Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sotto un nuovo sole; pàntheon hieròn

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 18/1/2016, 14:11
Avatar

--------------------
··········

Group:
Administrator
Posts:
34,432

Status:


lo tsar
sotto un nuovo sole

— pàntheon hieròn —

L'idea che Duilio si era fatto di Taanach era che fosse un labirinto di camere di pietra, perfette per indirci delle cospirazioni. Tante tavole rotonde e poche taverne, tenute insieme da vicoli pieni di nascondigli per sicari e criminali.
Non a caso i sacerdoti indicevano sempre le loro riunioni all'altro capo della città.

« Qualcuno deve pur dirvelo: » lo Tsar gettò la testa decapitata al centro del tavolo, lasciando che rovesciasse il suo sguardo calunnioso sui tre preti. « i vostri assassini fanno schifo. »
Il singulto del ministro di Loec riecheggiò da dietro la maschera nera, coperto appena dalla risposta di un secondo ecclesiastico.
« Oh, Yon. Che modo selvaggio e affrettato di calunniare qualcuno. » l'uomo teneva i capelli legati in una treccia argentata e aveva un paio d'orecchini che scampanellavano quando apriva bocca per parlare. « Non starai scambiando per l'emissario di un Daimon quello che è un comune criminale? La sua pelle è bruciata dal sole e ha alle labbra gli anelli d'oro degli schiavi. Se dipendesse da me, non mi risolverei mai ad assumere un mandatario di guisa malfatta. »
Duilio allungò una mano alla schiena ed estrasse il pugnale ancora conficcato fra i massicci muscoli delle spalle.
« Piantatela. So che siete troppo poveri e troppo stronzi per permettervi i sicari che vorreste. » si portò la lama ai denti e con quella iniziò a pulirseli. Rimase in piedi, nonostante la sedia libera al suo capo del tavolo. « Persino quella troia di Lhissra'had vi ha voltato le spalle per andarsene a finanziare i bisticci dei Dortan. »
« E di chi credi che sia la colpa? » il terzo sacerdote era pelato, con una barba nera di trenta centimetri e la pelle color mattone. Nelle sue parole vi erano una risoluzione, un rancore e una rabbia che potevano appartenere solamente al capo di quella combriccola. « La terza marcia si è conclusa. L'Ahriman non è più una minaccia e tu puoi cessare i tuoi compiti da Tsar, come vuole la legge. »
« Ma a me piace fare lo Tsar. » Duilio arricciò le labbra e decise che si sarebbe rivolto solamente al sacerdote di T'al, ignorando gli altri due. « E non avete più Beik a governare la città, mi pare. »
« Il consiglio dei sacerdoti sarà più che sufficiente a rivestire questo compito. »
« Voi e quale autorità? » la barba e le guance del sacerdote si gonfiarono d'ira. « Sentitevi liberi di continuare a mandarmi contro i vostri assassini, perché io non ho intenzione di cedervi il comando. Il culto di T'al potrebbe essere solamente il primo di una lunga lista di abolizioni. »
« Tu... maledetto... »

