Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

bagliore

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view post Posted on 3/3/2014, 17:15
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koneko no baka
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cUkLicI

Vedevo la luce sopra di me, come un'aureola d'argento.


Risalivo l'oscurità raggiungendo lo splendore e nascevo dalle acque gelide, poggiando i nudi piedi sul suolo ghiacciato. Un pezzo di cielo veniva ritagliato per me e la natura veniva concessa ai miei occhi di smeraldo. Guardavo il sogno ed era realtà, toccavo la visione ed era concretezza.

Camminavo in silenzio e non un'anima trovava spazio nell'infinità attorno a me. Non avevo idea di dove stessi andando, non mi ponevo la domanda; non mi chiedevo quando mi sarei svegliata, non m'importava. Non importava più nulla. Davanti a me, poco distante si ergeva una mastodontica e splendida torre, liscia, perfetta. Camminavo, ma lei non pareva mai avvicinarsi. Davanti ai miei occhi, lo splendore del passato era il presente.

Poi un vento fresco ha iniziato a soffiare alle mie spalle, spingendomi verso la torre, l'entità. La terra vibrava, il cielo piangeva e l'aere era punteggiato di piccole stelle dorate danzanti.


« Eloise. »

questa non era la tua voce.


« Eloise. »

l'ascoltavo rapita, era meravigliosa.


« Eloise. »

mi chiamava dolcemente. Era... la torre?


« Eloise. »

mi ero fermata.



Avevo continuato a guardarla, sembrava illuminarsi. Era lei a parlarmi? Sentivo la vita scorrere impetuosa ed il desiderio farsi prepotentemente spazio nella mia mente vuota e desolata. Le mie labbra si erano mosse, incoscientemente.


« Velta. »



Allora la sua coscienza aveva inondato la mia, era grande, potente, spietata e premurosa. Era antica, meravigliosa, saggia, enigmatica. Improvvisamente la brezza aveva cambiato direzione e incontrando il mio viso, lo aveva sfiorato dolcemente, come una gentilissima carezza. Ho abbassato lentamente le palpebre e l'oscurità mi ha delicatamente avvolta.



~




Le gambe mi portarono fin là, gli occhi mi indicarono la strada, le braccia mi difesero. Ma in quel viaggio non c'era nulla di tuo, nulla di mio. Tutto era suo, tutto era della voce, tutto era di Velta.

Attraversai innumerevoli terre, pericoli, difficoltà. E tutto questo per seguire la Sua voce. Perché lo feci? Sicuramente non avrei avuto nulla da perderci, ma anche sommersa dal mio egoismo sapevo che non era così. Sentivo che ora, sollevando lo sguardo, avrei potuto vedere l'orizzonte: un orizzonte limpido e chiaro, illuminato dal bagliore della creazione. Mi capitava di ridere e piangere, senza motivo: singhiozzavo davanti ad un nido di passerotti e sorridevo alla vista di una raganella saltare fuori da uno stagno verde. Tutto era meraviglioso e tu non c'eri. I miei sogni erano sereni, il grande buco dentro di me si stava riempiendo di splendore. Chiudevo gli occhi e davanti a me appariva Velta, sempre più vicina, sempre più imponente; mi addormentavo sorridendo. Forse era proprio questo che mi era tanto mancato: una direzione.

Il giorno in cui le mie gambe si fermarono fu il giorno in cui la mia fiducia per Velta vacillò pericolosamente. Mi ritrovai sulla riva di quello che sembrava un grande lago dalle acque scure. Il cielo soffocava, sommerso di enormi e pesanti nuvole grigie. Il lago non trovava pace: misteriose forze ne agitavano la nera superficie al punto da creare un enorme vortice che terminava in un abisso buio dalla piccola circonferenza. Sul punto di andarmene, i miei occhi si posarono su quelle che sembravano antichissime statue, ormai troppo levigate per poterne definire una forma. Mi lasciarono parecchio interdetta, ma alla fine la curiosità ebbe prepotentemente la meglio, spingendo le mie gambe verso i due monoliti. Mano a mano che la mia lenta ed incerta avanzata riduceva la distanza tra me e le pietre, la foschia si diradava, rivelando una candida scia di marmo che baciava le acque tetre, portando fino al centro del lago, dove si interrompeva bruscamente. Forse era solo un'illusione?


L'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto. No, scherzi a parte, l'immagine rappresenta il sogno di Eloise.
 
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view post Posted on 4/3/2014, 16:41
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Fermati."

Una voce riverberò sopra al Gorgo, attraversandolo. Una voce eterea, ultraterrena, avvolgente eppure limpida, come appartenente al luogo stesso, a qualcosa che non fosse umano. Soltanto a un occhio sufficientemente attento la sua probabile fonte sarebbe apparsa visibile. Che fosse sempre stata lì, mimetizzata, o invece fosse emersa dalle nebbie fluttuanti all’improvviso?
La donna si stagliava sulla passerella di marmo bianco, i piedi celati dalle nebbie che la circondavano ai lati. La sua figura era esile, sarebbe, però, stato impossibile giudicarla fragile per via del suo aspetto in qualche modo sinistro. La sua pelle era perlacea e il lieve vestito ondeggiante pareva dello stesso colore ma più debole, come un semplice velo grigio che riverberasse la natura dell’essere, la sua essenza spirituale. Perfino i capelli chiari sembravano vivere di natura propria, sempre mossi da onde aeree fino ad allungarsi confusamente alle spalle della donna, imprigionati in un placido moto perpetuo. Tuttavia ad attirare l’attenzione non erano tutte queste particolarità ultraterrene, non il suo aspetto oltre l’umano.
Erano gli occhi.
Quelle perle perfette eppure selvagge, fisse sulla nuova venuta ma perennemente in movimento, come dei vortici destinati a risucchiare chiunque osasse incrociare lo sguardo di Maelstrom.

Non ti è permesso andare oltre, straniera.
…A meno che tu non voglia essere risucchiata dal Gorgo.


La stessa voce di prima. La stessa fonte indefinibile di suono, il medesimo riverbero di quel rintocco cristallino. Tuttavia a muoversi erano state le labbra della donna, bella eppure inquietante, pericolosa. Sul suo volto si era disegnato un sorriso lieve, quasi crudele, come un’increspatura sinistra in placide acque salmastre. E quegli occhi selvaggi, tanto magnetici e allo stesso tempo oscuri, si erano ridotti a fessura. Una fessura tutt’altro che amichevole che sembrava invitare a sfidarla. Pura violenza incontrollata sembrava celarsi dietro quello sguardo.
Maelstrom aprì le braccia verso i lati, fermandosi sul posto e bloccando così il passaggio. Nessuno sarebbe passato oltre, nessuno avrebbe raggiunto la Madre.
Nessuno che non avesse prima dimostrato il proprio amore per Lei.



Per questo turno, eviterò lo specchietto ma ti invito a tenere conto del fatto che Maelstrom è un avatar demoniaco:
CITAZIONE
Abilità razziale: Presenza demoniaca ~ Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Si tratta di una passiva che incute timore a tutti quelli intorno che non siano energia almeno verde.

Fatte le dovute premesse, passiamo agli onori.
Benvenuta su Asgradel e in particolare al Clan Sorya, amichetta di Holuccio (perdonami, collega, ma tendo a usare il vezzeggiativo per qualunque cosa ultimamente)! :3 Sarò io a seguirti durante il tuo arrivo e in base alla tua prestazione ti assegnerò l'energia Gialla, Verde o ti lascerò a Bianca - ma speriamo tu riesca a cavartela al meglio. ^^ Secondo il risultato riceverai anche un bonus in Gold, quindi cerca di impegnarti per bene!
Non far caso alla qualità dei miei post o alla loro scarsa lunghezza. Purtroppo non potrò dedicare alla giocata tutta l'energia e il tempo che vorrei per via di altri impegni, ma tu cerca di dare il massimo, mi raccomando! Non preoccuparti per i tempi, ma speriamo di finire il tutto prima del... 4/4.
Buona fortuna e buon divertimento!
 
