Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Nuovi orizzonti, Arrivo di Azhrarn e Raven

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Snake Eyes
view post Posted on 27/8/2007, 13:19





La vita stava diventando una noia mortale, in tutti i sensi.

E uno come lui aveva sempre bisogno di nuovi stimoli e nuove sfide, ed entrambe le cose gli erano venute a mancare negli ultimi tempi. Occupare il tempo era ormai divenuta l'occupazione principale del cacciatore, che ritrovandosi ogni giorno bloccato a Garmurath, aveva iniziato a rendersi inquieto e irritabile.

L'inferno era insopportabile, soprattutto per uno che ha cercato durante tutta la propria lunga vita di rimanerne al di fuori. In fondo era pur sempre un mercante, e viaggiare faceva parte della sua indole. Viaggi grazie ai quali era venuto a conoscenza di una quantità considerevole di informazioni, tra le quali la locazione esatta della roccaforte del Clan Toryu, nemico insieme al Sorya del clan di cui faceva parte.

Non che gli fregasse qualcosa di questi dettagli, soprattutto quando nessuno gli veniva a spiegare perché fossero nemici. In fondo il mondo è grande abbastanza per tutti, e in 3 fazioni se lo potevano dividere tranquillamente. Invece no, si combattevano cercando di ostacolarsi a vicenda.

Bah :nahnah:

Fosse stato per lui, tutto sarebbe stato più semplice.

Pensava probabilmente a qualcosa del genere, quando gli era venuto in mente che ancora non conosceva nemmeno uno dei suoi 'rivali'.

Da qui in poi, il passo era stato breve: provviste, una cavalcatura... due cavalcature. Serviva un compagno, o il viaggio si sarebbe rivelato assai noioso. Raziel troppo impegnato come suo solito, Shivian che non avrebbe certamente offerto una piacevole compagnia, restava Raven, che per fortuna aveva accettato, includendo nell'idea il portarsi dietro qualche bottiglia di buon vino per quando avrebbero avuto bisogno di un brindisi.
Era una scusa per bere come al solito, ma non sarebbe stato carino tirarsi indietro.

Il viaggio a cavallo era durato qualche giorno, trascorso tra discorsi più o meno seri: sembrava che il suo compare fosse in possesso di una notevole educazione, e la conversazione non languiva neppure per un attimo.

Conversazione che era stata spezzata non appena erano giunti in vista delle alte mura perimetrali della fortezza. Fantastiche e candide difese, la cui cerulea monotonia veniva spezzata unicamente da un enorme portone in legno.

Un leggero e lungo fischio di ammirazione era uscito dalle labbra del cacciatore, prima che commentasse sfoggiando un sorriso che mostrava i denti bianchi:

Saranno anche il nemico, ma perdio, hanno classe

Smontando poi rapidamente dal cavallo avvicinandosi all'immenso portone. Il cavallo non rappresentava un problema, avrebbe fatto i suoi comodi e quando gli sarebbe servito di nuovo l'avrebbe recuperato.

Avvicinandosi ancor di più, si era appoggiato distrattamente alle mura adiacenti al portone mentre riportava velocemente lo sguardo verso Raven:

Che dici, bussiamo o aspettiamo che si accorgano del fatto che hanno ospiti?

Sghignazzando beatamente fra sé e sé.
SPOILER (click to view)
Tutti i ragionamenti esposti nel post sono puramente soggettivi del PG. Non venitemi a dire che non capisco un $&%$ :qwe:

 
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Elidarth
view post Posted on 27/8/2007, 13:45





»Location: Fortezza Toryu
»Time: 21:00

Giorni di immensa noia. Nessuno da uccidere, nessuno da comandare, niente di niente.
Questa era la squallida vita al clan Goryo, prima di qualsiasi crudeltà. Nè una pubblica esecuzione, nè un duello. Come si poteva vivere in quelle condizioni? Il capo, Raziel, non faceva nulla per sistemare le cose, anzi pareva beato e contento, rinchiuso nella sua dannata camera.
Era dannatamente tutto così umiliante.
Che cazzo ci voleva a far scoppiare una bella guerra? Bastava uccidere un nano, o che so, qualche capo di un'altra casata.
Ma forse era l'inferno ad essere così terribilmente apatico.
E la deliziosa proposta fattami in quei giorni da Azhrarn, non poteva che ricevere una positiva risposta.
Una bella spedizione, su, nel mondo esterno, con del vino, e tante cose su cui discutere. Come per esempio sta storia dei tre clan.
Che cosa squallida. Uccidere solo perchè non è del mio clan, e non poter uccidere quelli che sono del mio clan. Ma magari erano molto più simpatici quelli della terra ferma! Perchè non conoscerli?
Poi lui avrebbe offerto dell'ottimo vino, e ciò rendeva il tutto molto più interessante. Ma cosa ancor più importante, forse, quel despota del mondo umano, quel così vociferato Ray, avrebbe potuto offrirmi vantaggi molto più esclusivi di quelli che già godevo all'inferno.
O meglio ancora, avrei potuto sempre sfruttare la mia così importante posizione qua, per guadagnare anche qualcosa la!
Non chiedevo tanto, solo soldi, o perchè no, vittime.
Ci misi quindi veramente poco a decidere sul da farsi, e la partenza fu tra le più rapide mai effettuate.
Due cavalli veloci, un compagno con cui discutere e ingannare il tempo, e dell'ottimo vino con cui rinfrescare la secca gola.
Due giorni per arrivarci, mente oramai il sole scompariva dietro l'orizzonte, e il castello Toryano ne oscurava gli ultimi raggi.
Nel giungere ai piedi dell'immenso portone, mentre il mio collega mi rivolse la parola, limitai al minimo la mia aura, giusto per non impaurire subito i miei graditi e futuri conoscenti.

Che dici, bussiamo o aspettiamo che si accorgano del fatto che hanno ospiti?


Indifferente!

╗ Se sono bravi, ci hanno già sentiti! Nel caso contrario, ti ricodo che sono due giorni che cerchiamo un cazzo di apribottiglie, e io non ho tempo da perdere! ╝

Detto questo, giunti oramai ai piedi del cancello, smontai da cavallo, e menai un possente colpo a quel duro portone.

╗ E dai cazzo! ╝

Due giorni senza vino. Erano un'eternità.

image



CITAZIONE
[Raven]
~ Abilità di Razza ~
SPOILER (click to view)
Giuramento alle catene: I seguaci di Thiess, perseguitati in ogni dove per i loro riti sanguinari e le loro violenze contro gli esseri umani, hanno dovuto imparare a sfruttare i poteri della Stella di Thiess per difendersi dagli sguardi dei demoni, o dagli attacchi degli esseri umani. Grazie al medaglione e semplicemente al loro volere, potranno infatti far apparire la propria aura e il proprio potere infimi, o immensamente più grandi. Il licantropo più debole potrebbe celare i propri poteri fino ad apparire forte quanto un verme, e il più debole potrebbe ingigantirli fino a farli rimbombare nella testa di chiunque tentasse di percepirli, disorientandolo e incutendogli naturalmente timore.
Possono far percepire la propria aura anche a coloro che non ne sono capaci, anche se questi la percepiranno come una semplice sensazione e nulla più, il tutto solo col proprio volere.
Ad un costo Basso e senza sprecare alcuno slot tecnica saranno anche in grado di celare completamente il loro potere, divenendo invisibili anche per coloro che sanno percepire i flussi delle auree.
Tuttavia, come possono manipolare la propria aura incutendo timore o apparendo come inutili insetti all'avversario, ci sono sensazioni provocate dalla Stella che non possono controllare.
Ogni portatore della stella susciterà infatti immensa antipatia negli esseri umani, che non potranno fare a meno di litigarci, o guardarlo con disprezzo, che vedano il medaglione o meno.
Allo stesso modo, i demoni stanti innanzi a un seguace di Thiess proveranno instintivamente una vaga sensazione di pericolo, identificando il soggetto innanzi a loro come pericoloso e alzando la guardia anche se il possessore non ha ancora compiuto azioni offensive, implicite o meno. Questo rende inutile contro di essi diminuire la propria aura, in quanto i Diavoli percepiranno un licantropo come pericoloso in ogni caso, ma rende al contempo utile ingigantirla, centuplicando la sensazione di pericolo provocata dalla Stella. [Nessun consumo d'energia né slot; Gli effetti annullano l'abilità razziale "Presenza demoniaca"

