Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

The Price of Vengeance, « Goryo - Main Quest »

« Older   Newer »
  Share  
Drag.
view post Posted on 6/3/2013, 16:19 by: Drag.




( Territorio Kaeldran, Alveare, Orbrun )

« Bella merda. »

Vaairo imprecò a denti stretti, cercando di dare riposo all'ansia che gli stava consumando le viscere.
Quelli sono i momenti peggiori: quando tutto deve ancora avere inizio, e l'immaginazione galoppa incontrollata.
Il vento caldo soffiava appena accarezzandogli il viso con una dolcezza compassionevole, quasi stesse cercando di infondergli coraggio. Il giovane mercenario non era davvero spaventato, perchè di battaglie ne aveva viste e combattute tante, ma l'esperienza gli aveva insegnato quanto in guerra sia facile morire. Un battito di ciglia, un'esplosione di dolore, puf, sei niente. Il più delle volte è solo un tiro di dadi mentre trattieni il respiro: rimani nell'apnea il tempo necessario per muoverti meccanicamente, facendo ciò che l'istinto ti spinge a compiere, ragionando poco ma picchiando duro. Vaairo non era mai stato il tipo freddo e distaccato: lui era del genere passionale ed impetuoso, come il dardo che spicca il volo tagliando l'aria sino allo sfortunato bersaglio.

Provò a concentrarsi, ragionando con le propria budella perchè gli dessero pace. Udì qualcuno di imprecisato vomitare silenziosamente alla sua sinistra; non era l'unico, probabilmente, poichè ognuno combatteva il terrore prima del balzo come poteva.
Charlie gli stava accanto, accarezzando ossessivamente l'impugnatura della grande balestra che lo armava: negli occhi aveva uno sguardo invasato e continuava a ritmare sulle labbra delle parole incomprensibili.
Il soldato della yorozuya si fece forza, imbracciando meglio il largo scudo tondo nella mano mancina. Stava sudando; la vicinanza dei suoi commilitoni, unita allo sferzante sole sopra le loro teste, non lo stava affatto aiutando. L'Alveare incombeva su di loro come un macigno volante colmo di misteriose paure, frutto marcio di un'era antica dove solo gli orrori regnavano su quelle terre desolate.

Il martello da guerra pesava, quasi stesse cercando di catturarlo e trascinarlo verso il terreno spoglio, consumato dalla malignità dei Kaeldran. Come locuste, avevano inaridito la regione semplicemente esistendo, come un cancro infame che divora il corpo di un ignaro essere umano.

Ecco, esatto: doveva farsi forza di quei sentimenti.
Accogliere l'odio dentro di sè, radunare la rabbia e caricarsi dell'adrenalina che il numero di soldati attorno a lui gli donava.

« Avanti. »

Bastardi.

« Uscite. »

Libera la mente; sei nella gabbia, si disse.
E' solo un altro incontro.

« Fatevi vedere. »

L'energia pervedava l'aria come un'onda sismica, avvolgendo le centinaia di teste e riversando la propria furia sul ring al centro di tutto; sconquassandolo e deformandolo, alla fine, proprio come la devastazione dopo un terribile terremoto.

E' solo un altro giorno, un altro duello.
Ci sei tu e c'è l'avversario: è solo un modo per esplodere e sfogarsi.

Tu non sei il tuo lavoro, si disse. Non sei il mercenario, soldato di ventura, amico di tutti dal cuore tenero e la volontà d'acciaio.
Tu, Vaairo, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca. Neppure possiedi tutta questa roba, non l'hai mai avuta.
Tu sei la canticchiante e danzante merda del mondo!


« Prima regola, un combattimento alla volta. », cominciò, sussurrandolo appena. Era un rito, il rito. Sentiva quasi Valeria accanto, mentre i suoi polpastrelli scorrevano docilmente sui muscoli tesi dell'avambraccio. Era tradizione.

« Seconda regola, si combatte solo due per volta. Terza regola, se qualcuno grida basta, sviene, o picchia tre volte sul pavimento, fine del combattimento. Quarta regola, niente camicia, niente scarpe. »

Apparvero improvvisamente, cadendo su di loro come stormi di mosche inferocite. I maghi si sbarazzarono di loro con una facilità disarmante, impedendo qualunque genere di pericolo. Più di un guerriero esultò davanti alla schiacciante forza con il quale vennero respinti i Kaeldran, convinti che si trattasse di una passeggiata. Forse, in cuor suo, anche Vaairo si sentì rinfrancato nonostante si stesse perdendo in un inesorabile mantra catartico.

