gli aveva chiesto di cenare da solo Laurent aveva accettato di buon grado. Gli piaceva la compagnia del fratello, forse per via di ciò che avevano vissuto quando ancora vivevano con il loro padre. Nonostante ciò però quando avevano finito di assaporare il buon cibo delle cucine e aver scolato senza indugio due bottiglie di vino i discorsi che prima riguardavano le loro situazioni sentimentali o la carriera militare del primogenito iniziarono a vertere verso la vera ragione per cui suo fratello lo aveva chiamato.

All'inizio il guerriero aveva iniziato ad accennare alle voci dell'imminente attacco da parte di Caino per poi entrare nel vivo del discorso iniziando a porgli delle domande riguardanti le scelte del loro padre riguardo a questa delicata questione.

"Secondo te perchè nostro padre non vuole mandare i nostri uomini ad aiutare Ladeca?" Lo disse con un lieve accenno di disappunto. "Anche se non sono un grande aiuto, un centinaio di uomini in più non avrebbe fatto male alle difese di questa città."

Era chiaro il disappunto per la scelta presa da Uther nei confronti della questione, ma sia il primo che il secondogenito sapevano bene la ragione di quella scelta. Il loro padre era un nobile e quindi faceva parte a tutti gli effetti dei Pari; e i Pari si erano chiamati fuori da quella battaglia.

"Seguire la massa è il modo migliore di evitare guai fratello. "
Disse Laurent prendendo il calice pieno di vino e portandoselo vicino alla bocca. "Anche tu in altri contesti non sei diverso da lui. Il primogenito deve essere garante di onore per la sua famiglia e tu, giustamente, ai intrapreso una strada per onorare il nostro casato."

Il tintinnio creato dal rumore del metallo dell'armatura contro il pavimento di legno in quel momento si arrestò. Suo fratello si era come congelato come se non avesse mai realmente pensato a quel paragone, ma dopo pochi secondi riprese a camminare anche se in modo decisamente più veloce.

"Questo paragone non significa nulla. Anche io e te come figli di un Pari dovremmo rimanere a guardare, molti figli di nobili hanno abbandonato Ladeca." Disse il fratello gesticolando con la mano e cercando una ragione di vanto nell'essere rimasto lì per combattere. " Ma noi siamo restati, abbiamo fatto la nostra scelta e quando l'esercito del Priore arriverà alle porte di Ladeca io combatterò con onore per difendere questa città."

Da un certo punto di vista Laurent aveva già sentito una frase del genere, solo che erano passati due anni da quell'evento. Si ricordava bene suo fratello di fianco a lui mentre parlava con le truppe di suo padre fiero di poter rincuorare quelle truppe spronandole a difendere il loro piccolo feudo dalle truppe della Guardia Insonne, ma a differenza di allora la sua posizione a differenza di quella di Frederich era cambiata.

"Fratello, io non ho mai detto che parteciperò alla battaglia contro quell'esercito." Lo disse appena finì il bicchiere di vino e gustando il sapore e l'effetto che l'alcool gli stava dando. "Io non sono un guerriero come te, non mi vedrai tra l'esercito a darvi man forte."

Appena smise di parlare ci fu silenzio, suo fratello che come lui aveva preso il calice in mano e lo bevve in un sorso per poi posarlo sul tavolo con ben poca delicatezza. Laurent era certo che non erano le parole che lui si aspettava, ma era altrettanto sicuro che appena avrebbe capito la situazione sarebbe riuscito ad accettare ciò che aveva in mente.

"Spero tu stia scherzando."
Parlò in modo quietò mentre per non perdere l'equilibrio per via del vino mise le mani sulla sedia. "Mi vuoi dire che non difenderai Ladeca dall'esercito che tra pochi giorni assedierà le nostre mura?"

Il tono della voce di Frederich si stava alterando e da un certo punto di vista era l'obbiettivo di Laurent. Sapeva che l'unico modo per farsi ascoltare era farlo infuriare. Aveva un fratello troppo egocentrico per fargli capire il suo punto di vista, per lui l'unico modo per difendere quella città era usare un esercito contro un'altro, ma per uno come lui la soluzione era tutt'altra.

"Esattamente."

In quel momento ci fu un silenzio tombale. tutto ciò che prima era in movimento sembrò fermarsi, anche il fuoco delle candele che Laurent stava osservando gli parve entrare in uno stato di quiete. A quel punto l'attenzione del secondogenito tornò sul suo interlocutore.

Vedeva chiaramente che suo fratello stava provando a controllarsi. Voleva insultarlo probabilmente, forse lo avrebbe anche minacciato con la spada se non fossero stati entrambi disorientati abbastanza dal vino. Forse era per quello che preferivano bere quando parlavano di queste cose; con l'alcool nelle vene era più difficile fare del male all'altro.

"Tu sei pazzo allora." Frederich lo stava fissando con aria arrabbiata, probabilmente non capendo il suo punto di vista. "Non vuoi difendere queste persone? Vuoi che un'altro oppressore salga su un trono che non merita? io combatterò per queste due ragioni quando Caino sarà davanti alle porte di Ladeca, non per l'onore di aver preso parte a una battaglia."

"Lo so, ed era quello che volevo sentire." Rispose Laurent fiero di suo fratello per aver deciso di combattere per altri. "Io ho detto che non affronterò quell'esercito, non che vi lascerò morire come maiali al macello. Io posso fare ciò che la maggior parte di queste persone non può fare, agendo nell'ombra proverò ad aiutarvi più di quanto immaginiate."

In quel momento il viso di suo fratello si rasserenò. L'essere pieno di se gli aveva fatto scordare che suo fratello non era un guerriero e che lui aveva posto la domanda sbagliata. Altre volte per fargli capire il suo punto di vista suo fratello aveva usato la medesima tattica, conscio che solo sull'orlo della furia i suoi veri ideali venivano a galla annegando invece il suo ego e le sue ambizioni personali.

"Hai un piano Laurent?"Chiese il primogenito conscio già della risposta che avrebbe ricevuto. " Posso aiutarti in qualche modo?"

Laurent sorrise alzandosi. Camminò verso il fratello in modo tranquillo e poi, appena fu a pochi centimetri da lui lo abbracciò in modo dolce avvicinando la bocca vicino all'orecchio destro del suo interlocutore. Era strano per Frederich quel gesto, era raro quell'atto di affetto, ma sapeva che il legame fraterno gli univa indissolubilmente e per sempre.

" Si fratello, ho piano e ho un favore da chiederti."

"Dimmi tutto."

"Non farti uccidere mentre provo a salvare questa città."




e dopo 2 mesi dall'ultimo post e 5 dall'ultima giocata completa trono a scrivere con l'introduzione del mio pg alla quest apocalisse. Il mio pg ha un piano, chissà se riuscirò a attuarlo.
 
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