Difetti oggetivi? Personalmente, ho sempr ritenuto che l'oggettività in letteratura sia difficile da ottenere. I miei giudizi su un libro sono mere valutazioni "mi è piaciuto" o " non mi è piaciuto" che cerco di condensare in un voto, ma non ho studiato letteratura e non ho la presunzione di recensire un libro. Se leggi la sua critica a Manzoni, ti accorgerai che il succo è "non mi è piaciuto quando l'ho letto al liceo, quindi devo trovare ragioni per dire che fa schifo." Ora, lungi da me forzare i pareri altrui su un'opera, ma un conto è dire "non mi è piaciuto", un conto è cercare ragioni - spesso inconsistenti - a sostegno di tale affermazione. Purtroppo la signorina in questione continua ad aver la bella pretesa di lasciar intendere che un libro fa schifo senza manco averlo letto (
quote) ma tanto lei sa tutto, vero? Senza allontanarmi troppo, seguo Asgradel ormai da un paio d'anni (sì, pondero accuratamente se iscrivermi o no ad un sito XD) e vedo che in questo periodo alcuni utenti hanno fatto salti qualitativi notevoli. Un autore non può fare lo stesso, è forse prigioniero in eterno del suo modo di scrivere?
Ti metto questo post di Dragonslair, che secondo me riassume alla perfezione tutte le critiche a riguardo:
www.dragonslair.it/forum/threads/56...sy-e-GamberettaQuanto agli specifici argomenti, con tempo e voglia chiunque è capace di copiare e incollare quello che dicono i manuali di scrittura creativa, le attribuisco il merito di averlo fatto, ma nulla di più. io personalmente ho avuto la possibilità di consultare "
How to write fantasy and science fiction" di Orson Scott Card, tempo fa (ho già enunciato la mia ammirazione per come scrive quell'uomo?), ma dato che libri del genere sono piuttosto difficili da reperire, ben vengano i suoi post. Ma cosa c'entrano? Per tornare al mio familiare terreno delle Scienze Naturali, un ricercatore può pubblicare nel suo blog alcune teorie sulla sistematica senza capo nè coda e una guida per principianti a come pulire un fossile: in che modo la prima cosa comprometterebbe la seconda?
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Continuo dicendo che uno dei cardini dello stile di Gamberetta è quello di non insultare mai la persona (contrariamente a quanto molti fanno su di lei, e fra i molti ci sono diversi scrittori mad per le critiche ricevute dai loro libri, ma vabbè qui si apre un discorso lungo che non centra adesso). E' ferocemente sarcastica e aggressiva nel recensire, a volte troppo, ma le sue "invettive" sono sempre rivolte alla qualità del libro o alla capacità di scrittore dell'autore, non all'autore stesso (infatti anche nei passi da te citati si parla di questo, nonostante tu abbia tentato di far passare il contrario).
Ha insultato, stai tranquillo. Risulta che poi i post siano stati eliminati, ma trovi ancora gente che ne parla.
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Che senso ha poi tirare in ballo Martin o addirittura Dan Brown, che per inciso, chiunque capisca un po' di letteratura considera uno "scrittore" da due soldi.
Non sto giudicando la qualità dei suoi scritti, ma le vendite e il successo che hanno avuto i suoi libri, esagerato, persino (si pensi al caso di
Il Codice da Vinci, focalizzatosi più sul fatto che il libro desse scandalo che sul suo reale contenuto).
Piccola aggiunta: me la sono presa con i libri del Mondo Emerso avendo già aperto il topic altrove; allora li avevo sottomano e fra tutti ho scelto quello. Se mi date un po' di tempo posso rifare il discorso su un altro libro che possiedo ugualmente. Resta il fatto che ciò che scrive una persona così fastidiosa e arrogante mi sta abbastanza antipatico e che, sebbene conti molto la fortuna fra chi pubblica, io non mi metto a discutere sul perchè un libro venga pubblicato: evidentemente l'editore vi ha trovato qualcosa che io non ho visto. Altrimenti, sai quanti libri sarebbero scritti male, a mio giudizio? Eppure hanno avuto successo, fior di recensioni lo dimostrano e come la penso a riguardo non potrà influenzare la cosa, quindi semplicemente ritengo che quei libri non facciano per me, senza fare tanto clamore.
Vuoi che ti esamini la sua critica a Manzoni? Prego
Iniziamo dalla fine (urrà, che metodo scinetifico XD!)
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Nota finale per i troll pro Manzoni: evitate pure di commentare, tanto non sprecherò mezza parola per rispondervi.
