Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Cane mangia cane, « Avvoltoi - Scena Libera »

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view post Posted on 31/12/2012, 13:43

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Cane mangia cane
-Avvoltoi-

Seduto in tribuna Morpheus, osservava lo scontro sotto i suoi occhi. Il duello stava vivendo i primi attesi attimi, i primi scambi di sangue, due uomini agli antipodi per stile di combattimento e per aspetto fisico.
Tutto intorno a lui vibrava il sapore della morte; i due contendenti, come rabbiosi cani, si sarebbero fatti a pezzi per la gioia di spettatori festanti. Accanto a lui un ragazzo vestito di luridi stracci che collimavano in maniera contrastante con la purezza delle vesti del dragone. Accavallò le gambe, scrociandole e incrociandole in una diversa posizione. Le vesti vorticarono liberando una nuova vampata di luci e colori caleidoscopici. A brillare non erano insulsi lustrini o chincaglierie di poco valore, ma fulgidi bagliori di luce pura, di energia elementale primitiva ingabbiata nelle trame fitte del tessuto indaco, che a ogni piega sembrava corrispondere un piccolo arcobaleno animato di vita propria. In compenso il suo vicino stirò le braccia tirandole verso l’alto, facendosi scappare un’espressione dalle mille sfaccettature e dai mille risvolti etici. Una frase che gli diede modo di pensare e perdersi nei fili intrecciati dei suoi pensieri. Passarono gli attimi, i secondi e i minuti, e Morpheus rimase avvolto nel suo silenzio ermetico, a sgarbugliare il gomitolo di fili che articolavano il suo cervello. In termini umani il tempo che Morpheus si prese per rispondere, fu spropositato ed esagerato a qualunque altro essere di quella specie. Ponderò le parole e scelse quelle più adatte per non dare adito a fraintendimenti.
« Ipocrisia?! » sorrise, mostrando la candida purezza delle sue fauci, « persino lei pagherebbe per essere in quell’arena. » Ogni uomo, nello stadio, lo avrebbe fatto: fama, gloria, ricchezza, ammazzarsi per tutto questo era, nell’immaginario comune umano, un’aspirazione, un’ambizione al di là delle proprie possibilità.
Avrebbero preferito una morte gloriosa, una vita breve ed eroica, che un’esistenza anonima e piena di stenti. La loro vita era troppo breve per non farli buttare istintivamente in ogni battaglia alla ricerca della fama. E, a buon ragione del drago, quasi non valeva la pena essere vissuta. « Non essere malvagio con loro, la loro vita è troppo insignificante per non godersi questi piccoli momenti. » Non lo diceva con cattiveria, ma con il raziocinio e la freddezza di chi aveva capito che tutti loro, compreso lui, non erano altro che piccoli bulloni di un ingranaggio immenso. C’era chi brillava di più, lasciando un segno indimenticato nella costellazione, ma molti sarebbero rimasti ombre vacue dimenticate nell’oblio.
« Questo, per loro, non è altro che un divertimento per allontanare le preoccupazioni della loro vita. »
Scosse la testa, « come puoi dunque biasimarli? » il ragazzo stesso d'altronde era lì. Per Morpheus, invece, il discorso era diverso, per lui era un modo come un altro per impiegare un tempo che per i draghi scorreva molto, troppo lentamente. Quel torneo non occupava null'altro che un piccolo granello di sabbia in una clessidra enorme e pressocché infinita. Allungò la mano destra verso il ragazzo, aperta e tesa.
« Il mio nome è Morpheus Ulhar, piacere di conoscerla. »


CITAZIONE
Scusa numar se ti ho fatto attendere per un post di certo non epico, ma le vacanze mi hanno tolto una buona dose di voglia di scrivere (e di qualsiasi altra che non sia mangiare e stare con la mia ragazza) detto questo possiamo riprendere normalmente.
 
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view post Posted on 31/12/2012, 15:53
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Studioso
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Jack mosse il capo fissando l'uomo al suo fianco.
Indossava una veste color indaco e aveva incrociato le gambe fissando le sue gambe. Per di più pareva non prestargli molta attenzione.
Forse era per la finale: in effetti l'incontro era finalmente cominciato. Ed era anche uno spettacolo per gli occhi.
Il suo favorito aveva evocato degli scheletri, cosa che lo risaltava ancor di più agli occhi di Crane.
Ma non perdiamo il filo del discorso!
Uomo in indaco...ipocrisia...indifferenza...
Sì, come diceva, l'uomo pareva non prestargli molta attenzione. Forse per lo scontro oppure, più probabilmente, perché non considerava Jack una degna compagnia.
La cosa non lo sorprese molto. Del resto fin troppi abbassavano lo sguardo o cambiavano strada quando lui passava.
Il suo travestimento non doveva poi aiutare così tanto.
Ma alla fine questo non gli dispiaceva nemmeno un po...anzi lo esaltava. Dopotutto il passo da emarginato a incubo, il passo è breve.
Diceva così il detto, no ? Mmh...probabilmente no...
Ma ecco che accadde l'esatto contrario di quanto si era immaginato. Lo straniero parlò.

"Ipocrisia?! Persino lei pagherebbe per essere in quell’arena."

Jack annuì con un sorriso celato dalla maschera. Sì, avrebbe pagato per poter essere là, combattere davanti agli occhi di Taanach e del Goryo.
Non per l'amore del massacro o del sangue, ma per l'amore del successo e del potere. Chiunque avesse vinto quell'incontro, sarebbe divenuto uno degli uomini più temuti di tutta Taanch.
E questo era un privilegio che si avvicinava paurosamente al suo sogno.
Ma non poteva starsene lì a rimuginare: l'uomo parlò di nuovo.

"Non essere malvagio con loro, la loro vita è troppo insignificante per non godersi questi piccoli momenti.
Questo, per loro, non è altro che un divertimento per allontanare le preoccupazioni della loro vita. Come puoi dunque biasimarli?"


Non annuì, non sorrise. Si limitò a fissare tutte le persone nell'arena. Una massa di deboli che si fanno forti per una battaglia non loro.
Misere pecore che non avrebbe il fegato di scendere in campo ad affrontare uno solo di quei due lupi.
Come poteva non disprezzarli ?!
Riportò lo sguardo all'uomo-indaco squadrandolo alla vista di quella mano tesa davanti a lui.

"Il mio nome è Morpheus Ulhar, piacere di conoscerla."

Jack rimase un po stranito. Pochi gli avevano stretto la mano, ancor meno gliel'avevano stretta di volontà propria.
Il dottore levò le mani dalla nuca e con una di esse strinse quella di Morpheus. L'altra restò sulla testa sollevando il cappellaccio in segno di saluto.

"Non penso che molti definirebbero un piacere la mia conoscenza...ma per quel che vale...può chiamarmi Spaventapasseri.
Lei parla saggiamente...ma nel modo sbagliato! Guardi attentamente gli uomini su quelle tribune...."


Stese la mano raccogliendo tutta l'arena davanti a sé. Il popolo gridava mentre sotto i loro occhi il combattimento continuava.

"Forse è vero, c'è che vorrebbe essere laggiù, primo fra tutti io, ma...quanti tra quelli che continuano ad inneggiare la morte, non tremerebbero di paura se scendessero in campo. Mmh ?!
Al contrario di ciò che dice lei bisogna essere crudeli perché solo in questo modo capiranno la verità e saranno abbastanza forti per affrontare la vita sino alle decomposizione dei loro fragili corpi...."


Solo così potevano sopravvivere. Solo così potevano vivere.
La paura sarebbe esistita sempre, sia che loro l'accogliessero sia che non lo facessero.
Lui si era proposto quest'obiettivo e tramite il suo esempio tutti avrebbero capito.
Così le pecore si sarebbero tolte il manto per diventare dei lupi.



Post di interazione con Lud.
P.S. Lud non ti preoccupare e buone feste!
 
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Drag.
view post Posted on 5/1/2013, 19:34




Rimase più di qualche minuto immobile, respirando appena.
La piccola bisaccia piena di conio era scivolata lentamente sulla stoffa delle sue brache, cadendo infine sull'ossatura di pietra ed acciaio degli spalti, ai suoi piedi. Non si era neppure mosso per raccoglierlo.
Cercò di non darlo a vedere, ma le parole - quella singola frase - di Gerth lo aveva scosso profondamente.

Forse ora capiva lo sguardo di Asama quando questi decideva quali compiti affidargli; oppure, no, anzi, lui l'aveva sempre saputo. Vaairo aveva sempre intuito cosa quell'occhiata significasse, quale impercettibile scintilla si riverberasse nei penetranti occhi del suo amico stregone.
Quante volte aveva agito come scorta, come bodyguard? La verità era semplice: Vaairo era sempre pronto a proteggere una vita, ma sempre restìo a toglierla. Era di buon cuore, certo, un idiota che vorrebbe rendersi amico il mondo intero - e qualora questo continui ad essergli nemico, pestarlo a sangue per dissuaderlo è una scelta che gli era sempre venuta comoda.
O aveva solo evitato la scelta più dolorosa - più definitiva?