 
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view post Posted on 27/8/2007, 14:40

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Who walks among the Famous Living Dead,
Drowns all the Boys and Girls inside your Bed.

Cosa c'era di meglio del sole? Il sole regala il calore, la sua passione, il suo amore senza chiedere niente in cambio. I suoi raggi trapassano le resistenze più forti della terra per riuscire a raggiungere luoghi lontani e nascosti, dando la possibilità di meravigliosi giochi di luci ed illusioni.

Rozenkristall amava il sole. Amava starsene sdraiato nel giardino, in stato di dormiveglia, a riposarsi. Sentiva tutta quella passione attraversargli la pelle e riempirgli il corpo, come se stesse avendo un intimo rapporto con quel cerchio sospeso sopra tutti noi.

Amava l'aria, che gli portava l'odore di tutto ciò che esiste e che è vicino e lontano. Poteva sentire il miele delle api, così come il battito delle rondini alte nel cielo. Poteva sentire i singoli passi di chiunque in quel castello, vederli lontani come ombre che danzavano. In ogni attimo, sapeva riconoscere la presenza e l'essenza di coloro che gli stavano a cuore.

Stava lì, senza alcun pensiero nella testa, in una posizione prenatale, rannicchiato sull'erba. Il vento gli accarezzava il corpo, le braccia nude, entrava per i leggeri pantaloni di stoffa scura gli muoveva i capelli rossi. Sembrava una bestia che si riposava, beata nella pace dello spirito, dopo aver catturato l'ennesima preda ed averne saggiato la bontà. Il respiro regolare muoveva leggermente i fili d'erba davanti a lui.

Ma ad un tratto quel respiro si fece irregolare. Sentiva due lontani passi che si avvicinavano. Due passi, due essenze, due fiamme di un colore intensissimo. Non erano umani, non erano di quella terra. Brillavano nella notte del suo animo come gli occhi di due demoni, e creavano fiamme tral suo sangue bruciando l'eccitazione. Il cuore iniziò a battere fortissimo, mentre gli occhi vennero aperti di scatto.

Non riusciva a muoversi. Quelle presenze così strane lo avevano bloccato. L'eccitazione lo aveva bloccato per terra, aveva teso così tanto il suo corpo da non permettergli di controllarlo. Girandosi velocemente per terra, rotolando come una tartaruga che cade e si rialza usando il collo, il giovane si ritrovò in piedi dopo delle strane evoluzioni e contorsioni sul terreno. Gli occhi erano lucidi come non mai. Si leccò le labbra e sorrise.

Erano ai cancelli. Con tutta la velocità che gli era solita, con il solito e strano modo in cui correva, arrivò in pochi secondi a quei grandissimi cancelli. Da un'uscita secondaria li attraversò, a una ventina di metri dai due ospiti. Nascosto da una colonna, li osservò per un istante. Erano a cavallo, sembravano dei semplici viaggiatori. Seppure lieve, Rozenkristall era però in grado di vedere la loro vera natura. La natura che faceva scorrere il sangue veloce tra le vene quando si desidera ardentemente una preda, fino a rendere udibile il suo strusciare contro le ossa e i muscoli.

Chiuse un attimo gli occhi. Per un attimo la polvere si raccolse intorno a lui coprendo interamente il corpo, e l'attimo dopo al suo posto, sul terreno, c'erano un centinaio di piccole lucertole dagli occhietti di fuoco. Erano tutte unite spiritualmente dal suo spirito, dalla sua anima che si era scomposta. Si dispersero, presero a comando e a volontà di loro stesse strade diverse per uno stesso luogo. Ed eccole dietro ai due cavalli, ad osservare in fila come ad una parata i due uomini.

Raggruppandosi in un punto, al centro, in una cupola, non fu più possibile vedere la fine di una e l'inizio di un altra. Dove si erano posate loro, si alzò un ragazzo dai capelli color cremisi. Si stiracchiò. Molto fatiscente come tecnica, ma un pò fastidiosa. Ogni volta si sentiva come un manichino che era stato rimontato da poco. Tutto ciò era avvenuto nel massimo silenzio. Ora Rozenkristall teneva le mani lungo i fianchi, guardandoli nello stesso modo. Con occhi penetranti e maliziosi, smaniosi di conoscenza.

Vestito con una maglia nera, aderente e smanicata, che rendeva visibili dei tatuaggi raffiguranti rose e spine lungo la parte superiore delle braccia, oltre a scritte in caratteri gotici, oltre a svariati tagli e cicatrici. I pantaloni leggeri erano mantenuti a bassa vita da una cintura nera, da cui pendevano venti lame perfettamente lucide e trasparenti, tramite dei fili legati ai manici. Il leggero vento le fece muovere e tintinnare una contro l'altra. Un piccolo colpo di tosse.

« Buongiorno! »
 
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Elidarth
view post Posted on 27/8/2007, 18:30





»Location: Fortezza Toryu

Finalmente qualcuno si decise a mostrarsi. Erano già un po' di minuti che seguivo le stravaganti movenze di quello strano elemento. Il suo odore era tutt'altro che trascurabile, e il vento giocava a favore mio e del mio compagno. Sicuramente anch'egli aveva notato la sua prima presenza, che poi scomparve in un battere d'ali. Tuttavia non avevo smesso di seguirlo, distrattamente, potendo solamente ipotizzare che quei minuscoli spostamenti d'aria, striscianti su terreno, fossero una sua strana abilità. Distrattamente visto che i miei interessi erano ben differenti dal misurarmi con strani avversari, che speravo stessero organizzando tutto fuorché un'imboscata.
Ma forse anch'egli bramava qualcos'altro.
Sbucò, o meglio si ricompose alle nostre spalle, avvalorando la mia tesi della presunta abilità. Infatti gli impercettibili zampettii, cessarono nello stesso punto in cui risentì nuovamente il suo odore. Ma lui non poteva essermi utile. Non poteva sapere che io avevo strettamente necessità di un dannato cavatappi, visto che era uscito ben prima della mia strana richiesta.

« Buongiorno! »

Buongiorno, per fortuna che era praticamente notte. Strani gli esseri umani. Che diavolo cercava di fare, li in mezzo a due possibili nemici, tutto solo e spensierato?

╗ Tu il mio cavatappi non ce l'hai vero? Che vuoi dunque? ╝

Mi girai appena finito di pronunciare quelle poche parole. Davanti a me si parava un normale umano. Fisico aitante, e particolari capelli rossi, che mai prima di allora avevo visto.

