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Film e Libri, Unione vincente o problema seccante?

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Pscimmia
view post Posted on 22/7/2014, 09:47




Riprendendo una piccola discussione iniziata nel topic "I dieci libri preferiti"

Si discute dell'accoppiata Film/telefilm <-> Libri/Saghe; il fatto che i libri raggiungano la notorietà solo quando vi è un film di successo è bene/male?

CITAZIONE (Alb†raum @ 22/7/2014, 00:05) 
CITAZIONE (Pscimmia @ 21/7/2014, 22:46) 
Purtroppo qui in Italia seguiamo la legge del "se non vedo non leggo" ovvero spesso un libro diventa notabile solo nel momento in cui ne compare una versione in film/serie tv; il film di Ender's Game non è stato un granché quindi ho perso le speranze .-.
P.s. non voglio essere un "generalizzatore" so che per molti non è così, ma quando penso al successo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco mi chiedo se non fosse una bella saga anche prima del telefilm :glare:

Telefilm quasi pornografici o no, non dovremmo accusare la letteratura che diventa famosa per i telefilm né coloro che la scoprono in questo modo. Al massimo si potrebbe criticare il mercato dell'editoria, ma non voglio fare un trattato di un'ora e mezza di off topic di qualcosa di cui non so nemmeno fare un'analisi completa e documentata. Se vi piace un libro semisconosciuto, consigliatelo. Recensitelo per bene e pubblicate la recensione online da qualche parte (di Blog letterari siamo pieni da scoppiare). Il passaparola ha creato abomini come Justin Bieber, ma facilmente potrebbe creare qualcosa di buono, se solo ci si impegnasse.

E soprattutto rispettate le opinioni altrui in fatto di gusti artistici, perché di gente che apprezza l'arte ce n'è sempre meno.

(Tuailait e Cinquanta sfumature non contano come arte, sentitevi liberi di pigliare per il culo chiunque li abbia letti, me compreso.)

(Moccia non merita nemmeno di essere nominato)


Tl; dr: rispettate le fottute opinioni altrui in fatto di libri, che siano stati conosciuti con film/telefilm o meno. Seriamente. Non c'è nulla di male.

Mi dispiace che sia passato il messaggio sbagliato, la mia non era un'accusa a chi legge i libri dopo aver visto il prodotto cinematografico né tantomeno un tentativo di mancare di rispetto a tali lettori; io per primo ho conosciuto Harry Potter solo dopo aver visto il primo film.
La mia era una battuta rivolta alla bruttissima gestione della pubblicità nel mondo dell'editoria; cioè, come sottolineava Alb†raum, non è colpa del lettore che scopre un libro vecchio di anni solo dopo il tele/film è colpa del mondo letterario che non divulga una saga se non dopo che ha fatto successo in un settore totalmente differente.
Come sottolineava Aesìr è inquietante che siano uscite venti edizioni di Hunger Games mentre magari trovare una copia di The Ender's Game (il libro di cui si parla) non è per niente facile.
Cioè quello che non mi piace (la mia opinione) è il fatto che sia il valore del film a stabilire la qualità del libro e che, allo stesso modo, i libri senza un telefilm non abbiano possibilità di emergere al di fuori dei loro confini nazionali.
:sigh:
 
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Alb†raum
view post Posted on 23/7/2014, 23:01




Dispiace a me di aver inteso male il tuo messaggio. Tento qui di spiegare più chiaramente (e lungamente visto che ora siamo in topic) quale sia il mio pensiero.

L'editoria in generale (non quella italiana, come molti accusano, bensì quella mondiale) non è un settore volto a rendere pubblica la cultura e la letteratura al pubblica. È un settore che mira a ricavare un utile, e per generare un utile è necessario che i costi di stampa per i libri vengano altamente superati dalle indagini di mercato che hanno svolto. Ora, tralasciando i libri che falliscono i test di marketing, prendiamo invece quelli che hanno successo. L'indagine di mercato mostra all'editore che, in seguito a una campagna pubblicitaria, un film o una serie televisiva, fare una nuova edizione del libro porterebbe a un utile aggiuntivo. Mettendoci una nuova copertina con effetto metallizzato con sopra i personaggi della serie televisiva tratta dal libro e i rilievi delle palle degli occhi dei personaggi, è persino possibile spingere qualche lettore che aveva già acquistato l'edizione precedente del libro a comprarlo di nuovo per il valore della collezione. E, per quanto orrore mi faccia l'idea, questo è quello che qualsiasi azienda fa in ambito commerciale. Che siano libri, cacciavite, rose, bazooka, si producono nuove cose se c'è qualcuno disposto a comprarle.