« Coscienza... »

La masticò piano, giudicandola per bene.
Si era convinto di essere uno spiantato, un accattone amorale, senza remore e compromessi.

Ma non era così, e Gerth glielo aveva sbattuto in faccia con la brutalità che solo una scomoda verità può avere.

« Sono un coglione. »

Scosse il capo, disincantato. Bè, bella merda, ragazzo: hai scoperto di non essere spietato come pensavi.
Forse era il caso di valutare un po' la questione.

Gli occhi grigi passarono pigramente sulle fila di volti del palchetto dei Goryo, tutti più o meno concentrati sul duello tra i due big boss del clan. L'attenzione lo catturò spontaneamente, senza un vero perchè, sulla figura slanciata ed ammantata di un'elfa. Questa teneva le mani congiunte davanti a sè, quasi stesse pregando, ma i suoi occhi tradivano un terribile istinto predatore ben lontano dalla devozione propria della gente di dio. Solo dopo qualche istante riconobbe in lei una di coloro che avevano preso - e gettato - il suo volantino promozionale.

Sorrise: aveva bisogno di schiarirsi le idee, e sapeva anche come farlo.

« Ehi, ragazza. », disse, alzandosi ed avvicinandosi a circa un metro da lei. Inaspettatamente, indicò con la propria mano la sua guancia destra.

« Dammi un pugno. »


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view post Posted on 7/1/2013, 23:31
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– E l'inferno è certo.
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Osservo il massacro con il sorriso sulle labbra.
Non stacco gli occhi da quella visione neanche per un secondo, annotando in processi mentali ogni azione. Conservandoli nei miei ricordi per esaminarli più tardi. Gli urli della folla sono un ronzio indistinto, un piacevole sottofondo. Panem et circenses. A distanza di anni, funziona ancora: a me va benissimo così.

« Ehi, ragazza. » Alla prima non lo sento quasi, concentrata unicamente nel registrare analiticamente ogni mossa dei due gladiatori. Anche se colui che ha emesso la voce è nel mio campo visivo devo concentrarmi per portare l'attenzione su di lui. Lo guardo, alzando un sopracciglio. Riconosco in lui il ragazzo che distribuiva volantini all'entrata, e spero non sia venuto qui per le sue vendite porta a porta. Sto già per rispondere con un secco no grazie, quando le mie orecchie captano una frase interessante.
« Dammi un pugno. » Dice, indicando con il dito la guancia.

Fulmineo, il mio pugno si infrange su quel bel faccino. Non me lo faccio ripetere due volte, perché so che un colpo fa ancora più male se coglie di sorpresa. Un dolore, per quanto forte, se te lo aspetti non ti fa paura. Hai tutto il tempo per prepararti. Uno schiaffo a sorpresa, invece, fa più male di un proiettile nel cuore. Anche se non me l'avesse chiesto probabilmente avrebbe ottenuto lo stesso trattamento, per avermi disturbata mentre i miei lottatori si spillavano fino all'ultima goccia di sangue per me.

« Quanto pensi mi farai aspettare prima di chiedermi di portarti a casa, legarti al letto e fare giochetti con le fruste? » Oltre alla mia bocca anche i miei occhi gialli sorridono. Chiunque con una spiccata propulsione all'autolesionismo è amico mio, almeno finché resta in vita.
La mia capacità di tessere rapporti umani è ormai allo stadio terminale.



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Dampyr
view post Posted on 8/1/2013, 14:05






Combattimento. Sangue e lame che cozzavano. Ottimo spettacolo! Peccato che lui non poteva parteciparvi ma un brivido freddo gli percorse la schiena distogliendo dallo "spettacolo": quell’ammasso di iuta, vermi e sangue rappreso era lì! Il cappuccio era tirato su e solo due luccichii neri, neri come il filo di Vergil, brillavano e un accenno di sorriso. Almeno non era morto e in un futuro prossimo la sua lama avrebbe avuto il suo pasto; ma non adesso e non in quel lasso di tempo. La destra accarezzava dolcemente l’elsa e i suoi passi si mossero per trovare un posto a sedere e godersi con calma il circo preparato dal Goryo per Taanach.
Le urla accompagnavano i suoi passi e i suoi occhi vedevano sempre e dovunque la stessa schifezza e le stesse facce; nulla di più nulla di meno si aspettava da Taanach ma ecco che come un fulmine a ciel sereno, qualcosa attirò la sua attenzione. Una macchia di colore in un quadro grigio, una nota, felicemente, stonata in quell’ammasso tutto uguale.
Scese i gradini e si sedette dietro la donna-non male a dire la verità era bella-e accennò un sorriso sotto il cappuccio nero e sgualcito. Si divertì ad ascoltare l’intermezzo.

Un’amante non all’altezza?! disse con voce tagliente Se vuoi, uomo, io potrei staccarti la testa…in questo modo potresti ritrovarla non trovi?!

Un luccichio nella penombra del suo viso. Un po’ di divertimento con due ammassi di sangue e carne. Ma almeno avevano qualcosa di diverso dagli altri che gridavano e si ubriacavano. Il ticchettio di Vergil sul legno sudicio e marcio, il lento fuoriuscire, con la sinistra, del filo e il rientrare dolcemente accarezzando quasi il fodero. Ritmico. Ma al contempo ipnotico. E un po’ di "conversazione" per passare il tempo.



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view post Posted on 8/1/2013, 17:36

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Cane mangia cane
-Avvoltoi-

« Perché? » Morpheus guardò scioccato il ragazzo, forse ancora troppo giovane per capire, « loro sono già abbastanza forti, loro preferiscono stare in disparte, » sorrise, « non si può essere tutti uomini di avventura. » Altrimenti sarebbe il caos, come se d'improvviso nella savana ci fossero soltanto leoni, l’equilibrio sarebbe distrutto. « La paura è solo un sentimento negativo, e come tale non può dominare in pieno un uomo. »
Non si aspettò che il giovane potesse capire, era un discorso complicato e difficile da approfondire, ma Morpheus cercò di banalizzarlo forse facendone perdere l’essenza stessa. « Un sentimento positivo, quello è davvero forte, davanti alla morte un uomo sceglie sempre di vivere, dinanzi alla povertà sceglie sempre la gloria. » Per questo, la maggior parte degli uomini, esclusi quelli troppo deboli per essere definiti tali, una volta nell’arena avrebbero combattuto per vincere l’artefatto, per vincere il prestigio, per vincere la gloria o semplicemente per non cedere la propria vita. Forse sarebbero comunque morti, ma non senza combattere.
« Devi dargli solo un motivo abbastanza valido per combattere. » Non tutti sono uguali, non tutti sguainano la spada per puro divertimento, ognuno ha i propri motivi per combattere ma tutti lotterebbero per la propria sopravvivenza. I popolani, che lui stesso accusava di essere pecore, si sarebbero riversati nelle strada se la loro condizione di vita non sarebbe stata più sostenibile, andando così contro il Goryo ben consci di non sopravvivere. L'unica cosa che li guidava era la speranza, l'ultimo baluardo di salvezza, il gesto estremo. Aveva visto e vissuto fin troppe rivoluzioni del pane e dei forconi per non saperlo.
« Ma ricordati che ciò che hai di fronte è solo uno dei più vecchi divertimenti dell’uomo. »
Niente di più.



CITAZIONE
Postato, niente di che.
 
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Drag.
view post Posted on 8/1/2013, 23:23




Tanto piacere, e... Sticazzi.
Il colpo era arrivato repentino e spietato, imprevedibile quanto il morso di un cobra assassino. Che Vaairo l'avesse espressamente richiesto non implicava il fatto che quel desiderato pugno giungesse tanto in fretta. La ragazza elfa dagli occhi color oro ci sapeva fare eccome, e la sua presenza nel palco riservato ai Goryo non era affatto scena: l'aveva colpito duramente non con l'intento di ferire, ma con quello di provocare dolore - il che collimava perfettamente con quanto il giovane mercenario desiderava.

La testa venne reclinata dalla violenza dello schiaffo, ma quando tornò al suo posto, oltre ad un deciso rossore sulla guancia destra, le sue labbra erano piegate in un largo sorriso.

