Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Sotto un nuovo sole; Il villaggio delle sirene.

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miky1992
view post Posted on 9/2/2016, 15:58




IL VILLAGGIO DELLE SIRENE



Davmorn è seduto sul carretto, mezzo addormentato e infreddolito. Gli altri passeggeri sono rannicchiati l'uno contro l'altro. Le persone tendono a evitarlo, perché ogni volta che provano a parlargli lui finge di dormire o li ignora semplicemente. Davmorn odia viaggiare. Nella zona di Dorhamat in cui vive la gente lo conosce e non lo infastidisce, se non per questioni urgenti.
Una bambina lo fissa. Ha il corpo tozzo, di sicuro è una meticcia con sangue nanico nelle vene.
Davmorn corruga la fronte e sbuffa. La mocciosa continua a fissarlo, sembra indecisa sul da farsi.
Davmorn prega affinché lo lasci in pace.
- Lei ha una spada! Esclama la bambina e indica la spada appesa al fianco di Davmorn.
Non è il modo di fare con uno sconosciuto, specialmente con un tipo come Davmorn. La bambina ha un tono di voce allegro, non veniva da Dorhamat, non ci sono persone felici li. Forse veniva da Qushara, o Tanaach.
- Esatto. Disse Davmorn con tono secco. L'odore del mare diventa sempre più forte. - Per favore stai
Le parole si interrompono quando la bambina scatta in piedi e allunga la mano per toccare la spada.
La bocca della bambina si allarga a formare una piccola O. - Una spada vera.
- Si, non dovresti toccarla. Dice e allontana la mano della bambina. - È molto pericolosa.
- Sono stata attenta. Dice. Dal tono, sembra che lo stia deridendo per essersi preoccupato.
- Dove sta andando? Chiede lei.
- Tua mamma non ti ha detto che è maleducazione importunare gli adulti?
La bambina si volta verso la madre: una donna obesa addormentata contro la spalla di un uomo, anche lui addormentato. Un rivolo di bava giallastra cola sulla spalla dell'uomo.
- A lei non importa molto, basta che non la sveglio.
Davmorn le crede. - Sono diretto a Lerynach.
La bambina mette il broncio. - Io odio questi posti, a Tanaach ci sono più bambini, più posti in cui giocare.
Davmorn fa spallucce.
- Non conosco Lerynach è bella? Le brillano gli occhi.
- C'è il mare, un buon porto.
- E le sirene!
Davmorn annuisce.
- Ci sono sirene anche a Dorhamat?
Davmorn scuote la testa. - Odiano le città. Preferiscono cacciare in mare aperto, o nei piccoli villaggi di pescatori se sono costrette. Non amano dare la caccia al da mangiare.
La bambina piega la testa e corruga le labbra in un espressione concentrata. - Da mangiare?
- Umani. Dice Davmorn. - Solo maschi giovani di solito, perché sono più facili da attirare in mare. Senza contare che la loro carne è fresca e tenera.
La bambina fa una smorfia di disgusto e torna da sua madre. Finalmente.

***



Tutti gli altri passeggeri scesero nei villaggi visitati lungo la via. Solo Davmorn e la bambina con la madre rimasero sul carretto per il lungo tratto di strada sterrata che conduceva a Lerynach. Il cielo andò via via oscurandosi mano a mano che le ore passavano e l'odore di salsedine non aumentò più fino al calar della nebbia. Alla fine non riuscì più a vedere oltre il proprio naso.

- Le sirene non attaccano le donne vero? La voce preoccupata della bambina pare provenire dal nulla, come fosse un fantasma.
Davmorn storce la bocca e sospira. - Preferiscono i maschi, ma se hanno proprio fame potrebbero attaccare una donna se questa stesse nuotando in mare aperto. In quel caso non hanno nemmeno bisogno di attirare la preda, la afferrano e la trascinano sul fondo.
L'aria fredda gli fa colare il naso. Se lo asciuga e si stringe nel mantello nero per cercare un po' di calore.
- Ma se sto lontano dall'acqua non mi toccheranno vero?
Davmorn ruota gli occhi al cielo e scuote la testa. - Sono creature solitarie. Non si fanno mai vedere dagli umani, tranne quando sono a caccia o sono nella stagione degli amori come adesso.
- Si innamorano degli umani vero? È per questo che cercano solo maschi?
- Cercano i maschi solo perché possono attirarli in mare. Le femmine sono insensibili al profumo delle sirene, puntare a loro non avrebbe senso. Nella stagione degli amori hanno bisogno di cacciare umani, nessuno sa perché.
- Ma io avevo letto che
- Le vere sirene sono solo demoni, anche la parte superiore non è che un'imitazione del corpo femminile. Ma se le osservi abbastanza a lungo puoi notare che hanno scaglie bianche al posto della pelle, occhi rotondi da pesce e le branchie nascoste sotto le ascelle. Se non fosse per il loro profumo non potrebbero far innamorare nessuno.
- Però io volevo vedere le sirene. Dice la bambina con voce piagnucolante.
Già, tutti voglio vedere le sirene. Nessuno si rende mai conto di quanto possa essere pericoloso, almeno fino a quando non si ritrovano in fondo al mare.