╗ Strani i tuoi capelli. Mai visti, ma mi ricordano il colore del Rosè, e ciò è male. ╝

Un gran male. Che tortura peggiore potevo subire? Da due giorni in viaggio, senza aver ancora toccato uno sputo di vino, e giunti finalmente a due passi dall'avere finalmente ciò che tanto bramo, mi si presenta davanti sto tizio. Si presenta in modo losco, furbesco, senza portare ne vino ne tanto meno un cavatappi. E per giunta i suoi dannati capelli non fanno altro che farmi venir ancor più sete.

╗ Azhrarn, tu lo conosci? ╝

Magari era un suo vecchio amico, compagno di antiche scorribande, e in quel caso era inutile litigarci subito. E poi, tutti sti Toryani, dove diamine erano? Possibile che nessuno si era ancora fatto vivo?
Battei ancora un paio di possenti colpi a quel dannato cancello. Qualcun altro sarebbe arrivato?


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CITAZIONE
[Raven]
~ Abilità di Razza ~
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Giuramento alle catene: I seguaci di Thiess, perseguitati in ogni dove per i loro riti sanguinari e le loro violenze contro gli esseri umani, hanno dovuto imparare a sfruttare i poteri della Stella di Thiess per difendersi dagli sguardi dei demoni, o dagli attacchi degli esseri umani. Grazie al medaglione e semplicemente al loro volere, potranno infatti far apparire la propria aura e il proprio potere infimi, o immensamente più grandi. Il licantropo più debole potrebbe celare i propri poteri fino ad apparire forte quanto un verme, e il più debole potrebbe ingigantirli fino a farli rimbombare nella testa di chiunque tentasse di percepirli, disorientandolo e incutendogli naturalmente timore.
Possono far percepire la propria aura anche a coloro che non ne sono capaci, anche se questi la percepiranno come una semplice sensazione e nulla più, il tutto solo col proprio volere.
Ad un costo Basso e senza sprecare alcuno slot tecnica saranno anche in grado di celare completamente il loro potere, divenendo invisibili anche per coloro che sanno percepire i flussi delle auree.
Tuttavia, come possono manipolare la propria aura incutendo timore o apparendo come inutili insetti all'avversario, ci sono sensazioni provocate dalla Stella che non possono controllare.
Ogni portatore della stella susciterà infatti immensa antipatia negli esseri umani, che non potranno fare a meno di litigarci, o guardarlo con disprezzo, che vedano il medaglione o meno.
Allo stesso modo, i demoni stanti innanzi a un seguace di Thiess proveranno instintivamente una vaga sensazione di pericolo, identificando il soggetto innanzi a loro come pericoloso e alzando la guardia anche se il possessore non ha ancora compiuto azioni offensive, implicite o meno. Questo rende inutile contro di essi diminuire la propria aura, in quanto i Diavoli percepiranno un licantropo come pericoloso in ogni caso, ma rende al contempo utile ingigantirla, centuplicando la sensazione di pericolo provocata dalla Stella. [Nessun consumo d'energia né slot; Gli effetti annullano l'abilità razziale "Presenza demoniaca"

 
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.Trias.of.Fire.
view post Posted on 27/8/2007, 19:12




¬Visitors

Che fine aveva fatto il guardiano?
Dove diavolo era finito?
Probabilmente chiuso nel suo studio. Come al solito.
Chi era quel animale che faceva tutto quel frastuono ai cancelli. Se c’era una cosa che odiavo di più al mondo era quando la gente faceva rumore. E soprattutto quando lo faceva con insistenza. Il suono dei miei piccoli passi risuonava vuoto, rimbalzando sulle pareti del corridoio, in un ricorrersi di echi.
Ero appena uscito dalla mia camera, quando sentii bussare per la prima volta al portone d’entrata.
Visite? Avevo pensato.
Adesso l’aggettivo con cui potevo catalogare i visitatori era: scocciatori. Scesi al trotto le scale del salone principale e raggiunsi il portone.
Lo spioncino era troppo in alto perché io ci arrivassi. Non potevo vedere chi c’era oltre la spessa porta di legno, non potevo far altro che aprirla. Incastrai, così, le mani nella fessura che divideva le due parti del portone e tirai verso di me, non senza sforzo, riuscii ad aprire leggermente il portone d’entrata. Guardai dalla piccola fessura che si era venuta a creare.

« Sì? »

Le persone che avevo davanti non potevano certo essere brava gente. Due brutti ceffi si stagliavano imponenti di fronte a me. Puzzavano di zolfo.
C’era qualcun altro con loro ma non riuscivo a vederlo senza aprire la porta del tutto, ma ne sentivo il calore corporeo. Alzai lo sguardo verso quello che ancora stava con il braccio alzato, in procinto di bussare di nuovo, probabilmente. Nascosi la mano destra sotto il mantello caricandola di energia magica, mentre con voce ingenua dicevo tranquillamente:

« Posso aiutarla signore? »

 
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Snake Eyes
view post Posted on 27/8/2007, 20:32




It's Banfa-Time :bastard:


Un rumore insolito, proveniente dal suo compare nella scampagnata odierna: annusava. Riconosceva quel gesto come proprio, il ragazzo stava saggiando l'aria.

Ma quanto è piccolo il mondo?

Sorrise. Tutto si aspettava, tranne che Raven condividesse con lui un olfatto eccezionale. Proprio mentre stava commentando fra sé e sé, l'aveva fatto a sua volta percependo l'accenno dell'odore di un umano, prima che sparisse completamente.

Staccandosi pigramente dal muro, aveva sussurrato in un tono così flebile che nessun essere normale avrebbe mai percepito, contando sul fatto che il suo compagno condividesse con lui anche l'udito particolarmente fine:

Se ti sembra pronto a danzare, inizia tu per primo

Lui l'aveva perso, ma Raven, ora che ci faceva caso, sembrava calmo e sicuro: lui ce l'aveva ancora. Perfetto.

Quando ancora non riusciva a localizzarlo, aveva notato quella quantità immane di lucertole aggrovigliarsi fra loro, fino a far comparire la figura di uno stravagante umano.

« Buongiorno! »

Tutto questo era stato troppo per il suo cavallo: era già encomiabile per averlo sopportato per tutto quel tempo, le lucertole e il rossino lo avevano fatto scattare. Libero dalle briglie e da qualunque forma di restrizione, si era dato alla fuga.

Poco male, ne avrebbe seguito le tracce.

Si era distratto per un attimo dal ragazzo, notando che per fortuna era stato accolto da Raven.
Il cacciatore spende allora qualche attimo a percorrerne distrattamente la figura, notando le pericolose lame che teneva appese alla cintola. Assomigliavano molto a quelle schegge di vetro che tanto adorava il suo non-cugino, Chuz.

╗ Azhrarn, tu lo conosci? ╝

Un cenno di negazione, rivolto frettolosamente all'amico prima di rispondere

Mai visto prima...

Non aveva avuto tempo di dire nient'altro. Passi.
Qualcuno che armeggiava col portone, prima di aprirlo per uno spazio infinitesimale e parlare con una strana voce infantile.

« Si? Posso aiutarla signore? »



Non era il caso di lasciare il capo a vedersela con due tizi che sarebbero diventati ostili al primo errore da parte loro. Con agilità e grazia si era frapposto tra il vice capoclan e il ragazzetto, che ora riusciva a identificare facilmente come tale.