« Io... », cominciò, ma l'improvvisa interruzione di un inquietante guerriero il cui viso era solo parzialmente visibile nella penombra creata da uno liso cappuccio di stoffa nera. Le sue parole fendettero l'aria con un tono pericoloso, e il continuo e logorante giochetto con l'elsa della katana che gli cingeva il fianco sembravano promettere qualcosa di più di una scherzosa minaccia.
Curiosamente, il sorriso non scomparve dal volto di Vaairo: benchè quello sconosciuto portasse con sè un'atmosfera vagamente disturbante - e ben poco allegra -, era semplicemente impossibile che potesse tangere la ritrovata lucidità mentale del mercenario.
Quel pugno era stato fottutamente esplicito, dopotutto.

« Come sono popolare. », commentò ridacchiando, rivolgendosi sornione all'elfa maliziosa; era palesemente disarmato, ma per chi lo conoscesse Vaairo era semplicemente impossibile da buttar giù. Dubitava tuttavia vi fosse reale fondamento nella prospettiva senza-testa del guerriero, quindi poteva permettersi di stare al gioco e scherzarvi su.

« Subito decapitato? Quindi niente preliminari? »
Fece una smorfia, simulando il broncio di un infante capriccioso.
« Le fruste non mi dispiacevano...! »


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view post Posted on 14/1/2013, 22:02
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Morpheus parve in disaccordo con lui con lui. Jack rivide negli occhi di quello la stessa confusione che vi era negli occhi dei primi a cui lui aveva rivelato la verità.
Come lui loro si erano opposti e alla fine lo avevano cacciato come un belva selvatica. Ma, ironicamente, facendo ciò avevano dimostrato che la ragione stava dalla sua parte.
Poiché nel momento in cui lo esiliarono, con le forche e le torce, dimostrarono di essere dominati dalla paura.
E questo era tutto quel che contava...

"La paura è solo un sentimento negativo, e come tale non può dominare in pieno un uomo."

Voltò di scatto la testa fissandolo con gli occhi sbarrati. Non riusciva a credere a quello che Morpheus aveva appena detto.
Era la più vivida negazione per ciò per cui lui si era battuto per una vita. Non seppe cosa lo freno dall'estrarre la pistola e far schizzare quel piccolo cervelletto su, su...fino in paradiso!
Ah già...i Custodi. Come dei fari controllavano la zona e sebbene fossero distratti dal combattimento, Jack immaginava che avrebbero notato il suono di uno sparo.
Cercò di calmarsi ma appena l'uomo di parlare, la voce di Jack quasi tremava dalla rabbia.

"Si sbaglia, Mister Morpheus..."

Schioccò le labbra e sorrise come se quello avesse appena detto un'assurdità.

"La paura fa parte delle fondamenta del mondo. Niente è più potente di essa, poiché questa permane sempre in noi.
Dice che un uomo sceglie sempre la vita alla morte, questo perché ha paura di morire; dice che un povero sceglie la gloria, questo perché ha paura di non venire ricordato. Inoltre se ottenesse la ricchezza avrebbe paura di perdere tutto."


Comincia una bassa risata portando le mani a coprirsi la nuca per poi lasciarle aperte indicando tutta l'arena.

"Questo stesso torneo non è che un frutto della paura: i Custodi l'hanno indetto per mostrare la forza del Goryo, perché hanno paura che Taanach si rivolti contro di loro; e ora questa gente non si rivolterà, perché ha paura del Goryo.
Come può vedere...la paura è l'unica forza portante. Sentimenti "nobili"come coraggio o cose del genere no sono che atti di vana ipocrisia, costellati da un'estrema stupidità..."


Ora il sorriso si era allargato. Perché sapeva cosa stava per accadere...
Jack fissava sorridente il combattimento ma ben presto Morpheus avrebbe guardato altrove: un enorme serpente nero sarebbe strisciato sotto i suoi piedi.
E come la paura che attanaglia d'improvviso l'uomo, il serpente si sarebbe lanciato contro il volto dell'uomo pronto per azzannarlo alla gola.
Ma niente di concreto sarebbe avvenuto, poiché niente era il serpente. Un semplice effetto del gas invisibile di Jack, un'arma che lui da sempre adopera sia per vincere un combattimento sia per vincere un semplice dibattito.
E forse Morpheus avrebbe capito cos'è la paura...



Uso semplicemente la prima attiva del dominio di illusionista per rendere un po più movimentato il discorso^^
 
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view post Posted on 18/1/2013, 20:00
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– E l'inferno è certo.
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« Io... » Accenna il ragazzo, con un largo sorriso sulla faccia, dopo essersi preso in pieno il mio colpo.
« Un’amante non all’altezza?! » Si intromette un uomo, che scendendo dagli spalti si unisce a noi. « Se vuoi, uomo, io potrei staccarti la testa…in questo modo potresti ritrovarla non trovi?! »
Copro una risata sguaiata portando davanti alla bocca le dita affusolate, mentre guardo il guerriero che si è unito alla nostra piccola festicciola privata. Per qualche ragione, non sono certa che scherzi. Non che mi dispiacerebbe se la battaglia si spostasse dall'arena a pochi centimetri da me, anzi. Solo, non mi piacerebbe vedere i miei vestiti sporchi di sangue.
« Come sono popolare. » Commenta il ragazzo, mantenendo il suo sorriso.
« Subito decapitato? Quindi niente preliminari? » il suo voltò simula l'espressione di un bambino a cui hanno sottratto un giocattolo, « Le fruste non mi dispiacevano...! »

« Suvvia guerriero, l'ho visto prima io, il ragazzo è mio di diritto. » Dico, ammiccando a turno ad entrambi, « Dove lo trovo un altro carino e masochista come lui? »
A metà tra finzione e realtà, i giochetti che avrei voluto fare con lui erano di tutt'altro genere. Prevedevano sangue a fiumi, bisturi, apparecchi da laboratorio e siringhe. Forse, rifletto, avrebbe preferito passare direttamente sotto la spada dell'uomo nascosto nel cappuccio.
« Quando avrò finito con lui, potrai averne i resti. »
Un ghigno. Non ero mai stata così seria.


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Scusate il ritardo, mi fustigo. :sigh:
 
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Dampyr
view post Posted on 19/1/2013, 13:41






L’uomo non fece una piega – bene almeno un guerriero tra vermi – anzi divertito rispose a tono a quella minaccia detta tra il serio e il faceto.
Un sorriso sul viso del “Perduto” sotto le pieghe sgualcite e lise del suo cappuccio nero, due occhi che da neri passavano a viola come se al loro interno vi fosse una leggera foschia. La donna non era da meno anzi. Il ritmico andirivieni della lama sul fodero; la mano che accarezzava l’elsa finemente decorata e il filo che rimandava strano luccichii.

Un cane si accontenta degli avanzi donna! E io non lo sono! In più non è il mio tipo; lo lascio volentieri ai tuoi “giochini”. disse con un tono sarcastico e puntando quelli occhi dentro quelli della donna.

Ma sarei curioso di “assaporarti”. Si avvicinò annusandole i capelli Era da un po’ che non annusavo una simile bellezza. Anche se credo tu sia come le vedove nere o le mantidi religiose: dopo stacchi la testa del povero malcapitato di turno! Te che ne pensi uomo? A quanto pare rischi la testa comunque!

E i suoi occhi passavano dall’uno all’altra con calma e con quel sorriso divertito; e tanto Vergil rimandava quel suono ritmico e si tolse il cappuccio rivelando il suo volto. I capelli lunghi e neri, il viso duro e la barba incolta e due occhi neri come la notte che gli sondavano in profondità.

Penso veramente che il più pericoloso tra noi sia proprio lei! Comunque non ti staccherò la testa, tranquillo, non è il giorno e non ho voglia. Ma vorrei sapere i vostri nomi – almeno se ti staccherò la testa un giorno saprò come ti chiami non trovi?

Inclinò il capo e un sorriso beffardo comparve sul suo volto. Accavallò le gambe posandole su uno schienale accanto a lui; si gli interessavano davvero quei due. Un buon passatempo. Dopo mille volti grigi e smorti finalmente due che valeva la pena di conoscere.


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view post Posted on 20/1/2013, 15:15
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Wake Up






« L’esistenza che avete conosciuto finora è terminata.
Avete vissuto in un sogno vuoto pieno solo di speranze artificiali.»



Il Cane mangia Cane rappresentava l’occasione perfetta per il Goryo di rafforzare la propria presa sulla città: affascinando il popolo e minacciando apertamente i nobili ribelli con un’esemplare dimostrazione della forza non solo dei Custodi ma di ciascun membro del clan. Nel palco, appositamente preparato per soddisfare anche gli ospiti più esigenti, Shivian aveva avuto l’occasione di ascoltare e discutere con i responsabili delle più antiche casate della città ma, al contrario di quanto inizialmente progettato, per quanto libero di agire e parlare si era improvvisamente ritrovato strappato dal proprio corpo, intrappolato in un mondo onirico che aveva facilmente sradicato qualsiasi suo tentativo di controllo. Spettatore inerme all’interno di un corpo ormai non più suo aveva potuto solo assistere mentre l’entità aliena ne eliminava le sue più antiche e potenti capacità distruggendo in breve tempo qualsiasi sua abilità di percezione extrasensoriale.

