Cardine ······· - Group:
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La lingua di fuoco cremisi si levò con straordinario fragore e disarmante imponenza, mentre l'onda di calore causata da essa costrinse i tre mercenari a serrare gli occhi. Alan arrivò persino a temere che questi rischiassero di evaporargli dal volto, se solo non se li fosse coperti con il braccio. Fortunatamente la vampata si propagò in una sola direzione, creando un muro di fiamme dalla traiettoria prevedibile, che fu semplice evitare rimediando poco più che qualche straccio carbonizzato. «Giù! Prendete i cavalli!» urlò prontamente Josiah ai due marinai, che questa volta non esitarono e smontarono dalla sella con un salto, in un certo senso lieti di quel contro-ordine. Furono costretti a trattenere le due bestie, che erano come impazzite alla vista della fiammata, mettendoci tutta la loro forza. Anche Josiah era subito sceso, ma con la sostanziale differenza che per calmare la cavalcatura gli era bastato un deciso e prepotente strattone alle briglie. Le allungò ad Alan, senza mai smettere di fissare il drago, che sfoggiava uno sguardo malevolo e sorprendentemente intelligente. Il ragazzo le afferrò in fretta, allontanandosi immediatamente dalla minacciosa creatura. Aveva infine deciso cosa sfoderare, davanti a un nemico del genere: tomo e spada assieme, nel perfetto connubio che tanto aveva faticato per padroneggiare a dovere, erano la soluzione. Deviò quindi la prima codata con il piatto del suo ferro, restando abbastanza saldo sui piedi perché il contraccolpo non lo sbilanciasse, mentre per la seconda gli bastò scartare di lato e lasciare che essa, simile una frusta, fendesse l'aria alle sue spalle con uno schiocco. Erano offese sterili e prevedibili, che non impensierirono lo stratega nemmeno per un istante. Era sul punto di scagliarsi verso la bestia, determinato a farla tacere in fretta per poi poter passare ai due vigliacchi, ancora nascosti sulla groppa, ma fu costretto a fermarsi. La muraglia di pietra alle spalle della fiera cedette all'improvviso, tuonando, e dalla breccia creatasi passarono due cavalieri già lanciati in carica; un uomo, che si diresse verso Ishmael e Alan, e un nano che stava per scagliarsi proprio verso di lui. Non può saltare, si disse lo stratega, concentrandosi. Potrebbe spezzarsi il collo. Ma presto gli fu ben chiaro che l'unico collo spezzato, se non si fosse dato una mossa, sarebbe stato il suo. Il nano, libratosi in aria, fu uno spettacolo di sicuro buffo, ma che non andava per questo motivo sottovalutato. Josiah, intuendo che mai sarebbe riuscito a scartare di lato in tempo per sfuggire alla sua presa, si lasciò semplicemente cadere all'indietro, sottraendosi al violento abbraccio che stava per serrarsi attorno al suo collo. Ma la poco coordinata caduta del nano lo travolse comunque, facendolo piombare a terra con la schiena tanto violentemente da fargli perdere il fiato. Il dolore, sordo e frastornante, si diffuse in tutte le direzioni, giungendo fino in cima nuca e anche sotto il bacino
«Via di qui!» grugnì Tariq nel dialetto dell'Akeran, che tutti loro comprendevano alla perfezione. Quel suo ordine non risultò davvero necessario: dopo aver sferrato l'attacco fu il loro stesso buonsenso a suggerire agli altri tre che non avrebbero mai e poi mai potuto tenere testa a un numero doppio al loro di soldati ben addestrati, e che era saggio darsela a gambe. I cavalli permisero loro di allontanarsi rapidamente dal pericolo, ancor prima che i Lancaster potessero organizzare un contrattacco in grado di impegnarli. Quel rapido assalto di ricognizione aveva dato però esiti imprevisti, portando una consapevolezza che li turbò non poco. «Avete visto?» domandò Juan, sconcertato. «Sì» gli rispose Isaam, secco. «Dannati. I Lessienne sono fuggiti col drago». Rimasero in silenzio per qualche istante, meditando sul da farsi, mentre i cavalli rallentavano il loro galoppo. Le mani di Aamir, dietro gli altri tre, tremavano ancora. «Torniamo indietro. Dall'altra parte della barriera» dichiarò Juan, rizzandosi sulla sella. Tariq annuì, fermandosi e voltando il cavallo. Così fecero tutti gli altri. «Restiamo uniti e fingiamo di caricare. Al mio segnale io e Isaam a destra, voi due a sinistra» decise. E così, di nuovo, caricarono. Aamir esitò, udendo il segnale, e fu questa la sua unica vera colpa. Non era un buon cavallerizzo; cambiò traiettoria troppo tardi, e non riuscì ad oltrepassare i Lancaster senza che essi colpissero il suo cavallo, che rovinò a terra. Lo schiavo, che per sua fortuna era nato con riflessi a dir poco prodigiosi, ruzzolò nella polvere senza spezzarsi la schiena, mentre gli altri tre compagni convergevano nuovamente verso la breccia dopo aver oltrepassato i nemici. A quel punto egli, rapido come una lepre e senza nemmeno voltarsi, si mise a correre verso la montagna, temendo che i soldati potessero ucciderlo, o peggio catturarlo. Soltanto quando si infilò tra le rocce balenò nella sua mente, forse per la prima volta nella sua vita, un'idea bizzarra. Tariq e Isaam erano lontani, e non potevano più vessarlo. Chissà cosa sarebbe successo, se da quel momento in poi non l'avessero più ritrovato perché nascostosi troppo bene. Quel giorno, nella mente di Aamir lo schiavo, nacque e germinò il seme della libertà - parola che non gli era mai stata nemmeno insegnata.
