Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Hocrag

« Older   Newer »
  Share  
Foxy's dream
view post Posted on 4/10/2011, 17:21 by: Foxy's dream




png

« Artefice e padre dell'universo
senza il quale
è impossibile che ogni cosa abbia nascimento »


Il mondo così come lo conosciamo è l’insieme unitario di due metà distinte, un rigido dualismo fra concetti agli antipodi che trovano base in una filosofia men che abbozzata, ma della quale è facile intuire il significato intrinseco.
Fisica e metafisica, materia e non materia, due rette parallele che non troveranno mai un punto di incontro se non per mezzo di un’entità, di qualcuno in grado di veicolarle per dirigere l’una sull’altra.
Delle numerose realtà alternative, il primo punto di intersezione costituisce la vita come noi la concepiamo e percepiamo, una perfetta sinergia dei due costituenti primigeni, elementi legati a doppio filo da un fine comune.
Il mondo delle idee disgiunge dal mondo della realtà sensibile per diversi e ragionevoli motivi. Il primo lo si può paragonare all’acqua, volubile nella forma, mutevole nella consistenza, non ha costanti che non possano essere alterate con un pizzico d’ingegno. Il secondo invece è più similare alla roccia, forte nella sua naturalezza, statica e salda nello spazio oltre che nel tempo. Eppure con il fluire di quest’ultimo l’acqua modella la roccia, plasmandola a seconda del suo capriccio, della sua azione inarrestabile, e alla base di ciò è appurabile quanto il primo incida sul secondo, sottolineandone l’innegabile superiorità.
Ebbene, l’essere che alberga dietro questa mistica figura è comunemente conosciuto col nome di Demiurgo, un’entità non considerabile divina ma neppure mortale. Egli vivifica la materia rendendola materia del cosmo nascosto negli antri del cielo, dietro lo sguardo del più curioso, fuggevole al tocco del più lungimirante, egli assolve al proprio ruolo come un semplice artigiano. Una forza ordinatrice quindi, imitatrice, plasmatrice, che trasforma e forma, ma non crea. In sintesi: null’altro che un’ipotesi cosmologica.

png
Attraverso la realtà
e per mezzo di essa

...

Al seguito del suo incontro col Senzasonno, Hocrag fu incatenato con l’inganno alla sua stessa anima, una dimensione esistenziale dove la realtà avvertibile coi normali cinque sensi perse di importanza, precipitando in connotati nuovi, privi di senso logico. Ogni cosa si stinse nell’arco di un secondo, le voci ovattate dal silenzio, il tatto ammorbato dall’inconsistenza del vuoto, il palato anestetizzato dall’insipidità dell’ombra. L’unico appiglio che poteva legarlo ancora a quel mondo adesso troppo lontano, salvandolo dall’oblio assoluto più terrificante ancora della morte stessa, fu la sua capacità di poter leggere le anime altrui e la sua prima fra tutte.
Perdendo l’equilibrio, precipitando in avanti, nel guizzo ultimo di un raziocinio in procinto di abbandonare il corpo, affondò la propria spada in terra permettendo all’arma di divenire il mediatore tra i due mondi, l’ancora di salvezza all’imperversare dell’onirico, il Nord nelle lande di una terra sconosciuta e alcontempo disconosciuta dall'uomo.
Fortuna, destino, semplice caso. Il collidere di questi tre elementi permise al Dannato di sopravvivere, viaggiando per un mondo fino a quel momento inesplorato, apprendendo le sue meccaniche perverse e il suo tacito evolversi senza perdere il senno e quell’ego tanto misero.


Iperuranio~
Al di là del tempo e dello spazio, oltre il cielo e le galassie tutte, alberga un mondo soprannominato Iperuranio, una dimensione dove dimorano le sole idee, perfette e incorruttibili nella loro genuinità.
In questa realtà è incredibilmente facile smarrire la via, ammaliati, affascinati, si diviene facili prede di quella perfezione vorace e ingorda che trova sazietà nella sola ed unica perfezione ancor più perfetta. L’intelletto e il raziocinio quindi, affiancati dal primigenio istinto, diventano le uniche speranze, i soli moli d'ormeggio per quel mare sì insidioso e instabile, aspaziale e atemporale.
Hocrag imparò, Hocrag seppe. A cavallo fra i due mondi per mezzo della sua arma ora è capace di sprofondare ancora in quella realtà, di plasmarla a proprio piacimento come l’artista su di una tela, divulgando il verbo di cui ora è profeta assolvendo al proprio ruolo di Demiurgo.
Spendendo un quantitativo di energie pari ad Alto, e conficcando la spada in terra, un’onda eterea percuoterà la realtà in cui presiede il Dannato per infrangerla in mille pezzi. In pochi istanti il cielo assumerà tonalità cristalline, splendidi riverberi dalle sfumature divine, e la terra, linda e fulgida come uno specchio, riproporrà l’omogeneità di quello splendore, un ripetersi costante del medesimo panorama sin nella vastità dell’orizzonte.
Sarà possibile mantenere aperto questo varco cosmico per due soli turni, dopodiché l’ambientazione tornerà ad essere la medesima del momento in cui la tecnica è stata castata, identica nel più infimo dettaglio. [Tecnica di potenza Alta]

