Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Giocata di arrivo Azeem Al Bakir

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miky1992
view post Posted on 28/5/2016, 08:07




Il villaggio maledetto



-Ti prego, siamo disperati!
La nana che ti sta parlando è Ycel, moglie del capo villaggio e donna più ricca e potente della zona. Il villaggio è un agglomerato di edifici in legno costruiti alla rinfusa, senza un vero e proprio nesso logico, seguendo in pratica solo i bisogni del momento. Tutti gli abitanti sono contadini, i pochi introiti oltre che dall'agricoltura provengono dai viandanti che prima di affrontare il deserto dei See desiderano fare rifornimento di beni di prima necessità, riposarsi e rifocillarsi. Infatti questo è uno degli ultimi villaggi che è possibile incontrare prima del deserto.
-Nel villaggio andava tutto bene prima, grazie all'ingegno eravamo riusciti a spremere da questa terra arida raccolti sempre floridi, eravamo un faro per quelli che volevano affrontare il deserto, ma adesso...
Adesso come Azeem ha modo di vedere, l'intero villaggio è in rovina. Alcune case hanno porte e finestre sbarrate da assi di legno e appaiono abbandonate. Su tutte il legno delle abitazioni appare marcio, rovinato, i campi attorno alle abitazioni sono abbandonati, ricoperti di erbacce giallognole e vi sono i segni di un recente acquazzone. I pochi animali da pascolo appaiono magri e deboli, come fossero denutriti o avvelenati.
-Sappiamo qual'è la causa di tutto questo sfacelo.Dice Ycel digrignando i denti. -È cominciato tutto quando Alina, la strega ha gettato su di noi i malanni del demonio!
A quelle parole i pochi presenti mormorano parole d'assenso, qualcuno sputa a terra, altri imprecano.
-La colpa è stata nostra. Dice Ycel. -Abbiamo permesso a quella straniera di dimorare tra noi, ignorando i suoi strani modi... Noi nani siamo sempre stati comprensivi, forse in questo caso anche troppo. Anche se alcuni erano in dubbio, abbiamo deciso di rispettare le sue manie. In fondo ognuno dovrebbe essere libero di seguire i propri Dei. Abbiamo tollerato anche i suoi modi libertini con i viandanti, ma poi. La faccia di viene distorta da una smorfia. - ha gettato il malaugurio su di se e su di noi, portando il demone tra noi! La donna alza gli occhi al cielo e sospira. -È stato terribile: le mucche perdevano il latte e le piogge allagavano i campi. Le messi andavano a male e i topi si moltiplicavano. Poi sono iniziati gli incendi: in poco tempo granai e persino alcune abitazioni sono bruciate, tutte le nostre scorte sono andate in fumo! La maledizione è arrivata a prendersi la vita della peccatrice! Ma il demone che ha gettato la maledizione ci è sfuggito! Le cose vanno sempre peggio, il suo influsso mefitico ci porterà via tutto! Ti prego, non abbiamo molto da dare, ma sono sicura che un guerriero valente come lei avrà a cuore il destino nostro e dei nostri figli! Se accetterai Wilbur, la mia guardia del corpo ti accompagnerà. È un valente guerriero, insieme non avrete possibilità di fallire!
Ycel sembra sapere bene come usare le parole. Dal tono di voce e dagli ampi gesti delle mani per fingersi disperata e impotente. È palese che la donna voglia fare di tutto per convincere Azeem ad accettare l'incarico. Guardando i volti degli altri paesani invece Azeem potrebbe rendersi conto che loro non sono così bravi a mascherare le loro emozioni: c'è chi fissa il terreno, chi borbotta con il compagno e chi invece fissa direttamente Azeem. Su tutti è possibile leggere una singola emozione: rabbia. Probabilmente se Azeem non avesse accettato si sarebbero armati di torcia e forcone e avrebbero dato la caccia al demone loro stessi.
Wilbur è un uomo alto e magro, l'armatura leggera di cuoio non faceva altro che rendere la sua figura più compatta. Non appena si sente nominato fa un passo avanti e snuda i denti giallognoli in un sorriso. -Forse ce la potrei pure fare da solo se si fosse trattato di un semplice combattimento, ma dicono che la strega fosse molto abile nelle magie e in due avremmo più chance di non cadere nei suoi tranelli. Spalleggiarci a vicenda capito?
La donna e la folla fissarono Azeem con occhi speranzosi: -Allora accetterai l'incarico?

