Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Dalys, la Danzatrice

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view post Posted on 7/8/2008, 18:20
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Like a paper airplane


········

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Guardala, guardala, scioglie i capelli,
sono più lunghi dei nostri mantelli,
guarda la pelle tenera, lieve
risplende il sole come la neve.

Guarda le mani, guardale il viso,
sembra venuta dal Paradiso,
guarda le forme, la proporzione,
sembra venuta per Tentazione.

Guardale gli occhi guarda i capelli
guarda le mani guardale il collo
guarda la carne guarda il suo viso
guarda i capelli del paradiso
guarda la carne guardale il collo
sembra venuta dal suo sorriso
guardale gli occhi guarda la neve guarda la carne del paradiso.

png

Dalys : Nome
la Danzatrice, la Rosa : Nota come
22 anni umani Immortale : Età
Conto: Forziere
Donna (umana): Razza
Classe: Danzatrice Geisha (Maga/Ninja)
Allineamento: Caotico Neutrale
Titolo Nobiliare: Signora d'Oriente
Pericolosità: Grado B

Uomo, attento a dove posi gli occhi, attento a cogliere ogni dettaglio di questa stupenda figura, che mai potrai dimenticare. Rimarrà impressa in te come un profumo, come il malinconico ricordo di qualcosa che è stato. Ali di corvo, nere come l’ebano, lisce come la seta adornano il suo capo, ali ampie che seguono i suoi movimenti di daina flessuosa quando balla. Pelle color ambra adorna le sue carni sode e perfette, quasi fosse un gioiello, un ornamento prezioso donato dagli dei dell’Oriente, sua antica terra natale. Petali di rosa, scarlatti e gonfi di rugiada, si sono posati sulle sue labbra, donando loro il proprio colore. Labbra sarcastiche che sorridono provocatrici al mondo, che si incurvano come colline sotto il peso di mille segreti, che non si stancano di parlare, di sussurrare ammalianti a molte orecchie. E tra esse come collana di candide perle la dentatura perfetta, che fa di lei un’amante desiderabile, che rende un sogno il contatto con i suoi baci.
Oserai, uomo, avvicinarti a sufficienza per prendere le sue lunghe mani, per fermare la sua danza sinuosa, i suoi movimenti da addestrata ballerina? Allora forse potrai incontrare il suo sguardo, grigio e impenetrabile come l’acciaio della sua spada, morbido e avvolgente come l’erba smeraldo dei campi a primavera. E questo sguardo ti ingoierà, ti mostrerà il nulla, farà sì che tu inizi a temerla, ad amarla, a cercarla come una cupa ossessione.
Forse riuscirai perfino a passare le dita sui suoi abiti leggeri, kimono di seta candida e scarlatta, legati in vita da morbidi obi, da dorati spilloni. Potrai carezzare il suo ventre teso e ammirare il tatuaggio, anch’esso color del sangue, che è posato come un neo sulla sua perfezione. Non domandarti chi glielo abbia donato, meglio per te non sapere. Non sapere che ella ha provato pietà una volta sola, per un dio che era già morto, ed egli, il divino Homura, l’ha sfiorata con il proprio respiro, marchiandola a fuoco per non abbandonarla. Potrai svolgere il nodo che le cinge le vesti e scoprire la schiena dalle spalle sottili, schiena sfuggente come le onde del mare che si strusciano lente sulla spiaggia. E con il dito seguire il disegno del suo tatuaggio nero, i petali di quella Rosa meravigliosa venata di scarlatto che si è fatta dipingere dal più esperto dei tatuatori. Perchè un tale simbolo?
Perchè lei è la Rosa, uomo, e tu puoi solo inspirare il profumo che da lei emana. E tu solo puoi ricordarla, finché i suoi petali non cadranno ad uno ad uno, finché il vento non la soffierà via inclemente, effimera come l’ultima nota di un canto, guizzante come l’ultimo spasmo della candela.



Donna di grande cultura per la musica e le arti, dal linguaggio forbito, tagliente come una lama, maliziosa e seduttrice come una Geisha, potrebbe apparire superba come la Rosa, alta sopra gli altri fiori nella maestosità dello stelo. Ma ti basterebbe guardare nei suoi occhi, guerriero, per vedere come i petali con il proprio turgore nascondano le spine, come il passato abbia tristemente segnato l'animo di questa donna.
Essa è stata tradita e ora non sa, non può, più amare alcun uomo. Solo grazie a un sortilegio ella riesce di nuovo a sentire i battiti veloci del cuore, il fremito dell'imbarazzo in presenza di un solo essere vivente, lo stesso che la odierà fino alla morte.
Voci del suo passato l'hanno per anni perseguitata come incubi, impedendole il sonno, avvolgendola con il buio, premendo nel silenzio contro la sua coscienza. La barriera della ragione, della nobiltà, non serviva a fermarle. Esse hanno acceso un fuoco dentro di lei, fuoco che le è stato donato da uno Spirito insieme all'unico modo di far tacere il passato. Ogni notte un corpo. Ogni notte un uomo. Ogni notte abbandonare il proprio essere in altre mani, fameliche, per udire le Voci saziarsi e tacere. Ogni notte una guerra di sessi e di sesso, dove non c'è amore, una condanna, un continuo riaprire la piaga.
L'alternativa al sangue, alla guerra che come donna di cultura rifugge, alla battaglia che illumina i suoi occhi della stessa fiamma che dilania il suo cuore, che bagna la sua spada come il sarcasmo bagna il suo spirito, colpo su colpo. L'inferno emerge, rendendola implacabile, vendicativa, furiosa, folle. Acceca ogni possibilità di clemenza.
Prova dunque invidia anche la Rosa, anche la Nobile Danzatrice? Sì, invidia coloro che amano. Invidia coloro che sperano. Non si fida, la Danzatrice, non confida, la tigre, nella pietà dell'uomo, poiché lei stessa ha imparato a non essere sincera.
Non sogna la Rosa, perchè ogni sogno sarebbe un incubo. E non spera, perchè ogni speranza sarebbe delusa. Semplicemente lotta ogni giorno per quella che non osa chiamare vita, confidando che la morte riuscirà prima o poi a vincere, a zittire il dolore che le grava immane sulle spalle.
Ora siede sul trono d'Oriente, strappato dalle mani del proprio promesso sposo, di colui che le diede la gioia e ora ha zittito le voci. Tornata dopo anni, dopo aver perso una figlia e sentire la sua voce di bambina che la chiama, è costretta a fingere di donare la libertà quando invece è al servizio del conquistatore.
Forse dovrebbe vergognarsene, ma non ha più alcuna dignità, alcun orgoglio che non sia quello sprezzante nascosto a metà tra le labbra e lo sguardo, quello che potrai cancellare con un solo bacio, nella pace della vostra notte.

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Intesa ~ Guardate gli occhi di questa donna, guardateli attentamente. E' certo che non potrete più dimenticarli. Perché essi vi rapiranno, faranno di voi le sue prede. Essa è predisposta dalla sua stessa natura, dalla sua stessa intrigante femminilità, all'arte dell'inganno e dell'illusione. Addestrata da nobili dame, di certo animate da ancor più nobili intenti, ha imparato a stuzzicare le fantasie degli uomini che la circondano, a ricreare i loro sogni, le loro ambizioni, a farsi vaso stillante dei loro desideri. Ma vivendo nel deserto, dove il sole riesce a modificare ogni cosa, ogni valore, dove le sue lacrime sono evaporate e hanno lasciato solo sale, dove la luce ha distrutto ogni realtà alla sua vista, ha imparato quanto terribile possa essere un miraggio, una lontana illusione. E la sua abilità è diventata la maledizione dell'avversario che incontrerà il suo sguardo. Le basterà un consumo Basso per ricreare nella mente del nemico una e una sola immagine, un ricordo, un'apparizione, un vago miraggio nella calura della sua bellezza. E' un illusione facile, che si può bypassare facilmente, che sarà visibile solo al suo sfortunato destinatario.
Se invece deciderà di spendere un consumo pari ad Alto potrà ricreare nella mente del nemico una qualsiasi illusione, rievocante o meno un momento del duello appena trascorso. All'interno della stessa, di cui la bella geisha tirerà le fila, ogni sensazione vissuta dalla vittima sarà reale al 100%, come se fosse un ricordo doloroso o una nuova concreta esperienza. Ogni danno che il nemico subirà nel corso di questa prigionia illusoria gli provocherà corrispondenti ferite fisiche e psicologiche per un costo totale pari a Medio, dopo di che l'intera illusione si dissolverà così come è venuta. La bella Dama, che ha tanto sofferto, potrà finalmente condividere con i propri amanti il dolore e l'angoscia di una vita che in realtà è morte. Ma solamente il contatto con il tiepido corpo di lei potrà fungere da veicolo per questa terrificante vendetta.

Seduzione ~ L'illusione e la sofferenza si sono fuse nella bella giovane proveniente dall'Oriente. Nemmeno la terra, la terra che le ha inferto tanto dolore, può sfuggire al suo comando. Si piegherà al volere delle sue arti, al volere della donna che ha nutrito il terreno con le proprie grida e il sangue di coloro che amava. Come le sabbie del deserto un soffio di vento ella sarà in grado di modificare la realtà circostante con un consumo pari a Medio. Non sarà una vera mutazione, ma una sorta di illusione ambientale. Solo la fanciulla sarà in grado di percepire le vere realtà dell'ambiente mutato, mentre l'avversario dovrà necessariamente possedere una sufficiente tecnica per poter sciogliere questo incanto. L'area di effetto sarà particolarmente ampia, l'illusione avrà effetto fino alla durata del combattimento, e potrà essere usata una sola volta. L'illusione potrà variare in ogni ambito, ma dovrà essere necessariamente fissa e non potrà impedire la vista all'avversario con tenebre o fitte nebbie. Potrà nascondere un dirupo, oppure mostrare falsi ripari.
L'illusione colpisce tutte le persone presenti sul campo di battaglia, in quanto agisce su di esso e non sulle loro menti.

Ammaliamento ~ Fanciulla temprata da sofferenze fuori dal comune, Dalys può vantare una resistenza fisica e magica superiore a quella delle altre donne. E' inoltre particolarmente avvezza all'illusione, tanto che è in grado di castare tecniche illusorie istantaneamente e senza alcun vincolo fisico, con un risparmio energetico variabile dal 1% al 5%.
Il suo fascino è tale, poi, da rendere ogni sua illusione terribilmente vivida, tanto che essa conterà come un incanto di livello superiore. Soltanto al livello Critico l'effetto apparirà più mite, poichè la Danzatrice non desidera uccidere il proprio nemico. Il suo attacco conterà infatti semplicemente come un Critico illusorio più potente di qualsiasi altro.

Autocontrollo ~ Dalys è una donna, e come tutte le donne non è particolarmente forte o particolarmente rapida. Ma la tenacia, la presenza di spirito, la testardaggine nel resistere agli eventi che la vita le ha messo contro ha plasmato la sua coscienza rendendola in grado di sopportare anche grandi fatiche. Per questo motivo, quand'anche la sua energia scendesse al di sotto del 10%, essa non perderà coscienza ma sarà ancora in grado di combattere, di fronteggiare l'avversario. Fino alla vittoria. O alla morte.

Rifiuto: ~ Quale dolore più grande potrebbe colpire uno spasimante della Rosa che essere da lei rifiutato? Quale sofferenza maggiore di vederla allontanarsi sdegnosa, il bel naso al cielo, i movimenti eleganti che allieteranno qualcun altro? Perchè, sì, anche la voluttuosa Danzatrice è in grado di opporre il proprio velenoso rifiuto. Ella, amante della scena e della grandiosità, ha sviluppato l'abilità di evocare a qualche passo di distanza da sè una barriera traslucida particolarmente ampia e quasi indistruttibile. Il suo spasimante, l'uomo reso folle dal desiderio, non potrà valicarla con attacchi nè magici nè fisici e potrà solo guardare attraverso di essa la statuaria bellezza della dama. Essa potrà dunque contare su una difesa di livello Alto che la coprirà frontalmente e sui fianchi. [Alto]
Inoltre, con un consumo di energie Variabile, sarà in grado di raccogliere la propria energia fino a condensarla attorno al proprio corpo in una barriera rossastra e traslucida. Durerà solo pochi secondi, ma sarà sufficiente a difendere la propria signora da un attacco, da qualsiasi lato esso provenga, di consumo inferiore a quello speso.

Sfuggevolezza: ~ La donna, la Danzatrice, gioca sul proprio fascino e sulla sensualità dei propri movimenti. E’ maestra nell’arte dell’illusione e dell’inganno. Il suo cuore turbato è dilaniato dalle spine del passato, del peccato. E ne fa una combattente formidabile, in grado di coniugare il fiato infuocato della passione con l’oscura carezza della morte. [Passiva]

Estasi: ~ Chi più della Rosa, vittima del proprio passato, dei fantasmi che la notte si risvegliano a perseguitarla sotto forma di voci, può conoscere il tormento dell’ossessione? Chi più di lei può sapere quanto logori l’animo, quanto lo divori dall’interno come un tarlo la consapevolezza di non essere mai soli? Le Voci vegliano sul suo sonno. Le Voci sanno.
E le Voci non sono sole. Ogni uomo, ogni nemico ha la propria personale debolezza, un passato da rivangare, una piaga in cui mettere il dito.
E saranno i suoi occhi, taglienti come spade, a instillare nel nemico la consapevolezza Che. Nessuno. È. Solo. Infatti con un consumo pari a Medio indurrà nella visione periferica del nemico immagini che resteranno visibili solo per qualche secondo, parzialmente, con la coda dell’occhio. Niente più che sussurri di fantasmi, scelti dall’inconscio della vittima tra persone appartenenti al suo passato. Il tormento durerà due turni compresa l’attivazione e conterà come una tecnica psionica Bassa.
Qualora invece, dopo un attimo di concentrazione, la donna decidesse di toccare il corpo del proprio nemico con le proprie dita tiepide e di spendere un consumo Medio, l’avversario rivivrà il momento più bello della propria vita in una sorta di estasi, di sogno. La Rosa sa donare piacere in molti modi diversi, certamente, poiché la visione sarà ancora più piacevole del ricordo reale. Ma nulla, nemmeno la concentrazione, potrà scioglierla. Essa cesserà solamente al primo danno subito o al termine del turno. Conta come una tecnica psionica.