Qualora il caster volesse permanere nell’Iperuranio oltre il tempo limite concessogli, non vi sarà potere magico sufficiente per persistere in una dimensione che dinieghi la fisicità dell’essere. Per questo stesso motivo il corpo ne risentirà pesantemente, evidenziando sulla cute esposta a tale irradiazione una ustione di entità Alta, come se il volere ancestrale di quella realtà volesse cancellare l’impurità dell'invasore. Ciò, tuttavia, permetterà al Demiurgo di rimanere un altro turno ancora in quella dimensione, usufruendo di tutti i vantaggi del caso. [Abilità passiva]

I poteri del Demiurgo saranno utilizzabili in questa sola dimensione perché troppo deboli e troppo lontani per modellarsi attorno a un mondo troppo concreto, annichilito dal volere altrui e da idee decadute. [Malus]

Metessi~
Le idee all’interno dell’Iperuranio sono classificate secondo un ordine gerarchico, piramidale. Dall’alto verso il basso è possibile trovare le idee perfette nella loro astrazione massima, come bellezza o verità, e scendendo è possibile tangere le idee che più si legano al mondo sensibile, in modo del tutto graduale e rigorosamente sequenziale.
Tale è la conoscenza di questa dimensione per il Demiurgo, dall’aver appreso come afferrare queste idee e alterarle, assecondando il loro significato fino a modellarlo con arguzia, con semplicità e maestria, per capitolare infine nella propria ansimante volontà.
In termini di gioco, spendendo un quantitativo Medio di energie e vibrando la spada in un gesto rapido e dissoluto, sarà possibile modificare la realtà precedentemente materializzata a seconda dei desideri del caster. Tale tecnica non potrà essere utilizzata per fini prettamente offensivi né difensivi, rimanendo una tecnica di supporto d’indubbio valore strategico grazie alla sua versatilità. [Tecnica di potenza Media]

Mimesi~
Gli oggetti terreni sono semplici copie delle idee perfette e immutabili presenti nell’Iperuranio, blande imitazioni che perdono di valore man mano che si accostano alla macabra realtà così vicina all’uomo. È però possibile recuperare suddetta perfezione in quel frangete cosmico citato precedentemente, permettendo al banale acciaio, freddo e inespressivo nella sua rigidità e nel dolore che esso accompagna, di riappropriarsi dei caratteri divini dei quali è stato ingiustamente spogliato.
In termini di gioco, ogni attacco fisico eseguito con la spada infliggerà danni psionici anziché fisici, penetrando nella carne come fosse intangibile fino a lederne l’anima. Parare questi attacchi sarà comunque possibile per mezzo di difese fisiche o magiche, e il parametro di riferimento nell’esecuzione dell’attacco resterà la PeRf. [Abilità Passiva]

Parusia~
Le idee sono presenti nelle cose e ne rappresentano l’essenza. Ecco l’ultima legge, l’astrazione alla quale ogni idea anela: instillarsi nella materia e rifulgere del proprio significato senza che essa ne minimizzi la natura. E quale più grande purezza se non nella Verità, eterea e inattaccabile?
Il Demiurgo sarà così in grado di evocarla per avviluppare la mente avversaria, soffocarla nella nuda e cruda verità sul suo essere e sul suo percorso esistenziale. Il peso di quest’ultima sarà insostenibile, un implacabile turbinare di visioni che si accaniranno sulla sua mente portandola nel limbo della follia, dello squilibrio mentale, della paranoia. La colpa più misera diverrebbe il peccato più aberrante, la colpa più efferata decadrebbe nell’inferno dell’orrore. Ogni sentimento sotto la luce della verità si amplierebbe all’infinito e la coscienza strariperebbe di sangue e lacrime, straziandosi nella sua intollerabilità. L’utilizzo di tale potere è però un’arma a doppio taglio, perché la Verità è una, e come tale non può essere veicolata né strumentalizzata.
In termini di gioco, il caster sarà in grado di scagliare un attacco potenzialmente Mortale, diviso in due turni, alla psiche avversaria. Il prezzo che quest’ultimo potere richiede comporterà un quantitativo Critico di energie e un danno Critico fisico auto-inflitto percepibile come un logoramento del proprio essere, una perdita della propria fisicità e delle proprie facoltà fisiche, un abbandono al mondo onirico e perfetto in cui annegare. [Tecnica di potenza Mortale]

