Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Un po' di buona musica

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view post Posted on 13/5/2016, 22:41
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Quando la guardavo
Pensavo
Canta per me, canta per me
Ballerina
E ascoltandola pensavo
Con quegli occhi
Diventerai indimenticabile.

Sedeva nella taverna, in un angolo dove la lampada non poteva colpirlo sul viso, avvolto nel mantello sudicio che copriva la sua camicia bianca i suo pantaloni un tempo eleganti e di buona fattura. Socchiudeva le labbra, lasciando sfuggire il fumo pesante, che si avvolgeva come la coda di un gatto e fermava il tremito instabile della sua mano sottile. Si lasciava conquistare da quella sostanza il cui nome era diventato il suo mantra, la sua poesia.
Ascoltava appena le chiacchere degli altri, le loro risate, il modo sguaiato in cui levavano i boccali. Rannicchiava le ginocchia al petto e sperava solo lo lasciassero in pace.
I suoi occhi, acquosi, tendevano a soffermarsi troppo su dettagli insignificanti, il cappuccio gli ricadeva sbieco sul capo. I pensieri vagavano liberi, lontano da quel luogo in cui si era rifugiato, l'unico che gli offrisse riparo in cambio delle poche monete che gli restavano.
Pensava a una donna come da tempo non ne vedeva, se la immaginava seduta davanti a lui, con i capelli profumati e il corpo ancora tiepido dopo un lungo bagno, intenta a massaggiarlo con oli profumati. Pensava che quella era l'ultima volta che spendeva i propri soldi per l'opium e che la prossima li avrebbe nascosti negli stivali, risparmiandoli un poco per volta.
Fino a che non fosse diventato ricco. E allora si sarebbe comprato l'intera locanda e l'avrebbe fatta radere al suolo, guardando negli occhi uno per uno quegli uomini che ora gli sputavano addosso non appena si distraeva.
Un nano suonava un corto flauto stonato da qualche parte vicino al bancone, alternando la musica alle battute volgari alla volta dei commensali. Piccolo, rozzo e sporco era il condimento perfetto a quella scena umiliante.


"Non esiste davvero della buona musica in questa bettola?"


Ancora un tiro, uno soltanto. Il fumo gli entrò dentro e scivolò fuori, mentre il nano gli rivolgeva un'occhiata sprezzante e si dirigeva verso di lui con la sua andatura dondolante e le mani calcate sui fianchi.


"La mia musica non ti piace nobile Leòn? Allora forse dovresti mostrarci come sai suonarlo bene tu, il flauto".


Glielo tendeva, ridendo sotto i baffi, mentre gli altri gli facevano eco. Un'onda, il loro stupido scherno, che una volta lo avrebbe annegato, ma ora gli passava solo addosso. Ora lui era qualche passo sopra di loro, sospeso a mezz'aria tra le palpebre socchiuse.
Almeno quel miagolio stonato era cessato. Che ridessero pure, mentre le sue orecchie si riposavano.
Mancava della buona musica, ora, per rendere tutto perfetto.



CITAZIONE
Benvenuto, il tuo arrivo inizia qui. Si tratta di una sorta di tutorial in cui cercherò di illustrarti le dinamiche del gioco nel modo più chiaro possibile. Per qualsiasi domanda mandami pure mp così potrò darti subito precisazione.
Per iniziare ho deciso di ambientare la scena in una taverna qualsiasi del Sultanato, dove un mio png si stufa di ascoltare pessima musica (ho pensato che, essendo il tuo pg musicista, potesse starci).
A te giustificare, nel tuo post, perchè sei sulla scena e come reagisci a quello che accade.



Edited by Majo_Anna - 15/5/2016, 12:01
 
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AtlasZeke
view post Posted on 14/5/2016, 23:16




"...e allora gli ho detto: non mi importa il colore delle lenzuola, vorrei solo che per una notte possa tornare in camera senza trovare tua madre tra le coperte ad aspettarmi!"