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Il carretto fa una fermata speciale per permettere a Davmorn di raggiungere il cantiere. Qui viene accolto da un uomo alto e massiccio di nome Simeon, il capo cantiere. - Abbiamo un disperato bisogno di aiuto, i lavori qui al porto sono fermi e la compagnia vuole che le nuove navi di ferro siano pronte il prima possibile. Il capo carpentiere si gratta la pelata arsa dal sole e inumidisce le labbra screpolate. - Lei capisce, qui nessuno osa più avvicinarsi al mare per colpa di quelle maledette puttane!
Davmorn Annuisce. Schiva un paio di lamiere abbandonate e fissa l'enorme scheletro della nuova nave che la compagnia sta progettando. A differenza dei soliti galeoni dalle curve aggraziate, questa sembra goffa e impacciata. Ha due alberi, ma al centro si alza una gigantesca ciminiera e ha un paio di ruote a pali laterali. - Ci devono essere problemi con le pozioni protettive. Solitamente è questa la causa più comune. Qualcuno avrà sbagliato le dosi, o avranno usato materiali di seconda scelta. Anche se tutti questi casi sono sospetti, non avevo mai sentito una cosa simile.
Simeon gli rivolge uno sguardo accigliato. - Cosa bisogna fare in questi casi?
- Devo controllare la situazione, parlare con i testimoni, visitare il luogo delle aggressioni.
- Sapevo che il sindaco voleva parlarle di una cosa importante.
- Andrò dal sindaco se e quando potrò. Le vittime erano sicuramente protette? Molte volte i marinai in alto mare vengono ammaliati perché dimenticano di prendere la pozione.
- Si, l'avevano presa. Dice il capocantiere. - Ma le sirene li hanno presi lo stesso.
- Allora non faccia avvicinare nessuno all'acqua. Almeno finché non avrò capito qual'è il problema.
Il capo cantiere annuisce.
- Voglio cominciare subito, può portarmi al villaggio?
- Certo.

Il villaggio è un po' meno fatiscente di quello che credeva. Più di cento case sono allineate le une con le altre in direzione del mare, alcune dipinte di bianco, rosso e blu, molte altre non sono verniciate. Hanno un paio di taverne di discrete dimensioni e persino una locanda per ospitare i visitatori. Ci sono diversi cantieri sparsi per la città e molti edifici danno l'impressione di essere stati rimessi a nuovo negli ultimi tempi. - Non mi aspettavo una comunità così numerosa. Dice Davmorn.
Simeon annuisce. - In effetti poco meno di un mese fa non c'erano più di trenta, quaranta persone nel villaggio. Ma grazie ai soldi della compagnia siamo riusciti a migliorare la vita del villaggio e le prospettive di lavoro hanno attirato molti forestieri.
Davmorn corruga la fronte. Si aspettava di trovare una comunità di poche decine di persone, attacchi in comunità così numerose non rientrano nei soliti schemi di caccia delle sirene. Davmorn sospira e schiocca le labbra. La cosa è sospetta.
- Possiamo ospitarla nella casa di mia sorella Lynn. Non è molto grossa, ma sicuramente è più comoda della locanda e il cibo è infinitamente migliore. Dice e colpisce Davmorn con una pacca sulle spalle tanto forte da mozzargli il fiato.
- Mia sorella vive nella casa di famiglia, io invece vivo con mia moglie lassù. Dice e indica la grande villa sulla cima della collina a fianco del villaggio. - Se hai bisogno di qualcosa manda pure mia sorella a chiamarmi.
- Quindi la vostra famiglia è originaria di Lerynach? Vorrei sapere se in passato ci sono stati altri attacchi da parte delle sirene.
Il capo cantiere si liscia la barba con aria pensierosa. - Non ricordo nulla del genere, ma il padre del marito di mia sorella potrebbe sapere qualcosa.
- E sua moglie? Lei ha parenti a cui posso
Lui fa no con la testa. - Lei non è di qui, l'ho incontrata durante uno dei miei viaggi, mentre cercavo di ampliare le mie conoscenze di carpentiere. Sa ora come ora non si riesce a star dietro a tutte queste diavolerie tecnologiche.
Davmorn annuisce.
- Adesso basta con le chiacchiere. Dice il capo carpentiere e sfodera un sorriso raggiante. - Questa è casa di mia sorella, lasci che le offra un bicchiere del liquore locale. Dice e soffoca una risata. - Di solito i forestieri non reggono per molto la nostra ospitalità.
Davmorn non ha alcuna intenzione di perdere tempo a bere qualche schifezza, l'alcool in quei villaggi è sempre imbevibile, fuoco puro. - Devo mettermi subito all'opera, prima che succeda qualche altra disgrazia.
- No, mi spiace ma devo insistere. Dice Simeon e incrocia le braccia. - Mia sorella ci tiene tanto a conoscere il nostro salvatore!
Davmorn emette un sospiro di rassegnazione. - Almeno potrò farle qualche domanda.
- Questo è lo spirito giusto!
Appena entrato Davmorn viene accolto da Lynn e suo marito. I due a quanto pare sapevano del suo arrivo, perché avevano già tirato fuori una bottiglia di liquore trasparente.
- Benvenuto a Lerynach! Esclama Lynn e allunga la mano callosa verso Davmorn.
- Piacere di conoscerla. Dice Davmorn e stringe la mano. La presa della donna gli strappa una smorfia di dolore.
Il marito di Lynn mette in mostra i denti ingialliti con un sorriso. - Piacere, mi chiamo Rob.
Lynn non perde tempo, prende la bottiglia e riempie quattro bicchieri fino all'orlo.
Come ha previsto il liquore è alcool puro. Al primo sorso la gola va in fiamme, colpi di tosse gli mozzano il fiato. - Buono. Sussurra e tampona gli occhi umidi con un lembo del mantello.
- Quindi, sa già cosa farà per risolvere il nostro problema? Dice Lynn, attorcigliandosi i capelli crespi attorno all'indice.
- Ecco...