Al confine con l’inverosimile il sussistere di Hocrag muore nell’oblio. Un’esistenza dannata e ingraziata al contempo, sul limitare del reale ma lontano da esso. Il paradosso è divenuto una costante, estrosità il cui limite si appura sia nel primo che nel secondo mondo, permanendovi a mezz’aria senza la possibilità di esistere nella piena accezione del termine né nell’uno che nell’altro. Dannato ancora una volta quindi, nel mondo percepito da tutti come realtà, i suoi sensi saranno annebbiati e offuscati, corrotti da quella perfezione contemplata nell’Iperuranio come se l’istinto lo inducesse a riemergere lì dove la Verità regna sovrana, l'unico luogo dove i sensi non mentiranno. [Malus]



___________________________________ ___ __ _

Spero che l'artefatto piaccia. Qui di seguito il codice per intero, liberissimo di modificare la descrizione delle tecniche a patto che gli effetti rimangano i medesimi.

CODICE
<div align="center">[IMG=png]http://www.cantilux.net/files3/2119512418.png[/IMG]

[color=black][size=9][font=Times]<i>« Artefice e padre dell'universo
senza il quale
è impossibile che ogni cosa abbia nascimento »</i>[/font][/size][/color]

<div style="border:0px solid black; width: 690px; left-margin: auto; right-margin: auto; padding:7px;text-align:justify;">[size=2]Il mondo così come lo conosciamo è l’insieme unitario di due metà distinte, un rigido dualismo fra concetti agli antipodi che trovano base in una filosofia men che abbozzata, ma della quale è facile intuire il significato intrinseco.
Fisica e metafisica, materia e non materia, due rette parallele che non troveranno mai un punto di incontro se non per mezzo di un’entità, di qualcuno in grado di veicolarle per dirigere l’una sull’altra.
Delle numerose realtà alternative, il primo punto di intersezione costituisce la vita come noi la concepiamo e percepiamo, una perfetta sinergia dei due costituenti primigeni, elementi legati a doppio filo da un fine comune.
Il mondo delle idee disgiunge dal mondo della realtà sensibile per diversi e ragionevoli motivi. Il primo lo si può paragonare all’acqua, volubile nella forma, mutevole nella consistenza, non ha costanti che non possano essere alterate con un pizzico d’ingegno. Il secondo invece è più similare alla roccia, forte nella sua naturalezza, statica e salda nello spazio oltre che nel tempo. Eppure con il fluire di quest’ultimo l’acqua modella la roccia, plasmandola a seconda del suo capriccio, della sua azione inarrestabile, e alla base di ciò è appurabile quanto il primo incida sul secondo, sottolineandone l’innegabile superiorità.
Ebbene, l’essere che alberga dietro questa mistica figura è comunemente conosciuto col nome di Demiurgo, un’entità non considerabile divina ma neppure mortale. Egli vivifica la materia rendendola materia del cosmo nascosto negli antri del cielo, dietro lo sguardo del più curioso, fuggevole al tocco del più lungimirante, egli assolve al proprio ruolo come un semplice artigiano. Una forza ordinatrice quindi, imitatrice, plasmatrice, che trasforma e forma, ma non crea. In sintesi: null’altro che un’ipotesi cosmologica.