Grasse risate seguirono la fine di quel racconto e tutti quelli seduti al bancone vicino ad Elias brindarono alla sua simpatia.
Il ragazzo era piuttosto giovane, mediamente alto, capelli rossi e occhi verdi.
Un umano, cresciuto in una citta` portuale fino alla morte dei suoi genitori.
Ora girava di citta` in citta`.
Di locanda in locanda.
Vivendo come bardo e venditore di informazioni, cercava sempre piste che potrebbero portare a "Hermunn", il misterioso individuo verso cui I suoi genitori avevano dei debiti.
E anche il mandante dei loro omicidi.
Era chissàdove, ma Elias era sicuro fosse ancora ad Akeran, avendo fondato la sua fortuna sul commercio marittimo.
In 9 anni di ricerche, aveva seguito molte piste, ci era arrivato molto vicino ma ogni volta...gli sfuggiva.
A quanto pare era diventato molto piu` influente e temuto di quanto non lo fosse un decennio prima


Quello forse meno ubriaco, un nano dal` armatura scura che faceva un tuttuno di colore con la barba nera disse:

"Niente male per un semplice bardo, ma non sappiamo neanche se sai suonare davvero!"

Ovviamente ormai ogni frase in quel discorso faceva partire una grande risata collettiva

"Se quel`incapace non la smette di soffiare a caso nel flauto il mio liuto suonerà, sulla sua testa probabilmente!"

Nonostante si fosse assicurato la simpatia di quel gruppetto di persone, non aveva perso per niente cognizione del tempo e di ció che accadeva.
Senza farlo notare stava bevendo la stessa pinta di birra da inizio serata ed era solamente a metà.

Ogni tanto buttava l`occhio verso l`uomo all`angolo della locanda.
Ci aveva visto giusto, era venuto a quest`ora.

Il suo comportamento era come quello di chi viene in una locanda sperando sostanzialmente in un posticino tranquillo ma si ritrova fra pessima musica e nani ubriachi, per non parlare del fatto che fosse diventato vittima di scherno.

Leòn.
Sapeva molto poco di quella figura.
Il che lo incuriosiva, dato che lui sapeva sempre tutto.
L` unica pista che aveva in questo periodo, nella sua infinita ricerca..era la sua.
Trovatosi dalle parti del sultanato, era riuscito a estorcere informazioni ad un Ex Pirata conoscendo lui la Lingua del Mare ed era saltato fuori il nome Leòn.

Aveva solo bisogno di trovare un modo per approcciare ora, aveva bisogno di informazioni e probabilmente lui ne aveva o magari conosceva chi poteva averle.

"Non esiste davvero della buona musica in questa bettola?"


Servito su un piatto d`argento, pensò.
Batté una mano sulla spalla del nano accanto a lui

"Ramar, ora vedrai."

Detto questo si alzo`.
Ed inizió.
Inizió a fare quello che faceva sempre, osservare.
Continuamente.

Perché se guardi troppo da lontano, non vedi nulla in particolare.
Ma se vedi troppo da vicino, ti perdi cosa succede davvero.
Questo era quello che si ripeteva sempre, era importante anche se un po` criptico.

Meglio mischiare le cose allora.
Mentre si avvicinava tra I tavoli...

Contava due persone con pugnali nascosti, uno nella cintola, l`altro nello stivale, non bevevano molto, forse per non intorpidire I sensi. Guardavano in giro in modo piuttosto paranoico,
si erano anche notati tra loro.
Sicari in licenza probabilmentte.

E li` sulla destra un giovane bello e elegantissimo.
Nei modi, non era il piu` garbato a volte.
Probabimente era un giovane che si é vestito cosi` solo per attirare l`attenzione della ragazza che fissava da un`ora, una mezz`elfa dai modi molto rozzi, attrata dal fisico scolpito di quel bruto di fronte a lei.
Almeno all`apparenza.
Un`occhio attento avrebbe notato la goccia verde di veleno che gli aveva inserito nel liquore qualche minuto prima, e che ancora l`uomo non aveva ingerito, troppo sovrappensiero, probabilmente per la moglie, considerato Il suo gesto di sfregarsi l`anello al dito di continuo, nervosamente
Informazioni che era convinto sarebbero tornate utili da li a poco.

