| Aesìr |
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Il ronzino si trascina fra le piante, strascicando le zampe pelose. Io non sono meno stanca. Quando il demone mi ha proposto un'alternativa al duello, stavo quasi per mettermi a ridere. Un insetto? Vuoi che ti porti un insetto? Fai la collezione, per caso? Poi mi sono ricordata che genere di bestiole abita le Vie Profonde e ho ritenuto meglio tenere la bocca chiusa. Sembrava facile, all'inizio. Fosse anche stato grande come un ragno corrotto, ne avevo ammazzati tanti, sarebbe stata solo un'altra caccia all'insetto, per così dire. La mia convinzione è durata un paio di giorni, durante i quali non si è visto traccia dello scarafaggio, poi mi sono stufata. Tornavo indietro dal giro di perlustrazioni e – naturalmente di sera, naturalmente quand'ero stanca – ho intravisto qualcosa di grosso muoversi rasoterra. Senza pensarci due volte ho tirato fuori un coltello da lancio e gliel'ho tirato addosso, ma quello ha continuato a spostarsi come se niente fosse stato. Solo quando è sparito mi sono avvicinata per controllare, trovando il coltello fra le piante. Impossibile che l'abbia mancato, a quella distanza, poi: l'unica alternativa è che gli sia rimbalzato addosso. Fantastique. Allora ho deciso di cambiare approccio: abbandonando temporaneamente la caccia, ho raggiunto il primo villaggio disponibile, acquistando a relativamente poco un brocco più morto che vivo – mi serviva solo per spostarmi e caricarci roba, non dovevo portarlo alle corse – oltre ad un'accetta ed una piccola vanga. Scegliendo il percorso gentilmente suggeritomi dal demone, ho lasciato da parte la mia riluttanza per i lavori fisici, scavando una trappola nel terreno, piantando sul fondo qualche palo appuntito e coprendo il tutto di frasche. Quando ho finito ho pensato qualcosa tipo: bene, Leliana, adesso se tu passassi di qua diresti: ecco una buca coperta di rami, dovrei essere una perfetta idiota per cascarci. Ma stavo dando la caccia ad un insetto, dopotutto, in più se potevo evitarmi lo scontro con una creatura immune ai miei coltelli da lancio, tanto meglio. Ma a quanto pare lo scarafaggio non è così stupido come pensavo, dato che in una settimana non è successo niente. Che quel demone volesse solo sbarazzarsi di me? Ben venga, qualche altro giorno e poi levo le tende: ho faccende ben più importanti da sbrigare, non posso perdere tempo con gli scherzi cretini.
A lungo aveva atteso, appostato fra le felci. Non era veloce, ma non ne aveva bisogno. In quella palude primeva, lui era il re, e tutti gli altri le sue prede...
Persa in questi pensieri, sprono il brocco ad avanzare, scostando pazientemente i baccelli luminosi davanti ai quali prontamente si ferma, come se fossero barriere insormontabili; e dire che ormai dovrebbe essersi abituato... Accade perchè ho la mente altrove, perchè sono stanca, perchè non ne posso più di questa palude? Non lo so, fatto sta che il nitrito terrorizzato del cavallo mi coglie completamente di sorpresa. Di colpo vengo sbalzata di sella, atterrando malamente contro un albero e attutendo solo grazie all'allenamento una caduta che avrebbe potuto avere esiti molto peggiori. Automaticamente mi controllo il braccio destro, quello che ha sbattuto, ma fortunatamente non è niente più che una botta. Mi tiro su, sporgendo la testa sopra la densa copertura di felci ce costeggia il sentiero, per poi ritirarla bruscamente: avevo intravisto solo una sagoma di sfuggita in precedenza, ma adesso mi rendo conto del genere di bestiaccia che mi trovo ad affrontare: è un insetto più grosso di un lupo, con due lunghe corna a tenaglia che si protendono sul capo scuro, il dorso giallo brillante e un paio di mascelle schioccanti che ha affondato nel ventre del cavallo. In quel preciso momento il ronzino smette di nitrire e di scalciare, lasciano che la creatura si nutra delle sue interiora.
