Lo vide in lontananza e gli venne un'insana voglia di voltarsi e scappare via. Fuggire il più lontano possibile, senza voltarsi , e correre finché le gambe troppo stanche non l'avessero fatto rovinare a terra. Nessun edificio a Taanach, od in qualsiasi altra città da lui visitata, assomigliava a quello stadio, meno che uno. Il luogo da cui aveva sempre cercato di scappare, quello che avrebbe tanto voluto dimenticare. O distruggere. La Torre del Guanto di ferro.
Quel cieco terrore, per quanto intenso, si sciolse come neve al sole. Non perché lo Stregone fosse tutto ad un tratto divenuto coraggioso, anzi continuava a trovare l'arena inquietante ed a domandarsi chi mai vi si recasse di sua spontanea volontà. Semplicemente si era accorto della profonda diversità tra l'arena e la Torre. La prima pareva non tanto una costruzione umana ma il lavoro di una qualche mano sovrannaturale tanto era liscia e perfetta, come se una colata di lava avesse modellato un unico blocco di ferro brunito. L'arena invece era in tutto e per tutto una costruzione umana, edificando unendo parti diverse di metalli altrettanto diversi, in una cacofonia di forme, volte, angoli e statue. Ed una volta entratovi la sensazione era sempre più quella di un immenso monumento ai vittoriosi sugli sconfitti, per quanto terrificante. Figlio di un istinto più che umano, e non un mistero insondabile che attraeva i maghi più perversi.
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Un uomo di mezz'età, in un consunto completo di pelle, stava in mezzo alla folla, in un posto nemmeno troppo lontano dall'arena vera e propria, con un sorriso sardonico ed uno sguardo affilato, da rapace. Agitava una mano nella sua direzione, a metà fra il saluto e l'invito ad avvicinarsi.
" Berelen, qua! C'è un posto per te. "
Il tono colloquiale del Trapster era fin troppo fastidioso per Jace, che trovava sempre più insopportabile la grezza informalità dell'uomo. Se avesse potuto, sarebbe andato a sedersi ben lontano da lui, ma era stato quell'uomo ad insistere per assistere assieme all'incontro. Senza la sua insistenza forse non sarebbe nemmeno venuto a vedere quella finale. Gli si accostò lentamente, facendo attenzione a non urtare o fare movimenti bruschi col braccio steccato. Ogni movimento azzardato aggravava la frattura ed allontanava la guarigione, benché quindici giorni di riposo erano ben più di quanto avesse mai avuto a disposizione.
" Messer Van Horne, è sempre un piacere per me vedervi. Una vera fortuna potervi incontrare qui nonostante i vostri numerosi impegni. "
" Basta coi convenevoli ragazzo, siediti e godiamoci lo spettacolo. "
" Ma nessuno dei due contendenti è ancora arrivato, solo gli spalti sono affollati. "
" Appunto, non vedi quanta abbondanza di carne fresca abbiamo? Le signore amano mettersi in mostra in queste occasioni, ed io non sono certo stupido da non approfittarmene. Ma uno smidollato come te che ne deve capire. Non saresti capace nemmeno a combinare qualcosa con la signora Liebenivz! "
" E perché mai dovrebbe interessarmi una vecchia donna troppo grassa per muoversi? Lascia il suo letto soltanto per accomodarsi a tavolo da pranzo ormai. "
" Non ti scaldare troppo, ragazzetto! Almeno qualcosina con la signorina sei riuscito a combinarlo? "
" Mi è stato gentilmente lasciato intendere da suo padre di non avvicinarla in alcuna maniera. E visto che al momento è il mio datore di lavoro, nonché padrone di casa evito di contraddirlo. Sopratutto visto che mi paga per non far nulla. Sono la più inutile delle guardie del corpo, sopratutto visto il mio braccio rotto. "
" Sei un Goryo, e questo gli basta. Vuole i nuovi padroni della città amici, per poter fare affari. Finché lo reputerà conveniente ti terrà con lui ma drizza le orecchie e tieniti pronto a saltare alla prima occasione. Siamo a Taanach. "
" Lo so. Ho già notato che non gli sto molto simpatico, cosa reciproca devo ammettere, quindi cercherà di sbarazzarsi al più presto di me. Non si fida di me e pensa che voglia innestarmi perennemente in casa sua. L'apotecario Griddle si è arricchito vergognosamente con degli infusi alle erbe proteggi mente chiaramente fasulla. "
" Davvero? - L'uomo di mezz'età scattò a ridere sguaiatamente. - Quel vecchiaccio non finisce mai di divertirmi. Beh a quanto pare il primo è arrivato, e l'altro non tarderà certo ad arrivare. Godiamoci lo spettacolo. "
I finalisti di quel torneo, che per lo più era dimostrazione della potenza e spavalderia del Goryo, stavano già per entrare. Il primo piantò la sua arma, un'immensa falce, nella sabbia in un gesto di sfida verso l'altro od il pubblico. Non conosceva questo Rage di cui si vociferava tanto, un oscuro figuro molto cimiteriale e lugubre. L'altro invece, Ludvic, se lo ricordava a malapena. Un carceriere giunto da pochissimo allo scoppiare della Ribellione, che proprio come Jace si era schierato dalla parte sbagliata. Sorrise vedendo che uno dei due finalisti fosse un prigioniero e reietto. Difficile trovare una propaganda migliore per il Goryo che così non appariva come un tiranno vendicativo, ma più come un alleato scaltro, alla ricerca delle offerte migliori. Taanach era una di quelle città in cui nessuno faceva nulla per niente, e tutti avevano uno scopo. Qualsiasi gesto serviva a raggiungerlo, anche i più insignificanti come un invito per uno spettacolo.
" Van Horne, scusami se mi intrometto, ma tu perché hai così tanto insistito per incontrarci qui? " |