«Aiuta Josiah. Aiutalo, ti ho detto!» comandò Ishmael ad Alan, strappando le briglie di mano al ragazzo. I due erano indaffarati a nascondersi dietro alle bestie, usandole come fossero barriere di carne per mantenere le distanze dalla minacciosa spada del cavaliere; quando quello provava a fare il giro da una parte e raggiungerli, i vili marinai si spostavano dalla parte opposta, portandosi dietro le tre bestie. Avevano in mano le loro sciabole, ma mai e poi mai si sarebbero arrischiati a sfidare un soldato così capace e ben equipaggiato. «E tu, torna da quella troia di tua madre!» si rivolse Ishmael al soldato per provocarlo, ostentando con orgoglio la pronuncia storpiata del comune propria dei mari del sud. Alan obbedì e svicolò da una parte. Passò sopra la linea di terra bruciata che la vampata aveva disegnato in mezzo alla strada e in un attimo raggiunse lo stratega, steso a terra e dolorante. Lo aiutò a rialzarsi. Il drago, contemporaneamente, scavalcò la ressa passando da una parte, e ricominciò la sua fuga assieme ai due Lessienne. «Tu, non provare a seguirli. Il tuo nemico sono io, Lhotar Solidor Doppielame, e ti impedirò di portare a termine il tuo compito. Ti sfido a duello!» berciò nel frattempo il nano, qualche metro più in là. Il giovane marinaio infilò in bocca a Josiah una manciata di alghe, piccole e secche, che quello ingoiò quasi senza pensarci, ancora frastornato dal colpo. Esse, un semplice ed efficace rimedio in voga tra i lupi di mare, lenirono presto il suo dolore e gli permisero di recuperare in fretta il pieno controllo di sé. «Sto bene» disse quindi Josiah al mozzo, allontanandolo con un gesto. Nonostante fosse stato travolto, aveva tenuto saldamente la stretta sulla lama e sul Bingfa, ed entrambi erano ancora nelle sue mani. La sfida a duello non lo impensierì più di tanto, piuttosto lo infastidì, dal momento che i due Lessienne stavano di nuovo scappando. Era necessario neutralizzare quel fastidioso nano e ricominciare l'inseguimento nel più breve tempo possibile, senza perdersi in cerimonie tanto futili. Era evidente che si trattasse di un goffo stratagemma per guadagnare minuti preziosi. Così Josiah decise di mettere in atto la complicata strategia che era balenata nella sua mente pochi istanti prima, mentre studiava con attenzione il nano, immaginando quali fossero i suoi punti deboli. Il tomo prese a brillare di luce azzurra, mentre l'energia trasmessa in esso si tramutava in crepitanti scariche elettriche. Con un gesto appena accennato Josiah ne scagliò una, diritta verso il nemico, e incalzando si diresse verso di lui. Senza nemmeno leggerle, il giovane pronunciò parole incomprensibili di un'antichissima maledizione, che uscirono dalla sua bocca sotto forma di tenebra; quella tenebra simile a una serpe che presto avrebbe avvolto il nano, fiaccandolo come la più grande delle fatiche. E in un passo solo fu dinnanzi al nemico, e menò un deciso fendente, seguito da una seconda scarica, liberatasi a bruciapelo dal libro. Difficile mancare il bersaglio, da una distanza talmente ravvicinata. «Inseguiteli!» urlò, mentre dalla breccia nella muraglia uscivano Juan, Tariq e Isaam.
