Un mucchio di stracci. Un mantellaccio sporco, rattoppato in più punti, sbiadito dalle intemperie e dall'incuria, irrigidito dalla lordura di mille giorni passati nel fango. Un andatura claudicante, è incapace di reggersi in piedi il miserabile senza il sostegno di un bastone. Una verga nodosa, antica il cui unico vezzo è quello di essere adornata da qualche piuma e incisioni incomprensibili.
Un mendicante. Uno dei tanti derelitti che affollano in pace le città e in guerra gli accampamenti, cercando carità laddove la pietà umana non trova spazio.
Puttane, girovaghi, musici, storpi, accattoni, ciarlatani, aggiustaossa, cerusici, banditi ingrassano le fila dei disperati che seguono gli eserciti attendendo la morte ai margini dei campi di battaglia, girovagando tra le tende, sperando nel luccicare di una moneta o nel conforto offerto da una lama piantate tra le costole.
Una maschera, ovvio, ma di cui conosco i tratti. Del resto è poi così diverso un esule da un mendicante? Entrambi induriscono i talloni con i calli di chi è senza dimora, vivono di ciò che la fortuna, la pietà e più spesso un rigurgito di coscienza offrono. Ho mangiato anche io il pane dei raminghi, ho bevuto dalla coppa scheggiata di chi è costretto a ingollare l'orgoglio. So perfettamente che aspetto abbia chi ha perso ogni cosa. Ecco perchè ho scelto questo travestimento tra tanti.
Nessuno ha fatto caso a me. Sono scivolato nell'indifferenza generale da una tenda all'altra. I pochi sguardi che ho raccolto sono stati quelli di derisione dei soldati e di disgusto degli ufficiali.
Ora, però, sono un passo più vicino al mio traguardo. Accovacciato vicino la tenda degli Nobili attendo il momento giusto per colpire.
"Portaci la testa di un guerriero nemico; uno qualsiasi, non ha importanza chi.. " mi ha detto il Priore. E' quello che farò...Ma non sarà un trofeo qualunque quello porterò a Caino, sarà la testa di uno dei serpenti le cui mani sono sporche del sangue versato in questa folle guerra. La testa di un nobile, la testa di un Vaash!
Mi ripugna ancora l'idea di spegnere delle vite, ma so che devo se voglio fermare questo orrore. I nobili fanno ben poco in battaglia, quasi nulla a dirla tutta.
Eppure il loro ruolo è prezioso come pochi: sono lo stendardo dell'esercito, la mente e il cuore pulsante. Priva un esercito dei suoi capi ed esso si disperderà come nebbia colta dal sole d'agosto.
Il problema è come?
Mi sono tormentato a lungo fin da quando il Generale Lorence, il mio referente nell'esercito del Leviatano, mi ha assegnato il compito che avrei dovuto svolgere.
Non sarei stato di grande utilità in duello, non avrei potuto competere con i Negromanti Vaash. Ma mi disse che visto e considerato che negli accampamenti che visitavo le tende avevano la brutta abitudine di prendere fuoco, avrei potuto far visita a dei vecchi amici e magari farne fuori un paio; senza farmi uccidere, preferibilmente.
In poche parole mi aveva appena detto che la missione sarebbe stata assassinare un paio di ufficiali Vaash. Le modalità operative le lasciava a me.
Nello stesso istante in cui lui mi disse quelle parole mi tornarono alla mente le immagini della fallimentare missione appena conclusa e insieme a loro un' idea...
Eccolo, uno di loro. Lord Kelson Vaash in persona! Un bruto, un uomo con la fibra morale di un sasso. Ad accompagnarlo una donna i cui vestiti attillati e fin troppo appariscenti collocano nella compagine di disperate costrette al mestiere più antico del mondo. Il belletto e il sorriso falso non riescono a nascondere del tutto la tristezza e il disgusto. Ha un labbro spaccato, la cipria abbondante copre un livido. Le attenzioni di Lord Kelson devono essere state più spiacevoli del previsto.