Cibo! Settimane erano passate da quando si era nutrito l'ultima volta, e anche il suo corpo resistente era stato messo alla prova. Si sarebbe accontentato anche di carogne, come i suoi simili più piccoli, ma quel dono caduto dal cielo era stato una tentazione troppo grande...
Mi ritiro dietro ai cespugli, riflettendo sul da farsi: non molo, in realtà. Ho già constatato come un coltello da lancio sia rimbalzato sulla sua armatura, ma non penso proprio che possa proteggerlo in ugual modo da un colpo della striscia. È il caso di verificare la resistenza dello scarafaggio nei confronti di una spada sufficientemente lunga da passarlo da parte a parte. Sguaino la spada, tenendola bassa per evitare bagliori che possano tradirmi – non ho idea dell'acutezza visiva di quell'essere – e mi sposto fra i cespugli, tenendomi china. Il lezzo di escrementi proveniente dall'addome squarciato del cavallo dovrebbe coprire il mio odore e, nonostante i miei frenetici controlli, l'insetto non sembra affatto intenzionato a farsi distrarre da alcunché. Forse crede che in questa palude non ci sia nulla capace di tenergli testa... in questo caso, gli farò vedere quanto si sbaglia. Impiego qualche minuto a giungere alle sue spalle, bloccandomi ogni volta che mi sembra sul punto di fare qualcosa di diverso dall'ingozzarsi, ma alla fine riesco a spostarmi senza allarmarlo. Sciolgo il braccio sinistro e alzo la spada, caricando l'affondo e mirando al punto dove si congiungono le elitre. C'è sempre una strana soddisfazione nell'osservare un nemico inconsapevole del colpo in arrivo... La striscia scatta in avanti, scivolando nella fessura fra le placche dorsali, affondando nella carne che, come previsto, non è protetta. Un lupo avrebbe guaito ad una ferita del genere, senza dubbio letale, ma l'insetto non emette verso – ne è capace? - e solleva la parte del corpo colpita. L'attacco che giunge è così improvviso che non riesco a difendermi appropriatamente. Un sibilo riempie l'aria e, mentre mi sto ancora chiedendo cosa l'abbia provocato, le mie braccia e le mie gambe vanno a fuoco. Un dolore intensissimo, che annebbia per un attimo la mia mente, come immergere la mano in un caminetto. Urlando, salto indietro, il liquido che mi ha spruzzato addosso che brucia come un acido sulla mia carne. Enfer et damnation! Mi accascio per terra, con le lacrime agli occhi, impotente, aspettando solo che il dolore si acquieti. Sono completamente indifesa e solo la gravità della ferita che ho inflitto impedisce probabilmente all'insetto di approfittare dell'attimo per attaccarmi. Tutto ciò che vorrei fare sarebbe restare lì per terra, stringendo le ginocchia in una abbraccio e aspettando di svenire, ma non posso farlo. Non può finire così, non in un posto dimenticato dal mondo e per mano di un insetto schifoso.
Il dolore esplode nel suo corpo, mentre i recettori sensoriali mandano freneticamente informazioni al suo cervello. L'attacco proviene da dietro e l'insetto reagisce d'istinto, contraendo i muscoli addominali e liberando le sostanze prodotte all'interno del suo corpo. La temperatura crebbe velocemente, portandosi al punto di ebollizione e superandolo, espellendo il vapore tossico con una straordinaria rapidità...
