Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

E LA BESTIA SORSE DALL'ABISSO

« Older   Newer »
  Share  
Volk/Wolf
view post Posted on 20/6/2016, 22:21 by: Volk/Wolf
Avatar

Studioso
····

Group:
Member
Posts:
1,082

Status:



Il Risveglio della Bestia
- "Un boccone troppo speziato!"




Aria tremante, come attraversata dal calore di una fiamma.
Immagini distorte.
L’ennesimo discorso, per ricordare che cosa andasse fatto e che cosa dovesse essere cercato.
Tradotto: non sappiamo cosa cerchiamo, ma dobbiamo trovarlo assolutamente. si guardò intorno per osservare la folla. Un gruppetto di mercenari, con la sua variopinta qualità di veterani e novellini.
Era arrivato per ultimo, giusto in tempo per notare un nutrito gruppo di questi accalcarsi intorno a una figura fin troppo familiare.
Nah…non voglio crederci.[color] represse una risata e si accodò, assicurandosi di non essere notato. Avrebbe fatto la sua entrata in un secondo momento. [color=#805500]Chissà la faccia che farà! Era la terza volta che lo incrociava, fece scivolare il foglietto ricevuto durante il loro ultimo incontro tra le pagine del diario e accarezzò il ciondolo “d’ordinanza” distribuito da Danir. Rosso è male. Penso che potremmo arrivarci da soli a cosa sia “pericoloso”…qual è il senso di questi gingilli? Boh...
Scrollò le spalle per liberarsi dalla sensazione fastidiosa della scossa. L’ambiente era veramente bizzarro. I colori erano strani.
Inspirò a fondo.
I primi mormorii si fecero strada tra i più superstiziosi e coloro che avevano visto una maledizione di troppo.
Paranoia.
La paranoia non è una bella cosa.
Paura.
La paura è fondamentale per stare vivi.

Rigirando la collana tra le mani si ritrovò a pensare che, forse, quello avrebbe dato una mano ai meno “sensibili” a distinguere tra paranoia e paura.
Non era importante.
Non per lui.
Con occhi di ghiaccio svuotò la mente. La paura ci mostra la salvezza. La calma ci mostra la vittoria. Qualcosa lo fece scattare. Danir aveva parlato, ma insieme alle sue parole si erano diramate mani invisibili. Àlfar le sentiva cercare di entrare nella sua testa. Oh, no grazie. Recise alla base quelle inflorescenze indesiderate, liberando la mente da ogni pensiero. Nella sua mente ancora lucida rimase solo Calma.

Attraversarono il secondo strato della barriera e Danir suggerì di dividere la compagnia. Quattro o cinque lo avrebbero accompagnato giù per un pozzo che non doveva trovarsi lì, in quel villaggio che non era segnato su nessuna cartina. Oh, gioia! Temevo non ci sarebbero state stranezze!
Scendo anche io. Se ancora era indeciso, aveva appena ricevuto la spinta necessaria ad esplorare il pozzo. Lasciò che andassero avanti.
Danir in testa, Montu e due soldatini al seguito. Si accodò a qualche passo di distanza.
E scesero per il pozzo lungo una specie di scala a chiocciola. Non sono un esperto di pozzi, ma a che serve una scala a chiocciola? Le pareti sembravano vive.
Pulsanti.
Per lunghi minuti scesero nel pozzo, nella monotonia bizzarra e silenziosa, sferzata a tratti da deboli correnti d’aria fresca. Simili a rantoli. Sulle pareti, delle alghe arancioni disegnavano parole simili a moniti o a parti di un indovinello: la prima era scritta nella lingua comune, le successive in lingue di cui Àlfar conosceva appena un paio. Leggendo la stessa frase nella lingua della propria madre, presunse che il messaggio fosse lo stesso anche nelle altre scritture.
Incuriosito, provò a toccare la parete.
Al contatto sembrava morbida. Viva. In un primo momento quella si ritrasse, per poi adagiarsi e riprendere a pulsare in maniera regolare. Quasi avesse un vero e proprio battito cardiaco.
Tolse la mano dal muro di carne, scrollandola per rimuovere la patina appiccicosa.
Là dove prima stava la sua mano, uno strato delle stesse alghe arancioni che formavano le parole si era già adoperato a ricalcare il calore residuo finanche a riprodurre in parte le impronte digitali. ”Ehi, gente! Guardate qui! Voglio un muro così per casa mia.” Quando si voltarono a guardarlo, si limitò a sorridere ed aggiungere sovrappensiero ”Speriamo di non venire digeriti, o peggio…espulsi!”