Danza di Salomè ~ Dalys è la Danzatrice del Toryu, una giovane addestrata a questa nobile arte sin dall’infanzia. Ha sviluppato con il tempo un’eleganza sinuosa, sensuale, simile a quella di una fiamma di candela mossa dal fiato inclemente dell’amante. Ogni suo gesto, ogni suo passo, è rivestito da questa ammaliante sfuggevolezza, tanto che è difficile per chi la guarda coglierne esattamente la gestualità.
Chiunque si trovasse a fronteggiarla troverebbe i suoi gesti più difficili da interpretare del normale, in qualche modo sfumati dalla loro imprevedibilità, simile a quella dei passi di danza.
[Passiva - Dalys guadagna un CS ad agilità]
A sua scelta potrà poi accumulare spendendo un consumo Alto energia in un punto a propria scelta e rilasciarla quando più preferisca. Nel momento in cui l'energia verrà liberata, nella forma da lei scelta, provocherà un danno pari ad Alto.

Intimità ~ Dalys, la Danzatrice, la Geisha, la Rosa. L'ultima arma che le è rimasta, l'arma terribile che la sofferenza e il tradimento le hanno donato, è la sua eleganza. Sinuosa come una fiamma mossa dal vento, bella come se fosse stata dipinta, gli occhi grigio verdi ombreggiati dalle ciglia scure, il corpo perfetto sia nelle arti che nell'amore. Chi la guarderà, difficilmente riuscirà a distogliere lo sguardo e passare oltre rimanendo indifferente. Carezzeranno il suo corpo, i suoi occhi impenetrabili come l'acciaio, la sua pelle avvolgente come la seta. E ne saranno ammaliati, al punto da essere attratti irrimediabilmente dalla sua eleganza e dalla sua bellezza, al punto da rimanere catturati dal suo fascino, divenuto irresistibile, temprato dal deserto e dalle spezie d'Oriente.
[Passiva - Chiunque guardi negli occhi la Rosa sarà irrimediabilmente attratto dalla sua eleganza quasi innaturale e dalla sua bellezza]
Gli dei, un capriccio o forse il caso l'ha voluta immortale. Ma anche questo è solo un inganno, nascosto dietro la sua bellezza che non può invecchiare. E a chiunque avesse osato tanto da portare il colpo fatale, sarebbe rivelata la completa verità. Nel momento in cui la giovane, colpita a morte, non spirasse, colui che l'ha attaccata avrebbe una visione rapida e improvvisa, della durata di pochi secondi. In essa apparirebbero immagini fotografiche di tutti i filatteri così che egli, nel futuro, non possa più sbagliare. Ovviamente nulla spiegherebbe al malcapitato cosa abbia visto, ammesso che viva abbastanza da potervi ragionare. [Consumo Nullo: siccome Dalys è immortale a meno che non vengano distrutti tutti i filatteri, chiunque le infligga un colpo che altrimenti sarebbe mortale avrebbe un'immediata visione degli stessi nel proprio loco naturale. Ovviamente questo non gli spiegherebbe in alcun modo come fare ad ucciderla al prossimo tentativo]
Ma fate attenzione, perchè fissare a lungo i suoi occhi, attrarre a lungo la sua attenzione, potrebbe costituire un ulteriore pericolo. Ella infatti ha raggiunto una tale padronanza della mente dell'uomo, della propria preda, che è in grado con una certa concentrazione e con un consumo pari ad Alto, di inchiodarlo al proprio posto con un solo sguardo. Al gesto imperativo della sua bella mano, un flusso di energia si stenderà tra di loro, avvinghiando l'avversario che sarà come immobilizzato. Da una morsa come questa, da un contatto tanto forte e tanto tiepido, solo i più forti potranno liberarsi, solo i più tenaci riusciranno a spezzare le sue invisibili catene. La malia della fanciulla potrà essere fermata solo da barriere fisiche che si interpongano tra lei e il proprio nemico, ma nessuna magia potrà salvare il malcapitato da tanto caparbio desiderio di possesso.
Il solo contatto con il suo sguardo può risultare fatale, poichè nessun uomo e nessuna donna sono immuni dai penetranti occhi acciaio e smeraldo. Un consumo pari a Basso le sarà sufficiente per venire a conoscenza di ogni dettaglio del loro passato, gioie e dolori, piccoli attimi che si vorrebbe tenere segreti perfino a se stessi. Le scorreranno davanti agli occhi, piccoli sacrifici di sangue rimasti impigliati sulle sue spine. Ella terrà tra le proprie lunghe dita il filo della loro vita, pronta a reciderlo dove più preferisca, con un solo battito di ciglia.
Le basterà tendere una mano verso il nemico e spendere un consumo Alto perchè un flusso di energia distorca l'aere tra loro. Il nemico verrà immediatamente avvolto da un alone opaco, chiaro indicatore del sotterfugio che gli è stato usato contro. Da questo momento in poi, per due turni, il nemico percepirà come invertite la direzione destra e sinistra. Questa subdola illusione non provocherà altri danni all'avversario se non quelli che egli stesso non riuscirà a parare, confuso da tanta eleganza e tanta bellezza.

Nostalgia ~ Ogni uomo si vanta con i propri compagni, in taverna o prima della battaglia, parlando di quella donna, proprio quella, che gli ha rubato il cuore. Ipocriti, pensa la Rosa, ipocriti. Eppure grande è il potere che tale donna, mutata d'aspetto grazie al desiderio del proprio amante, può esercitare. E così anche la danzatrice, capace di trasfigurare il proprio aspetto nell'arte, la geisha, bianca maschera di cera plasmata dai desideri del proprio mecenate, potrà ricreare il desiderio. Essa riuscirà, sfruttando il desiderio del proprio bersaglio, a ricoprirsi di un incanto che le faccia assumere l'aspetto fisico della donna che egli avrà maggiormente amato o che maggiormente desidera, acquistandone anche il tono della voce e qualsiasi altro dettaglio possa contribuire ad indentificarla.
Naturalmente la trasformazione, creata grazie all'abilità della Rosa, sarà puramente illusoria e non modificherà il reale potere, agilità o forza della ballerina.
Come reagirai, uomo, vedendoti colpito dove sei più debole? Questo si chiede la Rosa, già oggetto dei più sfrenati desideri, rigirando l'anima del proprio bersaglio tra le dita.
[Consumo Medio, dura finchè è presente il bersaglio e coinvolge anche i terzi presenti sulla scena, sempre finchè il bersaglio è presente.]
Ogni uomo, guardandola, ha desiderato senza osare confessarlo che non fosse la sola. Che molte rose popolassero il giardino del Toryu. Ed ella, nella propria maliziosa dolcezza, ha deciso di esaudire queste segrete aspettative. Con un consumo pari a Medio sarà in grado di creare al proprio fianco un'altra se stessa, in tutto e per tutto uguale all'originale, in grado di sfruttarne le tecniche consumandone l'energia. Essa andrà considerata come una vera e propria evocazione, possedendo tutte le conoscenze della vera Dalys e la stessa Danzatrice ne acquisirà ogni visione, ogni sensazione, nel momento in cui essa svanirà. Poichè una simile, effimera bellezza non può durare che il tempo di un sogno, di un turno, o fino a che non venga colpita e dissolta in una nuvola di fumo. Se la Rosa decidesse di servirsene come di uno scudo, di immolarne la grazia in propria difesa, essa avrà un potenziale pari a Basso.
Essa è capace di immergere i propri amanti nelle tenebre del proprio incubo e del proprio piacere. Le basterà toccare il nemico e spendere un consumo Alto, per minarne duramente la psiche. Per due turni lo immergerà in un mondo di tenebra, rendendolo completamente cieco a qualsiasi cosa lo circondi. Per due turni, l'avversario, l'amante, sarà in balia dell'ombra che perseguita la Danzatrice nei propri incubi. Egli non subirà altri danni, e per dissolvere la malia gli basterà spendere un consumo pari a Medio.

Incubo ~ Le Voci sono una costante nella vita della Rosa. Un ricordo del passato, l’unico forse che non potrà mai cancellare, che ogni notte le farà rivivere l’incubo del male provocato e provocatole, del Tradimento, della morte e della fuga. Lei, unica sopravvissuta, lei vendicatrice, si troverà nuovamente vittima di ciò da cui fugge, della morte che le concede di vivere per un proprio capriccio.
Ma le Voci possono essere anche un appiglio, possono mostrarsi valide alleate. Con un consumo pari a Immenso, Dalys potrà isolare completamente la propria mente per un massimo di quattro turni, in cui non potrà subire alcuna influenza psionica attiva. Tale provvedimento non sarà però esente da danni per la mente di lei: ogni turno trascorso, infatti, la sprofonderà sempre di più nell’incubo del passato, rendendo la sua percezione della realtà e la sua lucidità sempre minore.
Se non annullerà prima l’incanto, rimarrà intrappolata nella propria morte in vita per il resto della battaglia, senza più riuscire a comprendere esattamente dove si trovi e cosa stia accadendo intorno a lei, con conseguenze devastanti sulla psiche e l’azione in battaglia.
[Una difesa psion totale per un numero massimo di quattro turni; nel primo turno proverà una sensazione di inquietudine e smarrimento (danno psionico Basso), nel secondo inizierà a vedere intorno a sé luoghi e situazioni del passato (danno psionico Medio), nel terzo le Voci la indurranno a credere di essere tornata indietro (danno psionico Alto), nel quarto le sarà impossibile distinguere la realtà, tanto che agirà come se si trovasse di fronte ai nemici di allora (danno psionico Critico).]

Attrazione Violenta ~ Dalys, i suoi occhi d'acciaio, il suo corpo perfetto, modellato nell'ambra e nella danza, le sue labbra che paiono pronte a lascivi sussurri, le sue mani che sembrano invitare e attrarre. La Rosa, stillante grazia e sensualità, che nasconde sotto i petali abilità in grado di renderla letale. Come poterle resistere? Come non desiderare di essere già tra le sue braccia, avvolti dal suo corpo profumato? Per questo alla donna bastera allungare un palmo verso qualsiasi persona e, perfino, verso qualsiasi oggetto per attrarlo verso di sè con la violenza stessa del suo desiderio, impossibile da contrastare, sufficiente a sradicare un piccolo albero. Essa non dovrà neppure concentrarsi, tanta è la disponibilità di ciascuno a starle vicino. [ Medio]

Passione ~ Si parla spesso degli effetti della passione. I poeti l'hanno paragonata a molte cose, ma una la rappresenta più di tutto: il fuoco. Ardere, bruciare di passione, lasciare che invada il corpo e l'anima come un'unica forza, un unico sentimento.
Dalys, ancella della morte e dell'amore, conosce bene di cosa si tratti. Sa quanto possa essere avvolgente, quanto possa diventare pericolosa. L'ha sentita dentro di sè danzando, nel deserto riarso, danzando negli incubi e nei miraggi, uccidendo il nemico che diceva di amarla. E' così che è nato il potere, che la donna e la maga sono diventate un'unica cosa. Sarà nella lotta, nella danza, letale gioco di sensuale battaglia, sarà sotto gli occhi del nemico che si manifesterà la sua forza. Maestra dell'eleganza e dell'inganno, evocherà la passione e diverrà fiamma, torcia ardente che saetta lucente e rapida nella notte. Un soffio non vi basterà per spegnerla, un gesto le basterà per farvi suoi.
Praticamente, con una minima concentrazione il corpo di Dalys si coprirà di fiamme che non potranno in alcun modo scottarla e i suoi capelli arderanno come il fuoco, i suoi occhi diventeranno del colore rossastro delle braci. La ragazza potrà controllare le fiamme modificando la loro estensione attorno al proprio corpo e in tal misura il loro calore, in modo da infliggere danni bassi, medi, alti o critici al contatto in base all'energia spesa per evocare le fiamme stesse (l'estensione delle fiamme varia da un livello di pochi centimetri superficiale alla pelle ad uno spessore di due metri attorno al corpo).
Questa tecnica può essere usata solo in attacco.
In conseguenza di questo potere, la temperatura corporea della giovane sarà lievemente più alta del normale. Questo non avrà alcun risvolto pratico se non il fatto che la sua pelle risulterà sempre tiepida al contatto. [Variabile]
La Rosa è poi in grado di fare propria la malia del fuoco, di rendere le fiamme sue serve. Potrà infatti controllarle con i gesti sinuosi delle proprie dita, come un direttore farebbe con la propria orchestra, per indirizzarle ove più ritenga opportuno entro un metro di distanza dal proprio corpo.
Le fiamme potranno avere, come lei, creatura sfuggente a qualsiasi legge, la forma che più le possa piacere, da palla di fuoco, a muro incandescente, a getto rovente, e le sarà necessaria dispendiosa concentrazione per poterle evocare. Il fuoco, come la donna, è restio ad essere asservito. Restio, insegna l'esperienza, ma non certo peccatore di pigrizia. La velocità del colpo, in accordo con le rapide movenze della Ballerina, dipenderà dall'energia da lei stessa profusa nell'evocarlo.
[Variabile]
Ella inoltre pare racchiudere dentro di sè l'essenza stessa del fuoco, trasformata in pura energia magica che le fluisce attraverso, nell'anima e nel cuore, nell'inferno che la circonda e la pervade. Portando le mani alle labbra e soffiandovi attraverso, con un consumo pari ad Critico, potrà liberare una fiamma nera dai riflessi violacei, che travolgerà qualiasi cosa le si pari davanti per diversi metri. Una volta colpita, qualsiasi cosa prenderà fuoco, indipendentemente dalla propria materia, poichè il soffio della rosa è pura magia, puro inferno, puro dolore. La fiamma si spegnerà solo una volta che la donna lo avrà deciso o quando la sua vittima sarà completamente bruciata. Se il bersaglio fosse un nemico umano potrà porre fine al tormento con una difesa alta. Nel caso non riuscisse a difendersi subirà danni alti per due turni consecutivi e al termine del secondo turno vedrà spegnersi la fiamma, sfiorato dalla pietà della Rosa che non sa amare.
Alla Principessa si sottomette il fuoco in ogni suo sussurro, pronto a rispondere al suo richiamo. Le basterà schioccare le dita per generare un'esplosione in un'area variabile in base al consumo che la dama deciderà di spendere. Chiunque verrà colpito ne resterà ustionato. E' nella facoltà della Danzatrice generare esplosioni successive per un massimo di quattro la cui potenza si suddividerà in base al consumo speso. Prima dell'esplosione vera e propria, nel luogo designato inizieranno a propagarsi scintille, botti e scoppi sommessi. [Variabile]

Tradimento ~ Può apparire bella, e innocua, la danzatrice. Può apparire affine alle fiamme solo nei movimenti veloci e sinuosi. Ma l'osservatore, l'ammiratore, si scopre presto ingannato. Gli basterà infastidire la donna, rendersela nemica, perché essa gli mostri quale sia veramente il suo potere. Congiungerà le mani davanti al viso e le fiamme che bruciano da troppo tempo nel suo animo, fiamme più roventi dell'inferno, si trasferiranno ai palmi delle sue mani. Due sfere di fuoco che potrà lanciare contro l'avversario, provocandogli un danno pari a Medio sia a livello fisico che psicologico. [Basso]

Dominio ~ La Danzatrice ha coltivato egregiamente la propria arte, al cospetto dei suoi movimenti l'animo degli uomini si piega, la loro resistenza è miseramente sconfitta. Ma per lei non è sufficiente. anche la Terra, l'antica e insensibile Natura, deve chinarsi alla sua eleganza. Nulla dovrà arrestare l'avanzare gentile della Rosa. Così ella ha affinato nel tempo la squisita tecnica del proprio passo, che le consente di camminare e danzare senza alcun ostacolo, senza alcuna incertezza. I suoi piedi aderiranno a pareti perfettamente verticali e soffitti con noncuranza, trasformandoli nel'ideale palco per il suo sensuale spettacolo. Qualcuno grida al miracolo, altri additano il suo potere come maleficio. E ancora una volta la fanciulla è inafferrabile alle loro mani.
Perfino l’acqua cederà il passo alla sua grazia, poiché sarà per lei come un pavimento, né scivolosa né tale da rallentarla. Solo qualora questa fosse in movimento, la Danzatrice dovrà spendere un maggiore sforzo, come se la corrente la volesse trascinare con sé, volesse appropriarsi di tanta bellezza, di tanta eleganza che osa violarla. Il passo armonico della Rosa sarà tale da provocare sull’acqua increspature perfette, come di pietra o di lacrima che vi cada all’interno, facendo coreografia squisita al suo già sensuale spettacolo.