Mi tiro su, fissandolo negli occhi. Fermo lì, sembra quasi prendersi gioco di me: “Rovinare il corpo di una barda...”, ringhio. “Non l'avresti dovuto fare...” La bestia non risponde, ovviamente, e questo mi accende dentro - irrazionalmente - una prfonda ira. Senza rifletterci troppo, gli scaglio un coltello da lancio addosso. Stupida, molto stupida, Leliana. La lama, infatti, rimbalza sul suo muso, innocua. Cosa sto facendo? Odio un insetto? me la prendo personalmente, come se fosse un essere umano? ma non c'è tempo per riflettere: il mio colpo sembra averlo svegliato e solleva lo scudo dorsale. Immediatamente mi metto in guardia, aspettando la sua carica, ma di nuovo lo scarafaggio mi prende di sorpresa: un ronzio assordante riempie la radura, mentre accanto all'insetto sciamano due altre creature: si direbbero grilli, se non avessero le dimensioni di un gatto. Adesso basta, le ho prese fin troppo, è il momento di reagire. Scuotendo la testa per sbarazzarmi del fischio che mi riempie le orecchie, sguaino il pugnale con la destra, tenendo d'occhio il primo dei due grilli, che mi si avventa contro. Accidenti se è veloce! Ma la sua traiettoria è piuttosto prevedibile, quindi mi basta alzare la spada per intercettarlo, Il colpo è abbastanza forte da sollevarlo da terra, ribaltandolo e lasciandolo disorientato. farebbe quasi pena... se non avesse cercato di attaccarmi. Con un affondo lo mando a contorcersi sulla punta dell'arma come un pesce preso all'amo. Uno in meno.
Il suo stridio aveva richiamato altre creature: spazzine e necrofaghe, ma abbastanza coraggiose da attaccare animali vivi se non potevano fare altrimenti, lo seguivano spesso, come i valletti di un re, approfittando dei resi del suo pasto...
Forse infuriato per la dipartita del suo alleato, il grande insetto carica a sua volta, ma adesso sono pronta. Evito la carica scivolando di lato, per poi tirare un fendente mirato a colpirlo al primo paio di zampe, ed una cade recisa. È momentaneamente sbilanciato e non faccio fatica ad evitare il suo successivo spruzzo di acido. Un movimento ai margini del capo visivo mi informa della presenza del secondo grillo, che mi si avventa contro prima che possa appropriatamente reagire, graffiandomi la gamba, ma non è poi così grande: lo infilzo con la spada la libero spiaccicandoli il torace. Tanto per andare sul sicuro. Adesso il mio problema principale. Come due duellanti pagati da un annoiato nobile di Orlais, iniziamo a tracciare un cerchio nella radura, squadrandoci a vicenda. Senza perderlo d'occhio, estraggo una fialetta dalla cintura e la rompo sulla lama del pugnale; è il primo momento utile da quando ho iniziato il duello e ho tentennato perchè questo non è neanche lontanamente il più efficace dei veleni, oltre a seccarsi piuttosto in fretta... ma non ho altro a disposizione. Ora devo usarlo, e in poco tempo, rifletto, cercando di prevedere il comportamento dell'insetto da ciò che ho visto finora. Non può usare il suo soffio acido finchè mi fronteggia, perciò bado a tenerlo davanti a me e ad avere abbastanza spazio ai lati per buttarmi a terra se dovesse sollevare le elitre. Ma anche lui dev'essere stanco, perchè, malfermo sulla zampa che ho reciso, attacca nella maniera più semplice: una carica, le mascelle che schioccano, provano a mordermi. Forse il predatore più grande della zona non si aspettava una resistenza così accanita.
Era confuso: la bestia di poco prima si era accasciata senza quasi lottare, perchè questa si difendeva così alacremente? Non era forse giusto per lei essere mangiata, in modo da perpetuare l'eterno ciclo della natura? Non c'era odio nei movimenti dell'insetto, solo la brama del predatore che sa di non potersi permettere di lasciar sfuggire la preda, o sarebbe morto di stenti, il suo corpo cibo per gli stessi necrofagi che lo seguivano.