"La mia musica non ti piace nobile Leòn? Allora forse dovresti mostrarci come sai suonarlo bene tu, il flauto".

"Non sará necessario"

Elias Interruppe il nano, mentre tendeva il flauto a quell`uomo, ll quale era come in trans

"Ohh e` arrivata mammina, perché non ci suoni tu qualcosa, elfo mancato?"

Si riferiva probabilmente al verde acceso dei suoi occhi.
Elias posò una mano sul flauto e lo abbassò.

"Con vero piacere, nobiluomo."

Disse prendendolo in giro davanti a tutti.
Si posizionó grossomodo a centro sala.

Prese il Liuto legato dietro la sua schiena e inizio` a carezzarlo dolcemente. Mentre pensava che il suo dialogo con León, qualora riuscisse a scaturire il suo (interesse tanto da instaurarne uno) sarebbe dovuto passare in secondo piano per evitare di essere ascoltato.
Sapeva benissimo cosa fare.

Inizio` ad intonare la sua migliore melodia

E inizio` a cantare una storia.
La storia di un uomo distrutto per amore, che di li a poco sarebbe morto, avvelenato a sua insaputa.
Elias si sforzava di non ridere mentre cantava, una canzone mirata ovviamente.
E quella mezz`elfa aveva preso a fissarlo
Sentendosi scoperta...e forse colpevole.
Il suo sguardo divento` piuttosto malinconico.

Qui spero di aver capito come usare le tecniche...

Decido di usare "La Melodia Del Bardo", ad area, naturaa magica, utilizza 20% energia e danneggia 10% mente di tutti quelli che ascoltano, rendoli meno concentrati e piu` facili da raggirare



La melodia impregnó l` aria.
Tutta la locanda aveva cambiato atmosfera ed il Bardo, aveva conquistato la serata.
Ci fu un applauso alla fine della canzone, mentre Elias si inchinó al nano che lo aveva sfidato poco prima.

La mezz`elfa a cui era dedicato quel brano...era stata molto coinvolta...quasi commossa.
Probabilmente ci avrebbe ripensato, forse avrebbe impedito all` uomo di bere.

Ma non illudiamoci
Elias non l`ha fatto certo per quel pover`uomo dall`aspetto bruto
Per lui, poteva pure morire, anzi, sarebbe stato esilarante li` dinnanzi ad una platea.

Ma era tutto parte del piano, se si guarda troppo da vicino, non si riesce a vedere il quadro completo.
E ovviamente il suo dialogo dovra` passare in secondo piano, inosservato.
Cosa meglio di una rissa?

Passo` vicino al ragazzo elegante
"Attento alla tua donna, fatti valere"
Elias sorrise, sapeva cosa aveva provocato.

L`uomo muscoloso stava per bere il suo liquore avvelenato, la mezz`elfa presa dai sensi di colpa, gli rovescio` il bicchiere per terra con un colpo netto, impedendogli di berlo.

"Hey cosa? Che cavolo ti prende? Come ti permetti?"

Il ragazzo, messo in guardia da Elias, pensó che l`uomo stesse per aggredire la ragazza

"Lasciala perdere!"
Il ragazzo lo caricò
E parti una scazzottata

Uno dei due sicari mise istintivamente mano al pugnale
L`altro in preda alle sue paranoie si giro`, vedendo l`altro armarsi gli tiro` un pugnale di istinto, schivato, l`altro gli salto` addosso.

Tutti lentamente iniziarono a picchiarsi tra loro.
Ed eccolo, il suo diversivo.

Si appoggió con il liuto in mano, sul muro vicino a León.

"Piacere, io sono Il Bardo"
Disse sorridente, con uno sottofondo di devastazione e cazzotti.
 