Non riusciva a vederne molto più del viso e dei capelli corvini, vista la larghezza della fessura creatasi . Piegando i gomiti e alzando le mani, soprattutto per tenerle lontane dai pomi ingioiellati delle scimitarre per dimostrarsi assolutamente non-ostile, aveva esordito in tono gentile e pacato

Scusa ragazzo, ma il mio socio è occupato col signore dai capelli cremisi.
Ora, per rispondere alla tua domanda. Sì, puoi aiutarci. Vedi, il mio amico... diciamo...


Abbassa radicalmente il tono di voce, fino a portarlo a un sussurro. Non che, se i suoi calcoli si fossero rivelati esatti, sarebbe servito a molto a mantenere la segretezza sul messaggio, ma non era il suo fine non essere ascoltato dal suo superiore

ha qualche problema a stare lontano dalla bottiglia, e al momento ci servirebbe con urgenza un cavatappi

Prendendo una pausa per tirare il fiato, sorridere al ragazzino e tornare al consueto tono di voce

Se tu cortesemente riuscissi a procurarcene uno te ne saremmo davvero grati, dopo di che esauriremo qualsiasi dubbio possiate avere sul nostro conto. Siamo galantuamini, e non abbiamo alcun sentimento ostile verso voi del Toryu. Io sono Alzanne, anche se tutti ormai mi conoscono come Gale.

Quanto gli piaceva mentire... a un livello così istintivo, poi! Si era presentata l'occasione e già aveva creato la vita fittizia di questo Gale fin nei più piccoli particolari, ovverosia moglie e pargoletti mezzosangue.

Questa sì che era vita...
SPOILER (click to view)
† Aura Maligna
Come ogni altro demone, anche le ombre incutono timore a ogni altro essere non demoniaco di pari potere o più debole. Nel loro caso, però, la paura origina dalla loro completa e pluri-celebrata inaffidabilità e opportunismo: molti sono gli esempi che hanno insegnato a non sottovalutare e non voltare le spalle a ognuno di essi.
Fama immeritata, visto che le Ombre hanno un severo e numeroso insieme di regole comportamentali, ma nessuno sa cosa vi sia contenuto, o se esso esista realmente e non sia solo l'ennesimo inganno architettato dalle ombre.
Queste storie vanno a sommarsi alla già naturale aura corrotta del demone, la cui sola presenza malefica è capace di smuovere anche il cuore più saldo.

SPOILER (click to view)
parlato Azhrarn

Odio la mia abilità di razza :nosi:
 
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†Azazel†
view post Posted on 27/8/2007, 21:01




« Good: Enemies? »


Bello cazzeggiare tutto il pomeriggio, attendendo che la bellezza della sera prendesse il sopravvento sul giorno, noioso e ripetitivo.
Già, entusiasmante.
Da ore era uscito a girovagare per i boschi adiacenti alla locazione della fortezza Toryu, eppure il ladro non era soddisfatto: era annoiato.
Doveva ammettere che gli piaceva andare a caccia di animali solo per il gusto di straziare una vita pressochè inutile ed assaporare quel dolce legame preda-cacciatore che tanto lo attirava, improponibile sensazione, la sopravvivenza.
Ma la sera non tardò ad arrivare e gli ultimi calorosi raggi solari andarono a spegnersi là, lontano dagli occhi dell'assassino, in luoghi ove il suo sguardo non si posava.
Che dire, era un bel pò di tempo che le cose non si movimentavano, sembrava un periodo assai inattivo, e pensare che dovrebbe esserci una guerra fra i Toryu e gli altri due clan emergenti: Goryo e Sorya; ma da quando si era schierato dai Toryu non ebbe mai avuto l'occasione di partecipare, o comunque osservare, uno scontro diretto degno d'esser nominato tale fra i diversi componenti delle fazioni avversarie.
Bah, guerra.
Così s'incamminò verso "casa", tentando disperatamente di scacciare la noia cercando di non pensar a niente, ma il risultato fu che quest'ultima crebbe notevolmente, ancor più di prima.
Giunse in prossimità del portone e pluff, il fastidioso formicolìo mentale che lo innervosiva scomparve come neve al sole.
Due soggetti.
No, tre.
I primi due: strani elementi, probabilmente pericolosi, due buzzurri collocati in prossimità del grande portone.
Leggermente sbigottito dalla inusuale "folla" più unica che rara, l'assassino posò lo sguardo sulla terza figura: Capelli Rossi. Già visto in precedenza in una missione oramai archiviata.
Confuso, si. Felice, anche. Incuriosito? Quanto basta...
S'avvicinò di qualche metro portandosi quasi al fianco del Rosso, rimase comunque zitto. Si limitò solo ad osservare lo svolgersi della vicenda, c'era forse la possibilità che quella coppia di sconosciuti portasse aria di novità, o ancor meglio un pò di vitalità in quel periodo così monotono?
Forse...



SPOILER (click to view)
Energia » 125% (Anello di Vecna)
Equip » Completo.
Ferite » Nessuna.
Abilità e Tecniche » Svelare il nascosto x
E' impossibile scorgere un adepto di Vecna, addestrato a celarsi agli sguardi e alle parole dei più. Forgiato nel silenzio, i suoi movimenti saranno sempre estremamente silenziosi, e i suoi odori celati anche ai nasi più fini. Ma anche quando un adepto di Vecna viene svelato, l'occhio fa sì che la sua esistenza resti ancora celata.
L'aura di un portatore dell'occhio di Vecna risulterà infatti soffusa, come quella di un non morto, e dispersa per tutto il campo di battaglia, incredibilmente, come se provenisse da diverse direzioni [Generalmente 3; una delle quali reali.] contemporaneamente.
Allo stesso modo, ogni volta che il possessore dell'occhio compirà un movimento troppo brusco o comunque darà segno della sua posizione, l'occhio ingannerà l'avversario, riproducendo simili sensazioni in un altro punto alle sue spalle, e in un altro ancora nelle sue immediate vicinanze, in un'illusione, così da fargli credere che il suo possessore si trovi in altre due posizioni. [Passiva. Tutte le distrazioni create dall'occhio fungono da Illusione.]
 
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view post Posted on 27/8/2007, 21:35

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« Oh, Dio. »

Imprecò con voce cantilenante, scuotendo la testa. Troppa, troppa gente! Si fece vento muovendo la mano destra vicino al collo.
Il tizio era molto sgarbato, ma non sembrava un rozzo. Nonostante questo aggettivo fosse l'esatto opposto di quanto andasse a cuore a Rozenkristall, provava una strana simpatia per lui.

L'altro. Beh, non gli aveva rivolto parola. E non giudicava prima di avere contatto diretto con la gente.
Le varie allusioni a bevande alcoliche ed a accessori indispensabili per esse fecero aumentare la cuoriosità e l'ammirazione per l'uomo dinanzi a lui. Un lungo sospiro ed una risata sincera.

Quell'uomo era semplice. Proprio il tipo di gente che amava.
Si frugò un attimo nelle tasche, e da esse estrasse un cavatappi di croma simile all'ottone. Lo spolverò, soffiandoci sopra. Annusò e alzò al cielo, come per vederne l'originalità.

« Sì. E' il mio. »

Guardò il personaggio dinanzi a lui. Gli sorrise e lo porse, allungandogli il braccio e il palmo aperto con l'oggetto su di essa.

« A quanto ho capito avete da bere. Sarei contento di aiutarvi per una lieta ricompensa! »

Tentò di incrociare il suo sguardo, cercò di trovarne una scintilla di complicità come quella che era nei suoi occhi.
 