E sia. Quando mi si avventa addosso, salto via con un attimo di ritardo... troppo, in effetti, perchè il suo corno cozza dolorosamente dal lato piatto contro la mia gamba. Ma questo mi permette di arrivargli abbastanza vicino da contrattaccare: sguainato il pugnale e stretti i denti per il dolore della bruciatura alla spalla, con tutta la forza che ho lo conficco nel suo cranio, sentendo il carapace nero sfondarsi sotto la forza del colpo. Estraggo la lama e pugnalo di nuovo, torcendo la lama nella ferita. Finalmente questo gli ha fatto male! L'insetto ondeggia per un attimo, poi cade per terra, come fulminato, con solo le zampe che fremono ancora. Sospiro, appoggiando la schiena al ceppo di un albero, ripulendo la mano dalla poltiglia che mi è schizzata addosso quando ho trafitto la bestia. È stata dura, più di quanto mi aspettassi. Ho i polmoni in fiamme, il cuore che martella nel petto. Chiudo gli occhi cercando di calmarmi. È finita, Leliana, è finita.
Il dolore era terribile, le mascelle probabilmente lese, un occhio danneggiato, ma i suoi centri nervosi non si trovavano nel cranio, e non erano stati lesi. Reso folle dal dolore, la bestai si scagliò in avanti come una valanga, facendo vibrare le elitre, in un ricordo del tempo in cui i suoi simili dominavano la terra...
Invece no. Il ronzio assordante mi riempie le orecchie, mentre sento le mascelle dell'insetto chiudersi sulla mia spalla. Ma come fa ad essere ancora vivo? Non lo so e non me ne importa. Urlando, mi strappo dalla sua presa, lasciando fra le sue fauci alcune ciocche di capelli rossi. È lì, in piedi, il pugnale ancora ficcato nel cranio. Maledizione, come faccio ad ucciderlo? Ronza, ma non attacca. Sa di star vincendo. Magari potessi infilzarlo come uno di quei grilli... E poi, di colpo, mi tornano in mente i movimenti frenetici di quell'insetto rovesciato. E se... Con un urlo mi scaglio contro di lui, cogliendolo evidentemente di sorpresa, mentre la sottile spada scatta a colpire l'altra zampa anteriore. Lo scarafaggio si impenna, esattamente come prima, e allora aggiungo il mio peso al suo, spingendolo indietro dalla sua posizione instabile e ribaltandolo sul dorso. Prima che abbia il tempo di reagire, impugno la spada a due mani, conficcandogliela nell'addome esposto, trapassando la cuticola sottile e inchiodandolo al suolo.
Provò un dolore acuto, tale da sovrastare quello al cranio, quando i suoi centri nervosi vennero trafitti. Le sue zampe si contorcevano a caso, e così anche i muscoli del suo corpo. Sarebbe presto sopraggiunta la paralisi, lasciandolo inerme, in balia del primo predatore di passaggio...
Mi tiro indietro, ansimante ma soddisfatta, osservando il risultato: le placche dorsali si aprono leggermente, cercando di ribaltare l'animale, ma mancano della forza, le zampe segmentate si contorcono, le mandibole si aprono e si chiudono. Attenta a schivarle, recupero il mio pugnale, mentre una pozza di liquido chiaro comincia ad espandersi nel punto in cui la striscia è piantata nel terreno. Faccio il giro dell'insetto ma quando raggiungo la parte posteriore, un getto di sostanza ustionante e corrosiva mi raggiunge nuovamente le gambe. Forse è meglio chiamarlo sbuffo, e la sostanza non è così calda né acida come in passato, ma basta a farmi perdere la testa: sollevato il pugnale, lo affondo nell'addome esposto, aprendolo, per poi continuare a colpirlo, mentre schizzi verdastri mi macchiano le braccia e il vestito. Una sostanza rossa che mi si riversa sulle mani mi informa che devo aver raggiunto lo stomaco, o qualunque cosa ci sia al suo posto, e che quelli sono i resti del cavallo. In qualche modo questo mi riporta alla ragione, e mi tiro indietro. Se l'insetto è ancora vivo, non ne dà segno. Dovresti comporre una ballata su questo epico scontro, sento quasi la voce di Dubhe, divertita, nelle orecchie. Già. Non è stata esattamente una battaglia sulla quale si tessono leggende: tanto per cominciare, sono parecchio più malconcia di quanto sarebbe lecito aspettarsi dall'eroina. Sospirando, osservo i danni prodotti al cranio dell'insetto, ritrovandomi a sorridere: chiedo scusa, monsieur demone, si è un poco rovinato, sa... Con un sospiro, raccatto il cappelluccio, miracolosamente intatto, e sollevo il pugnale, ben conscia del lavoraccio che mi attende per staccare la testa e poi riportarla alla civiltà.