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view post Posted on 16/5/2016, 12:04
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Un attimo prima era distratto, si lasciava scivolare addosso gli insulti. Si concentrava sul fumo cercando di dimenticare che stava per finire e senza pensare a cosa avrebbe fatto dopo.
Un attimo prima socchiudeva gli occhi, sprofondando in un mondo dove era ricco, nobile e rispettato.
E un attimo dopo nella taverna scoppiava una rissa, gli avventori sfoderavano coltelli e nascondevano il coraggio. Le donne rovesciavano bicchieri, gridavano, alcuni cadevano a terra. E lui spalancava le palpebre, tornando improvvisamente più lucido. Stringeva le labbra in una linea sottile e lasciava vagare lo sguardo, cercando di cogliere ogni dettaglio.
Era impreparato, pensò con fastidio. Non stava lavorando e nessuno gli aveva anticipato che quella locanda potesse diventare una preziosa fonte di informazioni. Distese le gambe, preparandosi a balzare in piedi, chiedendosi se sarebbe stato in grado.


"Piacere, io sono Il Bardo"


Voltò il capo di scatto. O forse no, forse un po' troppo lentamente per quanto avrebbe dovuto. Ma aveva fumato, e quel contrattempo aveva cancellato tutti i vantaggi pagati con i suoi ultimi soldi. Avrebbe dovuto essere parecchio irritato, si disse. Ma aveva fumato, ribadì. Quello era uno dei tanti vantaggi.
Fissò il ragazzo che aveva parlato. Lo ricordava, sfuocato, tra un orecchio e l'altro. Faceva buona musica, e quello era un ottimo punto di partenza. Ma faceva, ne era certo, anche dell'altro. Glielo leggeva in faccia. Quelli come lui, gli intriganti, li riconosceva con uno sguardo.
Aprì la bocca per parlare, ma la lingua gli si sdraiò impastata sul palato. Aggrottò la fronte, i suoi pensieri si contorsero, riuscendo in fine a vincere la resistenza.


Leòn”.
Distorse il volto alla ricerca di un sorriso sarcastico che non trovò.
Se è un piacere dipende da cosa vuoi”.


In un altro momento avrebbe detto lui potesse essere un cliente, ma non pareva abbastanza ricco. E non era nel posto giusto.
Quindi doveva capire chi fosse e cosa volesse. Prima che quella rissa finisse e restassero soli loro due.




CITAZIONE
Ottimo, la scena continua e per ora il png non usa tecniche (ma sembra aver subito la tua).
Faccio il punto della situazione in base anche alle domande che mi hai fatto, sperando ti possa aiutare:
- Hai usato correttamente la tua tecnica passiva ma, per indicarne l'attivazione e tenere conto del consumo, sarebbe bene tu predisponessi in fondo al tuo posto uno specchietto che riassuma tutto quanto accade (almeno non devi mettere spoilero quotes in mezzo al post, interrompendone il flusso). Ti metto qua sotto, in via esemplificativa, un mio specchietto.
- Hai sfruttato molto bene l'ambiente da me inizialmente descritto, arricchendolo. Occhio, però, a non correre il rischio di diventare autoconclusivo con i png (in questa occasione l'hai fatto correttamente, ma dacci sempre un occhio).
- Buona anche la scelta di creare un "collegamento" tra il mio png Leòn e il tuo pg. La scelta è azzeccata in questo caso, visto che si tratta del tuo arrivo. Ma in una quest sarebbe molto rischiosa, perchè il qm potrebbe avere dei piani sui png principali, quindi ricordati di chiedergli eventualmente prima se puoi fare collegamenti di questo tipo.