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view post Posted on 8/3/2014, 21:18
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koneko no baka
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Si stagliava di fronte a me, le braccia aperte. Un alone di meraviglia avvolgeva le sue membra vagamente pallide ed i suoi capelli danzavano, schiavi di una misteriosa ed impercettibile brezza. La foschia si diradava lentamente attorno a lei, a soffici volute argentate. L'immagine della Grazia.
Rimasi senza parole, era... apparsa? Mi ricomposi ed alzai lo sguardo, nessuna spavalderia, solo determinazione. I suoi occhi incontrarono i miei e mi trafissero con proiettili invisibili di ostilità e durezza, mi tolsero il fiato. Sostenni il suo sguardo e mossi altri passi verso di lei, non mi avrebbe impedito di raggiungere la Torre. « Ti prego di liberare il passaggio. » attaccai con voce atona, « Non ho intenzione di essere fermata. » scandii bene le parole. Forse ci stavo mettendo troppa durezza, ma tu mi dicevi di continuare. Tu e Velta. Pensai alle ultime parole della donna, il Gorgo mi avrebbe risucchiata? Non la vedevo come possibilità, non dopo essere arrivata fin lì. Non dopo averci sperato così tanto, no. Continuai a ridurre la distanza tra me e la sconosciuta. Ad ogni passo la velocità aumentava, e la voce di Velta si intensificava. Un timido refolo di vento aveva preso a soffiare alle mie spalle, un silenzioso incoraggiamento in mezzo al chiasso di voci nella mia testa. Mi sentivo forte, coraggiosa, pronta. Non m'importava cosa avrei dovuto subire, non m'importavano quegli occhi dall'innaturale potere posati con spietatezza su di me. Io l'avrei raggiunta, ad ogni costo. Continuavo a camminare, quasi correre ora, fronteggiando la creatura meravigliosa.


Uhm, specchietto specchietto... ah ecco.
Comunque, buona sera Desdinova, grazie per aver scelto di accogliermi! (poi magari sei stato costretto, io questo non posso saperlo, ma spero di no:3) Farò del mio meglio, allora. Grazie ancora! (anche i miei post saranno brevi, credo... forse un po' troppo. In tal caso, fammelo notare per cortesia)
Edit: corretta una piccola svista paradossale, grazie Desdinova :3


Edited by aki - 9/3/2014, 15:27
 
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view post Posted on 11/3/2014, 13:30
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Maelstrom si morse leggermente il labbro superiore sentendo le parole della mezz’elfa, gli occhi quasi che quasi sembravano mandare bagliori verso di lei.
Come poteva ignorare il suo avvertimento, la sua presenza, come se la guardiana fosse stata un semplice ostacolo sul suo passaggio, niente più che un sassolino da smuovere per andare avanti? Sì, probabilmente era quello il ruolo che le era stato imposto, ma non poteva accettare tale natura. Lei era prima di tutto la Figlia della Madre, la sua più fedele creatura. Mettere alla prova i nuovi venuti era un compito che le era stato affidato, ma non certo il suo scopo primario. Prima veniva la protezione, l’occultazione del clan e la distruzione dei suoi nemici per evitare che riuscissero a varcarne le porte.
Non ho detto che non ti lascerò passare. Ho detto che non ti è permesso andare oltre. Non se non dimostri di esserne meritevole
disse Maelstrom con voce carica di stizza, eterea eppure feroce.
Le braccia ancora distese verso i lati, come a formare una croce antropomorfa che lentamente avanzasse sulla passerella, quasi a impedirne anche solo la vista.
Senti la Voce, vero? Il suo canto, il suo lamento… Sei sicura di essere pronta per sopportarne il fardello? Puoi ancora andare indietro. E ti conviene farlo…
Una minaccia non troppo velata, ma anche un invito a fare il contrario. A reagire, a mettersi in gioco.

Se avesse dovuto lasciare passare un’altra persona questa volta si sarebbe assicurata che fosse meritevole almeno quanto lei. O, in caso contrario, che avesse i giusti requisiti per provare a diventarlo.
E se fosse tornata indietro, dopo aver visto quel luogo? Un posto abbandonato, un Gorgo selvaggio e inospitale… Simbolo di gloria passata, retaggio di una guerra assai crudele. Anche se la nuova venuta avesse saputo tutto quello che era stato, non avrebbe mai potuto riviverlo come chi era stato direttamente coinvolto. Ai suoi occhi sarebbe apparso come un passato insignificante, ormai lontano, quasi come dei semplici dati messi a sua disposizione perché potesse raccapezzarsi nel presente.
Tuttavia non era stato soltanto questo. Distruzione, dolore, rabbia, vendetta… morte, vita, mutamento. Tutte queste e altre cose si erano mischiate e ora non ne rimaneva che il frutto. Che tutto fosse andato perso per arrivare a una soluzione tanto subdola, destinato a rimanere ricordato da pochi per essere tramandato come semplice leggenda dai posteri? Tutto quello che c’era stato… perso, così? Le vite andate perdute, le esistenze bruciate, i grandi personaggi… dei semplici nomi?

Lo stomaco di Maelstrom si contraeva sempre più mentre si preparava a combattere. Era cosciente del fatto che il suo tempo era trascorso, il suo passato era lontano, e nonostante tutto non rimaneva altro che il suo ruolo a definirla. Tutto era andato perduto. Non poteva però accettare che ogni cosa fosse dimenticata, che una semplice ragazza spadroneggiasse davanti a lei, così vicino anche a Lei.



Passiva sempre ovviamente attiva, anche se evito lo specchietto:
CITAZIONE
Abilità razziale: Presenza demoniaca ~ Per quanto possano essersi pentiti del loro passato, o essere in redenzione, gli Avatar di stampo demoniaco sono comunque e in ogni caso delle creature infernali verso le quali le altre razze non si fideranno mai, o comunque non completamente. Le loro origini non possono certo essere ignorate ed è per questo, infatti, che i demoni incutono un lieve timore in chiunque gli stia accanto, purché questo non sia un demone stesso, e che sia di energia pari o inferiore all'agente.
Non importa il carattere e l'allineamento del demone, quest'abilità funzionerà sempre e comunque, indipendentemente dai sopracitati fattori.

Mi sono lasciato un po' andare in seguito a una lezione che mi ha dato qualche pensiero, quindi ne ho approfittato per cercare di arricchire la giocata anche solo a livello introspettivo per provare a renderla più piacevole. Per quanto riguarda la lunghezza dei post, dipende: essere sintetici può aiutare, ma senza trattenersi. Molto peggio è cercare di allungare il brodo con dettagli irrilevanti o cose non spontanee. Insomma, fai come preferisci. ^^ Ognuno ha il proprio stile, ma preferisco farmi un'idea del tuo leggendo anche i prossimi post. In generale, ti consiglio le prossime volte di iniziare tracciando indirettamente un profilo generico del personaggio ma chiaro in modo che gli altri partecipanti possano immaginarselo a grandi linee anche senza necessità di leggere la scheda.
A te la tastiera.
 
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view post Posted on 23/3/2014, 17:55
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koneko no baka
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Ancora quella voce cristallina, ancora quella creatura incredibile. Davanti a me muoveva le labbra, producendo il suono celestiale, la voce stessa del Gorgo. Teneva ancora le braccia aperte, mi fermava o mi aspettava. Il ghigno sul suo viso era sparito, solo fastidio ne increspava i tratti delicati. Chiusi gli occhi, sarei arrivata a Velta con o senza il consenso della sconosciuta. Cercai di rilassarmi: troppe voci nella mia testa si affannavano per trovare una ragione della loro presenza, creando un frastuono di lamenti, grida, pianti, insulti. Che io lo volessi o no, loro erano lì, i loro volti, le loro sensazioni e pensieri non se ne sarebbero andati.


Il giorno in cui nacqui, appena i miei grandi occhi verdi videro la luce, la mia mente infinita iniziò a riempirsi di voci, sentimenti e nomi di un passato che non mi apparteneva. Conoscevo la paura del guerriero davanti alla battaglia e la fede degli antichi inginocchiati nel tempio. La soddisfazione dell'angelo e della sirena che incantano diabolicamente le prede. Come in innumerevoli vite precedenti, tutto era già visto e vissuto. Ma poi ci sei stata tu e tutto è cambiato. Un vuoto improvviso ha colmato la mia mente e come nelle minuscole cellule di una foglia, ha spinto le voci lontane, schiacciandole contro i remoti confini della memoria. Tutto ciò che appariva davanti a me oltre al buio delle palpebre eri tu. Nelle nostre notti giacevamo insieme sotto volte stellate e coperte di nuvole e fiori. Tu eri lì, da qualche parte, io lo sapevo. Dovevo solo capire come trovarti. Ed un giorno avrei toccato la tua candida pelle con le mie labbra e ti avrei sentita. Veramente.


Ma da quando Velta era arrivata, le voci nella mia testa si erano moltiplicate ed erano prepotentemente tornate in primo piano. Credo tu la disprezzasti per questo.
Mi impedisti di continuare, la voce carica di stizza e odio spiccò fra le altre. Non ero mai riuscita a ribellarmi a te, ma questa volta non volevo ascoltarti. Non temevo te e nemmeno la sconosciuta che mi bloccava il passaggio. Nessuno mi avrebbe impedito di raggiungere Velta e di ascoltare ancora ed ancora la sua voce premurosa e gentile.