« Quinta regola, i combattimenti durano per tutto il tempo necessario. Sesta regola, niente armi. »

Charlie urlò, ma lui se ne accorse appena: gli insetti erano sbucati dal terreno davanti alle prime file, mietendo brutalmente vittime incredule e del tutto impreparate all'imboscata tesa loro. L'attacco aereo era stato un mero diversivo, un'onda di rimpiazzabili che, morendo, era servita allo scopo: distrarli. Ora mostri ripugnanti falcidiavano i soldati dinanzi prima ancora che questi potessero alzare le armi e rivolgere inudite preghiere agli dèi.

« Settima regola, chi vince si prende il 40% delle scommesse, chi perde non prende niente. »

Non c'era più nulla di umano in quei Kaeldran, completamente trasformati in orrori ricoperti da artigli, spuntoni e disgustosi esoscheletri: non c'era spazio per la pietà per simili esseri, e Vaairo, l'ingenuo Vaairo che si faceva scrupoli nell'accettare gli incarichi d'assassionio per conto dei Falkenberg Korps, non ne avrebbe avuta alcuna.
Udì distintamente il comandante Deöwyr impartire loro precise istruzioni mentre cercava di tenere unito lo spirito combattivo dei suoi uomini. Accanto al mercenario, Charlie annuì convinto, facendogli cenno che si sarebbe occupato del perimetro con la sua fedele balestra.
Era suo il compito di trascinarli nella trappola, di resistere contro l'orda e sopravvivere contro tutti i pronostici. Ogni scommessa era stata puntata contro la sua pelle, ma il giovane Vaairo era famoso perchè, nella gabbia, lui non crollava mai.

Quello era il momento, l'attimo decisivo; tutta la sua vita focalizzata per quel singolo respiro.
Digrignò i denti, scagliando occhiate di pura determinazione animale ai nemici dinanzi a lui.

« Ottava ed ultima regola: »

Lo gridò. Erano i figli di mezzo della storia, e ne avevano veramente le palle piene.



« se questa è la tua prima sera, devi combattere. »

Si scagliò con disumana prepotenza su un Kaeldran, travolgendolo grazie all'impatto scatenato dal pesante scudo metallico sollevato per proteggerlo. Il mercenario cominciò ad insultare e gridare come un ossesso, mulinando attorno a sè il temibile maglio d'acciaio cercando di colpire con precisione gli arti dei mostri, più con l'intento di irritarli che di ucciderli. La carica solitaria lo stava trascinando qualche metro di troppo all'interno dell'assembramento nemico, e tutto ciò che la sua mente in preda alla frenesia riusciva a comprendere erano gli ultimi ordini del comandante elfo. L'elemento di scompiglio doveva essere lui: non poteva deluderli.

Picchiò ripetutamente il martello da guerra contro il bordo dello scudo, creando un baccano infernale. Mezza dozzina di Kaeldran distolsero la loro attenzione dal resto dei guerrieri per concentrarla su di lui, un fastidioso moscerino rumoroso. I primi affondi cominciarono a calare da più direzioni, come bianchi aghi ossei che piovono dal cielo con l'unico desiderio di martoriare il suo corpo e dissanguarlo senza tregua. Indurì la propria determinazione gonfiando i muscoli e invitando i mostri all'attacco, difendendosi con una disperazione così furibonda che ad occhi lontani il mercenario sarebbe apparso solo come un'indistinta macchia color metallo. Un pesante quadrello di palestra si piantò su ciò che doveva essere l'arto di un insetto proprio mentre questi stava per abbassarlo sul giovane soldato, e Vaairo seppe che Holtz vegliava su di lui.
Gli assalti incessanti dei Kaeldran venivano a malapena respinti dall'acciaio del suo scudo e dal roteare del suo martello, mentre brandelli di carne e sangue e sudore si levavano dalla sua pelle. Venne ferito alla schiena ed al braccio destro, ma continuò a dileggiare i mostri ed irriderli con colpi quasi inoffensivi di maglio; la sua robusta costituzione l'avrebbe aiutato ad uscirne vivo, forsema sapeva che qualunque piega avesse preso il combattimento, lui doveva rimanere in piedi.

Era più di una missione, una convinzione: doveva divenire certezza.