SPECCHIETTO Come vedi il mio specchietto è strutturato nel seguente modo (non è necessario sia così, ma si tratta di un esempio):
1. Elenco prima le risorse di base a mia disposizione e il costo dei consumi.
2. Subito sotto riporto le risorse con indicati i consumi utilizzati lungo tutta la giocata (aggiungendo di volta in volta quelli del turno corrente) e li sottraggo, ottenendo il totale residuo della singola risorsa.
3. Elenco poi tutte le passive, i relativi utilizzi di base, e sottraggo quelli effettuati nella giocata, così so quanti me ne restano
4. Elenco le abilità (attive e passive) utilizzate nel corso del turno e subito sotto riassumo rapidamente le azioni effettuate. Talvolta infatti i post sono molto descrittivi e introspettivi e non indicano "qui uso questa tecnica" (stilisticamente non sarebbe il massimo xD). Perciò un riassunto che esemplifichi gli eventi può aiutare sia i correttori che gli altri partecipanti.
5. Lascio poi uno spazio per eventuali annotazioni x3


Spechietto

R. 125%.[Mente] 50%.[Corpo] 125%.[Energia]
*Proviene da un Occhio
B.[5%] M.[10%] A.[20%] C.[40%]



Energia. 125%
Fisico. 50% - [(Medio x1)] = 40%
Mente. 125% - [(Medio x1)] = 115%

.Passive.


Talento stratega - Ostinazione | Numero di utilizzi: 6
Talento stratega - Intuito | Numero di utilizzi: 6
Talento stratega - Mente Fredda | Numero di utilizzi: 6
Talento stratega - Scetticismo | Numero di utilizzi: 6
Passiva Personale 5/25: genera un'aura di disagio e inadeguatezza nei confronti di chi si trovi nel suo campo visivo | Numero di utilizzi: 6
Passiva Razziale umana | Numero di utilizzi: 6
Pergamena Immagin Statiche | Numero di utilizzi: 6
Pergamena Immagin Legate | Numero di utilizzi: 6
Pergamena Immagini Fortificanti | Numero di utilizzi: 6
Passiva Personale 16/25, Visione attraverso gli occhi della bambola anche quando essa non è a contatto con Ainwen | 6 utilizzi
Passiva Personale 17/25, Auspex delle anime | 6 utilizzi
Collana Elfica | 6 utilizz


.Abilità Utilizzate.


Abilità Personale 14/25, Natura Magica, Autodanno Mentale, Dominio delle tenebre con effetto difensivo dalle tecniche magiche | Consumo: Variabile --> (Usato a Medio)


.Riassunto.


MI difendo da un medio al fisico subendo un medio.


.Altro.


Sono fierissima ed emozionatissima di partecipare a questa quest *_____*/ Spero che il post sia degno!


Spero tutto questo ti sia utile, altrimenti fammi sapere èwè

 
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AtlasZeke
view post Posted on 18/5/2016, 18:17




L'uomo si voltò, anche se non con eccessiva rapidità.
Iniziò a fissare Elias con una strana espressione sul volto, difficile da decifrare ma sicuramente non naturale, alterata da qualcosa.
La mente del bardo iniziò a vagare, potrebbe aver bevuto.

Ma non lo aveva visto bere
Che abbia bevuto prima? No andiamo chi é che beve prima di andare in una locanda.
Forse fumato qualche erba a lui ignota.
Non sapeva dirlo con certezza,
Oltre queste considerazioni memorizzò il paesaggio loro vicino.
Qualche tavolo rotto, pavimento asciutto, materiale predominante:legno.
Nani che si spaccavano a dosso sedie mentre i locandieri al bancone erano divisi tra chi tentava di fermarli e chi era rassegnato e beveva un po' di alcolici.

La Mezz'elfa stava fissando quella scena come divertita, mentre quel ragazzo elegante colpiva pesantemente l'altro uomo, che accusava i colpi molto più di quanto sembrava.
L'occhio di Elias cadde su un particolare poco dietro di lui.
Un coltellino, carino pensò.
Aveva già un pugnale ma un coltello da lancio non avrebbe mai fatto male, lo prese staccandolo con forza.