La pena che provo per lei non può distrarmi. Mentre giaccio nella polvere arroventata dal Sole di mezzodì la mia mente le ha già assegnato un ruolo.
« Mylord!»- esclamo, con voce titubante-
« Una moneta per un buon presagio!»Lui mi guarda con disprezzo e sorride. Gli pianterei io stesso il mio pugnale nella pancia, se non avessi altri progetti in mente.
Lei invece mi sorride -
Sai leggere il futuro? - mi chiede.
«Certo madonna! Per una moneta un buon presagio!»- ripeto simulando la ripetitiva demenza dei folli o l'insistenza dei ciarlatani.
Lei ridacchia sentendosi chiamare con quel nome. Lui fa una battuta grossolana e la tira via strattonandola. Non può vederlo, ma le mie nocche sbiancano intorno alla lama.
Ti prego tesoruccio! - implora lei strusciandosi impudicamente.
Solo un istante! Non mi fai mai regali!Un po' di pazienza e sarò tutta tua!La promessa di lussuria sembra convincerlo. La lascia andare. Lei si avvicina.
Le tendo la mano.
«Lascia che scruti nella tua mano il futuro..» - le dico. Sembra convinta, sebbene un po' disgustata dalla mia mano sporca di fango e polvere. Lui si allontana borbottando una bestemmia e ordinandole di raggiungerlo non appena ha finito di fare " la stupida puttana superstiziosa".
Le afferro la mano, la tiro verso di me. Vedo i suoi occhi dilatarsi, la bocca aprirsi in un urlo. Le mostro il pugnale
«Un solo fiato e sei morta!»Sembra conoscere le minacce, sembra quasi a suo agio ora. Riprende il controllo.
Lasciami andare, non hai bisogno di quello per convincermi a venire con te...Mi accontento di una moneta!- il suo sorriso sbieco sembra volermi sfidare. E' triste e ovvio dirlo, ma sembra che la donna farebbe di tutto per un po' di lucente argento. Potrebbe bastare una promessa, ma ne dubito.
Devo aumentare la posta, devo cercare in lei il punto esatto in cui colpire.
E' un attimo, la trance dura qualche istante il tempo di raccogliere brandelli di vita.
Sorrido amaramente. Il cuore mi si spezza al pensiero di quello che ha passato e di quello che ancora la attende. Ma non posso esitare. Non di nuovo.
«Non è quello che cerco.»- le sussurro.
«Clara!»Lei impallidisce.
Co-come conosci il mio nome! Nessuno lo sa!Le sorrido -
«Non mentivo quando dicevo di essere un veggente.»Lei mi guarda. Ora è davvero spaventata. La mia presa si allenta, diviene quasi una carezza rassicurante.
«Non voglio farti del male. Non sono come quel maiale! Ti voglio offrire un'occasione.»Mi guarda. So bene che il mio Han ha già iniziato a sciogliere le sue riserve.
«Ho poco tempo. Ascolta. Non fare domande. Ho bisogno che tu faccia un lavoro per me. Dopo sarai libera, libera davvero. Una borsa con molto argento ti aspetta all'accampamento di Basiledra e...» «Cosa vuoi in cambio!»- me lo dice quasi ruggendo. Con durezza.
«La testa di Lord Kelson in un sacco. »Lei ride
«Mangio grazie a lui! Perchè dovrei fidarmi di te? Non sarebbe più semplice tradirti e riferire quello che mi hai proposto? Kelson mi renderebbe ricca!»I miei occhi grigi la osservano quietamente -
«Kelson ti picchierebbe, come al solito. Lo sai meglio di me. Poi arriverei io e ti ucciderei. Sono un veggente ma non solo. Sono anche un mago. » - la mano che impugna il pugnale brilla del fuoco del Mondo degli Spiriti.