nome: Leliana classe: ladra talento: ammaliatrice cs: + 1 Intelligenza Astuzia energia: bianca pericolosità: G conto: link armeria: / erboristeria: / saggio: / incantatore: /
~energie: 100% -5% -5% -10% -20% -5% -20% -5% -10%= 20% ~stato fisico: botta sulla spalla (insignificante); ustione sul busto e sulle gambe (Alto); botta alla gamba (Basso); morso alla spalla (Medio); seconda ustione alla gamba (Basso) ~stato mentale: momentaneo stordimento da pochi secondi (danno Basso) per due volte, stanca morta ma euforica a causa dell'adrenalina. ~armi: spada a striscia, pugnale, coltelli da lancio
~passive~ razziale umana: al 10% delle energie Leliana non sviene livello I del dominio ammaliatrice: il possessore del talento ha sviluppato naturalmente un'influenza tale sugli altri, da essere in grado di condizionarne la volontà semplicemente con la sua presenza. In tal senso, il possessore emanerà costantemente un'aura attorno a se, irradiando l'ambiente circostante con la propria ingombrante personalità ed influenzando qualunque persona sia presente nei dintorni. Si tratta di un'aura di fascino
~attive~ livello I del dominio ammaliatrice: spendendo un consumo pari a Basso il personaggio è in grado di sfruttare la sua penetrante personalità per infliggere una malia psionica ai danni di un singolo bersaglio. Tale malia sarà liberamente personalizzabile, potendo consistere in una grande fiducia, in un profondo senso di terrore, in un fascino puramente seduttivo, o altro, purché consegua l'effetto di piegare la volontà del nemico. Questo, quindi, ove non si difenda, subirà un danno alla mente pari al consumo, venendo assoggettato per il singolo turno di cast al possessore e ponendosi favorevolmente rispetto a questi. La tecnica ha natura psionica.
Abilità personale: Consumo Variabile, natura fisica, uso singolo a bersaglio il caster. Schivare l'attacco nemico.
Pergamena Vigliaccheria, iniziale mentalista: La tecnica ha natura fisica. Il caster compie un unico, rapido movimento con cui colpire il proprio nemico rimanendo nascosto alla sua vista. Il colpo potrà essere portato a mani nude o tramite armi, purché siano da mischia, e la ferita inferta sarà di livello Medio. La tecnica sarà utilizzabile per colpire solamente alle spalle, o in un punto laterale del nemico, mai frontalmente.