CITAZIONE
Benvenuti nel villaggio delle sirene, dove uomini e sirene convivono. O le seconde mangiano i primi, dipende dai punti di vista. come già detto con questa quest verrà introdotto un nuovo personaggio per il mio progetto: la volontà dei maegon. No, il personaggio non è Davmorn se ve lo steste chiedendo.
Seguiremo i meccanismi delle quest a bivi: tutte le decisioni verranno prese in confronto in base alle opzioni fornite. Ovviamente ci saranno dei limiti di coerenza con le scelte aperte, influenzate dal sistema segreto di punteggi e dal buonsenso.

Le scelte per questo turno:

  1. parlare con i superstiti, per capire cosa può essere successo.

  2. esplorare il luogo delle aggressioni.

  3. Il sindaco vuole vedermi, forse è il caso di andare.

  4. libera


Perfetto, avete cinque giorni per votare.
 
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miky1992
view post Posted on 13/2/2016, 17:22




Vendetta



- Il sindaco voleva vedermi.
- Il sindaco? Lynn storce le labbra. - Sicuramente vorrà assicurarsi che questa storia finisca alla svelta, sta perdendo un sacco di denaro per colpa delle sirene. Dice e poggia con forza il bicchiere sul tavolo, schizzi di liquore cadono tutt'attorno.
Davmorn corruga la fronte e sospira. Ci mancano solo le pressioni di qualche idiota a complicare tutto. - Denaro?
Lynn annuisce. - Il sindaco ha investito molto per convincere la compagnia a produrre le navi di ferro qui. Se questi ritardi continuano la compagnia cambierà sicuramente sito per la costruzione e lui avrà perso tutti i soldi investiti.
- Un bel problema. Dice Davmorn e si alza. La testa gli gira un poco, ma si sente abbastanza lucido per lavorare.
Lynn ripone la bottiglia di liquore. - Torni pure quando vuole, la porta è sempre aperta. La sua stanza è la prima a destra lungo il corridoio appena salite le scale.
Simeon si alza a sua volta e si avvia verso la porta. - Ti accompagno.
- Grazie.

L'ufficio del sindaco è aperto, nonostante l'ora tarda. Davmorn si chiede se non fosse successo qualcosa di grave, o se fosse solo uno stacanovista. Simeon prende subito congedo, forse non vuole vedere il sindaco, o forse è semplicemente stanco. Davsmorn bussa un paio di volte contro la porta di legno.
- Avanti!
La porta si apre senza un lamento e Davmorn entra nell'ufficio.
Il sindaco è un ometto basso e tarchiato, con una pelata lucida e arrossata. La scrivania è ingombra di carte, alcune appallottolate, altre sistemate in pile traballanti, altre sono abbandonate alla rinfusa. Il sindaco solleva gli occhietti da topo verso Davmorn e sorride. - Lei è il cacciatore di sirene no?
- Preferisco esperto di sirene. Se posso evito di cacciare.
- Si,si. Dice e agita la mano con fare infastidito. - Ora mi ascolti. Il sindaco sospira e si gratta la pelata. - So che risolverà questo piccolo problema velocemente, ma vorrei farle una piccola proposta prima. Dice e incrocia le dita davanti al volto. - Il fatto è che in molti a Dorhamat vedono questi avvenimenti come un'opportunità. Non siamo mai riusciti a mettere le mani su di una sirena viva prima d'ora e in molti la pagherebbero a peso d'oro.
Davmorn rivolge al sindaco uno sguardo accigliato. - Vuole che catturi una sirena viva?
L'uomo snuda i denti bianchi in un sorriso. - Ovviamente frutterebbe una piccola fortuna anche a te.
La porta dell'ufficio si spalanca, impedendo a Davmorn di rispondere e di riflettere sulla proposta del sindaco. Un uomo in armatura entra, ha il volto rosso e il fiatone. - Signor sindaco, c'è stato un incidente: una coppietta che si era appartata in spiaggia è stata aggredita da una sirena.
Davmorn sgrana gli occhi. - In spiaggia? Vuole dire che una sirena è arrivata a cacciare in acque basse?
La guardia che pare essersi accorta solo ora della presenza di Davmorn rimane a fissarlo confuso per un istante, poi torna a fissare il sindaco. - Per fortuna delle passanti sono riuscite a fermare il ragazzo prima che la sirena lo prendesse e sono anche riuscite a trascinarla fuori dall'acqua.
- Come hanno fatto?
- L'hanno catturata con una rete. La sirena non è riuscita a fuggire in tempo.
Il sindaco scatta in piedi. Le pile di documenti cadono a terra insieme a un calamaio. - La sirena è viva?
- No, quando ha provato a fuggire le donne del villaggio hanno cominciato a colpirla. Siamo dovuti intervenire in tre per fermarle, ma ormai la sirena era morta.
Davmorn arriccia le labbra e sospira. - Peccato... Posso vedere il corpo?

