Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Ma¡onese VS Sidius G. Custos, Quarti

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- Destino -
view post Posted on 27/1/2010, 21:02




The Warrior Day V
Turno III - Girone II


Fermata dell’Ora Tredicesima
image
Vi è stata fatta recapitare nelle vostre stanze la fotografia di questo luogo,
con tutte le poche e semplici istruzioni dell’Organizzazione del Torneo per come fare a raggiungerlo:
vi basterà strappare l’immagine per ritrovarvi sul posto.

Quello in cui vi ritrovate è il più segreto ventre della terra, foderato di mattoni e cemento:
i più moderni possono riconoscervi la banchina e i binari di una fermata della metropolitana,
i cui tunnel -murati da invisibili sigilli mistici- si perdono nell’oscurità;
qui non giunge la luce del giorno, e tutta la visibilità è affidata ai neon algidi e artificiali,
il cui basso ronzio ininterrotto si fonde agli echi spettrali che emergono dalle profondità delle gallerie.
La banchina è delimitata dai binari -sui laterali- e da mura invalicabili e indistruttibili sugli altri due versanti,
costituiti da una solida parete e dal cumulo di detriti che il crollo del corridoio ha generato sulle scale d’uscita.
L’area misura 100 metri quadrati di estensione -contro i 6 che separano il pavimento sporco dal soffitto-,
e fa pensare ad un luogo dapprima destinato ad ospitare una gran mole di persone...
Prima che divenisse una fermata fantasma, deserta e spettrale, capace di ispirare null’altro che solitudine
e la desolazione delle grandi cose quando vanno in rovina.





Ma¡onese
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Sennar Sighvat
Il Ramingo del Nord
- Ma¡onese VS Sidius G. Custos -

Campo di Battaglia: Arena Esterna, Fermata dell’Ora Tredicesima
Condizioni Ambientali: Luce artificiale, clima caldo-umido
Limite di Tempo: 28 Febbraio
Post Minimi: Presentazione + 3 Post Attivi
Limitazioni: 2 slot tecnica per ogni turno
Penalità: Dopo il giorno di mancata risposta
Primo Post: Ma¡onese
Sidius G. Custos
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Sidius G. Custos
Black Rock Shooter

Condizioni di Vittoria:
~ Morte Avversaria
~ Resa Avversaria
~ Perdita dei Sensi per esaurimento forze (10%)
~Abbandono



Criteri di Giudizio
Come da regolamento ci si baserà su Lealtà, Strategia, Scrittura e Puntualità con voti da zero a cinque.
Tutti e i parametri sono da considerarsi alla pari; nessuno vale più dell'altro.

NOTA:
I personaggi sono soggetti al criterio dei giudici sia per ogni tecnica/abilità singolarmente sgravata,
sia per schede complessivamente power-player.
 
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view post Posted on 31/1/2010, 12:21
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Esempio
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III - I
FERMATA DELL'ORA TREDICESIMA,
-


Comparve dal nulla, come un ospite indesiderato e, soprattutto, fuori luogo.
Ancora folgorato da quel metodo di teletrasporto che, seppur sbrigativo, si demarcava come brusco e –in minima misura- sgradevole, contrasse e tese con veemenza involontaria i tendini delle mani, rischiando quasi di tranciarli. Ma il dolore non giungeva, del tutto soffocato dall’insensibilità quasi salvatrice, tuttavia non valida per reprimere un possibile dolore psichico: immerso in un limbo dove la coscienza si riduceva solo ad una percezione indistinta e distorta della realtà, il suo inconscio poté quasi trastullarsi in quel breve stato di incoscienza, sinché la ragione non piombò insieme a tutte le sofferenze ad essa annesse. E dunque, trascinato dall’incoscienza in quel falso stato di coscienza dove l’unica realtà erano solo i suoi ricordi, dovette –non a malincuore- essere risvegliato da quello che era divenuto una sorta di incubo per lui. Tutti i sensi ripresero la consueta attività, sommergendolo di nuovo di suoni, rumori, odori, sensazioni: ancora confuso, schiuse le mani, lasciando che una foto strappata, sulla quale una macchia indistinta di colore sembrava riprodurre il luogo in cui era comparso, prendesse il largo.
La mente finalmente raggiunse il corpo; dimenticò in pochi istanti quanto potesse detestare essere teletrasportato in quella maniera, all’improvviso, quando realizzò che era giunto finalmente nel luogo di combattimento. La sua adrenalina s’espresse in un raptus improvviso -un deja-vu- che, senza che potesse controllarsi, lo spinse ad estrarre la spada; il metallo rifulse della luce che illuminava l’area, innaturalmente gialla. Dunque, già pronto a combattere, abbracciò gongolando l’area, con uno sguardo d’insieme; ma, deluso, fu costretto a constatare che era solo. Solo, davvero; non c’era nessuno con cui divertirsi e abbandonarsi all’edonismo e confermarsi così indifferente al dovere che si era auto-imposto.
Sennar dedicò un breve sguardo all’immagine che prima stringeva; ondeggiava lenta nell’aria sinché, mestamente, piombò a terra in un tonfo ovattato che non poté udire. La luce metteva in evidenza i solchi e le piegature che aveva inflitto alla carta colorata, stringendola forte, creando un fastidioso riflesso. Dunque, avanzò con sguardo indagatore.
Si trovava in un luogo oscuro, permeato d’una vaga sfumatura spettrale: una fermata della metropolitana, dove l’unica presenza sua compagna era la solitudine stessa. Adagiando la pesante alabarda sulla spalla destra, saltò dalla banchina e piombò sulla ferrovia, sommando al ronzio delle luci al neon al tetto e agli echi spettrali indistinti provenienti dai tunnel bui, oltre la fermata, un frastuono metallico. Dalla galleria non sembrava provenire nessuna luce, mentre ogni uscita dall’esterno era sbarrata da invalicabili muri di macerie: capì che era non vi era possibilità d’uscire da quel luogo, da quella fermata all’inizio assiduamente affollata mutatasi in una prigione di sofferenza eterna per lo sconfitto, che avrebbe potuto soltanto ricordare, nella solitudine, soltanto vagamente la forma delle altre persone dalle tracce lasciate nel luogo.

Lo percorse un brivido tanto intenso che sembrò percuoterlo. Ma sorrise: sepolto vivo in una tomba di pietra e metallo, si mosse verso la galleria, con spada e animo in spalle, tentando di scrutare oltre il buio. Sua unica compagnia, generata dalla fervida immaginazione che quel luogo riusciva a ispirargli, i fantasmi: improbabili sostituti di un qualcosa –qualcuno- fatto di carne. Un sorriso era l'unica risposta che seppe dare, l'unica
che avrebbe potuto dare
un mentecatto.

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
A te. ^_^ Rinnovo gli auguri fatti via mp! Che questo sia lo scontro più divertente di questo WD, cazzo!!!! :qew:
Teoricamente l'apparizione di Sidius dovrebbe distogliere l'attenzione di Sennar dal tunnel -visto che crede che l'avversario sia lì dentro- impedendogli di sbattere contro il sigillo. XD Spero di non essere stato autoconclusivo ç_ç
Spero anche di non essere troppo prolisso o noioso (speranza vana!! :riot:)

 
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Sidius G. Custos
view post Posted on 4/2/2010, 10:16




Continua da qui




Da lei imparai molte delle cose che mi permisero di vivere nel mondo moderno.
Da lei imparai a capire il comportamento degli altri.
Da lei imparai a cercare me stessa.

Lei, mi insegnò il valore della conoscenza.


Londra, a pochi chilometri dal Newton Sanatorium, Inghilterra 1899:
Prelude:// #2 - Koudelka_




Era una notte buia,
la totale assenza di nubi donava al paesaggio costiero dell'Inghilterra un aspetto assai sinistro, ed il silenzio - rotto unicamente dall'intenso abbaiare dei cani - regalava alla zona un'atmosfera a dir poco inquietante.
La costa rocciosa si arrestava con un secco strapiombo a picco sul mare,
ed una ragazza, braccata senza tregua dai suoi aguzzini, dovette scegliere:
morire sotto pesanti torture bloccata dalla scarpata o tentare la fortuna gettandosi tra i flutti oceanici.

Scelse la seconda.

Poco più tardi, più in basso, sulla vicina spiaggia, loro si incontrarono.



Era ferita da numerose abrasioni sul corpo latteo, era davvero bella con i suoi capelli castani sporcati qua e là di sabbia ed alghe, indossava soltanto un camice ospedaliero lacero e grigiastro, che un tempo avrebbe dovuto essere bianco...
Sicuramente era una fuggitiva.
Così Sidius vide per la prima volta Koudelka: una ragazza sulla ventina svenuta su di una spiaggia...
All'epoca le sembrò di ricordare l'evento che segnò la sua vita all'inizio del suo errare, le sembrò di ripetere quanto accadde con Zwei in quella lontana foresta di chissà quale epoca o mondo.
Per comparazione, decise di salvare anche quell'anima a lei sconosciuta, senza sapere che ella sarebbe stata il suo più grande punto di riferimento da quel momento in poi, dopo la figura di Zwei...

Ad osservarla bene, Sid notava che le numerose ferite che aveva riportato sul corpo erano frutto di artificio e non soltanto dell'eventuale caduta, questo portò il Thànatos a pensare che la cosa più logica da farsi era trovare un luogo sicuro per sostare nei giorni successivi, e per propiziare un'ottimale guarigione dei tessuti lacerati.
Presa in braccio la fuggiasca, si diresse lontano dalla costa sgattaiolando fra le case inglesi veloce come il vento, per poi fermarsi su di una lontana collina su cui aveva trovato una vecchia casa diroccata.
Il caso volle - assurdamente - che quella fosse proprio la casa della ragazza.
L'Umbra la curò, tramite le nozioni apprese da Zwei sulle erbe medicamentose e sugli impacchi, dopodiché la ragazza si svegliò, in preda agli incubi ed al panico più totale.
Stettero a lungo a fissarsi, Sidius era una creatura strana, anche per una medium del novecento...
Koudelka sembrava temerla inizialmente, ma poi iniziarono a parlare.
«Ehm... Tu sei... umana?»
La ragazza, messasi a sedere sul letto su cui era stata deposta e accudita per giorni, si pronunciò imbarazzata senza nemmeno capire perché aveva detto proprio quelle parole. Evidentemente era un'amante delle gaffe...
Infatti la risposta del Thànatos giunse prima ancora che Koudelka potesse rendersi conto della propria mancanza di tatto per ovviarvi scusandosi - era ancora parecchio debilitata.
«No. Io non sono umana»
Fu come aver rotto un piatto e cercare di nasconderlo, o come se avesse immerso il dito nella marmellata prima di essere stata scoperta dalla madre...
Koudelka voleva sprofondare nell'oceano da cui era stata salvata.
«No... ehm... io... cioé... scusami! Non volevo...»
Sidius inclinò d'un lato la testa senza mostrare emozione, però, Koudelka le percepiva...
Ansia, tristezza, sgomento, solitudine...
Tutto ciò animava la figura della ragazza e la medium non poteva fare a meno di pensare che - se fosse stata zitta - tutte quelle emozioni non si sarebbero avviluppate nel cuore della sua salvatrice.
«Assomigli ad una persona che conosco» Disse poi ella atona ed impersonale. «Il tuo corpo sta... meglio?»
Koudelka assunse un'espressione arresa, poi la guardò di rimando con un tenue sorriso di condiscendenza.
Non erano solo quelle le cose che leggeva per osmosi dal Thànatos, là dentro vi erano anche molta confusione, voglia di conoscersi ed un'estrema, smodata ed infantile disconoscenza del mondo.
«Sì... Sei tu ad avermi salvato, vero?» Il Thànatos annuì, mentre la piccola fiammella di fuoco fatuo che animava l'orbita del suo occhio sinistro ardeva flebile in segno di apparente quiete. «Ti ringrazio...»
Sorrise, di un sorriso solare e dolce, proprio come il miele che sembrava rappresentarla così tanto bene...
Sidius rimase incantata per qualche istante.
Koudelka aveva costole rotte, gambe fratturate ed un sacco di escoriazioni dovute ad "altro"
oltre alla rovinosa caduta. Avrebbe impiegato mesi prima di riabilitarsi.
Ed oltre ad una buona compagnia, sapeva bene come fare per ripagare la giovane - e stranamente svestita - creatura che l'aveva salvata.
«Hai fretta? Perché vorrei poterti ripagare per quello che hai fatto per me... ehm... cioé... io...»
Arrossì, all'idea di occuparsi di qualcuno che non fosse Joshua...
«Voglio insegnarti qualcosa che potrà esserti utile per cercare Sideris! Anche se io non la conosco...»
Sidius a sentire quel nome - mentre era momentaneamente rapita ad osservare la figura della ragazza - si svegliò improvvisamente, quasi alzandosi dalla sedia su cui era stata seduta per tutto il tempo in cui l'aveva osservata dormire.
«Davvero!?»
Per la prima volta la fiamma del suo fuoco avvampò violentemente ed i suoi occhi si sgranarono. Il Thànatos aveva esternato un'emozione e Koudelka sapeva che ella non capiva nemmeno di averlo fatto.
La medium si rilassò - stanca e provata dalle continue percezioni - per poi mettersi sdraiata sul letto, completamente e perfettamente bendata da capo a piedi dalle esperte mani della creatura da cui era stata salvata.
«Guarda...» Le indicò una vecchia libreria in legno sbocconcellata qua e là dalle tarme. «Lì imparerai un sacco di cose. E se non capirai qualcosa di ciò che leggerai, lo potrai chiedere a me»
Il Thànatos osservò i molteplici tomi che conteneva quella fatiscente libreria ormai all'abbandono - evidentemente Koudelka mancava da casa da anni ormai - per poi prenderne uno ed iniziare a sfogliarlo in silenzio.
Lesse, senza nemmeno sapere come ci riuscì senza aver mai studiato la grammatica o la fonetica inglesi, e cominciò un lungo ed incredibile periodo di apprendimento, in cui Sidius comprese molti dei dilemmi che la affliggevano quotidianamente.
Anche le cose più stupide le vennero spiegate, come per esempio il perché l'acqua della doccia, se fredda, ti fa venire voglia di urlare, o tante altre stupidaggini simili.
E Koudelka, che rivedeva in quella creatura ingenua che era Sidius un pò della sua Joshua, non poteva fare altro che sorridere e spiegarle - con infinita pazienza - ogni cosa che le chiedeva.
E furono tante, davvero tante, ma alla fine Koudelka riuscì a vederla finalmente sorridere.
«Che hai da ridere eh!? Birbante!»
Le disse una volta dal letto fintamente arrabbiata.
«Fuck, ti assomiglia... Mpf...»
Sidius le girò un libro sull'antico Egitto in cui veniva mostrata una mummia...
Koudelka la guardò di sbieco...
Ma poi sorrise a sua volta, pensando che se iniziava a provare sensazioni istintive, forse un giorno avrebbe compreso maggiormente le emozioni che avrebbe provato.
Dopotutto, anche lei era stata una creatura gelida e solitaria, prima dell'arrivo di Joshua.