Mi guardai attorno. Tutto ciò su cui i miei occhi si posavano, la natura spettralmente spoglia, i rami scheletrici che graffiavano il cielo grigio. Tutto sembrava solo un'illusione, una grande, perfetta illusione. Perfino le acque agitate e scure del Gorgo non mi convincevano. L'ampio lago sotto i miei piedi esisteva? Tutto ciò che mi circondava esisteva veramente? La donna davanti a me, i suoi occhi freddi e muti come perle, la sua pelle d'avorio perfetta, i suoi capelli curiosamente agitati. Tutto questo esisteva? E se non era così, cosa c'era al posto dell'illusione perfetta? Chi l'aveva creata e perché l'aveva fatto? Il luogo dove mi trovavo era davvero quello che avrei dovuto raggiungere? Mi ero semplicemente fatta guidare dalla sua voce, senza chiedermi dove sarei arrivata o se sarei arrivata nel posto che avevo immaginato. Ma io l'avevo davvero immaginato? No, mai.


Fissai la sconosciuta e la sua figura snella immobile. Mi concentrai sulle voci continue fino a quando non riuscii a percepirle come un unico flusso ininterrotto, come una sola grossa onda che si infrangeva contro i timpani invisibili della mia mente. Ne selezionai una parte e la direzionai verso la creatura. Come tutti gli altri, non riuscendo a sentire le voci, avrebbe udito solo un fischio acuto e prolungato, abbastanza tenace e fastidioso da distrarla per qualche secondo. Tempo più che sufficiente. Continuando a camminare, ora a correre, estrassi le due spade dai foderi incrociati in fondo alla schiena e mormorando qualche parola ne incantai le lame argentate. Non appena le fui sufficientemente vicina, chiusi con il piede destro bloccandomi all'istante. Non avevo ancora prodotto il minimo rumore. Iniziai a roteare su me stessa con l'intento di colpire la donna almeno due volte, entrambe le spade avrebbero dovuto ferirla una dopo l'altra. Successe tutto in una manciata di secondi.



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-5, -20

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illesa

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illesa








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Camminare, vedere, respirare, vivere.
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1 (destrezza)

Tutto ha un altro... sapore, odore, un'altra sensazione. Ecco tutto. È ciò che sento, con le orecchie, con il naso, con la lingua, con le dita. È ciò che vedo. Adoro toccare, sfiorare le cose. Adoro la sensazione che provoca, la leggera scarica di elettricità che attraversa le dita, chiudere gli occhi e percepire il tremore della terra sotto i passi di qualcuno. Tendere un dito e godersi le vibrazioni dell'aria al passaggio di qualcuno, cercare anche le più minuscole tracce del battito d'ali di una farfalla che generando microscopici fremiti nell'aere immobile si disperde come una goccia in un grande lago. [passiva razziale, sensi sviluppati]


Silenzio. Buio totale. Mi prodigo ogni giorno in questa abilità. Muoversi senza creare suoni, senza disperdere odori, senza poter essere individuata. In un certo senso lo trovo divertente. Voglio dire, apparire improvvisamente alle spalle di qualcuno è dannatamente spassoso, soprattutto se poi ci si ferma ad osservare la sua reazione. E vedere dalla mia posizione i miei inseguitori annaspare nel buio, rantolare bestemmie e frasi sconnesse mentre si rendono conto di avermi persa di vista. Divertente. [talento assassino, passiva di primo livello]


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Deconcentrare. Privare del sesto senso. Anche questo è spassoso. Sono sadica, vero? Ma guardare, semplicemente fermarsi a guardare i poveri malcapitati che incappano nelle voci delle mie visioni. Oh, quanto vorrei che sapeste cosa si prova. [attiva del talento da assassino, consumo basso, provoca un danno psionico basso da distrazione nella vittima]

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Oppure se, venendo colpiti dalle Lacrime di Luna provaste solo profonda desolazione e nostalgia, se la vostra mente venisse offuscata dalla paura di non farcela, se veniste schiacciati dalla consapevolezza dei vostri bei ricordi che mai torneranno, ma il vostro corpo non ne soffrisse minimamente, sarà perché le mie lame erano state precedentemente da me incantate. Ho sviluppato tempo fa questa abilità che ritengo ammirevolmente degna di nota. Saper incantare Lacrime di Luna è stata una svolta. Una svolta particolarmente utile, devo dire. [tranquillizzare, pergamena iniziale mentalista, consumo alto, danno medio + medio alla psiche, difendibile solo fisicamente]




Mi scuso immediatamente per il ritardo, ma ho avuto una marea di impegni. Letteralmente. Perdona la similitudine troppo scientifica (quella della cellula e del vacuolo) ma era troppo azzeccata.
Fine dello spoiler, passo al riassuntino:3
Non succede nulla di particolare, se non che Eloise continua a dirigersi verso Maelstrom e dopo aver utilizzato una attiva (attiva del talento - assassino) ed una pergamena (pergamena iniziale- mentalista - tranquillizzare) sferra le due tecniche medie, una per ogni spada, a Maelstrom.
Edit: corretto un piccolo errore nello specchietto.

powered by Soléy - The Sun is going down II



Edited by aki - 29/3/2014, 11:50
 
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view post Posted on 28/3/2014, 12:00
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Dopotutto aveva deciso di combattere, quella ragazza.
Per se stessa, di sua volontà, o stimolata dalla musica nella sua testa? Maelstrom non poteva davvero dirlo, ma un sorriso crudele apparve sulle sue labbra mentre l’avversaria si avvicinava risoluta, ignorando le sue parole come se solo la nenia di Velta avesse davvero importanza, anche davanti alle minacce di un essere soprannaturale. Anche quest’ultimo, in fin dei conti, non era che una creazione dello stesso Divino.
Tuttavia, se la mezzelfa non avesse voluto tirarsi indietro ma si fosse fatta ancora avanti pur di raggiungere la Madre, avrebbe pagato il pedaggio con il proprio sangue: questo era certo. Non si può sperare di raggiungere una meta tanto preziosa senza pagare un prezzo; ci fosse davvero riuscita, però, non sarebbe stato nemmeno lontanamente adeguato.
Un fischio, improvviso e terribilmente acuto, investì l’udito dello spirito. Chiuse gli occhi per un attimo, piegando rapidamente le braccia prima aperte verso le orecchie cercando di impedire l’entrata di quel suono fastidioso attraverso i timpani. Al lento e placido rumore dell’acqua vorticante, frustata a malapena dal vento, si era sostituito quel grido, inaspettato e terribile.
Quella distrazione.

Soltanto dopo un attimo Maelstrom riaprì gli occhi, nuovamente conscia della situazione impervia in cui si trovava; la sua mente ricominciava ad acquisire coscienza di ciò che la circondava, di chi aveva davanti, come se le onde sonore del suono nella sua mente si fossero quietate improvvisamente, di colpo come una stoffa le cui pieghe siano state distese con un singolo colpo secco.
La ragazza era lì, pronta a colpirla con le sue due lame. Com’era riuscita ad arrivarle addosso così rapidamente? Lei, uno dei più antichi guardiani, colta di sorpresa così, da una giovane appena arrivata?

Dal corpo dell’avatar si propagarono ondate, come una cascata furiosa che la circondasse proteggendola da qualunque offensiva. Non fosse stato per la sua natura acquatica, probabilmente, non sarebbe riuscita a parare il colpo: l’avrebbe subito in pieno essendone malamente ferita. Tuttavia lei non era una semplice umana, o un’elfa, un'orchessa… un essere terreno. Era il suo stesso corpo a proteggerla, non c’era niente che potesse scalfirla facilmente qualora se ne fosse accorta almeno un attimo prima di essere colpita.
Da nessun lato, da nessuna direzione era possibile valicare le sue difese.
Eppure il fiato dello spirito era affannato, preoccupato, conscia di aver scampato il dolore fisico quasi per fortuna.
Non poteva sottovalutare la ragazza, quella giovane creatura terrena. Non poteva dimenticare che anche lei, in fin dei conti, era stata scelta dalla Madre.
E non, di sicuro, a caso.

I suoi occhi, un tempo selvaggi, erano ora furiosi, rossi, incandescenti, mentre l’acqua che la attorniava cadeva, la difesa veniva meno dopo aver svolto il suo compito. I capelli chiari non volteggiavano più come mossi da un vento tranquillo, dalle onde di un fiume, ma si levavano ai lati, aggrovigliandosi, districandosi, confondendosi, sbattendo, come spinti dal soffio terribile di una tempesta incombente. Lo stesso Gorgo pareva più rapido nei suoi movimenti, ancora più feroce e in qualche modo arrabbiato.
Improvvisamente prese a vorticare tutto il corpo dell'essere, come immergendosi anch’esso nelle acque che lo circondavano, diventando parte di esse, dello stesso grande Vortice del luogo. Un mulinello sempre più potente sempre più violento si formò, fino a quando non eruppe in una colonna d’acqua, un geyser di proporzioni gigantesche che si fermò a mezz’aria. Un titano dalle forme indeterminate si era formato, alto più di tre metri. Solo gli occhi erano visibili in mezzo a quella coltre tempestosa.
Quei tizzoni ardenti, rossi e furenti erano fissi sulla ragazza.