La sirena è distesa sul tavolo al centro della sala. Davmorn inclina la testa di lato e sospira. Un adolescente di circa un metro e mezzo. Ha stelle marine, conchiglie e trecce di alghe rosse nei capelli. Questo spiega la sua imprudenza e anche perché gli abitanti sono riusciti a catturarla.
La vittima è nuda, zuppa d'acqua e incatenata mani e piedi. Urla e piange, le catene assicurate alla parete tramite un gancio hanno scavato profondi solchi sanguinanti su gomiti e caviglie. - Lasciatela in pace! Grida.
Non è raro per le vittime più fortunate delle sirene reagire così. L'effetto afrodisiaco ci mette diverse ore a finire, ma di solito basta prendere la pozione e tutto finisce. In mancanza di questa la cosa migliore e lasciare che passi da se. Tenerlo vicino alla propria “amata” rende le vittime più calme, anche se questo non sembra il caso. - Suppongo che avete già provato con la pozione.
La guardia si stringe le mani e annuisce. - Si, ma non ha funzionato.
Questa per Davmorn è la riprova che il problema sta nella pozione. - Avete ancora la medicina?
La guardia annuisce, scatta verso l'armadio di metallo alla sua destra e prende un paio di fiale contenenti un liquido rosso. - Ecco qui.
Davmorn ne stappa una e se la porta al naso. L'odore è normale.
Ne beve un sorso, tutto normale. Davmorn distoglie lo sguardo dalla fiala e fissa la vittima ancora in preda alla frenesia sessuale. Un tremito lo attraversa, lasciandosi dietro una lieve inquietudine. La pozione non sembra avere alcun problema, allora il problema possono essere le sirene?
Davmorn si avvicina al tavolo operatorio. La sirena ha numerose ferite da taglio su tutto il corpo e altrettanti segni di percosse. Davmorn scuote la testa e sospira. Devono aver sfogato su di lei la rabbia accumulata in quelle settimane.
Davmorn trascorre un ora ad annotare le ferite subite dalla sirena. Terminato il compito comincia ad appuntare tutti i particolari degni di nota riguardo al cadavere. A giudicare dal profumo dolciastro nell'aria le ghiandole della sirena stanno ancora producendo l'afrodisiaco. L'odore è meno intenso che nei precedenti incontri, ma è comunque straordinario che sia ancora percepibile dopo tutto questo tempo.
Dowsmorn prende il bisturi e incide i seni della sirena mettendo in mostra quattro ghiandole rosse e grandi quanto noci, due per ogni seno. Le ghiandole a feromoni sono ingrossate, tipico della stagione degli amori. Scrive e incide una delle ghiandole. Forse la causa di tutto è proprio l'eccessiva concentrazione di ormoni, dopo prenderò un campione.
- C'è qualcosa sulle guance. Dice e gratta con l'unghia del polpastrello un incrostazione di colore nero. - Non è sangue. Dice e porta il dito vicino alle narici. L'odore dolciastro lo investe. La testa comincia a girargli, sente il proprio membro tirargli contro i i pantaloni.
- Che strano. Dice e a un esame più approfondito trova altre tracce del fluido dove in teoria un umano avrebbe i dotti lacrimali. Davmorn tende la palpebra della sirena. -Si, somiglia a un dotto lacrimale. Dice e applica una leggera pressione con il dito indice sul dotto. - Ne esce un liquido nero simile a inchiostro, credo sia un nuovo tipo di afrodisiaco. Forse è meglio prendere un campione. Prende una fiala dall'armadietto e raccoglie un paio di gocce.

Al termine del lavoro Davmorn sente ogni fibra del corpo indolenzita. Il profumo dolciastro della sirena è sparito e la testa si è schiarita. Anche la vittima sembra essersi calmata, dorme beata accasciata contro la parete. Davmorn decide di avvisare le guardie affinché lo liberassero.
Il suono delle campane fa scattare Davmorn sull'attenti. Il cacciatore di sirene corse fuori dall'edificio, ha il cuore in gola e la gola secca. La campana può voler dire solo una cosa: sirene.
Appena fuori si imbatte in una folla di paesani diretta verso il molo e decide di seguirli.
Riconosce tra la folla anche la bambina del carretto. Stringe la mano alla madre obesa e si guarda attorno tutta eccitata. Credo sia l'unica felice per la sciagura.
Raggiunto il molo avverte l'odore dolciastro delle sirene mescolato al più forte odore di salsedine. Il profumo è debole, a quella concentrazione non può fargli niente, ma decide comunque di prendersi doppia dose di pozione. Per fortuna tiene sempre un paio di fiale nel mantello per sicurezza.
Un ragazzo è in piedi sulla passerella di legno, gli occhi fissi sulla sirena che nuota avanti e indietro, spruzzandogli addosso acqua intrisa di feromoni. La sirena ignora le grida e gli insulti della folla, sembra anzi che la cosa la diverta. Potrebbe trascinare via facilmente il ragazzo ormai in trance, ma non lo fa. La sirena poggia le mani sul ponte di legno, si tira su e avvicina il volto a quello del ragazzo. La metà umana ricalca in tutto e per tutto il corpo di una giovane donna dai capelli rossi. La sirena rimane ferma, non reagisce nemmeno quando il ragazzo la bacia.
La sirena si tuffa all'indietro. La coda da pesce rimane in mostra per un secondo prima di sparire nell'acqua.
Il ragazzo scoppia in lacrime, si sfila i pantaloni e la maglietta. La sirena riemerge, allarga le braccia e gli fa cenno con la mano di raggiungerla.
Dalla folla si alzano grida. - Per gli Dei, qualcuno faccia qualcosa!
Davmorn sente lo sguardo della folla su di se. Devo fare qualcosa. Pensa. Ma cosa?

CITAZIONE
Allora, la scelta vincente in questo turno è stata quella di parlare con il sindaco. Ho voluto lasciare “in bianco” la reazione di Davmorn apposta perché influenza direttamente la scelta di questo giro: infatti questa scelta dipenderà dal carattere che vorrete dare a Davmorn.
Ecco le scelte:

  1. andiamo a salvare quel povero ragazzo!