«Ridi Sid, continua a ridere, anche questo fa parte dei miei insegnamenti»
E continuò così per mesi, fino al giorno in cui Koudelka non la fece penetrare nel monastero da cui era scappata,
per farle finalmente raggiungere la sua tanto anelata Sideris.


~

Altro luogo, Fermata dell’Ora Tredicesima:
Chapter:// #0 - Miss Superstar_


~~~~~
Hey Mr.Superstar:
I'll do anything for you

~~~~~

Teneva in mano quel pezzo di carta colorata senza alcun significato, immagine rappresentazione del suo nuovo teatro di scontro.
Era in piedi, nerovestita, all'interno della sua Suite, nel silenzio tombale più profondo che avesse mai potuto ottenere da quando era giunta a quel torneo.
Era al buio.
Il precedente incontro non le aveva dato nulla, solo un'insana voglia di ricomparire lì, sul campo di battaglia,
per fare ciò che sapeva fare meglio:
Distruggere.
Provò quella che a tratti poté definire come una disperata voglia di annullare tutto,
ogni cosa che si fosse trovata sul suo cammino verso la Stella;
forse perché ancora non l'aveva raggiunta, o forse perché portare la maschera di Black Rock Shooter le faceva capire quanto in realtà lei non fosse ciò che fingeva di essere.
Era stanca di incontrare individui incapaci di comprendere.
Era stanca di non comprendere se stessa.
Avrebbe avuto bisogno di uno o due dei consigli che Koudelka era solita darle in quei momenti di vuoto,
ma ciò... era impossibile.
Schiacciò nel pugno della mancina la polaroid,
incenerendola.
La bruciò, osservandola ardere apatica all'interno di un fuoco fatuo ed azzurro,
nato nel suo pugno,
per poi chiudere gli occhi,
inspirare ed espirare.
Lentamente.
Già vuota di ogni cosa possibile ed immaginabile.

Quando li riaprì, quei gelidi lumi impersonali tinti di una lieve e velata apatia omicida, si trovava ove avrebbe disputato nuovamente la propria mortifera performance.
Artista della guerra osservò - tacita ed accorta - la fermata sotterranea in puro stile da downtown filoamericana.
Era il suo territorio:
Metallo e marmo freddo, poster semi strappati ritraenti proprio le star del Glam Rock a cui più si era più ispirato Ma.Ma..
Insomma, un tripudio alla sua stessa fittizia - e nel contempo verace - esistenza.
Lei era un animale da città, una cacciatrice forgiata in quell'ammasso di pietre e ferraglie sparse ed abbandonate che, al Chain World, era praticamente identico.



Sorrise.
Di quel ghigno che la maschera disinibita ed appariscente mostrava sempre al suo pubblico.
Lo vide,
il suo avversario tanto atteso,
unico spettatore della sua odierna esibizione.
Si mosse al fine di giungere al limitare della banchina cementizia,
esprimendosi in pochi ed echeggianti passi dei suoi alti stivali laccati di nero, fermandosi alcuni centimetri prima di sconfinare sul ballast su cui erano posati i binari.
La Shooter era in fondo alla fermata, dalla parte opposta rispetto a quella del suo opponente, nel mezzo di due colonne che terminavano - in quella direzione - lo spazio adibito alla sosta dei passeggeri, vicino all'altra imboccatura della galleria sotterranea.
Lo osservava da lontano darle le spalle, incauto, per poi voltarsi ed osservarla.
Sentiva l'Etere sfrigolarle attorno, mentre lo spolverino - aperto sul davanti - rivelava la sua algida figura femminea dalle curve pericolose;
la sua fiamma bruciava lenta e crepitante nel suo occhio, ardeva persino la cenere che ancora stringeva nel pugno della mancina, a riposo come l'opposto lungo il fianco.
Poi aprì il palmo, lasciando che - in uno splendido gioco di luci - granelli genuinamente brillanti d'azzurro vivo e fluorescente venissero trasportati via dalla sua mano, dall'inquietante respiro sibilante del ventre della terra.
Non disse nulla.
Era una macchina,
coniata con l'obbiettivo di distruggere,
sorrideva soltanto,
vera dentro e finta fuori,
anche quell'anonimo omino bianco - in un mare di altro bianco - sarebbe stato ridotto in granelli di luce azzurra pur di arrivare a
L E I.





SPOILER (click to view)
Salsa a te la mossa! :wow: Rinnovo anche io gli auguri che ci siamo fatti via MP, spero che questo scontro ti diverta quanto promette di divertire me, e non preoccuparti, non mi annoi! (ne tanto meno sei stato prolisso a mio avviso, quindi no problem ^_- )
Piuttosto io mi scuso dell'eccessiva lunghezza del mio post, ma desideravo dare un minimo di spessore alla figura di Koudelka, sempre rimasta nell'ombra fino ad ora.
    Nota SECSI:
    Per chi ha letto il manga di "Koudelka", questi fatti si svolgono ipoteticamente appena dopo la fine degli eventi che coinvolgono la protagonista e la sua giovane amica Joshua, prima del loro successivo rincontro.
Le passive le metterò dal primo turno attivo e, per evitare fraintendimenti, specifico che l'Etere non é una forma di metamagia, ma una forma di energia pura e neutra generata attraverso la raffinazione dei legami atomici della materia; per un più facile intendimento della sua natura la si può assimilare al Ki o alla forma energetica con cui si realizza un Cero.

Ah, dimenticavo, noi siamo i... GO RENJAY!!! (cit.) X°D


 
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view post Posted on 8/2/2010, 19:16
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III - II
FERMATA DELL'ORA TREDICESIMA,
-


Ma l’ultimo degli spettri non era più frutto della sua immaginazione innaturalmente fervida. D’un tratto, tutto gli parve tacere: il silenzio -quasi totale- non fu più un normale elemento di sfondo, quanto un’anomalia. Si voltò in preda all’istinto, prima che s’inoltrasse nel buio con un’ultima falcata. E allora vide una figura che gli stava antistante; una donna, ammantata di nero, lo osservava, generando una curiosa simmetria tra i due.
In pochi ed echeggianti passi, l’esile e slanciata sagoma raggiunse il limitare dei binari. Gli sembrò donare ampia dimostrazione della sua presenza, la cui sinfonia era infatti denotata da un mesto rimbombo di stivali che sovrastava gli altri rumori -quasi divorandoli. Benché, prima del suo arrivo, non fosse mai stato solo –quegli spettri immaginari erano una compagnia quasi sufficiente- il suo arrivo demarcava quasi con violenza che la solitudine lo aveva lasciato, e con essa i fantasmi del passato.
Le regalò un ampio sguardo d’insieme; i suoi occhi, rare perle cerulee, si posarono su una pelle tinta diafana, il cui pallore creava una strana affinità con il marmo, facendola apparire quasi come una scultura marmoree. Quel bianco pallore, eppure, entrava in forte contrasto con la cromatura della chioma, profondamente nera, scissa in due code irregolari e lunghe oltremisura. Ma qualcosa sembrò catturare, avidamente, il suo sguardo; ella dischiuse il palmo, dando vita ad un magnifico, idilliaco sfavillare di luci bluastre, che consumavano famelici gli ultimi resti di qualcosa di non più definibile.
Sollevò lo sguardo, sospirando; forse non avrebbe mai conosciuto la vera forma di uno spettro, ma non ebbe alcun dubbio nell’attribuire alla giovane donna -se davvero lo era- origini inumane. Un groviglio di sensazioni si confuse al suoi interno; ma infine gli fu impossibile provare una possibile paura per quella figura, che non era null’altro che un paradosso che aveva preso vita: una visione sfocata e distorta di un demone, troppo bello per essere temuto ma privo di qualcosa d’umano per essere una donna. Se avesse avuto pietà, forse se ne sarebbe riservata uno spicchio: ma una voce, forse proveniente dalla sua stessa follia, sembrò sussurrargli che davvero, con quell’essere, si sarebbe divertito. Non stette più nella pelle.
Calò la spada all’istante, ponendola di fronte alla ragazza; benché vedere l’avversaria gli donasse una sicurezza forse eccessiva, rimase deluso dalla mancante dell’effetto sorpresa.