Costretto in quel limbo non era più nemmeno in grado di distinguere con chiarezza né le parole di quanti attorno a lui commentavano ora lo scontro ora la complicata situazione politica cittadina, né se quanto pensasse o rispondesse fossero sensazioni sue o della mente che lo stava controllando.
Il tempo stesso sembrava essere stato dilatato tanto che ogni pensiero indipendente sembrava essere possibile solo dopo ore di estenuanti scontri mentali in cui ogni volta non era mai certo di quale fosse il risultato.



« E’ inutile che cerchi di opporti.
Per molto tempo vi abbiamo concesso di bearvi dell’illusione di una facile vittoria quando invece siamo sempre stati attorno a voi.
Abbiamo atteso a lungo il momento in cui, credendovi al sicuro, aveste abbassato le vostre difese.»



Incatenato nei più profondi recessi della propria mente e furente quanto mai prima d’ora Shivian era spettatore impotente di quanto stava per accadere. Presto le grida di giubilo per gli ultimi momenti del torneo si sarebbero trasformate in lamenti di terrore e panico e l’intero ordine che aveva così faticosamente riportato in seno al clan sarebbe stato irrimediabilmente distrutto.
Quasi prendessero vita dalla struttura stessa dell’arena gli abomini comparirono improvvisamente in quasi ogni punto dell’arena: creature inumane, resti deformi di coloro che un tempo erano stati non solo gli uomini di Taanach ma l’intera popolazione dell’Orbrun e che ora erano stati riplasmati in fedeli servitori delle truppe Kaeldran. In silenzio avevano atteso, nascosti alla vista grazie a potenti incanti, il momento conclusivo del torneo in modo che nessuno dei due campioni potesse fare nulla per arrestarne l’avanzata e ora si stavano riversando all’interno degli spalti seminando facilmente il panico tra tutti gli spettatori giunti per vedere lo scontro così a lungo atteso. Dalle sembianze più disparate la maggior parte delle truppe Kaeldran non erano affatto dissimili da normali esseri umani anche se tutti mostravano chiaramente i segni della ricombinazione con la struttura biologica di quei mostri: chele, artigli, corazze chitinose o piccole ali erano soltanto un simbolo, a rendergli veramente pericolosi erano infatti sia le loro capacità fisiche fuori dal comune che le armi con le quali sembravano essere in grado di plasmare e lanciare verso i propri avversari una sostanza verde scuro dalle proprietà altamente corrosive.
Il panico inevitabilmente si diffuse rapidamente in tutta l’arena facendo rapidamente saltare qualsiasi sistema di controllo, che comunque non era minimamente in grado di gestire una situazione tanto critica, allo stesso modo anche molti dei mercenari che erano stati assoldati avevano preferito la fuga allo scontr, mentre quei pochi che avevano tentato di opporsi all’invasione sembravano destinati a soccombere in breve tempo.



« Resistere è inutile. »




png




Senza alcun preavviso l’arena del torneo si ritrova sotto attacco. Le truppe aliene dei Kaeldran sono, per coloro che non lo ricordavano, i membri della omonima fazione mostruosa che dopo gli eventi di Conquistadores sono stati sostituiti con le truppe dei Falkenberg Korps ma non per questo sono scomparsi dall’ambientazione dell’Akerat. Originari proprio dalle lande dell’Orbrun si sono scontrati in passato con i Goryo quando questi hanno minacciato il loro dominio aereo con il varo della gigantesca Purgatory.
Usciti indeboliti dalla guerra del Crepuscolo sembravano essere quasi completamente estinti tanto che anche le eterne nebbie, che si credevano essere proprio causa della loro presenza e che infestavano sia l’Orbrun che la stessa Taanach, si erano diradate fino quasi a sparire.
In questo giro al scena free prenderà più l’impostazione di una vera e propria quest in cui dovrete descrivere semplicemente la vostra reazione all’attacco a sorpresa. Per il momento Shivian è impossibilitato ad agire in quanto imprigionato in una tecnica psionica della quale però nessuno è ancora in grado di accorgersi. Le truppe Kaeldran stanno sciamando all’interno della folla e quindi se volete siete anche liberi di affrontarne quanto più desiderate. Indicativamente sono tutte energie da bianca a verde ma non siete comunque obbligati a descrivere un vero e proprio autoconclusivo in quanto voglio dare molta più enfasi alla parte narrativa e alla contestualizzazione del testo piuttosto che al combattimento vero e proprio.

Per qualsiasi altra domanda, spiegazione o commento siete liberi di usare il topic generico e quello di domande.


Edited by Shivian - 20/1/2013, 15:55
 
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Drag.
view post Posted on 22/1/2013, 11:45




Ci sono giornate in cui tutto ciò che vorresti fare è poltrire, crogiolarsi sotto il caldissimo sole di desolate lande meridionali e fare quattro chiacchiere disimpegnate con una bella ragazza incontrata per caso. In realtà il più delle volte accade proprio questo, e i pomeriggi scorrono via lisci e rapidi fino al calare della sera, che inghiotte tutto nelle tenebre rischiarate dalle lanterne o dalle fiaccole di qualche movimentato open pub agli angoli delle piazze o delle vie principali. Non è una brutta vita, soprattutto se hai il denaro per mantenerla - te ne sbatti di qualsiasi altro dettaglio e ci ridi su, dando le spalle all'universo e offrendogli un sorriso di scherno come a dire "vaffanculo, karma: non hai alcun potere su di me".

Oppure, ci sono giornate in cui il mondo ti crolla addosso all'improvviso, e in momenti decisamente inopportuni.
Tipo quella.

« OH, MA DAI...! »

La sua esclamazione suonò decisamente più esasperata che spaventata.
Insomma, ci si stava divertendo in tre e spuntano gli insettoidi assassini? Nel bel mezzo di una città, durante la manifestazione gladiatoria che costituiva il nerbo stesso della propaganda del clan? Ma che razza di psicopatico l'ha ideata questa sceneggiatura?
Centinaia di inquietanti esseri alieni erano comparsi dal nulla sparando sulla folla una strana poltiglia verdastra che li deformava e corrodeva all'istante, lanciando disperate urla di sofferenza. Lo spettacolo a cui stavano assistendo era raccapricciante, e Vaairo non comprendeva neppure metà di quanto stava accadendo dinanzi ai suoi occhi grigi: vedeva la gente morire inerme, osservando la propria pelle liquefarsi come sottile plastica in un forno a microonde... fino a bruciare, e consumarsi.

Uno dei mostri si voltò verso il terzetto, puntando contro di loro la propria arma - sembrava sorridere.

(non aveva alcun senso)

Istintivamente, il mercenario tese dinanzi a sè il possente braccio destro, evocando un'invalicabile barriera di piccoli esagoni traslucidi.

(non aveva alcun senso -
ma col cazzo che vi lascio fare i vostri comodi)


La melma color muschio si infranse sullo scudo, scivolando via innocua. Vaairo si riscosse, ritirando il braccio: la sua fottutissima coscienza sarebbe stata perfettamente in pace se avesse dovuto uccidere insetti alieni, con buona pace di Gerth; salvare quei nobilotti dalle grinfie di questi sconosciuti invasori, poi, avrebbe garantito ulteriore notorietà alla sua neonata agenzia tuttofare - una pubblicità cento volte migliore di quella proposta attraverso volantini.
Una punta di paura si insinuò nel suo animo, come sempre accade quando ci si trova nei guai fino al collo e le speranze sono poche. La soffocò forzatamente, appellandosi alle decadi di esperienza che aveva sulle proprie spalle: se si fosse fatto prendere dal panico sarebbe morto di sicuro, quindi tanto valeva incazzarsi prepotentemente e proiettare la propria ira su quegli esseri.
E, per Dio, gli avevano mandato a monte un appuntamento:
era fottutamente incazzato.



« Hai interrotto i masochisti sbagliati, tesoro. »

Fece un passo avanti, torreggiando dall'alto dei suoi quasi due metri di muscoli; Vaairo poteva di certo non brillare in campo intellettuale, ma in quanto prestanza fisica pochi lo rivaleggiavano. Era disarmato, quindi avrebbe dovuto contare unicamente su destro&sinistro. Se lo sarebbe fatto bastare: niente pareva più soddisfacente di prendere a calci delle terga aliene con le proprie sole nocche.
Il piano era semplice: far fuori tutti i nemici che li tenevano lontani dalle porte, salvare i pezzenti che incontravano per strada e aiutarli a battersela fuori dall'arena dei Maegon.
Esibì un largo sorriso di intesa ai due alle sue spalle, invitandoli a prendere parte alla più deliziosa delle antiche usanze del sud di qualsiasi mondo: la rissa.