Purificazione ~ C'è qualcosa che una donna, una donna come tutte le altre, possa fare per salvare una vita? No, lo ha sperimentato personalmente. Nulla impedisce alla morte di portarsi via coloro che si ama, che si rispetta, che si vorrebbe non perdere mai. Eppure il destino le ha riservato una carta, un jolly comparso troppo tardi, qualcosa che le consente di sovvertire le sorti del gioco. Le basta congiungere le mani davanti al viso e queste si ricoprono di un'aura salutare, benefica, di un sentimento che non le appartiene. Saranno ora in grado di curare lievi ferite di livello Basso, di rialzare soldati caduti sul campo. Troppo tardi, troppo tardi. Ancora una volta. [Medio]

Sipario ~ La danzatrice, l’amante è bella quanto vanesia. Ama potersi esibire per la propria preda, per l’uomo che vuole conquistare. Come tutte le ballerine vorrebbe che per lei si aprisse un sipario, un velo di spesso velluto che la mostri al mondo e al tempo stesso la difenda da esso alla fine dello spettacolo. Ma il suo è un sipario del tutto particolare. Durane la sua danza, infatti, potrà controllare la propria rabbia fino ad incanalarla in una parete fiammeggiante. Con un consumo pari ad Alto essa dovrà trovarsi a qualche passo di distanza da lei, perchè la sua bellissima pelle non si ustioni, ma potrà essere incredibilmente alta, larga e spessa.
Una difesa e un fondale adatto ai suoi movimenti rapidi, una minaccia e una difesa. Chi oserà ora rubare la danzatrice al palco e farla propria contro la sua volontà? Chi oserà leggere la condanna nei suoi occhi?

Canto ~ Una geisha, una Danzatrice, non vende il proprio corpo, ma la propria bellezza, la propria arte. Come statua dotata di movenze umane, come splendido fiore, la Rosa ha imparato l'arte del canto e della musica. Ella, si dice, possiede un orecchio di precisione pressochè assoluta, che le consente di apprezzare il suono più lieve e di distinguere la purezza armonica delle grandi note fondamentali. Amante dell'armonia, ha acquisito l'arte di esaltare il suono a lei gradito fino a renderlo un Canto, un Coro, una sinfonia alla sua battaglia.
Ma l'uomo comune, che ben poco ha a che fare con la vera arte, non saprà apprezzare questa magnifica trasformazione. Ad esso il suono apparirebbe come un grido disperato, un boato inascoltabile, tanto da distruggergli le orecchie e causargli un danno fisico e psichico pari ad Alto, rendendo le sue condizioni incredibilmente gravi fino alla fine della battaglia.
Dopo tutto, solo i migliori sanno estimare veramente l'arte. [Alto]

Equilibrio ~ Una danzatrice deve essere pronta a tutto, a poggiare i piedi su qualsiasi suolo, in qualsiasi situazione, senza tuttavia perdere mai la propria naturale eleganza e compostezza. A tutte le fanciulle orientali viene insegnata, sin da quando sono bambine, l'arte del perfetto equilibrio. Affrontano le superfici più difficili con il sorriso sulle labbra, rimanendo stabili come nessun altro comune mortale potrebbe fare. Quindi poteva essere la Danzatrice del Maniero carente proprio in questo campo? Certo che no. Ella si può esibire ovunque, su qualsiasi terreno, scosesa o scivolosa che sia, senza mai scivolare o sprofondare. Le leggi della natura si piegano alla bellezza della sua danza e al natural e equilibrio del suo passo.

Eleganza ~ E' questa senza dubbio una delle più coreografiche abilità della danzatrice. Ella ha imparato ad adeguare la propria immagine ai desideri degli uomini che la circondano, ha imparato a fare del suo corpo uno strumento d'arte, di grazia, di eleganza profonda. Ogni fibra del suo essere pare aver conquistato la flessuosa movenza di alcuni tra i più nobili felini. Logico dunque che la Tigre, regina delle terre d'Oriente, le abbia concesso di assumere le sue sembianze, qualora la geisha lo ritenga necessario, con un semplice consumo pari a Basso per un massimo di due turni.
Nulla cambierà nell'effettiva forma fisica della Danzatrice, se non l'aspetto esteriore, che sarà quello di una tigre bianca di medie dimensioni, rendendo finalmente giustizia all'eleganza guadagnata con tanto dolore, tanti incubi, tante fatiche.

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Tring to be someone else ~ L’Ocelot è poco più grande di un gatto domestico, lungo circa 70 centimetri se si esclude la coda, del peso massimo di 15 chilogrammi. Nonostante le sue dimensioni modeste è molto stimato per il suo pelame, che richiama molto quello dei leopardi. Un animale strano, abituato a vivere in climi temperati, ma che si maschera come un abitatore della savana. Forse solo invidia, forse il retaggio di una nobiltà perduta, forse un sogno realizzatosi solamente a metà. Forse per questo trova tanta affinità con la propria padrona, della quale condivide i movimenti sinuosi, silenziosi di predatore e lo sguardo impenetrabile e brillante.

Amor c’ha nullo amato ~ L’Ocelot può essere addomesticato in tenera età, ma crescendo si trasforma in una creatura ostile e aggressiva, tanto che spesso viene abbandonato dai propri padroni. Cosa ha portato quest’esemplare a legarsi a una giovane forse più selvaggia di lui? La somiglianza, l’affinità che lega questi due animi è forse più profonda del semplice legame tra una padrona e il proprio animale. Si legge nella sinergia tra i loro sguardi, nella sincronia del loro incedere, simile a danza, nell’intendersi con il solo pensiero.
Se non si trattasse di un animale, di un semplice animale, si potrebbe pensare che si sia innamorato, che sia l’unica creatura alla quale la Rosa rivolge ancora il proprio affetto. Diverso da quello che riserva agli uomini. Non c’è passione, ma una malinconica dolcezza, quasi un vento profumato di passato, di memoria.
Ed è proprio questo che ha insegnato ha Noctis a disprezzare gli altri, soprattutto gli uomini, a rifuggire il loro contatto e soffiare al loro avvicinarsi. Apparentemente aggressivo e intoccabile, è estremamente affettuoso con la Rosa, alla quale rivolge sguardi che riempirebbero d’invidia i suoi lontani amanti.

Be Mine ~ Dalys ama possedere le coscienze, asservirle al proprio volere. Eppure per Noctis ha fatto un’eccezione. Ama sentire il suo pelo sotto le dita, sapere che lui le è accanto, sebbene non si pieghi ai suoi ordini in modo assoluto. Sa che l’animale farà sempre e solo ciò che gli andrà bene, e che resta al suo fianco solo perché per ora è lei che vuole. Due spiriti così simili non possono che intendersi con un’occhiata.
Ma lei desidera che il mondo sappia a chi appartiene quella splendida creatura dal pelo lucido e color dell’oro. Per questo ha legato attorno al suo collo, con un fiocco rosso, un piccolo campanello d’argento. Noctis è in grado di camminare con tale scioltezza da non farlo neppure tintinnare, a meno che non vi sia lei nei pressi o lei non sia in pericolo. È una specie di segnale, un'altra voce per comunicare tra loro. Un modo con cui la Rosa può richiamare il proprio compagno in battaglia.
Ed è un dono, l’unico che lei abbia mai fatto da quando è giunta al Clan. Forse l’animale l’ha capito. Forse è per questo che cammina a testa alta, sfoggiando un’eleganza inadatta a una creatura tanto piccola e apparentemente indifesa. L’orgoglio di appartenere alla Rosa, di aver ricevuto un dono da lei.

Il Ballerino ~ Per passeggiare al fianco della rosa non servono armi, basta sapersi difendere dalle sue spine. Ma per lottare, essere con lei ogni momento, leccare il sangue delle sue ferite, serve il potere, la forza del combattimento. E come tutti i gatti, anche Noctis dispone di saldi artigli, della capacità di muoversi agilmente, di una vista acuta atta a individuare le prede anche nel buio, di un morso sufficientemente affilato da strappare la carne dalle ossa. È gli occhi, il passo della sua padrona. La precede nella notte, dove può orientarsi come alla luce del sole.
E se per caso nel buio sentite suonare una campanella, e se per caso state tramando qualcosa nell’oscurità, abbandonate subito ogni cosa. Perché egli non è mai solo, ella non lo lascerebbe mai andare, non si lascerebbe mai abbandonare. Quindi fuggite, prima che sia la sua risata a impedirvelo.

Chiunque guardi il volto della Signora d’Oriente, della Rosa, non potrebbe immaginare cosa si nasconda al di là dei suoi occhi color dell’acciaio. Quel viso apparentemente sempre velato dallo scherno, quel viso appagato, portatore di libertà. Quelle labbra che in un solo giorno hanno convinto un regno ad inchinarsi al proprio cospetto. Nascondono soltanto il dolore infinito, l’insicurezza di colei che ha perso tutto. Vorrebbe tanto dimenticare, Fleurdalys, una volta Dalys, Dalys per sempre. Vorrebbe scordare quella notte di due anni prima, in cui l’uomo che amava aveva trucidato la sua famiglia insieme ai propri bravi. Scordare il momento in cui lo aveva trapassato da parte a parte con il coltello donatole dal padre, in cui era fuggita sapendo che nessuno le avrebbe creduto. Il deserto bollente sotto la pelle screpolata, le labbra a baciare la sabbia rovente.
E il dono di un dio delle sabbie, un dio nervoso e incostante. Senza saperlo le aveva donato la magia e un fascino bollente che le era sconosciuto. Dalla fanciulla priva di patria, dalla giovane il cui cuore era stato spezzato per sempre, aveva permesso la nascita di una dama subdola, pericolosa, capace di sopravvivere a una corte come quella di Ray, Sovrano Invincibile.
Perseguitata dalle Voci del proprio passato, dai propri incubi simili a carezze possessive, non aveva conosciuto sonno per mesi, forse per anni. Vogliono le voci di paese che abbia giaciuto con guardie e nobili, popolani e spie. Dopo le feste di paese e al termine dei banchetti. Vogliono le malelingue che lo facesse per lascivia, i racconti che fosse per zittire le parole che le rimbombavano nelle orecchie ogni volta che tentava di chiudere occhio. Nel calore di quei corpi pace, silenzio, stanchezza. Si serviva di loro che approfittavano di lei, come un meraviglioso parassita. E ogni notte era uguale, e ogni torsione del suo corpo perfetto era un invito, un luccicare distante, una promessa, come la tela del ragno bagnata di rugiada. Aveva osato, predatrice e preda, si era spinta fino al limitare del burrone, fino al rischio più estremo.
Fino al boccone più pericoloso, di cui infine aveva gustato il veleno. Lui, il Rosso, il prediletto del Sovrano. Aveva commesso il passo falso di donarle una vita. Realtà o solo immaginazione? Difficile dirlo, poiché chiunque fosse presente in quei giorni è ormai muto o scomparso nel nulla. Ma ella fuggì, stringendosi contro quella piccola vita che lenta sbocciava. Stringendo un sogno, sperando fosse concreto. Scappò e trovò un uomo capace di volerla per ciò che era. O forse siamo troppo romantici. Forse solamente seppe usare con usuale sapienza la propria malia, procurandosi un nuovo, potente compagno. Il tempo di un respiro. Di esprimere un desiderio. Di voler amare. Di tornare ancora più vuota e spezzata di prima.
È costei che ora siede sul trono d’Oriente. Le è stato consegnato dall’uomo che amava, tornato in vita per uno scherzo del destino. Le è stato porto dalla sorella che credeva morta. E il suo cuore si è spezzato e rimarginato e ha sanguinato di nuovo. Le Voci che lui aveva generato si sono spente, lasciandole solo un immenso silenzio. Dicono che ora, nella notte, ella vegli per intere ore prima di ritirarsi. E dicono che nonostante questo non mostri segni di vecchiaia e non deperisca. Bellissima, fiore sul limitare dell’inverno, il suo sorriso risplende ambrato nel lume delle candele.
Qualcuno asserisce abbia un amante, un angelo che compare al suo fianco come un’ombra, un angelo dal potere mortifero, cinereo, fagocitante. Altri sussurrano ella si intrattenga con nobili e dignitari, esattamente come un tempo, con i propri generali e con le proprie spie. Qualcuno dice si circondi di demoni, creature strane provenienti da ogni angolo del mondo. Chiamano i suoi fedeli con appellativi mirabolanti e sussurrano che sappia addirittura volare, come le ninfe che secoli prima popolavano le terre del sol levante.
Ma nessuna voce troverà mai conferma, né sul suo passato né sul presente. Poiché ella è come un dipinto, lo schizzo di una protagonista da mille e una notte. Lei è la Rosa. Esisteva prima che le dessero un nome, eppure di lei ci resta solamente questo, un appellativo. Forse tendendo il naso potremmo sentirne, vago, il profumo. Si insinuerà nelle narici e nell’anima, carezzevole, e ci racconterà una storia lontana, la storia di una giovane come tutte le altre, il cui segreto è racchiuso tra le palpebre serrate.