«Noto con piacere che anche tu sei di poche parole.»
La voce inacidiva ogni minimo accostamento di suoni sensato. Ma, parlando, non esitò a contraddirsi con le sue stesse parole, pur di affrescare con sfumature di grandiosità ogni istante dello scontro -mania di cui non riusciva a liberarsi. Eppure, in cuor suo sapeva già che non sarebbe stato un combattimento comune. Fino ad allora tutto era stato alla luce del sole, forse fin troppo; a malincuore, ammise a sé stesso che non poteva lasciarsi trascinare dall’adrenalina. Dovette sopprimere l’istinto guerresco, serbandolo forse per un’occasione migliore di quella: dunque, senza muoversi di un passo -d’altronde, solo la tensione palpabile bastava a comprimerlo in quello spazio che si era creato-, si abbandonò per un istante ad esaminare con occhio critico la figura nel nemico. Nulla gli dava qualche sorta di idea sulle sue abilità combattive; eppure, il suo fisico snello, forse troppo, gli concesse una vaga idea di debolezza.
Frattanto, l’energia abbeverava ogni sua cellula, quasi volesse saziarne ogni centimetro di pelle; traversò ogni suo nervo, quasi solcandone le strade, fino a giungere alle mani che stringevano, gelide, l’elsa dell’alabarda.
E, dunque, levò il braccio; l’elemento si manifestò nell'immediato come uno spettacolare gioco di luce sulla mano, le dita spalancate. Esso, compattando poi i suoi raggi, assunse la forma di una spada che rifulgeva di luce propria anziché riflettere l'altrui; una spada divina, che subito si pose al suo fianco. Ma non bastava; attingendo alle forze divine, quasi prive di limite, permeò l'alabarda stessa con l'energia sacra. La spada, quasi volesse sfidare la figura avversaria, sembrava una scultura, unica nella sua capacità di risplendere magnifica, nelle mani del ramingo; e fu ancora più bella quando la stessa energia sacra permeò le sue molecole metalliche, la cui luce sembrò intensificarsi fino all’infinito. E dunque, forse per testare le capacità dell’avversario, levò di nuovo la spada; forse, travolta dall’abitudine, era ormai l'alabarda stessa a muovere il braccio del ramingo che, preciso, mosse la spada in un fendente obliquo verso l’avversaria. L’energia, allora, svuotò totalmente ogni cellula del guerriero, donandogli di nuovo quel leggero freddo; dal fendente nacque una mezzaluna eterea, che ricalcava le forme dell'attacco, veloce e potente. E si dirigeva verso la donna.
~

SPOILER (click to view)
CITAZIONE

~Riepilogo~
Sennar Sighvat, il Ramingo del Nord
image

Status fisico Illeso.
Status psicologico Illeso? (Non proprio) Teso.
Energia 80%
Consumi energetici Medio (2)
Armi Graendel, nella mano sinistra. Excalibur, nell'altra.
Abilità passive influenti
CITAZIONE
Forza Sennar non è un uomo comune. Non lo è mai stato. Questo, perché la sua vita è cominciata sul campo di battaglia e finirà su di essa: vivere costantemente nel pericolo più grande, fra le spade, il sangue ed i cadaveri, ha finito per forgiare la sua mente, ma soprattutto il suo fisico. Pur non essendo un orco, la sua forza raggiunge limiti inverosimili per una persona normale: Per Sennar, tutto è universalmente più leggero. In virtù della sua forza colossale, può sconfiggere chiunque in forza, esclusi gli individui dotati di facoltà come questa. Per lui, spade colossali come Graendel sono paragonabili ad una semplice sciabola. questo non in virtù di un allenamento volontario o per una forza innata, ma per il semplice adattamento in un ambiente in cui vige la legge del più forte, in cui sopravvive solo chi vince.

Resistenza Sennar ha vissuto così a lungo sul campo di battaglia che, senza che questi se ne accorgesse, è divenuto improvvisamente il suo vero e proprio habitat naturale. Se presente nel campo di battaglia, Sennar acquisiva molta più sicurezza di quanto già ne avesse e conosceva a fondo ogni mossa da fare in ogni frangente. Il suo ruolo progressivamente di maggiore influenza lo ha successivamente costretto ad affinare la sua tecnica, finché non è divenuto quasi necessario eliminare ogni possibile interferenza, come un'esitazione indesiderata o uno spasmo di dolore, che avrebbe potuto mutare un attimo potenzialmente fatale in un attimo sicuramente fatale.
Col tempo, questa necessità di evoluzione ha educato Sennar fino a renderlo abilissimo nell'ignorare totalmente del dolore fisico. Il suo livello di concentrazione in battaglia si è talmente incrementato da distrarlo dal dolore in modo anche oltre l'ordinario. Benché non ne sia insensibile, è incredibilmente abile nell'ignorarlo (anche se un grave danno agli organi interni, come logica suggerisce, non può essere ignorato tanto facilmente). Questo gli permette di compiere azioni che normalmente il dolore di ferite come un taglio gli impedirebbe di fare (ma, sempre come logica suggerisce, non è possibile muovere un braccio rotto).

Tecniche attive
CITAZIONE
Excalibur Quando il ramingo si troverà privo della sua arma, potrà ricorrere a questa tecnica fondamentale, che solidifica una quantità indefinita di energia sacra sulla mano del paladino fino a formare una spada energetica. Benché i poteri ustionanti propri dell'energia sacra vadano persi nella solidificazione, la spada ha le proprietà taglienti del normale metallo per le spade, e ha una leggerezza fuori del comune.
Consumo Medio, due turni di gioco

Fendente Sacro Con estrema delicatezza, il ramingo carezza con il proprio palmo la superficie della propria lama, come se volesse levigarne la brillante superficie, rilasciando una grande quantità d'energia su di essa, in modo da saturarne il metallo. Dopo quest'operazione la lama pervasa dell'elemento sacro viene abbracciata da un alone lucente, che le consentirà di infliggere gli stessi danni propri di questo elemento. Menando un fendente a vuoto, verso un bersaglio qualsiasi, l'alone sulla spada viene rilasciato e scagliato contro l'avversario, plasmato in una mezzaluna composta dall'elemento sacro. Grazie alle proprietà di quest'elemento il bersaglio subisce gravi ustioni.
Consumo Medio

Riepilogo
Sennar crea la Spada di luce ("Excalibur") -prevedendone usi futuri- e lancia verso Sidius un fendente elementale frontale ("Fendente sacro").

Note
So anche io che il post va progressivamente diventando pietoso man mano che termina, tranquilla. ^^
X°D




 
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Sidius G. Custos
view post Posted on 12/2/2010, 16:19




Chapter:// #1 - Sexy railway_


~~~~~
Hey mr. porno star,
I, I, I, I want you!

~~~~~

Una delle massime di Manson recitava:

"Non credo che la gente esprima abbastanza il proprio odio. Ha bisogno di lasciarlo uscire.
Uccidere é uccidere, non c'é differenza.
La società fa di qualcuno un eroe e di qualcun altro un criminale,
é solo una gara di popolarità.
La moralità in ciò é decisa dall'uomo donna che ha
l'artiglieria più fornita.
"

Lei di odio inespresso ed incompreso ne aveva accumulato abbastanza,
e quel figuro di poche parole purtroppo si trovava sulla sua strada.
La chioma corvina di lui - indomabile e smossa dalla brezza sotterranea - esprimeva la sua natura selvaggia e ribelle, nel mentre che veniva assassinata dai suoi occhi gelidi; il suo fisico asciutto e prestante doveva essere per forza sintomatico della sua origine guerriera, anche perché con armi simili non poteva essere altrimenti.
Le lame che impugnava - infatti - erano quantomai atipiche ed addirittura più belle della sua figura: un'enorme e lucente spada tozza e smodatamente larga alla destra, percorsa in quell'istante da miriadi di schegge di luce aurea a comporre un vero e proprio rivestimento - una possibile minaccia; ed una lama più corta e composta unicamente da energia lucente alla mancina, brillante ed indubbiamente pericolosa.
Disse qualcosa lui, non seppe dire cosa, prima di attaccare,
ma non le importava, la sua esistenza era iniziata e sarebbe finita con il suo arrivo su quel campo di battaglia.
Che lo scontro fosse già iniziato lo intuì immediatamente quando - soppesato l'umanoide dalla sua posizione - sentì rimbombarle nel cervello lo straziante urlo del suo attacco.
Una mezzaluna di pura e fulgida energia aurea le si avventò contro divorando l'aria alla velocità più inaudita che potesse mai concepire.
Ma non era impreparata.
L'Etere già da prima sfrigolava attorno alle sue forme e fu istantaneo come - attraverso il contatto della falce di luna con la materia eccitata attorno a lei - un intenso muro di fiamma si formò in sua protezione.
Brillanti ed alte almeno tre metri, splendide lingue infuocate d'incredibile bellezza avvolgevano la figura di Sidius e suggestionavano la vista al sol esser rimirate.
La mezzaluna dorata s'infranse con un secco boato contro al fiammeggiante involucro istantaneamente generato - la cui cromia attingeva alle tinte turchesi più vive - creando una lieve esplosione che interessò sia Sid che i due vicini pilastri da cui era semi-nascosta.
Al di là della sottile caligine appena creatasi, l'Umbra era arretrata di qualche metro scivolando inginocchiata al terreno per la violenza del colpo, scomparendo momentaneamente alla vista del ramingo suo avversario.
Lo spolverino - fino ad allora incolume - ora era sfilacciato e ricolmo di polvere, mentre il suo corpo, sopratutto le gambe e l'addome, era contuso ed escoriato in più punti,
ma ancora perfettamente in grado di combattere.



L'istante successivo, quando la nebbiolina dovuta alla vaporizzazione del marmo si fu dileguata, Sid montava già alla mancina la sua arma principe.
All'apparenza rassomigliava ad un grosso blocco di ferro grezzo e tubolare, reso ancor più tozzo dalla sua forma semplice e grottesca.
Sull'intera figura del Thànatos - nel frattempo - miriadi di scintille stavano ad indicare l'impatto magico appena scongiurato, mentre sull'avambraccio destro qualcosa stava prendendo forma grazie ad un'intensissima attività energetica dall'impressione turchina.
Era un altro mastodonte di metallo scuro, creato mentre Sidius approfittava del momento di vuoto generatosi tra loro per riportarsi a ridosso delle rotaie correndo: era lungo quanto il suo gemello brandito a manca, ma la sua bocca era il doppio più larga, ed inoltre - sul proprio dorso - montava quelle che a prima vista potevano sembrare come due fiale vetrose, ricolme di liquido azzurro e fluorescente,
ripieno di bolle e scariche elettriche.
Se c'era qualcuno con un'artiglieria piuttosto convincente poteva dirsi davvero lei.
Infatti, posizionatasi sul fianco destro del primo dei pilastri semi-distrutti dalla bordata avversaria, riparandosi parzialmente proprio dov'era stata qualche istante prima, Sidius puntò i suoi due "strumenti di convincimento" verso l'ignaro opponente.
In quell'istante - quello di poco precedente allo sparo - la strategia del Thànatos prese vita, dopo il suo lungo studiare il terreno di scontro precedentemente osservato.
L'avversario si trovava proprio in mezzo a due filari di binari il cui scartamento* era di appena millequattrocentotrentacinque millimetri, mentre la linea aerea - trasudante probabilmente la tensione atta al funzionamento della metropolitana - doveva essere nominalmente di millecinquecento volt in corrente continua.
Il tutto rientrava perfettamente nel suo piano:
massimizzare l'effetto del suo attacco sfruttando la conducibilità dei binari e della linea aerea.
Fece fuoco;
utilizzò prima il pezzo d'artiglieria posizionato sulla sinistra, leggermente più avanzato rispetto al gemello, facendo partire un singolo raggio azzurrino sottile ma intenso, che - di qualche centimetro davanti al ramingo - invece di colpire l'avversario in pieno, esplose al suolo immediatamente nelle sue vicinanze, nel mezzo delle rotaie, proprio nel pietrisco posto tra le traverse** in cemento.
Ciò che ne seguì fu un tripudio di lapilli e granuli rocciosi dovuti all'esplosione del ballast.
Un convincente motivo per venire probabilmente spinto verso il buio della galleria davanti alla quale sostava
e per non proseguire verso le banchine laterali;
ma la vera chicca, ciò che veramente il Thànatos serbava per il suo unico spettatore, era il regalino elettrico che il suo pezzo da 90 stava per mostrargli.
Infatti, proprio nel battito di ciglia successivo al primo colpo, ne esplose un secondo,
questa volta rivolto verso il nemico.
Ma non era un banale attacco qualsiasi:
erano fulmini.
Una valanga incontrollata e smodata di folgori investì quella che per il Thànatos fu una vera e propria manna dal cielo:
le scariche elettriche - viaggianti per l'aere come un unico e potente fascio - incontrarono infatti il metallo fresco e conduttivo delle rotaie assieme alla linea probabilmente in tensione, aggrappandovisi come famelici piranha in cerca di carne da divorare.
E di fame ne avevano molta, visto che corsero ai due terzi della velocità della luce fino ad incontrare le forme del malcapitato figuro.
Ciò che ne seguì fu uno spettacolo pirotecnico senza precedenti, i cui bagliori turchini tinsero l'aria di elettricità statica facendo levare leggermente le chiome della Shooter.
L'interezza della ferrovia venne animata dalla splendida lucentezza degli archi voltaici, mentre la - di poco - precedente esplosione avrebbe probabilmente vincolato la strada dell'uomo verso la salvezza.
Evidentemente, la "moralità" che Ma.Ma. decantava tanto nelle sue massime
era dalla sua parte.
Un solo apatico sguardo omicida, e poche parole cantate nascoste dal boato dei colpi,
furono regalati al ramingo.



«I know that I can turn you on♪»
Prima di vederlo ardere vivo immerso in quella tempesta di fulmini e pietre.