  2. andiamo ad ammazzare la sirena, il ragazzo è gia morto.

  3. andiamo a catturare la sirena, quei soldi mi fanno comodo.

  4. aperta

  5. cinque


I termini per votare sono gli stessi.
 
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miky1992
view post Posted on 22/2/2016, 07:48




SE UCCIDI UNA SIRENA SCAVI LA TUA TOMBA



Davmorn non può rimanere a guardare senza fare nulla. Si fa largo a spintoni tra la folla e raggiunge la passerella. Deve salvare il ragazzo, ma anche con doppia dose di pozione in corpo non ritiene saggio avvicinarsi troppo alla sirena. Se veramente le sirene hanno trovato un modo per vincere gli effetti della pozione potrebbe non essere al sicuro. Davmorn si guarda attorno: ci sono numerose barche da pesca ormeggiate e su di alcune sono ancora presenti le reti.
Davmorn sale sulla barca più vicina, prende una rete da pesca, la lancia addosso al ragazzo e tira verso di se.
Il ragazzo emette un verso acuto simile allo squittio di un topo e cade all'indietro. Tenendo l'altro capo della rete Davmorn torna sulla passerella. La vittima urla, si agita come percorso da spasmi, gratta contro il legno della passerella. Davmorn lo trattiene con tutte le sue forze. I fili della rete gli incidono la pelle. Davmorn stringe i denti, punta i piedi e tira verso di se.
Il ragazzo si oppone con tutta la forza di cui dispone, ma Davmorn è il doppio di lui e in breve riesce a tirarlo verso di se. Il ragazzo scoppia a piangere. Si aggrappa alla passerella, ma non riesce a resistere.
Davmorn sorride. - Dai, ancora pochi metri e sei salvo!
La sirena esce dall'acqua avvolta da spruzzi d'acqua e afferra il ragazzo per le gambe. Davmorn fissa la sirena negli occhi da pesce. Un mezzo sorriso compare nel volto di lei. Davmorn digrigna i denti e impreca: non può competere con la forza di una sirena in acqua. Deve riuscire a trattenere il ragazzo fuori dall'acqua, altrimenti è perduto.
La sirena trattiene il ragazzo per le gambe e si lascia cadere a peso morto nell'acqua. Dawmorn urla e cerca di opporsi mentre viene trascinato in acqua insieme al giovane. Gocce di sangue colano dai tagli scavati dalla rete.
Davmorn è al limite. Il fiato gli brucia la gola, il cuore gli esplode nel petto. Ormai è deciso a lasciare la presa, quando sente qualcosa afferrarlo per le braccia e per i fianchi. Davmorn strabuzza gli occhi e si gira di scatto: quattro donne del villaggio sono accorse in suo aiuto.
- Tiriamo! Grida.
Le donne non se lo fanno ripetere e insieme riescono a guadagnare un paio di passi all'indietro.
La sirena viene trascinata fuori dall'acqua. Dawmorn riesce a vedere il punto in cui la pelle umana sfuma nelle scaglie blu da pesce.
- Dobbiamo impedirle di rituffarsi in acqua, altrimenti richiamo di perdere il ragazzo.
La sirena piega la testa all'indietro ed emette un grido che fa tremare le viscere di Dawmorn. Un ultimo strattone, la sirena molla la presa e il ragazzo finisce in mezzo alla passerella.
Subito le donne del villaggio gli piombano addosso e lo costringono a terra. Il ragazzo scalcia, urla, supplica le donne di lasciarlo andare dal suo amore. Alla fine un donnone alto e massiccio gli molla un paio di pugni sul volto e il ragazzo smette di agitarsi.
Dawmorn tira un sospiro di sollievo e soffia sulle mani sanguinanti. Deve medicarsele, altrimenti rischia di infettarsi. Fa per allontanarsi, poi l'occhio gli cade su di una figura poco distante nell'acqua.
È la sirena.
Dawmorn si ferma a guardarla: La sirena se ne sta immobile a fissare la passerella, non cerca di avvicinarsi. Dawmorn si chiede il perché di questo curioso comportamento, per quanto potenti i ferormoni non possono raggiungerli e rimanere è solo un rischio inutile.
La passerella esplode in una pioggia di schegge. Dawmorn alza il braccio davanti al volto e si getta di lato. Dawmorn rotola lungo la passerella, le schegge di legno si conficcano nella pelle. L'uomo ignora il dolore e riacquista la posizione eretta.
Gli ci vuole un momento per riacquistare la lucidità e capire cos'è successo: Una parte della passerella è come esplosa e le donne e il ragazzo sono finiti in acqua. Le vede agitarsi nell'acqua schiumosa in preda al terrore. Due di loro stanno nuotando verso riva, le altre sono in preda all'isteria, continuano a urlare e ad agitarsi.
La folla urla, qualcuno si lancia in aiuto delle donne incurante del pericolo. Dawmorn rimane paralizzato a fissarle. - Non vi avvicinate... Sussurra. - Non vi avvicinate...
Le donne spariscono all'improvviso sott'acqua una dopo l'altra. L'odore dolciastro dei feromoni riempie l'aria.
Un'ombra nera balza fuori dall'acqua e atterra accanto a lui. A Dawmorn occorre qualche istante per mettere a fuoco la creatura grottesca: un essere per metà umana e per metà pesce, ma a differenza delle sirene la parte superiore è di pesce e quella inferiore umana. La parte superiore assomiglia a quella di un pesce spada. Ma anziché avere una spada, la creatura ha un enorme trivella rossa e seghettata.