« Io sono Vaairo. », disse, rispondendo al guerriero incappucciato.
Poi, caricò a testa bassa, allungando la mano mancina dinanzi a lui; l'umanoide puntò nuovamente il fucile sparapoltiglia, ma la distanza era così esigua che non fu difficile per il giovane soldato di ventura accorciare il vuoto tra di loro. Deviò forzatamente lo sparo a lato.

Reclinò indietro il capo, bloccando la fuga del mostro con le grosse mani.
Questo farà molto male, amico.
In un istante, calò la fronte sul cranio del nemico offrendo al pubblico la più classica e devastante delle testate.

« Tanto piacere! »


Status: Leggera contusione alla mascella sinistra (pugno di Lily), mana 80% (-10% Medio x2)
CS: 4, Resistenza.
Armi: Nessuna
Passive rilevanti: gli stupidi non muoiono mai (istant casting abilità difensive e utilizzo inconsapevole delle stesse)
Tecniche utilizzate:
salvarsi le natiche nel momento del bisogno : A volte non basta il semplice istinto o la prudenza, quando ci si trova nei pasticci. Soprattutto nell'ambito lavorativo di Vaairo, la necessità di difendersi a volte diventa impellente; non essendo arrivato alla soglia dei trent'anni per mera fortuna, il mercenario ha imparato dal suo amico stregone, Asama, qualche semplice trucchetto estremamente utile e versatile, almeno nella misura in cui non ci si trovi a combattere contro un meteorite. All'occorrenza, quindi, Vaairo evocherà uno scudo energetico circolare innanzi a sé di potenza e consumo Basso, Medio o Alto, il cui diametro può variare da quello di un piatto di portata fino ad essere pari al massimo all'altezza del soldato stesso. Tale barriera sarà costituita di pura energia magica andata a concretizzarsi, e potrà bloccare qualsiasi offensiva non psionica. La barriera sarà trasparente, costruita dall'intrecciarsi geometrico di esagoni grandi come un pugno. [utilizzato Medio]
di tanto in tanto vale la pena metterci l'anima : Pur essendo un ragazzo non propriamente volitivo, il buon Vaairo si è spesso trovato in situazioni in cui l'esperienza non bastava. A volte è davvero necessario mettersi d'impegno se si desidera fortemente qualcosa, e concentrare le proprie energie nel conquistarla. Purtroppo, dovendo affrontare mostri e draghi non sempre basta la semplice forza bruta, o la perizia bellica: di tanto in tanto, vale la pena metterci l'anima in quei colpi. All'occorrenza, infatti, Vaairo è capace di infondere una terribile energia cinetica nei propri colpi, spendendo un consumo Variabile di energie. Gli attacchi così sferrati produrranno ferite del genere dell'arma impugnata o del colpo inferto, ma sprigioneranno una potenza spaventosa, capace non solo di frantumare, ma soprattutto scagliare lontano qualsiasi cosa, come se fosse spazzata via; questa, in effetti, è un po' la storia della sua vita: capace di cose sovrumane, ma troppo pigro per sfoggiarle. [utilizzato Medio]
Riassunto:
-Vaairo protegge il gruppo dallo sparo di un Kaeldran evocando uno scudo davanti a loro, poi lo carica a testa bassa. Questi prova a sparare una seconda volta, ma il mercenario sposta il fucile dove il colpo non può nuocere e gli sfonda il cranio con un'adorabile capocciata.

Edit: corretti alcuni errori di battitura.


Edited by Drag. - 22/1/2013, 12:08
 
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The Grim
view post Posted on 24/1/2013, 23:20






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Jace in seguito non avrebbe saputo dire cosa gli avesse risposto il cacciatore, ammesso che l'avesse fatto. In quel preciso istante il secondo dei contendenti era entrato nell'arena, polarizzando su di lui l'intera attenzione. Quella grande sfida finale che con la sua mole aveva ingombrato i discorsi di tutta Taanach per due intere settimane finalmente iniziava. I due concorrenti l'uno di fronte all'altro, pronti a sfidarsi per le ricchezze e l'onore.
O forse la libertà, dopotutto anche uno dei due guerrieri, Ludvic il cavaliere nero, era stato un traditore del Goryo,
proprio come lui.


ɲ Ɏ ɳ

« Resistere è inutile. »

" Ecco perché ti avevo chiesto di venire.
Sugli spalti succedono sempre cose più interessanti che nell'arena stessa.
"

Mentre l'orda mostruosa si riversava sul centro di Taanach e grida di panico e spavento rimbombavano ognidove, il vecchio cacciatore sorrise. Non il gesto sano di chi rivede un caro amico lontano da mesi, quel gesto spontaneo che dalle labbra contagia occhi e cuore ma una smorfia sarcastica piena di amarezza e rabbia. Si alzò in piedi, gettando uno sguardo un po' paternalistico al cartomante, il manico in tasso della pistola stretta con forza nella mano.

" Stai a vedere come si fa, giovanotto.
Ed attento a non mettermi tra i piedi che con quel braccio rotto sei più inutile di un carro senza una ruota.
"

Lo Stregone non ebbe nemmeno il tempo di dire una parola che l'altro già era sparito, inghiottito dalla massa di violenze che si scatenava sugli spalti. Si era gettato nella mischia facendo tuonare la sua bocca di fuoco contro quei mostri ripugnanti, a metà fra l'insetto e l'uomo, e forse mai ne sarebbe uscito. Ma una vocina dentro di sé gli suggeriva che il vecchio trapper sarebbe sopravvissuto, e che era di se stesso che doveva preoccuparsi, sopratutto con quel braccio rotto. Balzato in piedi, la testa scattava a destra ed a manca cercando una buchetto dove nascondersi, una via di fuga, un corridoio libero, uno spazietto sicuro. Non vi era nulla di tutto ciò, e se vi era Jace non riusciva a trovarla. Si sporse perfino dal parapetto, valutando l'idea di scavalcare e gettarsi nell'arena, un salto fin troppo ardito e fin troppo alto per Jace. Ed ecco che così voltandosi si trovò faccia a faccia con uno di quei mostri: un uomo in tutto e per tutto ma con la pelle chitinosa e ramata, gli occhi vitrei e gialli carichi di un odio indifferente. Bastavano quelle differenze per rendere un uomo irriconoscibile, spaventoso, alieno. Spalancò le fauci emettendo un grido che alle orecchie del cartomante risuonò agghiacciante, l'ultimo vagito della tomba. Era inerme di fronte alla creatura, ben coscia della disparità data da quell'handicap così evidente, e così si gettò su di lui, la grande chela al posto di una mano minacciosa più di una ghigliottina. È la bella innocenza della rosa che copre le sue spine sanguinarie. Davanti a quella cieca esuberanza bastò un gesto a Jace per distrarre il mostro a meno di un palo da lui, un'immagine di un drago mostruoso durata solo un istante a farlo tentennare. A permettergli di afferrarlo mentre ancora correva trascinato dall'impeto e buttarlo giù nella sabbia mentre il cuore gli martellava in gola folle e veloce. Fissò ammutolito ed incredulo quel corpo abbandonarsi alla gravità e precipitare sulla fine sabbia dorata, dove si sarebbe spiaccicato, o così sperava. Un acutissimo stridio esplose nelle sue orecchie, facendosi strada fino alle tempie, penetrante e fastidioso al punto tale che fu costretto a piegarsi in due con le mani appoggiate alla testa. Era come se aghi acuminati stessero infilzando ogni centimetro della sua testa, premuti con forza verso l'interno.
Poi altri aghi lo infilzarono sul serio.