SPOILER (click to view)
★ T H E   N O B O D Y ★
- P r o f i l e -
    -Fisico: Escoriazioni di bassa entità su
    braccia, cosce e ventre.
    -Psicologico: Attenta e determinata.
    -Energia: 100% - 35% = 65%
    -Consumi: 35%
      [Medio (10%) +
      Basso (5%) + Alto (20%)]
    -Armi:
      Rock Cannon: Impugnato (Sx)
      Black Blade: N/A













★ A N T I C H R I S T   S U P E R S T A R ★
- I n b o r n A b i l i t y -
    -Girl that you fear

    La paura é uno dei mali peggiori che gli esseri mortali possono soffrire, il Thànatos é paura incarnata, é terrore sotto forma di forza bruta ed agilità incredibili. Sidius - emblema unica e indivisibile della propria stirpe - é la rappresentazione terrena di questo basilare concetto; forza incredibile scorre nelle sue vene, destrezza incalcolabile spinge i suoi assalti, rendendola una vera e propria progenie della Morte.
    Del resto, ne é figlia.
    P a s s i v a (+50% Forza / +50% Velocità)


    -The eye of the dead

    L’essenza della vita, la sostanza di cui é composta la materia; ciò che viene identificato con tale accezione viene denominato Etere. L’Etere é l’energia pura e vitale che anima ogni cosa, donando loro particolarità e proprietà uniche nel loro genere; Sid é padrona di tale componente materio-spirituale e grazie al suo occhio sinistro riesce a plasmare nel piano materiale qualsivoglia oggetto metallico solido o liquido che ella desideri. Questo arcano trova congrua applicazione quando Sid richiama a se le proprie armi che - molteplici - si adattano ad ogni situazione. Pertanto - in funzione di tale innata propensione al controllo - il Thànatos non impiega alcuna energia per il richiamo di semplici oggetti - che non superino i 2m x 1m x 1m - in un turno. L’occhio del morto inoltre - per sua caratteristica innata - altera l’Etere attorno alla figura di Sidius, generando una differenza di potenziale che deforma costantemente le onde elettromagnetiche attorno alla sua figura rendendola immune a qualsivoglia attacco di natura psionica di media entità.
    P a s s i v a (Controllo dell’Etere / Immunità psionica liv. Medio)

★ I   F E R R I   D E L   M E S T I E R E ★
- E q u i p m e n t -
    -Rock Cannon

    A prima vista sembrerebbe un oscuro blocco di ferro nero tubolare, in realtà é una bocca da fuoco dall'incredibile potenza; semplice per concezione, singolare nel design spartano e spoglio tanto quanto quello di un banale blocco di ferro, il Rock Cannon trae la sua origine come diretta espressione del fabbisogno di Sidius riguardo ad un'arma per il combattimento a distanza. Lungo ben centoquaranta centimetri, questo "grosso figlio di puttana" permea al suo interno l'arcano fuoco dell'Etere - imbrigliato ed incanalato da Sidius - per poi accelerare le particelle energetiche intrinseche tramite un sistema rotativo - posto tra l'impugnatura e la canna - e liberare il globulo di Etere eccitato risultante sotto forma di un fascio energetico conico di diversa grandezza a seconda dell'energia impiegata, il quale potrà essere a sua volta grande quanto la bocca della canna fino ad arrivare ad avere una decina di metri di larghezza alla massima potenza. Incastonato attorno al braccio del Thànatos, può essere ricreato senza alcuno sforzo sia alla destra che alla mancina, e - per la sua grande potenza - Sid ne genera unicamente uno, combinandolo con l'utilizzo delle armi bianche, anche se saltuariamente può decidere di ricrearne due per annichilire qualsivoglia forma di vita innanzi al suo cammino.
    C o n s u m o V a r i a b i l e: Basso

★ B L A C K   R O C K   S H O O T E R ★
- T e c h n i q u e s -
    -Kinderfeld

    Il campo giochi preferito, un paese dei balocchi; quest'ausilio del Thànatos deriva espressamente dalle profezie di Ma.Ma. che - in tutta la sua anomala concezione della vita - ha impresso nella mente di Sidius un interessante concetto: il gioco.
    Giocare con il nemico é un'arte succulenta, da assaporare istante per istante, come nelle più moderne cacce all'uomo; l'assassino é un animale dal sangue freddo, pregusta con ansietà incolmabile il momento dell'arrivo della preda e per questo - grazie al proprio innato controllo sulle masse eteree - il Thànatos si é adoperato ad apprendere un sotterfugio per sopperire ai capricci dei bimbi più insoliti, quelli che con il suo modo di combattere hanno ben poco a che fare: fiamme, un unico fuoco fatuo viene irradiato dalla fisicità del Thànatos che, rilucendo di un lucore turchino, sarà così schermato dagli attacchi di tipo magico. Il motivo di ciò é molto semplice: richiamando a se le arcane energie delle anime circostanti, Sidius é in grado di formare uno scudo contro ciò che di mistico si presenta nel reale, questo per l'assonanza energetica che si ottiene accostando l'energia impiegata per castare un incantesimo con l'afflusso magico che asserve allo scopo di richiamare i morti. Avendo la medesima origine di fondo ciò garantisce a Sid un'ottima protezione contro questo tipo di attacchi.
    C o n s u m o V a r i a b i l e: Medio


    -Big Rock Cannon

    Cacciare il nemico, inseguirlo e distruggerlo, questo lo scopo del Thànatos. Per asservire tale machiavellico compito di strategia impeccabile e di lotta fino allo spasimo, egli deve avvalersi di attenti e dovuti stratagemmi, nonché di strumenti adeguati. Questa variante del Rock Cannon denominata "Big" sta ad indicare proprio la sua grandezza: due volte quella del modello da cui attinge le proprie forme; parlando proprio di questo grande amico di Sidius, si può dire che possegga una proprietà tattica notevolmente utile: dando per assodato che il funzionamento di tale bocca da fuoco sia il medesimo del Rock Cannon, la diversità maggiore - nonché suo punto di forza - sta nell'ignizione di Etere liquido all'interno del flusso in uscita, il quale - a volontà del Thanatos grazie all'inserimento della componente eterea - potrà assumere valenza elementale.
    Un purgatorio di fulmini sarà quindi profuso dalla bocca di quest'arma enorme che genererà così una trama tale per cui l'opponente verrà coinvolto in centinaia di archi voltaici dall'elevatissimo potenziale elettrico.
    L'attacco risultante sarà egualmente identico per natura alla massima potenza raggiungibile dal Cannone di base da cui prende piede la sua idea, ma a differenza di questi, il raggio risultante sarà elementale e non di natura neutra ed attingerà alle proprietà materiali del fulmine tali per cui la velocità della bordata risultante sarà pari ai due terzi della velocità della luce, garantendo un'offensiva tanto potente quanto istantanea. A differenza del suo fratellino, però, questo cannone svanirà nel nulla dopo essere stato creato ed impiegato da Sid, questo - ovviamente - se non permane nelle sue mani alimentato da un'adeguata riserva energetica. []
    C o n s u m o A l t o

★ T I E D   A N D D E A D ★
- N o t e s -
    La citazione nel post é tratta parzialmente dal libro "Anatomia di Marilyn Manson".

    (*) Per scartamento si intende lo spazio che si trova tra le rotaie di una linea ferroviaria, in questo caso, trattandosi di una linea suburbana standard, esso é di 1435 mm.
    (**) Con traverse, o traversine si intendono le sottostrutture del binario a cui sono fissate le rotaie.

    Riassunto azioni:
    Sid si ripara dall'attacco nemico erigendo una fiamma che ne annulla la potenza magica, subisce però danni leggeri, dovuti all'esplosione del fronte che i pilastri della banchina di sinistra (la destra del ramingo) danno verso la ferrovia.
    Successivamente attacca sparando un raggio energetico di livello basso per spingere il nemico verso la galleria (non sapendo che é bloccata da una barriera) ed impedirgli quindi la fuga verso le banchine, poi, un istante dopo, genera un cono di folgori che interessa la linea ferroviaria percorrendola nella sua interezza per avviluppare Sennar che vi si trova in mezzo.

    Ho omesso appositamente il fatto che la linea fosse in tensione o meno, non essendone sicura avendo comunque visto i neon accesi lascio a te - salsina - l'esito della cosa, per darti maggiore libertà d'azione e d'interpretazione. Poi (tira le orecchie alla salsa) non dovresti darti così addosso, divertiamoci! Spero invece di essere io non annoiarti ed a darti spunto per un bel combattimento! SECSI :wow:


     
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    view post Posted on 16/2/2010, 12:22
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    Esempio
    ·········

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    III - III
    FERMATA DELL'ORA TREDICESIMA,
    -


    Eppure la falce, somigliante ad un umile vascello etereo che galleggiava nel vuoto, si scontrò con una corrente a lei ostile; sembrò levarsi dal nulla, d’improvviso, una vampata di fiamme che rischiarò l’area di una luce dalle sfumature cerulee, stupefacenti sebbene orrendamente anormali; crebbero sempre di più, quasi nutrendosi d’aria, sinché non bruciarono sino a tre metri d’altezza e s’incontrarono con la falce giallastra che parve infrangersi in un mare blu di vorticose onde eteree. Solo un mesto ma intenso fragore fu sinfonia di quella disfatta: la sua avversaria venne d’improvviso celata da un’imprevedibile esplosione, che parve seppellirla in una tomba di nebbia.
    Sennar mosse soltanto una leggera smorfia di disappunto, ma la stessa gli morì sul volto quando capì che l’avversaria era ancora lì, da qualche parte in mezzo alla nebbia e la tenebra che l’avvolgevano come due amanti in contesa.
    Ma, quando i sipari della nebbia s’aprirono, la donna comparve con una sorpresa tutt’altro che apprezzata: un cannone. Un cannone fatto di metallo, d’esagerazione e d’esibizionismo pur nella sua semplicità: le sue dimensioni mastodontiche riuscirono, distraendolo, a non spingerlo a chiedersi in quale impossibile situazione fosse comparso. Era lì, e le sue gigantesche fauci sembravano, fameliche, puntare ad un Sennar quasi dilaniato tra lo sgomento e la curiosità. E non era solo.
    Nel medesimo istante la medesima luce turchina si manifestò, pericolosa, sul braccio opposto della donna; milioni di filamenti cerulei accesi parvero intrecciarsi, tessendo un altro gigante metallico dai colori cupi che si contrapponevano all’azzurro acceso dell’energia da cui era nato. Sarebbe stato quasi gemello del primo, se la sua bocca non avesse rasentato una larghezza quasi inverosimile.
    D’altro canto, Sennar ancora faticava a capire di trovarsi invero sotto il tiro di due cannoni. Fissò, con sguardo inebetito e parzialmente assente, i due giganti quasi gemelli incapace di riconoscere il pericolo. Tutto era avvenuto così in fretta da trascinarlo nello svolgimento degli eventi senza permettergli una pausa per comprendere; ma a tutto sapeva trovare un rimedio. Comprendeva che presto, entrambi i cannoni lo avrebbero designato come bersaglio di un colpo simultaneo: forse troppo presto. Mentre il tempo, scorrendo innaturalmente svelto, sembrava comprimerlo entro due pareti, Sennar chiuse gli occhi e levò il braccio destro con Excalibur stessa, la spada di luce; sfidando ogni tipo di pericolo, chiuse le palpebre e, sprezzante -o forse disperato-, racimolò energia sacra. Coadiuvata dall’adrenalina l’energia si fissò nella sua mano quanto più veloce poté; un altro istante e… fu pronto.
    Ma, in una sinfonia stridente suonata da sassi e ghiaia che s’elevarono come percossi da una frusta eterea, un’esplosione si manifestò improvvisa sulla ferrovia, cogliendo Sennar di sorpresa; distratto, saltò indietreggiando verso la galleria, colto dall’istindo. Sapeva pur essendo stato colto di sorpresa, aveva capito che quello era solo il primo dei due raggi e, perciò, non smise di racimolare energia. Ma non vide -non poté farlo- quello che accadde; le sue palpebre si erano di nuovo calate come un oscuro sipario sul suo sguardo. Eppure, in quello stesso istante, un acuto stridio elettrico si levò dal nulla, lungo ed intenso. Uno stridio che, mai come altri avevano fatto prima, gli aveva annunciato un pericolo imminente: nell’arco di tempo che occupò, dunque, un battito di ciglia, un improvviso bagliore si levò dal nulla. Subito dopo, un intenso e atono stridio di fulmini simile al primo.
    Fu allora che spalancò le palpebre; e vide. Un fascio di fulmini, terrificante nella sua potenza, si schiantò in tutta la sua forza contro la parete d’energia che aveva appena creato, sollevandosi dai binari come un rampicante che cercava di aggrapparsi ad una parete troppo liscia: era riuscito a contrastare l’attacco all’ultimo secondo, per quanto egli stesso non vi credesse. Sennar osservò la scena ancora confuso, ma sorridendo beatamente. La potenza inverosimile s’arresto d’un tratto, quando tutta la forza del lampo si fu abbattuta sulla parete: dietro, nascosto da lapilli e ghiaia sollevata, Sennar si beava di essere uscito vivo dall’offensiva.
    Fu allora che, dal buio, si levò un colpo di tosse nel silenzio, che venne infranto con veemenza. Il colpo di tosse più superbo mai levatosi.
    «Bel colpo» sussurrò Sennar «stavi per farmi fuori. Ma… no.»
    Capì quanto, per vincere, fosse necessario tenersi alle vicinanze; più le era lontano, più facilmente poteva essere preso di mira. Forse, se si fosse avvicinato, probabilmente non avrebbe reagito in tempo a causa della pesantezza dell’armi.
    Si concentrò appena pochi istanti, quasi senza dar alcuna impressione che lo stesse facendo; lenta, la punta della sua spada di luce scompariva senza che, lontana, la donna si potesse accorgere dell'illusione. E, poco dopo, si lanciò come una bestia famelica, le due spade alla mano affilate come i denti a sciabola di una tigre. Ma, stavolta, non si fece cogliere alla sprovvista; tenendosi a debita distanza dai binari nero pece, che parevano ancora pervasi d’elettricità statica, corse a perdifiato verso il nemico, intrappolandolo nella prigione che era il suo sguardo.
    E dunque, quando fu a un metro e mezzo di distanza, levò l'alabarda iin alto; Graendel brillò alla luce dei neon, come un lucido diamante magnifico come lo era sempre stato.
    Sennar scattò in avanti con il piede destro e, utilizzando quest'ultimo come perno, ruotò; reggendo l'alabarda con la mancina, tentò di colpire il cannone che la donna reggeva nella mano sinistra sperando che, nell'impatto, il cannone sarebbe volato via trascinando così il braccio sinistro e togliendo all'avversaria l'unico mezzo di difesa possibile in quell'istante.
    Dunque, sperando che la sua orchestrazione fosse andata a buon fine, eseguì un fendente dall'alto tra il braccio sinistro e la spalla, con la punta non visibile della spada di luce, tentando di danneggiare -o fratturare- la clavicola e i muscoli annessi così da impedirle l'utilizzo del braccio.
    «Muori, puttana.»