CITAZIONE
Ok, eccoci qui Azeem! Tramite questa giocata ti illustrerò le dinamiche di gioco e metterò alla prova te e il tuo PG. Per qualsiasi domanda mandami pure un MP. In questo primo post dovrai limitarti a descrivere il tuo PG, come sei arrivato in quel villaggio (il tuo PG voleva viaggiare no? Beh considera che quel villaggio è uno dei tanti prima del deserto, diciamo un percorso obbligato se vuoi attraversarlo in quella zona) voglio che descrivi con attenzione le condizioni del villaggio, le reazioni del tuo PG alle parole di Ycel e alla fine SE accetterai l'incarico dovrai descrivere l'inizio della missione, basta che ti limiti a dire che ti allontani dal villaggio accompagnato da Wilbur. Per il resto hai totale libertà d'azione, buon divertimento!
 
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Azeem Al Bakir
view post Posted on 28/5/2016, 12:53




Il villaggio maledetto



- Per T'al, che sfacelo! - furono le prime parole che Azeem aveva pronunciato dopo aver osservato le vicinanze del villaggio. Il destino di Azeem aveva fatto in modo che il guerriero, originario di Tannach, incontrasse sul suo cammino quel luogo dimenticato dagli dei.
Lo spirito libero e desideroso di conoscenze guidava l'uomo alla ricerca di nuove esperienze e nuovi luoghi. Azeem era nato quarantaquattro primavere fa, era diventato un abile guerriero che ebbe la fortuna di essere erudito da un sapiente nano di nome Ganus Nill, il quale formò lo spirito del combattente, prima di allora, senza istruzione. Dopo la morte del suo mentore, Azeem aveva intrapreso un lungo viaggio senza meta alla ricerca di stimoli e nuove esperienze per dare un senso ad una vita da lui considerata “vuota, se vissuta con accidia”.
Lo scopo principale di quelle lunghe peripezie era di crescere moralmente, aiutando quindi il prossimo in quello che sapeva fare meglio: mettere la sua scimitarra al servizio dei più deboli, contro le ingiustizie.
E quando ascoltò le parole della moglie del capo del villaggio, che lo implorava di aiutarli, sentì la stanchezza del viaggio svanire. Mentre le parole di Ycel uscivano dalla sua bocca, gonfie di livore, Azeem si guardò intorno: superò con lo sguardo il gruppetto di nani che assisteva alla scena, e si concentrò sulle case di legno umido e guasto che abbracciavano quella che poteva ricordare la piazza principale. Ycel elencava nel frattempo le piaghe che si erano abbattute sulla sua gente e Azeem, scrupoloso, osservò gli ammassi di macerie che un tempo dovevano essere stati i granai. Le strade, ricoperte da liquami e pantano, esalavano un odore nauseante, peggiore di quello dei campi in stato di abbandono che Azeem aveva costeggiato prima di giungere nell'abitato.
- Per T'al, che sfacelo! - ripeté tra sé l'uomo, sussurrando e grattandosi il naso. Dovette spostarsi di qualche centimetro dal punto in cui sostava, in quanto sentì gli stivali sprofondare nella fanghiglia putrida. Lo sguardo serio ma benevolo dell'Uomo Dipinto si fermò sulla nana che con gesti animati proseguiva il racconto. La maledizione di quella strega era percepibile nell'aria e negli sguardi degli abitanti che assistevano alla richiesta d'aiuto di Ycel. Azeem si strinse nella sua lunga veste azzurra sotto la quale celava la sua potente scimitarra, la kefiah proteggeva il capo dal sole; portava sulle spalle una bisaccia ed un arco. Un senso di disagio invase tutto il suo corpo.
Il viandante non immaginava che la zona che circondava lo stretto di Qatja potesse includere realtà così disastrate; sospirò ed ascoltò Wilbur, un uomo alto e magro, che spiegava come uno scontro con la strega Alina fosse complicato da affrontare da solo. Azeem annuì fissandolo negli occhi – Non posso darti torto, fratello! Le streghe sono abili nel tendere trappole...