NON PASSERAI!

Alla voce cristallina si era sostituita quella cavernosa di un demonio, di un essere ben oltre qualsiasi legame con l’umanità. Non meno soprannaturale di prima, ma più sinistro. E spaventoso. Degli arti d’acqua sgorgarono ai lati e dalla loro unione in avanti un intero pezzo del corpo si staccò, come un proiettile d’acqua diretto al petto della mezzelfa, rapido e forte, come un'intera marea racchiusa in un piccolo punto, concentrata in un colpo.
E a esso seguì la vera onda. Maelstrom si gettò sulla ragazza, pronto a travolgerla con il suo possente corpo. L’avrebbe buttata a terra, l’avrebbe travolta.
Finché non fosse affogata.

Stato fisico: Illesa
Stato mentale: Scombussolata, ma illesa
Energia: 100% -20% -10% = 70%
CS: 2 in Forza Fisica

_ __ ______________ __ _


Passiva razziale sempre attiva; in più tieni conto di queste due del Talento Guardiano:
CITAZIONE
» Effetto passivo: la prima caratteristica dei possessori del talento è la capacità di ricorrere alle proprie difese anche quando ciò sembra implausibile, nel momento stesso in cui l'offensiva nemica pare sul punto di andare a buon fine. Abituati a combattere qualsiasi tipo di nemico, coloro che godono di questa abilità passiva ottengono la capacità di innalzare le loro tecniche difensive istantaneamente, senza alcun vincolo di tempo o concentrazione. Anche nel caso in cui si trovassero contro un attacco incredibilmente rapido o altrettanto inaspettato, sarebbero in grado di reagire comunque con prontezza, innalzando difese al proprio corpo che si formeranno con quanta più rapidità.

CITAZIONE
» Effetto passivo: con l'aumentare del potere del portatore, anche le sue capacità si acuiscono, risaltando persino fra gli utilizzatori dell'innata e rendendo le sue egide inviolabili da chiunque, indipendentemente dal numero di attacchi a cui devono far fronte. Se per un uomo normale, infatti, lanciare una difesa che protegga se stesso e gli altri risulta più impegnativo che castare una normale barriera, lo stesso non si può dire per coloro che sono nati sotto il segno del talento. Per loro qualsiasi difesa ad area avrà potenza pari al consumo impiegato per generarla; ciò permetterà loro di uscire indenni dalle schermaglie contro più avversari, così come da circostanze in grado di metterli altrettanto in pericolo.

A livello di attive, considera una difesa variabile utilizzata a consumo Alto e questa pergamena dello Sciamano:
CITAZIONE
Proiettile acquatico: Lo sciamano genera una piccola sfera d'acqua che, come un vero e proprio proiettile, spara verso l'avversario.
La tecnica ha natura magica. Il caster, non necessitando di particolari tempi di concentrazione, crea dal nulla un quantitativo d'acqua sul proprio palmo della mano o in prossimità di un dito proteso e la scaglia in direzione del bersaglio scelto. Questo oggetto avrà le stesse caratteristiche (velocità, consistenza) di un proiettile sparato da una normale pistola, ma causerà danni e dolori proporzionati al consumo energetico speso pur non lasciando segni all'esterno del corpo colpito. Potranno essere scagliati fino a un massimo di quattro proiettili con un singolo utilizzo di questa tecnica, e in quel caso il loro potenziale sarà suddiviso equamente tra le varie pallottole acquatiche (la potenza di due proiettili sarà di metà di un Medio ciascuno, di tre equivarrà a un terzo di Medio e per quattro sarà di un quarto). La tecnica è personalizzabile con qualsiasi tipo di liquido non abbia caratteristiche differenti dall'acqua. Ha potenza e consumo complessivi Medi.
Consumo di energia: Medio

_ __ ______________ __ _


Riassuntino! Allora, Maelstrom subisce la distrazione, ma riesce a parare l'attacco grazie alla passiva del Talento che le permette di formare una cascata d'acqua attorno a sé improvvisamente. È però scombussolata e terribilmente adirata per essere stata messa in difficoltà. Si trasforma, infatti, assumendo la sua forma demoniaca di un titano acquatico alto circa tre metri. Ti scaglia contro un proiettile acquatico e poi si getta contro di te con le sue 2 CS in Forza fisica.

Per il resto, molto buono, sebbene abbia fatto un errore nello specchietto che t'ho segnalato via mp. Nulla di grave o compromettente, quindi sta' tranquilla. Perdona il tempo trascorso, ma ho avuto un poco da fare e impegni vari. Speravo di riuscire a rispondere più rapidamente, ma spero di compensare con quel po' di impegno che sto impiegando per fare dei post non limitati a due paroline di circostanza.
A te la tastiera e buona continuazione!


Edited by Desdinova - 28/3/2014, 12:16
 
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view post Posted on 31/3/2014, 22:05
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Spalancai gli occhi. Le mie lame si bloccarono, creando spruzzi che zampillarono ovunque nella collisione con la cascata improvvisamente materializzatasi. Che rapidità sorprendente. Pensavo davvero di essere stata sufficientemente veloce. La soddisfazione della donna, invece, non sembrava pari alla mia ammirazione nei suoi confronti. La sua difesa era stata perfetta, ma lei non pareva esaudita, anzi. I suoi occhi, da perle divennero rubini incandescenti, il suo viso s'indurì in una maschera di odio e rabbia. Il suo splendido corpo d'acqua iniziò a vorticare su sé stesso, specchio del Gorgo ed unendosi alle sue acque scure scomparve per mezzo secondo. La mascella mi cadde un po' lasciandomi la bocca semi aperta in un muto stupore. Avevo sempre immaginato l'inferno come una fangosa conca divorata dalle fiamme, ma guardandomi furiosamente attorno tutto ciò di cui potevo rendermi conto era un quantitativo esagerato di acqua. Non appena riuscii a togliermela dagli occhi, non potei fare a meno di sperare in un errore.


Davanti a me si ergeva un colossale essere indemoniato, che mi ruggiva addosso con tanta furia e tanto odio da far impazzire le acque del lago da cui lo stesso nasceva. Ora la tetra superficie del Gorgo mulinava straordinariamente veloce, faceva vibrare la stretta passerella sotto i miei piedi. La voce del titano m'investì, come il soffio di una potente e gelida bora. Gonfiai il petto e ridussi gli occhi a due fessure, fronteggiando il mio nuovo nemico. Gridai rabbiosamente con tutto il fiato possibile. Iniziavo a sudare freddo, anche se non l'avrei mai ammesso. Lo guardavo e dentro ai suoi occhi scorgevo il riflesso della mia minuscola figura, in equilibrio sulla stretta superficie della passerella. Troppo svantaggio, troppo distacco. « Velta! » gridai con frustrazione.


Iniziai ad imprecare fra i denti quando dal gigantesco corpo del mostro presero lentamente forma due colossali braccia. Si unirono, a tre quarti della via aerea tra me e Maelstrom. Grazie a quel terzo punto i nostri petti, come su un'unica retta, si unirono, garantendo una traiettoria perfetta per il minuscolo proiettile nascente dalle dita del titano. Misi in bocca la punta dell'indice e la estrassi subito. Distesi il braccio in aria, di fronte a me, allargando le dita. Con un leggero schiocco il proiettile si staccò dalla mano di Maelstrom, dirigendosi ad una velocità sovrannaturale verso di me. Ne udii appena il sibilo, ma la sensibile pelle del mio polpastrello inumidito vibrò furiosamente. Aspettai finché non fu insopportabile, poi mi scansai rapidamente di lato. Lo mancai per pochissimo, l'adrenalina mi consumò, letteralmente.


Ce l'avevo fatta, o almeno così pensavo. Ma non appena mi voltai di nuovo verso colei che fino a pochi istanti prima era stata una magnifica donna, era già troppo tardi. Ciò che riuscii effettivamente a vedere fu solo una mastodontica onda, abbattersi su di me. Mi misi a correre, le gambe più rapide di quanto avessi osato sperare. Sarebbe bastato poco. Così poco. La gigantesca massa d'acqua si abbatté su una superficie tanto estesa da togliere il fiato. Mi colpì di poco, mandando il mio fragile corpo in rotazione, una pericolosa rotazione che fortunatamente si concluse con un impatto abbastanza doloroso sui piedi. L'urto provocò una spinta all'indietro, che compensai con una lunga scivolata sulla passerella bagnata. Mi bastò spostare l'equilibrio in avanti ed allungare una mano a terra di fronte a me per evitare una rovinosa caduta al suolo o peggio ancora nel lago. Mi fermai dopo una decina di metri, le caviglie che pulsavano dolorosamente. Strinsi i denti e mi concentrai su una possibile soluzione. In una manciata di secondi, il colossale essere riprese la sua forma, senza che il selvaggio impatto con il suolo ed il resto del lago l'avessero nemmeno lontanamente scalfito. Chiusi gli occhi, pronta ad attaccare ancora. Nella mia testa, mi concentrai sul vuoto.