<p align="center">[IMG=png]http://www.cantilux.net/files3/1404342506.png[/IMG]
[color=black][font=Times][size=6]Attraverso la realtà [/size]
[size=9]e per mezzo di essa[/size][/font]
...[/color]</p>Al seguito del suo incontro col Senzasonno, Hocrag fu incatenato con l’inganno alla sua stessa anima, una dimensione esistenziale dove la realtà avvertibile coi normali cinque sensi perse di importanza, precipitando in connotati nuovi, privi di senso logico. Ogni cosa si stinse nell’arco di un secondo, le voci ovattate dal silenzio, il tatto ammorbato dall’inconsistenza del vuoto, il palato anestetizzato dall’insipidità dell’ombra. L’unico appiglio che poteva legarlo ancora a quel mondo adesso troppo lontano, salvandolo dall’oblio assoluto più terrificante ancora della morte stessa, fu la sua capacità di poter leggere le anime altrui e la sua prima fra tutte.
Perdendo l’equilibrio, precipitando in avanti, nel guizzo ultimo di un raziocinio in procinto di abbandonare il corpo, affondò la propria spada in terra permettendo all’arma di divenire il mediatore tra i due mondi, l’ancora di salvezza all’imperversare dell’onirico, il Nord nelle lande di una terra sconosciuta e alcontempo disconosciuta dall'uomo.
Fortuna, destino, semplice caso. Il collidere di questi tre elementi permise al Dannato di sopravvivere, viaggiando per un mondo fino a quel momento inesplorato, apprendendo le sue meccaniche perverse e il suo tacito evolversi senza perdere il senno e quell’ego tanto misero.[/size]

<div style="width: 660px; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left:6px; text-align:justify; padding-right: 6px; border-left: 3px Black double; border-right: 3px Black double">[size=2][size=4][color=black][font=Times]<b>Iperuranio</b>[/font]~[/color][/size]
Al di là del tempo e dello spazio, oltre il cielo e le galassie tutte, alberga un mondo soprannominato Iperuranio, una dimensione dove dimorano le sole idee, perfette e incorruttibili nella loro genuinità.
In questa realtà è incredibilmente facile smarrire la via, ammaliati, affascinati, si diviene facili prede di quella perfezione vorace e ingorda che trova sazietà nella sola ed unica perfezione ancor più perfetta. L’intelletto e il raziocinio quindi, affiancati dal primigenio istinto, diventano le uniche speranze, i soli moli d'ormeggio per quel mare sì insidioso e instabile, aspaziale e atemporale.
Hocrag imparò, Hocrag seppe. A cavallo fra i due mondi per mezzo della sua arma ora è capace di sprofondare ancora in quella realtà, di plasmarla a proprio piacimento come l’artista su di una tela, divulgando il verbo di cui ora è profeta assolvendo al proprio ruolo di Demiurgo.
Spendendo un quantitativo di energie pari ad Alto, e conficcando la spada in terra, un’onda eterea percuoterà la realtà in cui presiede il Dannato per infrangerla in mille pezzi. In pochi istanti il cielo assumerà tonalità cristalline, splendidi riverberi dalle sfumature divine, e la terra, linda e fulgida come uno specchio, riproporrà l’omogeneità di quello splendore, un ripetersi costante del medesimo panorama sin nella vastità dell’orizzonte.
Sarà possibile mantenere aperto questo varco cosmico per due soli turni, dopodiché l’ambientazione tornerà ad essere la medesima del momento in cui la tecnica è stata castata, identica nel più infimo dettaglio. [<i>Tecnica di potenza Alta</i>]

Qualora il caster volesse permanere nell’Iperuranio oltre il tempo limite concessogli, non vi sarà potere magico sufficiente per persistere in una dimensione che dinieghi la fisicità dell’essere. Per questo stesso motivo il corpo ne risentirà pesantemente, evidenziando sulla cute esposta a tale irradiazione una ustione di entità Alta, come se il volere ancestrale di quella realtà volesse cancellare l’impurità dell'invasore. Ciò, tuttavia, permetterà al Demiurgo di rimanere un altro turno ancora in quella dimensione, usufruendo di tutti i vantaggi del caso. [<i>Abilità passiva</i>]

I poteri del Demiurgo saranno utilizzabili in questa sola dimensione perché troppo deboli e troppo lontani per modellarsi attorno a un mondo troppo concreto, annichilito dal volere altrui e da idee decadute. [<i>Malus</i>]

