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Cronache Nekrari -Il Risveglio, Contest Febbraio 2016 - Rinascita

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Numar55
view post Posted on 29/2/2016, 05:16




Il cielo è buio questa sera. Oppure sono io che non riesco a scorgere le stelle...?
Il bruciore si sta attenuando, il sangue che zampilla rinfresca il mio petto come rugiada mattutina.
I tagli non fanno più male, le ustioni sono come una seconda pelle ed ormai non sento più la differenza tra le ossa rotte e quelle sane.
Tutto ciò che sento sono i tamburi. Non vogliono smettere di suonare quei stramaledetti tamburi.
Riescono quasi a coprire le urla di quei bastardi...
Il cielo è buio questa sera. E tutto il resto pare stia seguendo il suo esempio.


Morto. Quindi è così che si muore? Non avrei mai detto che fosse così semplice, anche se il percorso che mi ha portato a questo punto non è stato per nulla piacevole. Nicolas e i suoi maledetti bastardi...spero che l'Ordine, o quel poco che ne rimane, abbatta quei miserabili. Devono essere puniti per ciò hanno fatto, devono soffrire.
Speravo di poter essere io a farlo ma a quanto pare il fato non ha voluto così. Mi riposerò quindi, Ludwig me lo consigliava spesso, ora avrò tutto il tempo per farlo. Lontano da tutto e da tutti forse potrò iniziare un bella vita, dopo la morte. Ma questo luogo...non è l'Elisio! Dove sono i campi verdi e le fontane di vino? Dove sono le immense foreste e gli splendenti palazzi? Dov'è Elizabeth?!
Qui non c'è...niente. Nessun odore, nessun rumore, nessuna percezione. Non sono nemmeno sicuro di esserci io. Cosa significa tutto questo? I sacerdoti si sbagliavano? Ho fatto qualche stronzata e sono in un inferno personale? Cosa?! Ho servito fedelmente i regni degli uomini e questa è la ricompensa?
No...ti prego. Dopo tutto ciò che ho passato, dopo tutto ciò che abbiamo passato, meritiamo di rincontrarci un'altra volta. Un'ultima volta, almeno una, io devo rivedere...
I-il suo nome...qual'è il nome?! Lei...lei si chiama...
Nononono...questo non ha senso! Io mi ricordo tutto di lei: amava i gatti e le notti di luna piena, aveva i capelli lunghi e quasi bianchi, i suoi occhi...i suoi occhi erano...merda. Cosa mi sta succedendo? Questo posto...è lui a farmi questo? Mi sembra di essere polvere esposta al vento, i ricordi se vanno ed io a poco a poco me ne vado insieme a loro. No, per favore no. Lei merita di essere...
Che succede? Io dovrei...essere triste per qualcosa...ma cosa? Mi sembra riguardasse qualcuno, una persona del mio passato. Ma...qual'è il mio passato? Io non...non ricordo. Non ricordo più nulla. Io sono...
Dovrei esserne spaventato, giusto? Eppure non riesco ad esserlo. Vorrei solo...io non voglio...io devo stare qui ed aspettare. Ma aspettare cosa? Non lo so ma so che devo aspettare. Non posso fare altrimenti.
Cos'è quella luce verde? Una mano?

9vgNB

D'improvviso sentii caldo, un calore soffuso lungo tutto il mio corpo. Poi percepii la mia pelle ricoperta da una sostanza granulosa mentre i miei occhi si accorsero che il buio che mi circondava era assai meno scuro di quello a cui mi ero abituato. Infine mi accorsi di non riuscire a respirare.
Spinto dall'irrazionale spirito di sopravvivenza che credevo di aver perduto, mi mossi istintivamente verso l'alto scavandomi una passaggio attraverso quel materiale; nella fretta un po' di quest'ultimo mi cadde in bocca e mentre lo sputavo ne riconobbi il sapore: terra. Dopo quelli che mi parvero secoli la mia mano artigliò il vuoto e il tepore dell'aria fresca mi stuzzicò le dita. Con un ultimo sforzo mi tirai su uscendo con un grido dal terreno e inalando finalmente una lunga boccata d'aria. Stremato mi accasciai di fianco alla buca facendo profondi respiri; i polmoni mi dolevano, come se non lo facessi da molto tempo. Rimasi lì a fissare l'oscurità che mi sovrastava per quelli che dovettero essere diversi minuti. Con la coda dell'occhio notai un luce verdastra che contrastava con il buio più alto ma al momento il poco ossigeno giunto al mio cervello mi permetteva di concentrarmi solo un'interrogativo. Che cos'era successo?!