Arrivarono da tutte le direzioni. Strisciando e sibilando come serpenti, volando e gracchiando come corvi. Ora erano davanti a me e fluttuavano a mezz'aria prendendo la forma di una nebulosa scura. Incubi. Come fossi stata la sua marionettista, ad un mio cenno, la nebulosa iniziò a muoversi e ad acquistare velocità, dirigendosi verso il viso del gigantesco essere. Avrebbe dovuto confondere Maelstrom, almeno per un po'. Mi serviva tempo. Non appena l'illusione fu abbastanza vicina al titano, impugnai l'arco e scagliai in direzione del suo viso tre frecce in rapida successione. Mi morsi il labbro nella speranza della riuscita dei colpi. Credo avessi paura. Sentivo l'umidità appiccicarsi al mio viso; il dolce suono delle onde del Gorgo ora veniva offuscato da ciò che di più simile ricordassi al ringhio sommesso di una gigantesca bestia addormentata sul fondo del lago. Il respiro del titano accompagnava quel suono sinistro e creava brevi ondate di aria fresca che si abbattevano su di me. Lo osservai. Con cosa si ferisce un gigante d'acqua?



qfdp8AL


-10, -10

PFNBWB5


danno basso da contusione alle caviglie

PFNBWB5


illesa








8xXUqlp
Camminare, vedere, respirare, vivere.
HbrixqD

1 (destrezza)

Tutto ha un altro... sapore, odore, un'altra sensazione. Ecco tutto. È ciò che sento, con le orecchie, con il naso, con la lingua, con le dita. È ciò che vedo. Adoro toccare, sfiorare le cose. Adoro la sensazione che provoca, la leggera scarica di elettricità che attraversa le dita, chiudere gli occhi e percepire il tremore della terra sotto i passi di qualcuno. Tendere un dito e godersi le vibrazioni dell'aria al passaggio di qualcuno, cercare anche le più minuscole tracce del battito d'ali di una farfalla che generando microscopici fremiti nell'aere immobile si disperde come una goccia in un grande lago. [passiva razziale, sensi sviluppati]


Silenzio. Buio totale. Mi prodigo ogni giorno in questa abilità. Muoversi senza creare suoni, senza disperdere odori, senza poter essere individuata. In un certo senso lo trovo divertente. Voglio dire, apparire improvvisamente alle spalle di qualcuno è dannatamente spassoso, soprattutto se poi ci si ferma ad osservare la sua reazione. E vedere dalla mia posizione i miei inseguitori annaspare nel buio, rantolare bestemmie e frasi sconnesse mentre si rendono conto di avermi persa di vista. Divertente. [talento assassino, passiva di primo livello]


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Intoccabile. Ecco cosa sono. O almeno cosa mi sforzo di essere. So schivare molto bene gli attacchi fisici. Mi riesce particolarmente bene spostarmi all'ultimo secondo, saltare via, defilarmi sinuosamente, smaterializzarmi il più in fretta possibile, lontano da armi che possano toccarmi. Ci sono voluti anni, ma ora me la cavo bene, notevolmente bene. Ed anche questo è divertente, faticoso ma divertente. [abilità personale variabile, difensiva, consumo variabile: il caster riesce a schivare quasi qualsiasi attacco fisico o magico di potenza pari o inferiore al consumo speso]

yg7FA9F

E se invece davanti a me cadeste per un'altro motivo allora la situazione si sarebbe fatta sicuramente più seria e pericolosa. Questo perché davanti a voi sarebbe apparsa una grossa nebulosa scura e mossa da strane energie, tormentata da lamenti e gridi, sibili e gemiti sofferenti. Loro sono i miei incubi. E dopo che li avrete guardati per i centesimi di secondo necessari a realizzare il pericolo vi investiranno con tutta la loro forza, comportando la vostra rovinosa caduta al suolo e la vostra confusione totale mentre annasperete ed agiterete gli arti compulsamente cercando di uscirne. [stormo illusione, pergamena inizale mentalista, consumo medio, danno medio alla psiche, provoca la perdita dell'equilibrio]




Beh, questo post è dedito all'azione ^^ Scherzi a parte, Eloise si difende dal proiettile d'acqua tramite la variabile difensiva (consumo medio) ma viene colpita, seppur non malamente, da Maelstrom (danno basso). In seguito utilizza la pergamena Stormo illusione (consumo medio) e scaglia tre delle quindici frecce in mio possesso come attacco fisico. Buona continuazione :3

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Edited by aki - 1/4/2014, 08:08
 
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view post Posted on 2/4/2014, 13:40
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Maledetta ragazzina, stupida ingenua poppante.
Come poteva, lei, essersela cavata con un semplice contraccolpo dopo l’assalto di Maelstrom, di un essere tanto grande e potente? Lo sguardo dello spirito non sembrava, non poteva, tradire nulla più dell’estrema furia che già l’aveva consumato, ma un urlo provenne dalle sue fauci acquatiche spalancate, manifestando la sua frustrazione e il pericolo incombente.
La minaccia che avrebbero subito i sopravvissuti.
Un boato tanto potente da far tremare l’intero posto provenne dalla sua bocca. Quella mezzelfa si ostinava a combattere non un semplice avversario, ma il luogo stesso. Perché la sua volontà di raggiungere la Madre era così grande? Maelstrom non poteva condividere l’amore per quest’ultima così facilmente.
No, non era ancora sufficiente, non ancora! Non aveva ancora dimostrato abbastanza. Una piccola ferita e un po’ di coraggio non erano nemmeno lontanamente sufficienti a conoscere tutto del Sorya, tutto di Velta. Le era già stato concesso di udire il suo canto, ma non avrebbe vinto tutto così facilmente.
Non c’era posto per i viziati tra le fila del Clan.

Eppure, per un attimo, quel luogo non fu più in suo potere.
Qualcosa si era insediato, qualcos’altro si stava insinuando. Gli stava venendo addosso.
Una nuvola di corvi comparve, pronta a beccare i suoi occhi spalancati, colti dalla sorpresa. Quei volatili, neri come la pece, improvvisi quanto la morte cui da sempre erano legati, non avrebbero mai potuto portare l’oscurità a quel demone, no. Lui già la possedeva.
Aveva visto troppe cose, vissuto catastrofi troppo grandi per avere davvero timore di un gruppo di uccelli. Si tirò indietro, ponendo le braccia enormi davanti al proprio viso, ma cadde all’indietro, come sospinto dalla grande forza del numero che gli si gettava contro… Grande forza?
Non avevano effetto, non possedevano sostanza. Erano immateriali e pertanto non lo stavano colpendo. Allora… perché si era difeso sino a cadere sotto la loro minaccia? Cos’erano?

All’improvviso un dolore acuto ruppe l’illusione, una freccia passò attraverso di essa come spuntando dalla nebbia. Colpì il braccio alzato del gigante acquatico. Spruzzi d’acqua sgorgarono perpendicolari, come da una ferita, mentre l’arto destro cadeva immobile al lato dell’essere, come un ramo quasi privo di vita ancora attaccato alla pianta.
Gli occhi sbarrati dalla sorpresa, per un attimo immobili, ripresero nuovamente a vorticare, ancor più furenti, non più rossi come tizzoni ma scuri come dei buchi neri, pronti a risucchiare con l’odio qualunque cosa avessero incontrato. Con l’arto sinistro ruppe di lato le altre due frecce che stavano arrivando, quasi fossero state semplici foglie.
No, non si sarebbe fatto ferire ulteriormente da quell’esserino, dai suoi sporchi inganni. L’avrebbe pagata, avrebbe sanguinato. E non acqua. Il marmo bianco avrebbe assaporato il rosso del sangue di quella mezzelfa finché le stesse acque del Gorgo, dello spirito stesso, non fossero diventate cremisi. Soltanto allora sarebbe stato soddisfatto. L’onta sarebbe stata ripulita con l’onda di dolore.

