Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Tributo., Contest Giugno 2015 - Memoria

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view post Posted on 30/6/2015, 22:16
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in memoria di Viktor von Falkenberg
Morgante | in relazione a: ~


E così.. è questa la morte?
Lo pensai; lo agognai; lo temetti. Più e più volte, con sempre più intensità. Il declino che mi sospingeva alla sofferenza era così vicino a me da poterlo avvertire solo respirando. Uccidetemi, imploravo, ma l'uomo dallo sguardo di ghiaccio non mi avrebbe concesso nemmeno questa grazia. Al contrario, sembrava solo essere divertito dalla mia agonia, che trasformava le insulse ferite del suo corpo in pura estasi, segni che avrebbero ricordato alla sua memoria ciò che aveva costruito quel giorno: un pandemonio. In pochi minuti quella bestia era stata in grado di demolire ogni mia certezza, ogni mio istinto di sopravvivenza, lasciandomi sprofondare nel baratro dell'anonimato. Il solo essere inginocchiato davanti alla sua figura creava in me uno scompenso e un'inadeguatezza che mai, nella mia vita, avevo avvertito. L'asimmetria della nostra relazione lo spingeva talmente in alto da non riuscire a vederlo, quasi; lui era un Dio, io null'altro che una briciola del suo cammino di distruzione. Una briciola che era stata calpestata più e più volte e che ormai aveva perso anche quel poco di unicità che ancora possedeva. Era stata assimilata, assorbita e confusa all'interno della bolgia di mille e più briciole consumate da quel demonio. Viktor von Falkenberg; il suo nome ancora echeggia nelle mie orecchie. E ogni volta, un tremito raggiunge il mio cuore e mi impietrisce. Per poi distruggermi, ancora una volta. Lentamente.
Distrutto in ogni mia parte.

in memoria di Viktor von Falkenberg
Noah | in relazione a: ~


Non guardarlo negli occhi, non farlo.
Continuavo a ripeterlo a me stesso, senza ottenere, però, il risultato sperato. Continuavo a forzare la mia mente, rassicurandomi che ciò che era accaduto non era reale, che fosse stato tutto un sogno, un'illusione del nobile che ci aveva ingaggiato. Cercavo di farlo, ma inutilmente. I miei occhi si aprirono e guardarono i suoi per un solo istante; ma tanto bastava, per rievocare in me il ricordo della distruzione. I miei complimenti, ragazzino. Questo fa di te uno sterminatore. E il sangue di ogni innocente della baia sembrava manifestarsi sulle mie mani; uno per volta, una lenta agonia in grado di spezzare ogni mia certezza. Cosa avevo fatto? Cosa era riuscito a fare di me, quell'uomo? Sembrava essere sparito tutto, tranne il dolore: non vi era musica alcuna in grado di calmare il mio spirito, nè il ricordo dei miei fratelli titani a consolare la mia dedizione. Era tutto sparito, sottratto a me dalla forza abissale dell'uomo che avevo davanti. Perché non aveva fatto nulla per impedirlo? Perché aveva fatto in modo che diventassi.. un mostro? Gridai, ma non servì a nulla. Piansi, ma non servì a nulla. Cessai di vivere, per un attimo. Ma nemmeno quello funzionò. Perché i suoi occhi ancora bramavano di incontrare i miei, per ricordarmi di ciò che avevo compiuto. Gli occhi del Conquistatore, gli occhi di Viktor von Falkenberg.
E quelli di Noah. Non più un musicista, non più un titano. Solo un mostro.

in memoria di Viktor von Falkenberg
Yu Kermis | in relazione a: ~


In tutta Gerico potevi ascoltare il nome di due figure leggendarie del continente. Il mio e quello di Viktor von Falkenberg.
Un vecchio comandante di guerra, dicevano alcuni. Un conquistatore nato, dicevano altri. Un eroe, una leggenda, lo sterminatore più famoso dell'intero continente. Più semplicemente, per me non era che l'usurpatore, colui che aveva osato rubare il mio trono di celebrità trasformandolo in uno scranno devoto al delirio e alla conquista. Un re fasullo, il più grande idiota del continente; e forse sì, anche il guerriero più forte che fosse mai esistito. Non riuscivo a sopportare neanche un secondo di discussione, se il nome di quell'uomo risuonava in una discussione a me vicina. Quelle note distorte non facevano che rendermi nervoso, isterico, pazzo. Non riuscivo davvero a sopportare che fosse stato in grado di costruire un successo così vasto in così poco tempo. Io, al contrario, per ottenere il titolo di "mercante di desideri", mi ero dovuto impegnare così tanto.. Non posso, non posso. Non posso accettarlo. Devo fare qualcosa, ma cosa?
{Il mercante di desideri non riuscì mai ad incontrare l'uomo che tanto aveva odiato, forse perché spaventato o forse perché, in fondo, desiderava avere qualcuno che lo oscurasse, affinché potesse impegnarsi per riguadagnare la luce persa. Voleva un nemico, un antagonista che ritrovò poi nell'impero di Caino prima e nell'umanità, poi, trasformandosi in un demonio al servizio di Sharyar. La sua storia non è ancora finita, ma il nome di Viktor von Falkenberg, e di questo ne è certo, rimarrà sempre impresso nella sua mente. Il Conquistatore.}