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La creatura punta la trivella contro Dawmorn e questa si attiva producendo un rumore stridente. Il cuore di Dawmorn perse un colpo. Il terrore gli impedisce di sguainare la spada. Si rende conto che sta urlando. Si sente il cuore in gola. I testicoli premuti contro il ventre.
La creatura si scaglia contro di lui. Dawmorn sgrana gli occhi e si getta di lato. La trivella affonda nel vuoto in cui un istante prima si trovava il corpo di Dawmorn.
- Figlio di puttana! Grida Dawsmorn e sguaina la spada.
La creatura tenta di nuovo l'affondo. È sorprendentemente agile per avere il corpo di un pesce.
Dawmorn questa volta è pronto: Ruota su se stesso, lascia che la trivella gli passi a un soffio dal corpo e affonda la lama nel fianco della creatura. L'abominio spalanca la bocca in un grido muto, si piega sulle ginocchia e ruota su se stesso. Dawmorn balza all'indietro. La trivella lo sfiora a livello dello stomaco. Sente la trivella scavargli nelle carni. Il dolore gli mozza il fiato.
Dawmorn preme la mano sulla ferita. Il sangue caldo gli bagna la mano.
Dawmorn abbassa lo sguardo e solleva la mano: brandelli di pelle penzolano dai bordi frastagliati della ferita, ma non è profonda. L'immagine della trivella che lo trapassa gli attraversa la mente e lo fa rabbrividire.
La ferita della creatura sembra molto più grave. Il sangue zampilla fuori veloce e a giudicare dalle dimensioni la trivella deve pesare un bel po'.
Devo giocare d'astuzia, se quella cosa mi colpisce di nuovo sono morto. Meglio lasciarlo stancare con quegli affondi e finirlo poi. La creatura carica di nuovo. Forse questo è il suo unico attacco.
Dawmorn questa volta non prova nemmeno a colpirlo, si limita a scartare di lato tenendosi a distanza di sicurezza per evitare altre sorprese.
Dawmorn continua quel gioco mortale per un tempo indefinito. La creatura benché ferita non sembra voler cedere e continua a tentare di colpirlo. Questo per Dawmorn è al di la della semplice lotta per il cibo, nessun cacciatore degno di tal nome agirebbe in maniera così avventata. Poi Dawmorn coglie un accenno di incertezza nei movimenti della creatura e la colpisce con la punta della spada. La pinna destra si stacca di netto e cade a terra. Di nuovo la creatura lancia un grido muto. La trivella smette di girare.
- را متوقف کن (fermati)
La creatura si volta verso il mare e Dawmorn ne segue lo sgardo. La sirena che aveva provato a catturare il ragazzo è ferma in mezzo al mare. را متوقف کن (fermati)
La creatura spalanca la bocca. Sembra stia parlando con la sirena, forse con gli ultrasuoni. Allora quello dev'essere un tritone.
Il tritone scuote la testa di pesce e punta la trivella contro Dawmorn. Questa volta la lama di Dawmorn penetra in profondità nel fianco del tritone. La trivella si blocca. Il tritone spalanca la bocca e si accascia a terra.
La sirena urla, un urlo forte e acuto che fa gelare il sangue a Dawmorn.

L'acqua del porto ribolle: Decine di uomini nuotano verso il largo attirati dal profumo delle sirene, altri lottano contro le proprie donne per poterlo fare. Per qualche motivo il profumo non ha alcun effetto su di lui. Forse per via della doppia dose di pozione.
Tre tritoni balzano fuori dall'acqua e si lanciano sulla folla. Il rumore delle trivelle riempie l'aria.
La situazione precipita, bisogna agire.

CITAZIONE
Ok, sicuro non ho tolto tutti gli errori, ma proprio non li vedo. Precisazione le sirene parlano la lingua dei demoni, ho messo la traduzione perché temo di avere copincollato male.
Coooooomunque la situazione sta precipitando, è chiaro che ormai è guerra aperta con le sirene e bisogna decidere cosa fare: In questo turno niente scelte aperte.

  1. fuggi e al diavolo gli abitanti del villaggio

  2. fuggi, ma provi a salvare almeno una vita

  3. combatti per salvare quante più vite possibili



Edited by miky1992 - 22/2/2016, 14:24
 
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miky1992
view post Posted on 28/2/2016, 12:12




UNA FIABA DIVENUTA REALTA'