Intervenne la nana, impaziente di conoscere la risposta di Azeem – Allora accetterai l'incarico?
La lingua del guerriero inumidì le labbra secche e screpolate, la mano, callosa e ruvida, accarezzò la barba ispida: Azeem si zittì e distolse lo sguardo dalla piccola creatura che lo fissava speranzosa. Gli occhi neri si spostarono nuovamente verso gli edifici di legno marcio: alcuni sembravano completamente disabitati. Certe case avevano le ante delle finestre che penzolavano pericolosamente, altre erano state sigillate da assi di legno puntellate sulle porte e sui serramenti.
Da quello che aveva potuto vedere, sembrava che il paese, che aveva assistito ad una vertiginosa crescita e quindi ad un'urbanizzazione selvaggia, fosse sprofondato nella miseria più nera. Ormai erano più le case disabitate che quelle dimorate, quest'ultime tutte concentrate nella parte “antica” del villaggio.
Quel luogo era destinato a morire: solo la fine della maledizione avrebbe riportato la serenità tra quella gente.
Affrontare una strega sarebbe stata una sfida alquanto difficile anche per un uomo d'armi navigato come lui: Azeem non era un mago e non aveva conoscenze magiche. Ma come avrebbe potuto lasciare che quella gente morisse di fame e di malattia, senza averci provato?
La goccia che fece traboccare il vaso fu lo sguardo di una bambina nana che assisteva alla scena da una finestra. Il cuore di Azeem si riempì di dolore e, dopo un sospiro, riportò i suoi occhi penetranti verso la moglie del capo.
- Vi aiuterò, avete la mia parola! - aprì la veste mostrando la scimitarra e il pugnale che pendevano dalla cintura, per poi richiudere la tunica a bozzo. - Azeem Mansour Al Bakir vi promette che cercherà fino alla fine dei suoi giorni di fermare questa maledizione che affligge la vostra gente!
Le parole, scandite chiaramente e con vigore, echeggiarono per le strade mezze deserte del villaggio. La spada del guerriero akerano era stata messa al servizio di quel gruppo di nani; ad Azeem non interessavano ricompense e gloria, la sua morale gli impediva di agire per interesse personale, ma solo per onore e generosità nel prossimo. Si rivolse a Wilbur sorridente: fece scivolare da fuori la tunica la mano che toccò con il palmo il petto, la bocca, la fronte ed infine, con un gesto elegante, lo mostrò in segno di amicizia verso la guardia del corpo di Ycel – Possiamo andare, fratello! Indicami la strada!
Attese che l'uomo si incamminasse e lo seguì; il brusio del gruppetto alle loro spalle si fece più intenso, non ci fece caso e ripercorse le strette vie maleodoranti che lo avevano portato al cospetto di Ycel. Le parole della nana continuavano a circolare nella testa di Azeem che nel frattempo assistette alla disgustosa visione, a bordo strada, di un cane morto in stato di putrefazione mangiato da una dozzina di topi grigi. Una secchiata di urina volò dal piano superiore di una casa cercando di scacciare i roditori dalla carcassa, inutilmente. Quando i due guerrieri si allontanarono dal villaggio, lo straniero alzò gli occhi al cielo ed esclamò – Che T'al ci aiuti!


Azeem Mansour Al Bakir
Guerriero - Stratega
Corpo 100% Mente 100% Energia 100%



Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Determinato ma consapevole dei rischi
Danni subiti: - Corpo | - Mente
Energia: 100%

Abilità passive:

Talento stratega – Ostinazione | numero di utilizzi: 6
Talento stratega – Intuito | numero di utilizzi: 6
Passiva razziale umana – Esperienza | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Spirito difensivo | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Fortificazione comune | numero di utilizzi: 6

Abilità utilizzate:


Riassunto:
Azeem, durante i suoi viaggi, arriva al villaggio maledetto dalla strega. Accetta per generosità la richiesta d'aiuto e si incammina con Wilbur fuori dal villaggio.