Edited by Majo_Anna - 9/7/2012, 18:58
 
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« Spinadirosa »
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« Quale spina migliore di una katana, per la Rosa che viene dall'Oriente? Una spina infilata in un fodero rosso, di un colore così intenso da apparire simile al nero. Rosso come...come i petali, come il fuoco? No. Rosso come il sangue. Tale è il richiamo alla morte, che attorno all'impugnatura la Danzatrice ha legato l'unico ricordo del proprio passato: un nastro, scarlatto anch'esso, che le fu donato dall'ultima mano sfiorata, dalla piccola mano per cui sarebbe morta. La bambina che ha amato, la bambina a cui ha raccontato una fiaba. E per il cui nome ancora trema.
Tutto pare parlare di lei, anche la superba lama, solcata da un colore brunito, come ossidato. Potrebbe apparire una lama ormai morta, ormai rovinata, ma la Rosa ben sa come chi appare morto possa in realtà covare eterna vendetta. Infatti il filo di Spinadirosa è così affilato che riesce difficile scorgerne il termine.
Vuoi tendere una mano, straniero, e provare tu stesso? Oppure preferisci stare a guardare? Sarà un bello spettacolo, perchè la katana e la sua signora si muovono come un'unica cosa, nell'armonia della danza che il meraviglioso corpo di lei le concede. Un fiore e la sua estrema difesa. Guarda, straniero, ti piacerà.
»


Regola delle Spine ~ Dotata di volontà propria, Spinadirosa riconosce la propria padrona e avversa coloro che cercano di impugnarla senza averne il diritto. Se toccata da mani altrui, emetterà dal manico decine di spine spesse e resistenti, come grossi spilli crudelmente uncinati, le quali si conficcheranno nelle mani dei ladri, trapassandole da parte a parte provocando un dolore improvviso che normalmente costringe anche il più audace dei ladri a lasciare la presa dell'arma in preda a fitte launcinanti.

Regola della Rosa ~ Se costretta al corpo a corpo, chi possiede Spinadirosa può sfruttarne le capacità per incrementare sia le probabilità di colpire, sia il danno inflitto. Per attivare questa tecnica è necessario passare due dita sul piatto della lama, infondendovi energia. Terminato il procedimento, la katana emanerà un alone rosso intenso. Il successivo attacco fisico portato con Spinadirosa risulterà potenziato, difficile da parare o schivare con semplici movimenti fisici, inoltre qualora l'attacco dovesse ferite l'avversario a gambe o braccia, il sangue che scaturirà dalla ferita si tramuterà in rovi spinati che si avvolgeranno all'arto, rendendo difficoltosi i movimenti ed incrementando la gravità della ferita, sparendo solo dopo due turni. [Consumo Medio]


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« Dalys è una danzatrice, il suo corpo pare avvolgersi sinuoso attorno ai suoi passi. Nel lontano Oriente, quando ancora la sua era una vita, imparò l'arte del nastro, le complicate evoluzioni che con esso si potevano effettuare. E ora l'abilità a lungo archiviata torna a galla, colorata di una sinistra sfumatura di vendetta. Un lungo nastro rosso, ampio circa trenta centimetri, di un tessuto simile alla seta. La sua superficie liscia è piacevole al contatto, fresca e gratificante. L'impugnatura è di pelle scura, nera come l'anima che ha concepito questo strumento. Lungo circa due metri, può apparire difficile da maneggiare ai meno esperti, ma nelle abili mani della ballerina è in grado di generare complicate figure e di prendere velocemente velocità. Se già la possibilità di strangolare in distanza l'avversario, o di avvilupparlo impedendogli di muoversi, non fosse sufficiente, alla sua estremità è legata saldamente una lama d'acciaio lucente e affilata. Come un piccolo falcetto può procurare anche ferite molto gravi, rese ancora più pericolose dall'alta velocità e dalla traettoria imprevedibile del nastro stesso.
Essendo la lama molto leggera, l'oggetto può essere maneggiato con una sola mano. Questo fa sì che la lama stessa non possa penetrare le armature più resistenti.
Viene da sè che, ogni qual volta il nastro avvolgerà il nemico, questi dovrà fronteggiare anche il successivo attacco della lama che segue il moto della stoffa alla quale è legata.
»


Derviscio ~ Selvaggi, esotici e pericolosi con le loro lame turbinanti, i Dervisci riassumono velocità, rapidità e abbandono. I loro movimenti sembrano essere casuali tanto quanto aggraziati, ma i passi della loro danza sono eseguiti secondo un ritmo ben preciso. In parole povere, essi sono i guerrieri che combattono danzando, spesso nomadi, zingari e legati alle tradizioni e ai movimenti del loro popolo. Spesso utilizzano armi esotiche e mai viste che li contraddistinguono tra tutti i guerrieri, armoniosi e letali come nessuno.
La loro principale caratteristica è quella dell'imprevidibilità. Fintanto che Dalys utilizzerà la mietitrice scarlatta come propria arma, infatti, danzando, i suoi movimenti diverranno totalmente imprevedibili e colpirla sarà per i propri avversari praticamente impossibile. In termini tecnici, fintanto che utilizzerà la mietitrice scarlatta e starà danzando, Dalys non potrà assolutamente essere colpita da qualsiasi attacco che non sia una tecnica. Siano essi fendenti di spada, frecce, pallottole o colpi di corpo a corpo.
Tale abilità può funzionare unicamente se Dalys non indossa armature o scudi di alcun tipo.

Danza del derviscio ~ Spendendo un consumo pari a Alto, Dalys può iniziare una danza micidiale che da sempre ha contraddistinto la classe dei Dervisci, per tre turni compreso quello d'attivazione. Durante tale danza, ogni colpo inflitto dalla Mietitrice Scarlatta andrà considerato come una tecnica di livello Basso, e affrontato come tale. I movimenti di lei diverranno inoltre incomprensibili: Benché questa sensazione non porti alcun vantaggio al personaggio durante il combattimento, le movenze della sua danza appariranno come trascendentali; permeate di una spiritualità tale da incantare e catturare lo sguardo di chiunque, come se Dalys divenisse una vera e propria lingua di fuoco, impossibile da stringere fra le proprie dita senza soffocarla.

Mille tagli ~ Spendendo un consumo pari a Medio e cessando improvvisamente la propria danza, il possessore della Mietitrice Scarlatta sarà in grado di disperderla nell'aria, lasciando che essa si frammenti in una moltitudine incredibile di piccoli petali di rosa. Essi si disperderanno per tutto il campo di battaglia, ricoprendo e fluttuando per tutta l'arena, in attesa di un gesto o di un ordine del proprio possessore, che potrà concedersi anche nei turni successivi e non necessariamente in quello in cui disperde l'arma (Che ovviamente non potrà quindi essere utilizzata, nel frattempo).
Ad un suo segnale, i petali di rosa inizieranno ad abbattersi sull'avversario da tutte le direzioni, taglienti come lame, per infliggergli un danno totale pari a Medio, che si manifesterà con una moltitudine incredibile di piccole ferite lungo tutto il corpo.
Dopo aver attaccato, i petali riformeranno istantaneamente la Mietitrice Scarlatta.

Il Derviscio non conosce ostacoli ~ La lama sinuosa, il morso danzante del serpente, non solo si adatta ai gesti della propria padrona come un animale fedele. Qualora il nemico si rivelasse particolarmente ostico, armato o protetto da qualsiasi arma o armatura di materiale metallico, la Mietitrice Scarlatta rivelerebbe il proprio sadico potenziale. Superba come la sua signora, non conosce alcun ostacolo al proprio procedere. Basterebbe il solo volere della Rosa, e al minimo contatto con la superficie metallica desiderata, questa verrà miseramente sbriciolata per un certo raggio attorno al punto di contatto. L'arma non andrà distrutta per sempre, ma solamente per il turno del duello, garantendo così l'impunità alla stupenda Eguagliatrice di anime. Per poter utilizzare questo potere è necessario che la Rosa abbia già iniziato la propria fatale danza e con essa sussurri l'ordine alla propria arma.

« Il lascito di Viviana »

Illascitodiviviana


Viviana - 芸者 - Nymue
« Anni per costruire. Attimi per distruggere e tutto per colpa di una donna. »



Nel gran guazzabuglio delle leggende di Artù, trovare un filo logico o anche solo una sistematicità non è facile: è tutto un rincorrersi di personaggi che cambiano caratteristiche e biografia da un poema all’altro, senza che sia possibile trovare una versione definitiva. Il ciclo di Artù è simile al ciclo delle leggende troiane, ma non ha mai trovato un suo Omero. Così persino i protagonisti più noti sono cangianti, hanno biografie mutevoli, sorti alternative, vite che si intrecciano e si districano in modi imprevisti e differenti da fonte a fonte. In mezzo a questo gioco di specchi c’è anche lei, Viviana, che in talune tradizioni non compare proprio, in altre di striscio, in altre ancora non si capisce bene fino in fondo che ruolo giochi e chi sia. Ma quando c’è, è una donna che lascia il segno: perché se Ginevra è in fondo un fantasma privo di vero carisma (viene sposata da re Artù, fa innamorare di sé Lancillotto, ma non le si riconosce un gesto, un atto che sia solo suo: sta lì, e lascia che il mondo le giri o le rovini attorno) e Morgana un’ombra piena di risentimento e di rabbia, Viviana no, Viviana è viva, come dice il suo stesso nome, e scapricciata, e testarda, e padrona del suo destino: è una donna, mentre le altre sono icone. Viene talvolta rappresentata come colei che consegna a Re Artù la spada Excalibur; come colei che porta il re morente ad Avalon dopo la Battaglia di Camlann; come colei che alleva Lancillotto rimasto orfano del padre; e come colei che seduce e imprigiona il Mago Merlino: di tutte, quest'ultima è la leggenda che più ci interessa, poiché il Lascito di Viviana sono un paio di scarpe rosse che si dice abbia dimenticato proprio lei a casa del mago dopo aver giaciuto con lui per l'ultima volta.



ti ho amato come re
a volte come marito
ma non si può guardare troppo a lungo il sole



Io vorrei... non vorrei... però se vuoi; gente per bene, gente per male; l'apparenza ~ " Viviana toglie a Merlino, più ancora che la magia, quel potere che era stato la sua ragione di vita. Lo lascia nudo perché lui nudo si era fatto di fronte a lei. E' una donna, Viviana, non una maschera. " Il lascito di Viviana possiede - ovviamente - parte di quel potere che lei aveva sottratto a Merlino. Non sono delle normali scarpette Rosse, quanto più delle scarpette Rosse infuse di quei poteri che sarebbero dovuti appartenere ad un futuro, possibile, anticristo. Perciò anche solo pensare di sottrarle o di danneggiarle è fuori discussione: nessun danno si ripercuoterà mai sulle calzature, né esse potranno essere tolte dai piedi della loro portatrice (a meno che non sia ella stessa a desiderarlo).

Io vivrò (senza te); sognando e risognando; mi ritorni in mente ~ "Lancillotto se ne va. Parte per seguire le sue avventure, di cuore e di lancia. Viviana, la dama del Lago, resta sola, nel suo castello fatato, ad invecchiare protetta da quella magia che non ha dato la felicità a Merlino, non l’ha donata ad Artù, e non la regalerà neanche a lei, ma può darle la noia ovattata della ricchezza, ed una solitudine priva di sofferenze reali. Neppure ci dicono, le fonti, come muore e se muore, la Signora del Lago: scompare sospesa, avvolta dalla nebbia della leggenda e dalla fama di esser stata l’unico essere umano capace di gabbare il grande Merlino, pur essendo solo una ragazzetta di campagna. " Il lascito di Viviana non può quindi che trasformare la propria portatrice in una novella dama del lago. Ella diverrà una figura nebulosa, scura, confusa... non tanto concretamente quando si entra in contatto con lei, tanto più nei ricordi di chi l'ha incontrata. Nessuno, infatti, si ricorderà perfettamente di Dalys finché ella indosserà queste scarpe. La danzatrice tornerà a loro in mente come una follia di mezza estate, un'avventura con una donna bellissima e incredibilmente affascinante della quale però non ci si ricorda il viso. Reincontrandola, le sue "vittime" avranno solo la spiacevole sensazione di averla già vista, senza però riuscire a ricordarla. Come la dama del lago, Dalys potrà svanire dopo aver conquistato il proprio uomo per aleggiare perennemente nella sua memoria senza mai trovarvi un posto vero e proprio. Naturalmente, a volontà, Dalys può anche decidere di essere ricordata.

Non è Francesca; un uomo che ti ama; ami ancora Elisa ~ : " Giovane e bella, la descrivono quei pochi che parlano di lei. Anzi, giovanissima, una ragazzetta. Forse manco nobile, non è chiaro: di certo non principessa, e non aristocratica importante. Bella, sì, ma più che bella, dotata di spirito e carattere. " Viviana, com'è facile immaginare, era in grado di far dimenticare a chiunque dei suoi precedenti amori e delle sue passioni, per poi conquistarlo senza il dubbio che lui fosse ancora legato alle proprie passate compagne. Tale potere è stato ereditato insieme al lascito di Viviana da Dalys: le basterà infatti destreggiarsi in un elegante e breve passo di danza - spendendo un consumo pari a Medio - perché una caratteristica tecnica psionica vada a colpire il proprio avversario. Questo, se colpito, si troverà a dimenticare improvvisamente tutti gli amori e le pene che lo legano ad altre donne che non siano Dalys. Se era innamorato, ora non lo sarà più. Se rimpiangeva delle scelte sentimentali fatte in passato, ora non vi rimuginerà più sopra. Se era semplicemente legato alla memoria di una donna che non ha più visto, Dalys scioglierà quel legame. L'effetto è tuttavia temporanea e durerà solo per quanto riguarda il duello/scena e non oltre.

Fatti un pianto; dolce di giorno; acqua azzurra, acqua chiara ~ : " Divenuta potentissima come incantatrice, che fa Viviana la bella? Si presenta a re Artù per avere quelle prebende che erano del suo amante Merlino? Trama per il potere? Seduce cavalieri? No. Si crea un suo meraviglioso castello fatato. " Un castello al di sopra di un lago, celato fra le nebbie. Dunque perché Dalys non dovrebbe aver ereditato anch'ella tali poteri, insieme al titolo di "Dama del lago"? Intingendo il piede nel terreno come si fa con una piuma in un calamaio - e spendendo un consumo Medio - verrà a formarsi un'improvvisa increspatura nel terreno e questo, in un raggio di dieci metri da Dalys, prenderà la consistenza dell'acqua. Esatto: benché il pavimento non muterà nell'aspetto in alcun modo, esso si trasformerà in un piccolo laghetto della profondità di un metro e mezzo: non abbastanza per affogare qualcuno, ma di certo sufficiente perché i guerrieri vengano impediti dalla terra che, come acqua, li lambirà fino al torace. Dalys ovviamente non sarà affetta da questo incantesimo e potrà scivolare sulla superficie dello specchio d'acqua con la stessa eleganza con cui un cigno solca la superficie di uno stagno, senza alcun problema di movimento. L'incanto dura per tre turni compreso quello d'attivazione, ma il terreno può essere fatto tornare normale prima - a desiderio del caster. In questo caso chiunque si trovi all'interno dell'acqua non verrà imprigionato nella terra, ma tornerà a trovarsi sul pavimento come per magia - come se nulla fosse successo.