Tradotto "tanto io ho ragione, non me ne frea di che pensate, fatevi i cazzi vostri". Questa è l'obiettività. Sta anche nel confronto, o così risulta a me.
'abbè, risaliamo in testa
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Lì ho affermato che al Liceo occorre fornire agli studenti strumenti e non nozioni: per illustrare il concetto farò un esempio, basato su fatti realmente accaduti. A me.
A un certo punto, durante la soporifera lettura de I Promessi Sposi, la professoressa ci rifilò una serie di fotocopie. Erano su tre colonne, da una parte c’era un brano preso dal Fermo e Lucia, a fianco il brano corrispondente ne I Promessi Sposi, e nell’ultima colonna annotazioni sulle differenze.
Perché io e i miei compagni siamo stati sottoposti a una simile tortura? Mai saputo, durante le ore di italiano sonnecchiavo e pensavo ad altro.
Le fotocopie le ho stracciate, però ricordo abbastanza per ritrovare via Google i pezzi incriminati. Invece purtroppo non ricordo da quale libro fossero state prese le annotazioni, dunque quelle non posso riportarle fedelmente, ma non ha molta importanza per il discorso che voglio fare.
Converrai con me che, dopo questo sputo di bile, ha praticamente dichiarato di essere di parte, mandando a farsi frigere la declamata oggettività
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Non conosco abbastanza la letteratura del primo ottocento per dire se questo stile fosse lo stato dell’Arte nell’ambito nella narrativa; giudicando con i parametri odierni – i parametri che uso per le recensioni su questo blog – ci troviamo di fronte a una schifezza. Un testo del genere è al limite dell’illeggibile. E tra l’altro lo stile qui supporta un romanzetto rosa da quattro soldi (“Here is a book, equal in matter to any two of Cooper’s novels, and executed at least as well, which we receive at the moderate price of forty-two cents!” dalla recensione di E. A. Poe, e andate a chiedere a Mark Twain a proposito della qualità dei romanzi di Cooper…) non certo un’opera che allarga i confini dell’immaginario.
Appunto. Tu non conosci la letteratura del primo Ottocento. Stai proponendo di estrapolare uno scrittore dal suo tempo. Fammi capire, tu cestineresti
La coscienza di Zeno per gli evidenti errori che continene? Fregandotene del fatto che Aron Hector Schmitz/Italo Svevo parlava praticamente il tedesco come madrelingua e l'italiano come seconda lingua?
(Alchimista del Drago, confido che distinuerai i "tu" che ho usato qui e altrove da quelli usati per riferirmi direttamente a te, non ho alcuna intenzione di offenderti o metterti in bocca parole non tue)
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Evidentemente sono una persona che ha maggiori conoscenze riguardo la narrativa di cento anni di critica letteraria. Non è mica strano. Qualunque studente al primo anno di fisica ne sa di più sull’argomento di Aristotele, San Tommaso, Sant’Agostino e altri Giganti del Pensiero™ messi assieme.
Secondo te una frase del genere merita di essere commentata o possiamo passare oltre la sua immensa, arrogante stupidità?
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Gamberetta, hai avuto brutte esperienze al Liceo e vuoi solo sfogarti.
• Sì, voglio sfogarmi, e con questo? Il mio ragionamento non cambia di una virgola.
Fatti le tue seghe mentali da sola e non rompere al prossimo
Vediamo se Manzoni vi va meglio della Troisi.
EDIT: scusa Heautontimorumenos, stavo scrivendo quando hai postato. Ti rispondo qui a seguito, sperando che qualcuno non posti nel frattempo. Intanto, ammetto di aver copincollato parte del post da un altro mio post in cui difendevo la scrittura della Troisi (che non definisco eccelsa, bada! ma sicuramente c'è di peggio), da questo il fatto che il nome dell'autrice compaia più del necessario. Ora rispondo a dovere al tuo post:
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Infine, voglio spendere due parole su questo. Se io ritengo che una cosa faccia schifo, perchè non posso dirlo sul mio blog? Se tu guardi un film al cinema e lo ritieni pessimo, alla domanda di un tuo amico se valga la pena spendere soldi per vederlo, cosa rispondi? Lo mandi comunque a buttare i suoi soldi? La risposta per me è NO, se per te è sì non c'è poi più molto di cui discutere, le basi su cui si fonda la discussione non essendo comuni non possono portare a nulla. E poi, come dici tu, Gamberetta ha letto i libri per criticarli (e lo dimostra ampiamente), ne ha tutto il diritto quindi: parole tue.