Note:
Wow! Questo sì che è un gdr con gli “attributi”, spero di non fare troppa brutta figura!
 
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miky1992
view post Posted on 29/5/2016, 10:26




CACCIATORI E PREDE.



Ogni pellegrino può capire con esattezza quasi millimetrica quanto spazio lo separi dal deserto. A ogni passo può vedere il paesaggio mutare, le piante diradarsi, l'erba ridursi prima a un tappeto giallognolo, poi a qualche ciuffo sofferente, insieme alle piante più resistenti. Infine il mare di sabbia ricopre ogni cosa.
Wilbur si china e accarezza alcuni ciuffi d'erba calpestati. -Le tracce conducono verso il deserto. Dice rivolgendo uno sguardo preoccupato ad Azeem, poi torna a guardare il paesaggio. -Anzi, ha deviato. Forse vuole tornare indietro o Wilbur scuote la testa e sospira. -Se non sa cosa fare meglio per noi, la troveremo prima e senza dover affrontare il deserto.
Procedendo nella caccia però Wilbur e Azeem noteranno un drastico cambiamento nel paesaggio: dapprima il tappeto giallognolo torna di un florido verde, poi spuntano i primi alberi, sempre più fitti, sempre più alti. Alla fine anche l'ultimo raggio del sole li abbandona.
Buio.
-Cos'è questo artificio? Esclama Wilbur con tono preoccupato. -Un'illusione! Maledizione ci siamo cascati come degli idioti!
Attorno la foresta è troppo fitta. I due scoprono presto che procedere in avanti è impossibile, ogni volta che tentano una strada tra rovi, radici, fronde e buche si ritrovano sempre nello stesso punto, davanti a un grande albero nero. La foresta (sempre che sia una vera foresta) appare come animata di vita propria, anche il tentativo di seguire lo stesso percorso due volte risulterebbe inutile perché la foresta cambia a ogni loro passaggio, confondendoli e facendogli perdere il senso dell'orientamento.
-Maledizione! Wilbur ha il fiatone ed è evidentemente provato da quella marcia estenuante, i suoi nervi sembrano sul punto di crollare. -Merda! Non possiamo tornare indietro, la perderemo

ANDATE VIA!



La voce, potente, impersonale risuona nella foresta tutt'attorno ai due. Guardandosi attorno però i due non vedono altro che alberi e oscurità. Per alcuni secondi la foresta torna quieta, poi...

ANDATE VIA!



Di nuovo la voce, questa volta ancora più potente di prima e questa volta i due possono vedere a chi appartiene: un'ombra nera con un profilo umanoide, sul muso allungato benché completamente nero è possibile vedere due corna caprine. Tre occhi fiammeggianti si accesero al centro del muso e presero a ruotare lenti. Il mostro emette un verso acuto, simile a uno strillo tanto alto da far tremare Wilbur di paura. L'essere senza dire più nulla, scatta in avanti e colpisce con un'artigliata diretta al petto di Azeel. Il guerriero prova a schivare, ma il colpo è troppo rapido, troppo improvviso e così quattro segni rossi comparvero sul petto di Azeel.