    image
    ~

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    ~Riepilogo~
    Sennar Sighvat, il Ramingo del Nord
    image

    Status fisico Illeso.
    Status psicologico Illeso? (Non proprio) Teso.
    Energia 50%
    Consumi energetici Alto, Medio
    Armi Graendel, nella mano sinistra. Excalibur, nella destra (secondo turno di gioco).
    Abilità passive influenti
    CITAZIONE
    Forza Già citata; power up alla forza.

    Resistenza Già citata; capacità superiore al normale di ignorare il dolore.

    Tecniche attive
    CITAZIONE
    Khan Una tecnica di difesa quasi impenetrabile, che genera uno scudo circolare che si avvolge intorno alla figura del ramingo. Lo scudo, protettore dalle impurità fisiche e spirituali, scompare solo se colpito da un attacco avversario, anche di minor potenza. Lo scudo genera un tenue bagliore quando evocato.
    Un'altra versione di questa tecnica concentra tutto il potere della difesa sferica in una barriera frontale, che copre una superficie di due metri cubi, che prevede un egual consumo.
    Consumo Alto (sono due tecniche difensive)

    Excalibur Attivata precedentemente. Genera una spada di luce del tutto simile ad una spada normale; secondo -ed ultimo- turno di gioco.

    Illusione Sacra Una tecnica particolarmente astuta, che consiste nel ricoprire la propria spada di un velo di luce. Questo velo di luce, così poco intenso da essere impercepibile all'occhio umano, rifrange la luce solare (e tutte le altre fonti di luce) dando l'illusione che la spada sia più tozza, più piccola di un piede rispetto alle normali dimensioni, rendendo di fatto la sua reale punta invisibile. All'occhio umano (compreso quello del caster), la spada sembrerà come se si trovasse immersa nell'acqua. Questa tecnica ha conseguenze sulla percezione della distanza dell'avversario, che avrà l'illusione di avere la spada più lontana quando in realtà questa sarà molto più vicina di quanto egli pensi. Benché sia una tecnica molto utile termina dopo un attacco portato all'avversario con la spada sotto l'effetto del velo di luce. (Applicata sulla spada di luce).
    Consumo Medio

    Riepilogo
    Sennar, quando vede i cannoni, inizia a progettare una difesa in vista dell'attacco che immagina di stare per subire. Viene distratto e spinto verso la galleria, come aveva previsto Sid, dal primo attacco, ma evoca la difesa "Khan" appena in tempo per difendersi dal secondo attacco.
    Dunque si concentra ed utilizza la tecnica "Illusione sacra" su Excalibur e si lancia verso Sid. A questo punto, raggiunta la distanza di un metro e cinquanta centimetri, usa il piede destro come perno ed effettua un colpo rotante, tentando di colpire con Graendel il cannone nel braccio sinistro di Sid. Considerando la sua forza, la debolezza fisica di Sid (apparente, visto che non è a conoscenza delle passive di power up), la pesantezza del cannone e quella di Graendel, Sennar spera di spingere lontano l'arma gigante con il braccio che la regge, aprendo probabilmente le difese avversarie. Nel contempo effettua un fendente dall'alto, mirando alla scapola sinistra e sperando di spezzarla.


    Note Al termine dell'attacco la spada supplementare scompare. :zxc:

    A te :P



     
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    Sidius G. Custos
    view post Posted on 20/2/2010, 17:16




    Chapter:// #2 - My bitch_


    ~~~~~
    Hey mr.sickly star
    I want to get sick from you!

    ~~~~~

    L'abbacinante rifulgere delle folgori interessò come da piano l'intera massicciata su cui erano posati i binari,
    e l'attacco preventivo al pietrisco funse come vincolo per il malcapitato avversario.
    Ma qualcosa andò storto.
    Uno scudo d'impalpabile essenza stupenda ed invincibile coprì il fronte del ramingo dall'incessante purgatorio di fulmini dal Thànatos generato ed - inspiegabilmente - egli uscì vivo da quell'inferno, nonostante tutta la linea ferroviaria fosse stata permeata da quell'intensa scarica elettrica.
    L'Umbra ne fu sorpresa, ma fu ancor più sinistramente avvertita che qualcosa stava per accadere quando la figura dell'uomo si proiettò sulla banchina, in una corsa sfrenata diretto verso di lei.
    Pazzo, folle, completamente dissennato.
    A quella distanza, da quasi l'altro capo della galleria, voleva mettersi a correre lasciandole tutto il tempo del mondo per intavolare una strategia?
    Sì, era stato assolutamente folle.
    La dimostrazione vi fu quando Sidius - attendendo placida dalla sua posizione, arretrata ora nel pieno centro della banchina - osservò il losco figuro avvicinarlesi abbastanza da sferrarle contro il primo attacco.
    «I wish I could just turn you off♪»
    Lo disse con incuria, dovuta al fatto che le era quasi d'obbligo continuare il ritornello che le risuonava nella testa, mentre in quello stesso istante le forme del nemico erano entrate nel suo raggio d'azione,
    e non ne sarebbero di certo uscite.
    La spada metallica di lui - brandita a manca - si levò improvvisa per andare a disarmarla del suo Fucking Gun, ma invece di trovare una debole resistenza ivi scoprì - a sue spese - che Sidius era garante di una notevole forza.
    «Muori, puttana.»
    Nel medesimo istante in cui furono pronunciate quelle stesse parole l'impatto con Graendel fu arrestato con il secco clangore del metallo contro al metallo, mentre le scintille permearono l'aere che riempiva lo spazio tra i loro respiri.
    Il taglio della lama nemica si era letteralmente conficcato perpendicolarmente nel cupo metallo della bocca del cannone - che era andato ad incontrarla ancor prima che questa terminasse la sua corsa - mentre contemporaneamente l'Umbra, che aveva visto precedentemente la lama di luce avvicinarlesi, forte del proprio piano strinse i denti ed attese.
    Attese il dolore della vittoria.
    Piovve così la lucente lama avversaria, spezzandole la clavicola ed incastrandosi nei tesi e possenti fasci muscolari del suo trapezio.
    La carne venne divorata dall'essenza energetica dell'arma nemica, mentre lo spolverino di lei si lacerava verticalmente per l'effetto del colpo.
    Il taglio netto bruciava, mentre il sangue cominciò a bagnarle la pelle algida del petto dipingendole i seni, disegnandoglieli.
    Digrignò i denti per il dolore fortissimo.
    Assurdo.
    Era ridicolo come ogni uomo dovesse per forza ricorrere a nomignoli come "puttana" o "troia" per sentire la propria virilità sovrastare le donne in ogni situazione;
    ma Sidius, che - nonostante il dolore - da Ma.Ma. aveva imparato tutto, sapeva anche come controbattere a simili ingiurie, anche se parimenti per la sua maschera quasi non significavano nulla se non un incitamento del pubblico.
    Il gigante di metallo precedentemente brandito a destra sfavillò quindi istantaneamente di energia brillante e turchina, per poi assumere le gloriose grottesche forme di un cannone identico a quello che vi era a manca.
    «Io... la tua puttana?...»
    Caricò d'enfasi la frase lasciandola in sospeso appositamente - come qualunque star che si rispetti avrebbe fatto - per creare tensione;
    ed in rapida successione due coppie di catene - repentine come lampi - saettarono generandosi dai piedi della Custode in un tripudio di fiamme celesti per andare ad avviluppare le caviglie del ramingo, mentre la bocca del cannone appena generato si posizionava direttamente sui suoi attributi schiacciandovisi bene contro.



    «no... TU SEI LA MIA PUTTANA!»
    E come Manson impone, una buona dose di esibizionismo pervase le membra della Shooter che ghignò - forte di una velocità superiore rispetto a quella del suo avversario - prima di dare vita all'inferno.



    "...And now say: M U F F I N!"
    Il ramingo avrebbe giurato di leggere una frase simile sul labiale di Sid, mentre stava per venir avvolto da un cono energetico di ben venti metri di diametro.
    Infatti, entrambi i pezzi d'artiglieria vomitarono due fasci di Etere talmente intensi da parer bianchi da tanta che fu la potenza sviluppata dalla bordata, che più che un doppio colpo - mirato alla virilità di Sennar ed alla sua meravigliosa mannaia - era più simile ad un unico e potente raggio di annichilazione.
    Le catene avrebbero probabilmente avvolto le caviglie del malcapitato trattenendolo, Graendel era incastrata nella bocca del cannone a cui aveva mirato, mentre la spada di energia era ancora momentaneamente stretta dai fasci muscolari della Custode che - sacrificatasi per amor della vittoria - si era fatta colpire appositamente per far credere al suo ignaro avversario che a distanza ravvicinata le sue armi non servissero a niente.
    Certo quei cannoni erano pesanti, ma se si possedeva abbastanza cervello per sfruttarli senza compiere troppi movimenti - e si vincolava a se il proprio avversario -
    si avverava ciò che era appena avvenuto.
    Il raggio distrusse il pavimento trasformando il marmo in un liquame denso e fumante, i pilastri vennero letteralmente spazzati via assieme ai neon che esplosero tutti uno dopo l'altro, mentre il ramingo probabilmente avrebbe dovuto sacrificare qualcosa in più di quattro battute da figo.
    Sidius era una maschera di ghiaccio in quelle millimetriche frazioni temporali, anche se il dolore alla spalla sinistra fu talmente tanto da far estinguere le sue urla nel boato del colpo;
    Black Rock Shooter - invece - era all'apice del proprio show.