in memoria di Viktor von Falkenberg
Pohrrient | in relazione a: ~


Uhm?
Il cielo si oscurò per qualche secondo, rivelando la figura di un'enorme fortezza semovente. Il Fauno guardò con interesse alla scena, lasciando scappare la sua preda. Kjed? pensò, ma subito i suoi dubbi furono smentiti dalla presenza di un folto esercito pronto a marciare, proprio all'ingresso della gargantuesca struttura. Innanzi a loro, un uomo con un lungo mantello tipico dei generali di guerra - almeno era ciò che il Fauno aveva imparato, con il tempo. Fin dove riesce a spingersi, la feccia umana? Gridò a sé stesso, provando sentimenti che rasentavano l'odio e l'insofferenza, pronti a esplodere da un momento all'altro. L'uomo aveva rubato la capacità delle bestie di volare con la magia molto tempo prima, ma estendere questa capacità al loro regno era tutt'altra faccenda. Agli occhi del Fauno era sacrilego, impuro. La luce tornò a splendere sul suo corpo marmoreo, rivelando la luna e le stelle della Gelida. Seguì il cammino della fortezza per qualche secondo con lo sguardo, poi questa sparì all'orizzonte. La distruggerò, si era detto. Ma non sarebbe stato quello il giorno, perché il suo viaggio alla ricerca della Madre doveva continuare. Non senza, però, un'ulteriore consapevolezza della cupidigia umana.
{Il Fauno ancora è deciso a distruggere la fortezza dell'uomo che scoprì essere chiamato Viktor von Falkenberg. Ai suoi occhi, infatti, quella non è che la roccaforte dell'immoralità dell'uomo. Un giorno, continua a sperare, le bestie torneranno a comandare sull'intero continente.}

in memoria di Viktor von Falkenberg
Virgil | in relazione a: ~


Tra coloro che in battaglia vincono mille volte mille nemici, l'uomo che vince se stesso è il più grande dei conquistatori.
Così inizia il capitolo ventiquattro della grande enciclopedia di Lithien. Non è raro che la stessa raccolga interi capitoli su eventi o fatti della storia del continente - la guerra del crepuscolo, ad esempio - ma forse è davvero singolare l'unicità di questo capitolo, dedicato alla figura di Viktor von Falkenberg, L'Unbennenbar, il Beccaio, il demone della Cenere, il generale di RottenHaz. Appellativi altisonanti che però non rispecchiano la vera grandezza del loro possessore, un uomo che è stato in grado di piegare la quasi totalità del continente ai suoi piedi, distruggendo ogni nemico che osava sfidarlo, persino l'Asgradel stesso. Ho passato intere giornate a studiare quel capitolo, apprendendo delle gesta di quel magnificente generale di guerra, dalle sue imprese sulla nave volante - la Fat Whore - per spodestare il potere del suo comandante alla guerra del crepuscolo, dalle glorie del suo esercito - i Falkenberg Korps - alla magnificenza della sua fortezza, una struttura in grado di utilizzare le proprie fondamenta come arti per spostarsi liberamente sul continente. Ho appreso dei suoi leggendari artefatti, dei nemici che ha sconfitto e degli alleati che ha creato in nome di interessi comuni. Ho infine approfondito le sue vicende personali, ciò che lo aveva "portato" - a suo dire - nel nostro continente; ciò non fa che rafforzare in me l'idea che possa esistere un piano alternativo al nostro. Se solo potessi incontrarlo, potrei scoprire così tante cose..
{L'enciclopedia letta da Virgil racchiude davvero tutte queste informazioni, ma forse alcune non corrispondono alla verità; rimane la sua voglia di conoscere un personaggio del genere, seppure accostata ad una fortissima paura. In fondo, Viktor von Falkenberg era ed è uno spietato assassino.}

in memoria di Gaetano
Taras | in relazione a: la vita.


Niente è più triste
dell'avere come ricordo più caro
il dolore più grande.


Ci sarebbero forse troppi motivi per ricordarti e ringraziarti; non starò qui a elencarli, né sottolineerò la forza d'animo che ti ha sempre contraddistinto.
Certo è, però, che volevo creare qualcosa per te, come ti avevo promesso, incapace come sono stato per giorni di rivolgere anche solo uno sguardo al forum e a ciò che rappresentava. Ciò che rappresentavi.
Un tributo a te, Gaetano. Utente, amico, fratello.
Perché Asgradel è una famiglia,
e noi saremo fratelli,
per sempre.

Grazie.
Il forum, come sempre, è tuo.

 
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