DOVEVATE ANDARVENE gli occhi roteanti si fondono in uno solo, l'ombra comincia a vibrare. ORA E' TARDI. Una linea di luce bianca simile a una crepa spezza in due l'ombra. L'essere lentamente si divide in due e nuovi arti crescono a sostituire quelli persi.
-Maledetti! Grida Wilbur, sguaina la spada e si lancia contro il primo essere. Sferra un affondo, ma la creatura scarta di lato e affonda le corna nel petto di Wilbur. L'uomo si getta di lato, le corna trafiggono il vuoto. Wilbur rotola a terra e si rimette subito in piedi. L'uomo alza la spada, si lancia in avanti e mena un fendente volto a decapitare la creatura, ma questa lo anticipa colpendolo con un artigliata al fianco. Wilbur urla di dolore, la spada gli trema tra le mani. Per fortuna l'armatura ha attutito il colpo, altrimenti adesso Azeel si ritroverebbe ad affrontare due avversari da solo.
-Sta attento, questi demoni sono forti! Esclama. Sputa a terra e riprende la posizione di guardia. -Dai bastardo, fatti sotto! Grida diretto alla creatura.
La seconda creatura spalanca la bocca, o meglio, nel muso nero di essa compare un turbinio di vortici dorati a livello della bocca e in un attimo una lingua di fuoco esplode diretto verso Azeel. Il calore sprigionato è molto intenso, se lo colpisse potrebbe letteralmente arrostirlo.

CITAZIONE
Allora, eccoci al secondo giro di questa giocata: visto che siamo qui per imparare ho deciso di fare un gioco con te.jigsaw-saw-5454125-350-211
Devi considerare questo post come fosse un vero combattimento, con TUTTE le regole del caso. Considera che io non sono più il tuo QM, ma il tuo avversario e devo sottostare come te alle regole dei combattimenti. In questo post ci sono almeno TRE errori, prima di postare voglio che li trovi e me li segnali via MP. Se li troverai queste parti “fallate” le evidenzierò di nero e faremo come se non esistessero, se non le trovi beh le considererò valide.
Ecco i dati tecnici:
il primo attacco quello portato con l'artigliata vale come tecnica fisica di potenza media e infligge danni medi al corpo
La tecnica di divisione conta come tecnica di natura magica a consumo medio, non infligge danni.
Gli attacchi a Wilbur valgono come semplici attacchi di natura fisica (ANCHE LORO SEGUONO LE REGOLE DEI COMBATTIMENTI, quindi leggi con attenzione)
La fiammata dorata vale come tecnica di natura fisica e infligge danni al fisico alti.

Per il resto hai totale libertà, devi seguire scrupolosamente le regole dei combattimenti però.
 
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Azeem Al Bakir
view post Posted on 29/5/2016, 17:53