    SPOILER (click to view)
    ★ T H E   N O B O D Y ★
    - P r o f i l e -
      -Fisico: Escoriazioni di bassa entità su
      braccia, cosce e ventre; lacerazione verticale del
      trapezio sinistro, rottura della clavicola sinistra.
      -Psicologico:
      Dolorante ma fintamente esaltata.
      -Energia: 65% - 45% = 20%
      -Consumi: 45%
      [Basso (5%) + Critico (40%)]
      -Armi:
        Rock Cannon: Impugnato (Sx)
        Rock Cannon: Impugnato (Dx)
        Black Blade: N/A











    ★ A N T I C H R I S T   S U P E R S T A R ★
    - I n b o r n A b i l i t y -
      -Girl that you fear
      P a s s i v a (+50% Forza / +50% Velocità)

      -The eye of the dead
      P a s s i v a (Controllo dell’Etere / Immunità psionica liv. Medio)
      Basso (per la creazione di due brevi catene atte a vincolare le caviglie di Sennar)

    ★ I   F E R R I   D E L   M E S T I E R E ★
    - E q u i p m e n t -
      -Rock Cannon
      (Già citato)
      C o n s u m o V a r i a b i l e: Critico

    ★ B L A C K   R O C K   S H O O T E R ★
    - T e c h n i q u e s -
      N/A

    ★ T I E D   A N D D E A D ★
    - N o t e s -
      Sid non sa che nel turno di Sennar la spada di luce svanisce, quindi la trattiene dentro al suo corpo fintanto che ciò non avviene, ovvero fino alla fine del suo turno.

      Riassunto azioni:
      Sidius si para dal colpo di Graendel incastrandone la lama nella bocca del Rock Cannon a cui punta (facendo sì che il nemico si ritrovi ancorato al terreno ed al cannone che lei brandisce con la mancina); successivamente si prende il colpo alla spalla stringendo conseguentemente i muscoli per bloccare la lama nelle sue carni e vincolare così il ramingo al close range.
      Successivamente - creando due brevi catene - cerca di trattenere le caviglie del nemico, mentre con il secondo Rock Cannon posizionato a destra punta la canna ai suoi attributi per poi sparare con entrambe le bocche da fuoco. La bordata che ne segue interessa sia la spada che l'uomo, con una risultante che é un unico gigantesco fascio di 20 metri di diametro al cui centro si trova Sennar,
      che é anche a diretto contatto con entrambe le armi.

      "And now say: muffin!" (Cit.) questa é per te Sandro! :8D:

      Let's rock baby! :wow:



       
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      view post Posted on 24/2/2010, 13:32
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      Esempio
      ·········

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      III - IV
      FERMATA DELL'ORA TREDICESIMA,
      -


      Il destino si manifestò nella sua sfumatura più comica, quando osò concretarsi persino l’imponderabile. L’alabarda, in un tripudio di scintille di metallo contro metallo, fermò la sua corsa che pareva invece inarrestabile, e la sua lama scomparve improvvisamente: era stata praticamente inghiottita dalla colossale bocca del cannone della ragazza, incastrandosi all’interno del buio degli ingranaggi, mentre Sennar ne lasciava la presa in un cacofonico componimento di imprecazioni. Ma, nondimeno, non tutto il male venne per nuocere.
      Un’esplosione di sangue seguì il secondo colpo di Sennar; uno squarcio, l’ennesimo sul corpo già ferito della giovane, avvolse d’un velo cremisi quel pallore innaturale e dipinse un disegno acceso contrastato da quella pelle inverosimilmente diafana. Un’espressione orribile, deforme e carica di goduria si disegnò lentamente sulle labbra del cavaliere, schiusesi come un fico appena spezzato e mostrando soltanto una minima parte del biancore sporco dei denti.
      E, dunque la spada si dissolse; per la prima volta, il paladino si ritrovò senz’armi. Una strana sensazione di gelo prese possesso delle sue viscere, quasi privandolo di ogni suo vestito. Si sentì per la prima volta davvero nudo, inerme. Tentò di fuggire ma, prima che potesse muovere un passo, due catene comparvero dal nulla, nate dalla luce cerulea, e strette come mai s’avvolsero intorno alle sue caviglie come due serpenti gelidi. Era stato quasi contemporaneamente, forse prima, che un cannone s’era iniziato a generarsi nel braccio destro della donna; era la stessa luce turchina che si solidificava e perdeva quella tonalità accesa, per concretarsi in un grigio pallido quasi inadatto all’esibizionismo che gli era parsa sgorgare a fiumi da quella creazione. La stesso esibizionismo che sembrava urlargli al timpano di fuggire, in un suo utopistico pensiero dettato dalla follia del momento.
      Una bestemmia talmente ovvia da risultare superflua fece da accompagnamento vocale all’istante in cui il cannone, prima levatosi in aria, si posizionò proprio di fronte a Sennar. E fu così che il destino, fondendo tragicità e comicità in un’unione forse umanamente incomprensibile, fece sì che la donna puntasse il cannone proprio contro i genitali del cavaliere, contro cui ne affondò ben bene la bocca.
      Provò in ogni modo a sottrarsi dalla stretta delle catene, ma ogni sua azione fu del tutto inutile: le catene sembravano stringersi ancor di più alle sue gambe, lacerandone con forza la pelle scura incidendo il loro segno di essa. Provò un’ira che mai aveva provato; tentò ancora di liberarsi, mentre la rabbia si diffondeva, bollente, opprimendo ogni sua cellula in un’ardente foga e attanagliando le sue labbra in una cella di tensione che impediva loro di schiudersi in alcun modo.
      Il tempo sembrò scorrere lento, dilatato all’inverosimile. E fu forse quella lentezza che non lo spinse a rassegnarsi: racimolando tutta la forza che riuscì a trovare tentò fino all’ultimo di liberarsi.
      «no... TU SEI LA MIA PUTTANA!»
      Udì Sennar, concedutosi l’ultimo istante un’immersione nei sensi per goderne come mai avrebbe potuto più fare. Ed ebbe solo quell’istante per prorompere in un grido rozzo, potente, accozzaglia indistinta di sentimenti e sensazioni altrettanto indistinte.
      Un cono di luce di dimensioni inenarrabili si schiuse come i petali d’un fiore innanzi a lui. Fu la luce ad investirlo per prima, privando d’ogni ombra il suo sguardo e oscurando alle sue spalle la figura esile che divenne soltanto un’ombra misera ed insignificante.

      image

      Solo una frazione di secondo dopo una forza indescrivibile piovve sul suo corpo. Una forza tale che, nello schiudersi, liberarsi e sfogarsi, si liberò totalmente di lui nel suo cammino. Mentre veniva privato temporaneamente d’ogni sensazione, il suo corpo non differente da una marionetta priva di vita venne scagliato in aria: semplice ed insignificante ostacolo, piombò a terra in un tonfo che ebbe del macabro, mentre si contorceva in grida mute di dolore. E fu solo in quell’istante che riprese coscienza: Era piombato più avanti, dove non lo separavano dall’avversaria che quattro metri.
      Prima confinate e represse da uno stato d’incoscienza, limbo tra vita e morte dove si crogiolava e si trastullava, le emozioni piombarono in lui come immergendolo in un lago d’acqua gelata. Percepì la dura pietra premere sul suo petto, e il dolore, da quieta sensazione lontana, s’intensificò fino all’inverosimile. Ogni senso percepiva man mano più vividamente la realtà mentre Sennar, a malincuore strappato da quel limbo a cui era così tanto affezionato e dall’inferno stesso che lo attendeva da troppo tempo, s’accorse di vivere ancora.
      Spalancò le palpebre; non sapeva quanto fosse passato da quanto aveva recuperato la coscienza, ma s’accorse di non essere ancora solo. Gli rimaneva ancora un barlume di coscienza che, immediato, lo spinse alla soluzione finale.
      Iniziò a concentrare le ultime energie che contribuivano a tenerlo ancora in vita; pian piano, la terra iniziò a venir permeata d’energia sacra, che occupò ogni spazio al di sotto della fermata ferroviaria. La terra, minacciosa, rombava pericolosamente mentre il cavaliere, pallido e all’apparenza immobile, sentiva le ultime energie scemare. Ed, infine, fu pronto.
      Con le ultime forse che gli rimanevano, mosse appena il polso; il palmo s’adagiò al terreno leggermente, spingendo la pelle contro le macerie. E, d’un tratto, la terra si piegò alla forza della luce. L’energia, da sottoterra, iniziò a premere con violenza sulla ferrovia; sulla terra iniziarono ad aprirsi numerose crepe, dalle quali una forte luce biancastra illuminò l’ambiente in luogo dei neon distrutti.

      image

      Sennar chiuse gli occhi e sorrise, perdendo i sensi. In quel medesimo istante, una gigantesca colonna di luce s’elevò dal nulla: secondo i calcoli di Sennar, proprio in quell’istante la donna si sarebbe dovuta trovare proprio al centro del raggio d’azione della colonna. Sarebbe probabilmente crollato tutto sopra di lei, seppellendola in una tomba sotterranea.
      Lo aspettavano da troppo tempo all’inferno. Forse portando un ospite sarebbe stato perdonato.

      ~

      SPOILER (click to view)
      CITAZIONE

      ~Riepilogo~
      Sennar Sighvat, il Ramingo del Nord
      image

      Status fisico Fratture ossee, ematomi e altri danni da urto complessivamente di livello Critico in tutto il corpo. Senza forze. Svenuto.
      Status psicologico Incosciente.
      Energia 10%
      Consumi energetici Critico.
      Armi Graendel, lanciata dal cannone da qualche parte.
      Abilità passive influenti
      CITAZIONE
      Forza Già citata; power up alla forza.

      Resistenza Già citata; capacità superiore al normale di ignorare il dolore.

      Tecniche attive
      CITAZIONE
      Titan's Nova La massima espressione che si può raggiungere nella manipolazione dell'energia sacra è perfettamente espressa in questa tecnica. L'esecuzione implica un accumulo ingente di energia sottoterra, per poi sprigionarla apponendo le mani al terreno. L'energia accumulata si libererà all'istante dalla sua prigione sottoterra mutandosi in una colossale colonna di luce, lunga dieci metri e dal diametro di cinque. La colonna è capace di scagliare in aria avversari molto potenti e di ricoprirli di pesanti ustioni. Dopo qualche minuto l'energia della colonna si disperde.
      Consumo Critico

      Riepilogo
      Sennar lascia la presa di Graendel e dissolve la spada, ma le catene lo tengono intrappolato e così viene preso in pieno dal cannone. Lanciato in aria, atterra a quattro metri di distanza da Sid. S'accorge di essere ancora sveglio e, tra gli spasmi di dolore, crea sotto l'avversaria una colonna di luce di livello Critico (Titan's Nova) per portarla con sé nel regno dei morti in pieno stile Dragonball, sperando di prenderla con la tecnica e/o far crollare tutto. X'D

      Note Ecco che si conclude anche per me questo turno. Ho deciso di farlo svenire anche se, teoricamente, dovrebbe essere al 9% per farlo: sinceramente non credo che possa rimanere ancora in piedi con il 10% di energie e un danno Critico. XD
      I "buchi" sulla terra da cui inizia a vedersi la luce è un effetto scenico: non dovrei essere troppo Lamer.
      Mi scuso per la qualità pessima delle immagini. Non avendo Photoshop, mi sono arrangiato con Office e Paint: non potevo non abbellire un pochino questo post finale orribile :zxc:
      Spero, ma ne dubito molto, di averti fatto divertire in questo breve -issimo- duello! X'D




       
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      Sidius G. Custos
      view post Posted on 28/2/2010, 18:24




      Chapter:// #3 - My dreamed star_


      ~~~~~
      Hey mr. miss fallen star
      don't you know I worship you?