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Non riuscì a vedere o sentire nulla, nemmeno a pensare a nulla. Solo queste lunghe punte sottili che trapassavano il suo corpo, alcune completamente, altre fermandosi una volta toccato un osso o della carne troppo spessa. L'impatto lo fece stramazzare al suolo, fermandosi solo una volta toccato il parapetto metallico. Allora alzò lo sguardo, mentre il rumore si affievoliva fino a scomparire lasciando al dolore il proprio posto, e lo vide: un secondo Kaeldran. Se il primo era un timido accenno di ibrido uomo-insetto, il secondo era un esemplare quasi completo. Dell'uomo rimaneva poco e niente: qualche spruzzo di peli che usciva qua e la dalle placche di chitina bruna che ricoprivano ormai la sua pelle, qualche dente bianco che decorava ancora la mandibola ossea, un dito che penzolava come un frutto ormai troppo matura dal braccio destro ormai convertito completamente in una strana arma simile ad un fucile ma completamente ricoperta da lunghi aghi. Aveva perfino delle grosse ali membranose che gli escrescevano dalla schiena ed apriva in fare minaccioso. Gli stessi che penzolavano ormai imbevuti di sangue dal corpo dello Stregone. Jace avrebbe voluto dire di possedere un piano, od un qualche asso nella manica, invece agì guidato dall'istinto. Slacciò una delle biglie, presa completamente a caso, dalla sua cintura e la gettò sul nemico, vedendola deflagrare in un'intensa nuvoletta viola. Uno dei suoi più recenti acquisti, il Soffio di Puck, un potente gas capace di ottenebrare la mente ed offuscare i sensi. La creatura traballò un attimo mentre le piccole spore di funghi corrompevano i suoi nervi ed il cartomante se ne approfittò per rialzarsi e, presi tre degli Arcana Minori dalla cappa per lanciarli una dopo l'altro verso il torace dell'insetto. Dal quale rimbalzarono via con un tintinnio metallico, come se rimbalzassero contro qualcosa di ancor più duro. Il Kaeldran scosse la testa, come per scacciar via il torpore che l'appesantiva, e digrignò i denti nella parodia di un ghigno feroce, poi balzò in aria, sorretto dalle grandi ali che ronzavano incessantemente emettono uno strano ronzio, sempre fissandolo con occhi incattiviti.
E scatenando una nuova e più violenta tempesta.


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Il Kaeldran estese il braccio destro dal quale eruttò una pioggia di piccoli aghi, proprio come i primi che l'avevano ferito, in una letale pioggia d'osso. Un gesto soltanto ed una nube di catene nere si avviluppò in un contorto groviglio davanti allo Stregone, proteggendolo così dalla prevedibile offensiva. Titubò davanti ad una tattica così banale, pensando che forse quegli esseri terribili non erano così terribili come gli avevano raccontato ma molto più simili a bestie. Ed fu in quell'istante che l'altro lo sorprese apparendo di lato, proprio oltre la copertura che avrebbe dovuto difenderlo. Il mostro agitò il braccio libero come se stesse menando un fendente verticale nella sua direzione e dal nulla due falci d'energia verde tagliarono l'aria, crepitando come se la stessero friggendo. Lo Stregone rimase con la bocca spalancata a fissare l'insetto per un lungo istante, che gli parve durare un minuto, nel quale si diede dello stupido infinite e più volte, poi cercò di estendere ulteriormente la barriera per salvarsi dal secondo ed inaspettato attacco. Fu lento, troppo lento, e mentre una si schiantava sulla barriera, infrangendola in una costellazione di frammenti metallici, l'altra lo investiva all'altezza del petto, ustionandolo. L'odore della sua stessa carne che bruciava lo nauseò al punto da sentire un conato di vomito risalirgli fin su in gola e bloccarsi proprio un passo prima dell'uscita. Riuscì a bloccarlo, ma si ritrovò inginocchiato, la mani premute contro gli spalti per bloccare la propria caduta. No, i Kaeldran non erano i mostri che gli erano stati descritti nel suo soggiorno sulla Purgatory, erano molto peggio. Un flagello astuto e tenace, una piaga inarrestabile e vorace. Un'altra persona si sarebbe rialzata a combattere per la salvezza degli innocenti fra gli spalti, per la gloria di fronteggiare un nemico simile, per l'onore del Goryo, Jace si rialzò solo per se stesso. Perché aveva combattuto troppo per morire tra le chele dii un insetto troppo cresciuto. Le sue iridi azzurre si incontrarono con quelle giallastre del Kaeldran che già volava a tutta velocità verso di lui, invocando una delle illusioni più tremende che conosceva. E l'insetto vide decine di funi e fruste avvinghiarlo e intrappolarlo, serrargli i polsi e le caviglie, e tarpargli le ali. Le sentì frusciare attorno a sé, stringerlo, sfregare fino a fargli dei lividi, fino al dolore, che gli annebbiò la mente fino a deconcentrarlo. Fino a fargli perdere il controllo dello stesso volo nel quale si destreggiava fino ad un minuto primo e farlo così cadere. Precipitò non sulla dorata sabbia come il primo, non sui gradini di pietra che avevano accomodato gli spettatori di questa tragica finale, ma se una di quelle strane e raccapriccianti statue tutte lame e ferro che decoravano l'arena. Ci fu un tonfo, e poi il rumore del metallo che si torceva sotto l'impatto, e lo stridio di dolore della creatura che faceva eco con l'intera folla urlante dell'arena. Lo stregone, barcollante, afferrò uno dei pezzi di metalli volati via dai resti della statua, e piazzatosi sopra al mostro che dolorante tentava invano di rialzarsi, lo finì.
Calò la lama metallica con tutta la forza di cui disponeva sulla testa dell'insetto, di cui non rimase che una macchia violacea sui gradini di pietra.







specchietto

Capacità Straordinarie:
Intelligenza 2 Prontezza 2

Costi energetici:
Critico 37% | Alto 17% | Medio 7% | Basso 2%

Costi Illusioni:
Critico 35% | Alto 15% | Medio 5% | Basso 1%


Passive in Uso:
° Nessuno svenimento al 10% di energie,
° Nessun tempo di concentrazione per le tecniche illusorie,
° Risparmio energetico del 5% sulle illusioni e del 3% su tutte le altre tecniche,
° Le tecniche illusorie infliggono danno di un grado superiore;

Stato Fisico: Braccio sinistro rotto(dall'inizio della giocata), ferite da penetrazione di livello Medio su tutto il corpo, ustione di livello Medio al petto ;
Stato Psicologico: Confusione di livello medio;
Arcana Minori: 17/20

Energia: 100 - 1 - 10 - 5 - 15 - 10 = 59 %


Riassunto Post: Nel bel mezzo della confusione uno dei mostri dei Kaeldran si avventa su Jace, che però riesce a buttarlo nell'arena distraendolo con un'illusione [La Luna]. Tolta la fasciatura al braccio, sente esplodere un forte dolore nella sua testa [perg. Confusione, potenza Media] e si accorge di una seconda creatura, che gli lancia addosso una decina di dardi, ferendolo su tutto il corpo. Jace gli lancia contro la Soffio di Puck [Stordente] e poi tre Arcana minori che però vengono deviati dalla spessa chitina del mostro [perg. Pelle di Drago, difesa da attachi non tecniche] che poi si libra in volo grazie alle sue ali. Dall'alto gli scaglia due Falci d'aria [perg. Lama di vento, potenza Alta] di cui Jace riesce a parare solo la prima [L'Imperatrice]. A questo punto Jace una un'illusione [La Giustizia] che fa perdere la concentrazione al mostro, facendolo schiantare su una delle statue mostruose dell'arena. Mentre è a terra morente, Jace lo finisce schiantando un braccio della statua sulla sua testa, potenziato dalla magia [Chuan].

Tecniche del Kaeldran:


CITAZIONE
Confusione: Il ninja allunga una mano verso l'avversario e penetra nella sua mente; lì la sconvolge, costringendolo alle ginocchia e avvolgendolo in un potente senso di nausea e debolezza.
La tecnica è un attacco psionico che attacca la mente dell'avversario direttamente, provocandogli danno. Questo si manifesta nella vittima come un forte senso di nausea, debolezza e giramenti di testa, proprio come se il bersaglio fosse afflitto da una forte forma di influenza. Subire ripetutamente i danni provocati da questa tecnica può provocare conseguenze peggiori come l'attenuarsi della vista, l'incapacità di reggersi sulle ginocchia e simili. Per castare la tecnica è necessaria la percezione del proprio avversario, anche solamente visiva. La tecnica provoca un danno totale medio alla mente della vittima, ha potenza media, e può essere ostacolata solamente da opportune difese psioniche.
Consumo di energia: Medio

Pelle di drago: il guerriero riesce a rendere la propria pelle più resistente del normale, così da poter resistere a piccole armi da lancio.
La tecnica ha natura fisica. Il guerriero circonda il proprio corpo di un alone rossastro, indurendo la resistenza della propria pelle. A seconda della personalizzazione è possibile che l'indurirsi della pelle provochi un certo mutamento in essa, sebbene non tale da impedire il riconoscimento del soggetto. In questo modo il guerriero potrà resistere a colpi di piccole armi da lancio, come shuriken, kunai, proiettili di piccolo calibro o simili. La tecnica vale come una difesa a 360° contro i normali colpi fisici per il tempo di due turni.
Consumo di energia: Medio

