“Fantastico! Oh davvero, davvero fantastico!”
L’uomo iniziò a battere le mani concitato, come se la situazione gli procurasse una forte emozione. Poi si fermò di scatto e sulle sue labbra si allungò un sorriso malizioso, stiracchiato verso l’alto in un ghigno compiaciuto.
“Chi l’avrebbe mai detto, mh?”
Si leccò lentamente le labbra.
“Ma dunque, questi dettagli!”
Le mani impattarono ancora violentemente sul tavolo che emise un roco scricchiolio.
“Il tuo obiettivo si trova alla locanda del Poeta Allegro, registrata con il nome di Lady Darlene Luise Yvonne de Sade. Moooolto suggestivo, ma anche lei lo è, in fin dei conti”.
Il verde aveva ristretto la bocca a tubo e ora rise divertito. Sembrava non essere particolarmente dispiaciuto per Lady Rose o chiunque altro potesse tenerci alla sua sopravvivenza.
“Come dicevo hai quattro giorni, durante i quali puoi liberamente scegliere come muoverti. E hai diritto ad un piccolo anticipo, se per caso ti trovassi con la cinghia un po’ tirata”.
Porse attraverso il tavolo una scarsella rigonfia. Non era il caso di aprirla davanti a lui, ma di certo era facilmente intuibile cosa contenesse. Bastava ascoltare il suono delle monete d’oro l’una contro l’altra, lo sbatacchiare allegro dentro quello stomaco troppo pieno.
“Non prendere sotto gamba la ragazza. È una tipa con gli artigli. E non prendere sotto gamba nemmeno noi. Il mio capo probabilmente non sarebbe felice che io ti dicessi una cosa del genere. Lo giudicherebbe rude. Ma trovare informazioni è una cosa in cui sono molto bravo, a differenza dell’essere nobile ed educato. Quindi saprò sempre dove trovarti. Oltre alle precauzioni che abbiamo già preso in proposito. E tu non avresti dove scappare. I contratti funzionano sempre se tutte le parti li rispettano, mh?”
Poggiò il mento sul dorso delle mani, con un nuovo sorriso sornione, quasi provocatorio. Forse a lui non sarebbe dispiaciuta una trasgressione, lasciava pensare. Sicuramente lo avrebbe divertito più di quella posizione scomoda, dietro un tavolo pericolante come un burocrate di quarta categoria, intento a contrattare con un assassino prezzolato.
Sospirò, e il suo fiato aveva un intenso profumo di pane appena sfornato e zucchero.
“Domande?”
Alzò la mano, agitandola da destra a sinistra con fare lezioso.
“Perchè in caso contrario, ciao ciao my friend”.
Quando anche l’ultimo si fu alzato, l’uomo in verde poggiò le braccia sul tavolo e la fronte sugli avambracci. Sospirò e inspirò a lungo, lasciando entrare più aria possibile nei polmoni, fondendosi con gli odori e i suoni del mercato. Il cappello gli copriva completamente il volto, facendolo apparire un fagotto abbandonato per caso.
“Che ci fai qui?”
Il giovane aveva un’armatura splendente sotto il sole, di un argento intenso. I capelli biondi gli incorniciavano il viso delicato, con i grandi occhi lilla spalancati sulla via. Un tempo il suo aspetto era stato una leggenda e chiunque lo avrebbe riconosciuto, ma ormai era solo un avvenente paladino tra tanti altri, morti o sopravvissuti che fossero a quella guerra.
Il verde alzò lo sguardo, stropicciandosi gli occhi.
“Ora anche riposare è un reato?”
L’altro afferrò l’orlo del tavolo con una sola mano, gettandolo violentemente di lato con un gesto sprezzante. Afferrò il verde per un braccio sottile, trascinandolo con sé nel vicolo. Aveva una presa salda delle mani grandi e morbide.
“E dimmi, mio rude compagno, afferrare un innocente per il braccio non è reato? E nemmeno assumere l’aspetto di un glorioso eroe?”
L’altro rise, e mentre rideva il suo corpo parve dilatarsi, come se un vento impetuoso gli soffiasse dentro. Un attimo prima pareva più alto e un attimo dopo era gonfio come un pallone, le braccia simili a grossi salami. Ma non esplose, non succedeva mai. Le membra edematose si contorsero, avvolgendosi su se stesse, e al posto del fulgido guerriero rimase una donna dai capelli d’ebano. I vividi occhi lilla fissavano divertiti il verde.
“Non rovinare sempre tutto, Ho Igoo. Vai a fare quello che devi”.
Si scambiarono un ultimo sguardo, prima che entrambi scomparissero tra le ombre senza emettere neppure un suono.
“Il Poeta Allegro. Dio, che nome di merda, non trovi anche tu?”
Difficile dire cosa trovasse lui, ma lei aveva qualche idea in proposito. Agitò il lungo bocchino d’oro, scuotendo la cenere a terra, sui preziosi tappeti che probabilmente lui avrebbe pulito mugugnando.