Con la fronte aggrottata il vecchiò rispose

"Leòn"

E dopo aver fatto una strana espressione che Elias non capì. egli continuò

"Se è un piacere dipende da cosa vuoi"

Il Bardo sorrise, e con un sottofondo di grida e tavoli rotti disse

"Semplici informazioni"

Sorrise, prese a continuare, mentre tramite processi deduttivi iniziava a memorizzare i particolari dell' uomo, qualsiasi cosa, qualsiasi indizio sulla sua personalità in modo da poterli, in caso, usare contro di lui in futuro.

Decise di perdersi un po' in chiacchiere per far rinvenire almeno in parte il suo interlocutore da qualsiasi cosa avesse assunto

"Vedi, tenterò di farla breve.
Non sono un semplice bardo, ma penso tu già l'abbia capito

Ti basti sapere che il mio saper parlare la Lingua del Mare è stato davvero utile.
Diciamo che sono venuto a contatto con una persona che rimarrà anonima, semplicemente, mi ha fatto il tuo nome.

Ora ne farò io uno a te"


Elias si sedette vicino a lui, l'atteggiamento di Leòn era molto neutrale, stava aspettando che il suo interlocutore finisse di parlare

"Voglio sapere tutto quello che sai su quest'uomo. Dove abita, dove abitava, cosa fa, chi conosce.
Tutto quello che sai.

Non ho molto denaro , solo qualche moneta in tasca e dubito che basti
Ma come hai visto, posso suonare un po' di buona musica"


Sorrise, sperando che beh, Leòn non chiedesse ulteriore denaro.
Non aspettò la sua reazione al discorso, in modo fulmineo si portò all'orecchio dell' uomo e sussurrò il nome.

"Hermunn"

Risorse Base :

75 % Corpo | 125 % Mente | 100 % Energia


Risorse a Inizio Giocata :

75 % Corpo | 125 % Mente | 80 % Energia
Basso [5%], Medio [10%], Alto[20 %], Critico[40%]


Costi:
Corpo = 75 %
Mente = 125 %
Energia - [Basso x 1] = 75 %

Passive


Talento Informatore - Smascherare (Utilizzi 6)
Talento Informatore - Conoscenza (Utilizzi 6)


Abilità utilizzate


1/15 [Bassa] Spirito d'osservazione (Natura Psionica):
Grazie ad un ottimo spirito d'osservazione, misto ad una conoscenza delle persone e ad una grande intelligenza, Elias può concentrarsi (Spendendo il 5% della sua energia) a osservare un soggetto in modo da intuire il suo tipo di mentalità e come queste informazioni possano aiutarlo a raggirlarlo, ne risulta una lieve diminuzione della risorsa Mente del bersagio (5%)


Riassunto


Elias stacca un coltellino da lancio finito vicino a lui e spiega la situazione a Leòn, utilizzando l'abilità 1/25 descritta sopra per ridurgli la risorsa Mente


Altro


Scusami, volevo rispondere ieri ma non ce l'ho fatta, un po' troppe cose con la scuola :c Ci sono ora comunque ahah, scusa ancora il ritardo.
Allora, mi sono tenuto sul vago adesso perché avevo paura che dando alcune reazioni al tuo Png principale sarei risultato autoconclusivo, quindi il post è venuto breve, quasi solo con Elias che vede l'evolvere della rissa e chiede le informazioni al Png, Inoltre ho fatto lo specchietto come hai detto, dovrebbe essere corretto D:
Dimmi tu

 
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view post Posted on 19/5/2016, 11:00
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Hermunn”.


Quel nome. E un uomo con pochi soldi. Non molti, ma probabilmente quel bardo non aveva idea di cosa volesse dire non averne nessuno. Non aveva idea del valore di poche, vergognose monete per un uomo che stava per finire la sua droga. E che presto ne avrebbe voluta ancora. E che doveva diventare ricco. O continuare a vendere i propri servigi e il proprio corpo finchè non ci fosse riuscito.
Hermunn.
Non avrebbe mai creduto che quella singola parola, che a malapena aveva un volto nei suoi ricordi, potesse fruttargli un guadagno. Strinse la sigaretta tra le dita, le nocche che diventavano livide. Assaporò sotto la lingua il sapore dolciastro della vittoria. Si sentiva rilassato, pronto ad abbracciare la fortuna come non era mai accaduto prima. Si leccò le labbra, studiando quale prezzo avrebbe potuto chiedere.


