Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

E LA BESTIA SORSE DALL'ABISSO

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RamsesIII
view post Posted on 12/8/2016, 02:11 by: RamsesIII
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
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Molti decisero di andarsene, Montu tentò di trattenerli ma due loro compagni erano appena morti, e a giudicare da come era successo nessuno si aspettava un dolce addormentarsi profondamente. Nessuno voleva vedere i propri arti fusi tra loro e con il terreno, tanto meno quelle orride alghe arancioni spuntargli fuori dalla gola, dalle orecchie, perfino dagli occhi e chissà da quale altro orifizio del corpo.
Ne va del futuro di Theras probabilmente. Se non sappiamo cosa sta succedendo non possiamo capire come evolverà la situazione, e quali danni potrebbe causare al continente. Sì, potremmo morire, ma serve l'aiuto di tutti.
Non rimasero in molti però. Abbastanza da poter preparare una qualche difesa per non si sapeva bene quale pericolo e per tenere d'occhio Danir. Il mezzo gigante era stato confinato nella sua tenda presidiata costantemente da due uomini, mentre i restanti intorno al fuoco che si spegneva ormai lasciando spazio alla luce del Sole stabilivano le ronde per la giornata; possibilmente nessuno da solo, una coppia per ogni turno e un massimo di quindici metri da l'uno e l'altro durante la perlustrazione.
Precauzioni inutili pensò il Demone, quei due erano uno attaccato all'altro, quasi sono stati fusi insieme.
Tenne le sue considerazioni per sè, quegli uomini -i suoi uomini da quando Danir era stato sollevato dall'incarico- non avevano certo bisogno della verità, se quest'ultima non era piacevole nella maniera più assoluta.
Decise di perlustrare il perimetro da solo; non si mosse con Àlfar per essere sicuro di lasciare sempre un uomo valido al campo, non si mosse con altri per evitare che, qualsiasi cosa avesse visto, sarebbe rimasta segreta agli altri. Ma l'unica cosa che vide furono alberi e sterpaglia, non sembrava molto di più di un semplice bosco ed era proprio questo aspetto naturale ad innervosire tutti. Quella foresta aveva iniziato ad ucciderli, eppure sembravano alberi, sembravano cespugli. Nulla di letale. Paradossalmente un nemico evidente avrebbe messo meno timore, e forse lo sapeva anche il loro misterioso avversario.
Una volpe gli attraversò la strada, erano mesi che non ne vedeva una e si sorprese di trovarla su un'isola dell'Oceano di Zar. L'animale si bloccò un secondo al centro del sentiero e voltò il muso verso Montu, i suoi occhi neri si persero nelle scintille di fuoco finchè non accadde qualcosa che spiazzò il Demone: gli occhi della bestia cambiarono, le sclere divennero bianche e comparve un'iride castana. Occhi umani. L'intero muso della volpe ora ricordava il viso contratto di un uomo, ma prima che l'Eterno potesse mettere chiaramente a fuoco ciò che stava succedendo l'animale scattò scomparendo tra gli alberi.