Comunque bella; abbracciala, abbracciali, abbracciati; una vita viva ~ : " Nel suo castello fatato Viviana raccoglie, con tenerezza materna, un giovane orfano regale, tal Lancillotto, che alleva come il figlio che non ha. Lo sa, Viviana, che, divenuto grande, se ne andrà per la sua strada. Lo sa che verrà travolto dalla passione funesta per Ginevra, dai mille intrighi della casa di Artù. Ma è il suo bambino, quel piccolo, e lei lo nutre e lo ama con affetto disinteressato, riversa su di lui tutto quell’amore che non ha mai dato a nessun uomo, neppure a colui che per averla è stato disposto a perdere ogni cosa: Viviana la stronza è un’ottima madre, per quella incredibile capacità che hanno le donne di essere sempre tutto ed il suo contrario, sante e puttane, streghe e balie, pretendere troppo da chi ci vuole bene, dare tutto a chi ci lascerà sole. " E come l'ha cresciuto, Viviana avrebbe potuto richiamare Lancillotto in qualsiasi momento - poiché un figlio deve sempre proteggere la propria madre e tutte le donne necessitano di un cavaliere. Spendendo un consumo Alto il possessore del lascito di Viviana potrà attingere al suo lato materno - strano ma vero - ed evocare due cavalieri prestanti, in armatura completa - di piastre e scintillante - che la difenderanno dai nemici e li sconfiggeranno per lei. Tali cavalieri rimarranno sul campo per due turni compreso quello d'evocazione, non andranno trattati autoconclusivamente - sarà Dalys nel suo turno a decidere quanti danni hanno subito e come. I due cavalieri saranno in grado di parlare e avranno un carattere ben distinto (generalmente onorevole, pacato e intelligente) e saranno quasi totalmente soggiati a Dalys - anche se questi sono dettagli che possono essere modificati dall'evocatrice stessa.

Aver paura di innamorarsi troppo; donna selvaggia donna ~" Merlino la vede e se ne innamora. Sì, Merlino, il mago. Ma non pensate a lui come al simpatico vecchietto disneyano che brontola bonario con sulla spalla il gufo Anacleto. Il Merlino originale della saga, personaggio dai tratti sulfurei ed ambigui: che è figlio di una vergine e del Demonio, e solo il battesimo impartito da mamma ha salvato dal suo destino, ch’era quello di diventare l’Anticristo. Non è per niente bonario, quel Merlino là, ma un clamoroso figlio di buona donna: uno di quei consiglieri del Re che i Re li creano, sì, ma per gestirne il potere nell’ombra a loro esclusiva discrezione, e che i Re se li tengono buoni secondando tutti i loro più bassi istinti e tenendone nota, così assieme ne diventano complici e controllori, ed hanno sempre in mano armi sufficienti per tenerli a freno con il ricatto. Già, sono sacrificabili tutti, tranne una: Viviana, appunto. Quando la vede, Merlino sa che rischia, anzi, è certo di perdere: vede il futuro, Merlino. Ma chiude gli occhi. Chiude gli occhi ostinato, perché quella ragazzetta gli piace, perché non ne può fare a meno, perché sente in lei l’unico essere umano in grado di stargli in pari, di giocare con lui una vera partita, perché ha furbizia, malizia, ma anche una intelligenza spregiudicata, veloce, amorale. La corteggia, trasformandosi in un bel giovane. Ma mica la freghi con una maschera, Viviana. Lei lo capisce chi ha di fronte, e sa anche di averlo completamente soggiogato. Non gli cede, nonostante lui faccia di tutto e tutto le prometta: ricchezze, castelli, l’eterna gioventù. Lei, quando si rende conto di chi le fila dietro, gli chiede invece una cosa sola: il segreto della magia. Non vuole essergli amante, o moglie, ma allieva. Impadronirsi di ogni suo segreto per giocare ancor più alla pari con lui, divenirgli davvero compagna, nel senso di uguale. E Merlino cede, anche se è conscio di firmare la sua condanna. Le insegna tutto, i trucchi e gli incantesimi, le sottili arti della divinazione, ma forse quelle ancor più sottili della politica. Si mette finalmente a nudo, con quella ragazzetta, perché da lei, da lei sola, vuole essere amato per ciò che è. E lei lo frega. Apprende tutto e poi, al momento opportuno, gli getta addosso un incantesimo, che lo farà dormire prigioniero in una grotta, per anni ed anni. " Decisamente, questo è il più spaventoso dei poteri del lascito di Viviana e - in un certo senso - il più pericoloso.
Spendendo un consumo pari a Immenso e provocandosi un danno critico che si manifesterà in Dalys come una pericolosissima emorragia interna, la danzatrice potrà lanciare un incanto psionico sul proprio avversario che avrà la stessa portata di una tecnica di livello Mortale. Tale incanto - il più subdolo! - provocherà un danno permanente alla psiche di chi non sarà in grado di difendersi adeguatamente, facendolo innamorare perdutamente, follemente e perpetuamente di Dalys. L'innamorato non attaccherà la danzatrice, tenterà di proteggerla, la tratterà come fosse la cosa per lui più importante al mondo e - cosa ben più peggiore - non potrà mai più liberarsi di tale innamoramento. Dimenticherà le donne a cui aveva votato il proprio cuore e volterà le spalle ai suoi ideali: il tutto per Dalys. Le obbedirà e farà tutto ciò che gli è possibile per renderla la donna più felice del mondo.
Qual'è il problema? Se Dalys per malaugurato caso dovesse decidere di castare nuovamente questa tecnica su qualcun altro, il primo personaggio affetto ne sarà completamente libero, e anzi inizierà a odiare la danzatrice con tutto il proprio cuore. Diverrà completamente immune a qualsiasi tecnica psionica di quest'ultima e farà di tutto per manifestarle il suo odio nella maniera più coerente alla propria personalità (ignorandola, prendendola in giro, ferendola, tentando di ucciderla). Come se non bastasse, Dalys si innamorerà perdutamente di lui come lui era precedentemente innamorato di lei.
Così la nuova vittima amerà Dalys, che però sarà innamorata di un uomo che prima la amava e ora la odia.
Viviana era maestra nel giocare con l'amore, ma si sa: quest'ultimo è cieco e non è possibile controllarlo del tutto. [Conta come una teck di livello Mortale; non è utilizzabile su PnG di alcun tipo.]


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« Un bastone che Dalys ha trovato nel deserto. E' di un materiale simile al cristallo, semitrasparente, ma molto più resistente e di un colore più scuro. Potrebbe essere stato originato dalle alte temperature del deserto, che hanno cristallizzato la sabbia, ma è solo un'ipotesi. Ad un'estremità è incastonata una pietra che riflette i colori delle dune del deserto. Quando Dalys rischia di perdere il controllo la pietra diventa nera.
Dalys lo usa per scagliare i propri incantesimi e anche per colpire i nemici nel corpo a corpo. E' lugno circa un metro e ottanta, leggerissimo e molto maneggevole, adatto ad essere utilizzato insieme a complicate acrobazie.
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« Un anello. Niente altro che un banale, misero, anello. Eppure quanti significati, quanti ricordi possono essergli attribuiti. Ricordi d'amore, di tradimento, di sventura. Ricordi di morte, di sangue. Non dimenticherai mai, vero Ballerina? Finchè le Voci canteranno incubi nella tua mente, finchè l'ultimo petalo non sarà avvizzito. Non potrai dimenticare. Non potrai gettarlo via, piccolo, insignificante cerchio d'oro che ti lega al tuo passato, come un nodo. »



Ricettacolo ~ Le memorie del padre, della sua famiglia, della sua vita edella sua casa prima della sua fuga impregnano l'anello che Dalys porta al collo, potenti e tracimanti di rimpianto. Esso è il manifesto di quanto la ragazza fosse stata stupida e ingenua e lei stessa lo porta con se per non dimenticarsene: Difatti, la sola vista del gioiello riesce a riscuoterla e infonderle nuova determinazione, rendendola più attenta e concentrata su ciò che accade introno a lei. Il contatto con l'accessorio le dona quindi, numericamente parlando, un miglioramento di 2 CS ad Astuzia, passivamente.

Danza della Rosa ~ Dalys è una ragazza bellissima, meravigliosa, incantevole come una rosa e, come tale, provvista di dolorose spine. Spendendo un consumo pari ad Medio e iniziando una danza sinuosa e suggestiva, il terreno attorno alla ragazza si illuminerà di rosso, delineando una circonferenza perfetta avente il centro nel meraviglioso ballo di lei. Pochi istanti e dal suolo inizierà a ramificarsi un fitto cespuglio di spine color rosso sangue, che si innalzeranno verso l'alto e verso l'esterno, ferendo chiunque si trovi nelle circostanze e coprendo un raggio di circa cinque metri. Il roveto lascerà comunque a Dalys lo spazio di danzare al suo interno senza alcuna difficoltà, piegandosi docilmente a ogni suo gesto così da non ferirla. Le spine più vicine all'avversario, quindi, si getteranno su di lui nel tentativo di ferirlo, graffiandolo e trapassandolo con ferocia e provocandogli un danno pari a medio. Subito dopo torneranno nel sottosuolo, sparendo nel nulla.

Danza dell'Uno ~ "Sia le donne troppo belle che gli uomini che le guardano compiono peccato." Spendendo un consumo pari a Medio Dalys si darà in una danza che non potrà fare a meno di catturare lo sguardo del proprio avversario e far sì che esso si concentri sulle proprie forme e sui suoi sinuosi movimenti, in grado di rapire e incatenare le fantasie di qualsiasi uomo. Attraverso i loro occhi la danzatrice capirà e comprenderà il loro prossimo attacco e, se diretto, magico o fisico che sia, riuscirà ad evitarlo con una grazia innaturale, come se stesse semplicemente continuando i suoi passi.
Questa tecnica conta naturalmente come una difesa assoluta.

Danza dell'Amante ~ La rabbia, il desiderio, il piacere. Lo sguardo dell'amante e il suo ricordo, la sua carezza e la sua memoria. Il passo della fanciulla, il passo nel deserto, il passo tra le Bianche Mura. Il potere che viene donato, che viene strappato e tenuto stretto contro il petto come la morte, come il sangue. Il potere che serve a una donna sola, a una donna troppo accompagnata. Una donna che deve vincere, che sa di essere perennemente sconfitta. Questo speciale anello pare aver compreso molto sulla propria portatrice, tanto da donarle 3 CS (1 in Agilità, 2 in Astuzia).

Elan Vital ~ Un semplice anello, un cerchio d'oro che si avvolge attorno all'anulare destro. Come una promessa, come un vincolo. A cosa? Al Bianco Maniero, al Re, alla patria? O semplicemente a se stessa, per non perdersi più, per non dover più navigare anni e anni nella follia e nella vendetta? Non lo sa, ma di tanto in tanto vi passa sopra le dita, sentendo la fredda consistenza del metallo, ammirandone i bagliore al tramonto. E' come se contenesse una fiamma, una piccola anima di fuoco assopita al suo interno. Forse è questa a donare vitalità al portatore, energia, forza. A consentire alla danzatrice di svegliarsi ogni giorno come se non avesse compiuto alcuno sforzo, come se fosse eternamente giovane.
[Anello del Potere - Un semplicissimo anello che, se indossato, concederà al portatore di risparmiare il 3% di energia su qualsiasi tecnica attiva castata (minimo 1% di consumo energetico). Gli anelli del potere non sono cumulabili, come non lo è alcun risparmio energetico: si applica semplicemente il più alto.]

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« Ogni principessa deve avere la propria corona, il suo capo deve essere ornato d'oro e di sogni. Quella della Danzatrice è un vero e proprio ricamo, ove piccoli rubini sono incastonati a formare rose di pregevoli perle. Perfezione per quel capo che deve reggerla come un peso, una dichiarazione e una condanna. Ma che le affida il proprio sogno, il proprio incubo. Una corona a sovrastare un'anima intrisa di Voci e di incubi. E che forse, prima o poi, cercherà di esaudirli. »

Non si conosce il motivo per cui un oggetto qualsiasi, come una corona realizzata dall'orefice del Maniero, si sia trasformato in un'arma tanto letale. Forse il materiale, o forse il contatto con colei che la porta, l'hanno resa qualcosa di unico. Basterà un consumo pari ad Alto perchè essa inneschi una terribile trasformazione nell'aspetto della propria Principessa, in grado di durare per due turni. Non si tratta però di una vera e propria mutazione, di uno di quei volgari spettacoli che gli intrattenitori mostrano nei circhi.
Saranno le Voci, solitamente sussurranti, prigioniere all'interno della mente della Rosa, a scivolare lentamente all'esterno, afferrandola e trasformandola in se stesse. Il Requiem, l'ultimo canto del cigno per un corpo ormai dilaniato dagli incubi e dalla morte. Le Voci porgeranno un dono in cambio della libertà a colei che le lascerà affacciarsi al mondo esterno. Faranno sì che la magia della Danzatrice aumenti a dismisura, attingendo al potere che l'incubo riesce a creare nella sua anima perseguitata.
Certamente il nemico rimarrà stupito e affascinato da ciò che si troverà davanti. Non più la sinuosa Rosa del maniero, ma una ragazzina sui tredici, quattordici anni, i lunghi capelli corvini lunghi a mezza schiena, la corona che sembra reggersi appena in quella cascata di seta nera. Indosso un solo abito bianco, fin troppo semplice, corto fino alle ginocchia, privo di maniche. Cosicchè le gambe e le braccia, i piedi nudi, possano mostrarsi in tutta la propria apparente innocenza.
Cosicchè gli occhi verdi, così acquosi e così innocenti, possano stregare l'osservatore.
Ma se ciò non fosse sufficiente a far rabbrividire l'avversario, basterà che la bambina parli, che il passato parli, perchè il tono della sua voce sveli che qualcosa non va. Nessuna bambina può vantare una voce così composita, somma di molte voci insieme, sussurrante, maliziosa, impaurita, come se molte bocche parlassero attraverso di lei nel medesimo tempo. Nessuna bambina potrebbe cantare con tanta squisita coralità utilizzando solamente la propria voce.
Nessuna bambina potrebbe essere più simile alla Rosa eppure così diversa. Poichè solo lei è l'incarnazione dell'Incubo, delle Voci, di una solitaria e quotidiana follia.