«Perchè non vai tu a ucciderlo? Sei un mago! Lui è solo ora e...»«Ho altri progetti.» - le dico-
«Mi serve il tuo aiuto. Pensaci bene. Se Kelson e quelli come lui muoiono chi guiderà l'esercito? La guerra finirebbe in un istante. Niente più morti, niente più violenza, niente più sangue. Tu ti sveglieresti ricca e finalmente libera... »Il mio discorso tocca i suoi nervi scoperti. Un passato doloroso in cui la guerra gioca un ruolo fondamentale, il desiderio di rivalsa, la bramosia di danaro.
Non era ricca o nobile Clara, non lo era mai stata nemmeno prima di cadere così in basso. La sua era una famiglia benestante ma niente più. Il suo villaggio ebbe la sfortuna di essere sulla strada di una spedizione di conquista. I mercenari fecero ben poca differenza tra popolazione amica e soldati avversari. Per loro un villaggio vuol dire poche cose: cibo, razzie, donne, schiavi.
Clara ebbe la fortuna di non perdere la sua famiglia, il padre li fece rifugiare in una delle cantine di famiglia. Erano vignaioli..
Quando uscirono da li sotto non trovarono altro che macerie e orrori senza fine.
I mercenari erano andati via lasciandosi dietro una scia di morte e poco altro.
Vagarono per qualche giorno cercando un riparo, del cibo e po' di umana carità.
Ma la guerra indurisce i cuori più nobili e così il contadino che una notte li ospitò decise bene di vendere Clara e sua madre ad un mercante di schiavi.
Il padre invece finì in un pozzo e il fratello fu' arruolato qualche mese dopo dagli stessi mostri che li avevano condotti al baratro.
Il seguito della sua vita fu miserabile e doloroso. Poi un giorno un'occasione: una donna ricca e raffinata le fece i complimenti per l'aspetto e le propose di intrattenere alcuni "uomini d'affari". Iniziò così a lavorare come cortigiana di lusso, favorita in quel mestiere dall'avvenenza e dai modi raffinati che non l'avevano abbandonata nemmeno nella disgrazia.
Il tempo, però la indurì. Iniziò a non vedere altro che il denaro, concedendosi di continuo, accettando addirittura di derubare i suoi clienti.
Venne scoperta, arrestata e inviata come schiava nelle tende di un esercito in marcia. Li conobbe Lord Kelson Vaash e l'incubo divenne più oscuro di quanto potesse immaginare.
E tutto quello che le mie doti di Profeta sono riuscite a scoprire, e non è poco.
Lei mi osserva titubante, la mia aura, le mie promesse e la speranza di redenzione iniziano a farsi strada nella sua testa. Ho instillato in lei un tarlo, spero che riuscirà ad aprirsi un cunicolo rosicchiando lo strato di indifferenza con cui la sua miserabile esistenza ha soffocato il suo cuore.
«Vivi in un sogno..»- mi dice portandosi le unghie laccate alle labbra e iniziando a rosicchiarle con i denti.
«Lui è uno di tanti. Nella tenda devono essercene altri cinque o sei...Che differenza fa uno?»«Ho detto che ho altri progetti in mente. Fidati di me. Fai come ti ho chiesto..»Cerco di trasmetterle il mio calore con il tocco. La sua mano è diventata gelida, stranamente non cerca di divincolarsi dalla mia presa. Pare quasi che tragga conforto da un tocco umano privo di certi...impulsi.
«Se io dovessi accettare...Come potrei fuggire dopo?»«Mia cara sei una cortigiana, nessuno si stupirebbe se tu gironzolassi per il campo in cerca di clienti..»Il suo sguardo si fa per un istante arrogante.
«Sono la cortigiana di Lord Kelson Vaash, non una puttana qualunque. I soldati..»«I soldati sono impegnati a morire in battaglia. E non mi sembra che qualcuno sia sufficientemente coraggioso da discutere gli ordini di un Ufficiale, anche se per bocca della sua concubina. Ho visto cosa avviene a chi disubbidisce...»Un lampo di orrore passa nei suoi occhi. Deve averle ricevute anche lei le attenzioni dei Negromanti. Le stringo la mano come per rassicurarla.