Lame di vento: Il druido muove una mano di fronte a sé e genera una mezzaluna bianca composta d'aria tagliente, che scaglia contro il nemico.
La tecnica ha natura magica, elemento vento. Il caster muove una mano o un dito a mezz'aria, generando a piacimento una lama di dimensioni variabili (massimo due metri, minimo cinquanta centimetri) a mezzaluna. Questa sarà visibile e di colore biancastro, e potrà essere scagliata contro l'avversario in una traiettoria non necessariamente dritta. La lama potrà infatti compiere una curvatura non eccessiva, ma obbligatoriamente decisa dal caster al momento del lancio e mai alterabile in corso d'opera. Si possono creare fino a quattro lame con un singolo utilizzo della tecnica, ma la loro potenza complessiva rimarrà invariata - di livello Alto. I danni causati da questa tecnica sono da lacerazione più o meno profondi, ed essa potrà scalfire il metallo ma non tranciarlo di netto.
Consumo di energia: Alto

Tecniche di Jace:

CITAZIONE
La Luna: In un attimo infatti lo Stregone può creare, con un Basso investimento di energia, un'illusione nella mente di un bersaglio che può vedere, complessa a suo piacimento; l'immagine esisterà esclusivamente nella mente di chi è vittima dell'illusione. [Attiva di Dominio (I)]
Consumo d'energia: Basso

Soffio di Puck: Chiunque respiri questa nebbia proverà un lieve senso di stordimento, e i suoi sensi risulteranno leggermente offuscati per i prossimi due post di combattimento.[Stordente]

L'imperatrice: Egli, con un consumo Variabile di energia egli può richiamare i suoi incubi e plasmarli per creare barriere dalle forme più inquietanti ma mai di per sé pericolose, dinnanzi a lui o tutto intorno al suo corpo per impedire o smorzare qualsiasi minaccia rivolta alla sua integrità. Esse avranno una potenza equivalente al consumo speso, o di un grado inferiore se impiegate a 360°. Questi "incubi" scompariranno non appena l'offesa li avrà investiti, non lasciando dietro di sé alcunché. [II Abilità Personale]
Consumo d'energia: Variabile Medio


La Giustizia:Con un Alto dispendio energetico, di una potente illusione che vedrà la vittima ridotto all'impotenza. Il bersaglio, che deve essere a portata sensoriale dello Stregone, vedrà nella sua mente svariate catene di ferro brunito sorgere dal terreno e tentarlo di immobilizzare ogni sua mossa. Se egli proverà a distruggerle od a divincolarsi altre sorgeranno pronte a sostituire le precedenti in una lotta estenuante e senza fine, mentre chiunque altro lo vedrà contorcersi senza alcun motivo apparente. La vittima in realtà non sarà in alcuna maniera ostacolato nei movimenti, ma distratto dall'illusione che nel frattempo logorerà la sua psiche, cagionandogli un danno di Alta entità.[Pergamena Illusione Imprigionante]
Consumo d'energia: Alto

Chuan,dolorosa penetrazione delle carni
Chuan è la mossa più semplice dello Han Xin, la prima ad essere insegnata. Essa consiste in un rapido movimento della frusta, che anziché sferzare il corpo del nemico, lasciando un taglio superficiale, mira ad un profondo affondo. Trasferendo una quantità Media di energia ad un'arma, questa tenderà a scavare nelle carni nel tentativo di provocargli un danno molto profondo, ma estremamente localizzato alla zona colpita. La sua efficacia si basa sulla rapidità con la quale viene eseguita il gesto, tramite la quale è possibile penetrare più o meno in profondità. Può essere effettuata con qualsiasi altra arma da mischia od anche a mani nude. [Pergamena Affondo]
Consumo d'energia: Medio

Note: Mi spiace per l'enorme tempo richiestomi per postare, e per la lunghezza del post che però spero sia piacevole. Purtroppo non sono riuscito ad accorciare il wall of post centrale XD
Non sono bravo con gli autoconclusivi. ^^
 
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view post Posted on 26/1/2013, 23:42
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– E l'inferno è certo.
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«Puoi chiamarmi Lily, guerriero. E perdere la testa, puoi fidarti, è l'ultimo dei problemi dei miei amanti.»
Ghigno, malcelando un risolino dietro la mia mano delicata.
Il discorso sarebbe proseguito su simili livelli, continuando sulla linea che distingue realtà e menzogna, ognuno a recitare sé stesso, ma in modo esasperato. Sarebbe. Ci sono delle cose che non ti aspetti quando esci di casa la mattina, peggio di tutte le piogge nonostante mamma ti dica di prendere su l'ombrello e di tutti gli scippatori. Peggio di qualsiasi imprevisto, contrattempo, inconveniente.
Ecco, diciamo che un'invasione aliena mentre sei tranquilla a goderti uno scontro all'ultimo sangue è tra queste.

Usciti dal buco del culo del nulla, senza preavvisi, raccomandate o cartoline. Senza "apparecchiate per cena che stiamo arrivando". Insomma, robe del genere. Evidentemente, da dove arrivavano loro, il galateo non era che un unione casuale di sette lettere. Mi concedo un lungo sospiro.
«Piccini, continueremo con il nostro ménage à trois in seguito. Sfondiamo qualche culo.»
Un balenio nei miei occhi, la lingua che, quasi quella di un serpente, pregusta il futuro divertimento. Inavvertitamente, per istinto, sento che ci facciamo più vicini, per fronteggiare il nemico più facilmente e coprire ogni lato. Per uscirne tutti e tre vivi.

La mia attenzione rivolta a quegli esseri che mai ho visto prima, con le loro mutazioni e stranezze. Al momento opportuno, non devo far altro che ottenere le loro informazioni genetiche. Forse da tutto questo casino posso riuscire a cavare fuori qualcosa di buono. Vedo il ragazzo gettarsi nella mischia, sfondando il cranio a uno degli orrori con il fucile. Con la coda dell'occhio vedo un essere, con le grandi ali aperte, avvicinarsi fin troppo al guerriero di fianco a me. Estraggo la spada dal fodero, la lama viene ricoperta di una leggera patina azzurrina, e con un gesto fulmineo dirigo una bordata glaciale verso quello sbaglio della natura. Vedo il suo corpo cadere, solcato da un taglio profondo.
«Non farti ammazzare subito, ricorda che quello è un privilegio che spetta a me.»
Rivolgo un fugace occhiolino all'uomo sotto il mantello, e con movimenti rapidi mi avvicino al cadavere, mentre attorno a me infuria l'inferno. Estraggo dal casco una siringa, con cui raccolgo il liquido che macchia ormai il terreno. La scienza non si ferma proprio mai: io, di certo, non lo faccio.

Uno degli invasori attira la mia attenzione, sembra essere tra i più forti e coriacei. I lunghi artigli, le chele che si dipartono dall'avambraccio, le fauci enormi; a suo confronto, Ashardon sembra un modello di bellezza. Mi maledico per avergli permesso di rimanersene tranquillo, mentre io sono alle prese con l'Apocalisse. Mi rialzo da terra, rimettendo i miei attrezzi da lavoro nel mio copricapo. Il mio corpo inizia ad essere circondato da scintille, l'aria è carica di sangue, paura ed elettricità. I miei occhi brillano di una luce pericolosa. Poi, senza avvisaglie, un lampo si allunga dalla mia mano, diretto verso quella creatura. Per friggergli le carni e il cervello, sempre ammesso ne abbia uno.
«Curioso come primo appuntamento, non è vero?»
Dico, rivolta ai miei compagni... se di compagni posso parlare. La mia legge in queste situazioni è sempre stata solo una. Bada a te stessa, segui il tuo istinto di sopravvivenza, non preoccuparti degli altri. Tuttavia, con i demoni a piede libero sulla terra, decido di accantonare per qualche tempo i miei principi. Di fare un'eccezione.
Giusto il tempo di riportare il culo, sano e salvo, a casa.