« Leviathan»
Leviathan

Livyatan ~ לִוְיָתָן ~ Liwyāṯān
« Auctoritas, non veritas facit legem. »


Leviatano (contorto; avvolto) è il nome di una creatura biblica. Si tratta di un terribile mostro marino dalla leggendaria forza presentato nell'Antico Testamento. Tale essere viene considerato come nato dal volere di Dio. La creatura viene spesso rappresentata con sembianze serpentine o draconiche, come una lunga successione di spire, troppo grandi per poter essere trattenute e troppe per poter essere contate.
In tempi remoti, un filosofo di fama rinomata ha pubblicato un testo in cui identificava la figura del Leviatano nel potere dello stato, nella forza di una figura che combatte e fa leva sulle proprie capacità per garantire la sua pace e quella dei suoi sottoposti, o degli amici più cari, o, ancor più generalmente, di un proprio ideale. Un combattente, quindi, che avrebbe saputo difendere strenuamente la propria presenza e quella delle proprie idee, se necessario, combattendo.
Il Leviatano non è altro che il prodotto perverso di tale filosofia. Fatto forgiare da Ray, il Re che non perde mai, è stato messo in palio come primo premio ad un torneo solo perché i duellanti possano dimostrare di poterlo possedere, e quindi di essere capaci di combattere senza remore per un proprio obbiettivo, o ideale che dir si voglia. Sia esso la sconfitta dei propri nemici, la pace del proprio regno, o quant'altro, più personale.
Chi si aggiudicherà il premio, avrà dimostrato l'unica vera legge di questo mondo; ovvero che per ottenere qualcosa, bisogna vincerla. Faticare per ottenerla, superare avversità e, spesso, dimostrarsi superiori ad altri che concorrono per il medesimo ideale. Ciò non significa non condividere, non sperare e non avere dei compagni. Semplicemente, dimostra l'assoluta volontà di riuscire a concretizzare le proprie speranze e i propri desideri, qualsiasi essi siano.
« E' l'autorità a fare le leggi, non la verità. »


Forma: Naturalmente, il Leviatano si presenta come una sfera del diametro di quindici centimetri, solida e simile al vetro, anche se non altrettanto fragile, e di colore grigio. Al suo interno si potrà scorgere come un'acqua limpida e pastosa al tempo stesso, di una consistenza assolutamente inconcepibile. Tuttavia, il Leviatano si plasma a seconda del proprio padrone. Il colore della sfera cambierà infatti a seconda di chi diverrà il suo possessore, che dovrà deciderlo nell'istante in cui le sue mani si poseranno sull'artefatto e, come se non bastasse, anche la sua forma cambierà. All'inizio di qualsiasi scena, infatti, spendendo uno slot tecnica ma nessun consumo, il suo possessore potrà trasformarlo in un'arma a piacere: Non una semplice arma tuttavia, bensì quella che più si adatterà alla sua personalità. Nelle sue mani, infatti, il Leviatano non potrà assumere che quella forma e nessun'altra. Esso manterrà quell'aspetto fino al termine del duello, della scena o della quest, quando tornerà ad assumere la sua naturale forma sferica.
Qualsiasi sia l'oggetto di cui prenderà le sembianze, esso avrà delle incredibili proprietà offensive, come fosse affilato come una spada o resistente come scudo.

Una sfera scarlatta, dello stesso colore del sangue, inquieta come un'anima tormentata dal dolore, aerea come una fiamma colpita dal fiato bollente della danzatrice. Nel momento in cui le sue dita l'hanno sfiorato, il potere del Toryu è divenuto niente più che una bolla di magma infernale.
Eppure la grazia di una Principessa non poteva accontentarsi di così poco. La sua pelle sempre tiepida non conosce altro ristoro che il pigro movimento del ventaglio donatole dalla vittoria. Aria viziata quanto lei, mossa dal movimento dolce del polso. Un oggetto apparentemente innocuo, dietro cui celare il viso e le emozioni, carico di un potere che l'osservatore non potrebbe mai immaginare.
Materia: Che il Leviatano venga tenuto in forma sferica o meno, il suo potere fluirà costantemente all'interno del corpo del suo possessore, potenziandolo incredibilmente. Ma a differenza di qualsiasi altro artefatto, la forza del Leviatano non sta nella sua capacità di rendere incredibilmente potenti, o veloci... bensì nella sua duttilità, unica nel suo genere. Non è infatti un mero medaglione, ma molto di più. Il Leviatano aumenterà di ben 4 CS la CS già più alta del personaggio, rendendolo assolutamente devastante. Che sia l'intelligenza, la forza fisica, la velocità, i riflessi o la mira... prima di possedere l'artefatto, quale di queste era la più spiccata tra le cinque, diverrà incredibilmente più grande.
Aspetto: Il Leviatano cambia; si evolve, anche durante il corso del combattimento, svelando i propri veri poteri. Lanciandolo in aria, infatti, sia esso in forma sferica o in forma di arma, esso genererà un'immagine assolutamente realistica nell'aria, sopra il proprio possessore, rappresentante ciò che egli più desidera. Una creatura mitologica, un dragone invincibile, persino l'aspetto di una divinità o un qualche arabesco astratto. Qualunque immagine abbia formato, comunque, essa inizierà a muoversi come fosse viva, e lancerà un attacco contro il proprio avversario; generalmente un raggio energetico o un attacco diretto come un affondo di spada: Un'offensiva comunque frontale, e dalla potenza devastante.
La tecnica impiega un consumo energetico pari ad Variabile. Dopo essersi conclusa, l'artefatto si riformerà magicamente nelle mani del suo possessore con la forma che aveva precedenza o, in alternativa, dove il personaggio è solito portarlo.
Significato: Come ha una forma per l'offesa, l'artefatto propone anche una forma per la difesa. Semplicemente concentrandosi, infatti, o compiendo un gesto innanzi a sé, il possessore sarà in grado di generare uno scudo energetico di livello Variabile, spendendo un medesimo consumo. Tale difesa avrà l'aspetto e le sembianze immaginate dal caster, ma dovrà sempre e comunque essere uno scudo in grado di difenderlo unicamente da un lato. Ad esempio, se invece di una semplice lastra metallica esso vorrà essere difeso da un cavaliere, comparirà un guerriero innanzi a lui che affronterà adeguatamente l'offensiva del proprio avversario. Allo stesso modo potranno crescere spine dal terreno per formare un muro, o simili.
Il Leviatano si plasma sulla forza del suo possessore ma, sempre, gli fornisce la forza per raggiungere i propri desideri.

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« Una rosa rossa, simbolo di passione: bella e morbida, ma dura e fredda come l'acciaio.
Un nucleo di Amore racchiuso da un guscio di Odio...
»



Tocco e volontà, questo serve per sprigionare la magia di questa Rosa: e allora sarà placida Serenità e Amore bruciante, Gioia sempiterna e Allegria avvolgente, senza dolore né pena.... solo Serenità e Amore, Gioia e Allegria.
Per un sol, sfarfallante battito - lungo un'eternità - il terribile evento della sua vita passata sarà cancellato dal cuore e dalla mente, e Dalys sarà ciò che sarebbe potuto essere: non più un ricordo doloroso o una possibilità mai avveratasi... ma verità, semplice e avvolgente, perfetta come quella vita!
E per quell'attimo soltanto non ci sarà dolore in Dalys... solo Amore e Serenità.

[Ottenuto qui]


di-TKPI
~ Gli otto immortali ~

Otto i sigilli del mio cuore. Otto i veli sul mio volto. Otto i sogni su cui riposo.
Otto i giorni che verranno. Otto i sentieri che io traccerò. Otto i nomi con cui mi chiameranno.

Astoņas no manas sejas skaistumu. Nevar pazust šī skaistuma, ja ne ar nāvi

E così sarà. Perché io lo desidero.

~

Basterebbe un solo spiro, un solo ansito tracciato da labbra immortali ed ogni cosa, ogni misero essere mortale si scoprirebbe a trattenere il fiato. Ad attendere, inconsapevole stoltezza, che qualcosa, qualunque cosa, accada. Che sia un nuovo giorno. O la fine del mondo stesso. Basterebbe un misero anelito, e tutto tacerebbe improvvisamente. Ammutolito. Stordito. Colto da quel vago senso di assenza ed insieme essenza. Da quel vacuo ed infinito interrompersi dell'Attimo al passaggio del Per Sempre.
Tali sono gli Dei. Tale è il loro mistico Essere, tanto unico ed essenziale da indurre in ogni creatura il vacuo timore dell'impronunciabile, dell'irraggiungibile. Alti e distanti. E bellissimi. E inalterabili. Come cosa perfetta, immodificabile. Troppo ben riuscita per apportarne anche solo una modifica. Tali sono gli Dei. E se unica è la loro presenza, altrettanto impareggiabile è il mondo in cui essi dimorano. Gli oggetti che essi sfiorano. Gli abiti che essi indossano. Velati della magica aura per sempre negata ai Mortali, essi brillano nel buio del Mondo. Splendono, idoli impareggiabili di potenza e perfezione.

di-5UEQ

Come eco sbiadita, fugace è la voce, tenue il sospiro. Che tutto cede e scompare, che tutto ammutolisce, dimenticato, per poi spegnersi nell'oblio tranne ella, alta melodia di una vita incapace di mancare, di spegnersi, di rinnegare se medesima. E svanire, vitreo riflesso di una parola mai più pronunciata, mai più presagita. Che dolore non lascia ricordo se non vi sia rumore ad esprimerlo, a renderlo vero e non più solo presagito.
Come eco sbiadita, fugace è la voce, tenue il sospiro. Eppure nulla teme chi del verbo ha il potere, chi delle parole ha il dono tanto di dare quanto di togliere. Voce del vero. Voce della menzogna. Pura e semplice beltà di quell'immortalità che trova il suo Io non nel persistere, ma quanto più nel dare persistenza all'immutabile, all'infrangibile. Che il senso non è, se non vi è dato senso.

A Song from the Past
Che nulla può esistere nel silenzio. Che tutto vive nella melodia.



Leggenda vuole che Han Xiang Zi fosse un giovane bello e seducente, dotato delle più alte qualità nelle arti e nella danza. Era l'allievo preferito di Lu Dongbin e fra tutti gli altri giovani, egli si distingueva nell'uso del flauto traverso. Un giorno, volendolo premiare per la sua dedizione e bravura, Lu Dongbin decise di portare Han Xiang Zi nelle terre sacre dell'Aldilà, luogo dove dimorava il sacro Xian della Vita e della Morte, pescatore di anime nel Lago dell'Omniscenza. Ma il giovane scivolò nelle acque, e proprio in quell'attimo divenne Immortale, prendendo il suo posto nell'empireo degli altri Xian. Fra tutti egli fu il primo a rinchiudere la propria anima all'interno dell'originario Xian e anche il primo a fuggirne quando Shivian e la sua brama di potere corruppero la beatitudine del monastero in cui il prezioso monile era custodito. Egli era figlio della bellezza, dell'avvenenza, e di tutto ciò che è gradevole e ben fatto per l'occhio umano. Come sarebbe mai stato possibile cedere alle brame di un uomo senza altro scopo nella vita se non quello di possedere tutto, di dominare ogni cosa e nel sangue sottometterla al proprio volere? Un attimo prima di abbandonare alla loro misera sorte gli altri Xian, Han Xiang Zi promise che mai nessuno avrebbe dominato il suo spirito se non colui che della bellezza, della pura essenza del sublime avesse fatto il proprio scopo ultimo. E così, anima senza corpo e senza più forza alcuna, il giovane Xian abbandonò il mondo immortale per giungere privo di tutto, a quello mortale. E tale era la misera consistenza del suo essere che alcuno si sarebbe accorto della sua presenza se non per un soffio di vento, per un brivido nella notte, per una, forse l'ultima, nota stonata in una triste melodia. Vagando senza meta, vivo solo per Condanna e non per Scelta, egli prese dunque a camminare libero per il Mondo, insofferente alla fame e alla sete e spinto in avanti da un solo ed unico pensiero: fuggire. Poiché certamente il Tempo avrebbe dimenticato, ma Shivian no. Così, spinto in avanti da tale pensiero, lo Xian dimenticò i giorni, i mesi ed infine gli anni tramutando ognuno di questi in passi, in strade da percorrere, sentieri da intraprendere, il suo bel volto che deperiva nel deperire dello spirito e delle speranze. Che triste popolo l'umanitàpensava talvolta. Più camminava, più conosceva, e più egli capì come non vi fosse alcuna bellezza in quel popolo rozzo, ricco solo di animi putridi e di voci brutali. Solo violenza, solo voracità. Nulla che valesse la beatitudine di uno Spirito, il dono della sua Immortalità. Ma Han Xiang Zi non si arrese e un passo dietro l'altro continuò ad avanzare finché le sue forze glielo permisero, finché un giorno, oramai svuotato di tutto, egli si accasciò inerme sul selciato di un paese senza nome. Alla vista egli era ormai un vecchio stanco e decrepito, brutto tanto nelle sembianze quanto nello spirito, così nessuno si sporse ad aiutarlo, lasciandolo semplicemente li, a morire. Ma fu allora, proprio ad un attimo dalla Fine che lo Xian udì un suono. Una canzone, dolce e triste, che dalle finestre spalancate di una reggia filtrava come luce nell'oscurità della notte circostante. Dentro vi erano nobili e contesse, ricchi uomini d'arme le cui armature splendevano dei riflessi di candele opalescenti e fra di loro, fiamma danzante dai cremisi colori, Han Xiang Zi vide una donna. Rossa in viso, rossa nel corpo, i lunghi capelli corvini che come cascate d'ombra seguivano sinuosi i suoi movimenti tutti onde e perle. Può uno Xian amare? Può l'immortalità tacere dinnanzi a qualcosa di mortale, di effimero? Han Xiang Zi non cercò parole per descrivere Dalys. Non osò nemmeno pensare ad un nome per decantarla, ad un suono per chiamarla e con esso assaporare un attimo della sua sfuggente bellezza. Semplicemente, quando ella fu abbastanza vicina per notarlo, egli catturò la sua danza e con un movimento baciò la sua mano pallida. Che questo giorno non finisca mai, Rosa, e con esso la tua bellezza. le sussurrò ora vestito di nuovo dei panni di un giovane, del ragazzo che un tempo era stato. E così, facendo suo il Vero Nome di Dalys, Han Xiang Zi concesse alla donna il dono dell'Immortalità, giurando che insieme alla sua anima, egli avrebbe custodito per sempre quel volto, quella bellezza, quella perfezione.
Immortale nella voce. Immortale nel suono che tutto trattiene e tutto sprigiona. Che nulla esiste al di fuori di ciò che ha nome, di ciò che può essere raccontato
Accettando il dono di Xiang Zi, Dalys entrò a far parte di quella infelice schiera che il mondo chiama come "immortali", esseri senza tempo e senza destinazione, liberi di perdurare, semplicemente, finché vi sarà tempo, speranza, possibilità. Ma in cambio di cosa? Quale scotto impose lo Xian all'avvenente fanciulla in cambio del sommo onore, della grande concessione? Pur stregato dalla bellezza, infatti, uno Xian non è mai troppo stanco, troppo disperato o vecchio per ricordare che nulla può essere concesso per nulla. Soprattutto la vita eterna. Così, ultima richiesta prima dell'abbandono, Xiang Zi chiese a Dalys di donargli il proprio nome: "Che tu sia mia, se non nel corpo, almeno nello spirito" E nell'esatto istante in cui egli faceva sue quelle poche, semplici, lettere, istantaneamente l'esistenza di colei a cui erano riferite sublimava dal piano materiale a quello eterno. Poiché è la parola, è la voce che da esistenza al mondo, e se a pronunciarla altri non è che un eterno, allora eterno sarà anche il nome da esso pronunciato. Finchè Xiang Zi custodirà il nome di Dalys ella sarà immortale, la sua esistenza e vita imperturbabile da ciò che è terreno e mortale. Dovesse però lo Xian obliarlo, disconoscerlo o perire egli stesso, allora nel medesimo istante anche Dalys smetterà di esistere, dissolvendosi nel nulla come ciò che mai, mai è esistito e mai più esisterà. Il nome di Dalys, infatti, appartiene a Xiang Zi e a Xiang Zi solamente, e per questo nessuno, a parte lui, avrebbe il potere di farlo esistere tanto nel mondo mortale quanto in quello immortale.