La ronda proseguì senza altri strani incontri, e trascorse le ore di turno tornò al campo incontrandosi con Àlfar. Gli raccontò della volpe ma tornò subito alla voglia dell'amico di tornare nel dannato pozzo.
Perchè vuoi tornare nel pozzo? Hai visto che inferno ci aspettava laggiù.
Una voglia inarrestabile, forse per colpa del suo incubo pieno di quelle alghe che aveva sfiorato e da cui il Demone si era tenuto alla larga.
Il piano era superare la trappola volando e infilarsi in quel buco illuminato che si era chiuso di scatto prima che il pozzo tentasse di ucciderli.
Dobbiamo essere solo noi due, quando pensavi di scendere?
La notte stessa, avevano il turno insieme.
Forse dovremmo portarci dietro Danir. Lo SO! È una pessima idea. Ma almeno sapremmo che nessuno di noi si fida di quel tipo e potremmo addirittura scoprire qualcosa di utile tramite lui...Che ne dici?
Che è una pessima idea.
Se vogliamo interrogarlo sono d'accordo. Ma no, non ho intenzione di portarmelo lì sotto. Non sappiamo cosa ci aspetta, e potrebbe essere solo un ostacolo in più; hai visto com'è fuggito non appena le cose hanno girato per il verso sbagliato.
Il mezzo drago sembrò convincersi, ma quando arrivarono alla tenda dell'ex leader la trovarono vuota. Il Demone si guardò intorno in cerca di indizi, gli risultò naturale come sempre seguire le tracce lasciate dall'uomo. E lo vide, la figura tremolante di Danir era lì davanti gli occhi di Montu, aveva lasciato segni a terra con i piedi intorno al palo cui era legato. In qualche modo ce l'aveva fatta, si era liberato e aveva abbandonato la tenda.
Seguimi.
Seguirono Danir, o meglio la sua aura, per una decina di minuti, poi la figura scomparve e i due pedinatori si fermarono con due possibili strade da percorre. Danir si trovava al villaggio, e la cosa era abbastanza improbabile visto che gli esploratori non avevano comunicato di aver trovato qualcosa di interessante al di fuori del faro, oppure al pozzo, meta quasi sicura visto anche il fatto che lo stesso Danir era già sceso in quelle infernali profondità. Ma perchè era tornato lì? Cosa cercava, da solo, nel cuore della notte?
Quando era chiaro ad entrambi che non avrebbero dovuto deviare dal loro obiettivo originario Àlfar sembrò sollevato, quasi felice.
Arrivarono davanti al pozzo, la Sentinella di Àlfar era con loro e l'amico suggerì di aprire un canale telepatico. Qualsiasi cosa sarebbe stato meglio evitare di parlare. Inoltre il mezzo drago aveva fatto una scoperta molto interessante: lui che poteva vedere le aure si era reso conto che gli alberi, le alghe, persino i fiori, possedevano un aura fin troppo simile a quelle umane.
Volarono entrambi nell'apertura, finchè non si bloccarono sentendo un rumore di passi provenire da più sotto. Danir stava per far scattare la trappola, e loro si sarebbero ritrovati nel mezzo di quel casino un'altra volta.
Li senti i passi? Se è Danir il nostro piano per non far scattare la trappola è miseramente fallito. Cerchiamo di non farci vedere, se è tornato qui sotto ci sarà un motivo.
Sì, li ho sentiti. Ma se fosse Danir sono convinto che sarebbe già allerta e consapevole della nostra presenza. Se non lo è, o non è lui, potremmo usare l'elemento sorpresa. Ma la cautela rischia solo do dare tempo alle pareti di reagire.
In parte era vero, ma Montu era convinto che molte di quelle parole erano dettate dall'innaturale voglia dell'amico di raggiungere il fondo del pozzo. Quasi come se quelle alghe gli avessero causato una sorta di dipendenza.
Allora giù. E qualsiasi cosa succeda cerchiamo di infilarci in quel buco prima che si chiuda.

Proseguirono, e raggiunsero Danir. Era seduto a terra, appoggiato alle pareti con una pozza di sangue sotto di lui. Li guardò sorpreso, poi sembrò quasi rassegnarsi alla loro presenza.
Non c'è tempo per fare domande.
Àlfar afferrò Danir e proseguì la discesa, Montu non fece domande.
Il mezzo gigante morì durante la discesa, Àlfar lo perquisì e consegnò al Demone il taccuino trovato in una delle tasche. Sapeva bene quale pericolo stavano correndo, sapeva bene cosa succedeva a toccare quelle alghe, ma nonostante tutto aveva cercato di risolvere la situazione da solo e questo -da capo qual'era- era stato il suo più grande errore. Era morto perchè non aveva avuto fiducia nei suoi uomini. I due che avevano trasportato la salma erano sopravvissuti nelle più disperate occasioni fidandosi l'uno dell'altro, mettendo a rischio la propria vita per seguire l'altro o per concedere un'occasione di colpire il nemico comune. Erano sopravvissuti ad inferni che Danir non avrebbe nemmeno immaginato. Loro c'erano stati all'inferno, quello vero, il Baathos che tutti temono. E ne erano usciti portando con loro la testa di una delle più temibili creature del sottosuolo di Theras.

Scesero ancora, la trappola scattò ma i piccoli mostri sembrarono voler attaccare solamente l'Eterno ma non era un qualcosa che poteva impensierirlo.
Gli esseri rimbalzavano sul suo corpo duro come l'acciaio, e i due si tuffarono nell'apertura sul fondo, finalmente raggiunta.
Si tuffarono in quel mare di luce, e ne vennero circondati.