Uno dei due ignoti, quello con lo spadone, si avvicinò al punto indicato facendo un cenno al compagno. ”Io non vedo nulla. Che hai le visioni?” L’intervento di Danir seguì immediatamente l’affermazione del soldato con palesi note d’ira. ”Il buio e la tensione giocano brutti scherzi, proseguiamo.
La voce di Montu risuonò nella mente dello sciamano, aprendo un canale di comunicazione diretto tra i due. ”Sembra che gli altri nemmeno si rendano conto dello schifo in cui ci stiamo calando, e Danir era piuttosto infastidito dal fatto che tu avessi notato quei dettagli. Li vedo anche io, ma per ora manteniamo il segreto e teniamo d'occhio quell'uomo. Non me la racconta tutta.” con un cenno di assenso e un’espressione poco convinta, Àlfar dovette convenire con lui che la faccenda puzzava.
Puzzava letteralmente.
La mucosa trasparente aveva assunto una colorazione giallognola, infetta quasi, estremamente maleodorante. Nonostante tutto continuarono a scendere, cercando di stomacare il fetore e le lagne di quelli che “affettuosamente” nella mente di Àlfar erano diventati Pinco e Pallo.
Una nuova iscrizione, questa volta più lunga aveva preso il proprio posto sulla parete.
Ancor meno chiara della prima.
La trascrisse con calma per lavorarci in seguito.

Presto cominciarono ad udirsi rumori poco rassicuranti provenire da sotto di loro. ”Tenetevi pronti ci potrebbe essere qualsiasi cosa lì sotto.” Una luce li accolse, infatti, verso quella che sembrava la base del pozzo. Danir si teneva indietro, spingendo avanti gli altri. Maledetto codardo…non me la racconti giusta. L’aria si era fatta pesante, stantia. Morta.
Il pavimento si strinse.
La luce svanì dietro le pieghe di carne.
La mucosa gialla si gonfiò ed esplose, liberando uno stormo di creature uncinate.
Non c’era tempo di pensare.
Era di nuovo in un maledetto buco, inseguito da creaturine fastidiose e affamate di carne, con…Diamine! Quest’affare ci vuole veramente digerire! “Montu! Via di qui! Ora!”
Sentì il morso delle prime bestiacce affondare nella carne.
Con un ruggito si liberò dalle morse e sparse un velo di ceneri luminose su tutti i presenti. Tutti tranne Danir. Danir era già fin troppo in salvo.
Si piantò una mano contro il cuore.
Fiamme dorate fluirono come un fiume in piena, rafforzando i muscoli, accrescendone la massa a discapito del resto del corpo.
Sputò sangue quando le fattezze del proprio corpo assunsero una forma a tratti simile a una grossa lucertola. ”Cercate di non imbrattarvi i pantaloni!” una voce che non sembrava la sua esplose contro Pinco e Pallo. Afferrò entrambi con un solo braccio e si diede la spinta contro le pareti mollicce. Il mantello logoro si agitava, come spinto da ali invisibili. Risalirono verticalmente, nelle sue mani i due soldati erano poco più pesanti di un sasso. La forza pagata con il proprio sangue gli permetteva di continuare inesorabile. Montu alle sue spalle.
Con la mano libera prese un demonietto per la caviglia, usandolo come randello contro due dei suoi compagni: il suono di ossa rotte si mescolava agli stridii delle creature, alle risate nervose dei due guerrieri e ai balbettii confusi di Pinco. Pallo era praticamente svenuto. Proprio il meglio del meglio in questa gita. Eh, Danir?
Non potevano sbarazzarsi di tutti i demonietti, continuare a scappare e proteggere i due ebeti ad oltranza. Senza contare che le pareti si stavano inesorabilmente stringendo intorno a loro. Demoni o pareti, qualcosa li avrebbe presi. A meno che…
”Montu! Montu! Non so come funzioni la tua telepatia, ma se mi ricevi ancora…ho un’ide- Fanculo bestiaccia! Muori! Ah-ha! Ehm, dicevo. Ho un piano! Dobbiamo fare come le Formiroccia! Fai esplodere la parete al mio segnale!”
Vedeva l’uscita.
La bocca del pozzo. Pregando che fosse anche la bocca di qualsiasi cosa stesse per chiudersi contro di loro.
”Questo affare è vivo e molto sensibile! Se colpisci le pareti con un esplosione, lo spasmo farà fuori i demonietti! Siamo quasi fuori! Al mio segnale fallo eslpodere!”
Afferrò Pallo per la caviglia.
Lo udì sbattere contro una creaturina.
Con un movimento secco del braccio lo lanciò verso l’uscita.
”Ehi ehi ehi! Che Ca-“ La voce di Pinco gli venne strappata dai polmoni quando, con una piroetta, il Domatore lo mandò in volo a seguito del commilitone.
”Vai Montu!” Vide il compagno sfrecciargli accanto.
Udì un boato.
Le pareti si dilatarono.
Affondò le unghie nella carne della parete più vicina e si diede lo slancio, saltando su uno scalino e poi verso l’uscita. L’artiglio di uno dei demoni gli lasciò un segno sullo schiniere.
In fine, con uno schianto appiccicaticcio, le pareti collassarono sotto di lui.
L’arto rimasto fuori ebbe un leggero spasmo prima di appassire.
Àlfar si spostò di qualche metro e tese le mani.
Pinco, essendo il più pesante, atterrò per primo. Pallo lo seguì di lì a poco.
Li prese e li adagiò a terra in un punto plausibilmente sicuro.
”Ehilà, Pinco! E Pallo! State bene? Scusate per il trattamento un po’ brusco.” toccò terrà barcollante, mentre il suo corpo tornava al suo stato originale. La stanchezza si faceva sentire, ma sfoggiò il suo miglior sorriso e un tono amichevole. ”Ora, come vi chiamate? Non voglio continuare a chiamarvi Pinco e Pallo. Io Sono Àlfar!”