“Per cosa mai dovrebbe essere allegro un poeta, secondo te? Ne hai mai conosciuto uno allegro, poi? La sua unica abilità è scrivere sonetti sulla depressione e la fine del piacere. O l’attesa del piacere. Non è esattamente qualcosa con cui guadagni da mangiare”.
Le labbra dipinte di rosso si distesero in una smorfia sarcastica.
“O con cui rimorchi. Hai mai visto un poeta insieme ad una donna bella?”
No, certo che no. Ma era anche convinta che a lui non interessasse. Non mentre lei se ne stava su quella poltrona, coperta solo da un accappatoio di seta, e dondolava lentamente una gamba accavallata. Lasciò cadere nuova cenere, allungando la mano libera a circondare il bicchiere di vino. Non aveva molti altri passatempi in quei giorni dopo l’ulteriore caduta del mondo. Solo sperperare i propri soldi in vino, tabacco, feste abbastanza discrete perché nessuno la conoscesse. E con lui, che aveva deciso di seguirla piangendo e supplicandola, afferrandosi alle sue caviglie e inumidendole con le sue lacrime. Nonostante i calci in faccia che lei gli aveva, letteralmente, dato. Sospirò.
“My lady…”
“…Darlene Luise Yvonne de Sade. È più lungo della tua spada, watashi no yujin. Ma non altrettanto divertente, per tua fortuna. Altrimenti passerei tutto il tempo a riempirmi la bocca con quello”.
Lo guardò di sbieco, cercando conferma che lui avesse capito. Guardò nei suoi occhi, che avvampavano reprimendo le emozioni. Ridacchiò. Erano caduti veramente in basso, pensò. Così in basso che qualcuno avrebbe potuto trovarlo poco dignitoso.
“Fai portare da bere, è finito il vino”.
Ma non lei, naturalmente. Con il tempo si impara a fregarsene di quello che pensano gli altri, almeno fino a quando non pensano te.
CITAZIONE
Qm Point
Eccoci!
Da questo momento in poi siete i padroni assoluti della giocata, che però ha qualche regola particolare. Andrò per grati.
1. Potete ovviamente utilizzare il confronto innanzitutto per porre al png in verde domande prima che vi congedi, e fin qui tutto normale.
2. Avete a disposizione quattro giorni solari per uccidere la residente della locanda (che fa un cameo nella parte finale del post). Al momento ne sapete esattamente quanto vi ha detto il png. Potete usare il confronto per organizzare cosa intendete fare, calcolando che indicativamente ogni vostro post deve coprire 24 ore. Ogni giorno potete fare quello che volete, ovviamente, e il confronto vi serve perchè io vi possa dire le conseguenze delle vostre azioni.
3. Avete a disposizione, per tutta la durata della quest 10 Punti Quest (PQ in breve), che potrete spendere per:
- ottenere armi/equipaggiamenti con poteri particolari
- aiuto di alleati/png specializzati
- generare degli eventi nell'ambientazione.
I punti che intendete usare vanno dichiarati di volta in volta in confronto. Siete liberi di decidere come distribuirli e se spenderli tutti insieme oppure un po' alla volta. L'effetto dell'investimento dei punti varia a seconda dell'ambito.
nell'ambito armi/equipaggiamenti vi verrà fornita da me un'arma con un effetto di potenza media per ogni punto speso (un punto un effetto di potenza media, 10 punti un effetto di potenza 10xmedio, cioè circa due critici). Sta a voi indicarmi di che effetto vorreste si trattasse (con il rischio che io vi fornisca qualcosa di non esattamente coincidente a quello che avete in mente) e in che modo utilizzarlo (una, due, dieci volte).
nell'ambito degli alleati/png vi verrà fornito un alleato png con una capacità di subire danni pari ai punti spesi, dove ogni punto è la capacità di subire un Medio non difeso. Voi dovete indicarmi genericamente che tipo di alleato vi serve e io lo caratterizzerò fornendovelo.
generare eventi genera un evento di "potenza" sull'area pari a una tecnica Media per ogni punto speso. Voi ovviamente dovete descrivermi l'evento, che io farò accadere compatibilmente all'ambientazione.
A voi la scelta di come organizzarvi strategicamente, se venire a sapere della presenza degli altri, come raccogliere informazioni e simili.
Potete agire sin dal primo giorno o attendere perchè, come ha fatto notare il png, a volte anche l'attesa riserva delle sorprese. Siccome ogni turno copre un giorno, non sarà mai possibile ritrattare quanto fatto il giorno prima.
La dinamica dei punti può nascondere qualche vantaggio non dichiarato e inaspettato, a voi trarne il meglio.
Il topic in confronto, naturalmente, esiste anche per tutte le domande necessarie.
Il prossimo post coprirà le prime ventiquattro ore. Per farlo (compresa la parte in confronto) avete tempo fino al 30 aprile.