Energia: 150 -10 =140%
Fisico: 75%
Mente: 75%
Riserva CS: 4 [+1 Forza, +1 Velocità, +2 Maestria nell’uso delle Armi]

Equipaggiamento:
Katana

Armature:
Pelle Coriacea [Arma Naturale]
Guanti di pelle di Drago

Oggetti:
Biglia Stordente: 1
Biglia Tossica: 1
Biglia Deflagrante: 1
Corallo [+1 Forza, +1 Velocità, +2 Maestria nell’uso delle Armi]
Corallo [+2 Forza, +1 Velocità, +1 Intelligenza]
Gemma della Trasformazione
[Anello del Tuttofare - Immortalità]

Pergamene Usate:
//

Abilità Usate:
[Resistenza (4/25) - tecnica fisica; difende da un attacco rivolto al Fisico di potenza Media o inferiore.]
Sembra che l'addestramento durerà meno del previsto, dobbiamo partire: il nostro Regno è stato invaso, lotterò per la mia terra e la mia famiglia.
Il Capitano ha iniziato ad addestrarci sulla difesa non appena è arrivata la notizia, forse pensa sia troppo presto per la nostra prima battaglia. È incredibile come -con un consumo Energetico Medio- riesco a rendere il mio corpo resistente come il ferro. Che sia l'intero corpo, la testa, il petto, un arto o anche solo un dito, sono in grado di parare i colpi che ricevo. Quando la lama colpisce la parte mutata si alzano delle scintille e il punto colpito diventa rosso come fosse incandescente, ma non sento nessun dolore e dopo un istante tutto torna come prima.

Passive Usate:
Immortalità. Passiva (Numero di utilizzi: ∞)
Il Demone sfonda lui stesso la barriera della non vita, divenendo un immortale e sconfiggendo la morte una volta per tutte.
La tecnica ha natura magica e conta come un'abilità passiva - si potrà dunque beneficiare dei suoi effetti in qualsiasi momento nel corso di una giocata. Il caster diviene a tutti gli effetti immortale, rimanendo in vita indipendentemente dalla quantità di danni subiti. Non potrà comunque continuare a combattere con una somma di danni mortali sul corpo, non sarà immune al dolore né agli effetti dei danni - ad esempio, con una gamba spezzata non potrà camminare. La tecnica garantisce una difesa dalle scene in cui è possibile perdere il proprio personaggio o al termine di un duello con Player Killing attivo: i personaggi possedenti questa passiva non potranno essere uccisi in nessun caso.
[Il Demone potrebbe comunque essere ucciso qualora gli si cavassero gli occhi]

[14/25] Volo. Passiva (Numero di utilizzi: 43)
La naturale capacità del Demone di volare grazie alle sue ali è permeata nella sua forma umana, permettendo così a Montu di levitare anche quando non appare con il suo vero aspetto.

[16/25] Fiducia. Passiva (Numero di utilizzi: 5)
Montu può rendere le sue parole estremamente convincenti, facendo credere a chiunque lo ascolti che dica sempre il vero. Tale abilità può essere applicata anche alle scelte che il Demone compie, rendendole agli occhi degli altri sempre le migliori possibili.

Mecenate: che sia per i soldi, per le sue azioni o per semplice paura, il personaggio ha finito per essere ricordato soprattutto da una certa parte dell'Akeran, che lo conosce e lo rispetta come un'autorità. Quando si trova in alcuni territori, egli potrà esercitare una certa influenza sulle persone che lo circondano, come se detenesse effettivamente potere sulle loro vite. Questa passiva può essere esercitata in quest sotto accordo con il QM.
[I territori in questione sono il Qatja-yakin, il Sultanato e Dorhamat.]

[15/25] Telepatia. Passiva (Numero di utilizzi: 54)
Montu può comunicare telepaticamente con chiunque, purchè il suo interlocutore non sia eccessivamente lontano. Ostacoli fisici -quali possono essere muri, vetri, persone etc.- non precludono la possibilità di usare la telepatia.

Note: Tutto come da Confronto. Uso anche un Corallo.
 
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