Cacciatori e prede



La sagoma del villaggio stava svanendo alle spalle dei due uomini; l'orizzonte coprì quel luogo dimenticato dagli dei mentre il paesaggio stava mutando.
I campi incolti ed abbandonati che circondavano l'abitato fecero spazio ad una zona non meno inospitale: una distesa di sabbia, macchiata qua e là di pochi ciuffi d'erba secca, divenne la cornice della missione. Il sole rovente infiammava il terreno arido e le vesti dei due guerrieri. Azeem, abituato a quel clima, era protetto adeguatamente dal suo copricapo e dalla lunga tunica che lo isolava dall'arsura.
Seguì i movimenti del compagno con attenzione, fidandosi dell'istinto della guardia del corpo di Ycel – Hai ragione fratello, il deserto è ricco di insidie... ma non perdiamo la concentrazione!
I due avventurieri avanzarono, Azeem rimase in silenzio: quando si incamminava per lunghe distanze cercava di isolare la fatica e le sensazioni fisiche per concentrarsi sulla mente. Nelle sue peregrinazioni poteva così meditare mentre il suo corpo si dirigeva verso la meta.
Una folata di vento lo distolse dai suoi pensieri, il rumore secco delle calzature sulla sabbia mutò in un suono più sordo, tipico dell'erba.
L'Uomo Dipinto alzò lo sguardo, il panorama stava mutando: il deserto era sparito e, man mano che avanzavano, una vegetazione rigogliosa abbracciava sempre più Azeem e Wilbur.
I raggi del sole, dapprima caldi e diretti, divennero più tenui: il torrido cedette il passo al fresco: i due guerrieri si trovarono improvvisamente ed inspiegabilmente in una foresta buia.
Azeem provò a cercare il Nord per orientarsi, ma in quell'intrico di alberi e piante era impossibile trovare un punto cardinale. Mentre Wilbur cominciava ad agitarsi ed a preoccuparsi, il guerriero dalla pelle scura, ugualmente intimorito dall'illusione, scrutava silenziosamente la distesa di vegetazione che li circondava.
- Questa foresta ha gli occhi... Stiamo attenti fratello...- Una voce risuonò forte nella foresta, una voce che sembrava non provenire da un essere umano, sembrava fosse la foresta stessa a minacciare i due viandanti di non avanzare. Un breve silenzio precedette una seconda intimazione, questa volta più minacciosa.
Finché videro l'origine di quelle parole: una creatura umanoide con due corna caprine e tre occhi scintillanti si presentò davanti a loro. La pelle di Azeem si accaponì quando l'ombra emise il suo verso mostruoso, seguito da un ulteriore ammonimento. Wilbur stava perdendo la ragione, il pellegrino di Taanach si chiese se l'uomo fosse in grado di affrontare la bestia.
Azeem allargò le spalle e si scrollò dalle spalle l'arco e la faretra che portava sulla schiena, facendoli cadere ai piedi.
La mano sinistra si posò sull'elsa della scimitarra che venne estratta con un sibilo. Il guerriero, mancino, strinse l'arma saldamente pronto alla battaglia.
- Stai calmo! Stai sulla difensiva! - L'invito di Azeem accompagnò la trasformazione del mostro che si divise in due.
Un'imprecazione uscì dalla bocca marcia di Wilbur che sguainò la spada lanciandosi all'attacco contro il primo mostro. L'offensiva della guardia del corpo terminò con una lieve ferita al fianco dell'uomo. - Ti avevo detto di attendere, sciocco! - urlò Azeem con tono serio ma non adirato.
Gli occhi del combattente si concentrarono sulla seconda ombra che spalancò le fauci lanciando una fiammata dorata. Azeem piegò le ginocchia, portando la scimitarra sopra la sua testa, chiuse gli occhi e attese che il calore dell'attacco fiammeggiante si facesse più intenso.
Improvvisamente percepì l'arrivo del fuoco e si abbassò elegantemente con incredibile velocità evitando la fiammata che gli lambì il capo. Le sue narici percepirono l'odore acre degli arbusti dietro di lui che ardevano violentemente. L'uomo sospirò per il pericolo scampato e si preparò al contrattacco.
- A noi due, bestia immonda! - gridò e cominciò a mulinare la scimitarra lanciandosi con impeto contro la creatura che aveva esploso le fiamme contro di lui. L'adrenalina ormai scorreva copiosa nelle vene, mentre, mirando il colpo verso la testa caprina, pregava T'al che il colpo andasse a segno...


Azeem Mansour Al Bakir
Guerriero - Stratega
Corpo 100% Mente 100% Energia 100%



Status Fisico: Leggermente affaticato
Status Psicologico: Concentrato
Danni subiti: - Corpo | 20% Mente
Energia: 90%
Corpo: 100%
Mente:: 80%

Abilità passive:

Talento stratega – Ostinazione | numero di utilizzi: 6
Talento stratega – Intuito | numero di utilizzi: 6
Passiva razziale umana – Esperienza | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Spirito difensivo | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Fortificazione comune | numero di utilizzi: 6

Abilità utilizzate:
Posizione dell'uomo dipinto
La tecnica ha natura Fisica. Azeem assume una posizione di difesa messa a punto in anni di allenamenti. La tecnica impedisce ai nemici di colpire il personaggio con tecniche di natura fisica di livello Alto o Inferiori.
Consumo: Autodanno Mentale Alto

Fendente sacro
La tecnica ha natura Fisica. Azeem si scaglia contro il nemico cercando di colpire la parte superiore del corpo dell'avversario con un colpo di scimitarra ben assestato, causando un danno fisico medio (10%).
Consumo: Autodanno Energia Medio

Riassunto:
Azeem si protegge con Posizione dell'uomo dipinto evitando la fiammata di danno alto, subendo un autodanno mentale alto. Poi passa all'attacco utilizzando Fendente sacro, subendo un autodanno energetico medio.