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Aeras
view post Posted on 27/8/2007, 21:48




Beve la Volpe seduta nel giardino d’ingresso mentre una pallida luna gli incornicia il profilo demoniaco, fin troppo umano, fin troppo bello.
Si versa silenzioso da bere in un piccolo bicchiere di vetro inclinando una piccola ampolla dal collo lungo e affusolato colma di strano liquido trasparente.
Acqua? Affatto.
Troppo densa per essere il liquido della vita per eccellenza, fosse per Aeras anche gli alberi si nutrirebbero di quel delizioso nettare che dentro quella boccetta riposa tranquillo in attesa di essere scolato dal suo proprietario.
Alla semplice vista si percepisce qualcosa di pesante in quel miscuglio, qualcosa che non appartiene di certo all’acqua.
Batte il fondo del bicchiere con una mano e poi giù.
Beve rapido quello short, quella piccola bevanda del tutto fuori dal comune.
Il caldo gli avvampa la gola, il sudore gli riga la tempia di calda presenza, gli occhi piangono lacrime di dolce soddisfazione. Una breve euforia e un caldo ristoratore cresce dentro lo stomaco del demone espandendosi in tutto il corpo.
Frizza il sangue nelle vene mentre il cuore batte martello nel suo petto.
Tira la testa all’indietro e sorride da ebete. Troppo felice, troppo felice.
Meglio berci su.
E via con un nuovo short, un tonfo al fondo del bicchiere e giù tutto d’un colpo.
Le sensazioni si ripetono rapide ed Aeras diventa sempre più allegro e felice.
Quante volte gli si siano ripetute le stesse sensazioni Aeras non lo sa, non ricorda nemmeno se il battito dato al bicchiere era il quarto o il quinto che dava quella serata.
L’aveva deciso da tempo che si sarebbe ben divertito durante quel rito all’ebbrezza tanto mal visto da quei sciocchi uomini per bene.
Che male c’era a bere un, due ,tre, quattro o anche cinque bicchierini di nettare divino?
Bha vallo a dire a loro.
Inclina nuovamente il collo della bottiglia quando un tonfo innanzi a lui interrompe il suo ‘sacro’ banchetto.
Si volta, gli occhi semichiusi in delle fessure fissi sul portone del cancello.
Chi cazzo rompesse le palle a quell’ora e dove cazzo fosse l’ ‘oste’ di turno Aeras non lo sapeva. Sapeva solo che qualcuno stava bussando con insistenza a quella porta, sapeva solo che un moccioso lo aveva preceduto da aprire il portone e trattare male qualcuno, sapeva solo che il suo rito era stato distrutto sul più bello, proprio quando avrebbe lasciato i suoi sensi cullarsi nel vento.
Si alzò rapido e si avviò in direzione del cancello.
Non senti cosa aveva detto il ragazzino senti solo cosa aveva chiesto quel sfottuto bastardo che non tonfava sui cancelli: un cavatappi.
« Porca puttana se te lo do un cavatappi pezzo di merda! »
Disse sbraitando da dietro al ragazzino in direzione dei due uomini, le parole di certo non sposavano l'aspetto angelico e bellissimo del ragazo.Imprecazioni e bestemmie si accalcavano sulla sua testa un po confusa dall’alcool e non del tutto lucida su quello che stava per comandare al corpo.
 
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.Trias.of.Fire.
view post Posted on 27/8/2007, 22:19




¬Strange* Visitors

In poco tempo le fonti di calore raddoppiarono. Da dove sbucava tutta quella gente? e soprattutto chi erano quei due?
Paura.
Ecco cosa emanava il secondo uomo (?), quello che si rivolse a me come se stesse parlando a un bambini di tre anni.
Un cavatappi?
Era stato parecchio gentile, ma c’era qualcosa che non andava, quella sensazione di timore costante di cui quella figura oscura era avvolta, cozzava con il suono gentile della sua voce. Fin troppo gentile.
Qualcun altro parlò, la voce era familiare e la riconobbi. Era Rozenkristall quel matto esaltato che bazzicava ogni tanto senza meta per il castello e che stava come un rettile a crogiolarsi al sole nei prati attorno al castello.
Aprii la bocca per ribattere allo straniero, mentre convogliavo sempre più energia magica nel palmo della mano destra, ma non feci in tempo, qualcuno mi spinse di lato, in modo rude. Chi diavolo era quello lì?
Sicuramente uno di quegli spocchiosi nuovi arrivati che mi trattavano alla stregua di un neonato.

CITAZIONE
« Porca puttana se te lo do un cavatappi pezzo di merda! »

Beh… simpatico. :what:
Il biondino che se non ricordavo male si chiamava Aeras, nell’uscire aveva aperto completamente il portone. Rimasi qualche attimo lì, interdetto.
Che diavolo!
Uscii fuori anch’io, chiudendomi il portone alle spalle. La situazione era abbastanza bizzarra. Rozen teneva in mano un cavatappi e lo mostrava all’altro intruso, quello che aveva bussato. Aeras palesemente ubriaco si rivolgeva all’altro, quello che si era rivolto a me e che incuteva paura. Accanto a Rozen, si ergevano le tre figure di Altair. Riconobbi quella vera: era l’unica che emanava calore. Mi lanciai correndo verso l’assassino e mi avvinghiai con una mano al mantello candido. L’altra, sempre la destra, nascosta tra le pieghe dei miei vestiti pronta a lanciare un attacco al primo accenno di ostilità. alzai la testa e dissi, timidamente:

« Ciao… »
Strinsi le pieghe del mantello bianco e tornai a guardare la scena.
Bizzarra scena.

SPOILER (click to view)
¬La percezione è la verità: È una delle mia abilità più insolite e allo stesso tempo più utili. Si dice che soltanto i figli di Agni ne siano in possesso. Nel complesso l’abilità non è altro che una sorta di radar, una percezione che mi permette di percepire le fonti di calore. Qualsiasi essere vivente che non sia morto o che abbia diminuito il suo calore corporeo attraverso un magia può essere percepito. Questa abilità mi ha salvato la vita molte volte, prevedendo attacchi a sorpresa
Consumo: Passivo.
 
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Elidarth
view post Posted on 27/8/2007, 22:54





»Location: Fortezza Toryu

Gente, gente. Arrivava solo e sempre più gente. Bambini che spuntavano dalle porte, inutili. Mica si poteva pretendere che un bambino si alcoolizzasse. Ma nemmeno che fosse utile a qualcosa. Io personalmente l'avrei tenuto solo per necessità, come per esempio mancanza di viveri. Ma ogni clan ha le sue regole e tradizioni. Peccato.
Il piccolo seccatore se la prese gentilmente col mio compare, lasciando a me il compito di osservare il nuovo tizio incappucciato, o forse no, che arrivava. Ma dannazione, avevo sete, e con la sete montava la rabbia. La scelta era facile, o io vino, o lui sangue.
Preferivo decisamente il vino. Troppo seccante doversi ogni volta trovar nudo in mezzo a sconosciuti menomati e cadaverici.
Ma finalmente qualcosa di buon successe. Qualcuno, oltre ad avere i capelli color vino, aveva quantomeno uno dei miei tanti vizi.
Lo vidi estrarre un cavatappi, magnifico prezioso utensile.
Annusarlo e porgermelo gentilmente.