«Segui le mie indicazioni e tutto andrà per il verso giusto...Una volta compiuto il tuo lavoro esci dall'accampamento con una scusa. C'è una via sicura verso il campo-base di Basiledra....»Le spiego rapidamente come raggiungere l'accampamento. Lei ascolta con occhi assenti. Sembra stordita.
«...arrivata li chiedi del generale Lorence, consegnali il...trofeo...e dagli questo.»- le passo una busta sigillata dalla cera.
«Se qualcuno dovesse farti domande, di che ti ha mandato il Profeta. Capiranno..Tutto chiaro?»Lei annuisce. Poi mi guarda con cattiveria
«Ora so tutto. Potrei riferire quello che so e farti uccidere. So persino come tendere un agguato ai tuoi padroni e...»I miei occhi la scrutano, non c'è odio, minaccia o sospetto in me. Solo comprensione. Blatera a bassa voce una serie di orribili punizioni a cui sarei sottoposto se mi scoprissero. Le lacrime offuscano i suoi occhi color nocciola.
Quello non è un elenco di minacce, è la confessione senza freni di ciò che lei ha subito per anni..
«Perchè io? Perchè hai scelto me? »«Hai un buon cuore. So quello che hai passato. L'ho visto. E voglio offrirti una chance di salvezza. Ti chiedo di vendere i tuoi servigi un ultima volta.»La mia voce è calma e calda come un sorso di vino in una notte di burrasca.
Lei sospira. Vedo nel suo sguardo una speranza. Già sogna la sua ricompensa, la sua libertà, la sua nuova vita.
La coscienza mi si ribella. Ho mentito, spudoratamente. L'ho già tradita solo non lo sa..
Al colmo del pathos Kelson ritorna. E' una furia, cammina verso di noi con sguardo di fuoco. La afferra per le spalle e la butta a terra.
«Nella tenda sgualdrina ORA!»Poi mi assesta un calcio nelle costole. Nonostante la mia pelle dura come l'acciaio percepisca appena il colpo, mi rotolo nella polvere simulando dolore e umiliazione.
Vedo lo sguardo di Clara, è qualcosa di più di una promessa è una sentenza di morte. Le sorrido un ultima volta, poi lui la trascina via lasciandomi a tossire e sputacchiare in una convincente recita.
Sospiro, porto la mano alla bocca per baciare il dito a cui porto di solito l'anello che mi qualifica come Fratello della Luce.
Per ovvi motivi non ho potuto portarlo con me, un mendicante con un gioiello d'oro all'anulare avrebbe destato sospetti in chiunque. Ma il gesto non perde il suo significato. Sto cercando la protezione del Creatore, se Clara dovesse fallire o tradirmi potrei non avere una seconda opportunità.
La seconda parte del mio piano è relativamente più semplice ma allo stesso tempo è assai più difficile pensare che possa concludersi proficuamente.
Dare fuoco alla tenda dei Nobili è un gioco da ragazzi: l'aria secca, la mancanza di acqua in abbondanti quantità nelle vicinanze e la stessa consistenza del tessuto fanno ben sperare. Allo stesso tempo è impensabile che i miei obbiettivi rimangano dentro a farsi arrostire come cinghiali allo spiedo.
Ma l'incendio è un diversivo, mi permette di stanarli con il fumo, di mandarli in uno stato di confusione sufficiente a renderli vulnerabili ai miei attacchi mentali.
Soldati in giro non c'e ne sono ma anche supporre che la Tenda sia del tutto priva di difese sarebbe sciocco. Di certo ci sarà qualcuno pronto ad intervenire in caso di necessità, ma conto di poter neutralizzare anche lui. Se le cose dovessero mettersi male Bastet potrebbe tornarmi di nuovo utile.