~ La veu que diu ~
La voce che tutto racconta
Ciò che dimora nel Regno degli Immortali rimane nel Regno degli Immortali. E allo stesso modo, colui che è in grado di vedere tale mitico ed infinito orizzonte non avrà parole che per quello. Frasi vuote e senza pensiero gli parranno le cose del mondo. Silenzio confuso il suo rimpianto. Nessuna parola per ciò che è infimo, per ciò che nulla merita.



Rinunciando al proprio nome e confinandolo nel luogo ove alcuno potrà mai più coglierlo e violarlo, Dalys ottenne il dono dell'immortalità. Ma può esistere nel mondo mortale ciò che nel mondo mortale non può essere nominato? Come pensiero dimenticato, come sensazione mai concretizzatasi, senza un nome con cui definirla anche la fanciulla avrebbe dunque finito con il dimenticarsi di se stessa, svanendo e confinandosi per sempre in quel mondo immortale dove Xiang Zi, triste amante, la stava già aspettando. Così, sommo amore, lo Xian le fece in dono il potere lei stessa di denominare la realtà mortale. In questo modo, Dalys avrebbe potuto non solo scegliere per sé un nome che le permettesse di esistere in quella dimensione, ma anche donare lo stesso appellativo ad infinite altre cose ed oggetti che, esistendo, avrebbero preso a rappresentarla come veri e propri "filatteri" abili di mantenerla eternamente in vita anche se distrutti. In termini di gioco. Dalys è in grado di chiamare con il proprio nome un numero indefinito di oggetti e cose. Essi varranno come suoi filatteri e finchè non verranno distrutti tutti, lei non potrà in alcun modo morire.[Passiva]
Nominare significa "far esistere", decretare con un semplice atto di volontà che ciò che si vede, si sente e si tocca effettivamente è presente nella realtà osservata. Significa ammettere che così ed in nessun altro modo esso appare, distinzione univoca che non ammette repliche. Possedere il dono della parola, del nome, significa dunque fare proprio questo atto di potere decidendo con proprio arbitrio che una cosa è tale non perché qualcun altro l'ha chiamata così ma perché Dalys ha deciso di darle quell'appellativo. Divenendo l'immortale della parola, ella divenne dunque capace di raccontare il mondo, di definirlo e argomentarlo secondo il proprio desiderio, decidendo a piacere ciò che avrebbe e ciò che non avrebbe dovuto essere. Per ogni turno di combattimento, Dalys potrà decidere a proprio piacimento di raccontare la realtà che la circonda sostituendola a quella che effettivamente persiste. Questo vale sia per cose effettivamente esistenti quanto per cose puramente immaginarie e fantastiche. Ella, dunque potrà a tutti gli effetti inventare il mondo che più preferisce. Tale azione sarà vissuta come una influenza psionica passiva da parte di chi sarà in grado di ascoltarla, tranquillamente eludibile con un'adeguata difesa: per chi non crede, non esiste realtà differente, nome alternativo. Tale capacità potrà anche essere utilizzata all'interno di quest secondo le medesime modalità: all'inizio di ogni turno Dalys potrà apporre al paesaggio i cambiamenti che più desidera, vissuti da chi le sta attorno come influenza psionica passiva.[Passiva]
Allo stesso modo di ciò che la circonda, Dalys avrà il potere di raccontare se stessa, mutando le proprie fattezze nel modo che più le aggrada. Diversamente dal mondo mortale, tuttavia, ella non avrà bisogno di essere creduta da altri perché effettivamente il suo nuovo essere prenda corpo e consistenza: sarà sufficiente che Lei riconosca se stessa, che l'irreale diverrà reale, facendo di lei un essere vero e proprio. Nel concreto, Dalys potrà mutare a tempo indefinito il proprio aspetto nella forma umanoide che più le aggrada. Questo varrà anche per le persone che ella conosce. Nel momento in cui ella muterà sarà in grado di guadagnarne anche il carattere e la indole. La trasformazione è di tipo magico e varrà fino al momento in cui ella deciderà di ritornare alle proprie sembianze o di mutare in altro ancora. Le statistiche dell'umanoide assunto saranno però quelle di Dalys.[Basso per due turni]
In ultimo, concedendole il potere di denominare il mondo, Xiang Zi non diede a Dalys solo la facoltà dell'invenzione dei nomi ma anche, e soprattutto, della re-invenzione degli stessi. Poiché vi è grandezza nel creare dal nulla, ma ancor di più nel piegare al proprio volere ciò che altri hanno già fatto. Per questo, semplicemente volendolo, Dalys sarà in grado di apporre il nome proprio di una persona a se stessa di modo che da quel momento in avanti, tutti gli individui presenti nella realtà vigente la riconoscano come quella persona. Uno scambio d'identità, insomma. Da quel momento in poi nel mondo esisteranno due entità con lo stesso nome: la prima vera, la seconda fasulla. Eppure per chiunque esse saranno una e una soltanto, interscambiabili a seconda che si presenti la prima o la seconda. Si tratta di una influenza psionica a costo nullo il cui effetto sarà sostanzialmente di far credere a chiunque entri in contatto con Dalys di avere invece a che fare con la persona cui essa ha preso il nome. Non esiste modo per fronteggiare questo potere -tranne che con adeguate difese psioniche- il cui dissolvimento si avrà solo ed esclusivamente se: Dalys spezzerà l'illusione o la persona cui è stato rubato il nome incontrerà la ragazza. Malgrado questo, mantenere troppo a lungo questa illusione sarebbe un errore se non un rischio mortale per Dalys: più un nome rimane avvinto ad un destino, più difficilmente esso se ne separerà lasciando un vuoto dietro di sé. Se la giovane manterrà su di se il nome di un altra persona per più di quattro turni consecutivi, esso si sostituirà in via definitiva a quello originario facendo assumere alla ragazza ogni ricordo e personalità del precedente possessore. Egualmente ella smarrirà se stessa credendo a tutti gli effetti di essere ciò che il suo nuovo nome le suggerisce. Sfortunatamente, tale convinzione varrà per Dalys sola: l'incanto agente su tutti gli individui svanirà all'istante, lasciando lei sola con la convinzione di essere chi non è. Questa abilità non provoca alcun danno all'avversario ma può essere usata nelle situazioni più disparate. Tale prodigiosa malia può essere estesa anche ad altri: a patto che il soggetto sia consenziente, Dalys potrà compiere lo stesso identico "scambio" a danno di un terzo. Da quel momento in poi, per quattro turni, egli potrà vestire i panni di un altro, venendo da tutti riconosciuto per ciò che non è. Trattandosi però di una concessione della ragazza, egli non avrà alcun potere sulla tecnica: solo Dalys potrà scioglierla anticipatamente. Per lui, la durata inequivocabile sarà di quattro turni. [Basso]

~ Le Otto Essenze ~



Xiang Zi:[Attivazione Critica. Durata 4 turni] Volontà Esseri sovrannaturali, creature primordiali antiche come la parola stessa, nulla degli Dei sopravviverebbe senza che il loro nome, la loro essenza venisse ricordata e di voce in voce raccontata a fanciulli attenti, a folle bramose e ancora ansiose di credere che esista davvero qualcosa, qualcuno più grande della quotidianità, più potente della comune possibilità. Una volontà, insomma, tanto alta e potente da non temere le insidie del tempo, della malattia, della vita e della morte. Xiang Zi rappresenta proprio questo, la volontà dell'irraggiungibile, dell'inarrivabile tale da sottomettere le comuni leggi del mondo ad una sola parola, una sola sillaba. La stessa che Dalys dovrà pronunciare per richiamare a sé la potenza dello Xian: le basterà sillabare il suo nome perché esso, anima affine, risponda mutando le proprie sembianze di monile per capelli in vera e propria arma da combattimento: dall'unione delle due bacchette all'apparenza inoffensive ad un ventaglio di raggio poco inferiore ai due metri, leggero e sottile tanto da permettere alla ragazza di maneggiarlo con una sola mano quasi si trattasse di un naturale prolungamento del braccio. La base, costituita di pure lame d'ossidiana nera saranno affilate da entrambi i lati, capaci di tagliare qualunque superficie e armatura non magica che non superi in spessore la loro lunghezza. Fra di esse, il pavese parrà costituito da una inconsistente trama di nera seta nei cui riflessi parranno di tanto in tanto occhieggiare sguardi e volti nebulosi. Durante i combattimenti, Dalys potrà afferrare il ventaglio da qualunque parte ella desideri: seguendo una volontà propria, la seta parrà cedere al tocco delle sue dita e le lame perdere il filo così da non ferirla in alcun modo. [Passiva] Viceversa, tenendo chiuso il ventaglio, esso assumerà le sembianze di una spada senza manico di lunghezza più contenuta - poco più di un metro-: un'unica lunga lama di nero alabastro abile di essere impugnata solo ad un estremo, unica parte non affilata da entrambi i lati. Quest'arma, veloce e rapida, sarà in grado di tagliare solo ed esclusivamente ciò che Dalys nominerà, ed ogni suo fendente varrà come un danno Basso alla psiche. Colui che subirà la tecnica avrà come la sensazione di essere derubato di se stesso, le ferite riportate che non sanguineranno ma ai suoi occhi parranno farlo "svanire" di istante in istante, un progressivo processo di scomparsa che, se lasciato libero di accumularsi in un danno Mortale alla psiche, gli darà l'illusione di essere completamente svanito nel nulla. Non sarà possibile nominare più di un bersaglio e compiere più di due fendenti per turno. Se ciò dovesse capitare, sul corpo di Dalys comparirà una ferita Bassa per ogni fendente in più.
Attivando il potere di Xiang Zi, Dalys guadagnerà immediatamente 2 CS di bonus a una CS a scelta (Agilità), e attorno a lei parrà di udire il risvegliarsi di sussurri vacui, informi e distanti quanto l'eco di famigerati fantasmi. Tali voci non avranno forma e consistenza, ma chiunque dovesse udirne le parole fioche avrà la netta sensazione che essi siano ovunque e, paradossalmente, in nessun luogo, manifestazione spettrale di ciò che l'occhio e i sensi umani non possono definire. Chi sono queste entità? Semplicemente, "ciò che non ha nome" o, ancora meglio, "chi non ha nome". Ciò che il mondo, la realtà o il destino ancora non hanno creato ma che, prima o poi, dovrà per forza avvenire. Sono l'incognita del futuro, del nascosto, dell'ignaro. Ciò che Dalys potrebbe con una semplice parola richiamare ma che, suo malgrado, desiste ancora dal nominare. Diversamente, ella potrà però chieder loro di sussurrare, cantare o semplicemente intonare ciò che più le aggrada. Chiunque avverta la presenza dei "senza nome" si ritroverà a dover affrontare un'influenza psionica di paura passiva. [Passiva]
All'attivazione del Ba Xian Dalys dovrà decidere quale delle due tipologie di arma utilizzare. Nel caso in cui desiderasse passare dall'una all'altra dovrà pagare un costo Medio.[Medio]
Ma qual'è il vero potere di Xiang Zi? Cosa può, dunque, un immortale che un mortale non potrebbe? Qual'è la vera e più recondita potenzialità della parola? Cosa può creare che altre forme di magia o alchimia non potrebbero? Nell'istante in cui lo Xian cedette la sua anima a Dalys, fu con timore e ardore che le rivelò la più alta aspirazione della Parola, del Verbo: comandare la Vita. Con un semplice accavallarsi di sillabe, con un modesto sovrapporsi di parole. Dal nulla, al tutto. Dalla morte alla vita. O viceversa? Dalys è in grado di scrivere tanto la parola fino quanto quella inizio di un qualsivoglia individuo il cui fato fosse stato in precedenza deciso. Nel primo caso, ella racconterà la sua dipartita, nell'altro il fortuito come egli sia riuscito a scampare la morte per miracolo. In termini gdrristici: Dalys potrà vantare una tecnica di Pk utilizzabile in post autoconclusivi. Scrivendo come se fosse ella stessa la voce narrante, descriverà la fine del personaggio in questione. [Nullo] Di controparte, ella avrà a disposizione una difesa assoluta da utilizzare a beneficio di qualunque personaggio ella desideri (non se stessa). Sempre assumendo i panni di voce narrante, Dalys descriverà modalità e perché del suo scampare alla morte.[Basso]
In ultimo, sempre nel potere di creare e togliere la vita con il semplice utilizzo di una parola, Dalys ha ricevuto il dono di nominare per sempre un'entità consenziente a nuova creatura e personalità. Basterà che un attimo, che un pensiero, e ciò che era sparirà lasciando il posto a ciò che è: in termini gdrristici, Dalys potrà consentire ad un qualunque utente di cambiare per sempre Aspetto, Background e carattere del proprio pg dopo previa scena gdr concordata (o situazione da quest concordata). Tecniche e pergamene rimarranno invariate.[Nullo]
Bùxiǔ mǐ [Attivazione Basso. 4 Turni di permanenza] Xiang Zi conosce più profondamente di chiunque altro i desideri di colui a cui ella venne destinato. Per sua natura o semplice attitudine, essa è in grado di avvertire ed in seguito manifestare l'essenza del proprio portatore con una dedizione e perfezione aliene a qualunque altra forma di occlumanzia esistente in Terra. Proprio per questo, specchio senza veli e sbavature, ella è stata perfettamente in grado di intravedere l'unica, sola, grande ossessione di Dalys. Per colei che tutto può e tutto è in grado di fare con il semplice manifestarsi della propria volontà, quale paura più grande, quale terrore più inestricabile se non quello di perdere la voce? Di vedersi privare per sempre dell'uso della parola, unica e sola sovrana della realtà? Per questo, in presenza di un qualsiasi immortale, il solo in grado di ferire e strappare per sempre Xiang Zi da Dalys, lo Xian reagirà sparendo dalle mani di Dalys per imprimersi come ombra di rosa sulla sua schiena. Tale fiore sarà ancora un bocciolo, e rappresenterà il tempo a disposizione di Dalys per negare il naturale corso degli eventi con il proprio potere. Per quattro turni dall'attivazione (compreso quello di attivazione) Dalys potrà negare l'immortalità del proprio avversario. Tale azione non comporterà l'impiego di uno slot tecnica ma dovrà essere deciso all'inizio di ogni turno. Per tre volte, dunque, Dalys potrà tentare di uccidere definitivamente un immortale. Ma a quale prezzo? E' davvero possibile mutare anche il corso di ciò che di propria natura, di propria essenza, già un corso non ha più? Un immortale, per cui il tempo non esiste, la vita e la morte non sono che concetti privi di significato? Per ogni volta in cui ella si servirà di questa abilità la rosa aprirà sempre più i propri petali fino a sbocciare. Ma una volta sbocciata (uso di tre volte dell'abilità), la rosa inizierà ad appassire. Come scotto da pagare, se Dalys utilizzerà tre volte la "disattivazione di immortalità" dell'avversario, non potrà considerare se stessa immortale fino alla fine della giocata. [Nullo]
Destato dal rivelarsi dell'estrema potenza dello Xian, dalla sua sconfinata capacità di creare ed insieme distruggere il mondo, non solo il mondo circostante Dalys ma anche la più sottile realtà dell'ignoto non potrà che soccombere ad esso divenendo sensibile non solo alle parole della ragazza ma anche a quelle di coloro che le stanno accanto. Ad ogni turno il campo di battaglia cambierà di qualche tenue, pur avvertibile, particolare seguendo la volontà della ragazza e del suo avversario/i. Nulla di abbastanza radicale da influenzare minimamente le sorti della battaglia (non si potrà per esempio far calare la notte) ma sufficientemente evidente da essere notato da entrambi. Oltre a questo, attingendo dunque alla suprema arte dello Xian, Dalys potrà compiere un ulteriore passo in tal direzione: dare anima e corpo ai "senza nome" i quali, richiamati per sua volontà, prenderanno a tutti gli effetti parte al duello. Si tratta di evocazioni di un livello inferiore a Dalys, potenza media capaci di restare in campo per due turni ciascuno. Sembianze, personalità, caratteristiche saranno a pieno arbitrio di Dalys salvo che potranno combattere solo ed esclusivamente con attacchi fisici [Alto per due turni]

