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Lo Specchio, Contest di Febbraio- Rinascita

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Endymion~
view post Posted on 11/2/2016, 02:10





Mirror~ Shards of Me

dark_and_light_by_brandon_heartnet



La guardai riflessa nello specchio, quella mia immagine che detestavo. Ci ero passato di fianco poco prima mentre andavo a sciacquarmi la faccia. Rimasi lì come un baccalà per qualche secondo, guardando il mio stesso volto. Era diverso, di nuovo. Avevo quello charm da uomo maturo che sempre ho voluto, le mie braccia erano più grosse di come le vedevo io, ma quella pancetta sporgente mi fece storcere il naso. Rimasi a corrugare un po' la fronte ed osservare le mie espressioni.
Credevo di essere più espressivo, per lo meno quando tentavo di abbozzare un sorrisetto, ma non era così.
Servirebbe una laurea in micro-espressioni facciali per capire quando sorrido. Peccato.
Provai ad inarcare le sopracciglia e fare le tipiche espressioni che avevo già visto da altre parti, ma erano tutte finte - come i manichini -, tanto da farmi ricredere sulle mie “abilità”. Già! Immaginavo di essere più espressivo, ma forse era solo una mia illusione. «Non sarei bravo a recitare» mi dissi a bassa voce, e ne ero certo per il semplice fatto che io sono effettivamente “piatto”. Faccia da pesce lesso e incapacità di dare il giusto tono alle parole.
Ebbi paura per un attimo, potevo benissimo fare il ruolo di un sociopatico, uno di quelli calmi e inflessibili, abili a manipolare le persone. Questo non solo perché mi mancano quelle doti di socializzare, ma anche perché, effettivamente, mi sento un manipolatore. Mento bene e recito delle farse magnifiche quando non voglio dire la verità: persino il mio migliore amico ci casca. E lui mi conosce da anni e tenta di prendere una laurea in psicologia come il padre.
Purtroppo ho gabbato anche lui un po' di volte, ma solo per vedere fino a che punto riuscissi a spingermi senza risultare poco verosimile.
Nel tempo ho creato un'immagine che riesce ad ingannare spesso anche me stesso, e a tratti ne sono felice, mentre a tratti me ne dispiaccio. Mi hanno sempre visto come una persona paziente, buona e su cui fare affidamento, ma per quanto io lo voglia, non sono minimamente così. Spesso mento così bene a me stesso che me lo scordo.
Non ricordo se sono un buffone che fa battute squallide da quattro soldi, oppure uno depresso che cerca di combattere il malumore aggiungendo qualche pizzico di rosa a quelle immagini grigie che sono la realtà. L'ho dimenticato dato che ho una maschera che non tolgo nemmeno quando sono da solo. Lo specchio però mi fa vedere oltre quello che ho creato.
E ciò mi disgusta.
Io mi disgusto.
Allora mi avvicino allo specchio e inizio a dipingerci un naso rosso e usare un po' di colori su quel volto che vedo riflesso. Ci aggiungo un sorriso lieve, il giusto per non sembrare perennemente felice, ma abbastanza bello da vedere, uno che dica: “per quanti problemi io abbia, non ci penso”. E non ci penso davvero finché non arriva la notte con le sue tenebre.
Sapete quando dicono: “rimani tu da solo con i tuoi pensieri la sera”? Quella è la parte migliore di te, probabilmente, e dovresti dare ascolto una volta ogni tanto a quei collegamenti astratti e logici. Seneca la sera si prendeva del tempo per pensare alla sua giornata, ai suoi sbagli, e a come fare a migliorare già dal giorno dopo. Io invece ogni notte giuro a me stesso di cambiare, eppure non lo faccio mai.
Accarezzo con la mano destra quello specchio che riflette il mio sorriso malsano, simile a quello di un pazzo, tirato oltremisura, e in un impeto di rabbia lo rompo con un pugno. Il sangue cola sulle mie dita e l'odore che ha mi lascia perplesso. Do una veloce leccata alle nocche, e il gusto del ferro invade la mia bocca.
Non mi piace.
Sul pavimento i pezzi rotti riflettono mille e più immagini di me, ognuna diversa, eppure tutte uguali. Non so se provo tristezza, rassegnazione o solo rabbia e disgusto. Mi è sempre stato difficile distinguere le emozioni, non ci ho mai pensato molto, come ho già detto mi considero anche un po' sociopatico, e le emozioni le capisco poco. Quelle poco intense, per lo meno.
Nella mia mano un lungo pezzo di vetro appuntito mi taglia la carne per quanto lo stringo intensamente. Volevo romperlo stringendolo nel mio pugno, ma non ci riesco. È più forte di me.
Guardo il sangue grondare sopra la mia figura riflessa.
«I commit to myself that I will change! Domani non sarò più lo stesso di oggi, promesso»
Sento le mie lacrime scendere sulle guance, ma ancora una volta prendo quel pezzo e mi trafiggo con forza il pezzo.



Sono lì di fronte allo specchio, e tento di sorridere, ma non riesco a scorgere l'espressione che voglio. Lascio stare la mia immagine riflessa e mi lavo la faccia con l'acqua fredda.

Sapete quando la sera vi viene l'illuminazione divina e iniziate a scrivere cose a caso e poi dite: "oh, tho, gurada, potrebbe centrare qualcosa con il contest di rinascita visto che non è un effettivo cambiamento?"
Non ho tempo, eppure ne ho sottratto un po' al sonno per scrivere 'sta cosa. Spero almeno vi sia piaciuto un po' e non sia stata solo una perdita di tempo :zxc:

 
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