La Volontà del Signore contro quella del Guerriero
Frick si passò una mano sulla fronte. Quell’uomo vaneggiava, parlava di cose troppo intime per essere conosciute. Il gigante aveva visto uomini come lui cadere col cranio frantumato, certi di poter vincere qualsiasi scontro. Di solito chi parlava tanto e con arroganza o era in superiorità numerica o era destinato a cadere presto, divorato dalla sua stessa cupidigia d’animo.
Pensò ai suoi errori, ai suoi peccati. Pensò al pavimento di casa sua, dove il sangue di sua madre e quello di suo padre si erano mischiati per un’ultima, improduttiva volta. Ricordò il dolore e la rabbia che lo avevano pervaso, avvolto, riempito. Si ricordò che alla vista del sangue di sua madre si sentì debole, come se il malanno stesse per colpire il suo corpo. Ma non si trattava di febbre o del Morbo Invernale, semplicemente dove si svuotava dell’energie, come una malsana clessidra, si riempiva d’odio. Un odio cieco, primordiale, un odio che non gli apparteneva.
Quando si era ripreso aveva la memoria confusa, i tendini in fiamme e i muscoli provati. Giaceva in ginocchio a sud del suo villaggio, madido di sudore, brandendo Gudhevn. Davanti a lui, solo distese di campi e una nuova vita.
Ora, invece, stava eretto, in piedi. Il martello lo stesso albergava nella sua mano, fiero. Aveva davanti a sé un ragazzo, di età indefinibile. Secco, capelli neri e lunghi. Portava gli occhiali, un prodigio d’ingegneria che aveva conosciuto solo dopo essere migrato al Sud. Gli venne in mente sua nonna, la ricordò cucire davanti a lui, osservarlo felice e dirgli parole piene di malinconia:
“Frick prega gli antenati perché i tuoi occhi conservino la luce del Nord”E lui, prima di dormire, per qualche anno gli antenati li aveva pregati. L’uomo era sicuro di sé, come diceva Margarete non poteva essere un pivellino. Per di più le parole grosse che utilizzava, il nome di “Dio” che invocava lo marcavano come fanatico, pronto a tutto. Frick aveva imparato a diffidare di due tipi di persone: i fanatici e i traditori. Si ricordò cosa stava provando quando, in ginocchio, osservò l’orizzonte dipanarsi a Sud: ansia. Un’ansia dettata non tanto dalla paura di essere inseguito, quanto dalla paura di quello che avrebbe trovato lungo la strada. Si sentì di nuovo perso. Non voleva correre il rischio di sottovalutare il nemico per svariate ragioni. In primis una sconfitta avrebbe decretato, con tutta probabilità, qualcosa di brutto per Margarete. E questo non poteva permetterlo; poi voleva semplicemente mettersi alla prova. L’ultimo scontro in uno contro uno lo aveva sostenuto nel suo villaggio, in mezzo alla neve e ancora brandendo una semplice spada dal taglio smussato, non un leggendario martello. A farsi domande non avrebbe concluso nulla, doveva far ballare il topolino che aveva d’innanzi. Doveva capire di cosa fosse capace e solo in quel momento, avrebbe deciso se preoccuparsi o no.
« E Sia … » Osservò il nemico negli occhi. Con molta intensità. Elaborare un piano di combattimento gli era difficile, sapeva però di doversi impegnare sin da subito. Si ricordò di Ser Jonah, un grassoccio altolocato del suo villaggio. Era un pallone gonfiato che parlava solo di quanto fosse grande lui, suo padre e tutta la sua famiglia, parlava addirittura di essere un diretto discendente di Knut il bianco. Ricordò che il mastro d’armi gli aveva consigliato di provocarlo non solo con le armi, ma anche con le parole. Quel genere di persone soffrivano particolarmente gli insulti e vivevano sul chi vive, come tutti i pieni di orgoglio. Avrebbe potuto funzionare, ma non avrebbe sfruttato subito questa tattica. Parlare, probabilmente lo avrebbe privato dell’effetto sorpresa necessario per il primo affondo.
Guardò fisso il suo avversario. Non poteva di certo scoprire tutte le sue carte, ma di sicuro non gli avrebbe risparmiato colpi. Fissò l’avversario negli occhi, facendo scorrere in sé quella volontà che andava a rimpiazzare l’intelligenza mai posseduta. Appena il suo sguardo incrociò quello dell’avversario liberò la
Volontà del Guerriero. Fino ad adesso era stato il mingherlino a sobillare l’energumeno con le parole, parole che richiamano una qual Volontà di un qual Signore, ma sperava che in quel momento Roberto lo guardasse con un occhio diverso, l’occhio di chi osserva un guerriero. I suoi muscoli si tesero tutti contemporaneamente, i suoi occhi si fecero freddi come la neve e duri come l’acciaio, persino i suoi capelli parvero muoversi, come se cullati dal vento del Nord. Si presentò così al suo avversario per la prima volta come quello che era: un leviatano del Nord, un guerriero fatto e formato e non uno zoticone, duro di comprendonio.
Frick sperò di essere riuscito a fare breccia nella mente dell’avversario, di averlo quantomeno intimorito facendogli assaggiare la sua volontà di combattimento. Senza nemmeno verificare l’esito o meno della sua offensiva il gigante si lasciò andare ad uno scatto per coprire brevemente tre dei cinque metri di distanza che separavano i due. Poi, con un movimento rotatorio prima ascendente, poi discendente, cercò di colpire l’avversario con un poderoso fendente. Il fendente si sarebbe concentrato sulla testa dell’avversario, perfettamente perpendicolare al suolo.
Portato a termine l’attacco, qualsiasi fosse stato l’esito, Frick avrebbe indietreggiato di qualche passo (pur stando nei paraggi dell’avversario) e avrebbe assunto una rozza posizione di guardia.
« Senti un po’, stecchino, quel tuo Signore lo accetta un pezzo di legno borioso e senza testa tra le sue file ? Chi lo sa, magari dopo che la avrai persa parlerai dal culo ! »CITAZIONE
Energia: 95%
Fisico: Illeso
Psiche: Illesa
CS: Forza: 1
Tecniche usate: Volontà del guerriero:
La tecnica ha natura psionica. Frick sarà in grado di far percepire la propria intenzione aggressiva all'avversario, con un semplice sguardo o una parola di minaccia. Così facendo creerà una breccia nella mente del nemico, spaventandolo e impedendogli di conseguenza una pronta reazione per i successivi istanti. La tecnica ha valenza di influenza psionica Bassa, e come tale va contrastata; perché venga attivata con successo è sufficiente che Frick stabilisca un tramite visivo o uditivo con l'avversario. Cagiona un danno Basso alla psiche della vittima.
[Consumo di energia: Basso] [Pergamena Guerriero II - Intimorire]