~ Destiny ~



L'essenza di Xiang Zi è solo la prima di altre 8 eguali che, se unite, avranno il potere di trasformare un comune mortale in Immortale. Un semplice essere vivente in una presenza Eterna. Infima è infatti la situazione di Dalys: L'immortalità da lui guadagnata non è altri che la mera apparenza della più alta e magnifica esistenza degli Dei, degli Eterni. Un rimasuglio di eternità. Uno scorcio di Per Sempre. Solo conquistando tutti e 8 gli Xian sarà possibile guadagnare la vera e propria Gloria. Il Potere supremo che si originerà dalla loro unione.
Tale destino, questa proverbiale risoluzione non solo è voluta dalla ragazza, donna conquistata dalla possibilità di creare, ma anche dagli Xian stessi che, privati della loro originaria unità, costantemente bramano il ricongiungimento con i loro simili. Che egli forse pensi che, divenendo un Dio, potrà infine obliare ogni cosa?
Capaci di "sentirsi" in qualsiasi istante e momento, gli Spiriti saranno in grado di riconoscere immediatamente qualunque portatore di un Artefatto Xian e, di conseguenza, eserciteranno una insostenibile pressione nei confronti del loro padrone per la conquista dello stesso. In termini di gioco, se Dalys dovesse trovarsi dinnanzi ad un altro personaggio avente un artefatto Xian, sarà costretta ad affrontarlo per la conquista dell'oggetto. [Passiva]
Oltre a questo, il potere del Ba Xian è immenso, ma, come ricordato, esso è riservato unicamente agli Dei, agli immortali. Se esso dovesse venire a contatto con ciò nella cui anima scorre ancora il tempo mortale, siano questi oggetti o esseri viventi, il suo destino sarebbe inesorabilmente quello di finire in mille pezzi, squarciato dalla lama della vita. In termini di gioco, nel momento in cui Dalys utilizzerà Ba Xian, quindi, ella potrà immediatamente individuare qualunque immortale o divinità si trovi nelle sue vicinanze. (Salvo che esso non sia nascosto da illusioni e tecniche di vario genere) Tuttavia, se l'artefatto dovesse venire anche solo una volta a contatto con un "mortale", immediatamente essa verrà ridotta in frantumi. In termini tecnici, ogni volta che Ba Xian entrerà in contatto con oggetti o entità non Immortali, ossia nel caso in cui Dalys venga sfiorata da un Mortale dopo aver rilasciato il potere di Xiang Zi ( o di uno degli altri 8 immortali ), egli perderà per sempre il proprio nome. In poche parole, ella morirà in quanto inesistente.[Passiva]
In ultimo, ed è bene ricordare questo ultimo particolare, qualunque danno inferto da Ba Xian su personaggi Immortali, avrà effetto del tutto permanente, impossibile da cancellare con qualunque artificio di sorta. A prezzo della rottura dell'Essenza, l'effetto varrà anche sui Mortali. [Passiva]




Edited by Majo_Anna - 6/9/2012, 16:59
 
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view post Posted on 2/6/2009, 10:04
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« Capacità Speciali »


CITAZIONE

« Intuizione » _ 8 CS (4 dal dominio + 4 dall'artefatto Leviatano)

« Agilità » _ 2 o 4 CS (1 da Abilità Personale + 1 da Occhio d'Avorio oppure +2 da Ba Xian)

« Astuzia » _ 4 o 8 CS (2 da Artefatto + 2 da Occhio d'Avorio oppure + 4 da Diadema della Mutazione)


Energia Blu ~ Una tecnica di consumo immenso sottrarrà il 32% di energia all'utente, una tecnica di consumo alto il 16%, una tecnica di consumo medio il 8%, una tecnica di consumo basso il 4%.

Intesa + Seduzione + Ammaliamento ~ Varie componenti del dominio Illusionista
Autocontrollo ~ Abilità Razziale
Danza di Salomè ~ Abilità Personale + Pergamena mago Trappola Temporale
Incubo ~ Abilità Personale
Sfuggevolezza ~ Racchiude gli effetti dell'oggetto Tomo Antico
Passione ~ Riunisce gli effetti di un'abilità personale variabile, della pergamena mago Padronanza del Fuoco, della pergamena magoFiamme Infernali e della pergamena mago Dominio delle Esplosioni
Intimità ~ Riunisce gli effetti di un'abilità personale passiva, di una pergamena personalizzata a consumo nullo (Energia Blu), della pergamena del mago Blocco Magico (quest'ultima valida per un massimo di un turno dopo l'attivazione), della pergamena ninja Spia e Right/Left
Nostalgia ~ Riunisce gli effetti di un'abilità personale e della pergamena ninja Copia Reale e della pergamena ninja Tenebre Illusorie
Attrazione Violenta ~ Corrisponde alla pergamena mago Attrazione Violenta
Dominio ~ Riunisce gli effetti della pergamena vuota Favore dei Muri nei piedi del personaggio e della pergamena ninja Favore dell'Acqua
Purificazione ~ Pergamena Guarigione
Tradimento ~ Pergamena Controllo Elementale
Eleganza ~ Pergamena Trasformazione (consente la trasformazione in qualsiasi animale più trande di un falco e più piccolo di un orso. La forma della tigre bianca è stata prediletta a scopo puramente coreografico x'D).
Rifiuto ~ Riunisce gli effetti della pergamena mago Barriera e della pergamena ninja Armatura di Ki
Sipario ~ Pergamena Muro di Fuoco (Va considerata una difesa di livello alto contro qualsiasi tipo di attacco non psionico/illusorio. Utilizzarlo contro un guerriero in carica equivale ad una countermove.)
Canto ~ Pergamena mago Boato
Estasi ~ Riunisce gli effetti della pergamena ninja Ossessione e della pergamena ninja Estasi
Equilibrio ~ Effetti dell'Amuleto della Stabilità. Equilibrio rappresenta l'oggetto stesso e può quindi essere rubato.
Il Derviscio non conosce Ostacoli ~ Pergamena vuota Madre Natura nell'arma Mietitrice scarlatta.
Danza dell'Amante ~ Riassunto degli effetti di 3 amuleti Occhio d'avorio
Requiem ~ Oggetto dell'erboristeria Diadema della Mutazione (dona 4 CS ad Astuzia)

N.B. I Filatteri ~ Grazie alla passiva del Ba-Xian Dalys può essere uccisa solo dopo aver distrutto tutti i filatteri da lei nominati. Per ora quelli esistenti sono: una rosa che non sfiorisce mai nel giardino d'Oriente, il trono nel palazzo a Myako (capitale d'Oriente), il corpo di Marchosias (cioè le placche che ne compongono l'armatura).

CITAZIONE

Dalys è un personaggio partorito dalla mia sadica mente malata :wow:
Si ringraziano Ray ed Eitinel per gli artefatti, tutti i pg che si sono prestati a farsi stuprare alle scene GdR,
Naxe per la Rosa Rossa, Daiquiri per i Dadi.
Un ringraziamento speciale a Ikit89 che ha sprecato la propria pazienza, il proprio tempo e il proprio sudore a fare tutta quanta la grafica perchè è ka-wa-iii.
Licenza Creative Commons




Edited by Majo_Anna - 9/7/2012, 18:59
 
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view post Posted on 7/7/2012, 17:25
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« La Corte d'Oriente »

Luogo di mille leggende, l’Oriente è terra prospera, ricca di campi coltivati che si estendono fino a dove l’occhio può arrivare e di cittadine abitate da popolazioni liete, per lungo tempo isolate dal resto del mondo, immemori delle stragi della guerra. Nel suo ventre vengono cresciuti monaci e guerrieri, formidabili samurai disposti a mettersi al servizio delle famiglie più nobili. Tra le strade delle sue città i dandy dai kimono sgargianti e le magnifiche geishe con il volto dipinto di bianco e le labbra come petali rossi scivolano trasportati dalle onde di un tempo sospeso. Un mondo di piaceri e di eleganza, votato più alla danza e alla musica che alla rudezza della spada e della caccia.
Un regno con a capo una donna, erede dello Shogun, nelle cui vene la tradizione autoctona vuole scorra il sangue degli dei. Molte voci girano sul suo conto, compresa quella che sia immortale e che ogni notte giaccia con un uomo diverso, che a lei si sottomettano perfino i demoni e che chiunque la guardi non potrà mai più dimenticarla.
Ma, si sa, sono solamente voci, nascoste dietro i tetti d’oro e i volti imperscrutabili di un popolo cordiale quanto impermeabile.



« Myako »
Capitale d’Oriente, la città in assoluto più sfarzosa e più estesa. Si dice che sia racchiusa da basse e candide mura poiché non teme nemici. Ogni casa è intonacata di bianco e, là dove i quartieri più semplici cedono spazio a quelli nobiliari, i tetti sono ricoperti da foglie d’oro e risplendono come fuoco sotto i raggi del sole. I mercati si trovano un po’ ovunque, così come i più tranquilli negozi d’antiquario, stoffe preziose, e ogni genere di bene che un ricco potrebbe desiderare. Una città che si dice sia stata fondata direttamente dagli dei, e ove i loro eredi, gli Shogun, vivono da tempo immemore.
Ad un margine il Palazzo, struttura imponente ove si trova il trono d’oro dello Shogun, con gli ampi giardini ove si dice il silenzio sia talmente profondo da privare perfino i giullari della parola. Poco dista te il Tempio, ove i monaci dal capo scoperto si muovono silenziosi e il grande gong scandisce il trascorrere della giornata. La Signora ha comandato che ove vi era una piazza fosse costruita una cattedrale, così che anche i Corvi possano scivolare lentamente nel tessuto della città e cementarla con la promessa di un nuovo dio: Ray, colui che ha rifondato il mondo.

« Yoshiwara »
Poco distante da Myako sorge la cittadella del piacere, il mondo fluttuante. Di questo luogo si dice che non conosca il sonno, che si addormenti di giorno e riviva di notte come una stupenda ninfea. I salici all’ingresso dei suoi cancelli sono la prima e l’ultima immagine che i visitatori vedranno. Sotto i loro rami daranno l’ultimo saluto all’amante di una notte, promettendole vanamente di ritornare. Una città con le proprie regole, ove ogni donna può essere regina, e ogni portafoglio trovare compagnia. Dalle semplici sgualdrine alle magnifiche Geishe dai volti dipinti di bianco, ci sarà sempre una mano ad afferrare quella dell’uomo solitario alla porta di una sala da the, di una casa, o in un vicolo ai margini più squallidi del quartiere. Un mondo di segreti e discrezione, ove spiccano alcuni luoghi fondamentali, punto di riferimento per ogni uomo che si dica appartenere al bel mondo. La Sala da The di Mey-Yun, il magnifico tempio silenzioso, decine di parrucchiere, tra cui la più ambita da tutte le dame, le quattro maggiori case di geishe, antiche quanto la città stessa (casa della Serpe, dell’Angelo, dell’Airone, del Giglio e Zin, ove sono addestrate le geishe guerriere, guardia personale dello Shogun). Ognuna di esse coltiva particolari arti e donne per ogni gusto.



« Pg e PnG»



Eun Ryu_ Tiranno e usurpatore. Ucciso in nome della vera erede dello Shogun.
Azumi Cavendish_ Sorella di Dalys, braccio destro nel governo del regno
Motoko Aoyama - Motoko Aoyama Sama_ L’erede di un nobile casato felice allo Shogun
Kuro il Sanguinario - Hekigyoku no kage_ Spia del Toryu, ammanicato praticamente con qualsiasi cosa
Zephyr Luxen van Rubren - Tenshi no hai_ Le voci vogliono sia l’amante prediletto della Rosa, nonché l’unico uomo ad averla veramente amata
MarchosiasHakuouki_ Costrutto spesso presente al fianco di Dalys, che nutre per lui notevole simpatia
Yusuke Takeshi Yuri no Senshi_ Comandante dei samurai della famiglia Cavendish
Kabe no gādian_ Guardiano delle Mura
Desiderio - Shiroi Yokubō_ Nobile invitata alla corte da Dalys
Contessa Serbelloni Mazzanti - Furui Yume_ Anziana eccentrica voluta a corte da Dalys
Yu Kermis - Yume no Shōnin_ Mercante di anime e sogni, alleato della Signora



Edited by Majo_Anna - 26/11/2012, 20:08
 
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