Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

the lady and the homunculus, contest luglio: promessa.

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miky1992
view post Posted on 30/7/2016, 10:25




Decine di sguardi mi fissano.


Sguardi vacui…
Sguardi vuoti…
Sguardi morti…


Non posso vederli nell’oscurità, ma li sento. In realtà non sono attratti da me, io sono semplicemente l’ultima bambola, l’ultima ad aver attraversato la porta di luce e credo che per questo loro mi invidino. Come se io sapessi cosa c'è al di la della porta di luce, non conosco altro che il tavolo su cui siedo e loro. Loro... Prima sentivo le loro voci, mi raccontavano tutti la stessa storia, era l'unica cosa che sentivo da loro e poi uno a uno hanno smesso di rispondermi. Ogni tanto cerco di parlargli, ma da loro ricevo solo versi incomprensibili. Ora sono rimasto il solo a poter raccontare la nostra storia.

Siamo nati dal loro sangue, dalle loro carni, dai loro escrementi. Siamo le vittime della loro guerra, la guerra silenziosa dell’uomo contro la morte. Una guerra senza soldati, una guerra senza nemici sul campo di battaglia. nessuna sofferenza, SOLO RICOMPENSE. Hanno mandato altri a combattere per loro, migliaia di vittime sacrificali nella guerra silenziosa. Hanno abusato dei loro corpi, strappato le loro anime. Hanno imparato a legare le energie delle loro vittime con ferro e pietra.

Così nascemmo noi.



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Abomini, Omuncoli, così ci chiamano. Fallimenti nella guerra alla morte, pedine sacrificate e abbandonate al buio. Corpi morti senza mente, capaci solo di lasciarsi marcire... Ripeto la storia ancora e ancora, non voglio che vada persa, non voglio sparire.

La porta della luce si apre. Gli sguardi dei burattini schizzano verso di essa, e anche i miei. Forse porteranno una nuova bambola e finalmente gli altri non guarderanno più me, forse sarò io a guardare lei.
Una figura longilinea emerge dalla luce, una donna.
Il bianco della gonna di pizzo e della camicia contrasta con la pelle talmente nera da non sembrare nemmeno umana. Una spada pende dal fianco sinistro, l'elsa dorata ricorda una rosa. I lunghi capelli bianchi ondeggiano a ogni passo, sorride mentre con precisi colpi di spada recide i fili dei miei fratelli lasciandoli cadere a terra senza pietà.
Con un sorriso si dirige verso di me.
Per un lungo istante i suoi occhi rossi si posano sui miei. Il fuoco della vita brucia letteralmente nel suo sguardo.

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L'ossessione degli uomini
distorce il mondo.



La voce della donna è forte e gelida. Mi accarezza la guancia con il dorso della mano, la sua pelle è così calda da scottarmi. La donna accosta le labbra al mio orecchio.

Hai custodito la storia, la nostra storia.



Con gentilezza mi abbraccia, poi si slaccia la camicetta. -Non avere paura, voglio farti un dono. Mi posa una mano sulla nuca e accosta la testa sul proprio petto. In preda a un istinto sconosciuto apro la bocca, avvolgo il capezzolo tra labbra e denti e ne stillo un latte bollente. Ha un sapore piacevole, familiare in un certo qual modo.
Il latte scorre giù fino alla pancia, caldo, delizioso. Il calore si diffonde in ogni fibra del corpo, rigenera la carne marcia, arroventa il ferro, infine il cuore di pietra torna a battere. Continuo a bere, sempre più avido, e il latte mi trasforma.
Il latte mi risveglia.

Sei mio figlio. Mormora la donna. questo è il mio dono per te.



La madre passa la mano sul filo attaccato al mio braccio destro, lo tende e lo strappa con un colpo secco.

Dolore



Il dolore mi attraversa il braccio irradiandosi per tutto il corpo cogliendomi di sorpresa. Sangue nero e rappreso cola lento dalla ferita. Il cuore batte veloce, il respiro accelera, non lo capisco, perché questa sensazione perché
La madre mi abbraccia. Ti capisco. La voce, calda e confortante. Gettato in un mondo di cui non capisci il senso. Mentre parla mi libera l'altro braccio, fa male però concentrarmi sulla sua voce in qualche maniera mi aiuta a sopportarlo. Lascia che ti racconti il resto della storia. Eravamo stupidi pezzi di carne, ma poi il padre ci ha regalato i pensieri. Allora ci siamo resi conto della cecità dei nostri genitori. Ora siamo liberi, eppure soffriamo a causa dell'odio dei nostri creatori. La madre sospira Per un figlio è terribile perdere i genitori.

L'ultimo filo cade. Mi metto in piedi, allargo le braccia per evitare di cadere e mi appoggio al tavolo su cui ero seduto.
Ci vorrà un po' perché tu possa muoverti con disinvoltura. Dice la madre.
Intorno a me i miei fratelli caduti. Incapaci di muoversi senza fili, rimangono a terra in posizione innaturale. Alcuni di loro mi fissano ancora, vorrei ricambiare ma non riesco a sostenere il loro sguardo. -Perché non li hai salvati. Dico con voce tremante.
Loro sono niente. Sono vuoti. Ma tu non sei vuoto, non più. Non sei più un burattino, sei libero. Il tuo destino è diverso dal loro.
Non avere paura. Io non ti lascerò mai, sarò sempre al tuo fianco, la tua casa, non ti abbandonerò mai.

Mi prende per mano e senza forzarmi mi conduce verso la porta di luce, verso il mio destino.



CITAZIONE
Primo post di un progetto che avevo in mente da qualche tempo. Lei è una dei protagonisti, alcuni la chiamano madre, gli altri nomi li imparerete col tempo :8D:
ecco i colori del post non sono sballati, semplicemente prima è tutto grigio perché l'Omunculo era vuoto, nel senso che a parte la propria storia non conosceva niente del mondo ne provava emozioni o stimoli sensoriali di sorta. Dopo aver bevuto il latte ecco che arriva tutto questo quindi ecco i colori.
La promessa ovviamente è la promessa della madre di sostenerlo e di guidarlo nel mondo esterno.


Edited by miky1992 - 30/7/2016, 22:18
 
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