La situazione è ormai insostenibile: Molte donne alla vista dei tritoni sono fuggite. Le poche rimaste da sole non riescono a trattenere tutti gli uomini. L'odore dolciastro dei ferormoni è sempre più forte e a Davmorn comincia a girare la testa. Davmorn sente la testa girargli e l'erezione gli preme contro i pantaloni. Non è un buon segno.
Devo salvare più persone possibili, ma i tritoni sono troppi e presto i ferormoni mi getteranno tra le braccia delle sirene. Devo allontanarmi il più possibile dalla spiaggia, prima che sia troppo tardi.
Una donna trattiene per i capelli un uomo, affonda le unghie nella guancia di lui nel disperato tentativo di salvargli la vita. L'uomo urla e scalcia in preda alla follia. La donna non è abbastanza forte e l'uomo la trascina con se in acqua.
Davmorn è ormai deciso ad andarsene. Il villaggio è perduto, le sirene hanno vinto. Corre in mezzo alla folla, ignorando le grida di aiuto, schivando donne e uomini in lotta tra loro.
A poca distanza da lui un tritone tiene una donna a terra col peso del corpo, mentre scava con la trivella nel petto di lei.
Davmorn scuote la testa e chiude gli occhi: - È già morta. È già morta.
Un grido più acuto in mezzo alla folla attira la sua attenzione: è la bambina del carretto. Se ne sta immobile in mezzo alla folla a piangere. Una donna la investe e la bambina cade a terra.
Davmorn si bloccò e si morse le labbra. Il primo pensiero è: lasciala, tanto è spacciata. Cerca di riprendere a correre, ma l'immagine del trapano dei tritoni che fa a pezzi la bambina gli attraversa la mente. Semplicemente non può lasciarla morire.
Prende la bambina in braccio e la solleva a livello del volto. La bambina lo fissa con occhi sbarrati, sembra non rendersi nemmeno conto di cosa le stesse succedendo.
- Reggiti forte. Dice e se la carica in spalla.
La bambina stringe la presa sul mantello.
Fuggono per il villaggio. Le urla della spiaggia si fanno sempre più flebili, fino a scomparire.
- Quegli uomini pesce con il trapano non possono raggiungerci qui, vero? Chiede la bambina.
- Non lo so con esattezza. Dice Davmorn. - Che possono camminare sulla terraferma è certo, ma non ho idea per quanto a lungo. Però non credo possano farlo per molto. In realtà non ne ha idea, ma questo decide di tenerselo per se. Però i tritoni non sono l’unica cosa a preoccuparlo: l'odore di ferormoni non sta diminuendo. Questo però non ha senso, perché allontanandosi dalla spiaggia avrebbe dovuto affievolirsi. L'unica spiegazione plausibile per Davmorn è che i tritoni potessero usare le stesse armi delle sirene. Per quanto assurda questa è l'unica teoria valida a cui riesce a pensare.
Il villaggio ora è immobile e silenzioso. Si sentono rumori in lontananza; qualcosa che cede di schianto, un vetro infranto.
Davmorn lancia un occhiata alle porte delle case attorno a lui. Sono state tutte sfondate. Tutte hanno dei grandi buchi circolari in mezzo.
- Sono già passati di qui. Dice. - Dobbiamo muoverci.
- Come possono essere già arrivati qui? Dice la bambina con voce tremolante. - Se c'era qualcuno qui, loro devono averli presi! Dobbiamo aiutarli!
Dovevano essere arrivati da altri punti della spiaggia. Questo deve voler dire che il numero di tritoni e sirene è maggiore di quello che Davmorn credeva. Sono un vero e proprio esercito. - Dobbiamo raggiungere la casa del capo cantiere prima dei tritoni. Quella casa è in alto, lontana dalle altre e forse li i tritoni non possono nemmeno arrivare.
- Davvero? Gli occhi della bambina si illuminano di speranza.
- Con un po' di fortuna. Risponde Davmorn.

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- Qui è buio, fa paura. Dice la bambina.
Davmorn muove qualche passo avanti, seguito dalla bambina. La porta è aperta, ma non ci sono segni di lotta. Se i tritoni fossero già arrivati avrebbero sicuramente fatto a pezzi tutto con le loro trivelle. Appena entra nella saletta d'attesa, l'acqua gli bagna i piedi. Davmorn abbassa lo sguardo e vede che ci sono almeno cinque centimetri d'acqua sul pavimento. L’acqua è coperta di alghe e sui muri cresce la muffa. L'acqua deve essere li da parecchi giorni, ben prima dell'attacco delle sirene.
Una donna è in piedi all'angolo opposto del corridoio.
- Lynn? Dice Dawmorn. Avvicinandosi, vede che qualcosa non va.
La sorella del capo carpentiere è in stato confusionale. Prova a scuoterla, ma non reagisce, resta a fissare il vuoto. Nel salone principale, c’è un acquario enorme che occupa gran parte della stanza. È torbido e pieno di schiuma. L'acqua zampilla da una crepa nel vetro.
- Cosa c'è li dentro? Chiede la bambina.
Poi, la “cosa” avanza verso di loro. Avvolta dall’abbraccio del capo, la sirena scivola nella stanza, smuovendo l'acqua stagnante e sollevando un forte odore di carne fradicia. Danzano abbracciati, come se seguissero una melodia.
- Cosa sta succedendo? dice la bambina.
Dawmorn, non riesce a credere ai suoi occhi, non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua vita. Il capo ha gli occhi sbarrati fissi in quelli da pesce della sirena.
Occhi negli occhi, la sirena lo guida nel ballo, facendolo uscire e rientrare dalla trance. Lei gli tiene le braccia attorno alla vita, mentre lui bacia delicatamente il collo di lei. Le zampe di ragno meccaniche tamburellano sul pavimento. Sbuffi di vapore fuoriescono dalle giunture metalliche. In qualche modo, il capo l’ha addestrata, o lei ha addestrato lui. Dawmorn non ha idea del perché stessero ballando assieme. Le sirene sono demoni, quindi incapaci di provare sentimenti come l'amore. Ma eccola lì, con un elegante vestito di pizzo nero addosso a coprirle la parte superiore del corpo. La coda di pesce e le zampe di ragno meccaniche spuntano dal fondo.
- Non sono splendidi? Dice una voce dietro di lui.
Si volta, è Linn.
- Il loro amore è così forte, così vero.
- È stato lui a far arrivare le sirene? Chiede Dawmorn.
- Non è colpa sua, dice Cheryl. - Non può farci nulla. dopotutto, qualsiasi amante farebbe di tutto per far felice la sua bella no?
- È come nella fiaba: Eternamente uniti, eppure eternamente divisi. Due mondi diversi che finalmente possono unirsi.
Poi il suono dei trapani irruppe dai muri attorno a loro. - Sta’ indietro. dice, spingendo la bambina dietro di lui. - Arrivano i tritoni.
- in realtà loro non volevano fare del male a nessuno. Avevano solo bisogno di giovani forti e intelligenti per imparare. Volevano conoscere tutto sulle navi di ferro e sulla forza del vapore. Non prendono mai più cibo di quello che serve per sopravvivere. Lynn fa una smorfia di tristezza. - Ma poi gli uomini del villaggio hanno ucciso la giovane sirena e nemmeno mio fratello ha potuto più fare nulla per loro. Le sirene non tollerano chi fa del male ai loro figli.
Le pareti del salone esplodono in una nuvola di schegge e polvere. Tre tritoni fanno irruzione nella sala.
- Loro hanno promesso di non fare del male ne a me ne a mio fratello. Rispettano il loro amore. Dice e indica i due ancora intenti a ballare. - Tu hai ucciso il padre venuto a vendicare sua figlia, ma nemmeno di questo loro ti accusano. Sanno che tu non centri nulla con questa storia,sanno che l'odore di lei era sudi te per una malaugurata coincidenza. Tu e quella bambina non appartenete al villaggio, e le sirene vogliono offrirti una scelta: unirti a loro e salvare la bambina, o lottare e morire entrambi.
Davmorn fissa prima i due grotteschi ballerini, poi la bambina avvinghiata alle sue gambe.
Forse ho mal giudicato le sirene e il loro mondo. Forse tutto questo, tutto quello che è successo è stata anche colpa mia. Ho dato per scontato gli intenti malvagi delle sirene, perché semplicemente sono la progenie demoniaca e come tale le o considerate. Ho sempre cercato di svolgere il mio lavoro nuocendo il meno possibile sia a loro che agli uomini, ma forse se mi fossi fermato ad analizzare le loro motivazioni ora non saremmo qui.
- Datemi la certezza che non ci verrà fatto del male.
- Non osare mettere in dubbio le mie parole.
A quelle parole i tritoni cadono in ginocchio, la trivella puntata contro il terreno.
Una sirena entra nella stanza: ha una grande coda rossa, diversa da quella delle altre sirene. Sembra più pesce delle altre: la parte umana della schiena non ricalca la pelle umana e ha una grande pinna caudale. Il diadema incastonato tra i capelli presenta un foro circolare vuoto. Anche questa sirena si muove su delle zampe meccaniche.
- Noi sirene teniamo fede agli accordi presi, tienilo sempre a mente. Se decidi di diventare mio servo non dovrai temere ne per la tua ne per la vita della bambina.
Davmorn chiude gli occhi. - Cosa vuoi da me?