Maelstrom appoggiò il braccio ferito al terreno tenendo quello che poteva essere un palmo rivolto a terra. Chiuse gli occhi per un attimo, come concentrandosi, per poi riaprirli subito dopo. Fissi sulla ragazza, si ridussero a una fessura adirata non appena la intravidero. Non solo la furia si nascondeva dietro quello sguardo, ma anche una sorta di sadico sarcasmo si poteva evincere dalla smorfia che assunse la linea della sua bocca chiusa.
Degli zampilli cominciarono a sgorgare, a muoversi, dalla ferita gocciolante acqua, dirigendosi rapidamente verso l’avversaria, come se la passerella stessa avesse iniziato a sanguinare come lo spirito. Tuttavia quello era soltanto un assaggio di ciò che sarebbe seguito.
Voleva andare oltre, la ragazza? Volare, superare il suo avversario?
Forse non aveva capito contro chi si era parata davanti, non ancora.
Tuttavia lui l’avrebbe accontentata. L’avrebbe fatta volare.

Nella breve attesa un urlo proruppe dalle fauci del mostro, parole disarticolate, prive di significato, come appartenenti a un linguaggio primitivo e atavico.
Il viaggio della mezzelfa finiva qui.
La passerella fu scossa dalle onde di suono, le acque si ritirarono un poco, anch’esse spaventate, mentre il boato cavernoso si diffondeva tanto prepotentemente da far rizzare i capelli a chiunque fosse stato lì intorno, spingendolo a scappare, a fuggire da quell’incubo infernale.
Tuttavia non c’era più via di scampo. Lo zampillo stava per trasformarsi in un’imponente colonna d’acqua, più alta della sua stessa origine, da cui sarebbe stato quasi impossibile sfuggire. Una volta che la ragazza fosse stata travolta dal geyser, il gigante si sarebbe nuovamente gettato su di lei, come un corvo su un cadavere, per finire ciò che aveva iniziato.
E la Madre sarebbe rimasta di Maelstrom. Soltanto sua.

Stato fisico: danno Medio al braccio destro
Stato mentale: Scombussolata, danno Medio
Energia: 70% -20% -10% = 40%

Passiva razziale sempre attiva; in più tieni conto di queste due del Talento Guardiano:
CITAZIONE
» Effetto passivo: la prima caratteristica dei possessori del talento è la capacità di ricorrere alle proprie difese anche quando ciò sembra implausibile, nel momento stesso in cui l'offensiva nemica pare sul punto di andare a buon fine. Abituati a combattere qualsiasi tipo di nemico, coloro che godono di questa abilità passiva ottengono la capacità di innalzare le loro tecniche difensive istantaneamente, senza alcun vincolo di tempo o concentrazione. Anche nel caso in cui si trovassero contro un attacco incredibilmente rapido o altrettanto inaspettato, sarebbero in grado di reagire comunque con prontezza, innalzando difese al proprio corpo che si formeranno con quanta più rapidità.

CITAZIONE
» Effetto passivo: con l'aumentare del potere del portatore, anche le sue capacità si acuiscono, risaltando persino fra gli utilizzatori dell'innata e rendendo le sue egide inviolabili da chiunque, indipendentemente dal numero di attacchi a cui devono far fronte. Se per un uomo normale, infatti, lanciare una difesa che protegga se stesso e gli altri risulta più impegnativo che castare una normale barriera, lo stesso non si può dire per coloro che sono nati sotto il segno del talento. Per loro qualsiasi difesa ad area avrà potenza pari al consumo impiegato per generarla; ciò permetterà loro di uscire indenni dalle schermaglie contro più avversari, così come da circostanze in grado di metterli altrettanto in pericolo.

_ __ ______________ __ _

A livello di attive, considera una tecnica personale che causi danno psionico Medio e che incuta timore, e questa pergamena dello Sciamano:
CITAZIONE
Colonna d'acqua: Lo sciamano posa una mano per terra e genera sotto ai piedi del nemico un potente geyser.
La tecnica ha natura magica. Il caster, poggiando appena una mano sul terreno, può far scaturire dal terreno sotto al nemico una colonna d'acqua di dimensioni ragguardevoli (diametro di cinque metri) che si solleverà in aria per molti metri. La tecnica verrà anticipata da una serie di zampilli che, partendo dalla mano del caster, raggiungeranno il bersaglio fino all'eruzione acquatica. Se particolarmente vicino, anche il caster sarà sbalzato via dalla tecnica. Essa è personalizzabile con qualsiasi liquido abbia caratteristiche identiche alla normale acqua. Causa danni Alti.
Consumo di energia: Alto

_ __ ______________ __ _


Come avrai facilmente immaginato, Maelstrom subisce gli attacchi rivolti, in particolare Stormo Illusione, che lo fa cadere, e una freccia inaspettata, che gli causa un danno Medio per via dell'effetto sorpresa. Para grazie alle CS aggiuntive, con la semplice forza fisica, le altre due, ma... reagisce. Inizia a creare la colonna d'acqua attraverso gli zampilli del braccio ferito - inutilizzabile, ma comunque appoggiabile almeno a terra -, e nel frattempo lancia un boato che causa uno psionico medio e incute timore. Subito dopo, quasi insieme all'attacco mentale, dovrebbe seguire la creazione della colonna d'acqua. Infine, Maelstrom si prepara a gettarsi sull'avversaria, a travolgerla di nuovo con il suo corpo, come nel turno precedente.

Partiamo dicendo che il prossimo dovrebbe essere l'ultimo post e ti invito a finire bene ciò che hai iniziato. Posso già annotarti ora, prima del giudizio, che tre frecce sono troppine. Una è il minimo, due vanno bene, tre sono eccessive. Ci sto andando abbastanza pesante, a 'sto giro, per vedere come reagisci; non per astio personale, eh! Soprattutto perché ho concesso che fossi tu a iniziare a combattere, quindi vorrei vedere come gestisci i danni visto che un medio d'attacco era pochino.
E non ti offendere per gli insulti all'inizio: sono detti da Maelstrom che è un antico guardiano dalla natura abbastanza... iraconda. Solo un pochino, però, eh! In realtà è un cucciolone, sotto sotto. :3
Perdona l'aspetto estetico dello specchietto, ma finché è chiaro preferisco non perdermi in minuzie estetiche per un personaggio le cui tecniche non sono così fisse. ^^'
 
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view post Posted on 9/4/2014, 20:31
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koneko no baka
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Stetti a guardare la nebulosa abbattersi sul viso di Maelstrom, che vacillando iniziò una rovinosa caduta al suolo. Improvvisamente parò il gigantesco braccio davanti al viso, cercando di scacciare i corvi come un bambino davanti ad uno sciame di api. Questo non era previsto, maledizione. Mi morsi forte il labbro mentre la prima freccia si conficcava e trapassava il colossale arto del titano, lasciando un minuscolo foro dal quale fuoriuscirono a getto numerosi fiotti d'acqua. Maelstrom stava sanguinando.
Tenni fissi gli occhi su di lui, mentre con la sinistra stringevo forte l'arco. La destra tremava, pronta a correre ancora alla faretra. Gli ultimi due dardi incontrarono il braccio sano del gigante e si spezzarono sotto il suo poderoso colpo, come ramoscelli. Spalancò le fauci enormi e gridò contro le soffici nuvole grige silenti.

Dentro di me, in qualche remoto e buio angolo, risuonò una risata argentina ed evanescente; creando echi lontani si disperse, come la caduta di una goccia in un lago sotterraneo. Sembravi soddisfatta del succedersi degli eventi, quasi divertita. Ma non solo questo. In quel riso, stideva una nota amara di gelosia. Stavo facendo tutto questo per Lei, rischiavo la mia vita per Velta e tu lo sapevi. Non me l'avresti mai perdonato, ma non m'importava. Non in quel momento, non quando ero così vicina, no. Sarebbe bastato così poco. Ancora un piccolo sforzo. Raccolsi tutte le energie rimaste ed il coraggio che ancora fingevo di avere e sollevai lo sguardo. Fronteggiai Maelstrom a testa alta, senza curarmi di quanto io stessa mi sopravvalutassi.
"Facciamola finita." pensai decisa.