Pergamena Colpo Basso, iniziale mentalista: Il mentalista colpisce le gambe dell'avversario, facendogli perdere rovinosamente l'equilibrio. La tecnica ha natura fisica. Tramite l'uso delle proprie gambe, di un arma, o di un qualunque strumento adatto allo scopo, il caster colpirà le gambe del proprio avversario infliggendo un danno Basso al fisico e facendolo cadere a terra, ponendosi quindi in vantaggio per una qualunque azione successiva. Pergamena Tranquillizzare, iniziale MentalistaIl mentalista incanta le proprie mani o le proprie armi, donandogli la proprietà di indebolire e affaticare al solo tocco. La tecnica ha natura psionica. Il caster incanta il proprio corpo o la propria arma da mischia, illuminandola di una particolare aura, facendo sì che i suoi attacchi infliggano, per un breve periodo ti tempo, danno mentale anziché fisico. A seconda della personalizzazione è possibile associare all'attivazione una colorazione particolare nella pelle, nell'arma, o addirittura leggeri cambi nella loro forma, che non né compromettano la funzione né l'utilità, né la riconoscibilità, soprattutto nel caso del corpo. I successivi due attacchi fisici avranno entrambi potenza Media, e infliggeranno un danno Medio alla mente della vittima sotto forma di spossatezza, negligenza e affaticamento. Gli attacchi andranno affrontati come tecniche fisiche. Personalizzazione: Una volta che il veleno entra in circolo, infatti, va ad agire sulla mente del bersaglio, che sentirà l'arma pesargli in mano e i suoi colpi farsi imprecisi come se combattesse da una giornata sotto il sole impietoso delle terre da cui provengono quei mercanti. L'insettorazza: orco classe: / (avendo usato tre personali, che mi avevi detto essere possibile, di fatto non rientra in nessuna classe dominio: Avanguardia armi: corazza naturale, morso e spruzzo acido (da considerarsi un'arma d fuoco, come un lanciafiamme, l'ho utilizzato non tecnica solo alla fine, lo definirei di medio calibro, ma può rientrare anche come grosso calibro se preferisci, dato che ne ho fatto solo un uso) CS: +1 Forza Consumi: -10% -20% -5% -10% -20% -10% -5% =30% Stato fisico: danno agli organi interni (Medio); zampa tagliata (Basso); Lesione al sistema nervoso e ferita che attraversa verticalmente il corpo (attacco fisico che stimerei su danno Alto, se non Critico), gravi lacerazioni all'addome (sarebbe un Medio, ma data la posizione della ferita e gli attacchi fisici il danno è almeno Alto). Stato mentale: danno da avvelenamento (Medio, per due Alto) Si tratta di un esemplare colossale di Dynastes hercules, dotato però di mascele schioccanti e di un sistema di difesa paragonabile a quello dei Brachininae. Ha la taglia di una leonessa adulta, anche se è più compatto. attiveSpruzzo acido: l'insetto utilizza le ghiandole prsenti nel suo addome per produrre un liquido leggermente corrosivo, che viene poi vaporizzato ad alta temperatura. Si tratta di una tecnica fisica a consumo Alto (personale I)Sciame: l'insetto evoca due alleati, dalla foggia di weta nezolandesi e carnivori della taglia di un gatto. Se hai visto l'ultimo King Kong ti fai un'idea piuttosto realistica. L'evocazione è stata basata sulla pergamena Cucciolo di Draco del Mago, ma essendo due creature, le ho divise in una CS (in Velocità) per ciascuna. Resistono due turni e possono reggere al massimo un Basso. (personale II)Rombo di tuono: l'insetto fa vibrare le elitre, provocando un ronzio fastidioso capace di stordire per un attimo l'avversario. Tecnica psionica, consumo basso. (personale III)Forza inarrestabile: il sangue a base di rame consente all'insetto un attacco sorprendentemente potente. Vale come un power up passivo di 4 CS alla Forza, ad un cunsumo Medio. (attiva del dominio)passiveRazziale orco: combattere anche in caso di lesioni che inabiliterebbero altre creature. Passiva livello 1 del dominio: utilizzare armi dalle dimensioni fuori dal comune ~ Turnazione ~1° turno: l'insetto attacca il cavallo, utilizzando il power up per gettarlo a terra e sbranarlo (-10% per l'insetto). Leliana cade da cavallo, ma resta illesa a parte una botta puramente scenica grazie ad una schivata di consumo basso, che la fa atterrare sana e salva (-5% per Leliana). L'insetto è impegnato ad mangiare il cavallo e non si accorge di Leliana che gli striscia alle spalle e usa Vigliaccheria, infilando la spada a striscia nel dorso, fra le due elitre (-10% per Leliana). 