CITAZIONE
Ok, come promesso ho modificato il finale secondo la scelta degli utenti. Ne ho approfittato per introdurre uno dei protagonisti del mio progetto. Chi sarà? una regina sirena? una principessa? una generalessa? mistero. vi lascio un immagine.


Edited by miky1992 - 2/3/2016, 15:47
 
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view post Posted on 7/3/2016, 16:14
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k3hQPky

Inizio facendo due considerazioni principali: la prima è che la quest è stata condotta con successo, e dunque avrà ricompense per tutti; la seconda è che è stata una quest molto breve (tre scelte) e secondo tale brevità sarà commisurata nei premi.
La valutazione gravita intorno al fuoco centrale di un indagine e di un combattimento: gli avvenimenti sono pochi e stringati. Di fatto la trama della quest potrebbe essere sintetizzata in un paio di righe. Per questa ragione, ritengo che sarebbe stata molto più appropriata una quest con dei partecipanti attivi, piuttosto che una giocata a bivi. I personaggi iscritti avrebbero potuto accompagnare Davmorn e prendere le decisioni proposte direttamente in-game; tuttavia è comprensibile che, essendo la tua prima esperienza come QM, tu abbia voluto ricorrere a un sistema di gioco più sicuro.
Mi è piaciuta la storia e la "lore" del villaggio e delle sirene; la tua pecca più grande come narratore è stata senza dubbio quella di non saperti prendere i giusti tempi per raccontare i fatti. È come se la scena procedesse tutta alla stessa velocità, quando il combattimento e le indagini andrebbero invece raccontati in maniera molto diversa: non mi sarebbe dispiaciuta una descrizione più accurata dell'aspetto delle sirene, ad esempio (magari del cadavere), o del funzionamento, del tipo e della quantità di pozioni in possesso del protagonista. Tutte cose che traspaiono comunque dal testo (quindi non vi è errore di mancanza concettuale), ma che meriterebbero uno approfondimento loro. Così come il carattere, l'aspetto e volendo anche il passato di Davmorn stesso, che finisce per sembrare una pedina anonima in mano ai votanti, se non fosse per alcune frasi azzeccate.
Sotto il punto di vista delle meccaniche di gioco ti sei attenuto allo schema più basilare della quest a bivi, aggiungendo solamente la possibilità di una scelta libera (non sempre presente). Anche qui avresti potuto osare un po' di più, e sarebbe interessante (sia per me che per gli utenti) sapere che cosa sarebbe successo nel caso in cui i voti fossero caduti su altro.
Anche sotto il punto di vista della puntualità ti sei comportato bene, non facendo passare mai più di dieci giorni per la pubblicazione del tuo post successivo. Tutto sommato valuto questa esperienza come positiva, anche se sono convinto che avresti potuto osare di più, sia narrativamente che tecnicamente parlando.

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