Del resto la priorità era uccidere Lord Kelson Vaash. Il perchè è facile a dirsi: il Creatore ha dotato quell'uomo di una rara abilità tattica. Sebbene infatti sia una bestia di persona la sua mente sembra essere stata plasmata per muovere truppe ed escogitare strategie militari vincenti. Sa fare poco altro e la sua intelligenza sociale è carente. In effetti non si renderebbe conto di un tradimento nemmeno se questo avvenisse sotto i suoi occhi. Almeno così mi hanno informato e sarebbe bello se le informazioni fossero esatte. Ad ogni modo, se Kelson muore Basiledra avrà inferto un colpo sufficientemente duro al nemico, da potersi permettere futuri errori. Uno stratega del calibro di Kelson, quando non milita dalla tua parte, è sempre bene averlo al sicuro sotto tre metri di terra, morto ovviamente.
Se però riuscissi ad eliminare o quantomeno a colpire il resto del gruppo dirigente il mio lavoro, allora si sarebbe perfetto. Come ho già detto un esercito decapitato è un esercito debole e destinato alla sconfitta. Peccato che l'esercito Vaash abbia più teste di un idra, alcune delle quali abbastanza versate nelle arti della necromanzia.
Devo attendere in ogni caso che Clara abbia portato a termine il suo lavoro per poter procedere, la confusione che l'incendio provocherebbe potrebbe "distrarre" i due amanti dai loro reciproci doveri e questo non posso permettermelo.
Attendo ancora un po' prima di proseguire. Qui nella polvere, sotto il sole cocente di un mezzogiorno che già si preannuncia bagnato di sangue.
Qualche minuto dopoLe voci all'interno della tenda si fanno concitate. Qualcuno si è già chiesto dove sia finito Kelson e la sua "amica". Dubito che i Nobili stiano progettando assalti e strategie. Dagli schiamazzi che sento sembrano, piuttosto, dedicarsi alla nobile arte di fare bagordo.
Inutile dire che l'attesa mi uccide. Ogni istante che scorre è totalizzato dal pensiero che la mia nuova assistente, forse ha deciso che è meglio non rischiare e condurre una vita meschina, si, ma pur sempre con una testa sulle spalle.
Dubito che se venisse scoperta Kelson o chi per lui, sarebbe gentile con lei. Non lo sono mai stati fin'ora, non lo saranno a maggior ragione in questo caso.
Quando ormai sto per perdere le speranza eccola; esce dalla tenda con i capelli sciolti, lo spillone usato per fermarli alla sommità del capo nella mano sinistra.
Sul viso ha un'espressione soddisfatta ma da lontano non riesco ad intenderne la ragione.
Respiro a fatica, il mio battito è così rapido da farmi rischiare il collasso. Il sudore mi scende in rivoli gelidi per la schiena. Sento già il sentore di un'ennesima sconfitta. Difatti...
E' rientrata nella tenda. Deve avermi tradito e ora il suo protettore la richiama dentro per una seconda dose di piacere. Forse era solo uscita per una boccata d'aria, forse ha esitato solo per il momento e una volta entrata dentro porterà a termine il suo lavoro.
Ah ma a chi la do a bere? Clara è una prostituta, una donna amareggiata dalla vita, resa insensibile all'onore dalla necessità. Forse è meglio che prepari la fuga...
Inaspettatamente esce di nuovo. Questa volta sembra sconvolta. In mano ha qualcos'altro. Una bisaccia, direi, di quelle utilizzate per contenere il cibo.
Mi vede, la alza verso di me.
Una singola goccia di sangue cola dalla punta dello spillone. Anche da qui posso vedere il colore rosso spiccare nella smorta tonalità della terra riarsa. Mi sorride trionfante. Dentro di me inizia la lotta delle emozioni.
Sollievo, prima di tutto. E' un'emozione così intensa da darmi alla testa, da rischiare di farmi svenire. Sembra che sia appena riemerso da una apnea lunga secoli e l'aria è così pura e fresca ora da intontirmi. Subito dopo il disprezzo, non per lei povera creatura, per me.
Kelson è morto ma con lui anche la sorte di Clara è scritta. Sempre che riesca a raggiungere l'accampamento del Leviatano, pur volendo ammettere che nessuno dei soldati li presenti decida di piantarle una freccia in occhio, dovrebbe comunque consegnare la testa al generale e insieme a quella la mia missiva.