« A quanto ho capito avete da bere. Sarei contento di aiutarvi per una lieta ricompensa! »

A qualcuno che ti presta un tale servigio, nemmeno l'oro si poteva negare.

╗ E io sarò assai lieto di dividere anche con voi uno dei miei preziosi bambini. ╝

Annuivo ovviamente alle fredde e lucide bottiglie di vino, visto che di bambini non volevo sentirne parlare, se non su qualche strano menù.
Afferrai dunque il cavatappi, ma non riuscii a concludere l'opera. Qualcuno stava per farsi male.

« Porca puttana se te lo do un cavatappi pezzo di merda! »

Volgare, insolente e ingrato alla vita. Insultarmi, per di più quando ero sull'orlo di una crisi di nervi. Faticai a trattenermi, ma forse l'idea di dovermi ancora ricomprare nuovi abiti mi fece per il momento desistere dalla voglia di trucidare quel manipolo di uomini. E poi non volevo che l'alterego malvagio uccidesse il mio nuovo amico. O finto che sia.
Guardai quell'essere immondo che osava zozzare le mie orecchie con tali parole.
Ovviamente io potevo usarne, ma provavo un fastidio capillare nel sentirmi interpellato con cotanta inciviltà.
Mi rivolsi quindi ai presenti.

╗ Perdonatemi, ma pensavo di esser giunto in una terra civile, e non in una culla di volgari serpi. Vi chiedo dunque una spiegazione. Costui, è un vostro adepto, oppure capita qui per caso? Semmai lui facesse parte del Toryu, chiedo che gli venga inflitta una punizione esemplare per questo vile comportamento, o dovrò dedurre che voi altri non siete che una comune banda di millantatori. Aspetto una risposta, e vi faccio presente che se egli non subirà la giusta punizione, ci penserò io a punirlo, garantendo comunque di rendergli salva la vita. ╝

Detto questo, mi guardai in torno scocciato. Odiavo le persone grezze e villane. Speravo che quel clan non fosse il solito ritrovo di ubriachi senza un briciolo di classe. Poi andai a recuperare la mia amata bottiglia, pronto a stapparla, non appena quello avesse subito la giusta condanna, o quando non fosse stato a terra ad urlare per il dolore. Qualcuno era deciso a rovinare quella festosa atmosfera, ma di certo quello non ero io.

image



CITAZIONE
[Raven]
~ Abilità di Razza ~
SPOILER (click to view)
Giuramento alle catene: I seguaci di Thiess, perseguitati in ogni dove per i loro riti sanguinari e le loro violenze contro gli esseri umani, hanno dovuto imparare a sfruttare i poteri della Stella di Thiess per difendersi dagli sguardi dei demoni, o dagli attacchi degli esseri umani. Grazie al medaglione e semplicemente al loro volere, potranno infatti far apparire la propria aura e il proprio potere infimi, o immensamente più grandi. Il licantropo più debole potrebbe celare i propri poteri fino ad apparire forte quanto un verme, e il più debole potrebbe ingigantirli fino a farli rimbombare nella testa di chiunque tentasse di percepirli, disorientandolo e incutendogli naturalmente timore.
Possono far percepire la propria aura anche a coloro che non ne sono capaci, anche se questi la percepiranno come una semplice sensazione e nulla più, il tutto solo col proprio volere.
Ad un costo Basso e senza sprecare alcuno slot tecnica saranno anche in grado di celare completamente il loro potere, divenendo invisibili anche per coloro che sanno percepire i flussi delle auree.
Tuttavia, come possono manipolare la propria aura incutendo timore o apparendo come inutili insetti all'avversario, ci sono sensazioni provocate dalla Stella che non possono controllare.
Ogni portatore della stella susciterà infatti immensa antipatia negli esseri umani, che non potranno fare a meno di litigarci, o guardarlo con disprezzo, che vedano il medaglione o meno.
Allo stesso modo, i demoni stanti innanzi a un seguace di Thiess proveranno instintivamente una vaga sensazione di pericolo, identificando il soggetto innanzi a loro come pericoloso e alzando la guardia anche se il possessore non ha ancora compiuto azioni offensive, implicite o meno. Questo rende inutile contro di essi diminuire la propria aura, in quanto i Diavoli percepiranno un licantropo come pericoloso in ogni caso, ma rende al contempo utile ingigantirla, centuplicando la sensazione di pericolo provocata dalla Stella. [Nessun consumo d'energia né slot; Gli effetti annullano l'abilità razziale "Presenza demoniaca"

 
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Snake Eyes
view post Posted on 27/8/2007, 23:14




Sempre la stessa storia...


Rimane per tutto il tempo a osservare il ragazzetto, il cui comportamento lo ha ferito forse più di quanto gli piacerebbe confessare. Eppure dovrebbe esserci abituato, no?

Dopo tutti quegli anni, dopo tutte quelle situazioni.

Il riuscire a sopportarle a cuor leggero non le rendeva però meno dolorose. Che schifo che era l'infondere paura agli altri. Certo, quando serviva era utile, ma per tutto il resto del tempo?
Quante volte aveva solo voglia di fare quattro chiacchere, e invece era finito come stavolta per troncare sul nascere qualsiasi relazione civile?

Alla fine tutte queste reazioni non facevano altro che spingerti ad essere un mostro davvero. Per quanto lo riguardasse: cazzi loro :what:

Mentre il ragazzino scappa, è il demone a riprendere contatto con la realtà, richiamando alla mente le ben poco lusinghiere parole del tizio che oramai gli stava di fronte. I lineamenti marcati dell'elfo si erano fatti stranamente di ghiaccio, acquisendo una staticità tutt'altro che comune in un essere capriccioso come lui.

Pezzo...di...merda...pezzo...di...merda. No, non cambia niente. Per quanto la rigiri, è e rimane un insulto. E io odio venire insultato senza motivo, cocco.

Iniziava minacciosamente a avvicinarsi all'incauto in cerca di rogne, pronto ad offrirgliene ben più di quante ne abbisognasse. Tentando, in un moto di stizza, di farsi sotto a muso duro.

Ogni suo intento bellicoso era però stato fermato dal suo superiore, che aveva mitemente colorato l'aria con una minaccia tutt'altro che trascurabile.

╗ Perdonatemi, ma pensavo di esser giunto in una terra civile, e non in una culla di volgari serpi. Vi chiedo dunque una spiegazione. Costui, è un vostro adepto, oppure capita qui per caso? Semmai lui facesse parte del Toryu, chiedo che gli venga inflitta una punizione esemplare per questo vile comportamento, o dovrò dedurre che voi altri non siete che una comune banda di millantatori. Aspetto una risposta, e vi faccio presente che se egli non subirà la giusta punizione, ci penserò io a punirlo, garantendo comunque di rendergli salva la vita. ╝

Senta tempo interporre, aveva lentamente e deliberatamente portato la mancina verso il fianco destro, quello esposto agli spettatori, così da consentire loro di accorgersi con perizia di ciò che stesse facendo. Sperava che l'estrema lentezza li avrebbe convinti che da parte sua non sarebbero arrivate vane minacce, che non gli interessava venire coinvolto in un combattimento, ma che sicuramente non si sarebbe tirato indietro davanti alla prospettiva di spillare loro del sangue.