I due vennero interrotti da un colpo di tosse proveniente dal sacerdote mascherato che ancora non si era espresso. Quando ottenne il silenzio si alzò. Era poco più basso dello Tsar e molto meno prestante.
« Duilio, ti prego, ragiona con me. » gesticolava in modo ampio, muovendo persino le punte delle dita. « Abbiamo avuto l'impressione che tu ci abbia attribuito la stessa presunzione dei Beik, che erano nostri nemici come tuoi. Ora che le nostre divergenze si sono appianate dovresti riuscire a scorgere ciò che ci accomuna. »
« Io non ho niente in comune con voi. »
« Neppure il desiderio di governare Taanach? »
Lo tsar roteò le pupille.
« Casomai non ve ne foste accorti, io governo già Taanach. »
« Ma in che condizioni, amico mio? I sacerdoti ti odiano, e le loro parole prendono forma concreta nel cuore degli abitanti.Il tuo potere si limita al farti offrire da bere dai tavernieri della città. »
« Parli come se mi interessasse più di questo. »
« E tu ci tratti come se volessimo privartene. »
Duilio si fermò a compiere un gesto raro: pensare.
Per quanto ancora avrebbe potuto ignorare l'inasprirsi del conflitto con i sacerdoti? I suoi tribuni erano preoccupati che prima o poi gli abitanti di Taanach si sarebbero sollevati contro di lui com'era successo a Lamia, pretendendo un governo più stabile: un movimento che animava già le zone più capillari della provincia, guidate da vestali e officianti resi coraggiosi dalla ritirata dei caduti. La situazione stava precipitando più velocemente di quanto lui fosse disposto a porvi una pezza e il suo interesse veniva logorato da chi continuava a ripetergli le circostanze.
« Datemi una ragione per la quale non dovrei semplicemente uccidervi. »
Il sacerdote di Loec si mosse senza esitazione: si piegò sotto al tavolo e ne riemerse con un plico di pergamene.
« Ecco. » Duilio attese una spiegazione, così l'altro iniziò a sfogliare i documenti, ponendo un accento su ciascuno e spostandolo al centro del tavolo. « Disegni di legge in attesa di approvazione. Manifesti commerciali da certificare. Una bacheca delle udienze gremita di appuntamenti. Trattati di impiego della spesa pubblica da valutare. Tesoreria cittadina da amministrare e molto altro ancora. »
« Parole da cui dipende il benessere di Taanach... » intervenne il prete di Yon, con un gesto elegante della mano. « ...e che tu stai lasciando accumulare da mesi a questa parte, senza concedere una risposta. »
Duilio non fece nemmeno lo sforzo di chiedersi come avessero messo le mani su quei documenti.
« Sono lo Tsar. L'unica preoccupazione dello Tsar è quella di difendere la città. »
« In tempo di guerra. » concluse il rappresentante di T'al, seguito dall'uomo mascherato. « ...ma noi potremmo fare in modo che sia sempre così. »
Duilio corrugò la fronte e resistette in piedi per un altro minuto. Quindi si sedette al tavolo con loro.

« Vi ascolto. »

[...]

Nei giorni seguenti a Taanach venne pubblicata una bolla con sigillo di piombo, in pergamena, che venne affissa su tutte le mura della città. Recitava:

BOLLA DI INDIZIONE
DEL PANTHEON
HIERON

BABYLAS
SACERDOTE DI LOEC
SERVO DEI SERVI DEI DAIMON
A QUANTI LEGGERANNO QUESTA LETTERA
GRAZIA, MISERICORDIA E PACE

1.
I Daimon sono i rappresentanti della verità. Nella città di Taanach e in tutta la sua provincia il loro culto non sarà mai osteggiato, e templi dedicati a ciascuno di essi saranno eretti in ogni luogo della capitale, per omaggiare la città più antica di Theras. Taanach sarà la meta di ciascun pellegrino, raccoglierà reliquie e testi sacri, e garantirà il diritto alla fede di chi vi si trova, facendosi un'oasi in un mondo al collasso.

2.
L'autorità dei Beik è destituita. Il governo della città sarà retto da un consiglio di dodici sacerdoti denominato Pàntheon Hieròn, il cui obiettivo sarà quello di garantire il benessere della popolazione e amministrare la politica della provincia. Ciò è stato deciso in concomitanza con i desideri e le necessità degli abitanti, che possono indire elezioni periodiche per eleggere i singoli membri del consiglio.

3.
La difesa della provincia resta nella mani dello Tsar, sottomesso agli ordini del Pantheon; egli va considerato "la spada degli dei". A lui vanno garantiti privilegi e diritti superiori a quelli dei ogni altro cittadino. In stato di guerra lo Tsar prende temporaneamente il controllo del governo per difendere la provincia contro l'assalitore. A ciascun sacerdote del Pantheon verrà garantito un tribuno come difesa personale. La legione resta a disposizione per l'ordine pubblico e la difesa dei confini.

[...]

Dato a Taanach, la città santa, sotto il sole di una nuova alba a seguito della terza marcia.

 
Top
0 replies since 18/1/2016, 14:11   83 views
  Share