In quella lettera ho chiesto a Lorence di spiccare una condanna a morte nei confronti di colui che porta il messaggio e il macabro trofeo.
Chiunque avessi scelto non sarebbe stato sufficientemente degno di fiducia da mettere a rischio l'integrità degli uomini per cui agisco.
Saprebbe troppe cose, sarebbe troppo rischioso lasciarlo in vita. Per di più un uomo (o una donna) disposta a tradire la propria fazione non è affidabile in nessun caso. Il cuore mi si spezza per Clara e spero davvero che il Fato decida altrimenti per lei, ma se Lorence dovesse decidere di attenersi al piano allora non ci sarebbe nulla da fare.
Non mi muovo, non le faccio nemmeno un cenno per non attirare l'attenzione.
Lei sembra capirlo e scompare tra le tende. Innalzo una preghiera agli Spiriti perchè la guidino ora e dopo. E' tutto ciò che mi rimane da fare per lei.
Ora è tempo di dare attuazione all'ultimo tassello del mio piano.
Mi alzo, mi scrollo di dosso la polvere e con essa qualunque pensiero che ostacoli la mia concentrazione.
Lascio che il mio Han mi pervada, consento alla Magia del Guardiano di prendere possesso di ogni singolo centimetro del mio corpo. Posso già sentirla ruggirle con il suono dell'esistenza stessa che si spegne. Già avverto il calore immane che in grado di generare, la consunzione che è capace di infliggere a qualunque cosa sia viva. Vedo le mie mani avvolgersi di fiamme azzurre.
E' un istante. Tra un attimo bruceranno...
[SPOILER]
Nome ° Malzhar | Titolo ° ??? | Razza ° Umano | Classe ° Sciamano [Paladino + Domnio Ammaliatore] | Conto ° |Sempre vuoto
Energia ° Gialla | Pericolosità ° E | Allineamento ° Legale Neutrale
Basso ° 5% | Medio ° 10% | Alto ° 20% | Critico ° 40%
CS ° 1 {Intelligenza 1}
Fisico: Incolume
Mente:: Incolume.
Energie rimanenti:: 100%
Energie utilizzate: 0
Attive:Profeta Ci sono persone dotate di un particolare Dono quello della Profezia. Il loro Han è toccato da un'energia particolarmente intensa che rende possibile a costoro di fendere lo spazio e il tempo e vedere dove i comuni mortali non possono. Le informazioni che i Profeti possono raccogliere è potenzialmente illimitata, l'arco temporale in cui possono spaziare va dalle origini del Mondo agli ultimi palpiti della sua esistenza. Molte e dibattute sono le ipotesi sull'origine di questo dono, ma nessuno sa dire con precisione come agisca e come possa essere a pieno controllato. [Possibilità di concordare una "visione" o comunque la raccolta di informazioni non altrimenti raggiungibili con utenti e/o il QM/gestore della giocata. E' un abilità autoconclusiva Consumo: Nullo]
Passive:Del servizio ~ L'essenza dello spirito malvagio non si è esaurita: essa ha avuto il tempo di meditare sui suoi errori e si è ravveduta. Il suo castigo tuttavia non può essere sciolto, ed ora lo costringe a servire colui a cui è toccata in sorte la proprietà della Trappola di Cera. È esso che tiene perpetuamente la fiamma accesa, che ne farebbe sopravvivere la scintilla anche se l'oggetto venisse accidentalmente immerso in acqua. E non solo: esso avverte le variazioni di umore del portatore, avvolgendo l'intera candela in fiamme bluastre qualora la furia della battaglia si impossessi di lui. E sempre ricondurrà docilmente la sua prigione nelle mani del legittimo proprietario, cia sia essa scagliata via o lasciata cadere.
[Passiva: La candela conterà come arma da lancio e godrà di un effetto boomerang; la tipologia dei suoi attacchi, da considerarsi sempre alla stregua di attacchi fisici non tecnica, è magica, e il danno inferto sarà da ustione.]