Incontrare Montu si faceva sempre più sinonimo di situazioni…anguste.
Rise di gusto, ammiccò in direzione del compagno di disavventure, si voltò verso l’orifizio chiuso e proferì parole liberatorie ”Ehi! La prossima volta cerca di non morde più di quanto tu non possa masticare, Sfintere Fetido!”




Scheda Tecnica & Note

Fisico: 75 - 5 - 20 = 50%
Mente: 100%
Energia: 125 - 10 - 10 = 105%

Attive:

1) "Serenità" Consumo: Medio (energia)
  • Natura: Psionica
  • Tipologia: Difesa (Bersaglio singolo)
  • Descrizione: “Àlfar chiude gli occhi ed entra in una trance temporanea che gli permette di ignorare i danni provenienti da offensive psioniche di livello Medio o inferiore o mitigare gli effetti di potenza superiore.”


2) "Irrobustire"
Consumo: Medio (energia)
  • Natura: Magica
  • Tipologia: Difesa ad AreaCS
  • Descrizione: “Il Domatore si concentra ed impone la propria volontà sul mondo circostante: piume di luce coprono come un velo gli alleati e garantiscono una difesa da tecniche di Natura Fisica Basse o inferiori e riducendo i danni inflitti da tecniche fisiche di livello superiore. ”


3)"Risvegliare il potenziale sopito"
Consumo: Nullo
  • Natura: Fisica
  • Tipologia: Power-Up con danno al Fisico. (Bersaglio singolo)
  • Descrizione: “Fiamme d’oro avvolgono le mani del Domatore. Questi procede immediatamente a colpire il bersaglio, che vedrà la propria struttura fisica subire un ingrossamento dei muscoli repentino e incontrollato: la modifica è dovuta al rilascio di energie a seguito della stimolazione di particolari punti di pressione e comporta un incremento della Forza di ben 8 CS a fronte di un danno al Fisico pari ad Alto.”


Passive:

"Volo senz'ali" {1/6} - (Talento) Permette il volo con le stesse velocità di corsa e passeggio che si hanno sul terreno

"Dialogare" {1/6} - (Talento) Influenza passiva con la quale Àlfar si fa percepire come innocuo e amichevole agli interlocutori.


Dialoghi:
"Parlato" / Pensato "Telepatia" - Àlfar
Danir
Montu
Pinco

Note:

In questo momento sono troppo esausto per fare lunghi discorsi, quindi sarò breve.
Spero che si capisca tutto in maniera chiara. Magari fatevi due risate mentre Àlfar cerca di non farsi digerire.
Non vedo l'ora di continuare! Anche se come inizio poteva essere più forte, spero di avervi portato il meglio di questa settimana. Buonanotte e buona lettura!



 
Top
7 replies since 6/6/2016, 20:49   332 views
  Share