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Giocata di arrivo Azeem Al Bakir

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Azeem Al Bakir
view post Posted on 28/5/2016, 12:53 by: Azeem Al Bakir




Il villaggio maledetto



- Per T'al, che sfacelo! - furono le prime parole che Azeem aveva pronunciato dopo aver osservato le vicinanze del villaggio. Il destino di Azeem aveva fatto in modo che il guerriero, originario di Tannach, incontrasse sul suo cammino quel luogo dimenticato dagli dei.
Lo spirito libero e desideroso di conoscenze guidava l'uomo alla ricerca di nuove esperienze e nuovi luoghi. Azeem era nato quarantaquattro primavere fa, era diventato un abile guerriero che ebbe la fortuna di essere erudito da un sapiente nano di nome Ganus Nill, il quale formò lo spirito del combattente, prima di allora, senza istruzione. Dopo la morte del suo mentore, Azeem aveva intrapreso un lungo viaggio senza meta alla ricerca di stimoli e nuove esperienze per dare un senso ad una vita da lui considerata “vuota, se vissuta con accidia”.
Lo scopo principale di quelle lunghe peripezie era di crescere moralmente, aiutando quindi il prossimo in quello che sapeva fare meglio: mettere la sua scimitarra al servizio dei più deboli, contro le ingiustizie.
E quando ascoltò le parole della moglie del capo del villaggio, che lo implorava di aiutarli, sentì la stanchezza del viaggio svanire. Mentre le parole di Ycel uscivano dalla sua bocca, gonfie di livore, Azeem si guardò intorno: superò con lo sguardo il gruppetto di nani che assisteva alla scena, e si concentrò sulle case di legno umido e guasto che abbracciavano quella che poteva ricordare la piazza principale. Ycel elencava nel frattempo le piaghe che si erano abbattute sulla sua gente e Azeem, scrupoloso, osservò gli ammassi di macerie che un tempo dovevano essere stati i granai. Le strade, ricoperte da liquami e pantano, esalavano un odore nauseante, peggiore di quello dei campi in stato di abbandono che Azeem aveva costeggiato prima di giungere nell'abitato.
- Per T'al, che sfacelo! - ripeté tra sé l'uomo, sussurrando e grattandosi il naso. Dovette spostarsi di qualche centimetro dal punto in cui sostava, in quanto sentì gli stivali sprofondare nella fanghiglia putrida. Lo sguardo serio ma benevolo dell'Uomo Dipinto si fermò sulla nana che con gesti animati proseguiva il racconto. La maledizione di quella strega era percepibile nell'aria e negli sguardi degli abitanti che assistevano alla richiesta d'aiuto di Ycel. Azeem si strinse nella sua lunga veste azzurra sotto la quale celava la sua potente scimitarra, la kefiah proteggeva il capo dal sole; portava sulle spalle una bisaccia ed un arco. Un senso di disagio invase tutto il suo corpo.
Il viandante non immaginava che la zona che circondava lo stretto di Qatja potesse includere realtà così disastrate; sospirò ed ascoltò Wilbur, un uomo alto e magro, che spiegava come uno scontro con la strega Alina fosse complicato da affrontare da solo. Azeem annuì fissandolo negli occhi – Non posso darti torto, fratello! Le streghe sono abili nel tendere trappole...
Intervenne la nana, impaziente di conoscere la risposta di Azeem – Allora accetterai l'incarico?
La lingua del guerriero inumidì le labbra secche e screpolate, la mano, callosa e ruvida, accarezzò la barba ispida: Azeem si zittì e distolse lo sguardo dalla piccola creatura che lo fissava speranzosa. Gli occhi neri si spostarono nuovamente verso gli edifici di legno marcio: alcuni sembravano completamente disabitati. Certe case avevano le ante delle finestre che penzolavano pericolosamente, altre erano state sigillate da assi di legno puntellate sulle porte e sui serramenti.
Da quello che aveva potuto vedere, sembrava che il paese, che aveva assistito ad una vertiginosa crescita e quindi ad un'urbanizzazione selvaggia, fosse sprofondato nella miseria più nera. Ormai erano più le case disabitate che quelle dimorate, quest'ultime tutte concentrate nella parte “antica” del villaggio.
Quel luogo era destinato a morire: solo la fine della maledizione avrebbe riportato la serenità tra quella gente.
Affrontare una strega sarebbe stata una sfida alquanto difficile anche per un uomo d'armi navigato come lui: Azeem non era un mago e non aveva conoscenze magiche. Ma come avrebbe potuto lasciare che quella gente morisse di fame e di malattia, senza averci provato?
La goccia che fece traboccare il vaso fu lo sguardo di una bambina nana che assisteva alla scena da una finestra. Il cuore di Azeem si riempì di dolore e, dopo un sospiro, riportò i suoi occhi penetranti verso la moglie del capo.
- Vi aiuterò, avete la mia parola! - aprì la veste mostrando la scimitarra e il pugnale che pendevano dalla cintura, per poi richiudere la tunica a bozzo. - Azeem Mansour Al Bakir vi promette che cercherà fino alla fine dei suoi giorni di fermare questa maledizione che affligge la vostra gente!
Le parole, scandite chiaramente e con vigore, echeggiarono per le strade mezze deserte del villaggio. La spada del guerriero akerano era stata messa al servizio di quel gruppo di nani; ad Azeem non interessavano ricompense e gloria, la sua morale gli impediva di agire per interesse personale, ma solo per onore e generosità nel prossimo. Si rivolse a Wilbur sorridente: fece scivolare da fuori la tunica la mano che toccò con il palmo il petto, la bocca, la fronte ed infine, con un gesto elegante, lo mostrò in segno di amicizia verso la guardia del corpo di Ycel – Possiamo andare, fratello! Indicami la strada!
Attese che l'uomo si incamminasse e lo seguì; il brusio del gruppetto alle loro spalle si fece più intenso, non ci fece caso e ripercorse le strette vie maleodoranti che lo avevano portato al cospetto di Ycel. Le parole della nana continuavano a circolare nella testa di Azeem che nel frattempo assistette alla disgustosa visione, a bordo strada, di un cane morto in stato di putrefazione mangiato da una dozzina di topi grigi. Una secchiata di urina volò dal piano superiore di una casa cercando di scacciare i roditori dalla carcassa, inutilmente. Quando i due guerrieri si allontanarono dal villaggio, lo straniero alzò gli occhi al cielo ed esclamò – Che T'al ci aiuti!


Azeem Mansour Al Bakir
Guerriero - Stratega
Corpo 100% Mente 100% Energia 100%



Status Fisico: Illeso
Status Psicologico: Determinato ma consapevole dei rischi
Danni subiti: - Corpo | - Mente
Energia: 100%

Abilità passive:

Talento stratega – Ostinazione | numero di utilizzi: 6
Talento stratega – Intuito | numero di utilizzi: 6
Passiva razziale umana – Esperienza | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Spirito difensivo | numero di utilizzi: 6
Pergamena – Fortificazione comune | numero di utilizzi: 6

Abilità utilizzate:


Riassunto:
Azeem, durante i suoi viaggi, arriva al villaggio maledetto dalla strega. Accetta per generosità la richiesta d'aiuto e si incammina con Wilbur fuori dal villaggio.

Note:
Wow! Questo sì che è un gdr con gli “attributi”, spero di non fare troppa brutta figura!
 
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4 replies since 28/5/2016, 08:07   217 views
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