中 JOSIAH Fisico: 50% [- danno da Contraccolpo (20%); - Tenebra (10%); + Erba medicinale (5%)] - contusione media+bassa alla schiena (basso curato da Erba medicinale) Mente: 55% [- Tenebra (10%)] Energia: 85% [- Ritirata (20%)] CS: 1 in costituzione - 1 (difesa da attacco del drago) + 1 in costituzione (TERRA) - 1 (attacco fisico) = 0
POTERI PASSIVI TERRA - (2/6) utilizzi. 1 CS in costituzione se l'avversario utilizza una tecnica fisica; STUDIO INGEGNOSO - (1/6) utilizzi. Consumando un utilizzo di questa passiva, il mago può comprendere come il suo interlocutore principale ha distribuito le tre risorse al momento della creazione della scheda e, in sostanza, quali siano gli aspetti della sua costituzione più fragili e quali i più resistenti; VIA - (1/6) utilizzi. Capacità di combattere reggendo, utilizzando e consultando il tomo senza esserne minimamente intralciati; EMANAZIONE ARCANA - (1/6) utilizzi, dardi elettrici. Con il consumo di un utilizzo di questa passiva, l'Arcanista sarà in grado di evocare dei dardi magici da utilizzare fino alla fine del turno. I dardi vengono considerati come un'unica arma magica ed i suoi colpi vanno considerati come semplici attacchi fisici; L'ARTE DELLA GUERRA - (1/6) utilizzi. Capacità di vincere gli scontri a parità di CS grazie soprattutto all'utilizzo strategico dell'ambiente circostante; STUDIOSO MAGICO - (1/6) utilizzi. Con il consumo di un utilizzo di questa passiva, l'Arcanista sarà in grado di utilizzare qualsiasi abilità di natura magica in tempi nulli, senza preparazioni di sorta o rituali specifici.
TECNICHE ATTIVE RITIRATA - natura fisica, consumo di energie variabile (alto). Difesa da attacchi fisici o magici interpretabile come una schivata o uno stratagemma difensivo equivalente; TENEBRA - natura magica, consumo alto bipartito tra fisico e mente. Le tenebre avvolgono l'avversario, cagionando danni alla riserva energetica;
OGGETTI CONSUMATI ERBA MEDICINALE - se applicata sulla ferita, o masticata, può rigenerare una somma di ferite pari a un danno basso al corpo, che si rimargineranno a gran velocità.
RIASSUNTO Un altro giorno di ritardo (in tutto sono due) a causa degli impellenti impegni scolastici. Chiedo scusa, ma non potevo fare altrimenti. Tornando al duello: non male, come contrattacco 8D Dopo aver evitato gli attacchi fisici, consumando un CS per la codata più potente, Josiah limita i danni con un consumo alto di RITIRATA, attutendo il colpo di Lhotar mediante lo stratagemma descritto. Guadagna una CS tramite TERRA, essendo una tecnica di natura fisica e ricorre a STUDIO INGEGNOSO per comprendere meglio con chi ha a che fare. Intanto Alan lo aiuta ad alzarsi, facendogli masticare delle alghe (ERBA MEDICINALE) per rimarginare parzialmente le ferite del colpo. Il contrattacco successivo non è molto complicato, ma avviene in pochi istanti poiché è interesse dello stratega liquidare Lothar e tornare a inseguire il drago. Comincia con un uso di VIA, che gli permette da quel momento in poi di utilizzare tomo e spada contemporaneamente in modo agevole. Il tomo a quel punto si "carica" di due dardi elettrici, uno che parte immediatamente a 0 CS, ma che è potenziato da un uso di L'ARTE DELLA GUERRA. Poi, riducendo a zero i tempi di concentrazione con STUDIOSO MAGICO, attacca Lhotar con TENEBRA (potenziata dalla tua Ira Nanica, essendo una tecnica di danno alle energie, che quindi dovrebbe avere potenza critica) e lo attacca infine con un fendente portato a 1 CS e quasi in contemporanea l'altro dardo elettrico (0 CS), scagliato a distanza ravvicinatissima ma con maestria proprio in virtù di VIA. Ho inoltre descritto la ritirata del gruppo di Juan e degli altri mercenari, che evitano un confronto prolungato con i Lancaster essendo in minoranza numerica e che poi lo superano con uno stratagemma. Aamir viene colpito, e fugge dai soldati, mentre gli altri tre passano e arrivano da Josiah. Ayee!
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