Gli artigli di un mostro cercarono di ghermirlo sulla sinistra, ma riuscì a schivarli facendo un passo indietro; fece un mezzo passo attorno al proprio perno, proteggendosi il fianco con lo scudo dal mortale aculeo di un altro mostro. Sentì il dolore esplodere dalla sua spalla destra mentre una chela gli sfiorava il braccio ferendolo solo superficialmente. Ritrasse il martello, allontando la minaccia con un colpo deciso ma inefficace: tutto ciò che lo circondava stava cercando di ucciderlo, senza lasciargli il minimo respiro. Provò a colpire col bordo dello scudo il costato di un Kaeldran, ma fu come colpire la roccia, poichè questi contrattaccò spazzando l'aria con il suo braccio enorme; Vaairo evitò la decapitazione istantanea accucciandosi il tempo necessario perchè l'ennesimo quadrello di Charlie si piantasse nel muso del mostro, dando il tempo all'amico di concentrare la propria difesa sulla nuova carica di una coppia di avversari.

Aveva guadagnato secondi preziosi: si augurò fossero stati sufficienti.

Levò in alto il maglio, anticipando l'incornata che si sarebbe di certo abbattuta su di lui.

« SHI'NTHARA!! »

Il pesante martello cadde con ferocia indescrivibile sul terreno,
aprendo le bocche dell'inferno.


Status: ferite da lacerazione e contusione sparse su tutta la parte superiore del corpo (danno complessivo Medio), mana 85% (-1xMedio 10%, -1xBasso 5%)
CS: 4, resistenza
Armi:
Warhammer, lo schiacciamosche: martello da guerra ad una mano.
Riot Shield: scudo tondo d'acciaio.
Desert Eagle: pistola (occhio del mago offensivo incastonato), riposta, 5 colpi per duello/quest.
Flashbang: 1x bomba accecante, riposta.

Passive da considerare:
gli stupidi non muoiono mai: abilità passive di Dominio Absolute Defense energia Bianca e Blu (istant-casting e auto-casting tech difensive)
circondarsi degli amici giusti, e non solo: abilità passiva di Dominio Abs Def energia Verde (parità di potenza/consumo difese a 360°)
la determinazione dei perdenti: abilità passiva della razza Umano (non sviene sotto il 10% di energie)

Tecniche utilizzate:
Pelle di drago: il guerriero riesce a rendere la propria pelle più resistente del normale, così da poter resistere a piccole armi da lancio. La tecnica ha natura fisica. Il guerriero circonda il proprio corpo di un alone rossastro, indurendo la resistenza della propria pelle. A seconda della personalizzazione è possibile che l'indurirsi della pelle provochi un certo mutamento in essa, sebbene non tale da impedire il riconoscimento del soggetto. In questo modo il guerriero potrà resistere a colpi di piccole armi da lancio, come shuriken, kunai, proiettili di piccolo calibro o simili. La tecnica vale come una difesa a 360° contro i normali colpi fisici per il tempo di due turni. Consumo di energia: Medio

Voragine: il guerriero, colpendo il terreno, apre davanti a sè una voragine. La tecnica ha natura fisica. Il guerriero colpisce il terreno o con la propria arma o con le mani e davanti a lui si apre una voragine a forma di V che ha come vertice il punto colpito. La lunghezza sarà variabile e la profondità aumenterà all'aumentare della lunghezza stessa. Cadendovi all'interno, una persona subirebbe soltanto danni fisici e lesioni da caduta ma nessun danno magico. La voragine rimarrà aperta per il resto della scena o del combattimento. Consumo di energia: Basso

Charlie Holtz: illeso, archetipo di classe Cacciatore, armato di una grossa balestra.

Note e riassunto: mentre Charlie protegge il perimetro e il suo compagno dalla distanza scagliando qualche quadrello di balestra contro gli insetti, Vaairo si getta impetuosamente nella mischia, colpendo a destra e a manca con lievi martellate e facendo molto baccano al fine di attirare su di sè l'attenzione dei mostri. In effetti ci riesce, ed è costretto a difendersi come può dinanzi alle incessanti offensive Kaeldran prendendosi anche qualche botta di troppo. Pelle di Drago difende un Basso per turno grazie alle passive del Dominio, ma nè quella nè le alte CS in Resistenza possono proteggerlo a lungo. Quando si rende conto di non poter ritardare oltre, utilizza la tecnica Voragine colpendo il terreno e chiamando l'aiuto dell'Elfo Scuro di Orf per finirli.
Alcune parti in corsivo sono prese dalla prima giocata di Vaairo, Aftermath.

CONSUMI UTILIZZANTI: 1 MEDIO 1 BASSO
 
Top
30 replies since 14/2/2013, 19:25   936 views
  Share