"Ti ho salvato la vita."

Mi voltai di scatto, poggiando la spalla sul terreno. La voce che avevo udito pareva femminile eppure non l'avrei mai ricondotta ad una semplice donna: era soffiata ed echeggiante al tempo stesso, poteva sentire con chiarezza le sue parole rimbombargli nel petto. Nonostante il mio sforzo non riuscivo a vederla con chiarezza: le luci che aveva intravisto prima erano due serie parallele di bracieri ardenti con fiamme verdastre ma si fermavano in un preciso punto, lasciando la figura completamente nell'ombra. Tutto ciò che riuscii ad intravedere erano lunghe dita affusolate e due occhi verdi brillanti quasi degli stessi bracieri. Una figura tutt'altro che amichevole...ma non riuscivo ad averne paura, in qualche modo mi sentivo rassicurato mentre i nostri sguardi si incontravano. Rassicurato, ma non meno confuso.

"Come?"

Mi rimisi in piedi e feci per avanzare ma mi bloccai quando fissai il pavimento. Il terreno e la buca erano spariti, ora solo pietre nere come l'ossidiana stavano ai miei piedi.

"Ti ho salvato, mio prode!
Il Vuoto stava per consumarti ma sono riuscita a strapparti dal quell'orrido vortice appena in tempo."


Mille altre domande mi si accavallarono nella mente. Mi aveva salvato? E come? E che cos'era il Vuoto?
Un brivido mi percorse la spina dorsale mentre le parole della donna si sovrapposero agli ultimi ricordi che avevo.

"L'oscurità che mi avvolgeva prima...
Mi-mi ha..."


"Lo so. Il Vuoto comincia a nutrirsi dei ricordi di un anima, poi delle sue emozioni ed infine consuma lentamente il guscio vuoto che ne rimane. Una fine che tutti i mortali sono destinati ad affrontare. Io salvo qualche anima quando posso ma a milioni vengono consumate..."

Ciò che disse mi turbò nel profondo. Non avevo idea di cosa ci dovesse essere dopo la morte, ma ero sicuro che la vita umana non potesse finire. Un insieme indistinto di gioie e dolori risucchiato e dimenticato nel buio.

"Davvero non esisto un modo per impedire tutto questo?!"

Quelle luci verdastri si puntarono su di me e mi sentii scrutato nel profondo. Mi parve anche di vedere un sorriso tra le ombre.

"Sì, mio prode. Alcune delle anime che salvo io le modello donandogli una nuova forma.
Ed un nuovo obiettivo.
Tu sei una di queste."


Istintivamente mi fissai il corpo e sobbalzai con stupore. La pelle era grigia come la roccia, solcata da strani disegni biancastri.

"C-che sono?"

"Io vi ho chiamati Nekrari, i miei Figli prediletti, i miei cavalieri.
Quelli come te viaggiano tra i mondi portano con sé briciole del mio potere, salvando le anime dall'oblio.


Tutte quelle informazioni erano troppo. Io non potevo sostenere tale responsabilità, non volevo.

"Tu sei Axel e sei un Nekrari.
Dimmi: seguirai l'esempio dei tuoi fratelli e sorelle?"


Mai prima d'allora avevo sentito quel nome, né ricordavo quale fosse il mio. Ma appena quella donna lo pronunciò mi sembrò che mi appartenesse da sempre e rese il resto della frase molto più dolce. Le sue parole si posarono su di me come dolci baci, e penetrarono come coltelli. D'improvviso non seppi oppormi: quello era il mio destino e l'idea di rifiutare un simile onore era completamente sparita dalla mia mente.

"Lo farò! Giurò che non ti deluderò...ehm, non conosco il tuo nome..."

Lei fece un verso che mi parve una lieve risata.

"I nomi sono cose potenti, Axel.
Voi Nekrari mi chiamate Signora.
Ma per tutti gli altri sono...Rhelia."



Cavolo, sono qui da anni ma questo è il primo contest che faccio! La prima parte è scritta con una stile che non ho mai provato ad usare, ma spero sia lo stesso piacevole da leggere! Alcune cose sono volutamente accennate e verranno spiegate maggiormente man mano che manderò avanti la storia del mio pg. L'ultima parte mi rende che pare risolvere in maniera un po' approssimativa ma anche per quello c'è una spiegazione.
Spero che nella sua interezza il testo risulti una piacevole lettura per chi lo leggerà.


Edited by Numar55 - 1/3/2016, 04:37
 
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