Note:
Le fiammata andata a vuoto potrebbe incendiare la vegetazione circostante.
 
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miky1992
view post Posted on 2/6/2016, 14:35




La lama del guerriero si muove veloce, troppo. La creatura d'ombra non riesce a reagire prontamente all'attacco e la lama si fa strada nel collo di essa incontrando una minima resistenza, come avesse colpito qualcosa poco più denso dell'aria. Per un momento l'essere decapitato rimane immobile come pietrificato, poi comincia a sgretolarsi in pezzi sempre più piccoli fino a ridursi a un mucchietto di sabbia nera. Infine anch'esso scompare, cancellando l'ultima traccia della sua esistenza.
Nel mentre anche Wilbur ha ripreso il controllo della situazione: schiva con movimenti fulminei a destra e sinistra un paio di unghiate dirette al volto e colpisce la creatura al fianco con la lama della spada. La creatura senza accusare i colpo, scatta in avanti, gli artigli protesi verso Wilbur. L'uomo ruota su se stesso, lascia che la creatura gli passi accanto e seguendo il movimento della rotazione sferra un colpo diretto al collo della creatura decapitandola.
Il clone esattamente come la prima creatura comincia a dissolversi senza un lamento, come se non fosse mai stato li.
Wilbur rimane per un momento immobile a riprendere fiato, la spada piantata a terra usata per appoggiare le mani.
Wilbur fa per parlare, ma in quel momento qualcosa lo interrompe: la foresta rigogliosa comincia ad appassire, gli alberi rinsecchiscono, le foglie ingialliscono e cadono. La luce ora illumina i passi dei due, qualunque fosse la forza che teneva in piedi quell'illusione era chiaro che si stava esaurendo rapidamente.
-Forse ci siamo. Dice Wilbur e fa cenno ad Azeem di muoversi.
Nell'avanzare i due notano che la foresta prima impenetrabile a ogni loro passo diventa meno fitta. Le foglie secche scricchiolano al loro passaggio, gli alberi si piegano e si spezzano. Farsi strada attraverso di essa adesso è semplice.
-Ci sono delle tracce Dice Wilbur, -La foresta prima deve averle nascoste, ma ora sono chiare e fresche.
-Occhi aperti, la strega potrebbe riservarci qualche altra brutta sorpresa. Dice con voce cupa.
La “strega” se ne sta rannicchiata tra le possenti radici di un enorme albero, due lunghe corna ricoperte di una peluria rossiccia e una lunga coda simile a quella delle lucertole.
Non può avere più di undici anni.
Veste con una tunica lacera e ingrigita, al collo porta una grossa collana d'oro con incastonati tre rubini; quello di sinistra è completamente annerito, quello di destra emana una fioca luce rossastra e quello centrale invece brilla di uno sfavillante rosso cremisi. Le mani spellate e ricoperte di tagli sanguinanti strette contro l'ultima illusoria difesa.
Non appena vede i due la bambina emette un grido, gli occhi rossi da rettile sono sgranati al massimo e lucidi per le lacrime.
Sa che quella è la fine per lei.
D'istinto le mani della bambina scattano verso la gemma centrale, ne accarezzano il profilo frastagliato e gelido.
Non appena la vede gli occhi di Wilbur si illuminano di malignità. -Eccola! Dice e punta la spada verso di lei. -Ammazziamola subito prima che possa usare qualche altro incantesimo contro di noi!

CITAZIONE
Bene, prima di tutto devo chiederti scusa per la qualità del post e l'attesa. tra febbre e lavoro tempo e voglia di scrivere erano proprio a zero... comunque quello che ti chiedo in questo post è semplice: come vedi il mio post si conclude con un'affermazione di Wilbur, quindi voglio che nel tuo post il tuo PG risponda al mio PNG e così via. In pratica faremo un giro in confronto, dovremmo accordarci via MP e continueremo finché non saremo soddisfatti. :sisi: buon lavoro, aspetto il tuo MP.
 
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4 replies since 28/5/2016, 08:07   216 views
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