      ~~~~~

      Come un fiume in piena il raggio s'aperse schiudendosi, devastando ogni cosa lungo il proprio cammino.
      La luce - bianca ed intensissima - avvolse la banchina trasformandola in una palude di denso e fumante marmo in ebollizione, mentre l'avversario veniva investito in pieno dal colpo.
      Lei ne vide solo parzialmente la sagoma - dapprima trattenuta dalle catene - mentre veniva martoriata e distrutta dall'energia del suo attacco vincente, per poi vederla finalmente cadere, nel medesimo istante in cui una potente esplosione interessò il versante opposto della galleria, in prossimità dell'altro tunnel.
      Il colpo era stato talmente potente da giungere istantaneo dall'altro capo dell'improbabile arena, per poi infrangersi sulla barriera eretta in protezione dei suoi limiti; aveva spazzato via ogni cosa lungo il proprio corso, pilastri e neon compresi.
      E dopo la luce,
      vi fu il buio.
      La radiazione luminosa delle lampade non bagnava più le forme della Custode che - in piedi a stento - moriva di dolore.
      Entrambi i due cannoni - devastati nella struttura per la potenza del colpo - ricaddero abbandonati lungo i fianchi della Shooter.
      L'arma brandita a manca piovve per prima al suolo con un secco e tetro clangore metallico, il cui stridio echeggiò per un istante per l'enorme arena, mentre la spalla ferita la stava letteralmente massacrando.
      Il colpo appena portato aveva messo talmente sotto stress l'articolazione da slogarla quasi al punto di romperla, allargando di ben tre o quattro centimetri buoni lo squarcio che dissezionava in due il suo trapezio.
      Sembrava un animale sgozzato.
      Il sangue bagnava il suo corpo avvolto dallo spolverino lacero e zuppo dei fluidi suoi e dell'avverso, schizzati come pioggia cremisi a frotte nel rotolante muoversi di lui mentre giaceva fumante a terra.
      Anche l'altro cannone cadde poi al suolo, lasciando sul terreno indelebili crepe dovute al suo martoriante peso, mentre la mano destra andò ad aggrappare la spalla ferita, e miriadi di fitte di dolore attraversavano la parte lesa del suo petto;
      ma non era finita.
      Sidius aveva gli occhi bene aperti sul proprio avversario, che giaceva riverso al suolo prono; le imprecazioni di lui erano servite a ben poco contro il suo attacco a distanza zero, ma il ramingo avrebbe fatto ancora qualcosa per sbarrare la strada del Thànatos verso Sideris:
      poggiò la mano destra al suolo, scaricandovi dentro un'immane energia.
      Prima vi fu un tremore intenso, poi crepe sfavillanti di energia aurea ed incredibile s'aprirono numerose al di sotto dei piedi di Sidius che - istintiva - comprese ciò che stava per succedere e fulminea scattò in avanti, raccogliendo tutte le energie che aveva in corpo, per spostarsi alla velocità più elevata che le fosse possibile raggiungere.
      Il cuore inumano che possedeva sintetizzò così la fiamma fatua che ardeva nella sua orbita sinistra, brutalizzando i suoi già di per se martoriati muscoli, iniettandovi all'interno Etere puro sotto forma di droga.
      La risultante fu un'istantanea accelerazione dei movimenti tale per cui la Shooter spiccò un balzo, atto a portarsi al di fuori del raggio d'interesse di ciò che probabilmente sarebbe fuoriuscito dal pavimento.
      Ma la rapidità non fu abbastanza.



      Se d'inferno lei prima s'era fatta portatrice, adesso ne era divenuta vittima.
      Un geyser di energia pura la investì, ma per fortuna - grazie al suo repentino movimento - non completamente, andando poi a distruggere la volta del soffitto che probabilmente in quel punto avrebbe subito un crollo.
      Era ridicolo pensare che anche quell'investimento poteva far parte di una strategia possibilmente utile contro il moribondo avversario, disteso al suolo inerte;
      Sidius aveva pensato - nel mentre si spostava - che se fosse stata colpita sarebbe stata sospinta verso l'alto e quindi - avendo abbastanza energia potenziale per poter rappresentare un pericolo - si sarebbe scagliata in caduta verso il corpo dell'avverso, per poi colpirlo con il pugno più forte che potesse partorire dal suo corpo, cercando di prenderlo alla base della nuca per spezzargli l'osso del collo.
      Le sue gambe, fino alle cosce, vennero quindi assorbite dall'incredibile potenza dell'attacco nemico che la raggiunse, venendo lacerate, ustionate e parzialmente incenerite, mentre il suo corpo veniva scagliato verso la volta in cemento della fermata ferroviaria.
      Sidius urlò per il dolore incredibile, mentre - schiantatasi contro al soffitto al di sopra del ramingo - caricò il destro per poi volare in caduta verso il martoriato nemico - ormai svenuto.
      Purtroppo però, invece di centrarlo dietro alla nuca, lo mancò di qualche centimetro buono, andando a demolire un piastrellone quadrato alla destra del suo volto.
      Dietro di sé nel frattempo - a qualche metro di distanza - crollarono miriadi di detriti che sollevarono una fitta coltre di polvere marmorea.
      Si bloccò, afflosciandosi su di lui, abbandonando le gambe al suolo ormai completamente insensibili.
      Era al limite, il suo corpo era scosso da pesanti fremiti, mentre sudava freddo e nel suo cervello si accavallavano pensieri non più istintivi e ricolmi di odio, ma ripieni del timore che la sua Stella sarebbe per sempre rimasta lontana da lei.
      Si rialzò, a stento, barcollando sul braccio destro - unico suo appoggio reale e possibile - per poi sollevarsi con un titanico sforzo sulle ginocchia martoriate dalle ustioni.
      Ansimava, il cuore le batteva a mille, aveva battuto la testa contro al soffitto durante l'ascesa e si era persino morsa la lingua.
      Sanguinava, sia dalla bocca che dalla fronte,
      doveva ancora terminarla... la sua performance...



      «I never... wanted this♪»
      No, non avrebbe mai voluto ucciderlo; lei - in fondo - non era un macellaio, come il fu Pendragon disse a suo tempo.
      Non a caso aveva colpito la mattonella anziché il suo collo, complice i suoi sentimenti affiorati, complice un repentino abbassamento della vista,
      lo aveva volutamente mancato.
      Lei aveva un sogno, voleva solo realizzarlo prima di perdere definitivamente il senso della sua esistenza.
      Lei non avrebbe voluto uccidere - perché era male farlo ingiustificatamente secondo Zwei e Koudelka - lei voleva solo chiedere...



      «Perché... Sideris...?»
      Una semplice domanda, insensata per il contesto, ma nella mente complessa del Thànatos quel quesito rappresentava il fulcro totale della sua essenza.
      Perché esistere se non aveva ormai più nulla da proteggere?
      Pianse, per la prima volta raggomitolando dentro al suo cervello una macabra consapevolezza dolorante, un senso a quell'agglomerato di acqua salata che le rigava il viso scheggiandone la pelle diafana, mentre il suo sguardo - ormai privo di quell'ardente e stupenda fiamma - si spense.
      Cadde.
      Si lasciò andare al suolo priva di forze, proprio al di sopra del ramingo, cullata dal tepore delle ustioni, dei tagli, come del proprio e dell'altrui sangue.
      Il dolore si era fatto lontano ed indistinguibile, mentre le sue labbra stanche riuscirono ancora una volta ad esprimersi in un unico, ultimo ed ossessivo sussurro aggrappato alla vita.
      «Si...de...ris»
      Aggrappato ad un sogno.




      SPOILER (click to view)
      ★ T H E   N O B O D Y ★
      - P r o f i l e -
        -Fisico: Escoriazioni di bassa entità su braccia,
        cosce e ventre; lacerazione verticale del trapezio
        sinistro, rottura della clavicola sinistra; ustioni
        di secondo e terzo grado alle gambe,
        aggravamento esponenziale della dissezione
        del trapezio sinistro; prossima allo svenimento.
        -Psicologico:
        Agguerrita, assurdamente aggrappata
        alla vita.
        -Energia: 20% - 10% = 10%
        -Consumi: 10%
        [Medio (10%)]
        -Armi:
          Rock Cannon: N/A
          Black Blade: N/A








      ★ A N T I C H R I S T   S U P E R S T A R ★
      - I n b o r n A b i l i t y -
        -Girl that you fear
        P a s s i v a (+50% Forza / +50% Velocità)

        -The eye of the dead
        P a s s i v a (Controllo dell’Etere / Immunità psionica liv. Medio)

      ★ I   F E R R I   D E L   M E S T I E R E ★
      - E q u i p m e n t -
        N/A

      ★ B L A C K   R O C K   S H O O T E R ★
      - T e c h n i q u e s -
        - Miss Superstar

        I muscoli si tendono e la forza articolare aumenta fino allo spasmo, esprimendo il sacrale concetto dell'annichilazione dell'obbiettivo con una brutalità ed una rapidità impressionanti; la capacità di irrorare il proprio corpo di Etere e di usufruirne come una droga é da sempre il segreto con il quale l'Umbra é in grado di eccellere tanto nella velocità quanto nella potenza muscolare. Infatti, drogando le proprie fibre muscolari di una particolare secrezione raffinata tramite il controllo etereo, Sidius é in grado di oltrepassare i limiti fisici del proprio corpo, rendendosi per pochissimi istanti estremamente più forte e/o più veloce del normale. Non che di base il Thànatos non sia la progenie della Morte incarnata, ma quando ella intende dare fondo a tutta se stessa - sfruttando al cento per cento la propria mastodontica esperienza nel combattimento maturata negli eoni - allora e solo allora ricorre a questo stratagemma che - in funzione di un surplus energetico all'interno della muscolatura, come anche nelle articolazioni - renderà il Thànatos una vera e propria macchina coniata apposta per estinguere ogni cosa. Velocità e potenza inarrivabili, questo lo scopo di tale straordinaria abilità.
        C o n s u m o V a r i a b i l e: Medio (potenziamento in velocità)

      ★ T I E D   A N D D E A D ★
      - N o t e s -
        Considerando il power up passivo alla velocità come un medio e spendendo un medio per aumentare ulteriormente la rapidità di Sid, lei subisce danni di livello alto anziché critico, considerando la riduzione del danno di un alto portata dall'unione dei due medi (passivo ed attivo) sfruttati in velocità.

        Riassunto azioni:
        Vedendo l'avversario muoversi ancora ed osservando il numeroso crearsi di crepe nel terreno Sid intuisce la situazione: con le poche forze rimastele e sfruttando la propria velocità innatamente superiore cerca di sfuggire all'attacco nemico riuscendovi solo parzialmente, sfruttandolo poi per elevarsi sul ramingo ed attaccarlo con un pugno dall'alto verso il basso. L'attacco - puramente scenico - fallisce, andando ad interessare una vicina mattonella.

        Colgo l'occasione per ringraziare Super-Salsa per avermi regalato un bel duello, e come al mio solito Hono-chan che mi sta sempre vicina e mi aiuta con il reperimento delle scan utilizzate per i miei post.
        Spero che chiunque mi abbia letto abbia trovato piacevole la lettura e sopratutto spero che Maio abbia apprezzato la fine di questo duello che ho sperato potesse piacere anche a lui per com'é stata registicamente realizzata.
        Che vinca il/la migliore!
        Fuck Yeah! :8D:



         
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        - Madhatter -
        view post Posted on 8/3/2010, 23:35




        Ma¡onese

        Narrazione: 4 + 2 + 3 = 9: 3 = 3
        Commenti
        Il tratto semplice e scorrevole dei testi, al quale si affianca un uso ben ponderato di un lessico ampio e fornito, hanno il vantaggio di non rendere pesante la lettura dell'incontro. La narrazione delle azioni è caratterizzata da una struttura che predilige la sintesi accompagnata dall'uso di una terminologia calibrata con l'evento descritto, accantonando per un attimo l'aspetto emotivo e psicologico del ramingo. Aspetto, quello della personalità, che viene approfondito con la dovuta attenzione, inserendolo nel narrato senza appesantire lo sviluppo della scena. Grammatica e ortografia senza infamia, salvo alcune piccole forme che, ripetute a breve distanza, stonano un poco.
        In generale Sennar affronta un duello, che sembra decisivo per il cammino percorso, con la giusta ansia e paura di chi è ad un bivio significativo della vita. Una buona prova complessiva, insomma.



        Maionese parte male, con un flashbak lungo e con la brutta tendenza all'"italiano alto", davvero troppo lontano da una sana e piacevole lettura per essere apprezzato in questa sede. Durante il duello si riprende molto, soprattutto nella fase di descrizione delle azioni - fondamentale per un combattente da corpo a corpo - anche se si vede poco del personaggio, della sua storia, dei suoi pensieri che, paradossalmente, sembrano filtrati da qualcosa.



        Una buona prova apprezzabile. Di questo duello ho gradito l'atmosfera veramente piacevole respirata riflettuta nel rendimento dei partecipanti; i due giocatori, infatti, hanno duettato in modo gradevole senza chiudersi nel proprio gioco ma interagendo attivamente con l'avversario in modo positivo e che mi piacerebbe vedere sempre nei duelli di torneo.
        Non ho particolari appunti per lo stile e le capacità del giocatore, forse ancora non completamente formate al contrario dell'avversario. Il giocatore non è sufficientemente autorevole dall'imporsi nettamente in questa voce, subisce il confronto con l'avversario che ha uno stile più appassionante ed appassionato ma non sfigura affatto, confermandosi alla fine come un buon player.



