Cavolo. Di nuovo quelle voci. In lontananza, ma comunque ancora loro. Non ci voleva, ora. La sconosciuta si faceva sempre più minacciosa e la rievocazione di quel tormento non giocava certo a suo vantaggio.
Sembrava che la donna avesse preso come una sorta di sfida le parole della ragazza. Il suo sguardo si era assottigliato, ma non per questo era meno focalizzato e penetrante, le sue labbra avevano lasciato intravedere un sorrisetto derisore e minatorio.
Colin era in allerta, pronta ad aspettarsi qualsiasi mossa dalla donna, la quale si era fatta più vicina, a pochi metri da lei, oltrepassando il limite imposto dalla passerella e fermandosi sul terreno, più prossima alla boscaglia che al lago oscuro. Sembrava farsi più pericolosa del previsto.
Dopodiché si rivolse alla ragazza con fare superiore, come se si fosse aspettata una tale risposta, e accennò alla voce femminile che aveva ricominciato ad assediare la mezzelfa. Come sapeva di quella nenia assordante che le accecava la mente?
Eppure, dopo le sue parole, i sussurri svanirono improvvisamente. Colin si sentì subito sollevata, ma la tensione e il timore di un attacco imminente non la lasciavano andare.
Spesso aveva combattuto contro uomini molto più grossi di lei, stregoni, alle volte con qualche orco. Questo perché, per colpa di Dorak, molte volte si erano trovati in determinate situazioni che non permettevano nessun compromesso: Dorak che sfilava il sacchetto pesante d’oro dal cinturone di un qualche mercenario; Dorak che, lasciato andare dall’alcol, ci provava con qualche bella donna che, in realtà, era in compagnia di qualche cavaliere armato; Dorak che rompeva bottiglie di vino in testa a certi orchi anch’essi inebriati dal potere delle botti. E per non sbagliare quel guastafeste le aveva insegnato qualche mossa efficace per poter affrontare quei malcapitati, in vista di quel tipo di inconvenienti che erano all’ordine del giorno, per evitare così di doversi sbattere da solo contro i suoi avversari. Sciocca lei che stava al suo gioco. Eppure quelle risse da osteria l’avevano predisposta a mettersi in guardia contro chi aveva davanti.
Aveva anche ucciso, qualche volta, per necessità. Era pericoloso il mondo, là fuori.
La donna si era fatta ora più sciolta e ammaliante, quasi avesse bisogno di controbattere a tono per tornare ad assumere la compostezza iniziale. La minacciò, però, dicendole che quelle nenie non l’avrebbero mai abbandonata finché non l’avessero portata alla pazzia o peggio, se le avesse ignorate. Quest’ultima affermazione allarmò ancora di più Colin, costringendola ad assumere un atteggiamento più sicuro e attento.
Infine, la donna con l’abito a fiori l’aveva invitata a dimostrare di essere degna di lei, Xandra von Romyel, e della chiamata di Velta. Nel caso di successo avrebbe finalmente scacciato il suo tormento.
Nell’udire l’ultimo nome la vagabonda capì che i suoi dubbi su quelle voci, sulla torre, sul Clan, sulla città distrutta erano fondati. Come se non bastasse la donna si lasciò cadere dalle braccia i due nastri decorati che toccarono terra poggiandosi sui due pesetti bronzei presenti alle estremità.
Non servì aggiungere altro perché Colin si sentisse salire calore da tutto il corpo, pizzicata sulle mani dall’energia che si stava accumulando in lei. Assecondata dal suono di quella sentenza, arroventata dal desiderio di cacciare Xandra, bramosa di mettersi alla prova davanti a Velta, speranzosa di non venir più assoggettata da nessun tipo di voce eccetto la propria.