Non fraintendete questo discorso. La colpa non è di chi acquista. La colpa è di come è strutturato il mercato. Se guadagnare vale più della produzione di cultura, nuove idee e immaginario, allora si arriverà alla duecentesima edizione di qualsiasi cosa che può essere venduta così a lungo producendo comunque denaro. Finché la moda non cessa. A quel punto arriverà qualche altro sedicente scrittore a presentare l'innovazione, che creerà semplicemente una nuova corrente di pecore e imitatori. Ma stiamo andando oltre.
Serie tv e telefilm funzionano alla stessa maniera: vengono finanziati se si pensa che potrebbero generare maggiore successo al libro e generare nuove vendite. Se il successo aspettato è poco, si può anche finanziare un film così così (vorrei tanto, tanto far nomi ma sento già infuriare una flame war). È poi possibilissimo che un film su cui si siano spesi milioni venga male a causa di una regia fatta coi piedi e un film low cost sia un piccolo gioiello del genere, ma sono casi rari. In generale, i film dei libri sono fatti esclusivamente per trarre nuove vendite. Ma immagino che questa cosa non sia nuova a nessuno, e non vedo alcun riscontro morale negativo nella faccenda, solo il pericolo di un riciclo continuo di idee.

Quindi: volete "lottare" contro questo sistema insultando ogni libro che ha fatto successo tramite tv/telefilm, che ha fatto ventimila edizioni perché viene comprato oppure tentare di fare la differenza in qualche maniera? Lamentarvi non vi rende diversi dagli altri, vi rende fastidiosi. Come gli hipster che ormai sono diventati parte della mainstream anche loro. Liberi di mettere occhiali senza lenti e cappellini di stoffa in testa, ma se l'unica cosa di cui siete capaci è lagnarvi di come va avanti l'editoria e il marketing, allora non valete assolutamente nulla di più della ragazzina che compra per la terza volta Hunger Games per la copertina differente. Assolutamente nulla.
Siate diversi. Tentate di divulgare nuove idee che avete letto, visto, ascoltato da qualche parte. Anche quelle che scrivete. Allora sì che starete lottando contro il sistema.

(E vorrei sottolineare che, nelle parentesi del post fatto prima, non ho parlato a sproposito di Tuailait e Cinquanta sfumature. Tuailait è plagio di Diario di un Vampiro, Cinquanta sfumature di Tuailait, e credo che la cosa sia ben nota. Non vorrei dilungarmi oltre su quanto sia spregevole il plagio, ma soprattutto quanto sia spregevole chi lo accetta.)

Il tl;dr è quello della volta scorsa. Aggiungo: non fate gli Hipster, per carità.
 
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Pscimmia
view post Posted on 25/7/2014, 15:13




CITAZIONE (Alb†raum @ 24/7/2014, 00:01) 
Quindi: volete "lottare" contro questo sistema insultando ogni libro che ha fatto successo tramite tv/telefilm, che ha fatto ventimila edizioni perché viene comprato oppure tentare di fare la differenza in qualche maniera? Lamentarvi non vi rende diversi dagli altri, vi rende fastidiosi. Come gli hipster che ormai sono diventati parte della mainstream anche loro. Liberi di mettere occhiali senza lenti e cappellini di stoffa in testa, ma se l'unica cosa di cui siete capaci è lagnarvi di come va avanti l'editoria e il marketing, allora non valete assolutamente nulla di più della ragazzina che compra per la terza volta Hunger Games per la copertina differente. Assolutamente nulla.
Siate diversi. Tentate di divulgare nuove idee che avete letto, visto, ascoltato da qualche parte. Anche quelle che scrivete. Allora sì che starete lottando contro il sistema.

(E vorrei sottolineare che, nelle parentesi del post fatto prima, non ho parlato a sproposito di Tuailait e Cinquanta sfumature. Tuailait è plagio di Diario di un Vampiro, Cinquanta sfumature di Tuailait, e credo che la cosa sia ben nota. Non vorrei dilungarmi oltre su quanto sia spregevole il plagio, ma soprattutto quanto sia spregevole chi lo accetta.)

Il tl;dr è quello della volta scorsa. Aggiungo: non fate gli Hipster, per carità.

Ti ringrazio per il tuo post, sotto molti aspetti mi ha aiutato a guardare alla globalità del problema evitando di fossilizzarmi sull'ultimo anello della catena (il lettore).
Quest'ultimo pezzo però non l'ho capito e mi coglie in disaccordo.
Perché non dovremmo lamentarci? Lamentarci è, nel caso di un prodotto qualitativamente scarso, una delle poche armi che abbiamo; lamentarci di un libro con i nostri amici può spingere loro a non prenderlo in favore di qualcosa di migliore.
Cosa c'è di Hipster nel riportare alla mia libreria di fiducia un giudizio negativo su un libro? Se lo faccio solo io non avrà un senso, se lo fanno metà dei clienti forse sì.