Stetti a guardarlo. Lo guardai cadere, gridare. Lo guardai posare lo sguardo sul braccio che ora giaceva a lato del suo colossale corpo, immobile. Lo guardai chiudere gli occhi e riaprirli, un tempo perlacei, poi rossi, ora si tinsero di oscurità, due opali luccicanti di rabbia. Lo guardai provare dolore. Lo guardai mentre appoggiava il palmo della mano sanguinante al suolo provocando sulla passerella l'eruzione di numerosi, piccoli geyser. I suoi occhi si posarono su di me, due fessure scure ed agghiaccianti. Sul suo viso prese lentamente forma una smorfia sadica e perversa. Sul momento non riuscii a capire. Le fessure continuavano a vorticare, il suo enorme volto spaventosamente vicino a me. Non appena mi resi conto di ciò che stava per accadere era già troppo tardi. Fu come un'unica, lentissima scena. Come se avessi avuto quei pochi secondi per scappare e non li avessi sfruttati. Poi ogni suono cessò di esistere. Riuscii solo a vedere il titano e la sua gigantesca bocca spalancata, la mia pelle che frizzava furiosamente. Tutt'attorno, la natura veniva scossa da quello che avrebbe potuto essere un forte vento ed il lago creava increspature ed onde come un bicchiere colmo adagiato sulla membrana di un tamburello. Vento o suono? Non avrei saputo dirlo, ero come sorda. Ma le forme di fronte ai miei occhi iniziavano a distorgersi come volute di fumo ed a creare illusioni di visi arcigni, folletti malvagi e demoni di ogni sorta. Iniziai a tremare, mi venne la nausea.La paura prese possesso di me, patteggiando con il terrore in cambio della mia immobilità. La poca razionalità rimasta, una vocina chiusa in una gabbia in fondo al cervello cercava di parlarmi. "E' solo un'illusione, scappa!". Continuava a ripeterlo, continuava a gridare. Ma le figure erano sempre più grandi, coprivano il bosco, coprivano il cielo. Mi sentii persa. Fino a quando, chiudendo gli occhi riuscii a pensare di nuovo razionalmente. Mi diedi il tempo. Tutto il tempo.

Riaprii di colpo gli occhi. Il mio esile corpo scosso da brevi e decise convulsioni. Stava arrivando il terrore, lo sentivo. Cercai di pensare razionalmente, almeno un po'. Le mie gambe tremavano, le guardai sorpresa. Mi sentivo leggera, come immersa in uno strano ed impalpabile liquido amniotico. Ma ero sicura di non essere così spaventata, le gambe non mi cedevano così facilmente. Improvvisamente capii. Come un minuscolo granello di polline da una gigantesca margherita, la mia mente si distaccò dall'illusione. Lentamente,dolorosamente. La terra tremava. Mi gettai all'indietro, scivolai e caddi sulla schiena. L'impatto non mi deconcentrò. Iniziai a strisciare penosamente più lontano possibile, spingendomi con le gambe.


Suono.


Davanti a me, eruppe dal terreno una colossale colonna d'acqua, oltre quindici metri. Il mio viso si colorò di orrore mentre i miei occhi si riempivano della visione orrenda del mio minuscolo corpo sbalzato nell'aria muta. Assieme al fischio dell'acqua si unì un urlo raccapricciante, disumano. Lasciai che l'acqua vaporizzata e le sue minuscole goccioline si posassero sul mio volto pallido. E stetti, in silenzio e tremante seduta sulla passerella. Osservai Maelstrom, gli occhi un misto fra l'orrore, la sorpresa, l'accusa. Sembrò gonfiarsi,come fosse stato orgoglioso. Poi, fiero della sua grandezza si gettò ancora su di me. Ma io non chiusi gli occhi.

La gigantesca onda si abbatté su di me, sbattendomi supina sul marmo. Una fitta alla nuca annebbiò la mia vista con un'esplosioni di piccoli puntini neri. Appena l'ossigeno accarezzò di nuovo la mia pelle portai la destra alla fronte e la massaggiai piano. Cercai di muovere le gambe, di torcere le caviglie. Quando infine arrivai a muovere le dita delle mani, imprecando mi resi conto di aver perso Stradivarius. Sbattei il pugno per terra e mi guardai attorno. L'acqua sparsa durante la collisione iniziò a ritirarsi, pronta a ricreare la ormai familiare forma del titano. Balzai in piedi, lottando contro la protesta delle gambe ed iniziai a correre verso la fine della passerella. Sfoderai un sorriso sadico. Non se ne sarebbe nemmeno accorto. Lasciai che i miei piedi scivolassero sul marmo cosparso da una patina di acqua gelida e sgusciai fra le gambe del titano. Quando gli fui dietro, bloccai la mia avanzata e sfilai la spada dal suo fodero scuro. Menai un fendente con la destra, diretto a quello che avrebbe dovuto essere il polpaccio del gigante acquatico. Avrebbe dovuto colpirlo e quasi sicuramente mandarlo con la faccia a terra. L'adrenalina mi avvolse, nella sua aura pericolosamente inebriante. La mia prossima mossa sarebbe stata più semplice, immediata ed efficace. Una volta atterrato Maelstrom, sarei corsa parallela al suo enorme corpo ed una volta raggiunti i fianchi, avrei affondato la mia lama nella sua massa d'acqua. Avrei usato entrambe le braccia, gli avrei fatto male. Sarebbe stato abbastanza. Si sarebbe pentito di avermi chiesto tanto.


E sarebbe tornato nel suo antro buio a leccarsi le ferite in silenzio.



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-10, -10, -20, -5

PFNBWB5


danno basso da contusione alle caviglie
contusione alla testa (nuca)

PFNBWB5


molto impaurita








8xXUqlp
Camminare, vedere, respirare, vivere.
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1 (destrezza)

Tutto ha un altro... sapore, odore, un'altra sensazione. Ecco tutto. È ciò che sento, con le orecchie, con il naso, con la lingua, con le dita. È ciò che vedo. Adoro toccare, sfiorare le cose. Adoro la sensazione che provoca, la leggera scarica di elettricità che attraversa le dita, chiudere gli occhi e percepire il tremore della terra sotto i passi di qualcuno. Tendere un dito e godersi le vibrazioni dell'aria al passaggio di qualcuno, cercare anche le più minuscole tracce del battito d'ali di una farfalla che generando microscopici fremiti nell'aere immobile si disperde come una goccia in un grande lago. [passiva razziale, sensi sviluppati]


Silenzio. Buio totale. Mi prodigo ogni giorno in questa abilità. Muoversi senza creare suoni, senza disperdere odori, senza poter essere individuata. In un certo senso lo trovo divertente. Voglio dire, apparire improvvisamente alle spalle di qualcuno è dannatamente spassoso, soprattutto se poi ci si ferma ad osservare la sua reazione. E vedere dalla mia posizione i miei inseguitori annaspare nel buio, rantolare bestemmie e frasi sconnesse mentre si rendono conto di avermi persa di vista. Divertente. [talento assassino, passiva di primo livello]


0e8luhE

Intoccabile. Ecco cosa sono. O almeno cosa mi sforzo di essere. So schivare molto bene gli attacchi fisici. Mi riesce particolarmente bene spostarmi all'ultimo secondo, saltare via, defilarmi sinuosamente, smaterializzarmi il più in fretta possibile, lontano da armi che possano toccarmi. Ci sono voluti anni, ma ora me la cavo bene, notevolmente bene. Ed anche questo è divertente, faticoso ma divertente. [abilità personale variabile, difensiva, consumo variabile: il caster riesce a schivare quasi qualsiasi attacco fisico o magico di potenza pari o inferiore al consumo speso]

yg7FA9F

A volte mi sento davvero poco corretta. Mi capita spesso e trovo estremamente comodo colpire un nemico alle gambe o verso il basso e metterlo in ginocchio davanti a me prima di sferrare il colpo decisivo. Mi presento di solito dietro l'avversario e cerco di offenderlo con gran forza sulle gambe in modo che il malcapitato cada penosamente in ginocchio o addirittura faccia a terra per poi colpirlo seriamente. [colpo basso, pergamena iniziale mentalista, consumo basso, danno basso al fisico, provoca la perdita dell'equilibrio e la caduta dell'avversario]




Ecco l'ultimo post ^^ riassumendo, Eloise si difende dalla Colonna d'acqua (consumo alto) ma non riesce a schivare l'attacco fisico di Maelstrom e subisce un medio a differenza dell'altra volta dato che poco prima ha subito anche un altro medio (psionico) e si trova in svantaggio. Perde l'arco quando Maelstrom si getta su di lei. Infine si posiziona alle spalle del titano per poterlo colpire alle gambe (Colpo Basso, consumo basso, danno basso al fisico) e per poterlo colpire su un fianco nel caso Maelstrom cadesse a terra (attacco fisico, colpo a due mani). Ecco fatto :3

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view post Posted on 10/4/2014, 20:03
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Basta così.

Una voce eterea dilagò nella mente dello spirito e tutto si fermò per un istante, come se l’intero mondo fosse stato congelato da quel suono ultraterreno: dalla voce di Velta. Le acque si fermarono, le gocce rimasero sospese a mezz’aria e a Maelstrom mancò il fiato.
Aveva parlato, Lei aveva deciso.
All’improvviso la forma del titano fu circondata da un vortice tranquillo che lo nascose alla vista e, nel giro di un attimo, le acque si dispersero. Tutte le acque: il Gorgo si stava dissolvendo.
Soltanto la dama che faceva da guardia alle porte del Clan rimase, essere antico e bellissimo che ondeggiava come la superficie di un tranquillo rivolo di pianura. Tutto era placato, tutto era risolto.
Non sapeva chi fosse questa mezzelfa, ma Maelstrom non poteva fare a meno di guardarla con un certo affetto ora, attraverso i suoi occhi perlacei. Grazie a lei aveva udito nuovamente la voce della madre, aveva assaporato una volta ancora le sue note. Anche se solo per un attimo, sarebbe stato sufficiente a placare la sua ira, la sua sete per molto tempo a venire. Un tale premio per la sua dedizione era molto più di ciò che potesse chiedere, di ciò che potesse sperare. E tutto quello che le bastasse per continuare a proteggere il Clan.