        Strategia: 2 + 3.75 + 3 = 8.75: 3 = 2.916
        Commenti
        Una scheda approssimativa che in questo duello mostra tutte le sue debolezze e decisamente troppi sprechi a livello di consumi, errori pagati debitamente in gioco e che influiscono in maniera estremamente negativa in questa voce. Ho storto il naso già dal primo turno e dall'evocazione di una comune spada con un consumo medio, azione che non ho ben capito. Hai pagato un punto-scheda per una tecnica che con un medio permette per due turni di evocare una spada... ebbene, non avresti ottenuto un risultato migliore con una comune spada? Sarebbe durata più di due turni e non ti sarebbe costata un decimo della riserva totale. Una tecnica simile può prestarsi ad utilizzi interessanti per via del suo effetto sorpresa, ma se creata preventivamente e poi nemmeno impiegata nel turno in cui viene richiamata perde davvero il suo senso. Sempre nel primo turno, l'attacco si dipana come un comune fendente di livello medio assolutamente frontale e quindi parabilissimo. Come attacco di studio per capire le intenzioni dell'avversario potrei capirlo, ma in un torneo dove sai benissimo che i duelli si dipanano per 3/5 turni per la bassa quantità di energia spirituale concessa agli atleti, ha senso sprecare un medio per un simile attacco con così bassa percentuale di fornire risultati?
        I turni seguenti non presentano grossi spunti o virtuosismi da parte del giocatore, ma nemmeno enormi pecche. Non giudico certamente errata la carica rivelatasi fatale con cui armato di due spade Sennar ingaggia in corpo a corpo Sidius, anzi: considerate le informazioni in possesso del personaggio direi anche che era la cosa più giusta da fare in quel momento, nonostante l'esito infelice. Il terzo turno attivo è il canto del cigno, Sennar ormai sconfitto lancia un critico finale che però non mi dice granché.



        Giochi le tue carte al meglio, subendo però il ritmo imposto dall'avversario. Preparato fisicamente per un duello dalla corta distanza, il ramingo può solo cercare di portare il gioco dalla sua parte. Strategia che gli riesce in parte, anche se paga un prezzo consistente di dolore ed energia. Buona la scelta finale di portarti appresso l'avversario nel collasso, anche se ho qualche dubbio sulla fattibilità. Perplessità che non penalizza la valutazione, tranquillo.



        Belle le combinazioni di Maionese, che sfrutta bene le sue armi. Tuttavia, il primo post attivo è quantitativamente poco interessante: evoca una spada che gli servirà solo nel turno successivo e attacca frontalmente con una spesa eccessiva - per quel tipo d'attacco di mana. Il primo turno dev'essere sfruttato al meglio. Questo, per un combattente, significa entrare in corpo a corpo.



        Sportività: 3.5 + 3.75 + 4 = 11.25: 3 = 3.75
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        Buona prova per Maionese, che reagisce bene agli attacchi e si prende i giusti danni. Buono uso della passiva di resistenza e buona risposta all'attacco critico.



        Buona, ordinata, subisce quando deve e come deve.



        Una prestazione ottimale, si attiene come meglio può alla giusta dose di danni da subire in caso di armi da fuoco pesante. Niente da segnalare dal punto di visto tecnico, a parte qualche perplessità sul critico preso a distanza zero nel finale. Non che si è sbagliato qualcosa nel considerare "morto" Sennar dopo il colpo, è su quella scintilla di coscienza che gli permette di scatenare l'inferno che non mi convinco. Comunque è un dubbio che non influisce sulla valutazione.



        Puntualità: 5



        Sidius G. Custos

        Narrazione: 4 + 3.5 + 3.5 = 11: 3 = 3.6
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        Come nel caso di Maionese, Sidius usa un tratto semplice e scorrevole nei testi, e nel quale fa un buon uso di un lessico ampio e fornito, rendendo piacevole la lettura dell'incontro. La narrazione delle azioni, caratterizzata da una struttura che predilige la sintesi accompagnata dall'uso di una terminologia calibrata con l'evento descritto, è improntata su un approccio più sicuro e chiaro degli eventi da parte del pg, dove il suo lato emotivo e psicologico viene supportato con attenzione e affinità dalle citazioni usate (ammetto di non conoscere Manson, ma i suoi argomenti mi sono sembrati più che azzeccati). Grammatica e ortografia senza infamia e lode.
        In generale Sidius affronta il duello con una visione più limpida e decisa rispetto all'avversario, come può succedere quando si inseguono mete e fini diversi tra loro. Una buona prova complessiva, insomma.



        Stesso inizio per Sidius, con un lunghissimo quanto opzionabile flashback: questo è un torneo, non un luogo dove fare bg. Anche lei si riprende, soprattutto nel finale, soprattutto nelle splendide descrizioni dell'uso dei suoi cannoni. Peccato per la lunghezza eccessiva dei post.



        Una buona prova, ispirata. Di questo duello ho gradito l'atmosfera veramente piacevole respirata riflettuta nel rendimento dei partecipanti; i due giocatori, infatti, hanno duettato in modo gradevole senza chiudersi nel proprio gioco ma interagendo attivamente con l'avversario in modo positivo e che mi piacerebbe vedere sempre nei duelli di torneo.
        Entrando nel merito più tecnico del giocatore si apprezza lo stile piuttosto originale da cui traspare una certa passione ed attaccamento al proprio personaggio. Rimane sufficientemente lucido anche durante le varie parti di azione, permettendo al lettore di afferrare quanto fatto già dalla prima lettura.



        Strategia: 3 + 3.95 + 4 = 10.95: 3 = 3.65
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        L'intenzione di impiegare un'azione di sacrificio combinata con le catene per la bordata critica è audace ed estremamente teatrale, e da quanto visto era del tutto inaspettata dall'avversario che ha subito senza tanti complimenti. Purtroppo questa voce è rovinata da quanto appuntato alla voce sportività. A mio avviso si poteva premiare il giocatore con un punteggio alto in questa voce, ma è estremamente difficile valutare la strategia quando praticamente ogni singola azione del duello è inquinata da delle pesanti irregolarità, elencate alla voce sportività. Per ovvie ragioni, quindi, non mi sbilancio troppo sul giudizio finale.



        Imponi fin dalla prima occasione utile, il ritmo all'avversario. Seppur armata per combattere sulla lunga distanza, Sidius riesce a sopperire ai difetti del corpo a corpo con particolare inventiva e audacia, anche se ho qualche riserva sulla fase successiva al critico. Perplessità che non penalizza la valutazione.



        Migliore la prova di Sidius, che sfrutta benissimo le sue splendide armi. Se nell'incontro precedente era stata redarguita perché utilizzava enormi cannoni come fossero pistole di piccolo calibro, in questo scontro quest'errore non c'è. Bella la pensata dell'energia elettrica, ottima la "strategia del sacrificio" nel penultimo turno attivo.



        Sportività: 3.5 + 1.5 + 4 = 9: 3 = 3
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        Stesso, ancora una volta, dicasi per Sidius che reagisce prontamente a tutto usando il giusto apporto di mana. L'unica cosa che non convince è la difesa finale dove si usa la velocità per sfuggire a una colonna con raggio pari a ben 5 metri.



        Una delle prime regole dei pbf è che tutto ciò che ha consumo richiede slot tecnica, e viceversa, salvo rarissime eccezioni tutte a mio dire estremamente "limite" e che in torneo raramente sarebbero accettate. Il cannone impiegato dal personaggio Sidius non rientra nemmeno in tali eccezioni, e se anche vi rientrasse penalizzerei ugualmente. Un'arma che spara raggi di energia di livello Basso non è nemmeno lontanamente paragonabile ad una pistola o -tanto per fare un esempio pertinente- ad un bazooka, pertanto penalizzo pesantemente il giocatore per l'impiego di questo equipaggiamento alla voce sportività per l'uso ripetuto di un equip fuori regolamento, con l'aggravante di averla impiegata anche in combo con un'altra tecnica offensiva, generando così una situazione di difficoltà per l'avversario già dal primo turno con un oggetto non-regolamentare che ha quindi influenzato l'andamento di tutto il duello.
        Al secondo scambio assisto ad una situazione-limite che a mio parere sfocia nell'irregolarità: Sennar attacca con una combo di colpi di spada, quella materiale (Graendel) diretta al cannone e quella fatta di energia (Excalibur) alla spalla, potenziando quest'ultima con una tecnica illusoria. Facendo leva unicamente sulla passiva che gli conferisce un power-up in forza e velocità, Sidius riesce a conficcare la spada Grendel nella bocca della propria arma, e con un'azione di sacrificio subisce in pieno il fendente di Excalibur e reagisce con una cannonata critica. Ci sono tre errori in quest'azione: innanzitutto l'azione è autoconclusiva, giacché si danneggia l'avversario bloccandogli la sua spada senza dar lui la possibilità di reagire (molto semplicemente l'azione andava messa al condizionale); secondariamente è quantomeno irrealistico che si possa intercettare il colpo di spada rivolto al cannone nella maniera descritta e richiederebbe ben più di un semplice power-up passivo; terzo dichiarare di poter limitare i movimenti di una spada irrigidendo i muscoli della spalla dove la spada stessa si è conficcata è pesantemente irrealistico Certamente qui Maionese ci mette del suo e compie un'imprecisione tralasciando di descrivere il rilevante dettaglio di dove la sua spada andava a colpire (dice solo genericamente che colpisce l'arma cercando di disarmarla), e non fa uno sbaglio Sidius a cercare di approfittarne, ma le irregolarità compiute sono grossolane e da penalizzare.



        Una prestazione ottimale, si attiene come meglio può alla giusta dose di danni da subire in caso di armi da taglio e di magia. Niente da segnalare dal punto di visto tecnico, a parte qualche perplessità sugli effetti collaterali di sparare un critico con impatto a distanza zero. Non che si sia sbagliato qualcosa nell'aggravare al limite il danno alla spalla, ma non subire nessun altro danno da contraccolpo... è su questo punto che non mi convinco. Comunque è un dubbio che non influisce sulla valutazione.



        Puntualità: 5





        Ma¡onese

        image

        Sennar Sighvat
        Il Ramingo del Nord
        Verdetto

        Con una media-punteggio globale del 3.8125/5 contro 3.6665/5
        dichiaro Sidius G. Custos vincitrice dello scontro;
        a lui la possibilità di concludere in-GDR il duello.

        Conformemente alla delibera sottoscritta ad inizio torneo
        sono proibite le scene di omicidio, mutilazione e furto.
        Sidius G. Custos
        image

        Sidius G. Custos
        Black Rock Shooter
         
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        Sidius G. Custos
        view post Posted on 13/3/2010, 17:15




        Chapter:// #4 - SuperSign_


        ~~~~~
        Hey mr. miss superstar
        I'll kill myself for you

        ~~~~~

        Inspiegabilmente, si riprese.
        Tossì con forza polvere e malessere,
        sputacchiando il proprio sangue sul pavimento sporco della fermata.
        Era ancora viva.
        Sotto di sé, il suo avversario.
        Inerte.
        Un vuoto cerebrale la investì,
        impedendole di darsi un quando, un tempo...
        Solo un perché: vincere.
        Il dolore era inenarrabile,
        le gambe erano un ricordo e la sua spalla era ormai dissezionata in due lungo il trapezio di ben cinque centimetri buoni.
        L'unica cosa che funzionava bene era il braccio destro.
        Ed in quel momento, era tutto ciò che le serviva.
        Leggermente rinvigorita strinse i denti ed impugnò un pezzetto di metallo acuminato recuperato lì vicino,
        la cui forma era assai allungata e singolare - abile penna nella sua mano di macellaio - mentre in rapida successione disegnò sul terreno una scritta.
        Idiomi raffiguranti un nome composito,
        la cui cromia era stata ricavata dalla cenere del ramingo steso al suolo, sfruttandola come inchiostro nero,
        mescolandola con il sangue di entrambi.
        In ultimo un bacio, sul terreno.
        Ultima e vera rappresentazione della superstar che doveva interpretare.



        Sorrise beffarda.
        E con le poche forze rimastele in corpo,
        si mise a cantare.
        «Super...staaaar...»
        Ritornello.
        «...super... fucK! ...baby...»
        La voce roca, gli occhi chiusi, il viso nuovamente sul corpo del suo unico fan,
        a terra il suo autografo.
        Aveva vinto.

        Riprende da qui



        SPOILER (click to view)
        Voglio ringraziare anzitutto Maionese per il bel duello che abbiamo disputato, mi sono divertita!
        Poi come al solito ringrazio la mia dolcissima Hono-chan a cui dedico tutti i miei duelli ed a cui dedico sopratutto questa vittoria!
        Grazie Honoka! Motto Motto Daisuki desu! >__</








         
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        10 replies since 27/1/2010, 21:02   655 views
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