2° turno: L'insetto reagisce d'istinto, utilizzando il suo soffio acido (-20% per l'insetto), che coglie Leliana completamente alla sprovvista, facendole molto, molto male e lasciandola vulnerabile. Ma anche l'insetto è ferito e non approfitta del momento. Leliana si rimette in piedi, e, vedendolo fermo davanti a lei - ad aspettare che muoia, probabilmente - gli tira, molto stupidamente, un coltello da lancio in faccia, che rimbalza sul carapace. Attacco fisico senza danni. 3° turno: L'insetto fa vibrare le ali, provocando un ronzio che stordisce momentaneamente Leliana (-5% per l'insetto) ed evoca due grilli (-10% per l'insetto). Leliana trapassa il primo grillo con la spada, uccidendolo con Colpo Basso (-5%) (dato che possono reggere un Basso in due, uno l'ho eliminato con l'attacco fisico, l'altro con una tecnica), riprendendosi senza problemi dato che lo stordimento è istantaneo (come sentire un forte rumore e poi avere le recchie che fischiano ed essere disorientati per un attimo). 4° turno: L'insetto carica, tentando forse di mordere (attacco fisico), Leliana evita (-5 per Leliana) e attacca con Colpo basso, tagliandoli una zampa (ho immaginato di sbilanciarlo così, ne ha altre 5 dopotutto, e in più ha la passiva di orco; -5 per Leliana) 5° turno: l'insetto attacca con uno sputo acido (-20%) l'altro grillo attacca (attacco fisico), graffiandole la gamba. Leliana evita l'acido (-20%), ammazza il grillo, per poi usare Tranquillizare sulla lama del pugnale (-20%) 6° turno: l'insetto usa di nuovo il power up (-10%)e carica con violenza, Leliana schiva (-5%), ma data la differenza di CS l'insetto la colpisce comunque, causandole un Basso. Leliana colpisce, affondando due volte il pugnale nel cranio dell'insetto (Medio più Medio di Tranquillizzare di prima). 7° turno: l'insetto viene stordito dal veleno e dalle ferite e crolla, ma si ralza subito dopo (non appena Leliana si gira, in effetti; i colpi alla tersa non sono così pericolosi perchè l'insetto non ha il sistema nervoso centrale e può sopravvivere tranquillamente anche senza. In più c'è la solita passiva di orco), attaccando con il ronzio (-5%) e un morso (fisico). Leliana si scosta bruscamente, lo carica, usa Colpo basso (-5%) e ne aprofitta per ribaltarlo, impalandolo con la striscia al terreno (la corazza non copre l'addome) 8° turno: nelle convulsioni l'insetto usa il suo soffio acido come attacco fisico, ustionando leggermente la gamba di Leliana, presa alla sprovvista. Leliana usa Vigliaccheria, attaccando l'addome (-10%) e poi continua ad attacchi fisici fino a ridurlo all'impotenza. Che fatica! Spero di non aver combinato nulla di grave, errori sicuramente ne ho fatti a montagne! So che le turnazioni sarebbero di due tecniche, ma ho preferito usarne spesso una soltanto per rendere meglio l'idea della rapidità dello scontro; inoltre non si trattava di un duello propriamente detto... vabbè, dicevo, spero di non aver fatto cavolate, tutte le informazioni che ho messo sugli insetti sono vere, per inciso, me ne sono servito per giustificare il comportamento della creatura. Ho lasciato volutamente dubbia la classificazione del soffio acido come arma, in modo che posa essere interpretato correttamente, avendolo usato in maniera consona ad entrambi i tipi di arma. Beh... che altro... è lunghetto, quindi so che potrebbe dar fastidio leggerlo, ma volevo spiegare anche il modo di agire della mia PG. Tanti saluti! EDIT: corretto un errore di html per cui su Firefox non si vedevano i colori e ho sostituito il verde, spero di non aver causato problemi PS: la frase "un'altra caccia all'insetto" suona un po' strana, ma è una citazione di Aliens che volevo mettere
Edited by Aesìr - 6/6/2014, 13:41
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