Ora quella ragazza dagli occhi verdi poteva davvero essere sua sorella.
Aveva superato la prova.
I chiari capelli acquei librarono in aria mentre la donna si voltava di lato, alzando lentamente un braccio verso le due statue al fondo della passerella. Subito esse si mossero e il rumore della pietra che scorreva invase il luogo finché con uno schiocco improvviso non rimbombò, quasi a enunciare l’apertura delle porte.
Il Sorya si apriva, accettava una nuova venuta.

Maelstrom digrignò per un secondo le labbra pallide mentre chiudeva gli occhi in una fitta di dolore, portandosi una mano alla ferita del braccio. Aveva svolto bene il suo compito e non poteva lamentarsi dei danni subiti.
Si voltò verso la mezzelfa.

Hai superato la prova. Puoi andare oltre, ora. Benvenuta al Sorya.

La sua voce era cristallina e divina come sempre, ma gentilezza proveniva da essa. E anche una nota di tristezza.
Lei, la ragazza, sarebbe potuta andare oltre, raggiungere la sede del Clan e divenirne davvero parte. La dama del lago, invece, sarebbe dovuta rimanere a sorvegliarla. Non si sarebbe potuta muovere, non poteva andarsene. Quello era il suo compito, quello il suo posto. Si morse il labbro. Tanto tempo era passato da quando aveva visto davvero quel che giaceva al di sotto, altrettanto da quando c’era stata la distruzione.
Da quanto era lassù a impedire che fosse vista da occhi sconosciuti?
Non aveva davvero importanza il tempo del passato per un essere immortale, eppure non poteva fare a meno di chiedersi quanto avrebbe dovuto attendere di nuovo per udire ancora la voce di Velta.
Tuttavia avrebbe atteso tutto il tempo del mondo, come sempre, anche solo per sentire una sua parola.
E poi, come nebbia, Maelstrom si dissolse nell’aria e il grande Vortice tornò a formarsi attorno alla passerella.
Eterna illusione.



Riassumendo, Maelstrom si difende dall'attacco con una difesa assoluta acquatica che sfrutta per ritrasformarmi in donna. Dopodiché apre le porte del Clan e, dopo aver atteso che tu sia passata, torna a formare il Gorgo.
Passiamo ora ai giudizi.

Scrittura - Hai già scritto in passato e si nota, ma forse non in giochi di ruolo. Questo tuo punto è forse il più interessante, eppure quello con più sbavature. Sbavature non dirette, ché i tuoi post sono quasi impeccabili – ho notato solo qualche svista decisamente sporadica, ma in generale sei decisamente superiore alla media -, ma dovuta più probabilmente all’inesperienza e forse alla mancanza di confronto. Le mancanze principali riguardano il tuo personaggio: non sei partita con una sua introduzione stilizzata data anche solo con qualche pennellata che però aiuti il lettore a figurarselo e, soprattutto, hai trattato temi del background che diventano di difficile comprensione se non si legge la tua scheda. Rimane l’amaro in bocca che porta a dire… e quindi? Chi è quest’entità che comunica dentro di lei? Cerca di essere più esaustiva in ogni giocata: senza necessità di dilungarti troppo nei dettagli, ma spendendo anche solo qualche parola per spiegare acquisisce tutto più senso. Altro appunto che ti do è riguardo alla narrazione. Forse perché tratti tutto in prima persona, forse perché devi soltanto sperimentare, soprattutto nei tuoi primi post il ritmo è un po’ lento. Anche le azioni più vivide perdono il loro colore per rimanere tutte sul grigio. In generale, però, il tuo stile è piuttosto buono, hai una buona padronanza descrittiva e introspettiva, sebbene dovresti cercare di caratterizzare meglio il tuo personaggio. Sembra più una marionetta nelle mani di Velta e della dea dentro di lei. Dovresti cercare di dare più peso alla sua volontà o al suo essere soggiogata a quelle degli altri, facendo trasparire maggiormente la sua psiche personale. Altro appunto: cerca di mantenere un senso di smarrimento anche dopo aver subito le tecniche psioniche. Quella che t’avevo lanciato voleva essere un semplice urlo che voleva spaventare proprio in quanto tale, proveniente da un titano, e non un’illusione. Non hai sbagliato a gestirla come hai fatto, ché è stata una mia mancanza descrittiva che hai sfruttato bene, ma cerca in futuro di mantenere i danni sul personaggio. Non ci si limita a subirli, ma si mantengono. Anche solo la corsa finale, considerando il danno basso subito, doveva essere un po’ ostacolata o almeno dovevi parlare del dolore che Eloise sentiva. Non l'ho considerato molto perché era un danno basso, ma ti dico tutte queste cose proprio per darti consigli per il futuro – non per bastonarti.

Strategia - In generale davvero molto buona, soprattutto per via del comparto tecnico da te scelto. Sfrutti bene le distrazioni per attaccare a dovere e ti difendi al momento giusto. Passo sopra all’utilizzo di una doppia tecnica poiché era variabile e per ora ne hai davvero poche, ma hai comunque usato sempre tutti gli slot a tua disposizione alternando le tecniche in combinazioni davvero buone. Il fatto che tu non abbia colpito Maelstrom se non con un medio è stato un colpo di sfortuna dato dal suo talento – e, devo ammetterlo, una decisione presa da me per rendere la narrazione più avvincente, contrapponendo una ragazzina a un mostro decisamente troppo forte -, e l’attacco finale è stato evitato soltanto grazie a una difesa assoluta per risolvere la questione in fretta, sebbene debba considerare che sportivamente non sia il massimo. Forse passare sotto alle gambe e sperare di non essere vista non era l’azione più sicura per colpire, ma non potevi fare di meglio a mio parere.
Unico appunto: al primo turno non hai usato attacchi fisici in senso stretto. Cerca di farne sempre almeno uno, quando possibile, soprattutto quando c’è notevole disparità.

Sportività - Buona, sebbene tu abbia fatto alcuni piccoli errori facilmente evitabili. Al primo turno andava bene attaccare così, ché Maelstrom ti vedeva avvicinarti ma non ha reagito come avrebbe dovuto; anche l’attacco è stato ben portato e lasciato sufficientemente alla volontà dell’avversario. Al secondo turno, purtroppo, hai commesso un errore. Tre frecce sono davvero troppe. Come si fa in una piccola manciata di secondi a tirarne così tante? Eccessivo e nemmeno così conveniente: avrei potuto usare una tecnica per parare tutti gli attacchi fisici – anche motivata dall’utilizzo del tuo stormo illusione – e non avrebbero avuto il minimo effetto oltre a penalizzarti. Te l’ho detto: uno è il minimo, due vanno bene, tre sono troppi. Ci sono ovviamente eccezioni, quindi non prendere per oro colato quel che dico, ma questo era il caso. Al terzo turno hai avuto un eccesso di sportività. Il danno medio te lo concedo, ché c’era disparità di CS e avevi subito una tecnica psionica e un attacco Alto, ma perdere l’arco è a mio parere troppo. Tieni strette le tue armi, a meno che non utilizzino contro di te tecniche per romperle o non puntino appositamente a disarmarti. L'eccesso non è uno sbaglio penalizzante, in questo campo, ma può metterti in difficoltà e, in alcuni casi, incidere sulla strategia, ergo fa' attenzione.

In generale sei una nuova venuta e si vede, ma hai buone possibilità di arrivare in alto, sebbene non troppo presto. Per ora sei più che altro un astro nascente dalle ottime speranze. Ci sono ancora molte sbavature, ma nulla che non si possa risolvere con piccoli accorgimenti e niente che mi spinga a negarti un verdetto positivo. Ho segnalato soprattutto i tuoi errori perché il mio giudizio non vuole essere tanto un’acclamazione quanto un aiuto per migliorare. In ogni caso ho deciso di assegnarti l’energia Verde per l’impegno da te dimostrato e la tua capacità - già in parte affinata con questa giocata, a mio modesto parere. In caso tu abbia dubbi in futuro, prova a chiedere piuttosto consiglio senza farti problemi: i qm e i gerarchi servono anche a questo. ^^
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9 replies since 3/3/2014, 17:15   465 views
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