2s0me78
Energia ~ Verde.
CS ~ 2xdestrezza.
Condizioni Lily ~ Perfette.
Energie ~ 100-10-20=70%.
- - -
Ashardon
Drago alto quattro metri e con un'apertura alare di sei, con fauci, artigli e scaglie usabile in combattimento e capace di utilizzare abilità e pergamene. {Razziale Elfi}{Passiva}
Scaglie di Drago
Pelle rinforzata che può proteggere da colpi fisici o rallentarli. {Arma}
La Zanna
Wakizashi indistruttibile che non può essere tolta dalle mani di Lily da colpi estranei o circostanze accidentali. {Arma}{Passiva Incantaspade I-II}
- - -
Taglio del Drago
Lily con un consumo Basso potrà infondere le energie fredde anche nella Zanna, generando da essa un fendente con quelle caratteristiche, capace di provocare un danno Basso. Allo stesso modo, con un consumo Medio, potrà generare una bordata glaciale dalla lama capace di infliggere un danno Medio. {Attiva Incantaspade I-II} Medio
Sapere Scientifico
Uno dei più grandi progressi in campo scientifico è stata la scoperta dell'elettricità e il modo in cui controllarla. Lily ha fatto sua questa capacità, potendo sfruttarla per creare raggi, sfere o fulmini localizzati. La tecnica ha natura magica, e tutte le caratteristiche di un dominio elementale del lampo offensivo. Saranno attacchi più o meno temibili, che si origineranno dal corpo della giovane donna e che svaniranno una volta terminato l'attacco. La potenza delle manifestazioni è variabile, pari al consumo speso per richiamarle, e di un livello inferiore al consumo se sviluppate a trecentosessanta gradi intorno al caster. Il danno dei lampi sarà sempre suddiviso equamente fra mente (shock) e corpo (ustione): una manifestazione di potenza Alta, ad esempio, provocherà un danno Medio al corpo della vittima e un danno Medio alla mente. Ha un consumo variabile. {Pergamena Dominio del Lampo} Alto
- - -
Elimino uno dei mostriciattoli minori, mentre poi focalizzo la mia attenzione su uno di quelli a verde. Visto il livello energetico, ho lasciato che le conseguenze dell'azione fossero decise dal QM.


Edited by Sparkleshark - 27/1/2013, 09:57
 
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view post Posted on 27/1/2013, 15:34
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Fu tutto improvviso.
Prima vi fu qualche grido e ben presto, come una malattia infettiva, la paura si diffuse sugli spalti. Sul campo la battaglia era appena finita, eppure una nuova stava cominciando.
Ironicamente ciò di cui avevano discusso lui e Morpheus si stava per avverare: coloro che sugli spalti avevano inneggiato al sangue ed alla morte stavano per avere un'occasione per combattere. Probabilmente l'ultima delle loro inutili vite!
Ma da quel che Jack riuscì a vedere non tutti ne parevano felici. Una gran massa di massa persone fuggiva da quegli strani invasori.
Questo non faceva che dimostrare quanto Crane avesse ragione, dimostrava la vigliaccheria degli uomini e la loro debolezza di fronte a qualcosa che non potevano concepire.
Del resto anche lui faticava a credere a quel che vedeva: gli invasori non erano che orrendi ibridi tra uomini ed insetti.
Le armi erano ancora più strane. Gettavano una strana sostanza acida che scioglieva il corpo del malcapitato tra indicibili sofferenza.
Un uomo al suo fianco fu colpito in pieno e cadde a terra mugolando per il dolore. Se avesse potuto sicuramente avrebbe gridato, ma essendosi sciolte le corde vocali quest'opzione non era più fattibile.
Lo vide contorcersi ai suoi suoi piedi alzando quel che restava del suo braccio in un vano tentativo d'aiuto.
Jack si abbassò su di lui piegandosi sulle ginocchia. Si tolse il cappello portandoselo al petto, probabilmente in segno di rispetto nei confronti di una persona che sta per morire.
Ma non diciamo cazzate! Jack cominciò a ridere a crepapelle allargando le braccia e fissando il cielo. Tutta quella situazione gli era così congeniale: il terrore era ovunque lui volgesse lo sguardo.
Sognava che un giorno anche lui riuscisse a rendere lo stesso effetto. Quel giorno avrebbe saputo di essere arrivato al suo obiettivo.
Un rumore attirò la sua attenzione. Uno di quegli esseri sta letteralmente aprendo uno spettatore con le sue poderose chele, totalmente incurante alle suppliche dell'uomo.
Jack sorrise sadicamente. Estrasse l'Anestetico dalla fondina.
Il proiettile scalfì la spalla dell'essere che rivolse il suo sguardo venefico al suo aggressore.

"Ora che ho la tua attenzione..."

Pose il palmo in su e mosse le dita facendogli segno di avvicinarsi. Con un calcio gettò via il cadavere ai suoi piedi liberando la zona.
La belva accettò il suo segno di sfida e gettò via il corpo maciullato che teneva fra le chele. Il suo ruggito si propagò nell'aria mentre con ampie falcate si avvicinava.
Jack si unì alla corsa mentre una nebbiolina viola ricopriva il suo braccio sinistro.
L'impatto era imminente, la fuga ormai impossibile.
La carica del mostro ebbe fine sul pugno potenziato di Crane. Eppure sentiva che qualcosa non andava, forse aveva sottovalu...
Con un'ulteriore spinta la bestia lo scaraventò qualche più in là.
Non fece in tempo ad alzarsi. La bestia gli fu subito sopra e pose le sue chele ai lati della maschera per bloccargli qualunque via di fuga.
Le fauci si abbassarono lentamente su di lui.
Una spallata e la creatura cadde lungo i gradoni dell'arena. Una mano aiutò Jack a rialzarsi. Lui gli batte una mano sulla spalla e ghignò vedendo il suo stesso volto fare la medesima cosa.
La copia indicò la belva che si stava rialzando qualche metro più in basso. I due si scambiarono un cenno d'intesa e si avvicinarono ad essa saltando da un gradone all'altro e scambiandosi di posto.
Quella continuava a fissarli confusa e disorientata. Appena furono vicini, atterrarono al suo stesso livello portando un fendente ciascuno dall'alto verso il basso.
Quella gridò il suo dolore al cielo e con la chela destra afferrò uno di loro. La testa stretta fra quella tenaglia implacabili, le mani dello Spaventapasseri che andavano a tentare di bloccarle.
Fatica inutile...
Si sentì distintamente il cranio spezzarsi sotto la forza di quell'abominio. La creatura sorrise ma ben presto la gioia animale fece largo alla confusione.
Il cadavere del suo nemico si era dissipato tramutandosi in un fumo viola. Un "click"dietro di lei attirò la sua attenzione.
Il vero Jack aveva caricato il prossimo colpo. Riuscì solo a voltarsi ruggendogli contro.
Uno sparo risuonò ed un corpo cadde a terra.
Un corpo con un enorme foro nella testa.
Poi solo un risata...



Jack Crane


- Basso: 6% - Medio: 11% - Alto 22% - Critico: 44%

CS: Intelligenza/1

Fisico: Danno Medio al busto

Mente: Illeso

Energia: 100%-6%-11%-11%=72%


Passive:
- Non sviene al 10%
-Illusioni create istantaneamente

Attive:

La paura io comando
La paura è la risorsa più importante di queste terre, è ciò che fa girare il mondo e solo Jack Crane è in grado di utilizzarla non solo in modo astratto ma anche in modo prettamente fisico.
Sfruttando la paura che porta dentro di sé e quella degli altri può generare su qualsiasi suo arto o su tutto il suo corpo una nube viola in grado di proteggerlo da qualsiasi attacco non psionico.
Si tratta di una tecnica variabile difensiva e la sua potenza è pari al costo che è Variabile. Tuttavia in caso di difesa a 360 gradi la potenza sarà pari alla metà del consumo.
Ma l'immenso potere della paura non si limita solo alla mera difesa. Con un consumo Medio la mano di Jack si ricoprirà dello stesso fumo violaceo ma portando velocemente anche solo un dito contro l'avversario, egli riuscirà ad infliggere una ferita stretta ma profonda pari ad un danno Medio.

Paura di sé stessi
Alcuni dicono che il vero mostro sia dentro di noi. Jack lo sa bene e ha imparato a sfruttare anche questa fobia. Così grazie alla magia imparò a creare tramite la paura una sua copia in grado di imitarlo in tutto e per tutto spendendo un consumo pari a Medio.
La copia sarà in grado di parlare, emetterà gli stessi odori e avrà la stessa aura di Jack; vi è anche la possibilità di donargli qualche piccola differenza che non lo renda irriconoscibile.
Potrà attaccare fisicamente il nemico, e anche utilizzare tecniche, seppur impiegando slot e energia del suo creatore come di consueto. Rimarrà sul campo di battaglia per un solo turno, svanendo dopo aver compiuto le sue azioni. Qualsiasi ricordo o informazione ottenuta dalla copia verrà condivisa con Jack al momento della sparizione. Può essere anche impiegata come scudo, avendo in tal caso un potenziale Basso.


Armi:

-Calmante (spada corta): nel fodero
-Anestetico (pistola): 3
-Precauzioni necessarie(lunghi chiodi da lancio):20


Note:

Attirò l'attenzione del nemico sparandogli alla spalla. Lui mi carica e considera l'attacco come una potenza alta.
Mi difendo con la variabile difensiva a potenza media e vengo lanciato all'indietro mentre il Kaeldran mi viene sopra.
Evoco una mia copia che mi libera con una spallata. Entrambi attacchiamo il nemico con due fendenti dall'alto. Lui uccide la copia ed infine io gli sparo in bocca.
Spero di non aver fatto troppi errori^^

 
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31 replies since 11/12/2012, 21:17   982 views
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