P.s. Il plagio è un argomento che nei libri è praticamente impossibile da affrontare; conosco pochi libri in cui non vi sia un rimando più o meno velato ad altre opere (Battle Royale<-> Hunger Games; Il Signore degli anelli <-> La spada della verità; Il mago<-> Harry potter+ Narnia etc.)
:rulez:
 
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Alb†raum
view post Posted on 25/7/2014, 15:36




CITAZIONE (Pscimmia @ 25/7/2014, 16:13) 
CITAZIONE (Alb†raum @ 24/7/2014, 00:01) 
Quindi: volete "lottare" contro questo sistema insultando ogni libro che ha fatto successo tramite tv/telefilm, che ha fatto ventimila edizioni perché viene comprato oppure tentare di fare la differenza in qualche maniera? Lamentarvi non vi rende diversi dagli altri, vi rende fastidiosi. Come gli hipster che ormai sono diventati parte della mainstream anche loro. Liberi di mettere occhiali senza lenti e cappellini di stoffa in testa, ma se l'unica cosa di cui siete capaci è lagnarvi di come va avanti l'editoria e il marketing, allora non valete assolutamente nulla di più della ragazzina che compra per la terza volta Hunger Games per la copertina differente. Assolutamente nulla.
Siate diversi. Tentate di divulgare nuove idee che avete letto, visto, ascoltato da qualche parte. Anche quelle che scrivete. Allora sì che starete lottando contro il sistema.

(E vorrei sottolineare che, nelle parentesi del post fatto prima, non ho parlato a sproposito di Tuailait e Cinquanta sfumature. Tuailait è plagio di Diario di un Vampiro, Cinquanta sfumature di Tuailait, e credo che la cosa sia ben nota. Non vorrei dilungarmi oltre su quanto sia spregevole il plagio, ma soprattutto quanto sia spregevole chi lo accetta.)

Il tl;dr è quello della volta scorsa. Aggiungo: non fate gli Hipster, per carità.

Ti ringrazio per il tuo post, sotto molti aspetti mi ha aiutato a guardare alla globalità del problema evitando di fossilizzarmi sull'ultimo anello della catena (il lettore).
Quest'ultimo pezzo però non l'ho capito e mi coglie in disaccordo.
Perché non dovremmo lamentarci? Lamentarci è, nel caso di un prodotto qualitativamente scarso, una delle poche armi che abbiamo; lamentarci di un libro con i nostri amici può spingere loro a non prenderlo in favore di qualcosa di migliore.
Cosa c'è di Hipster nel riportare alla mia libreria di fiducia un giudizio negativo su un libro? Se lo faccio solo io non avrà un senso, se lo fanno metà dei clienti forse sì.

P.s. Il plagio è un argomento che nei libri è praticamente impossibile da affrontare; conosco pochi libri in cui non vi sia un rimando più o meno velato ad altre opere (Battle Royale<-> Hunger Games; Il Signore degli anelli <-> La spada della verità; Il mago<-> Harry potter+ Narnia etc.)
:rulez:

"Lamentarsi" vuol dire esprimere il proprio disaccordo con un libro "perché sì", "perché l'autore mi sta sulle balle", "perché ha venduto", "perché non mi piace". Il tuo "non mi piace" può forse valere a convincere un tuo parente stretto, ma a nessun altro interessa qualcosa, perché la tua opinione non argomentata non vale nulla, nemmeno il rispetto. E da questo punto di vista (e me ne rammarico, perché non ne condivido i modi né la visione) persino Gamberetta fa quello che si deve fare, ovvero mostrare perché alcuni libri sono di bassa qualità facendo riferimento a opere migliori e spiegando il perché esse sono migliori. È vero, la maggior parte della gente non ascolta nemmeno se si esprimono critiche sensate o si propongono alternative migliori, ma è così che si dovrebbe fare se si vuole diffondere una cultura migliore. Perché "diffondere cultura" significa essere critici della cultura, ed essere critici vuol dire andare oltre il proprio ristretto "mi piace/non mi piace" e ammettere che un libro che ti piace fa oggettivamente cagare (per stile/temi/trama) e che un libro che non ti è piaciuto è tecnicamente scritto bene. Se dobbiamo diffondere materiale migliore, dobbiamo sapere perché è migliore. Altrimenti ci ritroviamo tutti a fare gli hipster e a vestirci tutti uguali perché la moda ci fa credere che quello sia un modo migliore e diverso dalla "mainstream" di vivere.
 
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3 replies since 22/7/2014, 09:47   88 views
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