Parlando, sarcastico, aveva sottolineato quelle poche parole che gli interessavano, mentre indicava chiaramente i tizi che li avevano accolti, soprattutto le tre copie dell'individuo che si trovava lì vicino:

Tsk! Terra civile! Si è mai sentito di una terra civile in cui tirano fuori le moltiplicazioni e gli accerchiamenti ancora prima di stabilire se chi sta alla porta è un nemico o meno? Ti dirò, socio, per me mancano profondamente di organizzazione, competenza e civiltà. Magari la prossima volta che vorremo vendere delle armi ci converrà andare a parlare con quelli del Goryo, tanto più ostili non potranno essere!

Soprattutto competenza: perché il ragazzino era andato a rifugiarsi vicino al moltiplicato in maniera così sicura? Che si trattasse di copie illusorie?

Rimase lì, a pochi centimetri dallo sgarbato galletto, pronto a iniziare un lieve valzer se le cose fossero precipitate. O avrebbero esaudito le richieste di Raven, o avrebbero decretato una fine insperata per alcuni membri di questa combriccola.
SPOILER (click to view)
† Aura Maligna
Come ogni altro demone, anche le ombre incutono timore a ogni altro essere non demoniaco di pari potere o più debole. Nel loro caso, però, la paura origina dalla loro completa e pluri-celebrata inaffidabilità e opportunismo: molti sono gli esempi che hanno insegnato a non sottovalutare e non voltare le spalle a ognuno di essi.
Fama immeritata, visto che le Ombre hanno un severo e numeroso insieme di regole comportamentali, ma nessuno sa cosa vi sia contenuto, o se esso esista realmente e non sia solo l'ennesimo inganno architettato dalle ombre.
Queste storie vanno a sommarsi alla già naturale aura corrotta del demone, la cui sola presenza malefica è capace di smuovere anche il cuore più saldo.

SPOILER (click to view)
parlato Azhrarn
 
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Aeras
view post Posted on 27/8/2007, 23:24




- si ok algida bellezza...

disse fermandosi di colpo e accucciandosi a terra incrociando le gambe, il suo viso era al quanto paonazzo. Non aveva capito la benché minima parola di quello che aveva detto quel nobil uomo ma l'istinto gli suggeriva di sedersi e aspettare...magari un po’ di quella colossale sbronza si sarebbe smaltita da sola. Difficile, molto difficile.
Guardò in completo silenzio il signorotto che aveva di fronte, sembrava potente, o meglio lo era sicuramente ma in quel momento tutta la realtà risultava al quanto contorta e stramba per quel ragazzaccio.
Lo aveva definito volgare e serpe, bha forse lo era. Solitamente non erano quelli gli aggettivi che meglio gli si addicevano ma in quel momento tanto critico gli andavano a pennello.
Aveva parlato di una punizione.
Aeras scoppiò in una risata silenziosa sotto i baffi, guardava il terreno, vi passava sopra la mano e poi rideva divertito.
Sulla sua testa le immagini si accavallavano in intrigate e contorte distorsioni della realtà.
Si sdraiò all'indietro e sorrise guardando le stelle.

-ah...

sospirò mentre i suoi occhi scrutavano il nero della notte e i diamanti intrigati nella sua trama. Alzò il braccio e comincio a seguire degli strani percorsi con il dito indice, congiungeva le stelle in intrigate forme astratte che nulla avrebbero avuto da invidiare agli schizzi oscuri degli strizzacervelli.
Poi d'un tratto si alzò di colpo, guardo il signore che aveva offeso e disse con una voce a livelli al quanto sfalsati di tono.

- io sto qui è aspetto la punizione che venga da te o da qualcuno dentro le mura. Hai osato sciupare la mia festicciola solitaria con vodka e riso....erano giorni che ci pensavo, erano giorni che non bevevo per risparmiare qualcosa per questa serata...

Aeras faceva fatica a parlare, sentiva qualcosa muoversi nel suo stomaco, e credetemi se vi dico che non era la sua bestia interiore quella.

- avevo preparato tutto. Io, la vodka, il riso, io, il silenzio, io .. poi te.. poi bussi poi.. io devo venire fuori....

parlava come se stesse dicendo delle cose scontate, con quel tono sfalsato. Poteva apparire comica la scena in un altro momento. Ripeteva le parole senza nemmeno accorgersene. Non era quella la sua intenzione.

'Dannata Sbornia. Stupido vizio.'

Guarda caso i pensieri che Aeras formulava erano lucidi e sani, solo che non riusciva a legare bene la parola e i gesti a quei pensieri che di sicuro fuori dallo stato di ebbrezza gli avrebbero fatto trascorrere una serata più tranquilla. Il suo bel discorsetto sulla serata buttata al vento era stato pensato come una scusa nei confronti di quel uomo, ma tutto sembrava fuorché un malsano frutto di qualche strano pensiero.
Si alzò di colpo. Un tonfo tamburellò nel suo corpo. Ora si ragiona.
Le gambe si mossero da sole in direzione di un cespuglio di chissà quale frutto. Guardò oltre e lasciò...bè vediamo...ogni cosa ingerita in quella serata fece capolino dal suo stomaco e.. bè mettetela così fece una passeggiata al chiaro di luna.

CITAZIONE
Scusate se il mio pg ragiona e si atteggia così ma volevo renderlo veramente ubriaco in questi post per cambiare un pochino.. :arross:

 
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†Azazel†
view post Posted on 28/8/2007, 00:35




« Child: ??? »


Cercavano un cavatappi?
Tutto questo trambusto per un semplice cavatappi, ossignor...
Fortuna che il Rosso ne portava uno con se, difatti porse il suo verso la figura ancora ignota, con fare apparentemente gentile e ben disposto, di classe senz'ombra di dubbio.
Ma poi un idiota.


CITAZIONE

« Porca puttana se te lo do un cavatappi pezzo di merda! »


La finezza di quel soggetto era paragonabile ad una montagna di sterco.
Che vergogna.
Non tanto per il ragazzo, ma per il buon nome dei Toryu: infangar tal nome con un gesto così rozzo e villano.
Bah, meglio sorvolare, per il momento...
Il portone venne aperto e da questo ne uscì un bambino.
Sì, proprio così, un bambino.
Corse verso Altair, avvinghiandosi nella tunica candida dell'assassino, il quale rimase leggermente sbigottito da questa "corsa alla ricerca di una protezione".
Sul primo momento gli venne voglia di allontanarlo in un qualche modo, ma alla fine decise di non farlo, era solo un bambino e non aveva colpe; poi non voleva aggiungere maleducazione su maleducazione, osservando con disprezzo colui che intaccò il nome del Clan, un semplice inetto e buzzurro.
Il bambino lo salutò dolcemente e il ladro sorrise freddamente, ma era pur sempre un sorriso. Di certo non poteva pretendere che lo coccolasse nel bel mezzo di una discussione piuttosto accesa.


CITAZIONE

« Perdonatemi, ma pensavo di esser giunto in una terra civile, e non in una culla di volgari serpi. Vi chiedo dunque una spiegazione. Costui, è un vostro adepto, oppure capita qui per caso? Semmai lui facesse parte del Toryu, chiedo che gli venga inflitta una punizione esemplare per questo vile comportamento, o dovrò dedurre che voi altri non siete che una comune banda di millantatori. Aspetto una risposta, e vi faccio presente che se egli non subirà la giusta punizione, ci penserò io a punirlo, garantendo comunque di rendergli salva la vita. »


Fu uno dei due soggetti non ancora identificati a proferir parola. E per giunta aveva ragione, di certo il Toryu che usò un linguaggio così volgare e poco adeguato meritava una lezione, da chi la doveva imparare erano dettagli insignificanti.