Ho conosciuto un uomo con un nome simile”.


Socchiuse gli occhi, abbozzando un mezzo sorriso, dissimulando ciò che conosceva. Lo aveva conosciuto in quella stessa locanda, quando gli aveva chiesto quale fosse il suo prezzo e lui aveva blaterato qualcosa. Quando si era lasciato abbracciare, comandare, carezzare fino a quando non aveva avuto una manciata di stupide monete d'argento. E quello gli aveva soffiato il proprio nome sulle labbra per poterlo sentire strozzato, gridato, mentre lo afferrava per i capelli.


Pagava in contanti”.


Si alzò in piedi. Ancora malfermo, ma abbastanza stabile da fronteggiare il suo interlocutore. Il mantello gli si adagiò molle sul corpo sottile, nervoso. Su quegli occhi taglienti che lentamente riprendevano coscienza e divoravano il terreno che avevano perso. Spense la sigaretta sul tavolo con una punta di rammarico.
Era solo un arrivederci.
Era il momento di spogliarsi - oh ironico - del ruolo di Leòn a pagamento, Leòn a basso rezzo, e vestire quello sottile di Leòn la spia. Un compito che svolgeva solo quando era lucido.
Sempre più di rado.


E tu? Tu come pagherai per sapere di lui?


Gli si fece più vicino, carezzandolo con il proprio fiato malsano, vizioso e avvizzito. Si chiese se l’altro si sarebbe imbarazzato. Attorno a loro gli avventori ancora litigavano, ma quella rissa volgare ormai non gli interessava più.
Quando lavorava tutto il resto veniva tagliato fuori. E quello sembrava un lavoro molto vantaggioso.




CITAZIONE
Lo specchietto va benissimo ^^.
La tua tecnica ha il seguente effetto (oltre ad infliggere al png il danno): Leòn ha una mentalità che tende a utilizzare qualsiasi mezzo per ottenere i propri fini in particolare guadagnare denaro. Ha una dipendenza da qualche sostanza, che lo rend talvolta nevrotico, aggressivo o comunque di umore incostante e governa il suo modo di agire. Nonostante questi percepisci chiaramente che, oltre al lavoro di "gigolo" che sostiene di svolgere, ha anche un lato della personalità molto lucido, pericoloso, da buon osservatore (che probabilmente emerge quando non è sotto l'effetto di qualche sostanza). Se fosse sempre lucido, probabilmente, sarebbe molto scaltro.

Circa l'essere autoconclusivo va tutto abbastanza bene, ma attento a non far mai svolgere ai png principali (o ad altri pg) alcuna azione senza prima averla concordata. E a non svolgere azioni su di loro senza che abbiano modo prima di reagire (questo è un principio generale). Piuttosto esprimiti al condizionale. Es.: vuoi cercare di spintonare un pg? Puoi scrivere "si diresse verso di lui, con l'intenzione di spingerlo" così che l'altro giocatore possa poi agire e reagire.
Non si tratta di errori che hai fatto ora, ma di un'indicazione generale.
In questo arrivo, invece, l'unica autoconclusione un po' rischiosa è stato decidere spontaneamente che il mio png conoscesse Hermunn ma, trattandosi di un arrivo, quindi di una scena totalmente a tuo favore, ci poteva stare.

Ultima precisazione: non sentirti messo sotto pressione dalle tempistiche rispondi quando puoi con tranquillità, prendendoti il tempo di scrivere e rileggere. Questo è il tuo arrivo e l'unico "dovere" di celerità spetta caso mai a me ^w^

 
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