Io no, personalmente. Se un'opera mi ha fatto schifo, non vuol dire che debba aver fatto schifo ad altri, e viceversa. Esempio pratico: in vari siti a tema, come AVPGalaxy, c'è chi critica il primo "Alien vs Predator", che io giudico invece buono, ed elogia "Prometheus", film che farei volentieri sparire. Ma sono pareri miei. Io ti direi: vai a vedere Alien vs Predator, vai a vedere Prometheus e poi dimmi cosa pensi, che io ti darò i miei pareri. Anche perchè, guardiamo in faccia la realtà, fra streaming e PDF, ormai se sei onesto compri il film o i libro.
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Poi non vedo perchè sinceramente non ci si dovrebbe documentare in un mondo dove i libri costano 10+ euro, capisco tutto, ma la vita è breve e io per esempio preferisco leggere solo libri che so che mi piaceranno fin dall'inizio. Per esempio, se avessi "letto i blog" prima di leggere boiate colossali come i libri di Palahniuk dopo "Pigmeo" , a quest'ora avrei risparmiato soldi e tempo (forse li avrei letti comunque perchè sono affezionato all'autore e spero che ritorni a scrivere capolavori, ma era per fare un esempio).
Ok, ma, come ho detto, i pareri non sono universali. E purtroppo fin troppa gente le dà credito, forse attirata dai suoi atteggiamenti popolari: ad esempio, ho visto una pessima recensione a "Il Guardiano degli Innocenti" (pessima nel senso di inconsistente, non negativa) su un blog e il commento di tono "Ok, dato che dici che fa schifo non lo leggo". Sapkowski è ritenuto uno dei più bravi scrittori fantasy europei, il libro avrebbe meritato un'opportunità, secondo me. ma quel recensore non lo saprà mai. Altro esempio: recensione di "I sogni nella casa stregata" di Lovecraft, un altro recensore che probabilmente non sa molto di questo autore. E altra gente che non leggerà un libro perchè altri gli hanno detto che è brutto. Ma non è un po' triste?
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Infine, voglio farti una domanda. Ma è Gamberetta che è stronza e si è svegliata una mattina con il piano malvagio di screditare il "bellissimo" fantasy italiano, oppure avendo letto molte opere di ciò che (per lei) dovrebbe essere il vero fantasy - e sul fatto che lei abbia letto molto più fantastico di me e te messi assieme penso non ci piova - e poi trovandosi davanti certi libri, a partire dalla Troisi, si sente in diritto di dire la sua? E' lei che è avvelenata, o quello che chiamiamo fantasy italiano ma che in realtà non è altro che una moda per acchiappare i soldi dei lettori occasionali? E lo dimostra il fatto che tre quarti della produzione italiana segua le mode d'oltreoceano, vedasi tutti i paranormal romance italiani usciti dopo Twilight.
Niente di male nelle mode, anche Salgari scrivendo Sandokan sfruttava la moda del romanzo esotico, ma se non altro non aveva la presunzione di letterarietà, così come altri scrittori popolari d'ottocento/novecento.
Io me la prendo con coloro che impongono le proprie visioni agli altri, senza ne un "io penso" nè un "secondo me". Se non mi attira un libro non lo leggo. Se fossi capitato nei siti che recensivano "I sogni nella casa stregata" o "Il dardo e la rosa" che ho già citato, forse nemmeno io li avrei letti (ho la tendenza a fidarmi troppo). Non conoscendo l'autore, chissà, se qualcuno mi avesse detto che i romanzi di Howard erano pappardelle piene di botte gli avrei creduto e non li avrei letti. Non è meglio che ognuno decida da sè cosa gli piace o cosa no?
Ammetto che poi a farmi girare le scatole, per così dire, sono gli atteggiamenti che ostenta, siti con pareri simili ma esposti con più moderazione non mi hanno infastidito. Per tornare alla onnipresente Troisi,
questo sito dice cose che tutti sappiamo: che ha avuto fortuna, ha sfruttato il momento, eccetera. Ma non che, ad esempio, tuttiq uelli che la leggono non capiscono niente o peggio. Io, come ho detto, non gradisco George Martin (o meglio, non mi fa nè caldo nè freddo come autore di fantascienza, perchè l'ho conosciuto come tale, non mi piace la sua saga, piuttosto), ma tengo per me i miei pensieri quando so che potrebbero dar fastidio a gente che lo legge volentieri.
Edited by Aesìr - 23/6/2014, 21:30