Mistico Le lunghe ore passate a meditare, a contemplare il mondo interno a se stessi, la lunga esperienza in materia di energie spirituali, rendono gli Sciamani esseri ben al di la dei confini imposti ai comuni mortali. Raggiunto il 10% delle energie infatti, lo Sciamano non sverrà, come invece potrebbe succedere a qualsiasi altro Ciò però non significa che non sarà stanco raggiungendo il 20% e non morirà raggiungendo lo 0%.
[Passiva Razziale: Controllo Energetico]
Avvolto dall'Han Uno sguardo di saggezza senza tempo.Così si potrebbe riassumere l'espressione di coloro toccati dal Dono. L' Han, l'essenza dello spirito e della vita, è così intensamente infuso di potere e luce in costoro da travalicare il suoi naturali confini ed avvolgere totalmente la persona. Chi si troverà dinnanzi colui che è in possesso del Dono non potrà fare a meno di provare un'immediato e soverchiante senso di reverenza e timore. Si dice che l'aria sfrigoli per il potere che questi individui promanano. In molti, trovandosi dinnanzi un soggetto in possesso del Dono, hanno persino confuso questa capacità di assoggettare passivamente l'altrui volontà ad un segno di predilezione dello stesso Creatore.
Non di rado a Tanimura si sono viste folle assieparsi intorno ad un Inquisitore, come gli sciami d'api alla regina, godendo dell'aura rassicurante e insieme prepotentemente intimorente, confusi, sconvolti, estasiati attendendo uno sguardo, una benedizione, un tocco che li avvicinasse a quella dimensione trascendente a cui sembrano appartenere. In realtà gran parte di ciò è avviene perchè un Fratello della Luce sa perfettamente come utilizzare quest'aura di misticismo, di inconfondibile autorità. E' qualcosa che prescinde l'addestramento. E' qualcosa di intrinseco e naturale, che un Inquisitore usa con la stessa disinvoltura con cui un comune mortale cammina o sbatte le palpebre. Eppure è pur sempre qualcosa senza la quale il Palazzo della Luce ed ognuno dei suoi abitanti non avrebbe potuto governare così a lungo una città come Tanimura, e sopratutto vivere per secoli nonostante le innumerevoli ingiurie che il Fato gli ha propinato. Senza questa capacità, la crociata contro l'Oscurità, la battaglia senza requie a garanzia del Bilanciamento, forse sarebbe stata persa da un pezzo...
[Dominio Ammaliatore (Bianca) Passiva: il possessore del dominio ha sviluppato naturalmente un'influenza tale sugli altri, da essere in grado di condizionarne la volontà semplicemente con la sua presenza. In tal senso, il possessore emanerà costantemente un'aura attorno a se, irradiando l'ambiente circostante con la propria ingombrante personalità ed influenzando qualunque persona sia presente nei dintorni. L'aura scelta è di autorità: il caster imprimerà negli astanti un innato timore reverenziale, proprio come se avessero dinnanzi un essere spiritualmente superiore, un grande saggio o un importante uomo politico degno di rispetto, timore e reverenza.]
Passo Felpato * Un vecchio gatto è poco più di un relitto dal pelo arruffato, e forse nemmeno il suo scheletro è sopravvissuto a lungo sotto la sabbia. Probabilmente il deserto ne ha fatto scempio così come la sua padrona prima che morisse. Eppure un gatto, anche il più sfortunato e il più sottomesso, rimane sempre un animale scaltro e opportunista. Così, nel momento in cui sul campo fosse presente un’illusione di qualsiasi tipo, il proprietario del monile potrebbe vedere il vecchio, magro Bastet muoversi avanti e indietro. Un gatto qualsiasi, per chiunque altro, una cartina di tornasole per chi sappia vedere oltre le apparenze. [Passiva. Quando sul campo è presente un’illusione il portatore dell’artefatto vede un gatto nero spelacchiato e magro camminare attorno a sé].
Note: Ovviamente
sto per usare un'abilità. Non l'ho ancora usata xD
Edit: Avevo lasciato fuori "Note" dallo spoiler. Ho modificato per questo xD