« Deve scusare il comportamento così rozzo di questa matricola, i Toryu non sono una banda di millantatori, o almeno non tutti, comunque sia, credo sia lecito presentarsi.
Il mio nome è Altair e sono un Sottoufficiale Toryu; gradirei conoscere i vostri nomi.
Se volete vendicarvi sul Toryu maleducato, bhe fate pure, io di certo non vi fermerò, non rientra nelle mie mansioni. »


Proferì sibilando l'assassino, spostando lo sguardo verso il suo interlocutore.
Poi il secondo soggetto parlò, era il compagno di colui che cercava il cavatappi, incutevano entrambi un timore palpabile nell'aria, non da sottovalutare in nessuna maniera, mai.


CITAZIONE

« Tsk! Terra civile! Si è mai sentito di una terra civile in cui tirano fuori le moltiplicazioni e gli accerchiamenti ancora prima di stabilire se chi sta alla porta è un nemico o meno? Ti dirò, socio, per me mancano profondamente di organizzazione, competenza e civiltà. Magari la prossima volta che vorremo vendere delle armi ci converrà andare a parlare con quelli del Goryo, tanto più ostili non potranno essere! »


Nuovamente il ladro prese parola, cercando di risolver la questione nel miglior modo possibile e soprattutto pacifico, civile.
Forse.


« Ripeto: chiedo scusa per la mancata educazione di quel membro così volgare, ma non accetto che ci venga affibiato il nome di "Assaltatori" visto che non era nostra intenzione "accerchiarvi". Quindi se accettate le nostre scuse bene, se no fate quello che vi pare di chi vi pare, lo ribadisco: le uniche persone che devo proteggere sono i miei superiori, non altezzosi membri che non sanno gestire situazioni come queste. »


E con ciò tornò silenzioso. Quello che aveva da dire l'aveva detto, giusto lo stretto necessario. Indi si sentì in pace con se stesso, se poi i due "nuovi arrivati" avevano voglia di far casino, ben venga. Se invece avevano voglia di starsene in pace ancora meglio.

[...]

Credeva d'aver visto tutto, ma invece...
La volgare matricola continuò il suo orrendo spettacolo, pronunziando parole offensive e di sfida in direzione dei due viaggiatori, era ubriaco e pure un cieco l'avrebbe notato anche senza l'ausilio della vista.
Si mise una mano davanti al viso e scosse la testa, Altair doveva addirittura provare vergogna nei confronti di un altro essere, che schifo.
Ma comunque decise di non interagire, se la matricola cercava guai allora che se li trovi al di fuori delle mura Toryu, non voleva che il Clan potesse insozzarsi di sangue sporco; da una parte provava pena e dall'altra rabbia: pena nel veder un Toryu ubriaco e senza un benchè minimo di stile, rabbia perchè continuava a slerciare con le sue gesta di così basso livello il nome Toryu.
Se uno dei due viaggiatori non si fosse deciso a impartir a costui una dovuta lezioncina sul galateo, avrebbe agito personalmente, senza scrupoli e senza rimpianti.
La faccenda diventava sempre meno gestibile, era ovvio che presto ci sarebbe stato uno scontro e tutto ciò per colpa della maleducazione di qualche matricola troppo cresciuta fisicamente e non mentalmente.




SPOILER (click to view)

Energia » 125% (Anello di Vecna)
Equip » Completo.
Ferite » Nessuna.
Abilità e Tecniche » Svelare il nascosto x
E' impossibile scorgere un adepto di Vecna, addestrato a celarsi agli sguardi e alle parole dei più. Forgiato nel silenzio, i suoi movimenti saranno sempre estremamente silenziosi, e i suoi odori celati anche ai nasi più fini. Ma anche quando un adepto di Vecna viene svelato, l'occhio fa sì che la sua esistenza resti ancora celata.
L'aura di un portatore dell'occhio di Vecna risulterà infatti soffusa, come quella di un non morto, e dispersa per tutto il campo di battaglia, incredibilmente, come se provenisse da diverse direzioni [Generalmente 3; una delle quali reali.] contemporaneamente.
Allo stesso modo, ogni volta che il possessore dell'occhio compirà un movimento troppo brusco o comunque darà segno della sua posizione, l'occhio ingannerà l'avversario, riproducendo simili sensazioni in un altro punto alle sue spalle, e in un altro ancora nelle sue immediate vicinanze, in un'illusione, così da fargli credere che il suo possessore si trovi in altre due posizioni. [Passiva. Tutte le distrazioni create dall'occhio fungono da Illusione.]


CITAZIONE
Tengo a precisare che offese o qualsiasi altro tipo di azioni offensive legate al GdR sono dirette verso i Pg, mai verso gli utenti ^^

 
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.Trias.of.Fire.
view post Posted on 28/8/2007, 13:53




¬Very* Strange Visitors

Bizzarra scena.
Ormai avevamo raggiunto il limite del possibile, io me ne stavo in disparte silenzioso e osservavo, ascoltavo discorsi che io vedevo assolutamente inutili e superflui. Offese, insulti, accerchiamenti, e che cavolo! Erano loro ad essere arrivati nel nostro territorio, bussando sgarbatamente alla nostre porte, e adesso volevano pure che li trattassimo se con gentilezza assoluta?
E chi diavolo siete voi due?
Cosa ci trovavano di bello nell’alcool? Non mi ha mai attratto e in verità, non mi è piaciuto il sapore delle bevande alcoliche, e poi bastava guardare lo stato in cui era ridotto il biondino per capire che nel bere senza sosta da una bottiglia puzzolente non c’era nulla di buono.
Tutti questi pensieri e domande rimasero nella mia mente, non proferii parola, mi limitai a osservare, lasciando che soltanto il volto esprimesse i miei dubbi con una palese espressione interrogativa.

CITAZIONE
« Deve scusare il comportamento così rozzo di questa matricola, i Toryu non sono una banda di millantatori, o almeno non tutti, comunque sia, credo sia lecito presentarsi.
Il mio nome è Altair e sono un Sottoufficiale Toryu; gradirei conoscere i vostri nomi.
Se volete vendicarvi sul Toryu maleducato, bhe fate pure, io di certo non vi fermerò, non rientra nelle mie mansioni. »

Mi devo presentare?
Rimasi lì indeciso giocherellando nervoso con il mantello di Altair. Prima che potessi aprire bocca, il secondo visitatore, quello gentile, mi anticipò appoggiando il discorso che aveva fatto il suo compagno con inutile giri di parole. Sempre così complicai gli adulti.
Aspettai che finisse per presentarmi, aprii nuovamente bocca, ma ecco che il mio ‘protettore’ con scarsa gentilezza mi interrompeva.
Possibile che non si accorgessero mai della mia presenza?!

CITAZIONE
« Ripeto: chiedo scusa per la mancata educazione di quel membro così volgare, ma non accetto che ci venga affibiato il nome di "Assaltatori" visto che non era nostra intenzione "accerchiarvi". Quindi se accettate le nostre scuse bene, se no fate quello che vi pare di chi vi pare, lo ribadisco: le uniche persone che devo proteggere sono i miei superiori, non altezzosi membri che non sanno gestire situazioni come queste. »

Poi succese qualcosa di inaspettato.
Alzai lo sguardo verso Altair, per chiedergli perché Aeras si fosse lanciato improvvisamente dentro il cespuglio accanto al portone, poi vedendo che l’assassino non aveva notato il mio movimento, tornai a guardare la scena.
Bizzarra scena.
 
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