Diamo il via alle danze.In particolare sapeva di puntare sul suo punto debole: la sua infinita bellezza. Colin non permise alla donna di accorgersi del suo attacco, se non nel momento in cui il volto, le braccia, le gambe e tutto il corpo della guardiana si copersero di grosse bolle dermali violacee, simili ai marcescenti bubboni della peste, che crescevano a vista d’occhio. Avrebbero colpito i suoi organi interni, oltre che a corromperle la mente, indebolendola e confondendola. Colin approfittò dell’effetto che avrebbe sortito l’ attacco per sferzarne subito un altro e infierire sui risultati del primo. Le sue labbra carnose si socchiusero, lasciando uscire tra lingua e denti un breve e leggerissimo sibilo, simile al suono che provocherebbe una freccia lanciata a centinaia di chilometri orari affianco all’orecchio di un avversario. Tanto impercettibile, quanto catastrofico. Esso avrebbe scatenato un flusso di energia capace di penetrare l’anima del suo bersaglio, logorandone la psiche, smussando la sua reattività. Il dolore sarebbe stato lancinante, intenso, come se una palla di energia stesse per scoppiare dall’interno. Avrebbe, letteralmente, sputato l’anima.
Colin non sottovalutava la forza della sua avversaria. Con gli anni passati a vedere e affrontare duelli si era magistralmente resa conto che chiunque riserba sempre un asso nella manica. Sempre. Quindi perché non dargli nemmeno il tempo di estrarlo?
Per questo preferì non rischiare e servendosi dei due attacchi consecutivi che l’avrebbero probabilmente come minimo stordita, per non dire di peggio, ne scagliò pochi secondi dopo un altro, più semplice, ma non meno efficace, se fosse andato a buon fine. Senza nemmeno muovere un passo la ragazza accumulò tutte le energie nel braccio destro, lanciò un breve, ma delineato sguardo alla gola della guardiana e senza ritegno lanciò con estrema precisione il pugnale elfico, allontanandolo al gemello ancora impugnato nella sinistra.
E stette a vedere.
Energia residua: 60% (-20 -20)
Condizioni fisiche: Illesa [Leggermente affaticata per il dispendio improvviso di energie]
Condizioni mentali: Agitata, in attesa
CS: 1 Destrezza
Abilità attive:
- Corruzione Magica: Il mago trasferisce il proprio potere arcano nel corpo dell'avversario, corrompendo il suo sistema circolatorio e infliggendo un danno che viene diviso tra mente e bersaglio.
La tecnica ha natura Magica. Il caster lancia la tecnica con l'intenzione di danneggiare e corrompere la parte interna del corpo del proprio nemico. La corruzione può assumere un aspetto a scelta del caster (vene gonfie, sangue che muta colore, segni/tatuaggi sulla pelle sono solo alcuni esempi) e oltre a questi danni è in grado di infliggere anche una forte sensazione di confusione e debolezza alla mente del proprio nemico. Il danno risulta suddiviso in un Medio alla mente e un medio al corpo del bersaglio.
Consumo di energia: Alto
-Squarciare l'anima: Il mago usa il proprio potere per logorare l'avversario, colpendolo nella psiche e ottundendone le capacità.
La tecnica ha natura Psionica. Il mago colpisce l'avversario, infliggendogli sia un danno Medio psionico che una diminuzione di 2 CS. Il modo in cui la tecnica viene inflitta potrà essere descritto a sua discrezione (tramite lo sguardo, a contatto oppure tentendo il braccio e indicando il nemico sono solo alcuni esempi).
Consumo di energia:Alto
Abilità passive:
- Sensi sviluppati: udito finissimo [razziale mezz’elfa]
- No smell no noise: Colin non produce nessun rumore e nessun odore [passiva Talento Assassino I ]
Riassunto:
Allora, che succede? Colin si fa sotto! Non risponde nulla alla guardiana se non usando la pergamena che le permette di danneggiare il corpo e corrompere la mente dell’avversaria. Questa si manifesta con grandi bolle scure sulla pelle. Prima ancora di vedere l’effetto del primo, sferza subito un secondo attacco, che colpisce l’anima quasi dovesse esplodere internamente. Infine un attacco fisico, che si attua lanciando con la destra il pugnale dritto dritto verso la gola di Xandra. Tocca a te!