[size=4][color=black][font=Times]<b>Metessi</b>[/font]~[/color][/size]
Le idee all’interno dell’Iperuranio sono classificate secondo un ordine gerarchico, piramidale. Dall’alto verso il basso è possibile trovare le idee perfette nella loro astrazione massima, come bellezza o verità, e scendendo è possibile tangere le idee che più si legano al mondo sensibile, in modo del tutto graduale e rigorosamente sequenziale.
Tale è la conoscenza di questa dimensione per il Demiurgo, dall’aver appreso come afferrare queste idee e alterarle, assecondando il loro significato fino a modellarlo con arguzia, con semplicità e maestria, per capitolare infine nella propria ansimante volontà.
In termini di gioco, spendendo un quantitativo Medio di energie e vibrando la spada in un gesto rapido e dissoluto, sarà possibile modificare la realtà precedentemente materializzata a seconda dei desideri del caster. Tale tecnica non potrà essere utilizzata per fini prettamente offensivi né difensivi, rimanendo una tecnica di supporto d’indubbio valore strategico grazie alla sua versatilità. [<i>Tecnica di potenza Media</i>]

[size=4][color=black][font=Times]<b>Mimesi</b>[/font]~[/color][/size]
Gli oggetti terreni sono semplici copie delle idee perfette e immutabili presenti nell’Iperuranio, blande imitazioni che perdono di valore man mano che si accostano alla macabra realtà così vicina all’uomo. È però possibile recuperare suddetta perfezione in quel frangete cosmico citato precedentemente, permettendo al banale acciaio, freddo e inespressivo nella sua rigidità e nel dolore che esso accompagna, di riappropriarsi dei caratteri divini dei quali è stato ingiustamente spogliato.
In termini di gioco, ogni attacco fisico eseguito con la spada infliggerà danni psionici anziché fisici, penetrando nella carne come fosse intangibile fino a lederne l’anima. Parare questi attacchi sarà comunque possibile per mezzo di difese fisiche o magiche, e il parametro di riferimento nell’esecuzione dell’attacco resterà la PeRf. [<i>Abilità Passiva</i>]

[size=4][color=black][font=Times]<b>Parusia</b>[/font]~[/color][/size]
Le idee sono presenti nelle cose e ne rappresentano l’essenza. Ecco l’ultima legge, l’astrazione alla quale ogni idea anela: instillarsi nella materia e rifulgere del proprio significato senza che essa ne minimizzi la natura. E quale più grande purezza se non nella Verità, eterea e inattaccabile?
Il Demiurgo sarà così in grado di evocarla per avviluppare la mente avversaria, soffocarla nella nuda e cruda verità sul suo essere e sul suo percorso esistenziale. Il peso di quest’ultima sarà insostenibile, un implacabile turbinare di visioni che si accaniranno sulla sua mente portandola nel limbo della follia, dello squilibrio mentale, della paranoia. La colpa più misera diverrebbe il peccato più aberrante, la colpa più efferata decadrebbe nell’inferno dell’orrore. Ogni sentimento sotto la luce della verità si amplierebbe all’infinito e la coscienza strariperebbe di sangue e lacrime, straziandosi nella sua intollerabilità. L’utilizzo di tale potere è però un’arma a doppio taglio, perché la Verità è una, e come tale non può essere veicolata né strumentalizzata.
In termini di gioco, il caster sarà in grado di scagliare un attacco potenzialmente Mortale, diviso in due turni, alla psiche avversaria. Il prezzo che quest’ultimo potere richiede comporterà un quantitativo Critico di energie e un danno Critico fisico auto-inflitto percepibile come un logoramento del proprio essere, una perdita della propria fisicità e delle proprie facoltà fisiche, un abbandono al mondo onirico e perfetto in cui annegare. [<i>Tecnica di potenza Mortale</i>][/size]
</div></div><div style="border:0px solid black; width: 690px; left-margin: auto; right-margin: auto; padding:7px;text-align:justify;">[size=2]Al confine con l’inverosimile il sussistere di Hocrag muore nell’oblio. Un’esistenza dannata e ingraziata al contempo, sul limitare del reale ma lontano da esso. Il paradosso è divenuto una costante, estrosità il cui limite si appura sia nel primo che nel secondo mondo, permanendovi a mezz’aria senza la possibilità di esistere nella piena accezione del termine né nell’uno che nell’altro. Dannato ancora una volta quindi, nel mondo percepito da tutti come realtà, i suoi sensi saranno annebbiati e offuscati, corrotti da quella perfezione contemplata nell’Iperuranio come se l’istinto lo inducesse a riemergere lì dove la Verità regna sovrana, l'unico luogo dove i sensi non mentiranno. [<i>Malus</i>][/size]</div></div>
 
Top
17 replies since 9/7/2007, 20:54   1217 views
  Share