[Turno 1] - †Azazel† vs __White__

»] Turno 1 [«

†Azazel† vs __White__

»]Arena: Un’arena per il gladiatori, è questo lo spettacolo che offre il Circo? Però, qui non ci sono clown né elefanti ammaestrati; in questo lido dimora soltanto sangue e morte, per la gioia dei più potenti. Dei capi. Dei padroni.
Si tratta di uno spazio circolare dal raggio di dieci metri, contornato da immani spalti, dove il pubblico guarda e osserva. Applaude, se gli va, oppure fischia se l’esibizione non è di suo gradimento. I contendenti entreranno da due cancellate di ferro, una opposta all’altra, e si guarderanno negli occhi. Il terreno è ricoperto da un sottile strato di sabbia.
Non c’è vento. Non c’è il sole, non v’è neppure una nuvola. Gli spalti sono rialzati da terra, almeno tre metri separano il pubblico dagli attori. Un cielo azzurro abbraccia l’intera arena. Nessun arbitro sancisce l’inizio dei giochi. Perché è alquanto palese, appena metti piede in pista…devi iniziare a ballare. [ img ]

»]N° di post: 1 di presentazione + 5 di combattimento.
»]Limite di tempo: Avete fino alle 24:00 del 20 Settembre 2008.
»]Player Killing: No.

»]Primo post: †Azazel†

»]Schede giocatori: Link.


* Azazel inizierà il duello con una ferita di livello basso agli arti superiori, dovuta al cedimento della stanza nella giocata di apertura. Può, però, usufruire di tutto il suo equipaggiamento.

* White inizierà il duello con una lieve ferita al polso sinistro, dovuta al cedimento della stanza nella giocata di apertura. Può, però, usufruire di tutto il suo equipaggiamento.

“ Destroy Your Enemy„

I

Si dice che l'istinto prevalga sugli animali e a volte pure sull'uomo: ed è vero, è inutile tentar di cambiare l'animo di un guerriero poichè rimarrà solo ed esclusivamente fedele a quello della propria spada.
Stringeva forte i pugni, nascosti dalle braccia incrociate, era felice e il sorriso ch'aveva in volta parlava per lui; presto avrebbe combattuto.
Aveva percorso il lungo e buio corridoio fino ad arrivare lì, in quel luogo che di lì a poco si sarebbe trasformato nel suo privato teatrino degli orrori.
La mente stacca la spina dal resto del mondo, solo tre elementi vengono visualizzati durante un combattimento: il proprio corpo, l'arena e, soprattutto, il nemico.
Purtroppo era ancora presto.
Non era ancora arrivato, no, il povero giocattolo doveva far aspettare Stark, non doveva rompersi subito sennò addio divertimento.
Rise sguaiatamente, l'Espada, non era nella sua indole comportarsi in quel modo, solitamente a primo impatto sembra un guerriero pacato e addirittura pigro, un bel paradosso per un individuo che per mestiere toglie la vita agli ostacoli posti sul cammino.
Tremava.
L'adrenalina scorreva a mille come fosse carburante vitale per far andare avanti l'intero organismo, sentiva ardere l'animo, un segno marchiato a fuoco, un richiamo proveniente dal fitto della foresta: l'istinto del predatore stava per destarsi e assieme ad esso la battaglia.
Il suo corpo richiedeva brutalmente sangue e carne, doveva in un qualche modo bloccare quell'insana voglia di cacciare il nemico, lo sguardo truce ed ossessionato alla ricerca della preda era fermo sul cancello distante poco più di dieci metri, gli occhi, paralizzati, osservavano concentrati l'altra entrata; gli mancano quelle forti emozioni che solo la battaglia poteva offrire: i muscoli tesi ad evitar la Falce Nera, l'ansare furioso nel polverone soffocante e infine, grondante di sangue e sudore, guardare il corpo dell'avversario fatto a pezzi.
Rabbrividì assaporando per un sol istante quella sublime sensazione di potere.
Chiuse gli occhi e sospirò, tentando di conservare tutta quell'euforia durante lo scontro.
Non rideva più e l'espressione del volto sembrò tramutare in uno stato misto fra l'assonnato e l'annoiato.
Mise le mani in tasca e con nonchalance sbadigliò vistosamente.
Tutta l'adrenalina che gli dava alla testa sembrò esser svanita nel nulla in un sol istante, sapeva bene che sarebbe stato facile riguadagnarla, tutto dipendeva dall'avversario.
Si distese.
Poggiò la schiena sul sottile lenzuolo sabbioso, portò le mani seppur leggermente doloranti come del resto le braccia, a sorreggere la testa per evitare che eventuali granelli potessero finirgli nei capelli, infine accavallò la gamba mancina sulla destra.
Non sapeva quanto doveva aspettare prima che i giochi potessero avere inizio, ergo: tanto valeva mettersi comodi ed attendere.
Sbadigliò verso il cielo, per l'ultima volta.

Capitolo I

"...tu sei un ragazzo e costui è uomo d`armi fin dalla sua giovinezza..."

Che... Che... Bella!!!

“ Destroy Your Enemy„

II

Infine giunse il suo avversario, penetrò all'interno dell'arena effettuando un'entrata certamente poco consona per un condottiero serio.
Dalla posizione in cui era Stark gli risultava difficile osservare la rovinosa caduta della preda ma il tonfo che essa provocò impattando col suolo non fece altro che confermare il tutto.
S'alzo lentamente, sbadigliando, mentre gli occhi assonnati s'appoggiavano sul bersaglio che prese parola, presentandosi.

"Il Mio nome...
è Rock LEEEEE!!!"

Capitolo II

"...Datemi un uomo e combatteremo insieme..."

Potevi... Per lo meno... Dirmi il tuo nome...

Veloce... E forte... Stupendo!!

“ Destroy Your Enemy„

III

Colpito in pieno.
Il possente pugno impattò violentemente contro la schiena nemica tant'è che la preda volò in avanti per circa due metri riuscendo però a rimediare ad un'ulteriore caduta atterrando, grazie ad un movimento felino, sulle braccia e sulle gambe.

"Potevi, perlomeno, dirmi il tuo nome..."

Capitolo III

"...Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l`asta..."